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ENOGASTRONOMIA

CESARINE, LA RETE DI CUOCHE DI CASA, LANCIA LA SUA PRIMA LINEA DI PRODOTTI

Cesarine, la rete di cuoche di casa, lancia la sua prima linea di prodotti

 

Ricette di famiglia, materie prime di qualità e preparazioni rigorose per portare sulle tavole di tutto il mondo specialità come il ragù bianco di cortile, il friggione bolognese e la marasca

shop.cesarine.com

 

Bologna, 13 ottobre 2021 – Il profumo del ragù delle domeniche dell’infanzia o una cacio e pepe perfetta, come quella delle ultime vacanze romane, ma preparata e gustata oltreoceano? La linea di prodotti che il network delle 1.500 cuoche e cuochi di casa di Cesarine sta lanciando in questi giorni vuole mettere a disposizione, di buongustai italiani e stranieri, proprio questo: prodotti e ricette “speciali” che racchiudono il sapere e la cura della cucina tradizionale italiana.

 

Il progetto che parte in questi giorni, e raggiungerà dapprima l’Europa continentale, ed entro fine anno le destinazioni oltreoceano, prevede la proposta di circa 50 referenze (destinate ad aumentare) di specialità introvabili sugli scaffali della grande distribuzione tra cui la cremosa cacio e pepe, il ragù bianco di cortile.  E, ancora, il crostino toscano, la marasca e lo zabaione di casa: una vera e propria incursione nella dispensa di una nonna italiana.

Sissi / Milano

100% made in Italy, artigianali e sostenibili i prodotti ad oggi disponibili sono stati realizzati con i ricettari tramandati da generazioni di cuoche e cuochi di casa e saranno abbinati ad una serie di contenuti digitali tra cui corsi di cucina e “tocchi segreti del cuoco” per la riuscita del piatto.

 

L’idea di questo progetto è nata durante la pandemia: nell’anno in cui è venuta meno la possibilità di ospitare, Cesarine sono entrate in una veste diversa nelle case dei loro “ospiti”, costretti a casa dai lock-down: dapprima con una piccola serie di lezioni di cucina su Zoom; poi attraverso sessioni interattive di cucina online e numerose dirette social, consolidando e ampliando la propria community di amanti del buon cibo italiano.

Sono stati oltre 10.000 gli estimatori della cucina italiana tradizionale che si sono collegati da tutto il mondo (tra i più numerosi e affezionati americani, canadesi e inglesi) per imparare i segreti del ragù alla bolognese, della pizza napoletana e dell’autentico sugo all’amatriciana.

 

L’idea della linea di prodotti “Cesarine” è nata come una risposta all’esigenza del turista straniero, costretto nei confini del proprio Paese, ma anche della clientela nazionale, che durante il lockdown ha riscoperto l’amore per la cucina e le tradizioni culinarie locali. Una linea di prodotti che – come tutte le esperienze proposte da Cesarine – promuove la dieta mediterranea come scelta alimentare e modello sano, salutare e sostenibile, privilegia i prodotti tipici dei territori e protegge l’ambiente combattendo lo spreco alimentare grazie ad un consumo responsabile di cibo fatto di prodotti di stagione e ricette di recupero.

“A Bologna, la città in cui vivo, gestisco una gastronomia e uno dei piatti tipici più richiesti è la gramigna con la salsiccia: nel mio negozio vendo quella delle Cesarine perché – oltre ad essere buonissima e a tenere molto bene la cottura – è per me una grande soddisfazione pensare a tutte le persone che potranno portare sulla loro tavola questo piatto che amo molto e gustarlo proprio come se fossero a casa mia” dice Diva, Cesarina di Bologna.

 

“Il piatto della mia infanzia è senza dubbio la polenta con il ragù di cinghiale. Mi ricorda le domeniche che precedevano il Natale, quando, tornando dalla Messa, ne sentivo il profumo appena entrato nel cortile della corte lombarda, dove vivevo con la mia famiglia e dove la mamma o le zie erano solite prepararlo. Nel profumo e nel sapore del ragù di cinghiale delle Cesarine ho ritrovato la stessa atmosfera magica di quelle domeniche: condividerla anche con chi non si è mai seduto alla mia tavola è qualcosa che mi rende orgoglioso e felice allo stesso tempo” ha aggiunto Damiano, Cesarino di Como.

 

A TAVOLA CON I VINI E I CIBI DELLE MARCHE: RI-CONVIVIAMO

I ristoranti delle Marche e la Regione si uniscono per celebrare la qualità di vini e prodotti locali: un calendario di 15 appuntamenti conviviali volti a valorizzare l’intera filiera enogastronomica marchigiana

 

Nella fase di ripartenza dell’economia italiana nasce il progetto “Marche: dalla vigna alla tavola”, voluto fortemente dalla Regione Marche con lo scopo di sostenere le imprese del settore enologico regionale di qualità con il coinvolgimento della ristorazione, il cui ruolo è stato rallentato, quando non completamente bloccato, dalla crisi pandemica. Nel contesto di “Marche: dalla vigna alla tavola”, Ri-Conviviamo è il nome scelto da 15 ristoranti per augurare un ritorno alla convivialità tipica di questa regione accogliente.

Valorizzare la filiera e favorire la sua ripartenza: con questo obiettivo è stato pensato un calendario di serate di degustazione aperte al pubblico, durante le quali i ristoratori proporranno i vini di 35 cantine coinvolte e le migliori materie prime del territorio marchigiano, risaltandone l’eccellenza tramite i propri piatti e le etichette in abbinamento.

Ri-Conviviamo è quindi un invito alla ripartenza, ma anche e soprattutto un messaggio di fiducia nelle enormi potenzialità del territorio, basate proprio sul turismo e sull’ospitalità. Si tratta di un’iniziativa realizzata con il contributo fattivo della Regione, a favore dei produttori e dei ristoratori marchigiani.

Di seguito la lista dei ristoranti, con le date in cui rispettivamente saranno realizzate le serate di degustazione, con l’elenco dei produttori vinicoli che partecipano all’iniziativa.

Ogni altra informazione è reperibile su: facebook.com/marchedallavignaallatavola.riconviviamo e sui portali www.cuocicuoci.com, www.lamadia.com e www.festivaldellacucinaitaliana.it.

 

I RISTORANTI

• Ristorante “Amabile” - Frontone (PU) > 16 Settembre 2021

• Ristorante “20-15” - Marotta di Mondolfo (PU) > 19 Settembre 2021

• Hotel-Ristorante “Alla Lanterna” - Fano (PU) > 22 Settembre 2021

• Ristorante “Due Cigni” - Montecosaro Scalo (MC) > 5 Ottobre 2021

• Ristorante “Il Cuciniere” - Fano (PU) > 14 Ottobre 2021

• Ristorante “Osteria L’Angolo Divino” - Urbino (PU) > 22 Ottobre 2021

• Ristorante “Gibas” - Pesaro (PU) > 10 Novembre 2021

• Ristorante “Da Tano” - Fano (PU) > 18 Novembre 2021

• Ristorante-Pizzeria “Il Portico” - Fano (PU) > 19 Novembre 2021

• Ristorante-Pizzeria “Da Farina” - Pesaro (PU) > 23 Novembre 2021
• Ristorante “Il Grottino” - Gabicce Monte (PU) > 25 Novembre 2021

• Ristorante “Amarantos” - Porto Recanati (MC) > 26 Novembre 2021
• Ristorante “Bagni da Federico” - San Benedetto del Tronto (AP) > Novembre

• Ristorante “Zasa” - San Benedetto del Tronto (AP) > Novembre

• Ristorante “Antico Furlo” - Acqualagna (PU) > 10 Dicembre 2021

LE CANTINE

Az. Agraria Guerrieri

Il Conventino Monteciccardo

Colonnara Soc. Coop. Agricola

Az. Agrobiologica San Giovanni

Cantine Moroder

Terre di San Ginesio

Santa Barbara

Cantina Rovelli

Luca Cimarelli Staffolo

Cantina Di Sante

Roberto Lucarelli

Bruscia

Fattoria Villa Ligi

Az. Agr. Mariotti Cesare

Terracruda

Fattoria Mancini

Selvagrossa

Az. Agr. Mencaroni Federico

Cantina Santi Giacomo e Filippo

Vigna della Cava

Il Gelsomoro

Cantina Mezzanotte

Az. Agr. Claudio Morelli

Soc. Agr. Ciù Ciù

Az. Agr. Mazzola

Fattoria San Lorenzo

Agri La Fonte

Piantate Lunghe

La Lepre e La Luna

Cantina Rovelli

La Torre del Nano

Podere sul Lago

Tenuta Ca’ Sciampagne

Serenelli

Cantina Colleminò

 

 

Filippo Fabbri 

VETRINA TOSCANA: IN VIAGGIO CON IL GUSTO. DAL SAPORE DELLA SCOPERTA, ALLA SCOPERTA DEI SAPORI

 

 

Al caffè de La Versiliana narrazione e degustazioni per la promozione di percorsi enogastronomici. Martedì 3 agosto alle 18,30 nell'ambito del Caffè de La Versiliana, in Viale Morin 16 a Marina di Pietrasanta, si terrà l'incontro: “Vetrina Toscana: in viaggio con il gusto. Dal sapore della scoperta, alla scoperta dei sapori”.

Se il sapore della scoperta è da sempre insito nel fascino del viaggio, il turismo di oggi si caratterizza sempre più anche come scoperta di sapori. L'enogastronomia, infatti, si posiziona al primo posto per attrattività e competitività, come rileva l'indagine condotta su oltre 1.500 operatori riguardo al contesto competitivo dei prodotti turistici della Toscana (ricerca Ciset Novembre 2020).

Clara Svanera, Giornalista di cultura e viaggi, interviene su: “Cibo e viaggio tra fascino e fascinazione” raccontando l'importanza del cibo nell'esperienza di viaggio, dal punto di vista di un viaggiatore esperto e l'importanza del Fattore C per gli stranieri: Cibo Cultura Civiltà nel senso più ampio del termine.

Roberto Scalacci, Direttore presso la Direzione Agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana parla dell'ingresso di agriturismi e cantine, frantoi e tutte le realtà di produzione che permettono “esperienze” nella rete di Vetrina Toscana e dell'importanza dei prodotti agricoli per la comunicazione del territorio.

Francesco Tapinassi, Direttore Toscana Promozione Turistica, parla di un viaggio nel gusto iniziato oltre 20 anni fa quello di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana tra i primi esempi di turismo enogastronomico che lega territorio, ristoranti botteghe e prodotti ad itinerari all'insegna del gusto. Un'innovativa operazione di marketing territoriale che è valsa il riconoscimento della Commissione Europea come «best practice» italiana per la promozione agroalimentare. Un progetto che si rinnova e che racconta le forti radici identitarie come base per un salto nel futuro. In viaggio con Vetrina Toscana” presenta l'evoluzione del progetto che si riallaccia alla campagna: "Toscana Rinascimento senza fine" emblema di una Toscana dalla tradizione millenaria, ma sempre attuale.

Si parla anche di: “Vetrina Toscana in viaggio”. L'itinerario enogastronomico si mette in viaggio per raccontare la Toscana, aldifuori dei confini regionali, attraverso un percorso di scambio di pratiche ed eventi, in un dialogo con altre realtà che si pongono come eccellenze nel panorama enogastronomico.

A tal proposito, Cristiano Casa, Presidente di Destinazione Turistica Emilia ed Assessore Agricoltura, Turismo, Progetto UNESCO Città di Parma, racconta l'esperienza della transizione da territorio produttivo a territorio a vocazione turistica e racconta la giornata dedicata a “Vetrina Toscana” nell’ambito del Settembre Gastronomico della “Food Valley”.

L'evento, condotto da Irene Arquint, rientra tra le iniziative di Toscana Promozione Turistica ed è organizzato da Vetrina Toscana il progetto di Regione e Unioncamere Toscana, in collaborazione con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti.

Il Caffè de La Versiliana è promosso e organizzato da Fondazione Versiliana in collaborazione con Comune di Pietrasanta e con il sostegno di Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica.

Il racconto si chiuderà con una degustazione di piatti, prodotti e vini del territorio: “Un viaggio nel gusto con Vetrina Toscana” a cura dell' Unione Regionale Cuochi Toscani.

La Fondazione Versiliana ricorda che l'ingresso agli Incontri al Caffè è come sempre libero fino ad esaurimento posti. Gli incontri al Caffè saranno trasmessi in diretta streaming sulle pagine facebook “La Versiliana” e “Comune di Pietrasanta” e saranno in onda anche su Noi Tv, TV Parma, Tele Etruria, Umbria Tv e Toscana TV.

www.vetrina.toscana.it

 

Daniela Mugnai

L’ENOGASTRONOMIA MADE IN ITALY VALE UN QUARTO DEL PIL E MIGLIORA LA REPUTAZIONE DEL PAESE NEL MONDO

 Sul numero in edicola di Reputation Review, unica rivista italiana dedicata all’analisi della reputazione, i contributi di Oscar Farinetti, Cosimo Rummo e Bruno Barbieri

 

 

L’enogastronomia italiana è da sempre sinonimo di alta qualità. Nel nostro paese, questo settore pesa per il 25% sul PIL, con 44,6 miliardi di euro di prodotti esportati in tutto il mondo solo nel 2019. Per rendere del buon cibo un esempio di eccellenza, dando lustro al marchio made in Italy e contribuendo alla crescita della reputazione dell’intero sistema paese, sono necessarie strategie mirate, puntando su qualità e innovazione.

 

Sul numero 22 di Reputation Review, l’unica rivista italiana che studia in modo scientifico la reputazione e il suo valore, si approfondiscono i temi legati alla reputazione del settore grazie ai consigli e alle riflessioni di Oscar Farinetti, Bruno barbieri e Cosimo Rummo. Il numero, attualmente in edicola, è già oggi il più venduto di sempre della rivista.

 

Sinonimo di mangiare italiano e di qualità, sempre con un pizzico di sperimentazione, Eataly è tra i 25 marchi più innovativi al mondo nella classifica di Forbes. Il suo fondatore, Oscar Farinetti, ha dimostrato di saper guardare al futuro. Fu il primo, infatti, a sperimentare una formula commerciale che unisse insieme il mercato, la ristorazione e la didattica, integrando in modo armonico le tre fasi della nutrizione. 

 

Un’altra eccellenza del panorama gastronomico italiano è rappresentata da Cosimo Rummo, Presidente e AD dell’omonimo Pastificio, che dal 1846 coniuga qualità e innovazione. Secondo Rummo, il segreto del successo sta nel continuare ad essere scatenati e appassionati. Bisogna amare il proprio lavoro e avere l’entusiasmo di realizzare un prodotto straordinario. Per Cosimo Rummo fare l’imprenditore con amore è una sorta di missione, ma ritiene che ci sarebbe bisogno di soluzioni rapide e di un maggior snellimento della burocrazia.

 

Un entusiasmo condiviso anche da Bruno Barbieri, lo chef che vanta ben 7 stelle Michelin, noto al grande pubblico per la sua partecipazione a MasterChef e 4 Hotel. Bruno Barbieri è uno dei testimonial più celebri di due grandi eccellenze del made in Italy, il cibo e l’hotellerie. Barbieri pone l’accento sull’importanza di ricostruire la buona reputazione del settore, dopo l’accusa ai vari locali di essere poco sicuri. L’unica strada è quella di ripartire con coraggio ed entusiasmo, aspettando con fiducia tempi migliori, dandosi una mano reciprocamente.

 

Farinetti, Barbieri e Rummo sono tre esempi diversi di ‘reputazione del CEO’ riversata sul brand. – Spiega Davide Ippolito, curatore di Reputation Review e autore del libro Reputazione capitale del terzo millennioSono come il mago Houdini, il mago più famoso di tutti i tempi. Houdini divenne famoso per il suo numero di escapologia, liberandosi da una camicia di forza a 50 metri di altezza. Tutti i maghi all’epoca sapevano fare quel trucco, alcuni dicevano anche che fatto così fosse più facile, ma di loro non ricordiamo il nome e Houdini ancora oggi è ricordato come il mago più bravo del mondo. Houdini già allora aveva capito l’importanza della percezione nella costruzione di una reputazione.”

 

Un brand diventa quanto più efficace quanto riesce ad avere al suo interno una persona che ci mette la faccia, una persona disposta a diventare la star del proprio settore e restare focalizzato sul messaggio del suo Brand. Quello che da anni fa parte della filosofia del Metodo Zwan” conclude Joe Casini cofondatore di Zwan.

 

Alessandro Maola

DIECI MOTIVI PER SOSTENERE IL PIEMONTE COME CAPITALE MONDIALE DEL FOOD

Dai paesaggi vitivinicoli riconosciuti dall’Unesco al riso del Vercellese e del Novarese, dai mercati contadini agli ecomusei passando per i Presìdi Slow Food, le fiere e gli agriturismo: questi sono solo alcuni dei motivi per sostenere la petizione lanciata da Torino-Piemonte World Food Capital per trasformare il Piemonte in una Food Valley

 

Il Piemonte è la regione che ha visto nascere alcuni tra i più importanti brand alimentari del Paese e reti collaborative di rilevanza internazionale come Slow Food, che ospita il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato nominato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e che, a partire dalla filiera automotive, ha saputo creare innovazione in ogni settore. In particolare nel food. Ed è proprio da questo che il Comitato Promotore Torino-Piemonte World Food Capital, attraverso una petizione su change.org, è partito per contribuire al rilancio della regione, con l’obiettivo di trasformare il Piemonte in una vera e propria Food Valley, valorizzando le eccellenze del territorio e creando nuove opportunità di business.

 

In Piemonte l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro. Nella regione sono attive 50.600 aziende agricole che coltivano 900.000 ettari, di cui 49.000 a biologico. Quasi 4.390 imprese, pari al 7% del totale nazionale, operano su questo territorio, insieme a 11.618 negozi alimentari e 28.028 bar e ristoranti. Complessivamente il comparto food piemontese impiega 242.000 addetti. Professionisti dell’ambito che si sono formati in larga misura nei 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia o grazie ai 30 corsi di laurea, 3 di dottorato e 5 master dedicati a questo mondo, capaci di produrre più di 5.500 pubblicazioni scientifiche internazionali. In Piemonte, dove sono state fondate la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo e il Salone del Gusto, sono ospitate 345 fiere del cibo, di cui 8 internazionali, e 6 musei tematici.

 

Ecco dieci motivi per sostenere l’iniziativa e contribuire a trasformare il Piemonte in Capitale Mondiale del Food.

 

1) LANGHE ROERO E MONFERRATO PATRIMONI DELL’UNESCO

I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio Unesco dal 2014, sono sei aree di eccellenza, che si estendono per 10.789 ettari lungo dolci colline coperte da vigneti a perdita d’occhio, inframmezzati da piccoli villaggi di altura e castelli medievali. Qui, all’interno dei confini delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, da secoli la viticoltura costituisce il fulcro della vita economica e sociale, tanto da trovare un ricco e diversificato sistema di cascine, aziende vitivinicole, industrie enologiche, cantine sociali, enoteche pubbliche e private, che in alcuni casi costituiscono luoghi simbolo per la storia e lo sviluppo della viticoltura e dell’enologia nazionale e internazionale.

 
 

2) 58 VINI DOP E 25 PRODOTTI FOOD DOP, IGP E STG

Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2020, il Piemonte conta 25 prodotti Food di cui 14 DOP, 9 IGP e 2 STG, e 58 vini DOP ai quali si è aggiunto, nel 2019, il Nizza DOP. A livello nazionale e in termini quantitativi, quindi, il Piemonte è sul podio, terza regione in classifica dopo il Veneto e la Toscana che ne hanno in totale 92. L’impatto economico dei prodotti DOP, IGP e STG (Food e Wine) è di grande rilievo per l’intera regione: nel 2019 sono valsi all’economia locale 1,31 miliardi di euro, portando il Piemonte al quarto posto della classifica nazionale dopo Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, con un aumento di 90 milioni rispetto all’anno precedente. Di particolare rilievo il formaggio, su cui il Piemonte vanta 10 certificazioni (di cui 7 esclusive regionali), la frutta (33) e le carni (3).

 
 

3) I MERCATI ALIMENTARI DI TORINO

I mercati dei contadini e quelli di alimenti freschi sono presenti in ogni provincia del Piemonte. In particolare, a Torino sono 42 i mercati alimentari organizzati ogni giorno. Di questi, 38 ospitano i banchi di vendita diretta di agricoltori e allevatori, la maggior parte dei quali è riunita nell’associazione Coldiretti. Nella Città Metropolitana di Torino, i produttori Coldiretti che effettuano vendita diretta sono 405, di cui 300 nei mercati ordinari. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei produttori che non sono inseriti in circuiti associativi ed effettuano vendita diretta con propri banchi: per avere un’idea dei numeri, se si conta solo il mercato di Porta Palazzo, nella giornata di sabato, i produttori agricoli che partecipano alle reti di vendita dirette sono circa 90.

 
 

4) ENOTECHE REGIONALI E BOTTEGHE DEL VINO

Il Piemonte ha istituito 14 Enoteche Regionali e 34 Botteghe del Vino o Cantine Comunali, con la legge regionale n. 37 del 1980, che hanno sede presso castelli e dimore storiche nei principali territori viticoli piemontesi, dove si può trovare la migliore selezione dei vini DOC e DOCG del territorio di riferimento e che accolgono circa un milione all’anno di visitatori e turisti.

 
 

5) IL RISO DI VERCELLI

Nel vercellese vengono coltivate più di 100 varietà di riso, tra cui il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, l’unica DOP italiana dal 2007. Presente nella zona di Vercelli a partire dal Rinascimento, la coltivazione del riso ha contribuito alla bonifica del territorio e alla creazione di quelle che oggi vengono definite le Piane del Riso, diventando in poco tempo «coltivazione tipica». Nel 2019 le esportazioni del Riso di Vercelli sono aumentate del 7,8%, per un totale di 18 milioni di euro, che ha portato il distretto a conseguire un nuovo massimo storico di export pari a 243 milioni di euro.

 
 

6) AZIENDE AGRITURISTICHE

In Piemonte sono presenti 1.316 aziende agrituristiche autorizzate, di cui i due terzi localizzate in zone collinari, poco meno di un quinto in montagna e la restante parte in pianura. Oltre la metà, circa 793, si occupano anche di somministrazione di alimenti e ristorazione. Si tratta di una cifra importante, superiore a quasi tutte le altre regioni. Cuneo è la provincia che conta il maggior numero di agriturismo coprendo circa un terzo del totale.

 
 

7) 25 ECOMUSEI E 6 MUSEI DEDICATI AL CIBO

Il territorio piemontese presenta una ricca rete di musei che contribuisce alla valorizzazione e diffusione della conoscenza legata alla cultura del cibo, offrendo la possibilità ai turisti di approfondire la conoscenza del territorio piemontese e permettono al sistema scolastico di poter attivare laboratori e percorsi didattici. Tra questi, sono 6 i musei tematici dedicati al food e 25 gli ecomusei. A proposito di questi ultimi, il Piemonte è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge regionale per istituirli e riconoscerli. Sono, infatti, strumenti importanti per la cura e la gestione del patrimonio culturale locale perché contribuiscono a favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile. Nel 2019, gli ecomusei della Regione Piemonte sono stati visitati da 29.239 persone.

 
 

8) QUASI 1.000 SAGRE E FIERE AGROALIMENTARI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Degna di nota sul suolo piemontese è anche la rete di sagre e fiere agroalimentari promosse dalla Regione. Queste costituiscono un’importante vetrina di promozione del territorio e delle sue risorse: prodotti, territori e paesaggi, enogastronomia, agricoltura, storia, tradizione e cultura. Nel 2019 nella Regione Piemonte si sono svolte 8 manifestazioni fieristiche internazionali, 34 nazionali, 57 regionali e 246 locali, a testimoniare la vivacità di un comparto che occupa un significativo ruolo nel mantenimento e nello sviluppo del sistema economico regionale. A questi numeri si aggiungono i 512 appuntamenti delle sagre e fiere-mercato regionali, che tradizionalmente offrono diversificate occasioni di svago e di turismo e che, tutte, vivono di un nucleo centrale legato ad agricoltura o enogastronomia.

 
 

9) 36 PRESÌDI SLOW FOOD IN PIEMONTE

Dall’aglio storico di Caraglio al Cappone di Morozzo, dal Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi alla tinca di Ceresole d’Alba: sono 36 i Presìdi Slow Food, ovvero tutti quei prodotti, lavorazioni tradizionali, razze autoctone che rischiano di scomparire in Piemonte. Attorno ai sapori che rischiano di estinguersi, quindi, Slow Food ha creato una comunità di contadini, artigiani, pastori, pescatori, ristoratori, che si prendono cura delle tradizioni alimentari del proprio territorio, preservando la biodiversità, tramandando tecniche di produzione e mestieri in via di estinzione.

 
 

10) ISTRUZIONE E FORMAZIONE: DALLE SCUOLE SUPERIORI A UNIVERSITÀ E MASTER

Gli studenti piemontesi che intendono dedicarsi al settore del food hanno una vastissima possibilità di scelta: nella regione si contano, infatti, 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia e 1 Liceo Linguistico con curvatura Artistica ed Enogastronomica, nato dalla collaborazione tra il Liceo “Madre Mazzarello”, Fondazione Torino Musei e Slow Food. L’Università degli Studi di Torino offre 12 corsi di laurea di I livello, e altrettanti di II livello, che vanno dalle biotecnologie e alle scienze chimiche, agrarie e ambientali, fino alle tecnologie alimentari, alle scienze veterinarie e dell’alimentazione. Ha, inoltre, 3 corsi di dottorato e 5 Master, di cui 1 internazionale, con focus su tematiche agrarie, biologiche, veterinarie e alimentari. Il Politecnico offre, invece, un percorso di studio di ingegneria chimica e alimentare, l’Università del Piemonte Orientale eroga il corso di Laurea Magistrale in “Food, Health and Environment”, mentre la ESCP Business School mette a disposizione il Master in International Food & Beverage Management. Il Piemonte ospita poi l’Università di Scienze Gastronomiche, nata nel 2004 da Slow Food in collaborazione con Regione Piemonte e Regione Emilia Romagna, che intende formare la nuova figura professionale del gastronomo.

 
 

 


Torino-Piemonte World Food Capital è sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

LA VIA DEI SAPORI ITALIANI A TAVOLA

 

 

 

Liguria, Toscana, Umbria: ecco i consigli di Logis Hotels per scoprire in maniera autentica le tradizioni culinarie di queste regioni

 

Uno dei motivi per visitare l’Italia è sicuramente il suo sconfinato patrimonio enogastronomico, ricchissimo grazie all’ampia varietà di materie prime, provenienti da un territorio estremamente variegato dal punto di vista morfologico. Colline, coste, montagne e pianure hanno dato origine a un’ampia scelta di ingredienti che hanno reso celebre la cucina italiana in tutto il mondo e solleticato la fantasia degli chef di ogni tempo. Ecco dunque alcuni suggerimenti di Logis Hotels, la prima catena di ristoratori e albergatori indipendenti in Europa con 2.400 hotel in 8 Paesi, per scoprire in maniera autentica alcune cucine regionali italiane. 

 

Un mare di profumi: la cucina ligure

Sottile striscia di terra che si apre davanti al mare, la Liguria è terra di poeti, scrittori e naviganti ma ospita anche una ricchissima varietà di piatti regionali a cui è impossibile dire di no. Dalle lasagne al pesto, alla focaccia di Recco, dal coniglio alla ligure ai corzetti con pesto di noci fino ai baci di Alassio e lo sciroppo di rose. La varietà della cucina regionale è data anche da una terra che fa degli odori e profumi il suo punto forte: erbe selvatiche, agrumi, pesce. A questi si aggiungono una lunga lista di prodotti farinacei tra torte salate e farinate e un’ampia varietà di paste fresche e secche, condite con salse e il meglio dei prodotti dell’orto. 

 

I consigli di Logis Hotels: Il ristorante dell’Hotel Clelia di Deiva Marina ripropone il meglio della tradizione della cucina ligure nella sua genuinità. Il ristorante offre un ricco assortimento di piatti liguri e marinari, accostando le pietanze classiche e più amate cucinate come una volta e piatti innovativi e originali a base di pesce crudo, dove l’eccellenza della materia prima e la freschezza del pesce è il principale marchio di fabbrica.

 

Tra salumi e tartufi: alla scoperta della cucina regionale umbra

La cucina regionale umbra ha origini molto antiche che risalgono agli umbri, popolazione italica autoctona della zona, e ai romani. La sua tradizione rispecchia la topografia del territorio e trova le sue radici nell’utilizzo di carni, legumi, cereali e prodotti della terra come funghi e tartufi. Ma non bisogna farsi ingannare dalla semplicità delle materie prime, la cucina umbra, infatti, accoglie anche piatti elaborati. Famosi sono, inoltre, i salumi di Norcia, essenzialmente a base di carne di maiale, il tartufo e i vitigni di alcune aree come Orvieto, Montefalco e il Lago Trasimeno che danno origine a vini DOP. Completano la panoramica formaggi, paste fresche e minestre. 

 

I consigli di Logis Hotels: Il ristorante I Rodella dell’Hotel Antico Forziere di Casalina Deruta, Umbria propone in un’atmosfera curata e intima la cucina umbra interpretata dall’estro creativo dei due chef gemelli  Stefano e Andrea Rodella che hanno dato vita a una cucina contemporanea, ma improntata sulla tradizione che unisce prodotti freschi di stagione, con un’ampia varietà di piatti di carne e di pesce.

 

Dal pane senza sale al meglio della carne bianca: la cucina Toscana e i suoi segreti

Il pane senza sale è un pilastro della cucina regionale toscana e si trova alla base di moltissime ricette che l’hanno resa appetitosa per i palati anche più raffinati. La sacralità del pane, elemento costituente della cucina italiana, ha fatto sì che in Toscana negli anni si sviluppassero una serie di pietanze con lo vedono protagonista: dalla pappa al pomodoro, resa celebre da Gian Burrasca, alla fettunta passando per la panzanella e la ribollita. Ma quando si parla di cucina toscana non si possono dimenticare pollame e selvaggina, protagoniste indiscusse dei piatti di carne a base di pollo, faranona, carne di oca e piccione ma anche lepre, cinghiale e fagiano. Non mancano poi i salumi, dalla finocchiona al salame toscano e gli irrinunciabili formaggi, da quelli stagionati a quelli più freschi. Grande spazio hanno poi i dolci, come i famosissimi cantucci. 

 

I consigli di Logis Hotels: immerso nella maestosità dei colli cortonesi e aretini, il ristorante del Logis Hotel Ristorante Farneta ripone materie prime di zona e le squisite specialità delle vallate circostanti, spesso rivisitate in maniera originale e raffinata, accompagnati da una carta di vini pregiata che porta in tavola il meglio dei vitigni di queste zone.

 Federica Spinelli

PECORINO TOSCANO DOP: VIDEO RICETTE PER UN NATALE MADE IN ITALY

Sette ricette semplici e gustose da preparare con i consigli della Scuola di Cucina di Lella di Siena.  

 

Il Natale si festeggia a tavola con le ricette a base di Pecorino Toscano DOP. Sette proposte facili e gustose che è possibile scaricare sul sito www.pecorinotoscanodop.it, nate dalle mani di Lella Ciampoli dell’Associazione Insegnanti Cucina Italiana e socia dell’International Association of Cooking Professional di Washington D.C. Con un’esperienza ventennale maturata nella sua scuola di cucina, Lella Ciampoli ha messo a disposizione del Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP la sua abilità ai fornelli per creare ricette inedite da servire durante le feste.

 

“Per queste festività - afferma Andrea Righini, direttore del Consorzio Tutela Pecorino Toscano DOP - abbiamo ideato un’attività speciale, pensata per passare un po' di tempo ai fornelli insieme a tutta la famiglia seguendo le indicazioni di una professionista in cucina. Si tratta di sette ricette facili da preparare, anche insieme ai bambini, per gustarle a tavola o da usare come simpatici regali ‘fatti a mano’. Un modo per promuovere il Pecorino Toscano DOP a distanza e per portare il nostro formaggio sulle tavole dei consumatori”.

 

 

 

Le ricette natalizie con il Pecorino Toscano DOP. Dagli alberelli di pane ai biscotti rustici, passando per le ciambelline fino ad arrivare ai muffin salati: il tutto arricchito con il gusto e la qualità del Pecorino Toscano DOP. L’iniziativa vuole essere un’occasione per far conoscere una delle eccellenze casearie italiane e portare un po’ di Toscana sulle tavole degli italiani e del mondo. Ogni ricetta è accompagnata da video tutorial realizzati in lingua italiana, inglese e tedesca, disponibili sul blog del Pecorino Toscano DOP “Fuori dal Gregge” e sui canali social del Consorzio, Facebook, Twitter e Instagram, attraverso i quali Lella Ciampoli guida esperti e appassionati nella preparazione delle sue ricette.

 

Le ricette di Lella Ciampoli sono disponibili qui:

 

Lisa Cresti

CLAUDIA GALANTI PRESENTA FOODBEATS

Il nuovo progetto di cooking box all’insegna della cucina gourmet e dell’eccellenza delle materie prime 

La nuova avventura di Claudia Galanti parte dalla sua più grande passione, la cucina: FoodBeats è un nuovo progetto di cooking box che basa la propria filosofia sulla ricerca dell’eccellenza nella scelta delle materie prime, per offrire a chiunque la possibilità di sperimentare dei piatti gourmet e raffinati, ma allo stesso tempo semplici da realizzare, per regalarsi una coccola gastronomica nella tranquillità della propria casa. 

Nato dall’intuizione di un giovane manager bocconiano in quarantena, Matteo Rombolotti, e reso possibile grazie al coinvolgimento della chef d’eccezione Claudia Galanti, il progetto prevede l’ideazione di svariate box nelle quali poter trovare la ricetta e gli ingredienti per cucinare una cena speciale, a seconda del proprio gusto e delle proprie esigenze. Sarà possibile infatti scegliere tra diverse portate e assemblare la propria box preferita, spaziando tra i profumi e i sapori di tutto il mondo e scegliendo i prodotti in base anche ad allergie ed intolleranze. Tutto questo con la garanzia di ricevere il proprio pasto gourmet entro 48 ore dell’ordine, con la sicurezza di un packaging e di una rete di trasporto in grado di garantire la massima freschezza e conservazione degli alimenti. 

Dalla prelibata Tagliata con purè al tartufo nero allo sfizioso Tris di burger FoodBeats, dall'accattivante Salmone marinato con guacamole e tortillas all’avvolgente Soufflé al cioccolato, la chef Claudia Galanti ci guida attraverso un percorso gastronomico di eccellenza che affonda le radici nei suoi viaggi, nei suoi ricordi, nelle sue emozioni: dietro ogni ricetta scelta si cela infatti una storia, nulla è lasciato al caso, per offrire un’esperienza culinaria appassionante e divertente, per stupire e per stupirsi. 

«Sono entusiasta di questa nuova sfida. La cucina è la mia passione, significa tanto per me: una rinascita, una seconda vita...ciò che mi rende davvero felice. Quando cucino non preparo solo una ricetta, ma ci metto il cuore e riesco ad esprimermi davvero. Devo ringraziare Matteo per avermi coinvolta in questo meraviglioso progetto, non vedo l’ora di far conoscere le mie ricette e questo mio lato creativo. Ti aspetto in cucina!» 

Un progetto che contempla altresì la messa online del sito www.foodbeats.it dove sarà possibile non solo effettuare l’ordine, ma anche visionare le videoricette di Claudia tramite un esclusivo QR Code contenuto nelle box e consultare contenuti speciali a cura della chef: la sezione Tip and Tricks raccoglierà infatti tanti consigli, suggerimenti e curiosità attinenti alle ricette e agli ingredienti utilizzati nelle diverse preparazioni. 

FoodBeats si avvale inoltre del coinvolgimento di alcune aziende partner, che fanno dell’alta qualità la loro missione, per la fornitura dei migliori ingredienti che la terra possa offrire: 

Valrhona – cioccolato selezionato da cacao finissimi Azienda Agricola Salcini – olio di oliva, miele, peperoncino Tenuta Agrilat – mozzarella di bufala campana DOP
Tenuta Macellaro – vini biologici da vitigni autoctoni cilentani Nordic Ware – utensili da cucina
Amore Terra – pasta biologica di Farina Luce®
Rare Bontà – pomodoro 100% Corbarino
Petra Molino Quaglia – farine sostenibili dai migliori grani Our Spirits – cocktail artigianali realizzati a mano
Pariani - pregiati oli da frutta secca
Dottor Meraviglia - il primo mental drink
Birrificio Milano - birra cruda non filtrata e non pastorizzata 

Francesca Montesano

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