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ENOGASTRONOMIA

IL CIRCO 8 ½ DEI SAPORI TORNA A RIMINI A FINE SETTEMBRE

Il circo 8 ½ dei sapori torna a Rimini a fine settembre insieme a Massimo Bottura e altri grandi chef italiani. Dal 25 al 27 settembre riparte Al Meni per un’edizione speciale che, nell’anno del centenario di Fellini, ospiterà gli Stati Generali del Sogno

 

 

Il Circo 8 e 1/2 dei sapori torna a Rimini dal 25 al 27 settembre: sono queste le nuove date 2020 della grande kermesse dedicata al cibo in tutte le sue forme, fra showcooking stellati, streetfood d’autore e mercati dedicati ai prodotti d’eccellenza del territorio, alla manualità e alla creatività.

Al Meni si sposta dunque dalla tradizionale data di fine giugno a fine settembre, per preparare una nuova edizione dell’evento che presenterà molte novità.

“Stiamo lavorando ad una edizione speciale di Al Meni – commenta il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi-. Nell’anno del centenario dalla nascita di Fellini, ci sarà un’anteprima d’eccezione dell’evento, con gli “Stati Generali del sogno” dove poter parlare di futuro, di terra, di libertà e di immaginazione con personalità del mondo della cultura, dell’arte, della gastronomia, dell’ambiente. In questa edizione, inoltre, daremo ancora più spazio a chi ha lavorato con il territorio e a chi ha creduto nella ristorazione italiana. Daremo spazio ai giovani che stanno interpretando i cambiamenti e che propongono una visione fresca dell'Italia e con questa energia si cimenteranno con i migliori prodotti della nostra regione. Si può stare ancora insieme, parlare di sogno, rispettando le prescrizioni e le regole di distanziamento. In un mondo in cui i viaggiatori sono sempre più consapevoli e sensibili, noi saremo rigorosi e sinceri, con la terra della dolce vita anche a tavola e i protagonisti della scena culinaria italiana al nostro fianco. Stiamo lavorando e progettando questa nuova edizione per dare opportunità a un settore come quello del turismo che si basa sulle relazioni autentiche, sul calore che una città sa offrire. I protagonisti di questa edizione saranno i cuochi italiani perché vogliamo stare vicini alla ristorazione del nostro paese e raccontarne i suoi grandi progetti”.

Alla regia sempre lui, Massimo Bottura, Chef Patron di Osteria Francescana e fondatore della onlus Food for Soul, e al suo fianco grandi interpreti della cucina italiana. Saranno loro i protagonisti della scena, che andranno ad esaltare i prodotti dell’unica regione in Europa a vantare un paniere di 44 prodotti DOP e Igp, portando assaggi di magia dentro e fuori il Circo dei sapori, nell’anno che festeggia il centenario della nascita di Fellini. 

Oltre al Circo ci saranno anche il Mercato delle eccellenze e Matrioska, il lab di creativi e designer che presenteranno le loro creazioni nel clima travolgente di una festa di strada.

Al lavoro per la progettazione di questa edizione i partner di sempre, Comune di Rimini, l’Associazione Chef to Chef Emilia Romagna Cuochi, Postrivoro, Slow Food Emilia Romagna, Rimini Street Food, Matroska lab store e Strada dei vini e dei sapori di Rimini.

 

Ufficio Comunicazione

Assessorato al Turismo

www.riminiturismo.it

RICETTE FIRMATE DA #IORESTOACASA (E CUCINO) CON MSC PESCA SOSTENIBILE

Due ricette facili a base di pesce firmate da due nomi d’eccezione  

Per sbizzarrirsi e rilassarsi durante queste giornate da trascorrere in casa, 

senza dimenticare l’ambiente e l’ecosostenibilità

 

Marine Stewardship Council è un’organizzazione internazionale non-profit che lavora per promuovere la pesca sostenibile in Italia e nel mondo. Attraverso un rigoroso programma di certificazione ed etichettatura, punta a trasformare il mercato ittico, premiando le pratiche di pesca sostenibile e sensibilizzando le persone sulle scelte di consumo consapevole e responsabile. Molto attiva anche nel nostro Paese, in questi giorni di quarantena, anche il team italiano – che lavora in modalità smartworking - aderisce al decreto ministeriale per arginare la diffusione del Coronavirus con un’idea tanto semplice quanto sfiziosa.

 

Sposando l’hashtag #iorestoacasa, ha chiesto a due firme d’eccezione una ricetta tutta da provare a base di pesce (certificato) con l’inconfondibile marchio blu MSC, per tenere compagnia alle persone che vogliono trascorrere il tempo a casa spadellando, in barba alla noia.

 

Lisa Casali, ambassador MSC ed eco-blogger e lo chef Franco Aliberti, presentano un piatto di nidi di tagliatelle merluzzo, asparagi e pinoli, e una vellutata di piselli con le vongole.

 

Ricette i cui prodotti ittici sono facilmente reperibili nei nostri supermercati. Riconoscerli è semplicissimo: basta cercare il marchio blu sulla confezione, indice di sostenibilità e di pratiche di pesca che rispettano il mare.

 

MSC Marine Stewardship Council aderisce e promuove il movimento #iorestoacasa e allo stesso tempo continua la sua opera di sensibilizzazione sui rischi di uno sfruttamento incontrollato ed eccessivo della pesca, e lo fa deliziando il palato e sfidando anche i meno bravi ai fornelli a cimentarsi in una di queste ricette ad alto tasso di gusto e sostenibilità.

 

MSC invita tutti a realizzare queste ricette sostenibili o altre di propria invenzione, e a condividerle sui propri social taggando MSC Marine Stewardship Council - su Instagram (@msc_italia), Facebook (@MSCinItalia) o Twitter (@MSCinItalia).

 

LE RICETTE 

VELLUTATA DI PISELLI CON LE VONGOLE DI CHEF FRANCO ALIBERTI

 

INGREDIENTI

Per 6 persone

1 kg di vongole certificate MSC

1 kg di piselli freschi già sbaccellati

1 cipolla

Sale

olio extra vergine d’oliva 

 

PREPARAZIONE

Fate aprire le vongole in padella con aglio e olio e sfumate con acqua;

Conservate il liquido di cottura; sgusciate le vongole;

Stufate la cipolla tagliata sottile in una padella con un po’ di olio, aggiungete i piselli e portate a cottura;

Frullateli fino a ottenere una crema aggiungendo sale, olio e il liquido di cottura delle vongole, setacciate conservando la parte che ne rimane - le bucce dei piselli;

Al centro del piatto mettete le bucce dei piselli saltati in padella con olio e pepe; appoggiateci sopra le vongole e infine la crema calda di piselli. Ultimate con un po’ di olio.

 

 

NIDI DI TAGLIATELLE AL MERLUZZO MSC, GAMBI DI ASPARAGI E PINOLI

DELL’AMBASSADOR MSC E ECO-BLOGGER LISA CASALI

 

L’idea di questo piatto – racconta Lisa Casali, ecoblogger e divulgatrice di sostenibilità - è realizzare un primo semplice e primaverile, perfetto sulla tavola di Pasqua e con ingredienti sostenibili e antispreco. Il merluzzo è l’ingrediente che più caratterizza questo piatto ed è importante sia certificato MSC per avere garanzie sulla sostenibilità della pesca. Il merluzzo rende ricco questo primo, con carni dal gusto delicato e senza spine. Gli altri ingredienti sono i gambi degli asparagi, la parte verde del cipollotto e la scorza del limone: tutte parti che di solito buttiamo via e che in questo piatto trasformiamo e valorizziamo al massimo

Ricetta per 4 persone

 

INGREDIENTI

8 nidi di tagliatelle all’uovo secche

300g di filetti di merluzzo MSC decongelati

I gambi di un mazzo di asparagi (250g circa)

La parte verde di 1 cipollotto (100g circa)

60g di pinoli sgusciati

Olio extravergine

1/2 limone biologico

½ bicchiere di vino bianco

Sale e pepe

 

PREPARAZIONE

Tostate i pinoli in una larga padella antiaderente quindi metteteli da parte. Affettate finemente la parte verde del cipollotto, quindi fatela rosolare in padella con due cucchiai di olio. Pelate i gambi degli asparagi con un pelapatate, affettateli finemente quindi uniteli ai cipollotti. Fate cuocere per 5 minuti circa e unite il merluzzo tagliato a cubetti. Fate rosolare qualche minuto, quindi sfumate con il vino bianco a fiamma alta, quando il liquido sarà evaporato spegnete e unite il succo di limone. In una pentola portate a ebollizione l’acqua per la pasta, salate e cuocete i nidi di tagliatelle per il tempo indicato. Quando saranno cotte, scolate e saltate qualche minuto con il condimento. Suddividete nei piatti da portata, completate con un filo d’olio a crudo, i pinoli, una grattugiata di limone e una macinata di pepe.

 

 

Maria Chiara Salvanelli

È NATA LA CONFRATERNITA DEL GRASSO, MA NON PENSATE CHE SIANO SOLO INTINGOLI E CALORIE

 Il piacere del cibo resta il focus centrale, ma obbiettivo della Confraternita sarà riscattare un elemento troppo spesso demonizzato. Il colpevole spesso è il nostro stile di vita: dal grasso quindi una strada morbida per una maggiore consapevolezza alimentare

Ha preso ufficialmente il via domenica 16 febbraio, a pochi giorni dal martedì più famoso del calendario - grasso pure lui - l’opera della neo nata Confraternita del Grasso, prima in Italia dedicata a questo elemento, esaltatore di sapori, presente dalle carni alla frutta, capace con le sue diverse forme di caratterizzare in maniera unica cucine diversissime. Protagonista di mille ricette che ci riportano all’infanzia, simbolo nei secoli di abbondanza e prosperità, oggi sempre più spesso frainteso e maltrattato. 

Da qui l’idea di creare un gruppo di lavoro per portare nuova consapevolezza sul tema: “Il fine della Confraternita del Grasso -  spiega Andrea Riboni, titolare di Locanda Solagna, locanda Slow Food che ha ospitato il pranzo di fondazione della Confraternita - non sarà dare vita a banchetti luculliani in cui servire cibi affogati nell’unto fine a sè stesso. Al contrario, l’obiettivo è riportare consapevolezza sulla qualità.

L’obiettivo è creare un gruppo dove appassionati di cucina, nutrizione, storia, cultura e lifestyle discutano e si confrontino sul tema. Partiremo dal territorio, ma abbiamo intenzione di aprire il confronto anche con le altre confraternite, con associazioni e istituti di formazione. Vogliamo dare spazio tanto al lato godereccio quanto a quello della ricerca e riflessione accademica.” 

 

E così, mentre dalla cucina usciva l’entrèè di benvenuto, i commensali si sono ritrovati immersi in un appassionato escursus sul tema che, partito da Aristotele, passando per Plinio, Boccaccio e la cucina Galenica è arrivato a Foscolo e Calvino, pizzicando l’attuale nutrita schiera di “gastrofighetti”, per poi reimmergersi gioviale nella cultura popolare e nella saggezza dei proverbi. A condurre il viaggio il professor Danilo Gasparini, docente -tra le altre cose- di Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Padova, docente al Master di Ca’ Foscari in Cultura del cibo e del vino, ma forse noto ai più come consulente fisso a Geo & Geo (Rai 3) nella rubrica curata da Sveva Sagramola, dedicata alla storia alimentare e del cibo.

Dopo di che la parola è passata alle portate create dallo chef Raffaele Minute, in un delizioso susseguirsi di materie tipicamente legate all’idea di pesantezza, che hanno saputo invece stupire i commensali per la loro delicatezza. “Per questo primo appuntamento della Confraternita – ha spiegato Minute – ho voluto un menù capace di lasciare una sensazione assolutamente contrapposta alla tipica idea di pesantezza che la mente evoca quando sente la parola grasso. Ciascun piatto è stato pensato per trasmettere l’idea di equilibrio. Di delicatezza.” Insomma, parafrasando una famosa opera letteraria, si è sperimentata l’incredibile leggerezza del grasso.

Lavorato con consapevolezza, utilizzato nelle giuste quantità. In questo senso anche l’intervento di Tatiana Dallo, Responsabile della produzione dello stabilimento Lattebusche, che si è complimentata con la cucina per come è stato valorizzato il loro Piave Riserva in uno dei primi serviti. “Sempre più spesso – ha commentato la Dallo- riceviamo messaggi da persone che si congratulano per la bontà dei nostri formaggi e, subito a margine, chiedono se siano prodotti anche nella versione senza grassi. 

 

Questo ci dà la misura di quanta opera di educazione e sensibilizzazione al cibo e al suo corretto utilizzo ci sia da fare. Per cui ben venga un progetto come quello di questa Confraternita”. A fare da spalla al menù di Minute i vini della cantina Nino Franco. Tra le etichette servite ha particolarmente stupito Faive, un rosé brut ottenuto dalla spumantizzazione di uve merlot e cabernet, un carattere gentile ma di spessore, che ha saputo reggere perfettamente la non semplice abbinata con un’anguilla di mare affumicata, servita con una gelatina di lime siciliano e cipolla rossa di Cannara.

Prossimo appuntamento ufficiale il 10 agosto in Locanda Solagna a Vas BL - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

IL MENU DI FONDAZIONE

Cannolo al baccalà mantecato

Cervella di vitello fritte alle nocciole, crema di romanesco agrodolce.
Anguilla di mare affumicata, lime Siciliano e cipolla rossa di Cannara

Tagliatelle al farro monococco, burro montato al Piave riserva, pinoli tostati e castraure
Bottoni di pasta fresca ripieni di oca in onto e brodo di cappone

Baccalà in olio cottura, la sua maionese e crema di faraona
Pancia di vitello al tartufo nero, crostoli di patata al limone e broccolo di Creazzo

Biscotto alle grue di cacao, crema al caffè e semifreddo al mascarpone

 

Per info redazionali

Ketty Roman Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Per iscrizioniAndrea Riboni

327 1412412  

PREMIAZIONE CONCORSO “PANETTONE DIVINO”: 4 DICEMBRE 2019

La prima edizione del concorso “Panettone DiVino”, prima fase dell’iniziativa “Brindisi di Natale in Canavese”, ha visto protagoniste tre coppie di pasticcieri e cantine che si sono aggiudicate i premi “Miglior Panettone DiVino 2019”, “Miglior valorizzazione del vino” e “Miglior valorizzazione del vino rosso” 

Questa mattina, presso la sede di Rossetto Srl a Mazzè si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso “Panettone DiVino” che ha coinvolto 13 pasticcieri del territorio Canavesano e della città di Torino e 13 cantine del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei vini DOCG di Caluso e DOC di Carema e Canavese. Una sfida volta a creare per ciascuna coppia (pasticciere/cantina) un panettone, inedito e originale, preparato con l’uso di una delle tre declinazioni di Caluso DOCG (fermo, spumante e passito), di Carema DOC o di Canavese DOC come ingrediente principale. 

La giuria, riunitasi lo scorso 29 novembre per la degustazione e valutazione delle 13 proposte, ha individuato tre coppie - pasticciere/cantina - i cui panettoni hanno meglio rappresentato il miglior connubio tra “creatività e tecnica di lavorazione” ed “esaltazione degli aromi del vino in abbinamento”. 

Vincitrice del concorso “Miglior Panettone DiVino 2019” la pasticciera Silvana Vergnano dell’omonima pasticceria torinese abbinata alla cantina Ilaria Salvetti Azienda Agricola di Caluso. Marcella Simeone della Panetteria-Pasticceria Simeone di Caluso, che ha gareggiato in coppia con la cantina Santa Clelia di Mazzè, si è aggiudica il premio “Miglior valorizzazione del vino”. Mentre il premio speciale della giuria per la “Miglior valorizzazione del vino rosso” è stato consegnato a Luciano Stillitano della Pasticceria Platti di Torino abbinato alla cantina Marco Rossa di Borgomasino. Grande protagonista il vino Caluso DOCG che è stato utilizzato in due dei tre panettoni premiati. In particolare, il “Miglior Panettone DiVino 2019” è stato creato con il Caluso DOCG Spumante della cantina Ilaria Salvetti Azienda Agricola, mentre la proposta valutata come “Miglior valorizzazione del vino” è stata prodotta con il Caluso DOCG Passito della cantina Santa Clelia. Tra i vini rossi DOC di Carema e Canavese è stato valutato vincente l’abbinamento fatto con il Canavese Rosso DOC della Cantina Marco Rossa che ha ottenuto il riconoscimento di “Miglior valorizzazione del vino rosso”. Tutti i concorrenti hanno inoltre ricevuto un diploma di partecipazione. 

Ufficio stampa – Consorzio per la Tutela e la valorizzazione dei vini DOCG di Caluso e DOC di Carema e Canavese
Ilaria Bardessono – cell. 391 4916 469 – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ego Festival

Taranto con Ego Festival diventa capitale italiana dell’enogastronomia

 

 

Tre giorni di formazione col meglio della ristorazione italiana (16-18 febbraio – Castello Aragonese) 40 masterclass, 20 moderatori, 90 ospiti.

Taranto, per tre giorni, con Ego Festival diventa capitale della cultura enogastronomica. E riparte dalla sua identità, il mare.

Il più imponente evento enogastronomico del sud Italia quest’anno dal 16 al 18 febbraio sbarca nella Città dei Due Mari dove si celebrerà la quintessenza della formazione con l’ambizione di avviare il confronto sui temi del futuro: dall’enogastronomia all’arte, passando dalla musica e dalla letteratura, con un taglio formativo e didattico in una forma di congresso rivoluzionato e rivoluzionario, interattivo e dinamico.

 

C’è la cucina, c’è la sala, ma anche la pizza, il pane, la comunicazione e lo storytelling. E poi, ancora, champagne, spirits, metodo classico e la birra. Si ripete il format che punta sulla formazione professionale in un settore che proprio in Puglia costituisce uno dei motori principali dell’economia, ovvero accoglienza e ristorazione. 

 

Sono 40 le masterclass, 20 i moderatori, 90 gli ospiti, quattro i loro Paesi di provenienza, dalla California all’Inghilterra, dalla Francia alla Danimarca. Cuochi stellati e di grandi trattorie, pasticceri, uomini e donne di sala, le donne del pane e ci sarà la prima “orizzontale di pizze”. Due i party esclusivi e un convegno di apertura (16 febbraio alle 17,30) su com’è cambiata la comunicazione nel mondo dell’enogastronomia con un’analisi fondata sul recupero di etica e poetica, con lo sguardo di chi ha il compito di raccontare i territori e di chi deve modulare la propria offerta televisiva proprio seguendo o anticipando quei cambiamenti. 

 

In quale direzione sta andando la ristorazione italiana? E qual è il suo futuro? Quali le sue parole d’ordine?. È questo il quesito che si pone il direttore scientifico di Ego Festival Martino Ruggeri, pugliese di nascita e attualmente head chef di Ledoyen Pavillon 3*. Ed “Ego Festival, che è l’idea di EnogastroHub l’associazione nata per essere interprete dei bisogni del territorio e strumento per trasformare gli stessi in opportunità̀ – continua Monica Caradonna, presidente dell’associazione – vuole essere una scatola, un contenitore dinamico e fluido in cui avviare una discussione intellettuale proprio su dove sta andando la cucina italiana”. 

E saranno, tra gli altri, proprio i cuochi a farsene promotori. Sostenibilità, radici, territorio, sperimentazione, poetica del gusto e quel recupero visionario di ciò da cui si è partiti, insomma, in una parola, ritrovare la propria identità. Questi i temi che affronterà Ego, uno scambio di idee e di prospettive sul mondo della ristorazione che cambia e richiede nuovi strumenti di lettura. 

A ospitare l’evento è il Castello Aragonese, simbolo di un passato ambizioso in cui oggi, grazie al grande lavoro della Marina Militare e del Comune di Taranto, si salvaguarda un passato importante e si è creato un dinamico contenitore culturale.  

“Siamo felici di ospitare eventi di questo pregio e con simili potenziali ricadute per la nostra comunità. Taranto sta progressivamente tornando un luogo e un sistema altamente attrattivo, la nostra idea di diversificazione produttiva e riposizionamento dell’immagine della città sta incominciando a dare frutti importanti. – afferma Rinaldo Melucci,sindaco di Taranto - Siamo certi che la nostra filiera enogastronomica saprà cogliere questa opportunità e continuerà a investire in qualità e promozione della nostra bella Taranto. EGO sarà una grande festa, lavoreremo perché tutto sia perfetto e perché questo festival possa mettere radici in riva allo Ionio.”

 

Associati ad EGO Festival, anche quest’anno, il Premio San Marzano Best Sommelier per il miglior sommelier di Puglia sostenuto dall’azienda vinicola presieduta da Francesco Cavallo, e che metterà in palio un’esperienza in uno chateau ed EGO Match, ovvero l’occasione per far incontrare domanda e offerta. Tornano anche quest’anno le magiche EGO BOX e il 16- 17 e 18 febbraio al Castello Aragonese sarà possibile consegnare il CV per chi cerca lavoro nel mondo della ristorazione, oppure le richieste di professionalità da parte di chi cerca personale specializzato. Sul sito, nella sezione dedicata, è possibile scaricare la modulistica da consegnare.

 

Tutte le informazioni e i dettagli sulla partecipazione e sull’elenco dei seminari sono disponibili sul sito www.egofestival.it

 

DICHIARAZIONI PARTNER EGO FESTIVAL 

“Ci fa molto piacere far parte di un sistema che cresce, dare il nostro contributo per lo sviluppo 

della cultura dell’accoglienza presso la comunità in cui operiamo e a cui vogliamo restituire valore. Consolidato il riconoscimento della cultura culinaria pugliese, ora è molto importante indirizzare l’attenzione su tutti gli aspetti dell’industria della ristorazione. La formazione di figure professionali valide e allo stesso tempo la divulgazione della cultura dell’ospitalità più in generale, sono l’unico modo per innescare un circolo virtuoso che ha delle ricadute positive sulla crescita di tutto il territorio, cosa che San Marzano ha molto a cuore”. 

Francesco Cavallo, presidente Cantine San Marzano

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 "Crediamo da sempre nelle eccellenze del nostro territorio e per questo abbiamo scelto di essere partner di Egò, il festival formativo che renderà Taranto capitale dell’enogastronomia. Dal 16 al 18 febbraio i nostri corsisti saranno gomito a gomito con grandi nomi del settore e si formeranno mettendosi in gioco da protagonisti."

Silvio Busico Direttore, Generale di Programma Sviluppo

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“Celebrati per una cucina creativa e sperimentale, Felice Lo Basso e Pietro Penna sono stati capaci di innovare la propria disciplina. Con questa collaborazione, Philip Morris, che con IQOS ha rivoluzionato la propria visione aziendale per un futuro senza fumo, conferma il sostegno a iniziative di carattere innovativo, dove futuro e nuove prospettive restano elementi fondamentali su cui puntare” 

Daniel Cuevas, Direttore Sviluppo RRP

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 “Con piacere abbiamo colto l’occasione di partecipare a questo importante Festival  - spiega Francesco Pomarico, direttore operativo del Gruppo Megamark  - con una iniziativa finalizzata a sperimentare,  in maniera nel tutto nuova e originale, il connubio tra cucina e cultura. Esiste infatti un legame profondo e primordiale tra cibo e cultura; si usa dire che ‘il cibo è cultura’ per rimarcare il ruolo della cucina nell’identità stessa di un Paese e del suo popolo. Già da qualche anno la Fondazione Megamark ha abbracciato il tema della cultura promuovendo un premio letterario nazionale; sarà interessante portare la lettura in cucina, in un connubio perfetto di sapori e saperi”.

Francesco Pomarico, direttore operativo del Gruppo Megamark  

 

 

Daniela Fabietti

Hida-Wagyu. Nei Ristoranti Stellati

Hida-Wagyu, la carne più pregiata al mondo, per Natale esce dai ristoranti stellati e diventa (quasi) accessibile. Grazie all'iniziativa di Taki Japan International, importatore in esclusiva per l’Italia, il celebre manzo alpino giapponese è ora disponibile in alcuni ristoranti e macellerie selezionate. Un’idea interessante per un menù speciale in vista delle feste

 

La Hida-Wagyu, il pregiatissimo manzo rurale giapponese, tra i più pregiati e costosi al mondo, esce da ristoranti stellati e hotel lussuosi, e diventa più accessibile. Questa carne è venduta a prezzi altissimi, in Italia come nel resto del mondo, arrivando a costare fino a 1.000 dollari al chilo.

 

Grazie all'iniziativa natalizia di Taki Japan International, importatore in esclusiva per l’Italia di carni certificate Hida-Wagyu, questo delizioso manzo sarà venduto anche in ristoranti e macellerie selezionate, scelti per la loro attenzione alla qualità della carne, a prezzi più accessibili.

 

 

Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la Hida-Wagyu, un manzo buonissimo, ma fino ad oggi proposto ad un prezzo troppo alto per molte persone. – Ha dichiarato Luca Muzzioli, AD di Taki Japan International. – Ogni tanto mi fermo a pensare alle qualità di questo prodotto e credo che non sia giusto che un alimento così delizioso debba essere riservato solo ad un pubblico ristretto. Tutti dovrebbero poter assaggiare la Hida-Wagyu, magari per un’occasione speciale, come una cena romantica, o in vista delle prossime feste. Stiamo facendo di tutto, avviando accordi e partnership strategiche con i nostri amici allevatori giapponesi, ma dobbiamo pur sempre fare i conti con una materia prima che, essendo di altissima qualità, ha un suo costo di produzione, che non può certo essere ignorato”.

 

La principale caratteristica di questo particolare manzo è la percentuale e la distribuzione di grasso interno alle fibre che forma una ragnatela, come un marmo, e la rendono riconoscibile anche a occhio nudo sui tagli ancora crudi. A differenza dei manzi che siamo abituati a vedere in occidente e di tutti gli altri Wagyu giapponesi, nella Hida-Wagyu il grasso ha un sapore inconfondibile, una morbidezza eccezionale, un aroma unico che proviene dall'acqua e dall'erba di montagna di cui si nutrono i bovini. La zona di Hida, incastonata nelle Alpi giapponesi, è anche chiamata “The water kingdom” per la purezza dei corsi d'acqua e i prati incontaminati dell'altopiano dove vivono i manzi neri di razza Kuroge.

 

 

I ristoranti segnalati da Taki Japan International presso i quali oggi è possibile assaporare piatti a base di Hida-Wagyu, oltre a Taki di Piazza Cavour a Roma, che propone già da tempo questo manzo, sono: Er Macellaio di Sergio Serafini, in Via Galleppini 60 zona Mostacciano a Roma, dove ogni sera propone le migliori carni del mondo, aiutato da uno staff infaticabile e dai migliori  chef che si alternano nella presentazione di piatti sempre nuovi; Ristorante via di Guinceri del creativo Fabrizio Moccia a Collesavetti, in provincia di Livorno, che propone piatti ricercati e genuini, diventato ormai il punto di riferimento per i veri meat-lovers di tutta la Toscana.

 

Alessia Piccioni 

Sushi & Shiatsu, l’oriental trend casalingo di San Valentino 

I consigli di Sushi Daily e Accademia Shiatsu Do tra gusto e benessere     per la festa degli innamorati

 

Un vassoio di sushi a forma di cuore da assaporare con una punta di wasabi e bacchette di color rosso, il tutto abbinato alle sensazioni rigeneranti e rilassanti di un trattamento shiatsu di coppia. È l’idea originale per San Valentino che Sushi Daily, brand del gruppo KellyDeli, società leader nel food retail che offre sushi fresco handmade di altissima qualità in oltre 800 chioschi e supermercati in 11 Paesi europei, lancia in collaborazione con l’Accademia Shiatsu Do, da 35 anni in Italia con 20 centri sul territorio e leader in Europa leader nella diffusione e insegnamento dello shiatsu. Un abbinamento da riproporre a casa e riservato a tutti i clienti, che si conferma sempre più nuovo trend orientale raccontando come sia possibile assaporare una cena romantica nel perfetto connubio tra gusto e benessere.

Presso i chioschi della catena internazionale, decorati per l’occasione, sarà infatti possibile acquistare pack con i migliori prodotti realizzati dagli artigiani di Sushi Daily che richiamano alla festa degli innamorati: nella settimana di San Valentino i due menù delizie al salmone e specialità solo cotto avranno inoltre delle box particolari a forma di cuore e fino ad esaurimento scorte verranno regalate due perle di cocco ad ogni cliente che acquista un vassoio tondo, un omaggio per rendere ancor più dolce il San Valentino targato Sushi Daily. 

Gustare dunque sushi vis a vis con il proprio partner per poi cimentarsi in un trattamento shiatsu in grado di rigenerare mente e organismo, seguendo i consigli dell’Accademia. Quest’ultimi saranno presenti sui canali social dell’azienda (Facebook e Instagram) di Sushi Daily.

«Il nostro intento è quello di regalare un’esperienza unica ai nostri clienti per la festa di San Valentino - afferma Emanuele Scalera, country manager Italia KellyDeli -. Tutti gli innamorati potranno acquistare i nostri prodotti all’interno dei chioschi Sushi Daily e successivamente offrire un momento unico nel suo genere coccolando la persona amata attraverso un trattamento Shiatsu. Un’idea originale che ribadisce come la cultura orientale si possa sposare alla perfezione con la tradizione del Vecchio Continente anche in una festa come quella di San Valentino».

Attraverso lo Shiatsu Do, ovvero la ricerca di una via di benessere attraverso la pressione delle dita, l’antica pratica giapponese viene praticata dal Tori (colui che pratica) all’Uke (colui che riceve). Si tratta di un’esperienza unica, tra le mura domestiche, di provare a condividere a San Valentino un trattamento di coppia con il proprio partner, ricevendo benefici su più parti del corpo, tra cui spalle, collo e testa/viso.

«Come Accademia vogliamo sempre riuscire a trasmettere principi e regole dell’antica disciplina giapponese - sottolinea Sylvia Dittadi, presidente dell’Accademia italiana Shiatsu Do -. La festa di San Valentino è dunque il perfetto momento per ritrovare se stessi e il proprio partner immergendosi in un trattamento particolare e particolare come quello dello shiatsu. Tutte le coppie, seguendo i consigli della nostra Accademia Shiatsu Do, potranno così regalarsi un momento speciale, ma allo stesso tempo rigenerante per l’intero organismo».

 

 

Sushi Daily è nato nel 2010 grazie all’idea di Kelly Choi. Cresciuta sotto l’ala protettiva del famoso maestro di sushi Yamamoto-San, promise al mentore che avrebbe creato il miglior sushi al mondo. Infatti, tutti i giorni viene offerto sushi fresco handmade di altissima qualità in oltre 800 chioschi e supermercati in 11 Paesi diversi. Gli ingredienti sono scrupolosamente selezionati, sempre freschi e di prima qualità: vengono utilizzati fino a 6 salmoni al giorno, con una combinazione speciale. Tutti i passaggi di preparazione sono eseguiti nei chioschi: dalla cottura del riso, al taglio di verdure e pesce, fino alla fase finale per arrotolare il sushi. Sushi Daily può contare su chef appassionati che preparano il sushi sempre al momento, davanti agli occhi dei clienti, creando oltre 100 ricette da realizzare partendo da zero, conciliando la qualità e la praticità in una commistione di tecniche antiche e moderne, tra tradizione e innovazione, che la rende una vera e propria arte. I chioschi, dal design tipicamente orientale, sono situati all’interno di supermercati e in zone ad alto traffico pedonale, primi in Europa ad introdurre il concept di negozio nel negozio e leader del mercato. Inoltre, Sushi Daily è stato pioniere nell’utilizzare prodotti di riso integrale e senza glutine.

 

Accademia Italiana Shiatsu Do con 20 sedi, 2000 associati e oltre 40 istruttori professionisti è la principale scuola di Shiatsu italiana ed europea.  Fondata nel 1985 da operatori e istruttori professionali ha lo scopo di diffondere lo Shiatsu attraverso la formazione e la pratica, nel rispetto della tradizione giapponese, proponendo un percorso didattico che accompagna l’allievo in un apprendimento della disciplina molto graduale. Il metodo di insegnamento, collaudato in oltre 1000 corsi amatoriali e 700 corsi professionali, è basato sul “fare”, cioè sulla proposta concreta di acquisire abilità reali in un training di esperienze pratiche incentrate sui Kata (forme di trattamento “ottimale” codificate nella pratica collettiva di anni) che accompagnano l’allievo in tutte le fasi dell’apprendimento.

 

Ufficio stampa

Encanto Public Relations, 

Maria Cristina Cadario tel. 02.66983707 

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I consigli per eseguire un perfetto trattamento Shiatsu Do

 

Spalle

  • L’Uke è comodamente seduto sulla sedia, mentre il Tori in piedi alle sue spalle.
  • Tori prende contatto poggiando i palmi delle mani sul colmo delle spalle di Uke.
  • Rimane in ascolto finché percepisce, in questa zona, il movimento prodotto dal respiro di Uke.
  • Muovendo le mani contemporaneamente, porta delle pressioni dolci e profonde sulle spalle dalla base del collo all’articolazione del braccio. Ripete fino a sentire la zona più morbida e cedevole.
  • Sulla stessa zona preme con i pollici, sostenuti dalle quattro dita rilassate, disegnando delle linee parallele tra loro tra clavicola e scapola. Si sofferma sui punti più sensibili o rigidi, invitando Uke a fare respiri profondi per contribuire all’alleggerimento delle tensioni.
  • Tori ripete la stessa sequenza nella zona tra le scapole, prima con i palmi poi con i pollici.
  • Termina con un passaggio palmare per donare sollevo e calore, in accordo con il respiro di Uke: all’inspiro sposta la mano, all’espiro preme.

Collo

  • Uke è seduto sulla sedia, Tori in piedi di fronte alla spalla sinistra di Uke.
  • Tori poggia la mano sinistra sull’articolazione scapolo-omerale, con la destra avvolge il collo di Uke e porta una serie di pressioni avvolgenti partendo dalla zona occipitale a scendere verso la schiena. Ripete alcune volte.
  • Con la stessa tecnica avvolgente, preme con il pollice, disegnando alcune linee a partire dalla zona occipitale verso la spalla. Si sofferma sui punti che risultino più tesi o sensibili. 
  • Conclude con un passaggio con il palmo avvolgente. 
  • Ripete specularmente dall’altro lato.

Testa/Viso

 

  • Uke è disteso a terra con un cuscino che sostiene le ginocchia, Tori seduto dietro la testa di Uke.
  • Tori con entrambe le mani sostiene e distende il collo, partendo dalla base del collo verso la testa.
  • Appoggia la testa di Uke a terra e prende contatto ai lati del viso: mani avvolgenti, pollici al centro della fronte, dita rilassate di lato.
  • Tratta la fronte con pressioni palmari contemporanee dal centro ad aprire verso i lati. 
  • Ripete le pressioni nella zona con i pollici, disegnando più linee parallele alle sopracciglia, sempre partendo dal centro della fronte verso le tempie.
  • Aiuta Uke a ruotare la testa verso sinistra; sostiene il viso con la mano sinistra. Con la mano destra porta alcune pressioni palmari, partendo dalla zona della tempia a ruotare attorno all’orecchio. 
  • Tori aiuta Uke a ruotare la testa verso destra, e ripete le pressioni sull’altro lato.
  • Riportando la testa al centro, la appoggia su un cuscino più altro. Tratta con pressioni palmari la sommità dalla testa, dal centro verso l’esterno muovendo le mani contemporaneamente. Ripete le pressioni nella zona con i pollici, disegnando più linee perpendicolari all’attaccatura dei capelli, soffermandosi sui punti sensibili. Al termine sostiene e riappoggia la testa a terra e copre delicatamente gli occhi di Uke i palmi delle mani per donare calore e leggerezza.

Ginevra Rota

Il Natale chez Égalité

La boulangerie di Porta Venezia celebra il Natale con proposte gustose e originali, tra dolce e salato:
dalla Brioche de Noȅl e Couronne du Roi ai cesti natalizi con specialità francesi,
per scoprire durante le feste i migliori sapori d'Oltralpe.

 
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Joyeux Noël! Égalité - la boulangerie di via Melzo 22 a Milano - per il periodo più magico dell'anno propone una serie di prelibatezze tipiche della cultura gastronomica francese: lBrioche de Noȅl e la  Couronne du Roi, dolci caratteristici delle feste, e due Cesti di Natale, ricchi di specialità d'Oltralpe. Idee perfette per un regalo originale o per arricchire i propri menù natalizi con proposte inedite e gustose.

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Ceci n'est pas un panettone. 

Per chi non si accontenta del solito Panettone è arrivato il momento di provare la Brioche de Noël.

La forma potrebbe rievocare quella del classico dolce milanese, ma la farcitura al suo interno offre un gusto completamente inedito, grazie al suo profumo di agrumi, note di amaretto e rum; il tutto arricchito da canditi e uvetta. La Brioche de Noël di Égalité si ispira a le Pain de Modane, una brioche tipica della tradizione francese, originaria della Corsica. L'impasto a lunga lievitazione (36 ore) e il savoir-faire del boulanger regalano un dolce dal sapore inedito, che racchiude in sé i profumi tipici delle feste. 

Prezzo: 500 grammi 20 euro; 1 kg 35 euro

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Vive le Roi!

Un’altra originale proposta d’Oltralpe, dal sapore squisitamente regale, è la Couronne du Roi: un dolce gustato tradizionalmente durante l’Epifania per festeggiare la venuta dei Re Magi. 

Non è un caso che il soffice impasto brioche all’aroma di arancia e limone, guarnito da pepite di zucchero e coloratissimi canditi, venga racchiuso all’interno di uno stampo che richiama proprio una corona. IrrésistiblePrezzo: 12 euro 

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I cesti di Égalité: tripudio di sapori d'Oltralpe

Per un'idea regalo originale, i cesti di Natale di Égalité custodiscono al loro interno una sontuosa offerta di prelibatezze francesi, dolci e salate.

Provengono direttamente dal forno di Égalité il Pain De Miepane in cassetta con farina 0 macinata a pietra, e il Pan Nanterre, un pan brioche al burro dalla golosa mollica, cotto in uno stampo di legno.

cornichon bio della Borgogna, le sardine dell’Atlantico (nelle due versioni sott'olio e rilettes)la marmellata normanna sono tra le più apprezzate specialità d'Oltralpe. Per i brindisi delle feste il cesto include due bottiglie di "Chateau de Lavernette"un vino biodinamico proveniente dalla regione francese del Beaujolais. Non manca un tocco finale d'italianità con il caffè Timor Arabica, proveniente dalla mitica torrefazione Giamaica di Gianni Frasi. 

I cesti sono disponibili nella versione grande (70 euro) e piccola (40 euro, con una selezione ridotta).

 
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Égalité

via Melzo 22, 20129 Milano

Martedì - Mercoledì: 7.30 - 20.00

Giovedì - Venerdì: 7.30 - 22.00

Sabato: 8.00 - 22.00

Domenica: 8.30 - 15.00

t: +39 02 83 48 23 18

www.egalitemilano.it

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