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Eventi culturali

I PREMIATI 2019 SAN VALENTINO … INNAMORATI A CAMOGLI 

 

Venerdì 8 febbraio 2019

 

È un’iniziativa promossa da Associazione Commercianti ed Operatori Turistici di Camogli e Comune di Camogli con il patrocinio Regione Liguria e Camera di Commercio di Genova in collaborazione con Pro Loco di Camogli. Iniziativa d’immagine e di promozione turistica, nel corso del tempo è riuscita a coinvolgere i vari comparti economici, commerciali e turistici della città, dando vita a molteplici iniziative d’intrattenimento. Si inizia venerdì 8 febbraio 2019, con la Serata di inaugurazione di San Valentino … innamorati a Camogli presso l’Hotel Cenobio dei Dogi. Appuntamento molto atteso, riunisce per l’occasione personalità, istituzioni e media che con le loro attività sono particolarmente legati alla Città e alle sue tradizioni. Durante la serata, momento molto atteso, è la consegna degli annuali riconoscimenti da parte dell’Associazione Commercianti e Comune di Camogli a personaggi che hanno dimostrato particolare affetto e attenzione a Camogli.

 

I PREMIATI SAN VALENTINO ...INNAMORATI A CAMOGLI 2019

La Coppia di San Valentino, innamorati ... di Camogli. La gioielleria Porto Sette, nel cuore del porticciolo di Camogli, realizza ogni anno un gioiello esclusivo: è in oro giallo, raffigura una mela con al centro un cuore ottenuto a traforo con inserito sul lato destro un piccolo diamante, due ciondoli perfettamente uguali, con un cordino nero di cotone e la chiusura in oro. E il suo autore, Gaudenzio Ferrari, così lo descrive “la MELA, perchè racchiude l'idea del desiderio e ... diciamolo, soprattutto della trasgressione. Al centro il Cuore dove i nostri migliori sentimenti possono albergare e far scaturire tra istinto e sentimento la musica della vita”.

 

La Coppia di San Valentino innamorati a Camogli 2019

Gherardo Colombo, magistrato italiano, ritiratosi dal servizio nel 2007, è noto per aver condotto o contribuito a inchieste quali la scoperta della Loggia P2, l’omicidio Giorgio Ambrosoli e soprattutto Mani Pulite. Da allora si impegna nell’educazione alla legalità nelle scuole, attraverso incontri con studenti di tutta Italia. Presidente di Garzanti Libri, nel 2012 è stato eletto nel consiglio di amministrazione della Rai. E' autore di numerosi libri sulla giustizia, la Costituzione, le Regole.

 

Alessandra Dal Moro, magistrato dal 1991, è attualmente componente del Consiglio Superiore della Magistratura, eletta a luglio 2018. Già giudice del Tribunale di Milano (dal 2005 al 2018) con funzioni di giudice civile: per 10 anni assegnata alla sezione impresa settore diritto delle società e poi al settore del diritto industriale. Per un anno applicata anche alla sezione competente per i ricorsi in materia di protezione internazionale. In precedenza (2000-2005) giudice del tribunale di di Lodi. E prima (1992- 2000) sostituito Procuratore presso il tribunale per i minorenni.

 

Innamorat(o)a di Camogli

A chi “viene da fuori” ma ha contribuito a diffonderne l’immagine nel mondo vivendo “Camogli” con e come i camoglini tanto da sentirsi ormai uno di loro. Particolare la creazione del premio “Innamorato di Camogli”, realizzata dalla Gioielleria Porto Sette, un profilo in oro dei simboli (dalla Punta al molo Giorgio) di Camogli posato su un sasso della sua spiaggia; “Come a seguire il profilo di una persona amata, una linea d'oro accarezza la sagoma del monte, di Punta Chiappa, della passeggiata mare sulla quale si affacciano, curiose, le colorate "case a mucchi". 

 

Innamorato di Camogli 2019 Mario Calabresi. Scrittore e giornalista, già direttore del quotidiano la Repubblica di cui è stato anche caporedattore centrale e per lo stesso quotidiano, nel 2007 – 2008, ha seguito come corrispondente da New York tutta la campagna presidenziale americana e l’elezione di Barack Obama, è stato inoltre direttore del quotidiano La Stampa (dal 2009 al 2015) e nel 2011 ha condotto su Rai 3 il programma Hotel Patria. Protagonista del Festival della Comunicazione, vi ha partecipato in tutte e cinque le sue edizioni. È autore di numerosi libri, tra cui: Spingendo la notte più in là (2007). La fortuna non esiste (2009), Cosa tiene accese le stelle (2011), A occhi aperti (2013), Non temete per noi la nostra vita sarà meravigliosa (2014). Traveler, Nationale Geografic, sotto il titolo “Una focaccia è per sempre” scrive …ogni amante della Liguria ha il suo forno del cuore, io ne ho due, uno è a Camogli … e ancora … prendete il traghetto e spingetevi fino a Punta Chiappa: li, appollaiati sulla roccia, vi sentirete a posto con il mondo,” solo un innamorato di Camogli può parlarne e scriverne così, delle sue bellezze, del suo mare, del suo porticciolo, delle sue focacce…

 

La Targa Peppino Trebiani. Riconoscimento voluto dal consiglio Ascot in ricordo di uno dei suoi fondatori e presidente per tanti anni. Viene assegnato una volta all’anno ad un camogliese che ha creato per Camogli situazioni positive per migliorare la vita commerciale e sociale della città. 

La Targa Peppino Trebiani 2019 Guido Risicato Architetto libero professionista da più di venti anni, titolare dello studio P46 architettura+sito in via al porto a Camogli. Nella sua attività ha curato diverse ricerche e progetti sulla tematica dei risseu (pavimenti tipici liguri in mosaico di ciottoli, vero patrimonio artistico della Liguria) e delle facciate dipinte. Su questi argomenti pubblica diversi articoli su riviste specializzate e partecipa a convegni nazionali e internazionali. Nel 2013 apre la P46 gallery, galleria fotografica e di arte contemporanea che alterna esposizioni di artisti emergenti a maestri affermati portando a Camogli i lavori di Gianni Berengo Gardin, Paolo Rosselli e Max Card. Quando si parla di cultura Guido a Camogli c’è sempre.

 

La Pietra dell’Amicizia. Riconoscimento creato nel 1987, viene assegnato a personaggi del mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’economia, del giornalismo, ad aziende o enti che hanno operato per promuovere l’immagine di Camogli. Il Premio è uno spaccato d’ardesia su base d’ulivo arricchita da una creazione artistica in oro che raffigura onde e vele della “città dai mille bianchi velieri”. Legno, ardesia e mare, i simboli della Liguria. 

 

La Pietra dell’Amicizia 2019 Eccezionalmente, nel 2019 ASCOT conferisce la Pietra dell’Amicizia a due persone, Rossella da Genova e Consuelo da Milano. A Camogli vivono la loro vita professionale e personale così naturalmente da essere … di Camogli. Son giornaliste, intervistano, osservano, interpretano, curiosano, archiviano, fotografano, domandano, a volte con “nonchalance” per non dare troppo nell’occhio, ma se serve … interrogano anche. Sanno tutto di Camogli e delle sue faccende ma quando scrivono sono estremamente obiettive, son giornaliste, è il loro mestiere! … ma sono grandi amiche di Camogli.

 

Rossella Galeotti, da oltre 25 anni firma articoli del più importante quotidiano ligure Il Secolo XIX, approda a Camogli un decennio fa e, pur scrivendo anche di ogni altra parte e argomenti, qui si stabilisce e ne fa la sua dimora. Quando era alla redazione centrale genovese nel reparto Interni-Estero sua l’intervista a Margherita Hack. Il 30 ottobre u.s., dopo la terribile mareggiata, è stata l’unica cronista italiana ad arrivare in Piazzetta, scendendo a Portofino dopo due ore di difficile camminata attraverso gli impervi sentieri del Monte. Chiamata ultimamente dalla redazione del levante a seguire “la nera”, importante esperienza terminata in questi giorni, ora è ritornata “camoglina”, a casa sua.

 

Consuelo Pallavicini, è di Milano ma la sua vita è a Camogli, da sempre. Importanti i suoi ruoli, rappresentante della Fondazione Giancarlo Pallavicini Onlus Umanitaria e Culturale nonché uno dei tre soci fondatori, Consigliere della Fondazione Treccani Cultura e del Consiglio di amministrazione della Fondazione per i Beni e le Attività Culturali e Artistiche della Chiesa costituita da Papa Francesco nel 2014 come Ente di diritto Vaticano per la valorizzazione dei beni culturali, è vice direttore di “Levante news”, una delle prime testate giornalistiche on line che, precursori dei tempi, oggi è in grado di raggiungere decine di migliaia di visualizzazioni al giorno. Consuelo né è una colonna. 

 

San valentino … innamorati a Camogli

Ufficio stampa e organizzazione

Daniela BerniniDimensione Riviera Promozioni

Recco (GE) via XXV Aprile 14

 

Tel.: 0185730748 - 3357274514

INGE MORATH

 

 

Mostra a cura di Brigitte Blüml – Kaindl, Kurt Kaindl, e Marco Minuz

Vernice per la Stampa:27 febbraio ore 11

 

Casa dei Carraresi di Treviso accoglie, dopo il successo della mostra su Elliott Erwitt ed i suoi cani, la prima grande retrospettiva italiana di Inge Morath, la prima donna ad essere inserita nel cenacolo, all'epoca tutto maschile, della celebre agenzia fotografica Magnum Photos. 

 

Impropriamente nota alle cronache più per aver sostituito la mitica Marilyn Monroe nel cuore dello scrittore Arthur Miller, divenendone moglie e compagna di vita, è stata in realtà soprattutto una straordinaria fotografa ed una fine intellettuale. Il suo rapporto con la fotografia è stato un crescendo graduale: dopo aver lavorato come traduttrice e scrittrice in Austria, inizia a scattare nel 1952, e dall'anno successivo, grazie ad Ernst Haas inizia a lavorare per Magnum Photos a Parigi. 

 

Limitarsi a considerarla una fotografa di questa celebre agenzia è riduttivo. Le celebri fotografie realizzate durante i suoi viaggi, o gli intensi ritratti in grado di catturare le intimità più profonde dei suoi soggetti, si accompagnano ad una brillante attività intellettuale che si alimentava di amicizie con celebri scrittori, artisti, grafici e musicisti. 

 

Che si trattasse di raccontare paesaggi e Paesi, persone o situazioni, le sue foto erano sempre caratterizzate da una visione personale e da specifica sensibilità, in grado di arricchire la percezione del mondo che la circondava. Come Inge Morath era solita dire: “Ti fidi dei tuoi occhi e non puoi fare a meno di mettere a nudo la tua anima”.

 

Ogni reportage di viaggio ed ogni incontro veniva da lei preparato con cura maniacale. La sua conoscenza di diverse lingue straniere le permetteva di analizzare in profondità ogni situazione e di entrare in contatto diretto e profondo con la gente. 

 

Per questa ampia retrospettiva a Casa dei Carraresi – una selezione di oltre 150 fotografie e decine di documenti riferiti al lavoro di Inge Morath – i curatori hanno dato vita ad un percorso che analizzerà tutte le principali fasi del lavoro della Morath, ma al contempo cercherà di far emergere l’umanità che incarna tutta la sua produzione. Una sensibilità segnata dell’esperienza tragica della seconda guerra mondiale, che con gli anni si rafforzerà e diventerà documentazione della resistenza dello spirito umano alle estreme difficoltà e consapevolezza del valore della vita.

 

La mostra ripercorre tutti i principali reportage realizzati dalla fotografa austriaca: da quello dedicato alla città di Venezia a quello sul fiume Danubio; dalla Spagna alla Russia, dall’Iran alla Cina, alla Romania, agli Stati Uniti d’America passando per la nativa Austria.

 

Contemporaneamente il percorso espositivo darà spazio ai suoi celebri ritratti di scrittori, pittori, poeti, tra cui lo stesso Arthur Miller, oltre ad Alberto Giacometti, Pablo Picasso e Alexander Calder: quest’ultimo suo vicino di casa a Roxbury, nel Connecticut, dove Inge Morath visse con il marito Premio Pulitzer per tutta la vita. 

 

Ci sarà poi spazio anche per il mondo del cinema. Nel 1960 Inge Morath viene infatti inviata dall’agenzia Magnum nel set della pellicola hollywoodiana “The Misfits”, un’enorme produzione cinematografica con alla regia John Houston, alla sceneggiatura Arthur Miller, ed attori del calibro di Clark Gable e Marilyn Monroe. All’epoca Miller e la Monroe erano sposati, ma la loro relazione era già in difficoltà. Proprio sul set del film, la Morath ebbe modo di conoscere lo scrittore, che sarebbe diventato poi suo marito.

 

Come dichiara Marco Minuz: “E’ un progetto espositivo che vuole descrivere, nel dettaglio e per la prima volta in Italia, la straordinaria vita di questa fotografa; una donna dalle scelte coraggiose, emancipata, che ha saputo nella fotografia inserirci la sua sensibilità verso l’essere umano”.

 

Questa prima retrospettiva italiana è prodotta da Suazes con Fotohof di Salisburgo, con la collaborazione di Fondazione Cassamarca, Inge Morath Foundation e Magnum Photos. 

 

Ufficio Stampa 

Studio ESSECI di Sergio Campagnolo

Tel. 049663499

 

Referente Roberta Barbaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BISTROT DE VENISE

Appuntamento con la POESIA
martedì 5 febbraio 2019 ore 17.00 - INGRESSO LIBERO

 

“Raccogliendo silenzi di conchiglia”
di ALDO VIANELLO (Supernova)

 
 

Nel libro, scritto durante un momento assai critico della sua vita, dovuto a problemi di salute e alla imposta rinuncia di gustare quel nettare rosso che si mescolava col sangue e ravvivava il suo cuore, il poeta non smette di cantare sinceramente aprendosi al devoto lettore.
 

Presentazione a cura di Giovanni Distefano e Mariuccia Regina

 
Scopri il programma completo degli incontri

OTTOCENTO

 

 

 

Forlì, Musei San Domenico Mostra a cura di: Fernando Mazzocca e Francesco Leone. 

Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net

  

Questa rassegna si ricollega, per le ambizioni e l’impegno nel riconsiderare sotto un nuovo punto di vista un periodo particolarmente significativo della nostra storia dell’arte, con altre grandi mostre organizzate dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. In particolare quelle dedicate nel 2007 a Silvestro Lega, nel 2013 al Novecento, nel 2014 al Liberty e nel 2015 a Boldini, alternando dunque approfondite ricognizioni monografiche alla esplorazione dei movimenti che hanno caratterizzato l’avvincente confronto tra la tradizione e la modernità, il dialogo tra il passato e il presente. Questo vale in particolare per il mezzo secolo preso in considerazione da questa mostra che va dall’ Unità d’Italia alla Grande Guerra, evento che conclude definitivamente l’Ottocento. Oggetto di un’indagine mai tentata prima sono dunque anni esaltanti e tormentati che hanno visto gli intellettuali e gli artisti impegnarsi sul fronte comune della nascita di una nuova coscienza unitaria, di un’identità nazionale che rispecchiasse l’avvenuta unificazione politica del paese.

 

Come la letteratura, dominata da Carducci, Pascoli e D’Annunzio grandi interpreti dell’orgoglio e delle aspirazioni nazionali, e la musica, che con Verdi, Puccini e Mascagni ha saputo esprimere le grandi passioni proiettate nella storia come nella contemporaneità, anche le arti figurative, ed in particolare la pittura la cui presenza è dominante anche se in un affascinante dialogo con la scultura, sono state un formidabile strumento di aggregazione. Hanno esplorato infatti nuovi territori tra l’esaltante mitizzazione della storia, la memoria delle recenti lotte risorgimentali, viste come una grandiosa epopea popolare, e la dolorosa testimonianza del presente caratterizzato da forti tensioni sociali.

 

Per capire le attese, le speranze, le delusioni di un paese che ancora profondamente diviso antropologicamente, economicamente, socialmente e culturalmente, faticava a stare unito, la mostra propone un confronto, finora mai tentato, tra le esperienze dei movimenti più sperimentali che, come i Macchiaioli e i Divisionisti, si sono espressi come un’alternativa alla cultura figurativa dominante e la cosiddetta arte “ufficiale” che è stata invece, nel bene e nel male, non solo un formidabile strumento celebrativo e di propaganda, ma anche e soprattutto il mezzo più efficace e popolare – diremmo meglio “nazional popolare” – per fare conoscere agli italiani i percorsi appassionanti e contradditori di una storia antica e recente caratterizzata da aspirazioni e slanci comuni, ma anche da drammatiche tensioni e divisioni.

 

Per scoprire, fuori dallo spazio alienante delle grandi città che le esigenze della modernità stavano cambiando irrimediabilmente, i paesaggi intatti del “bel paese” caratterizzato da una diversità che continuava ad attirare i viaggiatori stranieri.  Per celebrare i fasti della vita moderna, che verranno proiettati nel mito della Belle Époque. Per denunciare infine la drammatica condizione delle classi subalterne e rivelare le ingiustizie della società, attraverso la rappresentazione delle sconfitte e dei sentimenti dei vinti, degli emarginatiAttraverso una selezione di opere diventate iconiche, soprattutto quelle presentate, premiate, acquistate dallo Stato e dagli enti pubblici, ma anche oggetto di dibattito e di scandalo, alle grandi Esposizioni Nazionali, da quella di Firenze del 1861 a quelle che tra Roma, Torino e Firenze (le tre città che erano state capitali) hanno celebrato il cinquantenario dell’Unità, le dieci sezioni della mostra ricostruiscono i percorsi dei diversi generi, da quello storico, alla rappresentazione della vita moderna, dall’ arte di denuncia sociale, al ritratto, al paesaggio.

 

In un emozionante racconto epico affidato soprattutto alle opere di grande formato, mai movimentate prima, ci vengono incontro temi di impatto popolare e dal significato universale risolti nel cortocircuito visivo di capolavori indimenticabili. La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consentono di ripercorrere un periodo di grandi trasformazioni della visione, dallo splendido tramonto del Romanticismo all’ affermazione del Purismo e del Realismo, dall’Eclettismo storicista al Simbolismo, dalla “rivoluzione” dei Macchiaioli alle sperimentazioni estreme dei Divisionisti. Emergono con i loro capolavori i protagonisti di quei tormentati decenni, pittori come Hayez, Domenico e Gerolamo Induno, Pompeo Molmenti, Faruffini, Cesare Maccari, Muzzioli, Costa, Fattori, Signorini, Lega, Lojacono, Patini, De Nittis, Boldini, Zandomenenghi, Corcos, Tito, Mancini, Previati, Morbelli, Pellizza da Volpedo, Michetti, Segantini, Sartorio, Balla, Boccioni, e scultori come Vela, Cecioni, Bazzaro, Butti, Monteverde, Gemito, Troubetzkoy, Bistolfi, Canonica. Anche se sarà poi la straordinaria occasione di far finalmente conoscere al grande pubblico tanti altri artisti sorprendenti, oggi ingiustamente trascurati o dimenticati.

 

In un percorso coinvolgente, anche per la particolarità e la qualità dell’allestimento, la scena muta continuamente riservando al visitatore non poche sorprese, nell’ incontro inatteso e ravvicinato con un Ottocento mai visto. Dai capolavori dell’ ultimo dei Romantici, il vecchio e glorioso Hayez, interprete degli slanci della giovinezza, di una bellezza senza tempo e delle passioni del Medioevo, si passa alla potenza visionaria del teatrale Otello di Molmenti, del finalmente visibile Valentino a Capua di Previati, un immenso dipinto leggendario come le epiche battaglie risorgimentali evocate dai lombardi Induno e Faruffini e dal meridionale Cammarano, presente con un quadro entrato nell’ immaginario degli italiani come la strepitosa e travolgente Breccia di Porta Pia.

 

L’epica dei vinti, resa universale dal Signorini dell’Alzaia e dalla dolorosa attualità degli Emigranti di Tommasi, appare placarsi nella dolcezza di un quadro mitico e amatissimo come le Due madri e nei solenni paesaggi alpini, come quello monumentale di Alla stanga, che fanno di monumentale di Alla stanga, che fanno di Segantini, celebrato da D’Annunzio, il genio che nei suoi occhi “umili e degni” è riuscito a rendere l’ “infinita bellezza” della natura. Quella natura che ci rivela il suo mistero in quello struggenteDato il rilevo nazionale e internazionale dell’evento, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ha deciso di donare una parte del biglietto della mostra alla raccolta fondi che Mediafriends _ attraverso l’iniziativa Fabbrica del Sorriso _ dedica anche quest’anno al sostegno dei bambini.

 

Si è voluto abbinare la bellezza di una esposizione d’arte di grande prestigio alla salvaguardia del futuro dei più piccoli, sapendo che un importante evento come la mostra forlivese possiede tutte le qualità per sensibilizzare l’opinione pubblica oltre che su un tema culturale di indubbio valore anche su quello della solidarietà sociale.   

La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ringrazia gli altri soggetti privati partner dell’iniziativa: IMA, Luxury Living Group.

 

Studio ESSECI, Sergio Campagnolo - Padova

Referente Stefania Bertelli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MODENANTIQUARIA

 

 

 

 

Per Modenantiquaria (ModenaFiere dal 9 al 19 febbraio) è l’anno dei record. 

La XXXIII edizione è espressione del progetto ambizioso e ricercato che il Direttore di ModenaFiere Paolo Fantuzzi ha delineato ancora 4 anni fa.

“Forte di uno staff d’eccellenza, della preziosa consulenza di Pietro Cantore, Presidente Associazione Antiquari Modenesi e di un comitato scientifico di alto valore che vede coinvolti tra gli altri Marco Riccomini, Andrea Bacchi e Anna Orlando siamo riusciti pienamente nell’intento” - afferma il Direttore di ModenaFiere.

 

Modenantiquaria è oggi il “grande Salotto dell’Antiquariato”, incontro di Collezionisti d’arte, appassionati, arredatori, designer ed esperti alla ricerca di pezzi per le grandi collezioni internazionali e per i più famosi Musei del mondo.

Con nostra grande soddisfazione - continua il Direttore Paolo Fantuzzi- Modenantiquaria è diventata la manifestazione di riferimento per chi cerca e ama l’Eccellenza, per chi desidera ardentemente acquistare o anche semplicemente ammirare un Guercino o un Carracci dalla sacralità profonda e toccante o per chi vuole immergersi nel fascino e nella raffinatezza di Giovanni Boldini e le sue signore di charme, per chi cerca il colore e la vivacità di Andy Wharol e via dicendo in un articolarsi di grandi nomi e grandi opere d’arte che sapranno soddisfare ogni singola esigenza.

 

Tante le Gallerie di prestigio presenti; da Altomani a Fondantico, da Bottegantica a Cesare Lampronti, da Art studio 800 a Argo Fine Art, da Longari Arte alla Galleria Quadrifoglio e ancora la Galleria Arte Cesaro, Cantore Galleria Antiquaria e Galleria Romigioli, Maurizio Nobile, Robilant Voena e Robertaebasta, Mirco Cattai, Studiolo Fine Art e Verdini C. Antichita’.

Queste solo alcune delle Gallerie più importanti presenti a Modenantiquaria.

Da non dimenticare per la grande importanza le new entry di questo anno: Romano Fine Art di Firenze specializzata in disegni antichi, Salamon di Milano, Miriam Di Penta Fine Arts e Paolo Antonacci di Roma e Callisto Fine Art di Londra.

 

L’Associazione Antiquari sarà presente in un raffinato stand collettivo all’inizio del percorso.

Undici le Gallerie presenti: Alessandra Di Castro, Riccardo Bacarelli, Donatella Balzaretti, Bruno Botticelli, Enrico Frascione, Carlo Orsi, Fabrizio Moretti, Piva & C, Roberto Caiati, Walter Padovani, Maurizio Brandi.

Ognuno di loro selezionerà un preziosissimo capolavoro a icona dell’alto valore delle loro 

rispettive Gallerie.

Proprio Fabrizio Moretti e Carlo Orsi saranno protagonisti di due simposi culturali coordinati da Leonardo Piccinini e Marco Carminati del Sole 24 ore.

Modenantiquaria il salotto dell’Eccellenza dal 9 al 17 febbraio a ModenaFiere.

 

MODENANTIQUARIA. Modena, Quartiere Fieristico ModenaFiere (via Virgilio 70). Orario: lunedì, martedì e mercoledì, dalle 15 alle 20; giovedì, venerdì, sabato e domenica, dalle 10:30 alle 20. Biglietti: intero euro 15, ridotto euro 12 (il biglietto è unico con Petra)

 

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel +39 059 848380

http://www.modenantiquaria.it

 

 

Ufficio Stampa:

Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 

 

Referente Stefania Bertelli 

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