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Eventi culturali

APPUNTAMENTO CON LA POESIA

Appuntamento con la POESIA
martedì 15 gennaio 2019 ore 17.00 - INGRESSO LIBERO

”Voci dal fondo” di SEBASTIANO GATTO

 
 

Piccoli frammenti, brevi intarsi di vite altrui lasciate spesso a margine e che si intersecano con le vite nostre, sono tenute assieme da un io narrante volutamente fittizio – un infermiere figlio di migrante – e una lirica che confina molto Voci di Fondo sapientemente con una prosa poetica che cattura ad ogni verso l’attenzione. Portavoce di tanti io narranti, sa offrirci anche uno spaccato di complicate e fragili relazioni affettive e sociali.
Sebastiano Gatto è nato a Mestre nel 1975 e vive a Venezia. È scrittore e traduttore. Ha pubblicato i libri di poesia Padre Vostro (Campanotto, 2000), Horse Category (Il Ponte del sale, 2009) e il romanzo breve Le sette biciclette di César (Amos, 2013). Ha tradotto, tra gli altri, Julio Llamazares, Juan Benet, Leopoldo María Panero, Miguel de Unamuno. Di prossima uscita il romanzo breve Blues delle zucche.

Conversano con l’autore Lucia Guidorizzi e Anna Lombardo

 
Scopri il programma completo degli incontri

STUDI SUI PAESAGGI

 

 

Giardini storici, verità e finzione

 

  

Giovedì 21 e venerdì 22 febbraiosi rinnova negli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso l’appuntamento annuale con le giornale internazionali di studio sul paesaggio, che, in questa quindicesima edizione, propongono una riflessione sui Giardini storici, fra verità e finzione. 

 

Diciotto relatori provenienti da Italia, Europa e Stati Unitisono stati chiamati a indagare il tema del “giardino storico” da una prospettiva inedita e originale, quella offerta dalle letture, restituzioni, interpretazioni critiche dei modelli storici nel paesaggio del XX e del XXI secolo.

Partire da un’attenzione rivolta alle stagioni in cui si è praticato l’esercizio della replica e della copia avvalorata dall’indagine storica può essere un espediente – rigoroso quanto ironico e dissacrante – per segnalare la necessità di coltivare e frequentare la storia del giardino come fertile termine di riferimento culturale, non solo come un repertorio di forme congelate e replicabili né, tanto meno, un rassicurante universo di facile intrattenimento.

 

«Scegliendo questa tematica», afferma Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Benetton, «abbiamo voluto sottolineare la necessità di tener viva la ricerca e la discussione sul tema del “giardino storico”, affinché continui a esercitare un ruolo germinale e propositivo rispetto al dibattito sul paesaggio contemporaneo, all’orientamento dei corsi di studio di ogni livello in questo campo, ai luoghi nei quali si ha la responsabilità di intervenire in contesti nei quali tale eredità storica si manifesta sia in estensione che in profondità».

 

Le giornate di studio sul paesaggio sono progettate dal Comitato scientifico della Fondazione, con il coordinamento di Luigi Latini e Simonetta Zanon.Programma:

 

giovedì 21 febbraio

Il gioco delle riproduzioni. Autenticità, uso e migrazione di modelli e documenti storici, copie

Interventi di: Vincenzo Cazzato, Raffaella Fabiani Giannetto, Finola O’ Kane Crimmins, Filippo Pizzoni, Beate Reuber, Bianca Maria Rinaldi, Josè Tito Rojo

––

Trasformazioni del giardino e del paesaggio nel cinema, Marta Maffucci

 

venerdì 22 febbraio

Esercizi di lettura critica. Esempi dal ventesimo secolo e dal panorama attuale

Interventi di: Christian Bertram, Paolo Bürgi, Stéphanie de Courtois, Anette Freytag, Luigi Gallo, Anna Lambertini, Annemarie Lund, Monique Mosser, Giuseppe Rallo

––

Prati urbani. I prati collettivi nel paesaggio delle città, Hervé Brunon presenta il libro a cura di Franco Panzini (Fondazione Benetton Studi Ricerche–Antiga, Treviso 2018)

 

I partecipanti alle giornate di studio:Christian Bertram, Università di Amsterdam;

HervéBrunon, CNRS, Centre André Chastel, Paris;

PaoloBürgi, Studio Bürgi, Camorino;

VincenzoCazzato, Università del Salento, Lecce;

StéphaniedeCourtois, Ecole nationale supérieure d’architecture de Versailles;

RaffaellaFabianiGiannetto, Folger Shakespeare Library, Washington;

AnetteFreytag, Rutgers University, New Brunswick, New Jersey;

LuigiGallo, Università degli Studi della Basilicata, Matera;

AnnaLambertini, Università di Firenze;

AnnemarieLund, Chief Editor «Landskab», København;

MartaMaffucci, scenografa, Roma;

MoniqueMosser, École nationale supérieure d’architecture de Versailles, 

CentreAndréChastel, Paris (Honoraria);

FinolaO’KaneCrimmins, University College, Dublin;

FilippoPizzoni, aMAZING_sTUDIO, Milano; 

GiuseppeRallo, Soprintendenza ai BB.AA.PP. delle province di Ve-Bl-Pd-Tv, Venezia;

BeateReuber, Grün Berlin – “Gärten der Welt”; 

BiancaMariaRinaldi, Politecnico di Torino;JoséTitoRojo, Università di Granada.

 

Comitato scientifico della Fondazione Benetton:

Luigi Latini, architetto, Università Iuav, Venezia (presidente); Maria Teresa Andresen, paesaggista, Università di Porto; Giuseppe Barbera, agronomo, Università degli Studi, Palermo; Hervé Brunon, storico del giardino, CNRS, Centre André Chastel, Parigi; Anna Lambertini, paesaggista, Università di Firenze; Monique Mosser, storica dell’arte, Scuola superiore di architettura, Versailles; Joan Nogué, geografo, Università di Girona, Osservatorio del Paesaggio della Catalogna; José Tito Rojo, botanico, Università di Granada;

________________________________________

Auditorium spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso. 

La partecipazione alle giornate di studio è libera, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Per ragioni organizzative si prega di comunicare la propria adesione alle giornate tramite il form online disponibile nel sito www.fbsr.it. Agli architetti e agli agronomi/forestali iscritti ai rispettivi ordini professionali che ne faranno richiesta saranno riconosciuti i crediti formativi.

È prevista la traduzione simultanea in italiano e in inglese di tutti gli interventi.

Diretta streaming nel sito www.fbsr.it

 

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ufficio stampa: Silvia Cacco, T 0422 5121, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Studio Esseci, Sergio Campagnolo, T 049 663499, C 347 0481694 (Simone Raddi), Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

LA SETE DI SAPERE, LA STRADA PER CRESCERE

 

 

Alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli si esplorano Le conseguenze del futuroil 21 gennaio alle 18.30 Formazione. La sete di sapere, la strada per crescere  Miguel Benasayag, Vincenzo Barone e Silvia Panzavolt

 

Dopo il primo appuntamento incentrato sulla conoscenza, il percorso d’indagine Le conseguenze del futuro, proposto dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in collaborazione con Eni, prosegue lunedì 21 gennaio alle 18.30 presso la sede della Fondazione (viale Pasubio 5; Sala Polifunzionale) sul tema Formazione. La sete di sapere, la strada per crescere. Ne discutono, moderati dal conduttore e autore radiofonico e teatrale Matteo Caccia, il filosofo e psicanalista Miguel Benasayag, attento osservatore delle tendenze comportamentali nei giovani e della deriva nichilista della società contemporanea, e Vincenzo Barone, professore ordinario di chimica teorica e computazionale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. A seguire, per le buone pratiche, la testimonianza di Silvia Panzavolta, responsabile del progetto Making Learning and Thinking Visible in Italian Secondary Schools (MLTV) dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire), promosso in collaborazione con l’Harvard Graduate School of Education.

 

La formazione è decisiva nella costruzione di qualsiasi tipo di futuro. E così come è cambiato il modo di costruire, trasmettere e condividere la conoscenza, altrettanto diversi sono i percorsi di crescita e formazione a disposizione oggi, a tutte le età. Due le costanti, però: la necessità di confrontarsi con una visione globale del sapere, che cioè superi specialismi e localismi e insegni a essere cittadini del mondo, e al tempo stesso l’importanza di evitare una visione riduzionista che si limiti a identificare gli individui con ciò che sanno, tralasciando ciò che fanno. Miguel Benasayag spiegherà perché la formazione, non solo a livello cognitivo, è indispensabile per impegnarsi con responsabilità verso gli altri e nel mondo in cui viviamo per il benessere individuale e una piena realizzazione di sé; a Vincenzo Barone, invece, il compito di mostrare come armonizzare approccio scientifico e umanistico per capire come affrontare e gestire la complessità del presente, rievocando così un’idea rinascimentale e globale del sapere a benefico della collettività. Due declinazioni complementari della riflessione su cosa sia e a cosa serva la formazione, che indicano entrambe la crucialità del potenziale umano e di una prassi autentica capace di innescare il cambiamento e migliorare la qualità di vita dei cittadini.

 

E per passare dalla teoria alle buone pratiche, la psicologa e ricercatrice di Indire Silvia Panzavolta illustrerà i contenuti del programma sperimentale MLTV, volto a testare un nuovo modo di fare scuola. L’obiettivo? Comprendere come l’insegnamento e l’apprendimento possano andare oltre una trasmissione passiva delle conoscenze, coinvolgendo e formando i giovani sia dentro che fuori l’aula, nell’ottica di valorizzare e mettere a frutto sia le conoscenze, abilità e competenze di tipo disciplinare sia lo sviluppo del pensiero nelle sue diverse declinazioni: critico, creativo, logico-matematico, riflessivo, decisionale, sistemico.

 

I sei percorsi di indagine puntano a stimolare la riflessione offrendo nuovi strumenti di pensiero critico, mettendo al centro il valore del sapere e delle competenze, e invitando alla partecipazione attiva nella direzione di una cittadinanza consapevole e della condivisione di buone pratiche. Le conseguenze del futuro prosegue sui temi: Comunità. Nuove società, nuove economie, con l’economista ed ex Ministro Fabrizio Barca e l’ex presidente dell’Ecuador Rafael Correa (15 marzo); Salute. Sulla nostra pelle, con Kate Pickett, professoressa di epidemiologia presso l’Università di York, e il direttore dello Human Technopole Iain Mattaj (23 aprile); Cibo. La giusta risorsa, con Raj Patel, economista, giornalista e attivista affiliato alla University of Texas, e il Vice Presidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo Paolo De Castro (7 maggio); Spazio. Le piazze del mondo, con Ash Amin, urbanista e geografo presso l’Università di Cambridge, in dialogo con Abderrahman Labsir, responsabile delle politiche giovanili e di inclusione sociale e membro del consiglio municipale della città di Mechelen, in Belgio, esempio di integrazione sociale e culturale fondata su processi partecipati di rigenerazione urbana (22 maggio).

 

Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

www.fondazionefeltrinelli.it | #conseguenzedelfuturo

  

Ex Libris Comunicazione
02 45475230, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Carmen Novella (335 6792295)
Elisa Carlone (334 6533015)

APPUNTAMENTO CON LA PITTURA

Appuntamento con la PITTURA
giovedì 10 gennaio 2019 ore 17.30 - INGRESSO LIBERO

Mostra personale di  EVA SAMBO

 
 

Una violenza all’ambiente lagunare attuata nel corso del ‘900 o un paesaggio industriale che ormai, bene o male, fa parte della storia del lavoro e dello skyline veneziani? In controtendenza rispetto a uno sguardo al negativo, Eva Sambo fa di Porto Marghera quasi un eden archeologico, un luogo della memoria, dove ninfe si bagnano tra canneti, fabbriche, cisterne, ciminiere e petroliere. Visione onirico-bucolica di un’artista veneziana che sa rendere fiabesco un paesaggio di cemento e metallo. Eva Sambo si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia e prosegue la sua formazione ad Atelier Aperto, dove apprende le tecniche incisorie.  Ha studiato anche altre espressioni artistiche, in particolare quelle della pittura iconografica cristiana e della decorazione a stucco e marmorino. Al centro del suo lavoro la figura femminile “raccontata” lungo un percorso (anche autobiografico) che attraversa miti, leggende, religioni, memorie ed emozioni. Eva Sambo vive e opera a Mestre (Venezia).


Rassegna a cura di Emanuele Horodniceanu

Le opere rimarranno esposte fino a Mercoledì 23 Gennaio 2019

 
Scopri il programma completo degli incontri
 

Bistrot de Venise

San Marco 4685, Calle dei Fabbri

VENEZIA Italy 30124

P:+39 041 523 66 51 / F:+39 041 520 22 44

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https://www.bistrotdevenise.com


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DIPINGERE GLI AFFETTI

 

 

Torna al Castello Estense di Ferrara “L’arte per l’arte”, il progetto del Comune di Ferrara, promosso in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte, dedicato alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico della città reso inaccessibile dopo il sisma del 2012. 

 

Dopo le opere di De Pisis, Boldini, Previati e Mentessi delle Gallerie d’Arte Moderna, protagoniste delle prime due esposizioni del progetto l’Arte per l’Arte, l’attenzione si sposta ora verso il periodo dal Cinque al Settecento. Le sale riccamente affrescate dell’ala sud e dei Camerini del Castello ospiteranno infatti la quadreria di proprietà dell’ASP, Centro Servizi alla Persona di Ferrara, Masi Torello e Voghiera, depositata presso i Musei di Arte Antica.

 

Si tratta di un vero e proprio capitale artistico, pressoché sconosciuto eppure di grande rilevanza storica, che l’esposizione al Castello mira a restituire al grande pubblico. L’esperienza di visita assumerà i contorni di un viaggio nel tempo affascinante e sorprendente che spazierà dal tramonto del dominio Estense fino al secolo dei Lumi.

 

Le tappe di questo itinerario ci condurranno al cospetto dei due importanti protagonisti della rivoluzione naturalistica di inizio Seicento: Ippolito Scarsella detto Scarsellino e Carlo Bononi. La soave magnificenza del primo e la dolente bellezza del secondo, caratterizzano la Ferrara di quegli anni facendone uno dei più intriganti centri artistici dell’epoca. Contestualmente, faremo la conoscenza di personalità cronologicamente precedenti e parallele come, ad esempio, Giuseppe Mazzuoli detto il Bastarolo, il cui il manierismo castigato è fondamentale nella seconda metà del Cinquecento, Gaspare Venturini, pittore molto attivo per i duchi e per committenti religiosi, e l’enigmatico Giuseppe Caletti, curiosa figura di artista maledetto operante nella prima metà del Seicento. La seconda metà del XVII secolo è caratterizzata dal mitigato universo figurativo di Giuseppe Avanzi, pittore di mediazione che schiuderà il sipario al Settecento dove si imporranno le singolari personalità di Giacomo Parolini e Giuseppe Zola.

 

Ma perché Dipingere gli affetti? Per una doppia evocazione simbolica. La prima riguarda il linguaggio: le opere che verranno esposte in Castello si muovono nel solco degli orientamenti successivi al Concilio di Trento che delegavano all’arte il basilare compito di mediare tra il fedele e la religione, tra il visibile e l’invisibile, attraverso forme naturalistiche, emotive e familiari, nelle quali l’uomo del Sei e Settecento si potesse riconoscere. La seconda attiene alla vocazione umanitaria che animava i luoghi da cui esse erano originariamente collocate. Non delle chiese qualsiasi, ma gli altari, le cappelle e gli ambienti di istituti religiosi che ponevano al centro del loro operare l’aiuto verso gli altri, fossero essi orfani, indigenti, bisognosi o donne in difficoltà. Un insieme di esperienze animato da figure di primo piano della corte Estense – da Alfonso II a Barbara d’Austria, fino a Margherita Gonzaga – ma anche di una fetta consistente della nobiltà e della borghesia cittadina, impegnata nell’attività di carità e solidarietà.

 

Ed è così che protagonista di questa mostra sarà anche la città di Ferrara, nel tentativo di ricomporre il tessuto connettivo di un’«araldica della beneficenza» (per usare una felice definizione di Andrea Emiliani) che costituì la manifestazione più tangibile di quella pietas sei e settecentesca animata da empatica affettività e impegno sociale. Un attivismo che portò ad ornare alcuni dei luoghi sacri più rappresentativi, oggi quasi tutti scomparsi o mutati per fattezze o destinazioni d’uso, come i conservatori femminili di Santa Barbara e di Santa Margherita, o l’Opera Pia della Povertà Generale. Un vero e proprio viaggio nel tempo, insomma, alla ricerca delle radici moderne di Ferrara. Questo vale non solo sotto il profilo storico-artistico, ma anche dal punto di vista sociale: il fatto che queste opere siano state ereditate dall’ASP Centro Servizi alla Persona di Ferrara, e che quest’ultima abbia collaborato e sostenuto la realizzazione del progetto espositivo, rappresenta il filo rosso che collega l’attività umanitaria degli antichi Istituti caritatevoli, con l’attuale declinazione delle politiche attive per il welfare della città.

 

L’arte per l’arte

Dipingere gli affetti:

la pittura sacra a Ferrara tra Cinque e Settecento

 

Enti promotori

ASP – Centro Servizi alla Persona, Ferrara

Comune di Ferrara

Fondazione Ferrara Arte

 

Organizzazione

Fondazione Ferrara Arte

Servizio Castello, Musei di Arte Antica, Sacra

e Storico-Scientifici del Comune di Ferrara

 

Collaborazioni

ASP – Azienda Servizi alla Persona, Ferrara

CFR – Consorzio Futuro in Ricerca

CIAS – Centro Ricerche Inquinamento Fisico Chimico

Microbiologico Ambienti Alta Sterilità dell’Università di Ferrara

 

Curatore

Giovanni Sassu

con la collaborazione di

Tito Manlio Cerioli e Romeo Pio Cristofori

 

Progetto di allestimento

Francesco Mascellani

 

Informazioni

tel. 0532 299233

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Prenotazioni 

tel. 0532 244949

 

www.castelloestense.it

 

Ufficio Stampa

 

Studio ESSECI di Sergio Campagnolo

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