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Eventi culturali

FESTA ARTUSIANA

   

 

 

23 giugno – 1 luglio 2018

 

Nell’anno del cibo la città Artusiana propone la “Cucina senza”

 

Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi padre della cucina italiana, festeggia il suo illustre concittadino con 150 appuntamenti tra incontri, degustazioni, laboratori, spettacoli, concerti, insieme ai protagonisti della cultura gastronomica nazionale. E il 1 luglio la Festa non finisce: si lancia la Notte Bianca del Cibo Italiano il 4 agosto giorno della nascita del gastronomo.

 

In un’epoca dove il troppo abbonda, la patria natale di Pellegrino Artusi va controcorrente: al grasso preferisce il magro, al “tanto” antepone il “senza”. Impensabile solo fino a qualche decennio fa pensare a una cucina della “esclusione” (senza caffeina, glutine, grassi, lattosio, zucchero…la lista è lunga), ma i tempi della fame in Italia sono lontani. Ecco allora quel “senza”,fil rougedei nove giorni dedicati al padre della cucina italiana, omaggio al 2018 anno nazionale del cibo italiano. Non a caso la Festa gode del patrocinio del Mibac (Ministero del Beni Culturali). 

 

È la Festa Artusiana, a Forlimpopoli dal 23 giugno al 1 luglio, 150 appuntamenti tra degustazioni, incontri sulla cultura gastronomica, laboratori del gusto, concerti, spettacoli e mostre imperniati sul tema del cibo. Ad arricchire il tutto più di quaranta ristoranti, per circa 2300 posti a sedere, con una proposta gastronomica dettata da un disciplinare di qualità e la presenza nei menù almeno di un piatto della tradizione artusiana. 

Punto di forza della Festa Artusiana è l’essere un momento di confronto e di approfondimento sui temi cardine del cibo. Oggi in Italia si propone la cucina in tutte le salse e in tutte le sedi mediatiche. Controcorrente è sempre andata la Festa Artusiana, caratterizzata sin dalla prima edizione da tanti appuntamenti che propongono cibo per la mente, cibo come cultura, a partire dal convegno di apertura della kermesse (sabato 23 giugno, ore 17) che chiama a raccolta i principali studiosi del panorama italiano per un confronto su un tema, il cui titolo è emblematico: “Cucina senza”. 

Un percorso curioso e intrigante che, dalla reale mancanza di cibo, arriva alle scelte etiche e perfino modaiole nel mondo d’oggi dei consumi facili e liberi, dove la preposizione “senza”, seguita da caffeina, glutine, grassi, olio di palma, zucchero, gioca un’importante partita strategica. La “sottrazione” di ingredienti è divenuta, paradossalmente, un valore. Ne parlano gli storici Massimo Montanari e Alberto Capatti, il semiologo Paolo Fabbri, Marco Della Rosa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, lo studioso di tradizioni gastronomiche Piero Meldini. Coordina la giornata Giordano Conti, presidente di Casa Artusi. 

 

Casa Artusi, crocevia della Festa

Uno degli epicentri della Festa è Casa Artusi, centro di cultura gastronomica domestica che valorizza l’opera del padre della cucina domestica italiana. Nei nove giorni propone percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.

Tra le tante iniziative, dalle ore 19 alle 20, gli App-eritivi, applicazione per il buonessere: buone letture e buon cibo, spazio ideale per presentare libri ed autori che parlano di cibo. Sette le serate in programma nella corte, su tematiche global, dal locale al nazionale: il mito della azdora romagnola che, in un batter baleno, per la gioia della famiglia, impasta dozzine di uova (domenica 24); la cucina dell’Artusi negli emigrati con il racconto di Isabella Magalhaes Callia dell’Università di San Paolo e Eugenio Salvatore dell’Università di Siena (lunedì 25); la lettera alla generazione Z con il manifesto sull’economia circolare di Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero (mercoledì 27); Artusi come modello per una cucina europea insieme agli storici Massimo Montanari e Ilaria Porciani (giovedì 28); il cibo e i grandi italiani come Verdi, Pascoli e Morandi nell’incontro “Acqua e farina lungo la via Emilia” dell’Associazione nazionale Case della memoria (venerdì 29); Artusi nell’inedita versione noir nel libro curato da Carlo Lucarelli, “Brividi a cena. Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi” (sabato 30 giugno); il decennale del festival Artusijazz che rende onore al grande musicista Miles Davis, personaggio che ha cambiato la storia del Jazz (martedì 26). Gli incontri terminano con la degustazione di un prodotto a marchio della Regione Emilia-Romagna e un calice di vino. 

 

 

 

Casa Artusi protagonista anche la sera (Chiesa dei Servi ore 21,00), sempre con incontri sempre sul cibo inteso come cultura tra arte, letteratura e biodiversità. Si parte con il dialogo di Matteo Lucca con Alessandra Carini su pane e vita (sabato 23), il cibo nelle opere d’arte è al centro della riflessione di Marco Vallicelli insieme a Silvia Bartoli (lunedì 25). Alberto Capatti e Graziano Pozzetto dialogano su lessico e prodotti tipici (mercoledì 27 giugno), frutti dimenticati e biodiversità con le esperienze di Valle D’Aosta e Basilicata la serata successiva (giovedì 28). Il volume di Dora Marchese “Il gusto della letteratura” si presenta venerdì 29, giornata speciale domenica 1 luglio, “Alla ricerca delle radici…artusiane nel gusto”, che vede la presentazione di due speciali pubblicazioni: gli itinerari alternativi di Carlo Mantovani con “Le radici del gusto”, e Marco Paone con “1820 Magazine The Art of Italian Gastronomy”, rivista internazionale ispirata al gastronomo di Forlimpopoli nato nel 1820. Nell’occasione sarà lanciata la Notte Bianca del cibo italiano, istituita dal Ministero del beni e attività Culturali e Turismo e Ministero delle Politiche agricole, dedicata il 4 agosto, nel giorno della sua nascita, a Pellegrino Artusi, riconosciuto padre della cucina moderna italiana.

 

Premio Marietta: confronto a 6, mille euro in palio

Omaggio alla governante di Artusi, arrivano da tutta Italia i sei finalisti del concorso per cuochi dilettanti. Nella giornata di domenica 24 giugno saranno ai fornelli nella scuola di cucina di Casa Artusi per realizzare la loro ricetta e concorrere al premio di mille euro esso in palio da Conad. 

Questi sei finalisti: Sergio Giglio falegname di Cogoleto (Genova), con la ricetta “Filindeu ed erbe spontanee in brodo di piccione”; Maria Angela Pischedda, infermiera di Thiesi (Sassari), “Panada di viola”; Maria Giovanna Nocera dipendente pubblico di Agrigento, “Non solo minestra di Tinniruma”; Ilaria Bertoli, impiegata di Medesano (Parma), con “Gnocchi cordiali”; Fiammetta Frambosi, commerciante di Rimini, “Cappelletti ai formaggi su vellutata di piselli alle menta e seppia saltata”. Nella sezione Centenario Lions, Agata Caldarera, amministratore di parafarmacia di Giarre (Catania), con “Pasta di timilia con tonno”.

La serata di premiazione è prevista sempre domenica 24 alle ore 21 nella Chiesa dei Servi a Casa Artusi. 

 

Premi Marietta ad Honorem

Una ambasciatrice della cucina italiana nel mondo, una bottega artigiana le cui tele stampate sono oggetti d’arte. Va rispettivamente a Stefania Barzini e alla Stamperia Pascucci il Premio Marietta ad Honorem attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del mangiar bene, della tavola come momento conviviale, punto di incontro del “buono e del bello”.

Stefania Barzini, sei anni di corsi di cucina italiana conditi da svariati eventi negli States, numerosi documentari e pubblicazioni sempre sul tema del cibo, una scuola di cucina rivolta a italiani e stranieri, un blog e tutta una serie di iniziative per valorizzare la cucina italiana nel mondo. “Curriculum” altrettanto sostanzioso per la Stamperia Pascucci di Gambettola, prima volta di un Premio Marietta ad Honorem assegnato a qualcuno più “anziano” di Pellegrino Artusi. Nome di punta dell’artigianato artistico ed emblema del “made in Italy”, diverse sono le generazioni che si sono succedute alla guida di questa bottega la cui prima insegna porta la data nel 1826. 

La premiazione di entrambi avverrà domenica 24 giugno a Casa Artusi alle 21 alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli, e del neo presidente di Apt Davide Cassani.

 

Il mercato delle tradizioni

Per nove serate nella Festa Artusiana è presenta un ricco mercato all’insegna della buona tavola e delle migliori tradizioni gastronomiche. Fil rouge delle diverse proposte, la filosofia della manifestazione artusiana: materie prime di qualità, prodotti di stagione e del territorio legati preferibilmente alla cucina di casa, valorizzazione della memoria gastronomica. Le proposte arrivano da associazioni, aziende agro alimentari, piccoli artigiani e allevatori; una posizione di riguardo viene riservata ai prodotti biologici e alla promozione della biodiversità.

 

Spettacoli

Sono tanti gli eventi ospitati lungo le vie e le strade in un mix di generi e proposte da farne un Festival nella Festa. Il programma vuole essere intrattenimento puro e leggero, pop (diminutivo di popolare) come lo era la gastronomia di Pellegrino Artusi, fruibile per chiunque e agile nella rappresentazione. Un denso cartellone di oltre 50 spettacoli di Arte e Musica di Strada, nel quale l’intrattenimento itinerante si alterna allo spettacolo in postazione fissa, palco o pedana. Ogni sera spettacoli teatral-gastronomici, giocoleria, acrobazia e illusionismo, mimica, teatro per ragazzi, cantautorato e musica popolare…

Tra le rassegne, rinnovato il sodalizio con ArtusiJazz, organizzato dall’Associazione Culturale “Dai de Jazz” di Forlimpopoli, appuntamento immancabile per gli appassionati e per tutti coloro che vogliono ascoltare dal vivo i nomi più importanti del panorama jazzistico italiano.

La direzione artistica degli spettacoli è stata affidata a Stefano Bellavista dell’associazione culturale Cult.

 

Il Maf per la Festa Artusiana e tante Mostre

Il MAF-Museo Archeologico “T. Aldini” di Forlimpopoli alla Festa fa tredici. Questo il numero di eventi in programma nel corso della nove giorni artusiana pensati per un pubblico di tutte le età: “Forlimpopoli di assaggiare” alla scoperta della città, “Stare a tavola nel mondo antico” percorso alla scoperta del cibo dalla preistoria al Rinascimento, “Le Domus Romane fi Forlimpopoli” viaggio nelle abitazioni di Duemila anni fa. Il Museo sarà aperto tutte le sere fino alle ore 23.00.

Il Museo organizza anche la Mostra “Le ovarole di Tonina Cianca”, museo tutto da gustare insieme alle creazioni dell’artista di Cesenatico. Una ventina le opere presenti con una presenza preminente delle “Ovarole”, figure femminili totemiche appartenenti alla tradizione della cultura popolare. La mostra è organizzata con il patrocinio dell’Ibc e della Regione Emilia Romagna. 

Tante altre esposizioni sempre all’Artusiana: “Arte colori ed emozioni. Il racconto dei maestri artigiani della Romagna” (Rocca, sala Mostre) che ospita le opere di diversi artisti artigiani; “Artisti alla festa” (Rocca, sala Centro arti e Torrione), con le opere degli allievi del corso “Amici dell’Arte”; “Le scuole alla festa” (Rocca, sala riunioni), in mostra gli elaborati degli studenti classe 5 primaria e 3 Liceo Scienze umane; “Il brindisi” (via delle Cose diverse) con Roberto Casadio; “Tra uomo e animale” (Piazza Garibaldi) con Alessandro Casetti. 

Il servizio accoglienza alle mostre è effettuato dagli studenti dell’Istituto superiore di Forlimpopoli. 

 

A Forlimpopoli sapori da tutto il mondo

La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione diversi gli amici artusiani da oltreconfine, a partire dai francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes. La collaborazione tra il comune di Forlimpopoli e la cittadina francese di Villeneuve Loubet suggellerà il legame di amicizia e gemellaggio giunto al diciottesimo anno. E ancora la cucina croata di Rovigno, quella filippina insieme a Casa Artusi Filippine, quella austriaca di Traun.

 

Informazioni

Ufficio Cultura tel. 0543-749237-4 (orario 10-13; durante la Festa 16-21).

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Siti: www.festartusiana.itwww.forlimpopolicittartusiana.it

 

Forlimpopoli, 15 giugno 2018

 

Ufficio Stampa -  Agenzia PrimaPagina

tel. 0547 24284 cell. 347 1567681

Filippo Fabbri – Alice Magnani

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20 MILA PRESENZE AL MEMORIA FESTIVAL DI MIRANDOLA

Memoria Festival
Mirandola 7-10 giugno 2018

20 mila presenze in quattro giorni confermano il Memoria Festival
la manifestazione di punta della città di Mirandola

Mirandola, 11 giugno 2018 Ottimo successo di pubblico per la seconda edizione del Memoria Festival, intervallato lo scorso anno dal ProMemoria, che chiude con 20 mila presenze. Nei quattro giorni del Festival – organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore – il pubblico ha riempito le strade, le vie, i portici e le piazze di Mirandola per ascoltare i tanti ospiti che hanno articolato le proprie riflessioni sul filo della memoria. Abbracciato da una moltitudine di prospettive, il tema della manifestazione è stato affrontato nel corso di incontriconcertispettacoliproiezionilaboratorimostre e giochi in un ampio programma diviso in cerchi tematici.

“In questa edizione – afferma il Sindaco di Mirandola Maino Benatti – un elemento in particolare ci ha reso ancora più consapevoli dell’importanza del Memoria Festival: il fatto che molti dei nostri ospiti, durante i loro incontri, abbiano sottolineato la necessità di dialogare e confrontarsi su un tema come questo, di profonda attualità. Mirandola è la città della Memoria, ne siamo profondamente convinti, e per la terza volta si è dimostrata tale. L’affetto e l’interesse con cui la città ci ha seguiti, credendo insieme a noi in questo progetto, e l’attenzione della stampa ci portano ad augurarci una sempre più stretta continuità tra le edizioni, giusto riflesso del respiro nazionale del Festival e del posto di rilievo che occupa accanto alle altre manifestazioni importanti del panorama culturale italiano”.

Si sofferma invece sulla centralità del tema Giuliano Albarani, Presidente del Consorzio per il Festival della Memoria: “In una contemporaneità così fugace, in cui tutto scorre veloce sulla patina del presente, la memoria è indispensabile. Conservare il ricordo di ciò che è stato ci offre una finestra privilegiata da cui vedere ciò che potrebbe essere, così da agire di conseguenza. La memoria non fa neppure distinzioni generazionali, perché il racconto di chi ha vissuto abbraccia anche chi non c’era. Il pubblico che in questi giorni ha affollato il centro di Mirandola ha saputo cogliere questo messaggio, lo stesso che è alla base del nostro Festival: non c’è nulla, né argomenti, né destinatari, che la memoria escluda”.

Tanti gli incontri che hanno fatto registrare il tutto esaurito: il reading di Diego De Silva e Luciana Littizzetto, le Memorie di storie di un tempo di Mauro Corona e i dialoghi tra PieroFassino e Ferruccio de Bortoli e tra Giovanni Maria Flick e Francesco Clementi – moderati da Gabriele Santoro – sui temi della giustizia. Posti in piedi anche per Federico BuffaAndrea Marcolongo, Donatella Di Pietrantonio con Angela Rastelli e per Marco Presta, inconfondibile voce radiofonica.

Bagno di folla per l’appuntamento con Gustavo Zagrebelsky, il dialogo tra Gian Carlo Caselli e Gian Paolo Maini, i giochi con le parole di Stefano Bartezzaghi, la conversazione tra Dori Ghezzi, Giordano Meacci e Francesca Serafini e il racconto degli Umanisti italiani di Massimo Cacciari e Raphael Ebgi.

Partecipativo e attentissimo il pubblico che ha seguito le attrici Anna Galiena e Milena Vukotic ripercorre le tappe di una lunga carriera – rispettivamente con Ennio Bispuri e Mario Patanè e con Gian Piero Brunetta – e che ha assistito a incontri che hanno spaziato dalla letteratura, come quelli con Carlo LucarelliFortunato Cerlino e Marco Peano, fino alla scienza e alla medicina, materia di cui hanno discusso Enrico Alleva, Massimo Dominici con Ilaria Vesentini e Giorgio Vallortigara, passando per la musica con Ferdinando Fasce. Tra gli incontri più applauditi anche quello con Paolo Giordano e Ernesto Franco, l’evoluzione della gastronomia raccontata da Oscar Farinetti e Marino Niola, il viaggio fotografico tra le terre di frontiera con la documentarista Monika Bulaj, i Ricordi di un mondo lontano di Isa Barzizza e Ennio Bispuri e le Memorie dell’universo esplorate da Guido Tonelli e Giovanni Caprara.

E ancora, tante presenze per Walter Barberis e Sergio Luzzatto, entrambi protagonisti di un incontro sul difficile tema della Shoah, le indagini storiche di Miguel Gotor Mario Isnenghi, le esplorazioni geografiche di Franco Farinelli, il percorso di Vincenzo Trione da Raffaello a Wharol, le parole “dentro la nebbia” di Marco Belpoliti e le lezioni del filosofo Remo Bodei e del latinista Alessandro Fo.

Ma la memoria non si traduce soltanto attraverso le parole, sa declinarsi anche scorrendo leggera tra le note musicali. Come quelle diffuse durante il concerto di Nicola Piovani, la “conversazione” al pianoforte di Ramin Bahrami con Sandro Cappelletto e i travolgenti ritmi di Ambrogio Sparagna e l’Orchestra popolare italiana. E, continuando tra le arti, la rassegna cinematografica a tema e le mostre hanno contribuito ad ampliare l’esplorazione “mnemonica”: Una storia moderna, sulle fotografie di Rodrigo Pais, Copy in ItalySulle tracce del cavallo d’acciaio, con le fotografie di Giancarlo Polacchini, Colorando i colori… opere di Alessio Primavera, il percorso attraverso Storia e memoria dell’azienda Menù, l’installazione Reagenti, per condividere la memoria del tessuto produttivo a sei anni dal terremoto del 2012, Fotomed, che ricordare e promuovere il Comparto Biomedicale Mirandolese e, infine, la Memoria lontana, pirografie di Luigi Licitra (in collaborazione con Auser). Infine, molto apprezzate anche le attività ludiche e i laboratori per bambini, ragazzi e adulti, la libreria “La Fenice”, per l’occasione allestita nella piazza centrale, lo spazio della biblioteca “Eugenio Garin” e quello riservato alla Memoria del gusto, a cura di Coldiretti e degli agrichef di Campagna Amica, dove tra piatti tipici e menù ogni giorno diversi il pubblico ha potuto gustare le prelibatezze del territorio.

L’ottima riuscita del Festival si è amplificata sul web: più di 5 mila nuovi utenti hanno visitato il sito ufficiale memoriafestival.it mentre la pagina Facebook ha superato la soglia dei 4600 “mi piace” coinvolgendo più di un milione di utenti e raggiungendone oltre 128 mila. Inoltre, sempre dal lato social, oltre 45.800 visualizzazioni su Twitter solo negli ultimi 28 giorni e grande seguito per il nuovo profilo Instagram, che in poco più di due mesi ha già 612 follower, costantemente in crescita.

Promosso e organizzato dal Consorzio del Festival della Memoria (composto da Comune di Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Coldiretti ModenaSan Felice 1893 Banca Popolare, Cpl Concordia Soc. Coop, Egicon srl, Autocarozzeria Imperiale srl, Lions Club Mirandola, Rotary Club Mirandola, Anna Maria Gambuzzi, Giovanna Recchi), in collaborazione con Giulio Einaudi editore, sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura e con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Istituto Beni Culturali, Artistici e Naturali Regione Emilia Romagna, Energie diffuse. Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità, la Provincia di Modena, l’Unione Comuni Modenesi Area Nord, AUSL Emilia Romagna, Confindustria Emilia Area Centro, Assolombarda, Assobiomedica, Aster, Alisei, Cluster Lombardo Scienze della Vita, Manageritalia Emilia Romagna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Il Memoria Festival è realizzato con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di MirandolaCPL Concordia Group e Intesa Sanpaolo.
Inoltre è supportato da: Coop Alleanza 3.0Baxter, Cima spaBellco is now part of MedtronicB.Braun Avitum ItalySidam, LivaNova, Haemotronic, Fresenius Hemocare Italia SrlTecna, Aimag spa, Redax, Encaplast, Sterigenics, AeC costruzioni Srl, Assicoop Modena e Ferrara Spa UnipolSai, Alkimia, Menù srl, Franco Grazi, Lean srl, Teco, Associazione Enea Grilli, Mec Palmieri, Acetificio Mengazzoli. Cui si aggiunge una rete di sponsor tecnici: Centro Internazionale di Cultura “Giovanni Pico della Mirandola”, Consulta del Volontariato, Trasporto Passeggeri Emilia Romagna Spa, Consorzio della Bonifica Burana, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Franzini, Garden Vivai Morselli, Kina, Gulliver Cooperativa Sociale, Cir Food, Amemì, Asdam, Beboservice, La Fenice Libreria, La Fenice, Martina per L’Infanzia, Pederzoli Studio AssociatoZanussi Professional. Sono media partner Radio Pico e Trc tv.

www.memoriafestival.it
Facebook @MemoriaFestival
Twitter @memoriafest
Instagram @memoriafestival
#MemoriaFestival

 

Ufficio stampa
Ex Libris Comunicazione
Tel. +39 02 45475230
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Carmen Novella: 335 6792295

GRANDE NOTTE FUTURISTA


Venerdì 15 giugno, a partire dalle ore 20.30 
a Portogruaro Grande NOTTE FUTURISTA per l’apertura di Casa Russolo


Centro Culturale Palazzo Altan-Venanzio

Notte Futurista, quella del 15 giugno a Portogruaro, per festeggiare nella maniera più consona l’apertura al pubblico di Casa Russolo. 
A promuovere la Notte Futurista è il Comune di Portogruaro in collaborazione con l’Aiap, la Fondazione Musicale Santa Cecilia e la Delegazione cittadina del Fai.
Tutti insieme per rievocare, nella giornata in cui si apre i battenti lo Spazio Russolo, in palazzo Altan Venanzio, che da adesso assume la nuova denominazione di Casa Russolo, l’artista portogruarese che nel 1910, assieme a Marinetti, Balla, Boccioni, Carrà, Severini firmò il Manifesto dei pittori futuristi. Il grande artista sarà ricordato e presentato nella duplice veste: di pittore ma anche di straordinario creatore e inventore di musica. In quella che è destinata ad essere la sua Galleria permanente, viene esposta l’intera raccolta delle lastre originali di tutte le sue incisioni, insieme ad un nucleo importante di suoi olii di proprietà del Comune di Portogruaro, e una documentazione multimediale della sua produzione, della sua originale vicenda personale ed artistica. Senza tralasciare il ruolo fondamentale di Russolo nella musica del Novecento.  

Ad accogliere la Notte Futurista saranno gli spazi intorno a Casa Russolo, per l’occasione chiusi al traffico veicolare.
Qui, suoni, parole, immagini si susseguiranno dalle 20.30 sino a mezzanotte.
Il programma, fitto e ricco di spunti diversissimi, com’è nella tradizione creativa del Futurismo, prenderà ufficialmente il via con un saluto del Sindaco Maria Teresa Senatore e delle altre autorità presenti.
La parola passerà quindi al prof. Franco Tagliapietra, docente di Storia dell'Arte Accademia BB.AA. Venezia e Brera, che sottolineerà come Luigi Russolo sia stato “cittadino di Portogruaro e del mondo”.
La parte ufficiale si completerà nella cerimonia di inaugurazione di Casa Russolo. Un evento che verrà ricordato anche per il dono della scultura luminosa “Martelli futuristi”, destinata proprio a Casa Russolo dall'artista Marco Lodola.

Poi spazio alla musica e alla rievocazione. Con la “Gran Serata Futurista: teatro+danza+musica+immagin...azione” di e con Massimiliano Finazzer Flory, con brni tratti da F.T. Marinetti e G. Papini, coreografie Michela Lucenti, danza Sara Spattini, musiche di Stravinskij, Casella, Sakamoto e naturalmente dello stesso Luigi Russolo.
Quindi, dalle 22.30, il Futurismo in tavola. Matteo Fochessati, conservatore della Wolfsoniana di Genova, darà una dimostrazione della Cucina Futurista. Degustazione con lo chef Thomas della Tavernetta del Tocai di Pradipozzo, Portogruaro e Valentina della Bottega del Caffè Dersut.
Dalle 23, musica! Con una esibizione del QTH Cerro di Laveno-Mombello, performance musicale elettronica di Andrea Rossi Andrea Ground Plane Antenna.
A chiudere la serata, la “Gran sarabanda di percussioni”, con il Gruppo Percussioni Fondazione Musicale S. Cecilia e con la partecipazione disarmonica di FAI Giovani.

Durante l’intera Serata, proiezioni e parole in libertà sul Futurismo ed i Futuristi. Riecheggiando, nell’attualità, la celebre affermazione di Marinetti: "Noi canteremo le grandi folle agitate del lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; la stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano”.  
La Notte è aperta a tutti coloro che hanno “curiosità e spirito”!

Per informazioni:

www.comune.portogruaro.ve.it

CASA RUSSOLO
Centro Culturale Palazzo Altan Venanzio
Portogruaro, Via Seminario, 27

Tel: 0421277282
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari di apertura: 
lunedì solo per lettura giornali, sale studio e uso pc ore 9.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00
da martedì a venerdì ore 9.00 - 18.00
sabato ore 9.00 - 13.00.

Ingresso gratuito

GUSTAVO ACEVES: “Lapidarium: dalla parte dei vinti”

 


Dal 16 giugno al 14 ottobre, la città toscana ospita una grande mostra itinerante dedicata a uno dei massimi interpreti dell’arte contemporanea

“Lapidarium: dalla parte dei vinti”  I cavalli di Gustavo Aceves arrivano a Arezzo

Cinque luoghi diversi del centro storico ospitano le grandi sculture del maestro messicano che raccontano gli antieroi di ieri, di oggi e di sempre

I cavalli di Gustavo Aceves arrivano a Arezzo. Dal 16 giugno al 14 ottobre, la città toscana ospita Lapidarium: dalla parte dei vinti, una delle tappe fondamentali del suggestivo progetto itinerante e in continua evoluzione a cui l’artista lavora dal 2014.

Una mostra imponente con oltre 200 opere realizzate in pietra, bronzo, resina, legno e altri materiali che verranno allestite in più luoghi del centro storico aretino (San Francesco, Sala Sant’Ignazio, Sagrato del Duomo, Piazza Vasari, Fortezza Medicea), sull'idea del viaggio, della migrazione.

Con questo progetto infatti, Aceves, uno dei massimi interpreti dell’arte contemporanea a livello mondiale, intende ricreare idealmente le peregrinazioni della “Quadriga di San Marco”, opera che l’artista messicano, appena ventenne ebbe modo di ammirare nella sua Città del Messico, restandone folgorato. Erano gli anni ’70 e prima di essere musealizzati, quegli antichissimi cavalli bronzei provenienti da Costantinopoli, percorrevano un ultimo giro attorno al mondo, che avrebbe messo fine alla serie di migrazioni delle quali, sin dal XIII secolo, erano stati protagonisti.

Da lì, per Aceves, l’idea dare vita ad un opera che potesse ripercorrere lo stesso itinerario fatto dalla “Quadriga di San Marco”: il suo Lapidarium propone statue dedicate al cavallo, simbolo che evoca il movimento, lo spostamento.

Come nei classici lapidari museali, dove sono conservati frammenti di opere antiche con cui ricostruire la storia, anche l’opera di Aceves è caratterizzata dal “frammento”, elemento attraverso il quale ciascuno può recuperare le radici della propria storia.

Il viaggio dei cavalli di Aceves è il viaggio dei popoli migranti, una tema di grande attualità, ma che in assoluto caratterizza ciclicamente l’intera storia dell’umanità. I suoi cavalli itineranti sono mutilati, scheletrici, sopravvissuti: una sorta di monumento equestre inverso, dedicato non ai vincitori ma ai vinti, agli antieroi di ieri, di oggi, di sempre.

Non mancano poi i motivi per i quali Lapidarium: dalla parte dei vinti si sposa ad Arezzo, città il cui simbolo araldico è un cavallo e che ai cavalli affida la celebrazione della sua festa più importante: la Giostra del Saracino. Inoltre alla “Quadriga di San Marco” si legano due episodi importanti: nel 1364, fu l’aretino Francesco Petrarca, ospite d’onore ai festeggiamenti per la sottomissione di Candia alla Repubblica di Venezia, a dare annuncio dell’avvenuto trasferimento del gruppo equestre alla corte dei dogi veneziani. Infine la quadriga ha un rimando immediato a Costantino, figura importante per il percorso umano e intellettuale di Aceves la cui storia trova ad Arezzo la propria consacrazione racconto affrescato da Piero della Francesca.

Gustavo Aceves (1957, Città del Messico) attualmente vive e lavora a Pietrasanta in Italia. Ha iniziato come pittore autodidatta e in tempi più recenti si è accostato alla scultura. I suoi dipinti si sono focalizzati sulla figura umana e si sono caratterizzati per l’uso di colori forti tipici dei murales messicani. A partire dagli anni ’70 le sue opere sono state esposte in tutto il mondo dalla Biennale di Venezia alla Biennale di Pechino e figurano nelle più importanti collezioni private e permanenti, fra cui il museo della Memoria y Tolerancia di Città del Messico e i Musei Vaticani. E’ uno degli artisti proposti dalle aste di Christie’s e Sotheby.

 

 

La mostra Lapidarium: dalla parte dei vinti è organizzata dalla Fondazione Guido d’Arezzo in collaborazione con il Comune di Arezzo.

 

Arezzo, 16 giugno-14 ottobre 2018

Sedi espositive

San Francesco

Sala Sant’Ignazio

Sagrato del Duomo

Piazza Vasari

Fortezza Medicea  

Orari: dalle ore 10.00 alle ore 19.00.  Giorno di chiusura: lunedì

Info: 0575 356203

www.arezzoaceves.wordpress.com

Pagina Facebook: Arezzo Cultura

Ingresso: 3 euro.  Accesso gratuito per i minori di 12 anni

I biglietti sono acquistabili presso le sedi espositive di Sant’Ignazio e Fortezza Medicea oppure presso l’Info Point di Piazza della Libertà, 1

Comitato Scientifico: Francesco Buranelli, Anna Di Bene, Alessandro Ghinelli, Francesca Chieli, Roberto Barbetti, Andrea Sbardellati

Contributi di: Jose Luis Gutierrez, Antonio Luchinelli, Aimee Hoffmann

Enti patrocinanti: Comune di Arezzo, Ambasciata del Messico in Italia

Partner: Conad

 

Sonia Corsi – 3351979765; Elena Giovenco 3315353540 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

DIALOGHI D’ARTE 18 3° FESTIVAL DI ARTE CONTEMPORANEA

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DIALOGHI D’ARTE 18

3° FESTIVAL DI ARTE CONTEMPORANEA

 

8 - 9 -10 giugno 2018

Noli (SV)

 

 

Arte da fruire e riflessioni da condividere nella serie di talk e installazioni a cui partecipano personalità italiane ed internazionali significativamente coinvolte con l’arte contemporanea per un confronto tra diverse discipline.


Il borgo ligure di Noli diventerà centro di cultura e dibattito sul contemporaneo, attraverso differenti tipi di testimonianze artistiche che si avvicenderanno lungo le tre giornate del festival ideato e diretto da Gloria Bovio.


Il duo artistico Bianco-Valente, Marina Ballo Charmet, Marta Dell’Angelo, Giulia Marchi, Bianca Novizio e l’artista pakistana Faiza Butt animeranno Noli con le loro installazioni.

 

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Faiza Butt - Impermanence

L'artista con la sua opera fa dialogare Oriente e Occidente: una grande immagine su tela, dedicata al tema dell’infanzia e della migrazione, è installata sulla facciata della Chiesa di San Francesco e modifica la scena urbana del borgo di Noli. L'immagine proviene da una fotografia di un bambino siriano, un piccolo rifugiato di origini yazidi che qui assume le sembianze di un io bambino (che sia Cristo o Krishna), un potente riferimento alla nostra stessa umanità.

 

La Fondazione Cultura Noli presenta la terza edizione del festival di arte contemporanea Dialoghi d’Arte, che vedrà l’8-9-10 giugno 2018 scrittori, sociologi, filosofi, antropologi, critici d'arte, curatori ed artisti, a confronto sui temi dell'arte contemporanea e della sua fruizione


Il borgo ligure di Noli, simbolo di antiche tradizione locali e località balneartra le più suggestive della riviera di ponente, diventerà in quei giorni centro di cultura e dibattito sul contemporaneo, attraverso conversazioni, installazioni e differenti tipi di testimonianze artistiche che si avvicenderanno lungo le tre giornate.


Il tema del rapporto dello spettatore con l’arte contemporanea, le sue istituzioni e le sue figure, verrà affrontato come nella tradizione del festival in un programma di talks che sviluppano una precisa ricerca finalizzata a mettere a fuoco chi sia lo spettatore oggi.
L’apertura del festival l’8 giugno è dedicata alla storia del contemporaneo e al particolare caso di Calice Ligure che, negli anni Settanta, è stata il palcoscenico della produzione artistica di alcuni grandi nomi della scena contemporanea. 
Si prosegue con numerosi dialoghi, tra cui Lorenzo Balbi e Stefano Zuffi, che esploreranno le aspettative che si creano tra istituzione culturale e pubblico e come queste incidono sul processo di costruzione dell’identità del museo. Cesare Biagini Selvaggi invece approfondirà il rapporto tra il pubblico e gli artisti emergenti.

 

Giovanna Amadasi e Ivan Bargna, affronteranno il tema dell’accesso e del coinvolgimento del pubblico nelle attività delle istituzioni dell’arte. Philip Cave, a partire dall’esperienza dell’Arts Council England, illustrerà i programmi di ricerca ed educativi orientati al contemporaneo, le loro possibilità nel coinvolgere nuovi pubblici nella vita culturale del territorio,
Boris Groys parlerà con Andrea Canziani, direttore del Comitato Scientifico del festival, della partecipazione dello spettatore nelle autocontraddizioni e nei paradossi del contemporaneo, in un discorso che parte dalla scala dell’opera, per arrivare al museo e infine alla città.
Cecilia Guida e Carlo Antonelli, proporranno una riflessione storica sul tema delle performance e sul coinvolgimento del pubblico nel compimento dell’opera.
Per completare questo ricco palinsesto scientifico non mancherà la Sociologia con gli interventi di Derrick de Kerckhove Carlo Bordoni, che si interrogano sul ruolo dello spettatore/attore in una società iperconnessa. 


L’obiettivo è quello di creare un momento di dialogo, confronto e ricerca sullo spettatore dell’arte visiva dei nostri giorni, dedicato a ripensare il ruolo del pubblico dell’arte contemporanea e il suo percorso di fruizione. A questo contribuirà la contemporanea presenza di installazioni artistiche.


Bianco-Valentei n collaborazione con lo chef Giuseppe Ricchebuono del ristorante stellato Il Vescovado di Noli proporranno l’intervento Catena Alimentareper sviluppare così una riflessione sul rapporto arte-cibo, e su come viene rielaborato e poi consumato.
Inoltre Marina Ballo Charmet presenterà una installazione video e sonora sul rapporto di interferenza tra luce, acqua, cielo, caratteristico della sua visione fluttuante e periferica; la ricerca antropologica sul corpo umano di Marta Dell’Angelo si rifletterà nella sua opera per il festival. Le due artiste esporranno le loro installazioni all’interno della chiesa di San Francesco, mentre all’esterno Faiza Butt, una delle più influenti artiste pakistane contemporanee, sarà presente con un suo intervento, facendo dialogare Oriente e Occidente e contribuendo in modo originale all’innovazione della scena urbana di Noli. Giulia Marchi esporrà nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie, appartenente al complesso del Vescovado, un’opera dedicata al silenzio e a John Cage. La Loggia della Repubblica Nolese sarà protagonista della performance di Bianca Novizio, dedicata al tema delle verità inconfessate e all’interazione del pubblico con l’arte.


Il Festival, partner dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018, è realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria e con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.

 


Maria Chiara Salvanelli

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