Home
Eventi culturali
CASA DEI CARRARESI: "DA TIZIANO A VAN DYCK"
50 opere, 50 storie, 50 emozioni per rivivere il fascino del ‘500
“Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500” è in programma a Casa dei Carraresi dal 26 settembre 2018 al 3 febbraio 2019. Ospitata da Fondazione Cassamarca, l’esposizione è organizzata da ARTIKA ed è curata da Ettore Merkel.
“Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500” attinge integralmente a una delle maggiori collezioni private del Veneto, quella creata già a partire dal secondo dopoguerra da Giuseppe Alessandra.
I dipinti qui selezionati propongono un affascinante percorso che dal Rinascimento giunge al Manierismo fino a lambire i confini del Barocco.
La suddivisione delle opere mira a mettere in risalto l’evoluzione della pittura veneta a partire dalla tradizione belliniana e dalla rivoluzione giorgionesca, per illustrare la maniera delle grandi botteghe rinascimentali e manieriste, come quelle di Tiziano e dei Bassano, fino ad arrivare alle nuove espressioni seicentesche.
Per precisa scelta curatoriale, accanto alle opere dei grandi maestri vengono proposte selezionate opere della loro cerchia e bottega, con l’obiettivo di focalizzare il modello creativo dell’epoca e ripercorrere le complesse tangenze che hanno fatto del ‘500 il secolo della grande arte in terra veneta ma non solo.
La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima e la seconda, comprendono un nutrito corpus di opere finalizzato all’analisi della pittura veneta dalla fine del ‘400 alla fine del secolo successivo. Dalla bottega dei Bellini all’ultimo Tiziano, questa parte della mostra analizza alcune fra le maggiori personalità del Rinascimento veneto come Giorgione, Tiziano e Tintoretto, le cui opere sono presentate accanto ai dipinti realizzati da artisti usciti dalle loro botteghe (come Sebastiano del Piombo, Palma il Giovane e Lodovico Pozzoserrato). Di Tiziano è presente, fra gli altri, il “Ritratto di Ottavio Farnese” (1545-46). Nella terza e quarta sezione si affrontano le vicende artistiche contemporanee in area lombarda e in Centro Italia. La quinta sezione guarda agli artisti d’Oltralpe le cui vicende hanno influenzato le arti figurative nel Nord Italia. In questa sezione trovano spazio il “Ritratto di Gentiluomo” di Hans von Aachen e la “Testa di Carattere” di Van Dyck. L’ultima parte della mostra ci porta dentro le vicende del Barocco.
Tutte le opere provengono dalla Collezione di Giuseppe Alessandra, che, a partire dal 1956, inizia a creare il suo personalissimo fondo di meraviglie culturali in cui trovano spazio armoniosamente sculture, opere di pittura antica e contemporanea, grafica, mobilia di ogni genere, una fornita biblioteca ed oggetti legati alla sua seconda grande passione: i cani. Entrambe le passioni (l’arte e la cinofilia) sono un’eredità materna. Donna Margherita Ventimiglia Alessandra che, a conclusione del secondo conflitto mondiale, educa il figlio alla Grande Arte, portandolo con sé a visitare mostre e musei veneziani.
Tra il 1956 ed il 1959 Giuseppe Alessandra lavora al Comune di Venezia nella commissione per l’elaborazione del piano regolatore del centro storico e, in quella circostanza, conosce Pietro Zampetti, allora direttore alle Belle Arti del Comune di Venezia, con il quale instaura una lunga frequentazione.
Negli stessi anni Alessandra incontra ed approfondisce la conoscenza di alcune pietre miliari della storia dell’arte veneta come Fiocco, Pallucchini, Longhi, Valcanover, Pignatti e Carli. Grazie a queste frequentazioni accresce la propria passione per l’arte veneziana e veneta e sviluppa una vera e propria “mania” per il genere del ritratto (il più rappresentato nella sua raccolta).
Nel 1956 acquista l’opera che dà il via alla sua esaltante esperienza di collezionista: il “San Giuseppe con Bambino”, attribuito a Sante Peranda da Giuseppe Fiocco. La scelta è fin da subito precisa: scuola veneziana tra XVI e XVII secolo, soggetto sacro ma grande attenzione alla resa dei tratti fisiognomici del volto del Santo con conseguente apprezzamento da parte del collezionista stesso per il realismo della figura. È il primo passo di un interesse marcato per una scuola ed un periodo storico che si consoliderà nel corso degli anni fino a diventare il cardine della sua collezione, composta da più di duecento opere d’arte.
La decisione di collezionare arte antica è in realtà successiva. Una sorta di ritorno alla sensibilità materna dopo due decenni trascorsi a collezionare arte contemporanea. Tra i vari pezzi che transitano nella sua collezione tra gli anni ’50 e ’70 troviamo infatti opere di De Pisis, Sironi, de Chirico, Fontana, Tancredi e Gino Rossi.
Numerose opere di Alessandra vantano transiti o provenienze eccellenti, indice della qualità dei materiali raccolti. Nell’antica collezione del conte Algarotti-Corniani era registrato l’“Autoritratto” di Giulio Carpioni (autentico capolavoro in mostra ai Carraresi); nella collezione scozzese del IV duca di Sutherland si trovava la “Sacra Conversazione” di Giovanni e Bernardino da Asola; nella collezione Werner di Haarlem figurava il “Busto” di Carpaccio; mentre il “Sebastiano Venier” di Tintoretto (che prima era in casa Barbarigo a Venezia) proveniva dalla collezione di Italico Brass a Venezia. Dalla collezione Giovanni Testori proviene il “San Girolamo”, opera estrema di Tiziano Vecellio e così via.
E questa magnifica mostra, nel raccontare il Secolo d’Oro della pittura veneta, diventa anche il racconto di una vitale passione. Quella di Giuseppe Alessandra per la Grande Arte.
Per informazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., t. 0422.513150, www.artikaeventi.com
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499
Referente Roberta Barbaro: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.studioesseci.net
Informazioni pratiche
Orari
Dal martedì al venerdì: 09-18
Sabato, domenica, festivi: 10-20
24 e 31 dicembre: 09-18
01 gennaio: 14-20
Natale chiuso
Lunedì aperto solo con prenotazione gruppo
Biglietteria
intero: € 12,00
ridotto: € 10,00 (studenti under 26, enti convenzionati)
ridotto speciale: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni)
ridotto gruppi: € 10,00 (min. 10 persone)
biglietto famiglia: € 8,00 cad. (min. 2 adulti e 1 minorenne)
gratuito: under 6, giornalisti (previo accredito presso ufficio stampa) e guide turistiche con tesserino, disabili non autosufficienti con accompagnatore
Visite guidate gruppi
(tariffa biglietto esclusa, prenotazione obbligatoria)
con guida interna: € 80,00 (max. 25 persone)
(lingua straniera: € 100,00)
con guida esterna: € 30,00 (noleggio microfonaggio)
Scuole
Opzione A: € 9,00 (con visita guidata e 2 gratuità per insegnanti)
Opzione B: € 12,00 (con visita guidata, laboratorio e 2 gratuità per insegnanti)
Offerta didattica
VISITA GUIDATA SCUOLE "L'ARTE RACCONTA"
Il percorso guidato analizza lo sviluppo della pittura tra XVI e XVII secolo, parlando di Rinascimento, Manierismo e Barocco. Uno dei generi più importanti è il ritratto, nato allo scopo di tramandare nel tempo l'aspetto fisico e psicologico di un individuo. La visita guidata si concentra su tre aspetti di osservazione: postura (comunicazione del corpo), espressione (linguaggio del volto), abbigliamento (moda e ruolo sociale). I contenuti vengono affrontati su livelli comunicativi diversi a seconda dell'età degli studenti.
LABORATORI
SCUOLA DELL'INFANZIA: "COMPLETA IL QUADRO"
I quadri sono scomposti in più parti. Come in un puzzle i bambini saranno chiamati a ricomporli attraverso la tecnica del collage. Le opere verranno ultimate con l'uso di colori.
SCUOLA PRIMARIA: "UN'OPERA DI CLASSE"
Il laboratorio è finalizzato alla realizzazione di un catalogo artigianale della mostra. Gli studenti disegneranno e coloreranno una delle opere esposte e saranno invitati ad esprimere la loro impressione. Il risultato sarà un catalogo cartaceo con alcune opere e le descrizioni prodotte dagli studenti.
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO: "GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI"
Gli studenti sono invitati a realizzare il ritratto di un compagno ispirandosi (nell'abbigliamento) ad uno dei soggetti in mostra.
Il personale del laboratorio spingerà gli studenti a soffermarsi sulla postura e sull'espressione del volto del compagno da ritrarre. A conclusione gli studenti saranno invitati a descrivere le loro opere d'arte.
SCUOLA SECONDARIA II° GRADO:
"CACCIA AL TESORO"
Un’avvincente sfida per divertirsi imparando.
NARRASTORIE: IL TEATRO A ARCIDOSSO
Dal 20 al 26 agosto ad Arcidosso (GR) torna il festival del racconto di strada che dal teatro alla musica, dalla poesia al racconto riunisce linguaggi differenti
Con “Narrastorie” a Arcidosso (GR) torna protagonista il teatro di narrazione. Simone Cristicchi riunisce sul Monte Amiata tantissimi artisti che danno vita a un singolare calendario dedicato alla tradizione orale
Un paese, i suoi angoli più caratteristici, tante storie raccontate “ad alta voce”. Dal 20 al 26 agosto ad Arcidosso (GR) torna “Narrastorie”, il festival del racconto di strada dedicato alla tradizione orale e al teatro di narrazione.
Dopo il grande successo delle prime due edizioni che hanno visto arrivare sul Monte Amiata un pubblico numeroso ed eterogeneo proveniente da ogni regione d'Italia, ora, per il terzo anno consecutivo, il piccolo, bellissimo borgo di Arcidosso propone il cartellone voluto dall’Amministrazione Comunale e organizzato dalla Pro loco di Arcidosso, la cui direzione artistica è affidata alla creatività e alla sensibilità di Simone Cristicchi.
Racconti popolari, poesia, fiaba: la parola riscopre tutta la sua potenza. Nella forma orale della narrazione si recupera l’ancestrale bisogno di comunicare dell’uomo e si ricostruiscono memoria e identità.
Complice Arcidosso, un palcoscenico naturale fatto di luoghi intimi e fortemente emozionali come il Castello Aldobrandesco, la Cascata d’Acqua d’Alto, la Piazza del Teatro, Il Parco del Pero, la Rocca di Montelaterone. La strada torna così ad essere occasione di incontro umano e artistico, luogo per il gioco e per la riflessione, spazio capace di creare comunità nel valore dell’ascolto condiviso.
E’ davvero un unicum il calendario che Simone Cristicchi ha costruito per "Narrastorie" 2018. Tanti gli artisti che arriveranno sul Monte Amiata per condividere esperienze e progetti che nascono da percorsi umani e professionali diversi e che avranno come denominatore comune la strada, la parola, lo scambio.
Spettacoli per tutti: le giornate di “Narrastorie” inizieranno nel pomeriggio con i laboratori creativi a cura di Il Soffiasogni e ChissàDove e spettacoli con artisti dedicati ai più piccoli ( Massimiliano Maiucchi e Daniele Miglio, Fantateatro) che si terranno al Parco del Pero per poi proseguire fino a tarda sera alternando linguaggi differenti dal teatro alla poesia alla musica.
Il festival prenderà il via lunedì 20 agosto. Protagonisti della prima giornata, Vanessa Cremaschi che con “Mia nonna faceva la mondina” racconta il cammino per l'emancipazione femminile e Ascanio Celestini con il suo “Storie e controstorie” uno spettacolo costruito come un concept album, con microstorie che iniziano e finiscono in pochi minuti.
Martedì 21 agosto ad Arcidosso arriva Gabriella Greison che, con il suo “Monologo quantistico”, racconta in modo inedito degli scienziati che hanno creato il nostro mondo. Sarà poi Mario Perrotta con “Milite ignoto” a riscoprire come, l’accostamento dei tanti dialetti dei soldati presenti al fronte, sia il primo vero momento di unità nazionale. Quindi Vincenzo Costantino "Cinaski" proporrà “Nato per lasciar perdere”, recital di letture e monologhi con l'ausilio musicale di Simone Cristicchi.
Mercoledì 22 agosto si viaggia nel cuore degli affetti familiari con “Ci vuole fegato”, un racconto struggente e ironico di Fabrizio Brandi.
Sarà poi Enzo Iacchetti con la sua "Intervista confidenziale" a coinvolgere il pubblico in un cabaret che nasce dal racconto in versione comica delle sue esperienze professionali. La poesia di Vincenzo Costantino "Cinaski" chiuderà la giornata ne “Il più bello di tutti”, recital di anticipazioni della nuova raccolta di prossima uscita.
Un tuffo nel “mondo di una volta” attraverso la grande poesia romanesca è quanto propone, giovedì 23 agosto, “Da Roma a Roma” lo spettacolo di Ariele Vincenti che da Belli a Trilussa farà conoscere la voce e gli umori della gente semplice.
Quindi sarà Giobbe Covatta a raccontare la sua “La divina commediola”. La giornata si chiuderà con Andrea Satta (voce dei Têtes de Bois) e sua “La fisarmonica verde”, uno spettacolo che attraverso il recupero del rapporto tra un padre e il figlio, racconta la seconda guerra mondiale.
Venerdì 24 agosto è una lettura tutta femminile della Divina Commedia quella che propone Lucilla Giagnoni con “Voce di donna dalla Commedia di Dante”, mentre sabato 25 agosto Simone Cristicchi sarà in concerto con Gnu Quartet, un eccezionale quartetto composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello).
Il festival affida la sua chiusura a Ginevra di Marco che domenica 26 agosto presenta “La Rubia canta la Negra”, lo spettacolo dedicato al lavoro della grandissima Mercedes Sosa e ai poeti sudamericani che hanno scritto per lei canzoni indimenticabili.
Gli spettacoli della corte del Castello e di Montelaterone sono gratuiti ma a numero chiuso. Necessaria la prenotazione al numero dell'Infoline Ufficio Pro Loco 370 3456494.
Gli spettacoli della piazza del Teatro sono a pagamento.
I laboratori per i bambini curati da Il Soffiasogni e ChissàDove sono gratuiti ma è necessaria la prenotazione (Fabiana 3496002087- Emanuela 3485640409).
Infoline: Ufficio Pro Loco: 0564 968084 / cell. 370 3456494 - tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00
Su Facebook: Proloco Arcidosso ; Narrastorie
Sonia Corsi tel 3351979765; Elena Giovenco tel 3315353540
ANTONIO CANOVA
Stefano Vegni Presidente di Cose Belle d’Italia è lieto di invitarvi alla Vernice per la Stampa della mostra Magister Canova
Venezia, Scuola Grande della Misericordia
16 giugno – 22 novembre 2018
Venerdì 15 giugno, ore 11.30
Venezia, Scuola Grande della Misericordia
Sestiere Cannaregio, 3599
Seguirà aperitivo
A Venezia arriva Antonio Canova, in un viaggio che immerge il visitatore nella genesi del processo creativo del celebre scultore veneto, interprete massimo del Neoclassicismo, in una Mostra dove spettacolo e approfondimento, emozione e conoscenza si fondono insieme.
Ad annunciare Magister Canova, secondo atto della trilogia di mostre ideate e realizzate da Cose Belle d’Italia Media Entertainment, e` il presidente Stefano Vegni.
Come avvenuto per la mostra dedicata nel 2017 a Giotto, anche Magister Canova, realizzata in collaborazione con la Fondazione Canova Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno e il patrocinio del MiBACT, sara`` accolta nelle magnifiche sale della Scuola Grande della Misericordia di Venezia, dal 16 giugno al 22 novembre 2018.
“Magister Canova e` uno spettacolare percorso multimediale che coinvolge il visitatore avvicinandolo alla vicenda canoviana in tutte le sue fasi e i suoi aspetti. - dichiara Renato Saporito, Amministratore Delegato di Cose Belle d’Italia Media Entertainment e supervisore creativo del progetto - L’assoluto rigore scientifico del racconto e` coniugato a una sapiente regia, grazie alla pluralita`` di linguaggi che da` vita a un percorso di narrazione che spazia dal micro al macro, dalla farfalla di Amore e Psiche al gigante Ercole che scaglia Lica, dalla danza alla bellezza senza tempo di Paolina Borghese”.
Ad accogliere gli ospiti, al pianoterra della Scuola Grande della Misericordia, sara` un’installazione site-specific dell’artista Fabrizio Plessi, un magnifico “omaggio” al grande Canova, un’opera che vuole simboleggiare il viaggio nella mente dello scultore veneto.
Fabrizio Plessi cosi` la descrive: “Una monumentale testa bianca marmorea che si staglia ed emerge dal buio assoluto della ‘Misericordia’ come un grandioso e dirompente flash al magnesio”.
La mostra prosegue poi al piano superiore, dove e` allestito il cuore del percorso espositivo: “Il Giacimento”, un enorme blocco di marmo, bianco come quello di Carrara, realizzato in architettura tessile. Sei le stanze dell’affascinante percorso canoviano in dialogo con la maestosita` architettonica della Scuola Grande della Misericordia. Ad accompagnare, passo a passo, l’ospite sara` la voce narrante di Adriano Giannini, chiamato a leggere anche alcune lettere del giovane Canova, mentre la colonna sonora originale e` affidata al compositore e violoncellista Giovanni Sollima.
La mostra e` curata da Mario Guderzo, Direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, Membro del Comitato per l’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e del Comitato Scientifico del CAM (Catalogo dell’Arte Moderna Italiana) e da Giuliano Pisani, Filologo classico e storico dell’arte, Accademico Galileiano, Membro del Comitato dei Garanti per la promozione della Cultura Classica del MIUR.
I contenuti sono affidati al Comitato Scientifico composto da Giuseppe Pavanello, Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Universita` di Trieste, Membro del Comitato per l’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova, dell’Istituto di ricerca su Canova e il Neoclassicismo di Bassano del Grappa (Vicenza), del Consiglio scientifico della Fondazione Canova di Possagno (Treviso); Steffi Roettgen, Professore Emerito all’Universita` Ludwig-Maximilians di Monaco; Johannes Myssok, vice Rettore dell’Accademia Kunstakademie di Du?sseldorf; Andrea Bellieni, curatore del Museo Correr di Venezia, Membro Direttivo Fondazione Musei Civici Veneziani.
La direzione artistica e` del maestro Luca Mazzieri, autore e regista di film d’arte, in collaborazione con Alessandra Costantini, architetto e progettista.
La mostra si avvale del contributo di Epson, Partner per l’innovazione tecnologica.
Cose Belle d’Italia Media Entertainment e` una societa` collegata al Gruppo Cose Belle d’Italia, nata per ampliare l’offerta di creazione dei contenuti attraverso la produzione di format ideati, creati, gestiti e distribuiti sul mercato italiano e internazionale con un approccio etico e culturale per comunicare e generare ricchezza.
Rientra in questa filosofia anche il format Magister Canova, che dopo Magister Giotto (2017) presentera` nel 2019, a completamento della trilogia dedicata ai maestri universali della storia dell’arte, Magister Raffaello. In questo Format contemporaneo di mostre itineranti, ideato e prodotto da Cose Belle d’Italia Media Entertainment, il rigore scientifico, la qualita` e la forza del dettaglio consentono anche ai visitatori piu` giovani di immergersi nella vita e nelle opere dei grandi maestri dell’arte, in una straordinaria occasione di conoscenza e di intrattenimento.
www.magister.art
Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI di Sergio Campagnolo
Stefania Bertelli
Tel. +39 049 663499
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
COSE BELLE D’ITALIA S.P.A.
Cose Belle d’Italia S.p.A. e` un Gruppo che aggrega realta` italiane rappresentanti l’eccellenza del Made in Italy. Cose Belle d’Italia le acquista, preserva e valorizza all’interno di un sistema integrato che si richiama ai valori eterni della bellezza, della cultura e del “bel vivere” italiani. Il Gruppo opera trasversalmente in ogni settore, creando valore e favorendo il propagarsi delle stesse eccellenze tra le partecipate.
Fanno parte del Gruppo: Cose Belle d’Italia Media Entertainment, Alberto del Biondi, Vismara Marine, FMR, UTET Grandi Opere, Arte del Libro, Industria del Design, Imbarcazioni d’Italia con i marchi Apreamare e Maestro, Antica Tostatura Triestina, Maestria e i marchi Laverda Collezioni, Nerocarbonio e Arte 1:1. Cose Belle d’Italia ha inoltre creato un Polo Intrattenimento che ingloba riviste, siti web ed eventi dedicati al bel vivere italiano, quali Amadeus, Il Mondo del Golf Today, Sci - Il Mondo della Neve, La Madia Travelfood, Belvivere e Watch Digest.
Controllata da Europa Investimenti, Cose Belle d’Italia nasce nel 2013, in seguito alla definizione del proprio “Manifesto”, che fissa i punti cardine cui si ispirano la visione e la missione del Gruppo.
www.cosebelleditalia.com
SCHEDA TECNICA
SEDE DATE E ORARI INGRESSO
Scuola Grande della Misericordia
Sestiere Cannaregio, 3599
30121 Venezia
16 giugno - 22 novembre 2018
Lunedi` / Martedi` / Mercoledi` / Venerdi` / Domenica: 10.30-18.30
Giovedi` / Sabato: 10.30-21.30
Intero €14
Ridotto €12
• Visitatori dai 9 ai 18 anni di eta`
• Studenti fino ai 25 anni (su presentazione della tessera universitaria)
• Visitatori dai 65 anni di eta`
• Gruppi a partire da 10 persone
• Diversamente abili non al 100% e accompagnatore di persona diversamente abile • Soci di Touring Club Italiano
• Clienti Garage San Marco
• Soci FAI
• Titolari di Carta Piu` e Carta MultiPiu` Feltrinelli, dipendenti Librerie Feltrinelli
• Possessori del biglietto di ingresso all’esposizione in corso presso Casa dei Tre Oci (“Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007” e “Willy Ronis”), previa esibizione dello stesso. Fino al 22 novembre 2018, il biglietto di ingresso a Magister Canova garantisce l’ingresso all’esposizione in corso presso Casa dei Tre Oci al prezzo ridotto di €10, se presentato presso le biglietterie di Casa dei Tre Oci
• Abbonati del Teatro Stabile del Veneto
• Titolari COIN card
• Clienti Symposium UTET - FMR
Ridotto gruppi
€12 (gruppo da 10 persone)
Ridotto scuole
€7 (Scuole di ogni ordine e grado)
• Ingresso gratuito per 2 accompagnatori per un gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti
• Ingresso gratuito per 3 accompagnatori per un gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti
• Ingresso gratuito per gli insegnanti di sostegno o accompagnatori di studenti diversamente abili
Biglietto family
Genitori €11/cad – Figli (da 8 a 18 anni) €7/cad (Gratuito fino a 8 anni)
Ridotto €10
• Possessori del biglietto di ingresso alla Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, previa esibizione dello stesso. Fino al 22 novembre, il biglietto di ingresso a Magister Canova garantisce l’ingresso alla Gypsotheca e Museo Antonio Canova al prezzo ridotto di €6, se presentato presso le biglietterie della Gyspotheca e Museo Antonio Canova.
Gratuiti
• Il primo martedi` del mese ingresso libero per i residenti nel Comune di Venezia • Diversamente abili e accompagnatore
• Bambini fino agli 8 anni
• Giornalisti (previo accredito ufficio stampa)
• Guide autorizzate (con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia) • 1 accompagnatore per 1 gruppo di adulti da 10 persone a 20 persone
Prevendita online www.ticketone.it
Intero €12 - Ridotto €10
DA PIAZZALE ROMA O DALLA STAZIONE
A piedi in circa 15 minuti
In vaporetto
Linea 1 (fermata Ca’ d’Oro)
Linea 2 (San Marcuola)
Linea 4.1 e 5.1 (fermata Fondamenta Nove)
DA PIAZZA SAN MARCO
A piedi in circa 15 minuti
In vaporetto
Linea 1 (da fermata San Marco - Vallaresso a Ca’ d’Oro)
DALL’AEROPORTO MARCO POLO
Vaporetto ALILAGUNA
Linea Blu (fermata Fondamenta Nove)
DAL 6 AL 14 OTTOBRE A CREMA LA SESTA EDIZIONE DEL FESTIVAL “I MONDI DI CARTA”
Il 6 ottobre si terrà la festa inaugurale, in cui verrà presentata e svelata al pubblico la celebre scultura che, come da tradizione, sarà esposta per un’intera settimana in Piazza Duomo.
Dal 12 al 14 ottobre presso le storiche sale e i chiostri del Museo Civico Cremasco, ex convento Sant’Agostino, si alterneranno incontri con esperti, eventi, performance di artisti, presentazioni di libri, mostre e show-cooking di chef stellati: una rassegna a tutto tondo, che coinvolge cibo, arte, teatro, cinema, editoria, musica e psicologia. Tra i numerosissimi ospiti intervenuti negli anni si annoverano nomi del calibro di Gualtiero Marchesi, Ernst Knam, Cristina Bowerman, Marco Bianchi, Oscar Farinetti, Claudio Sadler, Filippo La Mantia, Tiziana Colombo, Roberta Schira, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Pietro Valsecchi, Giancarlo Morelli, Edoardo Raspelli, Cristina Gabetti, Al Bano, Carlo Maccari, Franco Finocchiaro, Simona Atzori,…
Alla base, il desiderio di Enrico Tupone, Presidente dell’associazione imondidicarta, di dar vita ad un evento globale, una commistione di arti e saperi, in grado di valorizzare la città di Crema, offrendole visibilità verso l’esterno.
Non a caso il nome scelto per la kermesse, su idea di uno degli storici organizzatori, Angelo Dossena, si rifà al titolo dell’omonimo libro di una delle figure più importanti di Crema, Giovanni Vailati, filosofo, scienziato e musicista, vissuto tra il 1863 e il 1909: secondo l’intellettuale cremasco, le teorie sono “mondi di carta” e ogni espressione del pensiero, una volta scritta, può concorrere a produrre una comunicazione d'insieme, in grado di allargare gli orizzonti.
È proprio in questa prospettiva, quindi, che la rassegna si propone di indagare settori apparentemente distanti in un’ottica di arricchimento reciproco.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FESTA ARTUSIANA
23 giugno – 1 luglio 2018
Nell’anno del cibo la città Artusiana propone la “Cucina senza”
Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi padre della cucina italiana, festeggia il suo illustre concittadino con 150 appuntamenti tra incontri, degustazioni, laboratori, spettacoli, concerti, insieme ai protagonisti della cultura gastronomica nazionale. E il 1 luglio la Festa non finisce: si lancia la Notte Bianca del Cibo Italiano il 4 agosto giorno della nascita del gastronomo.
In un’epoca dove il troppo abbonda, la patria natale di Pellegrino Artusi va controcorrente: al grasso preferisce il magro, al “tanto” antepone il “senza”. Impensabile solo fino a qualche decennio fa pensare a una cucina della “esclusione” (senza caffeina, glutine, grassi, lattosio, zucchero…la lista è lunga), ma i tempi della fame in Italia sono lontani. Ecco allora quel “senza”,fil rougedei nove giorni dedicati al padre della cucina italiana, omaggio al 2018 anno nazionale del cibo italiano. Non a caso la Festa gode del patrocinio del Mibac (Ministero del Beni Culturali).
È la Festa Artusiana, a Forlimpopoli dal 23 giugno al 1 luglio, 150 appuntamenti tra degustazioni, incontri sulla cultura gastronomica, laboratori del gusto, concerti, spettacoli e mostre imperniati sul tema del cibo. Ad arricchire il tutto più di quaranta ristoranti, per circa 2300 posti a sedere, con una proposta gastronomica dettata da un disciplinare di qualità e la presenza nei menù almeno di un piatto della tradizione artusiana.
Punto di forza della Festa Artusiana è l’essere un momento di confronto e di approfondimento sui temi cardine del cibo. Oggi in Italia si propone la cucina in tutte le salse e in tutte le sedi mediatiche. Controcorrente è sempre andata la Festa Artusiana, caratterizzata sin dalla prima edizione da tanti appuntamenti che propongono cibo per la mente, cibo come cultura, a partire dal convegno di apertura della kermesse (sabato 23 giugno, ore 17) che chiama a raccolta i principali studiosi del panorama italiano per un confronto su un tema, il cui titolo è emblematico: “Cucina senza”.
Un percorso curioso e intrigante che, dalla reale mancanza di cibo, arriva alle scelte etiche e perfino modaiole nel mondo d’oggi dei consumi facili e liberi, dove la preposizione “senza”, seguita da caffeina, glutine, grassi, olio di palma, zucchero, gioca un’importante partita strategica. La “sottrazione” di ingredienti è divenuta, paradossalmente, un valore. Ne parlano gli storici Massimo Montanari e Alberto Capatti, il semiologo Paolo Fabbri, Marco Della Rosa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, lo studioso di tradizioni gastronomiche Piero Meldini. Coordina la giornata Giordano Conti, presidente di Casa Artusi.
Casa Artusi, crocevia della Festa
Uno degli epicentri della Festa è Casa Artusi, centro di cultura gastronomica domestica che valorizza l’opera del padre della cucina domestica italiana. Nei nove giorni propone percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.
Tra le tante iniziative, dalle ore 19 alle 20, gli App-eritivi, applicazione per il buonessere: buone letture e buon cibo, spazio ideale per presentare libri ed autori che parlano di cibo. Sette le serate in programma nella corte, su tematiche global, dal locale al nazionale: il mito della azdora romagnola che, in un batter baleno, per la gioia della famiglia, impasta dozzine di uova (domenica 24); la cucina dell’Artusi negli emigrati con il racconto di Isabella Magalhaes Callia dell’Università di San Paolo e Eugenio Salvatore dell’Università di Siena (lunedì 25); la lettera alla generazione Z con il manifesto sull’economia circolare di Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero (mercoledì 27); Artusi come modello per una cucina europea insieme agli storici Massimo Montanari e Ilaria Porciani (giovedì 28); il cibo e i grandi italiani come Verdi, Pascoli e Morandi nell’incontro “Acqua e farina lungo la via Emilia” dell’Associazione nazionale Case della memoria (venerdì 29); Artusi nell’inedita versione noir nel libro curato da Carlo Lucarelli, “Brividi a cena. Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi” (sabato 30 giugno); il decennale del festival Artusijazz che rende onore al grande musicista Miles Davis, personaggio che ha cambiato la storia del Jazz (martedì 26). Gli incontri terminano con la degustazione di un prodotto a marchio della Regione Emilia-Romagna e un calice di vino.
Casa Artusi protagonista anche la sera (Chiesa dei Servi ore 21,00), sempre con incontri sempre sul cibo inteso come cultura tra arte, letteratura e biodiversità. Si parte con il dialogo di Matteo Lucca con Alessandra Carini su pane e vita (sabato 23), il cibo nelle opere d’arte è al centro della riflessione di Marco Vallicelli insieme a Silvia Bartoli (lunedì 25). Alberto Capatti e Graziano Pozzetto dialogano su lessico e prodotti tipici (mercoledì 27 giugno), frutti dimenticati e biodiversità con le esperienze di Valle D’Aosta e Basilicata la serata successiva (giovedì 28). Il volume di Dora Marchese “Il gusto della letteratura” si presenta venerdì 29, giornata speciale domenica 1 luglio, “Alla ricerca delle radici…artusiane nel gusto”, che vede la presentazione di due speciali pubblicazioni: gli itinerari alternativi di Carlo Mantovani con “Le radici del gusto”, e Marco Paone con “1820 Magazine The Art of Italian Gastronomy”, rivista internazionale ispirata al gastronomo di Forlimpopoli nato nel 1820. Nell’occasione sarà lanciata la Notte Bianca del cibo italiano, istituita dal Ministero del beni e attività Culturali e Turismo e Ministero delle Politiche agricole, dedicata il 4 agosto, nel giorno della sua nascita, a Pellegrino Artusi, riconosciuto padre della cucina moderna italiana.
Premio Marietta: confronto a 6, mille euro in palio
Omaggio alla governante di Artusi, arrivano da tutta Italia i sei finalisti del concorso per cuochi dilettanti. Nella giornata di domenica 24 giugno saranno ai fornelli nella scuola di cucina di Casa Artusi per realizzare la loro ricetta e concorrere al premio di mille euro esso in palio da Conad.
Questi sei finalisti: Sergio Giglio falegname di Cogoleto (Genova), con la ricetta “Filindeu ed erbe spontanee in brodo di piccione”; Maria Angela Pischedda, infermiera di Thiesi (Sassari), “Panada di viola”; Maria Giovanna Nocera dipendente pubblico di Agrigento, “Non solo minestra di Tinniruma”; Ilaria Bertoli, impiegata di Medesano (Parma), con “Gnocchi cordiali”; Fiammetta Frambosi, commerciante di Rimini, “Cappelletti ai formaggi su vellutata di piselli alle menta e seppia saltata”. Nella sezione Centenario Lions, Agata Caldarera, amministratore di parafarmacia di Giarre (Catania), con “Pasta di timilia con tonno”.
La serata di premiazione è prevista sempre domenica 24 alle ore 21 nella Chiesa dei Servi a Casa Artusi.
Premi Marietta ad Honorem
Una ambasciatrice della cucina italiana nel mondo, una bottega artigiana le cui tele stampate sono oggetti d’arte. Va rispettivamente a Stefania Barzini e alla Stamperia Pascucci il Premio Marietta ad Honorem attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del mangiar bene, della tavola come momento conviviale, punto di incontro del “buono e del bello”.
Stefania Barzini, sei anni di corsi di cucina italiana conditi da svariati eventi negli States, numerosi documentari e pubblicazioni sempre sul tema del cibo, una scuola di cucina rivolta a italiani e stranieri, un blog e tutta una serie di iniziative per valorizzare la cucina italiana nel mondo. “Curriculum” altrettanto sostanzioso per la Stamperia Pascucci di Gambettola, prima volta di un Premio Marietta ad Honorem assegnato a qualcuno più “anziano” di Pellegrino Artusi. Nome di punta dell’artigianato artistico ed emblema del “made in Italy”, diverse sono le generazioni che si sono succedute alla guida di questa bottega la cui prima insegna porta la data nel 1826.
La premiazione di entrambi avverrà domenica 24 giugno a Casa Artusi alle 21 alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli, e del neo presidente di Apt Davide Cassani.
Il mercato delle tradizioni
Per nove serate nella Festa Artusiana è presenta un ricco mercato all’insegna della buona tavola e delle migliori tradizioni gastronomiche. Fil rouge delle diverse proposte, la filosofia della manifestazione artusiana: materie prime di qualità, prodotti di stagione e del territorio legati preferibilmente alla cucina di casa, valorizzazione della memoria gastronomica. Le proposte arrivano da associazioni, aziende agro alimentari, piccoli artigiani e allevatori; una posizione di riguardo viene riservata ai prodotti biologici e alla promozione della biodiversità.
Spettacoli
Sono tanti gli eventi ospitati lungo le vie e le strade in un mix di generi e proposte da farne un Festival nella Festa. Il programma vuole essere intrattenimento puro e leggero, pop (diminutivo di popolare) come lo era la gastronomia di Pellegrino Artusi, fruibile per chiunque e agile nella rappresentazione. Un denso cartellone di oltre 50 spettacoli di Arte e Musica di Strada, nel quale l’intrattenimento itinerante si alterna allo spettacolo in postazione fissa, palco o pedana. Ogni sera spettacoli teatral-gastronomici, giocoleria, acrobazia e illusionismo, mimica, teatro per ragazzi, cantautorato e musica popolare…
Tra le rassegne, rinnovato il sodalizio con ArtusiJazz, organizzato dall’Associazione Culturale “Dai de Jazz” di Forlimpopoli, appuntamento immancabile per gli appassionati e per tutti coloro che vogliono ascoltare dal vivo i nomi più importanti del panorama jazzistico italiano.
La direzione artistica degli spettacoli è stata affidata a Stefano Bellavista dell’associazione culturale Cult.
Il Maf per la Festa Artusiana e tante Mostre
Il MAF-Museo Archeologico “T. Aldini” di Forlimpopoli alla Festa fa tredici. Questo il numero di eventi in programma nel corso della nove giorni artusiana pensati per un pubblico di tutte le età: “Forlimpopoli di assaggiare” alla scoperta della città, “Stare a tavola nel mondo antico” percorso alla scoperta del cibo dalla preistoria al Rinascimento, “Le Domus Romane fi Forlimpopoli” viaggio nelle abitazioni di Duemila anni fa. Il Museo sarà aperto tutte le sere fino alle ore 23.00.
Il Museo organizza anche la Mostra “Le ovarole di Tonina Cianca”, museo tutto da gustare insieme alle creazioni dell’artista di Cesenatico. Una ventina le opere presenti con una presenza preminente delle “Ovarole”, figure femminili totemiche appartenenti alla tradizione della cultura popolare. La mostra è organizzata con il patrocinio dell’Ibc e della Regione Emilia Romagna.
Tante altre esposizioni sempre all’Artusiana: “Arte colori ed emozioni. Il racconto dei maestri artigiani della Romagna” (Rocca, sala Mostre) che ospita le opere di diversi artisti artigiani; “Artisti alla festa” (Rocca, sala Centro arti e Torrione), con le opere degli allievi del corso “Amici dell’Arte”; “Le scuole alla festa” (Rocca, sala riunioni), in mostra gli elaborati degli studenti classe 5 primaria e 3 Liceo Scienze umane; “Il brindisi” (via delle Cose diverse) con Roberto Casadio; “Tra uomo e animale” (Piazza Garibaldi) con Alessandro Casetti.
Il servizio accoglienza alle mostre è effettuato dagli studenti dell’Istituto superiore di Forlimpopoli.
A Forlimpopoli sapori da tutto il mondo
La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione diversi gli amici artusiani da oltreconfine, a partire dai francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes. La collaborazione tra il comune di Forlimpopoli e la cittadina francese di Villeneuve Loubet suggellerà il legame di amicizia e gemellaggio giunto al diciottesimo anno. E ancora la cucina croata di Rovigno, quella filippina insieme a Casa Artusi Filippine, quella austriaca di Traun.
Informazioni
Ufficio Cultura tel. 0543-749237-4 (orario 10-13; durante la Festa 16-21).
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Siti: www.festartusiana.itwww.forlimpopolicittartusiana.it
Forlimpopoli, 15 giugno 2018
Ufficio Stampa - Agenzia PrimaPagina
tel. 0547 24284 cell. 347 1567681
Filippo Fabbri – Alice Magnani
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.