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Eventi Vino

ORANGE WINE, IL VINO SI TINGE DI ARANCIONE

Alla scoperta del meraviglioso mondo degli Orange Wine, i vini bianchi macerati: domenica 9 e lunedì 10 dicembre 2018 i vignaioli naturali nelle incantevoli sale del castello di Agazzano (PC) presentano i vini bianchi fatti secondo un’antica tradizione

 

Pensavate di conoscere tutti i colori del vino? Da alcuni anni i vignaioli naturali con la passione per il recupero delle tradizioni hanno riportato in tavola un quarto colore, l’arancione! Vini da uve a bacca bianca che assumono mille sfumature color arancio: dall’ambrato all’arancione pieno fino al bronzo, grazie al prolungato contatto delle bucce dell’uva prima con il mosto, poi con il vino. Una classica vinificazione come si usa per i vini rossi: le bucce dell’uva cedono le sostanze in esse contenute rendendo il vino molto più complesso e intrigante sia al naso che in bocca. Ed è la buccia che permette di esprimere la vera identità del vino.

 

E per vini così particolari non poteva mancare una location d’eccezione, le bellissime sale del castello di Agazzano, piccolo paese sulle colline piacentine, che domenica 9 e lunedì 10 dicembre 2018 ospiteranno la prima di edizione di “Orange Wine – Il nuovo colore del bianco”. Saranno presenti una cinquantina di vignaioli che hanno scelto l’agricoltura biologica o biodinamica e che vinificano le proprie uve con metodi tradizionali. Un tuffo tra profumi e sapori insoliti alla scoperta di vitigni e vini davvero straordinari per un vino né rosso, né bianco: orange.

La macerazione sulle bucce per i vini bianchi è una tradizione antica, contadina, sparita o quasi con l’avvento di nuovi macchinari di cantina che permettono di eliminare le bucce immediatamente. Una tradizione che resiste in Georgia, definita la “culla del vino”, ma anche nelle campagne italiane dove il vino contadino ha sempre sostato sulle proprie bucce più o meno a lungo. Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Veneto e Liguria sono luoghi dove ancora oggi le uve bianche vinificate in casa sono tradizionalmente macerate.

 

Numerosi vignaioli naturali hanno iniziato a proporre tra i propri vini alcuni orange wine già dalla fine degli anni Novanta e oggi l’invito è quello di gustarli e conoscerli direttamente dalle mani e con le parole dei vignaioli nella splendida cornice della rocca medioevale del castello Anguissola Scotti Gonzaga di Agazzano.

L’evento è organizzato da Echofficine che propone annualmente il salone dei vini naturali, di tradizione e territorio “Sorgentedelvino LIVE”, la cui 11a edizione si svolgerà a Piacenza Expo da sabato 9 a lunedì 11 febbraio 2019.

Le degustazioni ai tavoli dei produttori di Orange Wine apriranno domenica 9 dicembre (dalle  ore 10 alle 18) e lunedì 10 dicembre dalle ore 11 alle 18. L’ingresso è di 20€, ridotto 15€. Maggiori informazioni sul sito www.orangewine.it.

 

Barbara Valla 

    

ALLA SCOPERTA DEL VINO DI MILANO
IL VINO DI MILANO SI PRESENTA ALLA SUA CITTA’ A LA PORTA DEL VINO
   

 

 

 

ABS Wine & Spirits, Società del gruppo Aliante Business Solution, nell’ottica di ampliare e potenziare il suo raggio d’azione nel settore del wine, ha siglato una partnership con il Movimento del Turismo del Vino Lombardo (MTVL)che vedrà le due realtà collaborare su iniziative e eventi a Milano e non solo.


Siamo orgogliosi di questa nuova sinergia con il Movimento del Turismo del Vino che da anni s’impegna nel sostenere l’enoturismo”, racconta Fabio Dossena, Managing Partner di Aliante Business Solution, che continua: “E’ importante per noi, nel perseguire la mission di ABS Wine&Spirits, che vede il suo focus nell’ organizzazione di eventi nel settore del Food&Beverage in Italia e in Europa, ampliare il networking avvalendosi di collaborazioni mirate, con realtà che condividano i nostri stessi valori e obiettivi, consapevoli della crescita esponenziale che Milano e la Lombardia stessa stanno vivendo nel settore in cui operiamo”. Reduci dal successo della settima edizione di Bottiglie Aperte - evento di riferimento per tutto il mondo del vino prodotto e organizzato dal 2015 da ABS Wine & Spirits - l’Azienda accelera e continua a investire nel capoluogo lombardo,riconoscendone il valore come polo di aggregazione e generatore di network per creare opportunità di business, anche in questo settore.


La Porta del Vino, il luogo creato dal Movimento Turismo del Vino Lombardo per far conoscere al grande pubblico la straordinaria ricchezza e varietà dei vini della Regione (e non solo), ospita da ieri fino a sabato 11 novembre ALLA SCOPERTA DEL VINO DI MILANO, una settimana di assaggi, degustazioni guidate e incontri di presentazione dei vini prodotti nel territorio milanese. 
San Colombano al Lambro, una collina fortemente vocata alla produzione vitivinicola, fa oggi parte a tutti gli effetti della Città Metropolitana di Milano – sottolinea Carlo Pietrasanta, vicepresidente del Movimento Turismo del Vino Lombardo, animatore del progetto LA PORTA DEL VINO e piccolo produttore a San Colombano – e se è vero che parte delle aziende e dei vigneti si trovano in provincia di Pavia, possiamo comunque affermare di essere davvero il vino di Milano.”

 

 

 

Claudio Maspes – formatore e Direttore dei Corsi ASPI per Milano e Provincia e

responsabile delle degustazioni de La Porta del Vino – approfondisce e sostiene questa affermazione: “San Colombano è storicamente legata a Milano, oltre ad essere bendocumentata come luogo di produzione di ottimi vini da tanti secoli. Nel ‘500, i vini più presenti e diffusi a Milano erano quelli di San Colombano e della Valtellina. Anche perché la produzione di un’altra grande zona lombarda, l’Oltrepò pavese, guardava più a ovest, verso il Piemonte.


Sulla vocazione di questa collina alla produzione di qualità ritorna Antonio Panigada, produttore in San Colombano con il suo Banino: “C’è anche un motivo geologico: la collina di San Colombano si è formata in conseguenza di uno ‘scontro’ tra gli Appennini e le Alpi, e in questa corrugazione il sottosuolo della collina è ricco di terreni profondi e non di roccia: questo permette la presenza di acqua in profondità, cui le radici delle viti possono attingere in ogni caso. Così qui possono prosperare uve molto versatili come Croatina e Barbera. Per questo, qui è molto limitata la presenza di vitigni internazionali che altrove hanno preso molto piede”.


Per questo motivo San Colombano ha alcune specificità enologiche – riprende Claudio Maspes – vale a dire innanzitutto la produzione di vini rossi frizzanti, che è tipica di alcune zone limitrofe come l’Oltrepò, il Piacentino e il Parmense (con l’eccezione del Lambrusco); e in secondo luogo un vitigno assolutamente specifico come la Verdea, originario proprio di San Colombano. Ma vedremo proprio in questa settimana che si ottengono risultati interessanti e di valore anche con i vini rossi da affinamento e con altre tipologie”.


Saranno quindi giornate di scoperta, o di riscoperta, di vini piacevoli, interessanti e anche in alcuni casi importanti: LA PORTA DEL VINO inizia così la nuova stagione di attività di divulgazione del patrimonio enologico lombardo e anche di fuori regione, e lo fa con grande ambizione: “Siamo molto contenti dell’attenzione e della collaborazione avviata con alcune associazioni del mondo del vino come ASPI e ONAV, e FISAR Milano Duomo. Speriamo che quanto presentiamo susciti l’interesse degli appassionati e dei professionisti del vino. Ma soprattutto siamo molto onorati della partnership con ABS Wine & Spirits, organizzatore e produttore di una manifestazione come Bottiglie Aperte, che ha saputo affermarsi come molto importante per il mercato milanese: crediamo chesinergie e gioco di squadra siano oggi il modo migliore per affrontare le significative scommesse del mercato del vino innanzitutto in questa città, ma non solo” conclude Carlo Pietrasanta.
 
LA PORTA DEL VINO – Piazza Cinque Giornate 16, Milano
Ubicato nell’edificio che una volta ospitava uno dei caselli daziari di accesso alla città lungo le cosiddette mura spagnole, questo luogo nasce con lo scopo di divulgare al grande pubblico milanese la grande varietà e ricchezza del patrimonio vitivinicolo lombardo e italiano.

 

 

Simonetta Gerra

LE BOLLICINE GARDA DOC 
SFILANO SUL RED CARPET AL MERANO WINE FESTIVAL

Dal 9 al 13 novembre 2018 il Consorzio di tutela Garda DOC avrà uno spazio esclusivo davanti al Kurhaus dedicato alla degustazione dello Spumante. Hashtag: #gardadoc

Un brindisi con il Garda DOC Spumante davanti al Kurhaus, gioiello dell’architettura liberty europea. Il Consorzio Garda DOC debutta al Merano Wine Festival, in programma dal 9 al 13 novembre 2018 nella città altoatesina, e lo fa in grande stile: le sue bollicine saranno il benvenuto ufficiale per i visitatori dell’evento, giunto alla sua ventisettesima edizione. Lo stand sarà posto accanto al lungo red carpet del Kurhaus, uno dei simboli della città e principale ingresso alla manifestazione.

 

Lo scopo è far conoscere e presentare le novità dello Spumante Garda DOC ai visitatori in ingresso al Festival. Lo spazio sarà allestito in modo da poter accogliere gli ospiti ed offrire loro un angolo salotto dove sedersi, incontrare il Consorzio e le aziende che ne fanno parte e bere un calice di Garda DOC Spumante e Garda DOC Rosè. Un luogo dove intervistare i produttori e dove scattare foto da condividere nei social con l’hashtag #gardadoc. In mescita ci saranno le bottiglie di Spumante Garda DOC di alcune delle aziende consorziate, oltre che la bottiglia istituzionale.

"Con questa presenza esclusiva al Merano Wine Festival 2018- spiega Luciano Piona, Presidente del Consorzio Garda DOC - riteniamo di aver ottenuto per il Garda Doc una buona occasione di presentazione della nostra denominazione e della qualità delle nostre etichette, qualità che si è già distinta in altre uscite”.

Una strategia, quella seguita dal Consorzio Garda DOC, che punta a far conoscere e a promuovere lo Spumante e le eccellenze del territorio gardesano attraverso la partecipazione e la creazione di esperienze ed eventi esclusivi, come la Wine Experience, navigazione sul lago di Garda a bordo del veliero del 1926 “Siora Veronica”, e la partecipazione al Festivaletteratura di Mantova.



Chiara Brunato

VINIFERA 2019: TORNA L'APPUNTAMENTO CON I VINI ARTIGIANALI DELL’ARCO ALPINO

 

Dal 18 al 24 marzo a Trento la seconda edizione di Vinifera, l'evento dedicato al vino artigianale delle Alpi. Sabato 23 e domenica 24 il Salone con 70 produttori

La prima settimana di Primavera Trento si veste dei colori di Vinifera, il programma dedicato ai vini artigianali dell’arco alpino. Dal 18 marzo 2019, sette giorni di approfondimento sul tema suddivisi in due diversi momenti. Il Forum, un percorso itinerante tra cantine e altre realtà legate al mondo del vino, che proporrà fino al 22 marzo conferenze tematiche, degustazioni, incontri con produttori ed esperti di enologia, viticoltura e politiche agricole; e il Salone dei Vini, che sarà aperto al pubblico sabato 23 e domenica 24 marzo e si svolgerà alla Fiera di Trento.

 

In questa seconda edizione saranno 70 i produttori presenti al Salone provenienti dal territorio alpino e prealpino: dalle regioni italiane come Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli, ma anche da Austria, Svizzera, Francia e Slovenia. Produttori che spesso operano in condizioni estreme, quasi eroiche, ma che hanno scelto una viticoltura orientata alla sostenibilità e alla tutela del territorio e delle tradizioni. Accanto a questi, una selezione di piccoli produttori di gastronomia locale a completare il racconto del territorio montano, spesso difficile e impervio da lavorare, ma che offre grandi materie prime.


Vinifera è un evento promosso dall’Associazione Centrifuga, un gruppo di giovani che hanno unito diverse competenze, forze ed esperienze per realizzare iniziative incentrate sulla produzione sostenibile in campo agricolo e vitivinicolo.

Per maggiori informazioni www.viniferaforum.it

 

 

Anna Sperotto

 

Durello & Friends

 

  

 

Dal 27 al 28 ottobre torna la manifestazione dedicata alla denominazione spumantistica berico/scaligera e lo fa a Vicenza, in Villa Bonin che per l’occasione si trasformerà nel palcoscenico delle 30 aziende che con le loro bollicine autoctone stanno conquistando il mondo

 
Il Lessini Durello, che l’anno scorso ha compiuto 30 anni di denominazione, ha avuto negli ultimi 5 anni una crescita importante, supportata anche dalla sempre più grande passione per le bollicine soprattutto del pubblico più giovane. 400 ettari di durella e più di un milione di bottiglie sono i numeri della DOC e grande è l’interesse del pubblico italiano e straniero, che sta imparando a conoscere questo spumante caratterizzato da freschezza e mineralità, espressioni dei suoli vulcanici dai quali viene prodotto. Nei due giorni di apertura al pubblico, dalle ore 17 alle ore 23, si alterneranno degustazioni e show cooking anche se non mancheranno i momenti di riflessione sul futuro della DOC, con la prossima modifica del disciplinare di produzione che vedrà il Lessini Durello unicamente come spumante prodotto con metodo italiano, mentre il Monti Lessini diventare la casa ideale per il metodo classico. 

Si apre sabato 27 ottobre alle 17.00 con una degustazione condotta da Ermanno Murari, agronomo, che attraverso l’assaggio di uva, mosto e vino spiegherà i caratteri distintivi del vino. Alle 19.00 sarà invece la volta di Andrea Gori che ci porterà in un viaggio nel tempo con l’assaggio di diversi metodo classico, declinati in vecchie annate. A seguire Alessandro Scorsone, Andrea Gori e Mario Busso, saranno protagonisti di un talk show sulle due anime della denominazione e verranno premiati il giornalista, il ristoratore e l’ambasciatore Durello 2018. Saranno 2 gli chef che si alterneranno nella cucina del Durello and Friends nella giornata di sabato; da Matteo Grandipatron di Degusto a San Bonifacio a Eleonora Andriolo, chef del Ristorante Acchiappagusto – emozioni dei sapori di Arcugnano. Spazio anche per l’abbinamento pizza e Durello con Alberto Oliveri di Mister Pizza di Oppeano e Federico Zordan della Pizzeria San Martin di Cornedo.

Domenica 28 ottobre si apre con la proiezione del film di Sergio Rocca dedicato all’alta quota, con ospite il noto scalatore Nicola Tondini, mentre di durello e dei valori della montagna insieme a Roberto Gaudio, presidente del Cervim. Alessandro Scorsone alle ore 20.00 degusterà il Durello abbinato alle ostriche di Goro. Si chiude con la vulcanica Francesca Negri che presenterà il suo libro “Vino Prêt-a-porter” edito da Mondadori, presentata dalla splendida Francesca Cheyenne Roveda e il momento gaudio magnum, un spumeggiante brindisi che aprirà le danze di Villa Bonin.

L’ingresso di 15 euro si può comprare su www.musement.com oppure direttamente alle casse nei giorni dell’evento.

 

Lucia Vesentini                                                                                                       

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