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Eventi Consorzi

MONTALCINO: 2020 DA CINQUE STELLE E TANTO ALTRO

di Virgilio Pronzati 

Foto del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino

 

Panorama di Montalcino con i suoi celebri vigneti

Malgrado la pandemia che ha colpito e sconvolto il nostro pianeta, il Brunello di Montalcino continua a far parlare di se e, ancor più importante, è sempre richiesto all’estero. Dopo i video professionali su Montalcino realizzati dal Consorzio di Tutela e da noti giornalisti americani di settore, i frutti sono stati copiosi ed immediati.  Gli importatori USA hanno incrementato l’importazione di Brunello di Montalcino prendendo spunto da due grandi annate come 2015 Riserva e 2016, giudicate eccezionali da Wine Spectator e da altre importanti testate internazionali. Non solo: l’annata 2020 a Montalcino è da annoverare tra quelle eccezionali. Saltata l’Anteprima Benvenuto Brunello per l’emergenza Covid, il Consorzio ha promosso ben due manifestazioni di rilievo. Benvenuto Brunello Off 2021 nei giorni 08-14-21-27-28-29 Marzo con le sessioni dalle 16 alle 18 del 13-15-20 Marzo, solo per gli operatori di settore.  Giornate dove la qualità delle due prestigiose annate, è emersa in tutti i Brunello di Montalcino degustati. 

Da sin. Il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e Fabrizio Bindocci presidente del Consorzio di Tutela Brunello di Montalcino alla posa della formella

La seconda è l’assegnazione del prestigioso premio Leccio d’Oro, riservato a ristoranti ed enoteche, nazionali e internazionali, con carta dei vini dove il Brunello di Montalcino è rappresentato al massimo livello sia per numero di produttori che per qualità.  

Per questa 29a edizione, l’ambito premio per la sezione ristoranti è andato alla storica Trattoria Osenna di Luca Di Tommaso a San Quirico d’Orcia, che oltre a molti grandi vini, vanta ben 357 referenze di Brunello di Montalcino! Mentre per quella estera, un ex aequo condiviso dai ristoranti Gattopardo di Gianfranco Sorrentino a New York (con oltre trenta selezioni di Brunello), situato all’interno delle Rockefeller Townhouses, e Don Alfonso 1890 di Toronto, della famiglia Iaccarino. Primo ristorante nella storia del premio a ricevere due volte il riconoscimento del Consorzio per la prestigiosa presenza di Rosso e Brunello di Montalcino: non solo: nel 2019 la guida 50 Top Italy lo premia come secondo miglior ristorante italiano al mondo, mentre Wine Spectator lo insignisce col Best of Award of Excellence.

La formella firmata da Federica Pellegrini

Di particolare significato, il Leccio d’Oro 2021 della categoria enoteche. A riceverlo, la Fenice di Maurizio De Luca a l’Aquila che, completamente distrutta dal sisma del 2009, ha riaperto nel 2014. Sui scaffali ci sono ancora esposte le poche bottiglie miracolosamente salvate dal terremoto. Di seguito, l’ambito trofeo va all’enoteca Vino italiano di Boston, dove c’è solo vino italiano e di qualità. Premi speciali del Leccio d’Oro 2021: a Terra di Piero di Cristiano Duranti ad Arezzo va quello dedicato al ‘Rosso di Montalcino’. Il ‘Brunello Lovers’ è assegnato a Giglio Trattoria fiorentina di Manuel Pintore a Bangkok e all’enoteca Two Rocks Wine Company di Mathew Macdonnald alle Bermuda.

La pluricampionessa Federica Pellegrini

La famosa formella che ogni anno sigla le stelle della vendemmia, quest’anno è stata firmata dalla pluricampionessa olimpica e mondiale del nuoto italiano, Federica Pellegrini.  Sulla piastrella oltre le cinque stelle all’annata 2020, il suo noto tatuaggio l’Araba Fenice, simbolo di rinascita e resilienza.  Ecco cosa ha detto nella sua intervista: “Cinque è il mio numero, perché sono nata il 5 agosto, coincidenze che fanno piacere. Astemia io? Impossibile essendo veneta. Sono stata istruita da mio padre, che è stato barman in tutti i più celebri hotel e caffè di Venezia, dal Danieli al Florian, al Gritti Palace, e da mio fratello ne ha seguito le orme. E’ grazie a lui, ho sempre bevuto bene, Conosco bene Montalcino per esserci stata in vacanza”.

 

In grassetto le annate a cinque stelle
1945 ***** 1946 **** 1947 **** 1948 ** 1949 *** 1950 **** 1951 **** 1952 *** 1953 *** 1954 ** 1955 ***** 1956 ** 1957 **** 1958 **** 1959 *** 1960 *** 1961 ***** 1962 **** 1963 *** 1964 ***** 1965 **** 1966 **** 1967 **** 1968 *** 1969 ** 1970 ***** 1971*** 1972 * 1973 *** 1974 ** 1975 ***** 1976 * 1977 **** 1978 **** 1979 **** 1980 **** 1981 *** 1982 **** 1983 **** 1984 * 1985 ***** 1986 *** 1987 *** 1988 ***** 1989 ** 1990 ***** 1991**** 1992 ** 1993 **** 1994 **** 1995 ***** 1996 *** 1997 ***** 1998 **** 1999 **** 2000 *** 2001 **** 2002 ** 2003 **** 2004 ***** 2005 **** 2006 ***** 2007 ***** 2008 **** 2009 **** 2010 ***** 2011 **** 2012 ***** 2013 **** 2014 *** 2015 ***** 2016 ***** 2017 **** 2018 **** 2019 ***** 2020 *****

VERMENTINO GRAND PRIX 2021: ECCO LA TOP TEN

 

Le Aziende hanno presentato 67 vini e, tra questi, la giuria - composta dai ristoranti stellati della provincia e dai delegati delle associazioni sommelier locali - ne ha selezionati dieci. Mazzei: “Il risultato ci conferma che si tratta di un vino complesso e longevo che può portarci molto lontano”.

 

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana prosegue il suo progetto di valorizzazione del Vermentino che, per la prima volta, nel 2020 è stata la tipologia più imbottigliata della Denominazione

 

 Vino in ascesa nel panorama enologico nazionale e internazionale, il Vermentino sta trainando anche la crescita della DOC Maremma Toscana.

Si è tenuta il 17 aprile la seconda edizione del Vermentino Grand Prix, la kermesse organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. "Sono sempre più convinto che il Vermentino Maremma Toscana DOC abbia le carte in regola non solo per posizionarsi tra i grandi vini bianchi del mondo, ma anche per competere con i grandi vini rossi della Toscana, diventando una delle maggiori chiavi di volta della nostra Denominazione”, racconta Mazzei, presidente del Consorzio che da anni punta molto su questa tipologia. “Si tratta di un vitigno particolarmente versatile, adatto alla produzione di vini sia freschi sia invecchiati; questo - unito a un territorio ancora incontaminato e molto variegato, che va dalla fascia costiera fino alle Colline Metallifere e al Monte Amiata, e alle  capacità dei singoli vitivinicoltori di esaltare in cantina le uve delle diverse zone - fa si che si possa avere una produzione in continua crescita qualitativa e di grande appeal per il consumatore, come ci dimostra questa seconda edizione del Vermentino Gran Prix", continua Mazzei.

 

Con 832 ettari in produzione nel 2021 - nel 2006 erano 138, passando dal 2,2 al 9,5% del vigneto grossetano - il Vermentino è la prima varietà a bacca bianca della provincia di Grosseto e rappresenta oltre il 50% del Vermentino prodotto nell’intera Toscana. Nel 2020 la produzione di questa varietà ha rappresentato 1/3 dell'intera vendemmia della DOC Maremma Toscana, con 1.722.400 bottiglie prodotte, che hanno portato il Vermentino Maremma Toscana DOC a essere la tipologia più imbottigliata (30% del totale) della DOC Maremma Toscana, superando il Rosso (28%). 

 

Il Vermentino Grand Prix coinvolge in giuria tecnici del settore e i ristoratori stellati della Maremma Toscana proprio perché si parte dall’idea che, per lanciare il brand Maremma con tutte le sue sfaccettature, vi sia l’esigenza di fare sistema. "Vino, ristorazione, ospitalità sono più vincenti se si esaltano a vicenda valorizzando il denominatore comune che è il territorio. Solo così si può raccontare una storia che sa catturare e solo così si può ripartire dopo un momento particolarmente difficile soprattutto per questi settori", spiega Mazzei.

 

Dunque 67 i vini proposti, diversi tra loro in base all'areale di produzione, in base ai metodi di vinificazione utilizzati e in base all'annata. “Poco più della metà dei vini presentati provengono dalla vendemmia 2020 e, come l'anno scorso, non mancano aziende che propongono Vermentini più maturi, talvolta affinati in legno, in cemento, anfora, cocciopesto e tra le varie etichette Vermentini in purezza oppure in blend con altri vitigni a bacca bianca, fino a un massimo del 15% come previsto dal disciplinare di produzione”, spiega il direttore del Consorzio Luca Pollini.

"Proprio recentemente l'assemblea del Consorzio ha approvato l'inserimento nel disciplinare di produzione della categoria Vermentino Superiore per dare una casa a quei vini più importanti per struttura, complessità e longevità che nascono da selezioni e processi di vinificazione particolari, e non a caso per questa menzione è prevista l'immissione al consumo un anno più tardi" continua Pollini.

 

La “top 10” 2021 dei Vermentini Maremma Toscana DOC va proprio in questa direzione ed è composta da, in ordine alfabetico per azienda: AGRICOLA DEL NUDO NUDO BIO 2019, AZIENDA GUIDO F. FENDI CHICCA 2019, BELGUARDO CODICE V 2019, CASTELPRILE PRELIUS BIO 2019, COLLE PETRUCCIO NORCIAS 2019, I CAVALLINI DIACCIO 2019, MONTERO’ MONTERO’ BIO 2019, TENUTA DODICI VERMENTINO 2019, TERRE DELL’ETRURIA MARMATO 2020, VAL DELLE ROSE LITORALE 2019.

“Si conferma la tendenza della scorsa edizione: hanno prevalso i vini 100% Vermentino e quelli dell’annata precedente con affinamenti più prolungati, anche se erano in minoranza. Gli sforzi che i produttori stanno facendo su questo vitigno vengono quindi apprezzati e dobbiamo continuare a lavorare con un indirizzo definito in modo da far affermare la nostra Denominazione grazie alla qualità sempre più alta", conclude Mazzei.

 

La giuria, presieduta dal giornalista Luciano Ferraro caporedattore del Corriere della Sera, era composta da Roberto Rossi (Ristorante Il Silene), Davide Macaluso (Trattoria Bartolini-L'Andana), Andrea Menichetti (Ristorante Caino), Alessandro Rossi (Ristorante Gabbiano 3.0), Marianna Ciancarelli (Ristorante Il Pellicano), Antonio Stelli (Delegato AIS Grosseto), Maria Mecarozzi (Delegata FISAR Colline Maremmane), Claudia Bizzarri (Delegata ONAV Grosseto) Mirella Tirabassi (Delegata SES, Scuola Europea Sommelier Grosseto), Antonio Spurio, Consulente Tecnico del Consorzio

 

CONSORZIO TUTELA VINI DELLA MAREMMA TOSCANA  

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della DOC, oggi conta 284 aziende associate, di cui 97 aziende “verticali” - che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di quasi 6 milioni di bottiglie prodotte all’anno. La DOC Maremma Toscana è al 3° posto per superficie vitata rivendicata tra le DOP toscane, dietro soltanto al Chianti e al Chianti Classico e vede impegnate nella produzione dei suoi vini tanti viticoltori locali piccoli e medi a fianco dei più blasonati nomi del panorama vitivinicolo nazionale.

 

www.consorziovinimaremma.it

 

Simonetta Gerra

IL CHIANTI IN RUSSIA A CACCIA DI LIKE CON 10 INFLUENCER DA OLTRE UN MILIONE DI FOLLOWER

 

Al via la nuova campagna promozionale della denominazione con i post e le stories degli account russi più seguiti 

 

 

Il Chianti arriva in Russia attraverso i profili Instagram dei più importanti influencer. Ne ha selezionati 10, seguiti da 1,3 milioni di persone in totale, ma con la capacità di raggiungere  con post e stories 3 milioni di persone. E’ la nuova strategia promozionale del Consorzio Vino Chianti: con i viaggi ed eventi in presenza vietati a causa della pandemia, la denominazione vuole continuare a rafforzare la sua posizione in questo grande paese e si fa conoscere attraverso i profili social di chi sa raccontare al meglio il prodotto  e dialogare con i propri followers.  

“Abbiamo deciso di percorrere una strada nuova che ben si allinea con le novità che questa pandemia ha, nostro malgrado, introdotto - spiega il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi -  E’ cambiato profondamente il modo di comunicare  e di rapportarsi con i consumatori, ci sono nuovi target e modalità di consumo. E’ anche richiesta un’estrema flessibilità e diversificazione delle strategie e il Consorzio ha colto questa sfida con un progetto nuovo e stimolante, coinvolgendo influencer che abbracciano ogni segmento del nostro mercato”. 

 

Le persone sono state selezionate attraverso strumenti di influencer marketing professionali e  l’analisi di diversi elementi, soprattutto qualitativi, a partire dalle caratteristiche della fanbase: quindi con follower soprattutto russi e interessati, per passione o lavoro, al settore food, ma anche alla moda, lifestyle, design, cinema. Altro elemento fondamentale nelle selezione è il livello delle performance, quindi i migliori engagement rate. Importante anche la selezione qualitativa, quindi il fattore reputazionale degli influencer, la loro credibilità  e la qualità creativa dei contenuti allineata al brand.

Alle persone selezionate è stata inviata  una box con i vini da degustare e materiale per creare contenuti social. Il Consorzio Vino Chianti ha scelto così di puntare su una forma di pubblicità più qualitativa, mediata da figure capaci di incentivare il dialogo e la relazione. “Una mediazione - spiega Busi  - di maggiore impatto della pubblicità tradizionale, che riesce a ridurre la distanza tra brand e consumatore finale. Questo connettore, soprattutto in un mercato nuovo, aiuta e favorisce il posizionamento del brand. E’ importante anche per sedimentare la reputazione del Chianti sul web, creando quella base di informazioni on line poi disponibile a tutti”.

 

Un percorso nuovo che affiancherà, una volta possibile, le iniziative promozionali in presenza programmate a Mosca e a San Pietroburgo. “Un’occasione da sfruttare - conclude il presidente Busi -  sia per le aziende già presenti, ma anche per quelle non ancora  presenti che possono in questo modo facilitare il loro inserimento nel mercato russo attraverso un’attività di promozione social istituzionale”.

Ecco i profili dei dieci influencer selezionati: @Andrrresky; @vovaily;  @drinkingwithdasha; @zpzlata; @mariguryeva_; @tastywithme; @kate.katkova; @merteuil_iness; @lenagudilina; @irina.fedoseenko

 

 

Marco Mannucci

OTTIMI RISCONTRI NEGLI STATI UNITI PER I VINI DELLA MAREMMA TOSCANA

 

Un buon esordio: oltre 200 in tutto gli operatori e i giornalisti di settore che a Miami, Houston, New York e Chicago hanno potuto avvicinarsi alla Denominazione degustando una quarantina di etichette prodotte da una delegazione di Aziende del

Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana

 

Grosseto, Aprile 2021_"Anche se abbiamo ovviamente potuto partecipare solo virtualmente agli eventi negli Stati Uniti, è stato importante vedere con quanta curiosità ed interesse gli operatori del settore si siano approcciati ai vini della Maremma e al territorio da cui provengono”, racconta il presidente del Consorzio Francesco Mazzei che assieme al direttore Luca Pollini ha “guidato” gli ospiti durante le degustazioni presentate da professionisti molto affermati - come Laura De Pasquale, Jeremy Parzen, Shawn Dore e Regina Rousseau -. “È stata una scommessa vinta quella di voler ripartire in questo complicato 2021 da un Paese dove abbiamo ancora molto da fare e siamo solo all’inizio, la volontà è di aumentare la notorietà dei nostri vini e migliorarne il posizionamento, e l’entusiasmo da parte del pubblico coinvolto in queste quattro tappe - sommelier, ristoratori, importatori, buyer e giornalisti - ci fa intendere di aver intrapreso una giusta strada, su di un mercato in crescita continua”, continua Mazzei.

 

La formula degli eventi - organizzati in collaborazione con I.E.E.M. (International Event & Exhibition Management) e che si sono svolti tutti durante il mese di marzo - è stata la stessa in tutte le tappe, una masterclass dedicata ad uno dei focus della Denominazione e un banco d’assaggio con circa 40 etichette. “Sono piaciuti molto gli approfondimenti sui Bianchi, Rossi/Rosati Autoctoni e anche sui Rossi e Bianchi Internazionali oppure ancora sui Rossi ottenuti da Blend”, racconta il direttore del Consorzio Luca Pollini spiegando che “il pubblico è rimasto colpito dalla varietà della proposta enologica che resta sicuramente un plus della Denominazione. Abbiamo presentato un ventaglio di tipologie diverse di vini, che anche quando hanno la stessa base ampelografica si propongono con espressioni molto differenti tra loro, grazie alla variabilità delle condizioni pedoclimatiche della zona di produzione. Questo è ciò che rende unica la Maremma e che affascina chi la scopre, riuscendo ad abbracciare un pubblico molto ampio di estimatori.”

 

Le Aziende che hanno conquistato il grande interesse da parte di coloro che hanno partecipato a questo tour negli Stati Uniti - circa 50 operatori selezionati in ogni città - sono: Alberto Motta, Argentaia, Belguardo, Cantina "I Vini di Maremma" S.A.C., Cantina LaSelva, Castelprile - Prelius, Fattoria di Magliano, Fattoria Il Casalone, Fattoria Mantellassi, Fattoria San Felo, I Cavallini, La Biagiola, Le Sode di Sant'Angelo, Podere San Cristoforo, Poggio Cagnano, Querciabella, Sassotondo, Sequerciani, Tenuta Casteani, Tenuta Montauto, Villa Pinciana. 

 

Simonetta Gerra

IL GIRO D’ITALIA TORNA IN TERRA DI SIENA CON DUE TAPPE 

 

Il 19 maggio la Brunello Wine Stage con arrivo a Montalcino, il 20 maggio partenza dalla Città del Palio per l’omaggio ad Alfredo Martini

A Montalcino mancava da 11 anni (2010) a Siena addirittura da 35 anni (1986). Il 19 e 20 maggio 2021 il Giro d’Italia, edizione 104 in cui si celebrano i 90 anni della maglia rosa, farà nuovamente tappa in terra di Siena. Il 19 maggio la tappa n. 11, la Brunello Wine Stage Perugia – Montalcino dopo aver percorso 163 km arriverà nella terra del Brunello con 35 km degli ultimi 70 km di tappa tra eroiche strade bianche e passaggi mozzafiato in Valdorcia. Il 20 maggio la tappa n. 12 Siena – Bagno di Romagna di 209 km, nel ricordo dell’indimenticato Alfredo Martini a 100 anni dalla nascita, partirà proprio dallo scenario unico della Piazza del Campo della Città del Palio. L’appuntamento è stato presentato questa mattina a Montalcino in una conferenza stampa, condotta da Barbara Pedrotti, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni, Francesco Moser, il commissario tecnico della nazionale italiana Davide Cassani. Atteso da appassionati e residenti l’evento è voluto fortemente dal Comune di Montalcino e dal Comune di Siena, grazie alla partnership con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino.

Come agricoltori e produttori di vino troviamo molte analogie tra noi e il mondo del ciclismo: entrambi esprimiamo e suscitiamo passione, condividiamo fatica, pazienza e talento. E i risultati sono direttamente proporzionali a questi ingredienti. Per questo – spiega il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – per noi è una gioia e un onore poter ospitare la wine stage di quest’anno, al di là delle evidenti opportunità legate alla promozione integrata del territorio che l’evento è in grado di creare. Ancor più significativo è il messaggio di coraggio che il mondo del vino, assieme ai territori di Montalcino e Siena, ha voluto dare con la sua presenza attiva a un evento che unisce anche in questo il momento particolarmente complesso”.

Per tutti noi aver riportato la corsa rosa a Montalcino, in un anno così difficile, è motivo di orgoglio e vuole essere il segnale che guardare con ottimismo e fiducia ad una ripartenza del nostro territorio, è possibile – spiega il Sindaco di Montalcino e Presidente della Provincia Silvio Franceschelli - L’Amministrazione comunale ha fatto un grande investimento in termini infrastrutturali e di coordinamento. Adesso l’altro obiettivo, insieme al Comune di Siena, sarà quello di promuovere questo grande evento per creare un’occasione di visibilità, una prima inversione di tendenza rispetto alla crisi diffusa che ha colpito anche il nostro tessuto economico e commerciale e tornare a muovere un primo turismo di prossimità italiano ed europeo. Lo faremo con tutti i protocolli di sicurezza previsti e nel pieno rispetto delle normative. Ci auguriamo che il Giro d’Italia, a maggio, possa essere l’occasione per segnare un nuovo inizio. Del resto proprio la provincia di Siena, prima in Italia, ha approvato il masterplan della mobilità dolce e si candida a diventare un territorio interamente a portata di bici e cicloturisti. Ringrazio il Consorzio del vino Brunello di Montalcino che fin da subito ha creduto e condiviso questo progetto di promozione per tutto il nostro territorio”.

Abbiamo giocato di squadra e sarà sicuramente un palcoscenico nazionale sul quale ci andremo a proporre come territorio. - ha aggiunto Alberto Tirelli assessore turismo e Commercio del Comune di Siena – Sono orgoglioso come assessore e come Comune di poter accogliere una tappa del Giro, evento a cui l’italiano è particolarmente affezionato. Se pensiamo al turismo di prossimità che riteniamo di poter andare ad intercettare nei prossimi mesi, è sicuramente è un buon investimento. Il progetto Strade di Siena (www.stradedisiena.it) nasce proprio dalla volontà di creare un vero e proprio sistema di accoglienza per il cicloturista, in un territorio particolarmente vocato a questo scopo”.

Foto, da sinistra: Davide Cassani; Francesco Moser; Angelo Braconi, vicesindaco di Montalcino; Barbara Pedrotti; Alberto Tirelli, assessore Turismo e Commercio del Comune di Siena; Fabrizio Bindocci, presidente Consorzio del Vino Brunello di Montalcino

 

Marina Catenacci 

 

 

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