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Eventi didattici

PRESENTATO ALLA FEM IL COMITATO DI iINDIRIZZO E IL NUOVO MODELLO DI TESI DEL C3A

 

Corso in viticoltura ed enologia, la tesi di laurea da oggi  “nasce” in azienda

È stato presentato oggi, alla Fondazione Edmund Mach, in occasione dell'insediamento del comitato di indirizzo, composto da diversi esponenti del mondo produttivo trentino, il nuovo progetto di tesi di laurea del Corso di laurea in viticoltura ed enologia che prevede una forte partnership tra studenti e aziende. Un modello basato su progetti di sperimentazione e ricerca al servizio del territorio, per un corso di studi che vuole sempre più legarsi al territorio e impegnato nel fornire risposte concrete alle esigenze di ricerca delle aziende e del mondo del lavoro. 

L’evento “Coltiva il tuo futuro” organizzato dal Centro Agricoltura Alimenti Ambiente, struttura accademica congiunta FEM-UniTrento, si è svolto nell’aula magna alla presenza dell'assessora provinciale alla università e ricerca, Sara Ferrari, del presidente FEM, Andrea Segrè, del rettore di UniTrento, Paolo Collini, accanto alla direttrice del C3A, Ilaria Pertot, alresponsabile del corso di laurea, Massimo Bertamini, ed al neocostituito Comitato di indirizzo.

L'evento ha visto partecipare i rappresentanti del mondo agricolo e dell’industria, docenti e studenti con l’obiettivo di fare un bilancio del percorso vitienologico FEM dal 1991 ad oggi e del primo anno accademico del corso triennale. 

Corso di laurea. Il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia è stato incardinato al C3A a settembre 2017, primo risultato concreto della convenzione tra Fondazione Mach e Università di Trento per l’istituzione del Centro congiunto. “Questo corso è il frutto di quasi trent’anni di lavoro. Tutto è partito nel 1991 con l’istituzione della professione di enologo. Siamo stati i primi in Italia ad ospitare la scuola speciale per il rilascio del titolo, prova del fatto che abbiamo fin da subito creduto in questa figura”, ha spiegato il presidente della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segrè. Negli anni abbiamo continuato a credere ed ad investire su questa iniziativa formativa: dalla convenzione con Geisenheim per la doppia laurea, a quella con l’Università di Udine e l’Università di Trento per il corso in interateneo. “Il C3A è un tassello prezioso di questo cammino, che ci permette di chiudere il cerchio della filiera formativa a San Michele, dall’istruzione superiore al dottorato, valorizzando al massimo i legami con il territorio”, ha aggiunto Segrè. 

Nell’anno accademico in corso sono stati attivati il primo ed il secondo anno di corso, con un numero massimo programmato di 75 studenti. La maggior parte degli matricole proviene dal Trentino-Alto Adige e dal Nord-Est. Alla prima prova selettiva del aprile hanno partecipato 232 iscritti, a testimonianza dell’interesse verso l’indirizzo. Le prossime prove selettive sono previste il 16-17 luglio e il 30-31 agosto per assegnare gli ultimi posti disponibili. “L’occasione di oggi, che promuoviamo insieme alla Fondazione Mach, è per noi un’occasione duplice” ha commentato il rettorePaolo Collini.“Da un lato, sottolinea il forte radicamento che il nostro Ateneo ha sul territorio trentino e la voglia di proseguire nella collaborazione con le realtà produttive locali. La composizione del Comitato d’indirizzo, con nomi importanti del settore, ne è esempio concreto. Dall’altro, questo evento mette l’accento su alcune delle tante opportunità che rendono la formazione all’Università di Trento davvero completa e internazionale. Così come avviene per la ricerca, che sta dando sempre maggiori soddisfazioni anche al nostro C3A, così anche nell’alta formazione vogliamo coltivare una dimensione internazionale. E permettere ai nostri studenti e studentesse, ad esempio, di svolgere la propria tesi all’estero va in questa direzione”

L'assessora Sara Ferrari ha spiegato: “Considero il Centro Agricoltura, Alimenti e Ambiente (C3A), aperto a San Michele grazie ad un accordo tra Università di Trento e Fondazione Edmund Mach una delle azioni importanti di questa legislatura. Un centro che rappresenta uno sforzo verso una più efficace rete della ricerca e i cui risultati ricadranno su più attori e sul territorio, con sicuro vantaggio per le tante famiglie che vivono di agricoltura e per i loro figli, che potranno ora beneficiare della nuova e importantissima opportunità della laurea in Viticoltura ed Enologia”. 

Comitato di indirizzo.Durante l’evento è stato presentato il Comitato di indirizzo, organismo con funzioni consultive impegnato a rafforzare le relazioni con il mondo economico, sociale e produttivo. Inoltre il Comitato opera per allineare il percorso formativo con gli sbocchi lavorativi e individuare le iniziative necessarie per anticipare le esigenze future. Un trait d’union, in sostanza, tra la didattica, la ricerca e le esigenze del territorio. 

Un nuovo modello di tesi di laurea.Tra i segni di riconoscimento del corso di laurea c’è poi un’innovazione didattica costituita da un nuovo modello di tesi basato su progetti di sperimentazione e ricerca al servizio del territorio. L’elaborato finale, centrato su un obiettivo sperimentale proposto da un’azienda, una cantina, ma anche da un’industria o da un ricercatore, viene prodotto da un team di studenti, seguito da uno o più docenti in collaborazione con il proponente. “In questo modo lo studente viene stimolato a confrontarsi con la realtà esterna e a risolvere, con un approccio scientifico, un problema proposto dal mondo produttivo” ha puntualizzato lIaria Pertot, direttrice del C3A “inoltre, pur lavorando individualmente, lo studente può sperimentare le peculiarità ed i vantaggi del lavoro in team”. 

 

  FEM- Silvia Ceschini 0461/615126

 

I 5 LIBRI MIGLIORI DELL'ANNO SCELTI DA BAMBINI E RAGAZZI DELLE SCUOLE DI ROMA


Scelte di classe. Leggere in circolo: ecco i 5 libri migliori dell’anno scelti dai bambini e ragazzi delle scuole di Roma, premiati all’Auditorium Parco della Musica

 

Questo libro fa di tutto, di Silvia Borando (minibombo; 3-5 anni)
Luigi, di Catharina Valckx, illustrazioni di Nicolas Hubesch (Babalibri; 6-7 anni)
L’isola dei bambini rapiti, di Frida Nilsson (Feltrinelli Kids; 8-10 anni)
La sfolgorante luce di due stelle rosse, di Davide Morosinotto (Mondadori; 11-13 anni)
Mediterraneo, di Armin Greder (orecchio acerbo; 14-16 anni).

Il progetto ha coinvolto per 6 mesi 27 Biblioteche del Sistema Bibliotecario,
109 Circoli di lettura e circa 2.700 partecipanti nelle scuole. E ancora:
17 librerie della Rete indipendente e 5 associazioni che hanno realizzato
oltre 200 incontri-laboratori di approfondimento a scuola.

Più di 250 gli iscritti al programma di formazione Educare alla lettura, aperto a insegnanti, bibliotecari e operatori del settore,
in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura e riconosciuto dal MIUR.

 

Mentre l’ottava edizione del Maggio dei Libri, la campagna nazionale dipromozione della lettura in programma fino al 31 maggio, continua ad animare l’Italia con oltre 4.000 iniziative nel nome della passione per la lettura (la banca dati è consultabile sul sito ufficiale www.ilmaggiodeilibri.it), è giunto al suo primo traguardo Scelte di classe. Leggere in circolo, il nuovo Premio dei ragazzi ideato per rilanciare, in una prospettiva di massima cooperazione e integrazione, l’impegno a più voci nella valorizzazione e diffusione della lettura, e promosso da Biblioteche di Roma, Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, Centro per il Libro e la Lettura,Associazione Culturale PlaytownRoma, con il sostegno di SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori, con il patrocinio di AIB – Associazione Italiana BibliotecheALI – Associazione Librai Italiani, e la collaborazione della Rete delle librerie indipendenti di Roma.

Oggi, infatti, la straordinaria cornice della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha ospitato la premiazione dei 5 migliori libri dell’annoletti e scelti dai Circoli di lettura afferenti alle scuole romane, dall’Infanzia ai Licei, durante l’anno scolastico. Ecco quindi i vincitori, per le cinque fasce d’età coinvolte:

Questo libro fa di tutto, di Silvia Borando (minibombo; 3-5 anni)
Luigi, di Catharina Valckx con illustrazioni di Nicolas Hubesch (Babalibri; 6-7 anni)
L’isola dei bambini rapiti, di Frida Nilsson (Feltrinelli Kids; 8-10 anni)
La sfolgorante luce di due stelle rosse, di Davide Morosinotto (Mondadori; 11-13 anni)
Mediterraneo, di Armin Greder (orecchio acerbo; 14-16 anni).

 

A raccontare lo spirito del Premio e a presentarne i vincitori sono stati Flavia Cristiano (Direttore Centro per il libro e la lettura), Luca Bergamo (Vice Sindaco con delega alla Crescita culturale di Roma Capitale), Laura Baldassarre(Assessore alla Scuola di Roma Capitale), Paolo Fallai (Presidente Biblioteche di Roma), Gianluca Giannelli (Associazione Culturale PlaytownRoma), con la conduzione di Luisa Ledda e letture a cura di CartastracciaMi leggi ti leggoScosseCarla GhisalbertiSemaforo Blu.

La concomitanza fra questo momento clou del Premio e la fase finale della campagna nazionale è il preciso rispecchiamento dell’armonia che unisce Scelte di classe. Leggere in circolo e il Maggio dei Libridiffondere l’amore per la lettura e, in particolare, valorizzare e unire in una comune missione dedicata ai giovanissimi librai, editori, associazioni, scuole e biblioteche di tutto il Paese. Questa tipologia di lavoro e di intenti è infatti quella che interpreta al meglio lo spirito del Maggio dei Libri: si configura come un modello esemplare di promozione della lettura nelle scuole e di semina dell’editoria di qualità tra ragazzi e docenti. Inoltre, mettere in luce e valorizzare la cooperazione tra tutti i soggetti che operano per la promozione della lettura – dai librai alle associazioni, dalle biblioteche alle scuole, dagli editori agli autori – è fondamentale per riuscire a costruire una rete attiva ed efficace, che è l’obiettivo principale del Maggio dei Libri.

 

E del network che la campagna nazionale è riuscita a costruire, consolidare e ampliare in otto anni di edizioni, si è discusso proprio oggi, insieme alla presentazione dei libri vincitori del Premio. Poter tracciare un bilancio così positivo di questi anni di promozione della lettura, di appello alla creatività dei soggetti più diversi (dai privati alle istituzioni, dalle scuole ai negozi, dalle biblioteche alle librerie e associazioni) significa infatti constatare la straordinaria risposta che sempre arriva dai territori e dai pubblici più diversi non appena si chiama all’azione in nome della cultura, dei libri, offrendo occasioni di lettura e approfondimento, stimolando lo spirito d’iniziativa, premiando i progetti più originali e coinvolgenti. L’incremento costante, anno dopo anno, del numero di eventi organizzati in ogni angolo d’Italia, la forte adesione da parte delle scuole in tutto il Paese, l’attenzione da parte dei media nazionali, locali e del web verso gli appuntamenti sul territorio, nei luoghi e contesti più vari, come anche l’attesa dell’inizio della campagna, testimoniata da palinsesti di iniziative già pronti settimane prima rispetto all’avvio della campagna (il 23 aprile), sono tutti segni di una semina fruttuosa, della quale beneficiano i giovani e gli adulti sia di oggi, sia di domani.

 

Un’opera analoga è stata svolta, fin dal mese di ottobre, dal Premio Scelte di classe, che ha riunito tutti i soggetti operanti nel mondo del libro intorno a un progetto che investe tutta la città e guarda lontano, guidato da un Comitato scientifico che rappresenta tutta la filiera da Nord a Sud Italia: Sophie van der Linden (Presidente), Matteo Biagi (insegnante e coordinatore blog), Giulia Caminito (scrittrice ed editor), Annamaria Di Giovanni (Biblioteca Centrale Ragazzi, Biblioteche di Roma), Flavia Manente (Nati per leggere), Martino Negri(docente Università degli Studi di Milano – Bicocca), Valeria Patregnani(Biblioteca Fano), Giordana Piccinini (Associazione Hamelin), Milena Tancredi(bibliotecaria e responsabile del Buck Festival di Foggia). I dati restituiscono infatti un mosaico di adesioni e impegno a tutti i livelli: 27 le Biblioteche del SistemaBibliotecario coinvolte, per un totale di 109 Circoli di lettura, circa 2.700 i partecipanti e numerose le scuole coinvolte. Ma non solo: hanno partecipato anche 17 librerie della Rete indipendente, delle quali 13 hanno svolto il primo incontro con i Circoli proprio nelle classi5 le associazioni che hanno messo a disposizione le proprie competenze, realizzando oltre 200 incontri-laboratori di approfondimento.

 

Questa la storia e il lavoro dietro l’evento conclusivo di oggi, preceduto da altri due momenti significativi: ad aprile è stato presentato il catalogo Scelte di classe, i migliori libri per ragazzi del 2017, dedicato ai 25 titoli in concorso, curato dall’Associazione Hamelin di Bologna. Al suo interno, accanto alle schede dei libri, tutti i progetti editoriali, le voci della critica, i percorsi tematici, i commenti e gli interrogativi più profondi sollevati da ciascun testo. Uno strumento utile per chi desidera avvicinarsi al mondo dei libri per bambini e ragazzi e per il lavoro di insegnanti, bibliotecari, genitori ed educatori. Il 16 maggio, inoltre, si è concluso il corso Educare alla lettura, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura e riconosciuto dal MIUR, per insegnanti, bibliotecari e operatori del settore, che ha visto la partecipazione di oltre 250 iscritti.

 

www.ilmaggiodeilibri.it

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NEXT GENERATION CHEF: LA LEZIONE DI OSCAR FARINETTI

 

 

 

Il fondatore di Eataly si è confrontato con il Presidente di ALMA Enzo Malanca e con Guido Magnoni, ICE - Italian Trade Agency, sul tema dell’importanza della dimensione culturale del cibo. Due i suoi insegnamenti: “From Duty to Beauty” e “Think Local, Act Global”.

Parma, 18 maggio 2018 - Prosegue il ciclo di incontri “Next Generation Chef”: un progetto che ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana ha lanciato nel 2015, in concomitanza con EXPO Milano, con un duplice obiettivo. Da un lato, stimolare una riflessione a più voci - con il coinvolgimento non soltanto della comunità dei gastronomi e dei cuochi ma anche del mondo della cultura, del pensiero filosofico e della scienza - sui temi della Sostenibilità, della Sovranità Alimentare e del Benessere legato alle Abitudini di Consumo. Dall’altro, rinnovare la propria didattica. Partendo da due premesse: la prima è che il cibo ha una dimensione culturale e contribuisce a definire la nostra identità. La seconda è che le professioni dell’ospitalità hanno una connotazione etica: in particolare i giovani, professionisti del futuro, devono farsi portatori di una visione improntata alla responsabilità sociale.

Il primo incontro targato Next Generation Chef ha visto protagonista il prof. Vincenzo Russo, Direttore Scientifico del Master in Food and Wine Communication e Direttore Scientifico del Behaviour & Brain Lab alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Facendo riferimento agli studi di Neuromarketing - disciplina che si pone l’obiettivo di misurare l’effetto delle emozioni sui processi decisionali - e di Gastrofisica - la scienza che studia il rapporto tra sapori e aspetti esterni al gusto - il prof. Russo ha spiegato come i consumatori si lascino guidare dalle dinamiche affettive. Sulle nostre scelte influiscono elementi lontani dalla valutazione delle qualità intrinseche del prodotto: è il caso della comunicazione, del packaging, dei colori, della musica, delle luci. Questi fattori provocano aspettative ed emozioni che, inconsciamente, agiscono sulle parti del cervello responsabili della decodifica dei sapori, con il risultato di determinare una percezione modificata del gusto. 

Nei giorni scorsi si è tenuto il secondo appuntamento Next Generation Chef. Tema di discussione, questa volta, è stata l’imprenditorialità legata all’identità culinaria italiana. A confrontarsi al tavolo dei relatori sono stati Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, e Guido Magnoni, Ufficio Agroalimentare e Vini di ICE - Italian Trade Agency. Entrambi concordi con il Presidente di ALMA Enzo Malanca, che ha aperto l’incontro affermando che «La formazione tecnica non è più sufficiente: per evolversi serve cultura. Un buon professionista è anche una persona pensante, animata da una forte etica e da un senso di responsabilità sociale».

Secondo Oscar Farinetti, l’Italia è un Paese dalle enormi potenzialità: sebbene rappresenti soltanto lo 0,20% delle terre emerse e incida per lo 0,15% circa della popolazione mondiale, il nostro Paese ha il primato del patrimonio artistico (70% di quello mondiale), come certificato dai 53 siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità. E l’Italia è ai vertici anche in materia di biodiversità: nel nostro Paese ci sono 1.200 vitigni autoctoni, contro i 222 della Francia, e 538 cultivar di olive, contro le 70 della Spagna. E su 1.200 varietà di mele a livello europeo, 1.000 sono in Italia. 

«Una strada meravigliosa si apre davanti a noi - ha affermato il fondatore di Eataly -. Per cogliere queste opportunità, abbiamo due regole da osservare. La prima è costruire un modello sociale basato su un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura, in cui la parola chiave è rispetto. ‘From Duty to Beauty’: dobbiamo capire che oggi è cool comportarsi con rispetto. La seconda è che la passione deve essere accompagnata dallo studio e dall’applicazione. La nuova generazione di gastronomi, termine con cui indico non solo i cuochi ma anche chi si occupa di sala, deve comprendere che il cibo non nasce in cucina, ma in terra, nel mare. E come tale deve essere studiato, trasformato offerto e raccontato. Prima di tutto occorre conoscere i territori, poi studiare le tecniche, più naturali possibili, di coltivazione, allevamento e pesca. Seguono le tecniche di conservazione e trasformazione in cucina, infine la narrazione al cliente finale. Il tutto permeato dalla storia, la tradizione e la cultura che provengono dai territori d’Italia. Per riassumere, rovesciando il celebre assunto ‘Think Global, Act Local’, possiamo dire che è importante ‘Think Local, Act Global’».

Guido Magnoni, Ufficio Agroalimentare e Vini di ICE - Italian Trade Agency, ha sottolineato l’eccellente stato di salute del comparto agroalimentare italiano: l’export dei prodotti made in Italy ha superato il record dei 41 miliardi di euro nel 2017. E i primi dati riferiti al 2018 sono positivi: nel primo trimestre la crescita è stata di un ulteriore 6%. «Il made in Italy ha un forte appeal nel mondo perché a esso sono legati concetti come qualità, tradizione e saper fare secolari, territorio unico per conformazione e caratteristiche microclimatiche. Il compito delle generazioni future è quello di tutelare l’eccellenza delle nostre produzioni e proteggerne l’autenticità: in questo senso, l’azione di ALMA è preziosa, perché forma quelli che sono i migliori ambasciatori del nostro Paese e custodi della sua identità gastronomica».

Il prossimo appuntamento con Next Generation Chef è per il 2 e 3 giugno, a Parma, in concomitanza con il City of Gastronomy Festival.

 

 

Davide Paterlini

ALTA SCUOLA ITALIANA DI GASTRONOMIA LUIGI VERONELLI

 

 

Luigi Veronelli

 

 

Il Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza scopi di lucro fondata nel 1986 dal padre della critica gastronomica contemporanea, e la Fondazione Giorgio Cini, polo culturale internazionale che ha sede sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, luogo di elevato valore storico e artistico, danno vita all'Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, con il sostegno di Banca Generali Private.

L’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Veronelli, ideata e coordinata da Andrea Bonini, Direttore del Seminario Veronelli, è stata presentata questa mattina presso il Palazzo della Triennale di Milano, si ispira alle rivoluzionarie idee veronelliane e sarà luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola. 

Cornice principale delle iniziative dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli sarà la sede di Fondazione Giorgio Cini presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, luogo di elevato valore storico e architettonico. L’Alta Scuola Veronelli sarà inaugurata nel luglio 2018 con la Settimana della Cultura Gastronomica, mentre il primo corso di alta formazione dedicato al vino italiano partirà nel 2019 e avrà titolo Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano. A tracciare questo percorso intellettuale sarà un organo specifico dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, il Laboratorio di Cultura Materiale, un tavolo di pensiero, di confronto e di discussione a cui è affidato il compito di innovare le pratiche, i linguaggi, l’immaginario e l’estetica del gusto coinvolgendo i membri del Comitato Scientifico e i docenti e arricchendo di fertili spunti culturali l’attività formativa. 

Destinatari dell’offerta formativa saranno gli operatori (dai titolari di aziende agroalimentari italiane agli addetti al marketing, passando per titolari e personale di ristoranti, enoteche e wine bar, strutture alberghiere e ricettive, con giornalisti, blogger, PR e guide turistiche), e i futuri operatori(studenti universitari iscritti ai corsi di laurea attinenti che, purtroppo, dedicano pochissima attenzione alla gastronomia come cultura).

In allegato comunicato e cartella stampa scaricabile anche su www.altascuolaveronelli.it

 

I documenti 

Lo scenario 

I giacimenti gastronomici come parti di un paesaggio culturale 

La domanda 

Le competenze per comunicare il valore aggiunto dell’agroalimentare italiano 

Il marchio 

di Giacomo Bersanetti, SGA Wine Design 

Il luogo 

Formarsi in un luogo di alto valore storico e artistico 

Il Comitato Scientifico
Il Laboratorio di Cultura Materiale 

Innovare le pratiche, i linguaggi, l’immaginario e l’estetica del gusto 

La formazione 

Acquisire uno sguardo multidisciplinare da docenti di alto profilo 

Le attività 2018 - Anno primo 

Analisi e ragionamenti sullo “stato dell’arte” della cultura gastronomica 

Le attività 2019 - Anno Secondo 

Il corso “Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano” 

Seminario Permanente Luigi Veronelli 

Associazione per la cultura del vino e degli alimenti 

Fondazione Giorgio Cini 

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia 

Riferimenti 

Lo scenario 

I giacimenti gastronomici come parti di un paesaggio culturale 

Varietà e complessità sono caratteri distintivi che contribuiscono a rendere l’Italia un luogo unico, da sempre capace di affascinare profondamente e di attrarre persone d’ogni provenienza. Un luogo animato da una moltitudine di ambienti, vicende storiche, risorse culturali, produzioni e gusti che, per valore e densità, non ha eguali al mondo. Un patrimonio che il paesaggio esplicita e riassume. 

«La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il pa- esaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». 

Così recita l’articolo 9 della Costituzione Italiana, ponendo lo sviluppo della cultura e la tutela del paesaggio al centro di una possibile rinascita. Della cultura e del paesaggio fanno parte, a pieno titolo, la molteplicità delle coltivazioni, la varietà delle produzioni alimentari e la diversità delle preparazioni culinarie che contribuiscono a rendere unico il patrimonio culturale italiano. 

In questo “paesaggio del gusto” il vino è un’eccellenza: con il pane e con l’olio è stato fondamen- to di civiltà nel Mediterraneo, crocevia di incontri e proficue contaminazioni. Una presenza rile- vante, quella del vino, anche per l’Italia contemporanea, il cui profilo alimentare origina dall’in- contro tra le tradizioni del Mare Nostrum e le consuetudini alimentari centro europee che hanno nell’allevamento e nelle produzioni animali il loro caposaldo. 

Le produzioni agroalimentari di qualità, inoltre, sono una realtà di estrema rilevanza anche dal punto di vista economico, identificando un comparto di grande vitalità, ambasciatore della cul- tura e del saper fare italiani nel mondo. 

Oggi, infatti, gli atti alimentari - scegliere, cucinare, bere e mangiare... - sono vissuti come mo- menti di conoscenza, come occasioni per nutrire corpo e mente, per incontrare territori ed edu- carsi a una bellezza che si guarda, si annusa, si assapora. 

La ricchezza di una reale e multiforme tradizione, rigeneratasi negli anni grazie a un’azione cre- ativa intensa e costante, risiede nella molteplicità delle piccole produzioni, nella complessità di un’offerta parcellizzata, nella ramificata trama di vicende storiche, vicissitudini personali, sug- gestioni e racconti sedimentati dal tempo. 

Conoscere e far conoscere i nostri giacimenti gastronomici come parti di un paesaggio culturale consente di esprimerne appieno il valore e rimarcarne l’unicità in quanto espressioni di cultura ma- teriale. Un’operazione fondamentale anche per il posizionamento dei prodotti italiani in termini eco- nomici: rendere comprensibile il loro portato culturale significa, infatti, incrementarne la qualità per- cepita, contribuendo alla giusta remunerazione degli agricoltori, dei vignaioli e degli operatori della gastronomia. Significa, dunque, dare futuro al paesaggio, a coloro che lo abitano e lo attraversano. 

 

 

 

 

La domanda 

Le competenze per comunicare il valore aggiunto dell’agroalimentare italiano 

Le nuove generazioni di vignaioli, di artigiani, di ristoratori e operatori della distribuzione dispon- gono di spiccate competenze produttive, commerciali, di marketing e comunicazione. In questi ambiti, inoltre, possono facilmente usufruire di valide occasioni di perfezionamento e aggiorna- mento professionale; mancano, al contrario e paradossalmente, opportunità per approfondire ciò che più caratterizza e distingue i prodotti e le cucine d’Italia: l’elemento culturale. 

I vignaioli e gli artigiani italiani, infatti, operano in uno scenario globale, relazionandosi con mer- cati e interlocutori diversi, non sempre in grado di cogliere le peculiarità delle produzioni italiane di pregio, di comprenderle come opere di cultura materiale e di riconoscerle in quanto tratti di paesaggio. 

Con competenza e sensibilità, i ristoratori sono chiamati a svolgere la funzione di divulgatori, cer- cando di trasmettere ai loro ospiti delle “chiavi d’accesso” ai territori e alle produzioni agricole. Al- trettanto meritorio è il lavoro di coloro che, all’estero, si prendono cura della commercializzazione dei nostri prodotti agroalimentari d’eccellenza o propongono la civiltà italiana della terra e della tavola nelle sue molteplici e sorprendenti declinazioni. La condivisione del sapere è, in effetti, una questione centrale sia quando è promossa in Italia dagli operatori del vino e del cibo nei confronti dei clienti locali e dei turisti stranieri, sia quando è praticata e diffusa oltre i nostri confini. 

Per quanto possa apparire paradossale, tuttavia, in un Paese che riconosce nei vini e nei cibi un “segno particolare” della sua carta d’identità, nei percorsi formativi dei futuri operatori iscritti ai corsi di laurea in agricoltura, enologia e scienze alimentari e in quelli dedicati ai futuri profes- sionisti del settore turistico e alberghiero, manca un serio approfondimento della gastronomia. 

Eppure, i vini e i cibi d’Italia, quando si esprimono al meglio, parlano “la lingua della cultura”, sono rimandi a un paesaggio che riunisce componenti naturali, produttive, storiche e artistiche e che costituisce, per questo, un patrimonio unico e irripetibile. 

Le competenze tecnico-produttive, commerciali e gestionali trovano nella cultura e nel paesag- gio strumenti potentissimi per promuovere e diffondere i prodotti italiani. Per beneficiare di que- ste sinergie, però, occorre acquisire competenze attraverso un percorso formativo specifico che non può più essere lasciato alla sensibilità e all’iniziativa del singolo operatore. È necessario disporre di servizi specifici, esattamente come accade per le nozioni e le competenze di ordine tecnico, produttivo, commerciale e gestionale. 

È in questo scenario e con questa missione che Seminario Permanente Luigi Veronelli e Fonda- zione Giorgio Cini danno vita all’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. 

 

 

 

Il marchio 

di Giacomo Bersanetti, SGA Wine Design 

Il marchio per l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli è costituito dal disegno ge- ometrico del simbolo della piramide; segno archetipico, ricchissimo di valenze e interpretazioni simboliche. 

Fra le motivazioni principali e funzionali a rappresentare questa nuova realtà formativa, è l’e- spressione del “tendere verso l’alto”, del “miglioramento personale”, ovvero del processo attra- verso il quale l’individuo si eleva spiritualmente grazie ad una maggiore e più profonda cono- scenza della Natura, delle sue leggi e, in sintesi, della vita. 

Questo concetto è ulteriormente sottolineato dal numero quattro (numero dei lati) che richiama sia il percorso evolutivo della psiche, sia la capacità di orientarsi - nello spazio come in ambito culturale - grazie a riferimenti profondi e accurati. 

Quattro è anche il numero attribuito storicamente alla Terra da varie religioni e cosmogonie antiche; la Terra ed il suo straordinario potenziale costituiscono l’origine materiale, culturale e filosofica nella quale l’esperienza e l’insegnamento di Luigi Veronelli si esprimono. 

Il simbolo della piramide si rivela particolarmente adatto a rappresentare un processo che origi- na nell’accurata esplorazione della materia e si evolve in valore spirituale. 

Il luogo 

Formarsi in un luogo di alto valore storico e artistico 

Venezia, città intrisa di storia, cultura e creatività, fucina di immaginario, luogo italiano e mon- diale insieme, sarà la cornice principale delle iniziative e dei percorsi formativi dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. 

Le iniziative formative si svolgeranno presso la sede della Fondazione Giorgio Cini, sulla splen- dida Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, affacciata sul Bacino di San Marco. Un luogo dalla bellezza mozzafiato, tanto per il suo prestigio storico e architettonico, quanto per il suo valore simbolico di «italianità» chiaramente identificabile e riconoscibile. Uno scenario che consentirà ai fruitori della didattica di maturare un’esperienza di studio e di vita capace di veicolare con- tenuti, valori e significati non solo attraverso le attività formative d’aula, ma anche in modalità esperienziale. 

Il complesso monumentale dell’ex monastero benedettino di San Giorgio Maggiore si apre sul più grande parco privato della città di Venezia, che ospita il Teatro Verde e custodisce gli inter- venti di alcuni dei più grandi artisti italiani del Cinquecento e Seicento. L’ala più antica del com- plesso risale all’inizio del 1500, con la Manica Lunga, antico dormitorio dei padri benedettini, e il Chiostro dei Cipressi, mirabile esempio di architettura del primo Rinascimento, entrambi progetti degli architetti luganesi Giovanni e Andrea Buora. Il secondo, grande intervento architettonico sull’Isola fu opera di Andrea Palladio che a partire dal 1560 costruì la Chiesa di San Giorgio, il Cenacolo in cui Paolo Veronese dipinse Le Nozze di Cana, oggi tornate in facsimile nella loro sede originaria, e il Chiostro Palladiano, ultimato dopo la morte del Palladio nei primi decenni del Seicento. 

Baldassarre Longhena completò gli spazi del complesso monumentale con due interventi ba- rocchi: lo Scalone del Longhena, monumentale accesso all’appartamento degli abati, del 1645, e la Biblioteca ultimata nel 1671, collocata tra i due chiostri e arredata dalle magnifiche librerie lignee seicentesche a opera di Franz Pauc. 

La residenzialità è una caratteristica essenziale del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana Vittore Branca, polo di studi umanistici intitolato al noto italianista e storico Segretario Generale di Fondazione Giorgio Cini: l’immersione nella vita culturale dell’Isola di San Giorgio Maggiore e negli spazi monumentali della Fondazione è un presupposto fondamentale per un coinvolgimento reale, fisico ed emotivo, nelle esperienze formative. Il Centro Vittore Branca sarà una risorsa logistica e operativa di grande valore per l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, contribuendo con i suoi servizi di accoglienza in alloggi singoli e doppi e con i funzio- nali spazi comuni a rendere la didattica, proprio nei suoi momenti residenziali, un’esperienza culturale a tutto tondo. 

Il Comitato Scientifico 

Alberto Capatti – Presidente


Storico della gastronomia francese e italiana, è stato il primo rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra, Cuneo). Autore di numerosi saggi di cultura e storia della ga- stronomia, ha diretto il rivoluzionario mensile La Gola e Slow, rivista di Slow Food, è stato diret- tore scientifico del Comitato Decennale Luigi Veronelli, è presidente della Fondazione Gualtiero Marchesi, fa parte del comitato scientifico di CasArtusi. 

Andrea Alpi 

Gastronomo, sommelier, Sensory Project Manager SISS (Società Italiana di Scienze Sensoriali), collabora da 20 anni con il Seminario Permanente Luigi Veronelli di cui attualmente è respon- sabile della Didattica e della Formazione. Nel recente passato ha contribuito a numerose pub- blicazioni della Veronelli Editore quali Guida Oro I Vini di Veronelli e Guida Oro Gli Spumanti d’Italia; ha curato i volumi sulla Lombardia della collana I Migliori Vini d’Italia. Nell’altra sua vita professionale è psicologo, psicoterapeuta e docente di psicoterapia. 

Pierluigi Basso Fossali 

Pierluigi Basso Fossali è professore ordinario di scienze del linguaggio presso l’Università Lumière Lyon 2. Dal 2017 è il Presidente de l’Association Française de Sémiotique. Presso l’École Normale Supérieure (ENS) di Lione, è il responsabile dell’équipe Cédilles del laboratorio ICAR (UMR 5191), di cui sarà il prossimo direttore. Membro nominato del CNU (Conseil National des Universités), è uno dei coordinatori del Laboratorio d’Eccellenza (Labex) ASLAN (Études avancées sur la complexité du langage). Attualmente codirige il Seminario Internazionale di Semiotica (SaISie, Maison des Scien- ces de l’Homme, Parigi), il Seminario Confluences Sémiotiques (ENS di Lione) e il seminario LanDES (Langues, Discours, Énonciation et Sémiotique, Laboratoire ICAR). È condirettore della rivista Signa- ta e della collana Sigilla (PULg, Liegi). Ha pubblicato più di un centinaio d’articoli scientifici e una decina di monografie, tra cui Il dominio dell’arte (Roma, 2002), La promozione dei valori. Semiotica della comunicazione e dei consumi (Milano, 2008), La tenuta del senso. Per una semiotica della percezione, (Roma, 2009) e infine Vers une écologie sémiotique de la culture. Perception, gestion et réappropriation du sens (Limoges, 2017), che è una sintesi epistemologica della sua ricerca. 

Gianluigi Brozzoni 

Nel 1988 arriva al Seminario Veronelli di cui è direttore fino al 2013. Negli anni Novanta ha cura- to la redazione dei Cataloghi Veronelli dei vini DOC e DOCG e dei Vini da Favola; è, inoltre, autore del testo Professione Sommelier, edito dalla Casa Editrice Le Monnier di Firenze, primo manuale sul vino per le scuole alberghiere italiane. Dal 1997 è curatore della Guida Oro I Vini di Veronelli. 

Ilaria Bussoni 

Lavora come editor presso la casa editrice DeriveApprodi, della quale è tra i fondatori. Filosofa di formazione, ha studiato e vissuto in Francia. Traduce, scrive di filosofia, arte e cinema e coordina il magazine online OperaViva. Per la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, nel 2016, ha ideato e curato lo spazio Sensibile comune e Looking Forward. Olivetti: 110 anni di immaginazione; nel 2018 sta seguendo il progetto espositivo Ilmondoinfine, che si terrà tra ottobre e dicembre. 

Renata Codello 

Architetto, PHD già dirigente del MiBact, Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e laguna dal 2006 al 2014 ed anche del Veneto Orientale nel 2009; Soprintendente per le Belle Arti e il Paesaggio di Roma nel 2015, è attualmente Direttore degli Affari Istituzionali della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Con l’architetto Tobia Scarpa ha progettato e diretto i lavori per l’ampliamento del Museo nazionale delle Gallerie dell’Accademia. Ha collaborato con Tadao Ando nella realizzazione del Centro d’Arte Contemporanea di Punta della Dogana, di Pa- lazzo Grassi e del Teatrino Grassi della Fondazione Pinault. Ha seguito i progetti per la sede della Fondazione Bru Zane, per la Fondazione Annabianca ed Emilio Vedova, per la Fondazione Prada e per il Fondaco dei Tedeschi. Ha collaudato i lavori di restauro del Colosseo e diretto i lavori di apertura al pubblico al complesso del Quirinale a Roma nel 2016 in collaborazione, ancor oggi, con la Presidenza della Repubblica. Ha insegnato presso la Florida University, la Facoltà di Ar- chitettura di Genova e di Ingegneria “Tor Vergata” a Roma. Dal 2010, chiamata per chiara fama, è docente di Fondamenti del Restauro presso lo IUAV. È autrice di numerosi saggi e volumi. 

Aldo Colonetti 

Filosofo, ha studiato con Enzo Paci e Gillo Dorfles, storico e teorico dell’arte, del design e dell’ar- chitettura. Dal 1985 al 2013 direttore scientifico IED (Istituto Europeo di Design),dal 2014 pro- fessore di chiara fama al Politecnico di Milano, Facoltà di Design. direttore della rivista Ottagono (1991-2014), ha fatto parte del Comitato Scientifico de La Triennale di Milano (2002-2006); del Comitato Presidenza ADI (1991-1992;1998-2002); del Consiglio Nazionale del design-Ministe- ro della Cultura (2008-2011). Nel 2000 ha ricevuto, per meriti culturali, il titolo di Member of British Empire dalla Regina Elisabetta. Autore di saggi, curatore di mostre e iniziative culturali, in Italia e all’estero; le ultime in ordine di tempo: La logica dell’approssimazione, nell’arte e nella vita (con Gillo Dorfles), XXI Triennale di Milano 2016, Giò Ponti ,l’infinito blù, Milano 2017. Col- labora con il “Corriere della Sera”; dal 2004 fa parte dell’Advisor Board della “Fondazione 3M”, della Fondazione Gualtiero Marchesi, dell’Accademia del Panino Italiano. Dal 2013,membro del CDA della Fondazione Ragghianti, Lucca; dal 2015, fa parte del CDA Fondazione Henraux. 

Pasquale Gagliardi 

Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini dal 2002, è stato Direttore Generale della Fondazione Istud (Istituto di Studi Direzionali) per diversi anni. È stato docente di comporta- mento organizzativo al CUOA (Centro Universitario per l’Organizzazione Aziendale) di Pado- va e docente di Sociologia dell’Organizzazione nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano. Come studioso, ha svolto sistematicamente, e continua a svolgere, attività di ricerca sociale nelle organizzazioni contemporanee, contribuendo alla nascita e allo sviluppo della ‘estetica organizzativa’ come distinto campo d’indagine all’interno degli studi organizza- tivi, pubblicando numerosi saggi e volumi, in italiano e in inglese, su questi temi. Tra gli esiti più importanti del suo lavoro alla Fondazione Cini vanno citati il “ritorno” de Le Nozze di Cana di Paolo Veronese nel refettorio palladiano, la creazione della nuova Biblioteca di storia dell’arte e la realizzazione del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana “Vittore Branca”. 

Dario Guerini 

Già professore dell’Università Bocconi di Milano e dell’Università di Bergamo, è stato Assessore al Bilancio, Sicurezza, Società partecipate e Comunicazione del Comune di Bergamo, fondatore e Amministratore Delegato di Compagnia Europea di Revisione e Organizzazione spa (dal 1984 Eurosystem spa), membro del Comitato Direttivo del gruppo San Paolo di Torino, partner inter- nazionale del gruppo Mazars e Presidente di Mazars Consulting spa. È membro del Circolo Filo- logico Milanese, fondatore delle associazioni culturali Il Cavaliere Giallo e Quarenghicinquanta - Spazio Fotografia di Bergamo. 

Alfonso Iaccarino 

Tra gli chef più influenti nella cucina italiana contemporanea, con sensibilità veronelliana vive la cucina come attività profondamente legata all’agricoltura e per questo cura personalmente l’azienda agricola biologica di proprietà Le Peracciole. Con moglie e figli è l’anima di Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli) e ambasciatore del made in Italy in alcuni degli hotel più prestigiosi al mondo, non solo per la cucina e per i vini, ma anche per il design e lo stile ita- liano dell’accoglienza. 

Gian Arturo Rota 

Bergamasco, studi umanistici, ha trascorso quasi 20 anni fianco a fianco di Luigi Veronelli (di cui “custodisce” l’immenso archivio), per 11 ha diretto la Veronelli Editore.
È stato curatore della guida I Ristoranti di Veronelli, e autore dei volumi: Sagre e feste d’Italia e Dizionarietto gastronomico, per Veronelli Editore; Mangiare Lungocosta, per Class Editori. Giurato nell’edizione 2009 del concorso Uovo d’Oro, per la trasmissione La prova del cuoco (RAI Uno). Ospite fisso nella trasmissione radiofonica Marconi & Sapori (Radio Marconi) nel biennio 2009/2010. Firma una rubrica sugli artigiani alimentari per le riviste SpiritodiVino e Monsieur. 

È autore, insieme a Nichi Stefi, del libro Luigi Veronelli – La vita è troppo corta per bere vini cattivi, edito, autunno 2012, da Giunti/Slow Food. Nel biennio 2014-2015 è stato presidente del Comi- tato Decennale Luigi Veronelli. 

Roberta Sassatelli 

Roberta Sassatelli è professore di sociologia presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano. Ha precedentemente insegnato all’Università di East Anglia (Norwich, UK) e all’Università di Bologna. Si occupa di consumi, alimentazione, genere e teoria culturale. Tra i libri in Inglese si segnala Consumer Culture, Sage, 2007. Il suo libro più recente è Corpo, genere e società, Il Mulino, 2018 (con R. Ghigi). 

Il Laboratorio di Cultura Materiale 

Innovare le pratiche, i linguaggi, l’immaginario e l’estetica del gusto 

La storia contemporanea della gastronomia e la vicenda intellettuale di Luigi Veronelli hanno inizio al termine del secondo conflitto mondiale, in una società largamente agricola nella quale fame e miseria erano presenze drammaticamente diffuse. Da allora, le superfici agricole e le tavole degli italiani sono passate attraverso l’economia bellica e l’alimentazione razionata, la successiva ricostruzione (anche gastronomica), il boom economico, la cosiddetta “rivoluzione verde”, l’avvento dell’agroindustria, della grande distribuzione, dei prodotti alimentari di massa. Oggi i virtuosismi culinari esaltati dai media appaiono funzionali a un edonismo che è visivo per tutti ma esperienziale per pochissimi. Li accompagna spesso una narrazione gastronomica fondata sull’etica alimentare, salutistica ed ecologica, nonché sui marchi, sulle classificazioni e certificazioni, sugli stili di consumo mistificati in azioni di rilevanza politica. Indice di questo impoverimento è un linguaggio del cibo e del vino che tende a ripetersi stancamente, arrivando raramente ad essere innovativo e creativo. 

Per rendere possibile un nuovo inizio sono necessari la decostruzione dei luoghi comuni del lin- guaggio e dell’immaginario alimentare, il superamento dell’agricoltura e del cibo come oggetti privilegiati di spettacolo e il mutamento di quello spirito di musealizzazione delle pratiche e dei prodotti che ha esaurito la sua funzione storica. 

Occorre liberare il sapere millenario di cui sono portatori i territori italiani, costruire il paesaggio di domani a partire dalla riscoperta del campo e della tavola come spazi in cui una società rac- conta la propria storia e il proprio presente, ma anche come luoghi di ibridazione e immaginazio- ne. Ciò richiede la messa a punto di una gastronomia che corrisponda a un’indagine sull’uomo e sul mondo a partire dagli atti alimentari, cioè dall’essere umano che raccoglie, coltiva, alleva, trasforma, cucina, beve e mangia. Una gastronomia che non sia sinonimo di sapere astratto e rassicurante o di piacere lecito e costoso, ma che, pienamente calata nel reale, ne comprenda problemi e contraddizioni. 

L’opera e il pensiero di Luigi Veronelli appaiono, in questo senso, fondamentali e straordinaria- mente anticipatori: il contributo e l’approccio del massimo degustatore del Novecento costitu- iscono le fondamenta del percorso intellettuale che l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli si accinge a compiere attraverso un organo dedicato. Il Laboratorio di Cultura Materiale è, infatti, il tavolo di pensiero, di confronto e di discussione a cui è affidato il compito di innova- re le pratiche, i linguaggi, l’immaginario e l’estetica del gusto. Coinvolge membri del Comitato Scientifico e i docenti dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli e arricchirà di fertili spunti culturali l’attività formativa. 

La formazione 

Acquisire uno sguardo multidisciplinare da docenti di alto profilo 

Per rispondere al bisogno di ricostruire un discorso gastronomico, di riscoprire un’indagine dell’uomo a partire dai suoi atti alimentari e dalle relative filiere, l’attività formativa dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli si pone come obiettivo di proporre agli operatori e ai futuri operatori occasioni di approfondimento della cultura gastronomica compatibili con le rispettive attività professionali e di studio. 

I DESTINATARI 

Gli operatori 

Titolari di aziende agroalimentari italiane e loro collaboratori, addetti al marketing, alla comu- nicazione e al settore commerciale; operatori del commercio vitivinicolo e alimentare di qualità; titolari e personale di ristoranti, enoteche e wine bar, strutture alberghiere e ricettive; editori, giornalisti, blogger, redattori, PR, guide turistiche; rappresentanti delle camere di commercio e delle istituzioni italiane all’estero. 

I futuri operatori 

Studenti universitari iscritti ai corsi di laurea di viticoltura ed enologia, scienze e tecnologie dell’ali- mentazione, scienze e tecnologie della ristorazione, scienze turistiche, conservazione dei beni cultu- rali, sommelier in formazione. 

I DOCENTI 

I contenuti e le esperienze guidate sono forniti e trasmessi da una faculty composta, oltre che dai responsabili e dai docenti del Seminario Veronelli, da figure di alto profilo per esperienza e capacità nei rispettivi ambiti, scelte nel mondo dell’università e della ricerca, della cultura e dell’informazione e nel settore produttivo. 

Un ruolo particolare è affidato, per le aree formative di competenza, ai docenti indicati dalla Fondazione Giorgio Cini. 

L’OFFERTA FORMATIVA 

Sentire, nella sua duplice accezione sensoriale e spirituale, sapere e saper fare: queste tre espres- sioni racchiudono il punto di partenza dell’attività didattica dell’Alta Scuola Italiana di Gastrono- mia Luigi Veronelli, un approccio multidisciplinare, fondato sulla compresenza di sguardi diversi. 

Queste le caratteristiche peculiari dell’offerta formativa:
- compatibilità nell’organizzazione temporale con le esigenze degli operatori e dei futuri operatori;
- approccio e sensibilità appresi e sviluppati da Luigi Veronelli;
- coinvolgimento di docenti e formatori del più alto livello, privilegiando la relazione diretta; - apprendimento attraverso l’esperienza e la sensorialità consapevole;
- metodologie e strumenti formativi pensati espressamente per una didattica sostenibile; - struttura ricettiva di qualità adatta alla formazione residenziale di breve e medio periodo. 

L’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli prevede differenti formati didattici legati a diversi obiettivi formativi: 

Seminari di approfondimento 

Proposte formative di due giorni, dedicate all’approfondimento di un tema specifico e circoscritto di ambito sensoriale, applicativo, tecnologico, comunicativo, merceologico, esperienziale, artisti- co, legislativo, organizzativo ritenuto strategico nello sviluppo delle competenze di operatori e futuri operatori. 

Corsi di alta formazione 

Corsi strutturati e multidisciplinari della durata di almeno 150 ore composti da un modulo inten- sivo residenziale, preceduto e seguito da fine settimana di approfondimento, momenti esperien- ziali sul territorio presso aziende e partner, momenti formativi a distanza (e-learning) e attività di valutazione dell’apprendimento. L’intero corso si sviluppa nell’ambito di un semestre acca- demico ed è progettato per essere compatibile tanto con l’attività professionale quanto con un percorso di studi universitari. 

Le attività 2018 - Anno primo 

Analisi e ragionamenti sullo “stato dell’arte” della cultura gastronomica 

La volontà dei partner di posizionare l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli al più alto livello dal punto di vista della qualità dei servizi formativi, nonché di renderla, da subito, un centro d’eccellenza per l’elaborazione del pensiero gastronomico contemporaneo ha contribuito alla decisione di dedicare il primo semestre di attività all’analisi e al ragionamento sullo “stato dell’arte” della cultura gastronomica, oltre che alla comunicazione e alla promozione. 

La Settimana della Cultura Gastronomica 

Cuore della programmazione 2018 sarà una sequenza di seminari, degustazioni e incontri pub- blici condotti da figure di riferimento in ambito internazionale che avrà luogo, da lunedì 2 a domenica 8 luglio 2018, presso l’Isola di San Giorgio Maggiore (Venezia), e sarà dedicata all’ap- profondimento critico di temi fondanti per la gastronomia. 

L’iniziativa si aprirà con un convegno aperto al pubblico volto a illustrare la missione dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli e a descriverne la molteplicità di sguardi e discipli- ne che ne compongono l’offerta formativa. L’originalità dell’approccio culturale ai temi agricoli e alimentari sarà veicolata dalle parole degli ideatori, dei docenti, delle istituzioni e dei sostenitori del progetto, con la presentazione delle iniziative programmate e l’apertura ufficiale delle iscri- zioni al percorso formativo dedicato al vino italiano. Un evento a cui parteciperanno personalità note a livello internazionale, interne ed esterne al mondo della gastronomia, in grado di stimola- re una visione globale e strategica del progetto. 

I giorni della Settimana saranno dedicati a temi specifici, a partire da: la terra, l’immaginazione, la parola, i sensi. Saranno organizzati workshop e incontri di presentazione, incontri monogra- fici e degustazioni d’autore guidate dai docenti dell’Alta Scuola Veronelli, oltre che dai referenti Seminario Veronelli e Fondazione Giorgio Cini. Sono inoltre previsti momenti di lavoro riservati ai componenti della faculty e agli esponenti della «rete di supporto al progetto» riuniti nel Labora- torio di Cultura Materiale interno all’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. 

Si terranno, inoltre, eventi organizzati con partner e sponsor, strettamente inerenti l’ambito gastronomico e culturale, visite guidate alla Fondazione Giorgio Cini e all’Isola di San Giorgio Maggiore e banchi d’assaggio con vini rappresentativi delle migliori produzioni italiane. 

Quanto emergerà da questa programmazione contribuirà a sviluppare la visione dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli e ad arricchirne le attività formative. 

Le attività 2019 - Anno secondo 

Il corso “Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano” 

Principale attività prevista nel secondo anno è l’innovativo corso di alta formazione intitolato Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano. Strutturato nell’arco di un se- mestre a partire dal mese di maggio, prevede un totale di 150 ore di lezione frontale ripartite in un modulo intensivo residenziale, quattro moduli ordinari, tre momenti esperienziali cui vanno aggiunte la formazione a distanza e le attività di valutazione. 

Il corso si pone obiettivi ambiziosi quali:
- l’acquisizione di fondamenti di cultura gastronomica;
- il perfezionamento delle tecniche di degustazione attraverso uno specifico percorso di addestramento con i migliori assaggiatori italiani;
- l’approfondimento di temi tecnico-scientifici cruciali per la filiera vitivinicola;
- la consapevolezza del patrimonio vitivinicolo e gastronomico d’Italia e dei suoi punti di forza; - la capacità di collocare le eccellenze enologiche all’interno del più ampio sistema agro alimentare italiano;
- la capacità di esprimere il valore aggiunto delle produzioni agroalimentari italiane co- municandole in quanto elementi del patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico. 

La modalità didattica del corso vedrà alternarsi momenti formativi di gruppo e momenti di ap- profondimento individuale declinati in forma unidirezionale ed esperienziale. Si alterneranno, inoltre, attività in aula (lezioni frontali, esercitazioni d’aula di carattere sensoriale, esercitazioni d’aula presso partner), attività all’esterno (attività esperienziali presso produttori vitivinicoli e partner) e attività in autonomia. 

I destinatari del corso sono i titolari e il personale di aziende vitivinicole, in particolare i respon- sabili e addetti al marketing, alla comunicazione e al settore commerciale, gli operatori del com- mercio vitivinicolo e alimentare di qualità, i patron e il personale di ristoranti, enoteche e wine bar, gli operatori della comunicazione quali giornalisti e PR, gli studenti universitari iscritti ai corsi di laurea in viticoltura ed enologia, scienze e tecnologie dell’alimentazione, scienze e tec- nologie della ristorazione, le guide turistiche. 

Per ciascuna edizione è prevista la partecipazione di 25 corsisti. 

Le 150 ore che compongono la didattica del corso Camminare le vigne sono suddivise in: 

- Modulo intensivo residenziale (MIR): lezioni frontali che si svolgeranno durante un’in tera settimana presso la Fondazione Giorgio Cini a Venezia. I momenti del pranzo e della cena saranno parte integrante della didattica grazie ad approfondimenti gastronomici e degustazioni guidate. Sono previste attività serali e visite presso luoghi del gusto a Venezia, nonché altre esperienze formative nell’ambito cittadino; 

- Moduli ordinari (MO): quattro Moduli Ordinari della durata di un fine settimana ciascu no presso la Fondazione Giorgio Cini e presso altre strutture, anche prossime a sedi fieri stiche e congressuali;
- Momenti esperienziali (ME): dedicati rispettivamente a un distretto territoriale e produt- tivo del Nord, del Centro e del Sud Italia della durata di un fine settimana ciascuno per consentire agli studenti di conoscere approfonditamente aziende vitivinicole d’eccellenza; - Formazione a distanza (FaD): sessioni individuali a distanza con piattaforme informa tiche di e-learning e servizi di tutoraggio da parte del corpo docente; 

- Attività di valutazione (AdV): sistema di valutazione finalizzato a misurare e valutare il livello di competenze acquisite e, indirettamente, l’efficacia della didattica. 

La programmazione prevede momenti di positiva integrazione tra la cittadinanza, le istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche veneziane e l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, in piena coerenza con l’identità e la missione della Fondazione Giorgio Cini e del Se- minario Veronelli. Nel corso del Modulo intensivo residenziale e dei Moduli ordinari, infatti, sarà allestito un Banco d’Assaggio Permanente composto da vini italiani di pregio, un campione qualitativo di riferimento del patrimonio enografico nazionale. Il Banco d’Assaggio sarà reso disponibile a docenti, collaboratori, visitatori, ospiti e personale di Fondazione Giorgio Cini, non- ché agli sponsor e ai partner. Inoltre, contando sulla presenza di alcuni tra i massimi giornalisti, degustatori e critici enologici a livello internazionale, saranno organizzate alcune degustazioni aperte al pubblico. 

Nel 2019 sarà proposto, inoltre, un programma di seminari di approfondimento monografici. 

Seminario Permanente Luigi Veronelli 

Associazione per la cultura del vino e degli alimenti 

Il Seminario Permanente Luigi Veronelli è un’associazione senza fini di lucro intitolata al giorna- lista che per primo in Italia ha promosso il concetto di qualità nel cibo e nel vino: Luigi Veronelli. Nato a Bergamo il 7 aprile 1986, il Seminario Veronelli si occupa di promuovere la qualità dei prodotti alimentari italiani, attraverso lo studio e la divulgazione della cultura gastronomica. Sin dalla sua fondazione, si è distinto per aver affrontato, con competenza e serietà, le tematiche più attuali della viticoltura, stimolando la collaborazione tra produttori, operatori, professionisti e accademici. 

Il Seminario Permanente Luigi Veronelli unisce momenti di approfondimento tecnico-scientifico relativi a questioni viticole, enologiche ed alimentari all’opera di diffusione della cultura materiale attraverso una costante e aggiornata attività didattica rivolta a professionisti ed appassionati. Scopo dell’Associazione è quello di offrire servizi al mondo della produzione, della distribuzione e del consumo gastronomici, rendendo accessibile ad un pubblico sempre più vasto la cultura della qualità e valorizzando le realtà aziendali associate. 

A guidare l’Associazione su mandato dell’Assemblea degli Associati è il Consiglio Direttivo pre- sieduto da Angela Maculan, Presidente, coadiuvata dai consiglieri Paolo Pizziol (Vicepresiden- te), Fabio Contini, Alessio Fornasetti (Delegato all’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli) e Dario Guerini (Delegato al controllo di gestione). 

Diretto da Andrea Bonini, il Seminario Veronelli si avvale della collaborazione di una competente équipe composta da Andrea Alpi, Responsabile della didattica e della formazione, Emanuela Capitanio, Responsabile dell’ufficio stampa, Rossana Caprile, Segretaria, Simonetta Lorigliola, Redattrice, Claudio Piantadosi, Addetto alla comunicazione. 

Pietra miliare delle attività è la Guida Oro I Vini di Veronelli i cui curatori sono Marco Magnoli, Alessandra Piubello e Gigi Brozzoni. 

Di particolare rilevanza per l’Associazione è l’attività formativa: numerosi i corsi di degustazione di vino e di olio d’oliva rivolti sia ad appassionati sia a un’utenza professionale, cui si aggiungo- no sessioni di degustazione vini, di distillati, olio d’oliva, caffè e altri alimenti. Attraverso queste attività, il Seminario Veronelli mira a rendere la cultura del vino e del cibo un momento social- mente rilevante, mettendo al centro il prodotto gastronomico e la sua relazione storico-culturale con i territori e le comunità. 

Fondazione Giorgio Cini 

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia 

La Fondazione Giorgio Cini fu istituita nel 1951 da Vittorio Cini in ricordo del figlio Giorgio con lo scopo di restaurare l’Isola di San Giorgio Maggiore, gravemente degradata da quasi cento cinquant’anni di occupazione militare, di reinserirla nella vita di Venezia e di farne un centro in- ternazionale di attività culturali. 

La Fondazione ha per scopo la promozione del ripristino del complesso monumentale dell’isola di San Giorgio Maggiore e la costituzione e lo sviluppo nel suo territorio di istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche, in collaborazione con le realtà già esistenti. La rilevanza dell’im- presa, una delle maggiori – come iniziativa privata – del XX secolo, è testimoniata, oltre che dall’investimento iniziale per il restauro, dalle manifestazioni promosse e ospitate e dal patrimo- nio, soprattutto artistico, che è conservato alla Fondazione sull’Isola e dal 1984 anche presso la Galleria di Palazzo Cini a San Vio. 

La Fondazione oltre alle proprie attività di ricerca, mostre e convegni, spettacoli e concerti, acco- glie congressi e convegni di qualificate organizzazioni scientifiche e culturali e ospita iniziative di assoluta importanza nel campo dei rapporti internazionali (in primis i due incontri dei G7 svoltisi nel 1980 e nel 1987). 

La presenza dei maggiori intellettuali e artisti, nonché di personalità della politica e dell’econo- mia e il ricordo che ne serbano gli studiosi e gli ospiti che l’hanno frequentata sono un’ulteriore testimonianza del ruolo della Fondazione Giorgio Cini nel campo della promozione e diffusione della cultura italiana nel mondo. Mission che sarà ulteriormente potenziata con la partnership siglata con il Seminario Permanente Luigi Veronelli per la costituzione dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. 

Riferimenti 

Un progetto di 

Seminario Permanente Luigi Veronelli Fondazione Giorgio Cini 

Staff 

Andrea Bonini, Coordinatore
Rossana Caprile, Segreteria e amministrazione
Andrea Alpi, Responsabile didattica e formazione Emanuela Capitanio, Responsabile relazioni esterne
Claudio Piantadosi, Addetto comunicazione e assistente alla didattica Dario Guerini, Responsabile gestione economica
Matteo Magistrelli, Responsabile logistico
Simonetta Lorigliola, Responsabile delle attività culturali 

Comitato Scientifico 

Alberto Capatti, Presidente del Comitato Scientifico
Andrea Alpi, Pierluigi Basso Fossali, Gianluigi Brozzoni, Ilaria Bussoni, Renata Codello, Aldo Colonetti, Pasquale Gagliardi, Dario Guerini, Alfonso Iaccarino, Gian Arturo Rota, Roberta Sassatelli. 

Segreteria 

c/o Seminario Permanente Luigi Veronelli Viale delle Mura, 1 - 24129 Bergamo Tel. 035 249961 - Fax 035 239393 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.altascuolaveronelli.it 

Ufficio stampa 

Emanuela Capitanio
Mob. +39 347 4319334 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

SCUOLA DOTTORATO FEM, CONSEGNATI GLI ATTESTATI. 100 NEODOTTORI DAL 2011 AD OGGI

 

 

Cerimonia a San Michele di consegna dell'attestato per nove neo-dottori del percorso di dottorato 

 

La Fondazione Edmund Mach ha festeggiato ieri nove neo-dottori che hanno completato il percorso di dottorato nell’ambito del programma internazionale di alta formazione “FEM International Doctoral Program Initiative”. Dal microbiota intestinale alle foreste, dalla composizione chimica del vino al miglioramento genetico del melo. Diversi gli argomenti affrontati nelle tesi di dottorato che i giovani dottori hanno presentato oggi e che abbracciano i tre settori chiave della FEM ovvero agricoltura, ambiente e alimentazione.

Dal 2011 ad oggi si sono formati a San Michele 100 dottori di ricerca: 35 nazionalità e più di 50 affiliazioni a università ed enti di ricerca di tutto il mondo. Interessante il dato in base al quale ad un anno dall'ottenimento del titolo, circa l'80% dei diplomati ha trovato un lavoro altamente qualificato. 

 

“Nel ciclo formativo della Fondazione – spiega il presidente FEM, Andrea Segrè- non può mancare il dottorato di ricerca, la tappa più alta e qualificante del percorso di uno studente. Per questo, dopo aver attivato la laurea magistrale in Meteorologia in seno al Centro C3A, stiamo già lavorando a una scuola di dottorato ad hoc che sarà in continuità con il percorso fatto finora, puntando sulla valorizzazione delle nostre risorse e di quelle dell'Università di Trento”. 

A conferma del successo degli studi condotti e della qualità del programma internazionale si sono aperte da subito opportunità di lavoro per questi giovani ricercatori sia nel mondo dell’accademia, sia presso prestigiosi enti e aziende nazionali e internazionali quali Instituto Gulbenkian de Ciência (IGC), Università di Padova, Università degli Studi di Catania, CNR, Laimburg Research Centre, Slovenian Forest Service (Slovenia), Instituto Gulbenkian de Ciência (IGC), University of California Davis, Aarhus University). 

 

Nel corso della cerimonia i giovani ricercatori hanno presentato i risultati della loro ricerca. Emily Pascoe e la sua ricerca sul microbiota intestinale; Kaja Kandare e gli studi condotti sulle risorse forestali; Johannes Wilhelmus Maria Pullens e la sua ricerca sulle torbiere nelle regioni alpine italiane; Silvia Ruocco si è occupata di  composizione chimica del vino prodotto da una selezione delle varietà tolleranti alle malattie più promettenti; Giulia Chitarrini ha presentato i risultati dello studio sulla resistenza della vite per contrastare le malattie parassitarie. Inoltre erano presenti Valentina Lazazzara con la sua ricerca sui composti volatili aventi attività inibitoria nei confronti di due patogeni delle piante, Federico Carotenuto che ha illustrato gli studi sui flussi microbici, Umberto Salvagnin con i risultati dei suoi studi sul controllo della tignola della vite e Mario Di Guardo con  una ricerca sul miglioramento genetico del melo, già insignita di riconoscimenti nazionali e internazionali (Premio come miglior tesi PhD dalla AISSA, Premio come miglior tesi PhD nel campo delle scienze frutticole Premio come miglior tesi conferito dall’Accademia dei Georgofili).

 

Si aggiungono ad essi i neodottori Martina Cappelletti con i suoi studi sui biopesticidi, Rupinder Kaur con una ricerca su Drosophila Suzukii, e Maria Lucia Prazzoli con il suo lavoro sulle risorse genetiche della vite e Annarita Marrano che ha contribuito agli studi sul genoma della vite. La Scuola internazionale di ricerca, un’iniziativa lanciata nel 2012 dal Centro Ricerca e Innovazione, nasce dalla fusione tra la rete di collaborazione Genomics and Molecular Physiology of Fruit (GMPF) e le attività di formazione di altri settori strategici della Fondazione. Attraverso il finanziamento di circa 180 borse di studio, la FEM ha consolidato la rete di collaborazione internazionale con università presenti nel territorio italiano e all’estero, enti di ricerca italiani e stranieri ed aziende private, favorendo l’incontro tra il mondo dell’accademia e il settore privato. 

 

 

 Silvia Ceschini

 

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