Home
Ass. Donne del Vino
DONNE DEL VINO E AIS TOSCANA: ALLA STUDENTESSA PRATESE MARISA PONZECCHI LA PRIMA BORSA DI STUDIO “ESSENZE DI VITE”
La consegna del riconoscimento è avvenuta questa mattina nel Salone Consiliare del Comune di Prato, madrina dell’evento la Sindaca Ilaria Bugetti
Prende il nome “Essenze di vite”, il progetto che questa mattina nel Salone Consiliare del Comune di Prato ha portato alla consegna della borsa di studio istituita dall’Associazione Nazionale Donne del Vino con partner l’Associazione AIS Toscana per promuovere il “bere consapevole” nelle giovani generazioni, mettere in evidenza le opportunità di lavoro che offre il mondo del vino e per ricordare insieme due Donne del Vino vittime di femminicidio: Donatella Briosi e Marisa Leo.
La cerimonia, che si è svolta alla presenza, tra gli altri, della Presidente delle Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini e del Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini, ha visto come madrina d’eccezione la Sindaca di Prato Ilaria Bugetti che ha idealmente consegnato il “premio” a Marisa Ponzecchi, neodiplomata all’Istituto Superiore ad indirizzo alberghiero e turistico Francesco Datini di Prato, che quindi avrà l’opportunità di frequentare i tre corsi organizzati dalla delegazione di Prato di AIS Toscana per il raggiungimento del diploma di sommelier.
“Sono onorata di essere la madrina di questa premiazione perché è frutto di un progetto che racchiude in sé tante ricadute positive. Quella sociale innanzitutto, - commenta la Sindaca di Prato Ilaria Bugetti - con il sostegno alle donne vittime di femminicidio; quello formativo per dare ai giovani le competenze per muovere i primi passi nel settore del vino e dell’enogastronomia di cui l’Italia e anche il nostro territorio è ricchissima; quello culturale per accrescere la consapevolezza tra le nuove generazioni. Spero vivamente che l’iniziativa si possa ripetere anche in futuro”.
L’iniziativa “Essenze di vite” consta, a livello nazionale, di sette borse di studio del valore di circa 2.000€ ciascuna, da assegnare a sette giovani talentuose che avranno l’opportunità di frequentare i tre corsi che forniscono le competenze per fare i primi passi professionali nel settore del vino. Le vincitrici rappresenteranno altrettante regioni italiane, a partire proprio dalla Toscana che premia Marisa Ponzecchi, per proseguire con Friuli-Venezia Giulia e Sicilia - regioni delle due Donne del Vino assassinate - Piemonte, Emilia-Romagna, Campania e Puglia.
Per la Presidente dell’Associazione Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini, “la cerimonia ha un valore altamente simbolico relativamente al contrasto alla violenza di genere e soprattutto riveste un profondo significato nei confronti dei giovani destinati a professioni turistiche, perché intende spronarli a inserire il vino e l’agroalimentare in generale nella loro formazione, considerando l’enorme importanza che l’enogastronomia riveste a livello soprattutto locale fungendo da attrattore di turisti e dunque creando economia sul territorio”.
Un intento che condivide anche il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini, che sottolinea l’importanza della formazione per contribuire alla diffusione della cultura del vino, partendo – perché no – fin dalle scuole. “Abbiamo fin da subito sposato la causa delle Donne del Vino perché riteniamo che il messaggio trasmesso sia estremamente significativo, ma anche perché crediamo che sia importante investire sempre più sulle giovani generazioni per dare un segnale di apertura al futuro per la nostra professione. Eticamente, il sommelier sarà sempre più portatore di cultura e di valori perché conoscendo a fondo la materia sarà possibile creare un pubblico sempre più informato e consapevole. E sappiamo bene quanto sia importante veicolare un messaggio di questo tipo tra i giovani attraverso canali e soggetti che sentono più vicini a loro”.
Presenti all’evento, anche la Responsabile toscana del progetto D-Vino ed “Essenze di vite” Paola Rastelli, il Delegato per Prato di AIS Toscana Bruno Caverni, la Dirigente Scolastica dell’Istituto superiore ad indirizzo alberghiero e turistico Francesco Datini di Prato Francesca Zannoni, nonché la coordinatrice del progetto “Essenze di vite” per l’Istituto Datini Veronica Navetto.
Marisa Ponzecchi e tutte le destinatarie del premio sono state selezionate fra gli studenti degli istituti in cui sono avvenute le lezioni sul vino del progetto D-Vino nell’anno scolastico 2023-24 dal proprio corpo docente. I corsi, di 10 ore ciascuno, hanno riguardato un Istituto Turistico e un Istituto Alberghiero di ogni regione - in Toscana le lezioni si sono svolte agli Istituti Datini di Prato e Saffi di Firenze - e le Donne del Vino hanno fornito agli studenti nozioni e testimonianze di enologia e viticultura, struttura produttiva del vino toscano, principi di degustazione, dati sulla commercializzazione, comunicazione e turismo del vino.
Chi sono le Donne del Vino della Toscana – Le Donne del Vino toscane sono 109 circa il 10% dell’intera associazione nazionale e si distinguono per il loro eccezionale attivismo: dall’inizio dell’anno hanno tenuto i corsi sul vino in due Istituti Tristici e Alberghieri, hanno finanziato il Centro Antiviolenza “Insieme Valdelsa” con Amorim Cork Italia attraverso la racconta tappi di sughero usati e hanno visitato il Museo Ferragamo ascoltando la storia di Wanda Ferragamo, la mitica “magic Wanda” capace di ispirare coraggio e talento creativo…. L’elenco si allunga con il webinar dell’Avvocatessa Claudia Del Re sulle nuove norme dell’etichettatura e la degustazione dei vini di 9 socie all’AIS Milano. Più recenti la convention alla Tenuta San Guido e Argentiera di Bolgheri, la degustazione dei vini toscani e campani da vitigni autoctoni, il webinar sulla compravendita delle cantine e la visita al Castello del Corno. Fra le socie della delegazione toscana delle Donne del Vino compaiono molte nuove professioniste del vino come la grafica che disegna etichette e packaging, l’immobiliarista specializzata nella compravendita di cantine con vigneto, l’avvocatessa esperta in diritto vitivinicolo, chi si occupa di comunicazione digitale o di wine hospitality …. Accanto a loro produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, enologhe, esperte, giornaliste e addette ai settori commerciale e marketing del vino.
Chi è AIS Toscana - L’Associazione Italiana Sommelier – Sezione territoriale della Toscana nei suoi oltre cinquant’anni di vita ha fatto molto per valorizzare e comunicare il vino. Lo ha fatto conoscere al consumatore attraverso i tanti corsi organizzati, lo ha raccontato nei ristoranti cercando di trasferire emozioni e conoscenza alla clientela. Attraverso la narrazione i sommelier ogni giorno fanno scoprire un mondo fatto da uomini animati da passione e competenza come i tanti produttori della nostra regione. La missione continua con tante iniziative, corsi, momenti didattici e degustazioni, serate a tema ed eventi per scoprire l’affascinante mondo del vino. L’AIS Toscana riserva grande attenzione all’aggiornamento sulle innovazioni in campo enologico: oltre ai corsi di qualificazione professionale per sommelier, l’associazione organizza particolari giornate di approfondimento, articolate nelle varie delegazioni provinciali, che permettono un costante e continuo aggiornamento professionale e culturale per tutti i sommelier che, terminato il ciclo dei tre livelli, intendono perfezionare ed integrare le loro conoscenze vitivinicole. L’AIS Toscana ha il dovere, verso i soci, i produttori e le istituzioni di rinnovarsi: nella didattica, nella comunicazione, assumendo sempre di più valore di riferimento. Questa continua ricerca, nella sua professione, accompagnata da una grande passione, consente al Sommelier di far conoscere i prodotti di qualità meno conosciuti e quelli del nuovo mondo enologico.
Associazione Nazionale Le Donne del Vino Toscana
Delegata: Donatella Cinelli Colombini - 0577 662108 -
Ufficio stampa: Marzia Morganti - 335 6130800 -
LE GOLOSITÀ DI O VITTORIO SPOSATE AL FRANCIACORTA
di Virgilio Pronzati
Foto di Mara Daniela Musante
Daniela Bernini mentre presenta la serata, assieme a Paola Bisso e Giuliana Cenci
Le Serate Gastronomiche Recchesi sono un irrinunciabile appuntamento annuale per tutti i cultori della tavola. Create e promosse quarantotto anni fa da un piccolo gruppo di intraprendenti ristoratori locali, nel 2026 festeggeranno il loro Cinquantesimo Anniversario. Un traguardo di globale importanza, in quanto oltre a valorizzare l’immagine del territorio, assieme ai prodotti dei focacciai ne sostiene in gran parte l’economia.
Gianni Bisso, Daniela Bernini mentre presenta le Donne del Vino Paola Bisso, Pervinca Tiranini e Giuliana Cenci
Dopo il successo della serata speciale siglata dai piatti del noto chef giapponese Ota Ryusuke, due settimane dopo, il 19 agosto, nel mitico ristorante Da O Vittorio di Recco, locale storico d’Italia, l’attesa Serata Gastronomica dedicata alle Donne del Vino.
In primo piano la giornalista Mara Musante con Daniela Bernini e Daniela Segale presidente regionale dell’Unpli
Associazione senza scopi di lucro di donne più¹ grande al mondo con 1080 socie, fondata nel 1988 da Elisabetta Tognana nell’ambito del Vinitaly ed oggi presieduta da Daniela Mastroberardino, che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino e in tutto il contesto enologico.
L’intrigante ostrica virtuale
Ne fanno parte produttrici di vino, ristoratrici, cuoche, sommelier, enotecarie e giornaliste.
In questa occasione, ad abbinare i piatti d’autore del ristorante recchese Da O Vittorio, gli armonici e aristocratici vini della Soc. Agr. La Boscaiola Vigneti Cenci di Cologne in Franciacorta, presentati al meglio dalla signora Giuliana Cenci, figlia del fondatore.
Tartare di ricciola, pesca tabacchiera e crumble al rosmarino
Perfetta la regia della serata curata da Daniela Crosignani Bernini PR e moglie di Lucio creatore di eventi e direttore del Consorzio della Focaccia di Recco IGP. Dopo i saluti e la presentazione della serata, gli interessanti interventi dei mitici patrons del locale, Gianni e
La classica e irrinunciabile Focaccia di Recco col formaggio IGP
Vittorio Bisso, di Paola Bisso (nipote e figlia) responsabile di sala, sommelier e Donna del Vino e della gradita ospite Giuliana Cenci, hanno piacevolmente coinvolto i numerosi clienti. Ecco il goloso menù:
Spaghetti con pomodorini gialli, gambero di Santa Margherita e olive taggiasche
Aperitivo di benvenuto con l’ostrica virtuale, squisita Tartare di ricciola, pesca tabacchiera e crumble al rosmarino, perfettamente abbinata al secco e deciso, ma profumato ed armonico “Zero” Franciacorta Docg Pas Dosè.
Triglia ripiena di panure ai pinoli, lime con lkura (caviale di salmone) e zucchine trombetta
La classica e irrinunciabile Focaccia di Recco col formaggio IGP, ghiotti spaghetti con pomodorini gialli, gambero di Santa Margherita (freschissimo, quasi vivo) e olive taggiasche, accoppiato al Senza Bolle, un bianco di carattere e di buona longevità prodotto con le stesse uve del brut, maturato un anno sui lieviti e affinato altri 18 mesi in bottiglia.
Delicata al limone
Triglia ripiena di panure ai pinoli, lime con lkura (caviale di salmone) e zucchine trombetta (tripudio di aromi e sapori) sposato al pieno ma snello, bouquetè e sapido Franciacorta Docg Brut La Capinera.
Delicata al limone accoppiata al secco ma morbido, di leggera ma equilibrata struttura ed invitante Franciacorta Docg Saten La via della Seta.
I gemelli Vittorio e Gianni Bisso con Giuliana Cenci
Due parole sul ristorante e la cantina.
Il ristorante Da O Vittorio di Recco insignito Locale Storico d’Italia per l’ultracentenaria attività, fa parte del ristretto numero delle tavole del mangiarbene. Molti dei suoi piatti sono l’esempio della vera cucina genovese e ligure.
Un meritato plauso ai cuochi
Non solo: Oltre al buon mangiare, offre un’accogliente ospitalità. Al timone la famiglia Bisso retta dai gemelli Gianni e Vittorio, con i figli Paola, Mattia, Chiara e Federico. Presto ci sarà anche la quinta generazione.
Franciacorta Docg Saten Brut La Via della Seta : godibile in ogni occasione
La Soc. Agr. Boscaiola Vigneti Cenci fu fondata anni fa dal medico e scrittore Nelson Cenci per ripristinare la proprietà e i vigneti, situati in una delle zone più vocate della Franciacorta.. Dal 2012 anno della sua scomparsa, a continuare l’attività aziendale è la figlia Giuliana e, da alcuni anni, col figlio Maurizio. Dai circa 6 ettari di proprietà impiantati con Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero, hanno origine 45 mila bottiglie in prevalenza Franciacorta Docg.
IL 30 MAGGIO, A VILLA OLMI DI FIRENZE, LEONARDO ROMANELLI GUIDA LA DEGUSTAZIONE DI VINI OTTENUTI DA VITIGNI AUTOCTONI PRODOTTI DALLE DONNE DEL VINO TOSCANE E CAMPANE
Le Donne del Vino di Toscana e Campania insieme per una esclusiva degustazione a Villa Olmi di Firenze. Un appuntamento imperdibile per i wine lovers che vogliono scoprire la Toscana del vino più intrigante e meno conosciuta e la Campania nelle sue più significative espressioni autoctone, attraverso vini che nascono nelle cantine delle Donne del Vino e sono autentici gioielli, in certi casi, rarissimi.
La degustazione di Firenze, organizzata dalle Donne del Vino di Toscana e Campania con il noto critico enogastronomico Leonardo Romanelli è in programma per il 30 maggio dalle 19,30 alle 23 e si inserisce nel progetto Connection in cui le produttrici della Campania presentano le loro bottiglie insieme a quelle delle Donne del Vino di altre regioni. La cornice è dunque la splendida atmosfera di Villa Olmi, con i Sommelier FISAR come impeccabili cerimonieri e Leonardo Romanelli – Gusto Critico, che guiderà l’assaggio di 9 vini capaci di raccontare territori e storie millenarie. Vini che mostrano uno dei vanti dell’Italia, il Paese con 545 varietà di vitigni autoctoni da vino e 182 da tavola, cioè oltre la metà di tutti quelli esistenti nel mondo.
Un patrimonio da salvaguardare e valorizzare anche attraverso la degustazione dei vitigni autoctoni non ancora famosi affinché siano conosciuti, consumati e quindi prodotti, salvandoli dall’oblio. I vitigni autoctoni danno sempre una chiave di lettura dei loro territori di origine: in certi casi sono molto conosciuti e in altri casi sono futuri campioni che hanno solo bisogno dei giusti palcoscenici per diventare famosi.
Al termine della degustazione, una cena a buffet consentirà ai wine lovers e agli operatori presenti di incontrare le produttrici. Le Donne del Vino faranno assaggiare un altro dei loro vini spiegandolo personalmente a chi è più interessato.
Le delegazioni toscane e campana delle Donne del Vino sono fra le più numerose in Italia e sono guidate rispettivamente da Donatella Cinelli Colombini e Valentina Carputo.
DONNE DEL VINO DELLA TOSCANA - Le Donne del Vino toscane sono 107 circa il 10% dell’intera associazione e si distinguono per il loro eccezionale attivismo: dall’inizio dell’anno hanno fatto i corsi sul vino in due Istituti Turistici e Alberghieri, hanno finanziato il Centro Antiviolenza “Insieme Valdelsa” con Amorim Cork Italia attraverso la raccolta tappi di sughero usati e hanno visitato il Museo Ferragamo ascoltando la storia di Wanda Ferragamo, la mitica “magic Wanda” capace di ispirare coraggio e talento creativo. L’elenco si allunga con il webinar dell’Avvocatessa Claudia Del Re sulle nuove norme dell’etichettatura e la degustazione dei vini di 9 socie all’AIS Milano. Fra le socie della delegazione toscana delle Donne del Vino compaiono molte nuove professioniste del vino come la grafica che disegna etichette e packaging, l’immobiliarista specializzata nella compravendita di cantine con vigneto, l’avvocatessa esperta in diritto vitivinicolo, chi si occupa di comunicazione digitale o di winehospitality, Accanto a loro produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, enologhe, esperte, giornaliste e addette ai settori commerciale e marketing del vino.
ELENCO DEI VINI PARTECIPANTI ALLA DEGUSTAZIONE DEL 30 MAGGIO A FIRENZE
Azienda Provveditore, Scansano, VINO La Madda 2023, DOC Maremma Ansonica, Ansonica 100%
Agr. Pakravan-Papi di Pakravan Amineh, Riparbella PI, VINO Malvasia di Riparbella 2022, IGT Costa Toscana, Malvasia Toscana 100%
Cesani, San Gimignano, VINO Sanice 2020, DOCG Vernaccia di San Gimignano RiservaVernaccia di San Gimignano 100%
Fattorie di Galiga e Vetrice - Azienda Agricola Prunatelli, Pontassieve, VINO Canaiolo bianco Borgo Prunatelli 2018, IGT Canaiolo Bianco di Toscana, Canaiolo Bianco 100% Colli del Vento di Antonella Scornajenghi, Scansano (GR), VINO Keplero 2021, DOC Maremma Toscana, Sangiovese 100%
La Sibilla SAS Di Meo V&C Bacoli (NA), VINO Marsiliano 2020, IGT Campania Rosso, Marsigliese (75-80%) Piedorosso, Olivella, Annarella, Calabrese (20-25%)
Castello di Vicchiomaggio Greve in Chianti, VINO Bolle 2020, Chianti Classico Gran Selezione DOCG, Sangiovese 100%
Donatella Cinelli Colombini, Montalcino e Trequanda SI, VINO Cenerentola 2019, Orcia Doc, Sangiovese 65% Foglia Tonda 35% circa.
Società Agricola Torelle S.S. Torelle-vini vulcanici, VINO Torelle 2017, Falerno del Massico Rosso DOC, Aglianico
Per informazioni e prenotazioni: Donne, Vino e Territorio Tickets, Thu, May 30, 2024 at 7:30 PM | Eventbrite
Associazione Nazionale Le Donne del Vino Toscana
Delegata: Donatella Cinelli Colombini - 0577 662108 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ufficio stampa: Marzia Morganti - 335 6130800 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Social: Federica Cecchi - 3388795115 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CONVENTION 2024 DELLE DONNE DEL VINO TOSCANE A BOLGHERI: DUE SUPER EXPERIENCE ALLA TENUTA SAN GUIDO E ALLA TENUTA ARGENTIERA
Nella seconda parte della giornata, aperta al pubblico, anche la presentazione del libro “Generazioni in campo” di Eva Panitteri e Maurizio Saggion
Convention 2024 a Bolgheri per le Donne del Vino toscane, il prossimo 28 maggio, con un programma stellare. La giornata si aprirà con una visita alla Tenuta San Guido, ospiti di Priscilla Incisa della Rocchetta che racconterà la storia della tenuta e del vino Sassicaia facendo degustare il “Guidalberto” IGT Toscana rosso 2021 e “Sassicaia” Doc Bolgheri-Sassicaia 2020. Sarà un’esperienza unica, accompagnata dai tanti miti che raccontano questo luogo straordinario: i cipressi cantati dal Premio Nobel Giosuè Carducci, il cavallo più premiato e la razza Dormello-Olgiata, il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri e, naturalmente, quel vino che, per primo, riuscì ad affermarsi nel panorama vinicolo internazionale usando il Cabernet Sauvignon. Era il 1978 e il vino era appunto il Sassicaia.
Dopo il pranzo conviviale all’Osteria La Magona, la seconda visita nel Bolgherese, alla tenuta Argentiera. Accolte dalla Donna del Vino Cristina Tecce e dal direttore Leonardo Raspini, il racconto della storia della tenuta che si estende per 153 ettari - il cui nome deriverebbe dalle miniere di argento del popolo etrusco che qui aveva sviluppato un centro di produzione e commercio usando il vicino golfo di Baratti - introdurrà la visita tra i filari e le mille barriques nelle spettacolari cantine, prima dell’assaggio di tre vini: Vermentino “Eco di Mare” IGT 2023, Bolgheri Rosso Doc “Villa Donoratico” 2021, Bolgheri Superiore Doc Argentiera.
“GenerAzioni in campo Radici e percorsi del vino al femminile” – La giornata delle Donne del Vino andrà avanti con la parte del programma aperta al pubblico, durante la quale si svolgerà la presentazione del libro “GenerAzioni in campo Radici e percorsi del vino al femminile” (Casa Editrice All Around. pp. 144 € 16) da parte degli autori Eva Panitteri e Maurizio Saggion. A dispetto dell’apparenza sottile, il libro ha un contenuto ricchissimo e capace di ispirare chi legge guardando il vino al femminile da diversi punti di vista: storico, normativo, sociologico e persino linguistico. Viene evidenziato come la coniugazione al femminile passi anche dall’uso degli articoli e non sia ininfluente nella considerazione di se delle donne. Anche i dati statistici non aiutano a far emergere l’apporto femminile: “accade che i così detti valori specifici riferibili alle donne del vino, si mimetizzino entro computi molto più generici”, in altre parole nel quadro d’insieme mancano dati disaggregati. Tuttavia, balza agli occhi la distanza fra il 28% della forza lavoro e delle imprese a direzione femminile e gli organi direttivi del mondo del vino, dove le donne sono delle rarità. Eppure, nella storia del vino, le poche donne in posizione apicale hanno lasciato tracce forti come Maria Teresa d’Austria che nel 1787 istituisce il catasto dei vigneti e la classificazione dei vini di Gorizia e Gradisca oppure Giulia Vittoria Colbert moglie del marchese Falletti di Barolo che cambia, da dolce a secco, il gusto del vino ottenuto dal Nebbiolo.
Tra le donne testimonial del cambiamento nel ruolo delle Donne del Vino, c’è anche Donatella Cinelli Colombini, dal 2016 al 2022 Presidente Nazionale delle Donne del Vino e dal 2023 Presidente delle Donne del Vino della Toscana. E, insieme a lei, anche Daniela Scrobogna – considerata una delle massime esperte di vino in Italia – e Ruenza Santandrea che ha rivestito un ruolo apicale nel Consorzio Vini Romagna, in Terre Cevico e in Alleanza Cooperative. Tutte e tre protagoniste di altrettante interviste che – insieme ad altre 11 incentrate sul passaggio generazionale e sulle coppie – vanno a comporre i profili che Eva Panitteri e Maurizio Saggion hanno tratteggiato nel loro libro riconoscendo l’importanza di modelli di riferimento positivi. Profili in certi casi consapevoli del proprio ruolo in quanto donne e in altri casi “in linea con la tendenza più generale, che non ritengono che la nota di genere apporti differenze sostanziali ai vini che realizzano, alle aziende che gestiscono o alle proprie realtà professionali”.
Nelle conclusioni, Eva Panitteri scrive che “le donne stanno smettendo di considerarsi seconde, nonostante nella società resistano ancora diverse problematiche” e, più sotto “questi racconti e voci servono a confrontarsi, a conoscersi, a ricordare quanto è stato fatto e quanto è ancora possibile fare per un mondo e un sistema migliori di quelli che abbiamo”.
Donne del Vino della Toscana - Le Donne del Vino toscane sono 107, circa il 10% dell’intera associazione e si distinguono per il loro eccezionale attivismo: dall’inizio dell’anno hanno fatto corsi sul vino in due Istituti Turistici e Alberghieri, hanno finanziato il Centro Antiviolenza “Insieme Valdelsa” con Amorim Cork Italia attraverso la racconta tappi di sughero usati e hanno visitato il Museo Ferragamo, ascoltando la storia di Wanda Ferragamo, la mitica “magic Wanda” capace di ispirare coraggio e talento creativo. L’elenco si allunga con il webinar dell’Avvocatessa Claudia Del Re sulle nuove norme dell’etichettatura e la degustazione dei vini di 9 socie all’AIS Milano. Fra le socie della delegazione toscana delle Donne del Vino, compaiono molte nuove professioniste del vino come la grafica che disegna etichette e packaging, l’immobiliarista specializzata nella compravendita di cantine con vigneto, l’avvocatessa esperta in diritto vitivinicolo, chi si occupa di comunicazione digitale o di winehospitality. Accanto a loro produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, enologhe, esperte, giornaliste e addette ai settori commerciale e marketing del vino.
Associazione Nazionale Le Donne del Vino Toscana
Donatella Cinelli Colombini - 0577 662108 -Marzia Morganti - 335 6130800 -
IL TALENTO NON HA GENERE: AIS E LE DONNE DEL VINO FORMANO LE SOMMELIÈRES DEL FUTURO
È STATO PRESENTATO OGGI AL VINITALY IL PROGETTO «ESSENZE DI VITE» IN MEMORIA DELLE SOCIE DONATELLA BRIOSI E MARISA LEO. SARÀ UN’OPPORTUNITÀ PER SETTE GIOVANI DONNE
«Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette negli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore». È stato presentato oggi a Vinitaly «Essenze di Vite», il nuovo progetto formativo che vede alleati l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione Italiana Sommelier. L’iniziativa prevede la formazione gratuita di sette giovani donne, selezionate in collaborazione con gli Istituti Alberghieri e Turistici. Le beneficiarie avranno l'opportunità di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel settore del vino, e per dare un’opportunità professionale a giovani che vogliono costruirsi un futuro. Un’iniziativa nata per ricordare concretamente due Donne de Vino, Donatella Briosi e Marisa Leo, vittime di violenza, donne solari e positive che, della loro passione, avevano fatto una professione.
«Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani – ricorda Daniela Mastroberardino, presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino - e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Da sempre sono più attente all’abbinamento cibo-vino. Fra le Donne del Vino sono circa il 10% delle socie, molte meno delle produttrici, ma comunque tante e autorevoli. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i “main chef sommelier” cioè i manager di strutture grandi. Con questo progetto vogliamo aiutare giovani donne a trasformare una passione in un lavoro».
L’approccio, trasparente e meritocratico, prevede la selezione delle beneficiarie attraverso criteri rigorosi che includono l’iscrizione a un Istituto Alberghiero o Turistico, eccellenti risultati scolastici, e passione per il vino.
«L’Italia è tra gli stati con la maggiore percentuale di donne al timone di aziende vitivinicole, circa il 25 per cento; una cifra incoraggiante ma non sufficiente – dice il presidente nazionale AIS Sandro Camilli - Attraverso la formazione e il sostegno a giovani talenti femminili, vogliamo valorizzare la diversità e l'eccellenza che contraddistinguono il mondo del vino. La collaborazione con le Donne del Vino rappresenta per AIS una partnership strategica verso un futuro in cui le donne sommelier apporteranno sempre di più una prospettiva unica e preziosa al settore, e noi siamo lieti di contribuire alla loro crescita professionale».
Giuseppe Baldassarre, Consigliere Nazionale AIS e coordinatore della Commissione Tecnico-Scientifica di AIS, è stato incaricato di seguire il progetto: «Accolgo con grande entusiasmo l'iniziativa, che rappresenta un'ulteriore opportunità per affermare la natura aperta, inclusiva e creativa delle nostre associazioni. Il mondo del vino, come ogni ambito della società, della cultura e del lavoro, ha un bisogno impellente del talento femminile e del suo ingegno. Questo progetto, pur nella sua semplicità, assume un valore straordinario: crea attenzione, e offre spazio e opportunità a giovani donne che, per diverse ragioni, potrebbero non aver avuto accesso alla formazione in questo settore. Grazie a questa iniziativa, potranno acquisire competenze di alto livello, aprendosi la strada verso un futuro professionale nel campo dell'enogastronomia».
Ha moderato l’incontro Lara Loreti, giornalista Il Gusto (La Repubblica, La Stampa) e sommelier.
UN PO’ DI NUMERI. In Italia, secondo dati ISTAT, le sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale; tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. I numeri, però, sono in crescita da almeno tre decenni: secondo uno studio della Università Bocconi, dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile nel settore è passata dal 29,6 al 41,7 per cento. I settori del marketing e della comunicazione sono preponderanti, seguito da quello commerciale; in coda l’ambito produttivo, enologico e agronomico, cui comunque le donne contribuiscono per il 28 per cento del PIL agricolo. A un'analisi più approfondita emerge una correlazione significativa tra la presenza femminile nel management delle cantine e l'adozione di politiche aziendali orientate alla qualità, alla sostenibilità e all'internazionalizzazione. L'esempio di queste cantine dimostra come la diversità e l'inclusione non solo arricchiscono il settore del vino, ma contribuiscono attivamente alla sua crescita sostenibile e al successo nel panorama internazionale.
LE ASSAGGIATRICI DEI CONCORSI. In Giappone il principale concorso enologico Sakura ha una giuria interamente femminile. Poi sono il National Women’s Wine Competition “Wine Women Wont” Santa Rosa California vini giudicati alla cieca da esperti donne (www.nwwc.info). Femmes et Vins du Monde Principato di Monaco con giuria femminile. Presieduta dall’enologa Régine Le Coz (www.femmesetvinsdumonde.com). Feminalise, Beaune Francia, vini assaggiati alla cieca da 350 esperte (www.feminalise.com). Premios Vino y mujer nato nel 2007 dove una giuria di donne giudica vini fatti dalle donne (www.vinoymujer.com). Women.s Wine & Spirits Awards prima edizione 2018 a Londra, la giuria è composta da 100 buyer e esperte donne. Organizzato da China Wine & Spirit Awards (CWSA). Altra curiosità: il Wset – Wine & Spirit Education Trust, con corsi in 70 Paesi del mondo, ha mostrato come nel 1970 le donne costituissero il 10,6% dei diplomati mentre nel 2018 fossero il 42,8%.
UN PO’ DI STORIA AL FEMMINILE. La prima sommelier donna in Italia è stata la milanese Maria Luisa Ronchi, diplomata sommelier AIS nel 1969, seguita dalla piemontese Laura Pesce nel 1972, entrambe con una lunga militanza nelle Donne del Vino. La sarda Lucia Pintore è stata la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna di un’associazione di sommelier è Graziella Cescon nel 2015 e il primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia Morganti nel 2003.
Fiammetta Mussio