NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Ass. Donne del Vino

IL 30 MAGGIO, A VILLA OLMI DI FIRENZE, LEONARDO ROMANELLI GUIDA LA DEGUSTAZIONE DI VINI OTTENUTI DA VITIGNI AUTOCTONI PRODOTTI DALLE DONNE DEL VINO TOSCANE E CAMPANE

 

Le Donne del Vino di Toscana e Campania insieme per una esclusiva degustazione a Villa Olmi di Firenze. Un appuntamento imperdibile per i wine lovers che vogliono scoprire la Toscana del vino più intrigante e meno conosciuta e la Campania nelle sue più significative espressioni autoctone, attraverso  vini che nascono nelle cantine delle Donne del Vino e sono autentici gioielli, in certi casi, rarissimi.

La degustazione di Firenze, organizzata dalle Donne del Vino di Toscana e Campania con il noto critico enogastronomico Leonardo Romanelli è in programma per il 30 maggio dalle 19,30 alle 23 e si inserisce nel progetto Connection in cui le produttrici della Campania presentano le loro bottiglie insieme a quelle delle Donne del Vino di altre regioni. La cornice è dunque la splendida atmosfera di Villa Olmi, con i Sommelier FISAR come impeccabili cerimonieri e Leonardo Romanelli – Gusto Critico, che guiderà l’assaggio di 9 vini capaci di raccontare territori e storie millenarie. Vini che mostrano uno dei vanti dell’Italia, il Paese con 545 varietà di vitigni autoctoni da vino e 182 da tavola, cioè oltre la metà di tutti quelli esistenti nel mondo.

Un patrimonio da salvaguardare e valorizzare anche attraverso la degustazione dei vitigni autoctoni non ancora famosi affinché siano conosciuti, consumati e quindi prodotti, salvandoli dall’oblio. I vitigni autoctoni danno sempre una chiave di lettura dei loro territori di origine: in certi casi sono molto conosciuti e in altri casi sono futuri campioni che hanno solo bisogno dei giusti palcoscenici per diventare famosi.

Al termine della degustazione, una cena a buffet consentirà ai wine lovers e agli operatori presenti di incontrare le produttrici. Le Donne del Vino faranno assaggiare un altro dei loro vini spiegandolo personalmente a chi è più interessato.

Le delegazioni toscane e campana delle Donne del Vino sono fra le più numerose in Italia e sono guidate rispettivamente da Donatella Cinelli Colombini e Valentina Carputo.

 

DONNE DEL VINO DELLA TOSCANA - Le Donne del Vino toscane sono 107 circa il 10% dell’intera associazione e si distinguono per il loro eccezionale attivismo: dall’inizio dell’anno hanno fatto i corsi sul vino in due Istituti Turistici e Alberghieri, hanno finanziato il Centro Antiviolenza “Insieme Valdelsa” con Amorim Cork Italia attraverso la raccolta tappi di sughero usati e hanno visitato il Museo Ferragamo ascoltando la storia di Wanda Ferragamo, la mitica “magic Wanda” capace di ispirare coraggio e talento creativo. L’elenco si allunga con il webinar dell’Avvocatessa Claudia Del Re sulle nuove norme dell’etichettatura e la degustazione dei vini di 9 socie all’AIS Milano. Fra le socie della delegazione toscana delle Donne del Vino compaiono molte nuove professioniste del vino come la grafica che disegna etichette e packaging, l’immobiliarista specializzata nella compravendita di cantine con vigneto, l’avvocatessa esperta in diritto vitivinicolo, chi si occupa di comunicazione digitale o di winehospitality, Accanto a loro produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, enologhe, esperte, giornaliste e addette ai settori commerciale e marketing del vino.

 

ELENCO DEI VINI PARTECIPANTI ALLA DEGUSTAZIONE DEL 30 MAGGIO A FIRENZE

 

Azienda Provveditore, Scansano, VINO La Madda 2023, DOC Maremma Ansonica, Ansonica 100%

 

Agr. Pakravan-Papi di Pakravan Amineh, Riparbella PI, VINO Malvasia di Riparbella 2022, IGT Costa Toscana, Malvasia Toscana 100%

 

Cesani, San Gimignano, VINO Sanice 2020, DOCG Vernaccia di San Gimignano RiservaVernaccia di San Gimignano 100%

 

Fattorie di Galiga e Vetrice - Azienda Agricola Prunatelli, Pontassieve, VINO Canaiolo bianco Borgo Prunatelli 2018, IGT Canaiolo Bianco di Toscana, Canaiolo Bianco 100% Colli del Vento di Antonella Scornajenghi, Scansano (GR), VINO Keplero 2021, DOC Maremma Toscana, Sangiovese 100%

 

La Sibilla SAS Di Meo V&C Bacoli (NA), VINO Marsiliano 2020, IGT Campania Rosso, Marsigliese (75-80%) Piedorosso, Olivella, Annarella, Calabrese (20-25%)

 

Castello di Vicchiomaggio Greve in Chianti, VINO Bolle 2020, Chianti Classico Gran Selezione  DOCG, Sangiovese 100%

 

Donatella Cinelli Colombini, Montalcino e Trequanda SI, VINO Cenerentola 2019, Orcia Doc, Sangiovese 65% Foglia Tonda 35% circa. 

 

Società Agricola Torelle S.S. Torelle-vini vulcanici, VINO Torelle 2017, Falerno del Massico Rosso DOC, Aglianico

 

Per informazioni e prenotazioni: Donne, Vino e Territorio Tickets, Thu, May 30, 2024 at 7:30 PM | Eventbrite

Associazione Nazionale Le Donne del Vino Toscana  
Delegata: Donatella Cinelli Colombini - 0577 662108 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ufficio stampa: Marzia Morganti - 335 6130800 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Social: Federica Cecchi - 3388795115 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

CONVENTION 2024 DELLE DONNE DEL VINO TOSCANE A BOLGHERI: DUE SUPER EXPERIENCE ALLA TENUTA SAN GUIDO E ALLA TENUTA ARGENTIERA

 

Nella seconda parte della giornata, aperta al pubblico, anche la presentazione del libro “Generazioni in campo” di Eva Panitteri e Maurizio Saggion

 

Convention 2024 a Bolgheri per le Donne del Vino toscane, il prossimo 28 maggio, con un programma stellare. La giornata si aprirà con una visita alla Tenuta San Guido, ospiti di Priscilla Incisa della Rocchetta che racconterà la storia della tenuta e del vino Sassicaia facendo degustare il “Guidalberto” IGT Toscana rosso 2021 e “Sassicaia” Doc Bolgheri-Sassicaia 2020. Sarà un’esperienza unica, accompagnata dai tanti miti che raccontano questo luogo straordinario: i cipressi cantati dal Premio Nobel Giosuè Carducci, il cavallo più premiato e la razza Dormello-Olgiata, il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri e, naturalmente, quel vino che, per primo, riuscì ad affermarsi nel panorama vinicolo internazionale usando il Cabernet Sauvignon. Era il 1978 e il vino era appunto il Sassicaia.

 

Dopo il pranzo conviviale all’Osteria La Magona, la seconda visita nel Bolgherese, alla tenuta Argentiera. Accolte dalla Donna del Vino Cristina Tecce e dal direttore Leonardo Raspini, il racconto della storia della tenuta che si estende per 153 ettari  - il cui nome deriverebbe dalle miniere di argento del popolo etrusco che qui aveva sviluppato un centro di produzione e commercio usando il vicino golfo di Baratti - introdurrà la visita tra i filari e le mille barriques nelle spettacolari cantine, prima dell’assaggio di tre vini: Vermentino “Eco di Mare” IGT 2023, Bolgheri Rosso Doc “Villa Donoratico” 2021, Bolgheri Superiore Doc Argentiera.

 

“GenerAzioni in campo Radici e percorsi del vino al femminile” – La giornata delle Donne del Vino andrà avanti con la parte del programma aperta al pubblico, durante la quale si svolgerà la presentazione del libro “GenerAzioni in campo Radici e percorsi del vino al femminile” (Casa Editrice All Around. pp. 144 € 16) da parte degli autori Eva Panitteri e Maurizio Saggion. A dispetto dell’apparenza sottile, il libro ha un contenuto ricchissimo e capace di ispirare chi legge guardando il vino al femminile da diversi punti di vista: storico, normativo, sociologico e persino linguistico. Viene evidenziato come la coniugazione al femminile passi anche dall’uso degli articoli e non sia ininfluente nella considerazione di se delle donne.  Anche i dati statistici non aiutano a far emergere l’apporto femminile: “accade che i così detti valori specifici riferibili alle donne del vino, si mimetizzino entro computi molto più generici”, in altre parole nel quadro d’insieme mancano dati disaggregati. Tuttavia, balza agli occhi la distanza fra il 28% della forza lavoro e delle imprese a direzione femminile e gli organi direttivi del mondo del vino, dove le donne sono delle rarità. Eppure, nella storia del vino, le poche donne in posizione apicale hanno lasciato tracce forti come Maria Teresa d’Austria che nel 1787 istituisce il catasto dei vigneti e la classificazione dei vini di Gorizia e Gradisca oppure Giulia Vittoria Colbert moglie del marchese Falletti di Barolo che cambia, da dolce a secco, il gusto del vino ottenuto dal Nebbiolo.

 

Tra le donne testimonial del cambiamento nel ruolo delle Donne del Vino, c’è anche Donatella Cinelli Colombini, dal 2016 al 2022 Presidente Nazionale delle Donne del Vino e dal 2023 Presidente delle Donne del Vino della Toscana. E, insieme a lei, anche Daniela Scrobogna – considerata una delle massime esperte di vino in Italia – e Ruenza Santandrea che ha rivestito un ruolo apicale nel Consorzio Vini Romagna, in Terre Cevico e in Alleanza Cooperative. Tutte e tre protagoniste di altrettante interviste che – insieme ad altre 11 incentrate sul passaggio generazionale e sulle coppie – vanno a comporre i profili che Eva Panitteri e Maurizio Saggion hanno tratteggiato nel loro libro riconoscendo l’importanza di modelli di riferimento positivi. Profili in certi casi consapevoli del proprio ruolo in quanto donne e in altri casi “in linea con la tendenza più generale, che non ritengono che la nota di genere apporti differenze sostanziali ai vini che realizzano, alle aziende che gestiscono o alle proprie realtà professionali”.

Nelle conclusioni, Eva Panitteri scrive che “le donne stanno smettendo di considerarsi seconde, nonostante nella società resistano ancora diverse problematiche” e, più sotto “questi racconti e voci servono a confrontarsi, a conoscersi, a ricordare quanto è stato fatto e quanto è ancora possibile fare per un mondo e un sistema migliori di quelli che abbiamo”.   

 

Donne del Vino della Toscana - Le Donne del Vino toscane sono 107, circa il 10% dell’intera associazione e si distinguono per il loro eccezionale attivismo: dall’inizio dell’anno hanno fatto corsi sul vino in due Istituti Turistici e Alberghieri, hanno finanziato il Centro Antiviolenza “Insieme Valdelsa” con Amorim Cork Italia attraverso la racconta tappi di sughero usati e hanno visitato il Museo Ferragamo, ascoltando la storia di Wanda Ferragamo, la mitica “magic Wanda” capace di ispirare coraggio e talento creativo. L’elenco si allunga con il webinar dell’Avvocatessa Claudia Del Re sulle nuove norme dell’etichettatura e la degustazione dei vini di 9 socie all’AIS Milano. Fra le socie della delegazione toscana delle Donne del Vino, compaiono molte nuove professioniste del vino come la grafica che disegna etichette e packaging, l’immobiliarista specializzata nella compravendita di cantine con vigneto, l’avvocatessa esperta in diritto vitivinicolo, chi si occupa di comunicazione digitale o di winehospitality. Accanto a loro produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, enologhe, esperte, giornaliste e addette ai settori commerciale e marketing del vino.

 

Associazione Nazionale Le Donne del Vino Toscana  
Donatella Cinelli Colombini - 0577 662108 -Marzia Morganti - 335 6130800 - 

IL TALENTO NON HA GENERE: AIS E LE DONNE DEL VINO FORMANO LE SOMMELIÈRES DEL FUTURO

 

 È STATO PRESENTATO OGGI AL VINITALY IL PROGETTO «ESSENZE DI VITE» IN MEMORIA DELLE SOCIE DONATELLA BRIOSI E MARISA LEO. SARÀ UN’OPPORTUNITÀ PER SETTE GIOVANI DONNE  

 

«Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette negli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore». È stato presentato oggi a Vinitaly «Essenze di Vite», il nuovo progetto formativo che vede alleati l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione Italiana Sommelier. L’iniziativa prevede la formazione gratuita di sette giovani donne, selezionate in collaborazione con gli Istituti Alberghieri e Turistici. Le beneficiarie avranno l'opportunità di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel settore del vino, e per dare un’opportunità professionale a giovani che vogliono costruirsi un futuro. Un’iniziativa nata per ricordare concretamente due Donne de Vino, Donatella Briosi e Marisa Leo, vittime di violenza, donne solari e positive che, della loro passione, avevano fatto una professione.

«Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani – ricorda Daniela Mastroberardino, presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino - e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Da sempre sono più attente all’abbinamento cibo-vino. Fra le Donne del Vino sono circa il 10% delle socie, molte meno delle produttrici, ma comunque tante e autorevoli. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i “main chef sommelier” cioè i manager di strutture grandi. Con questo progetto vogliamo aiutare giovani donne a trasformare una passione in un lavoro».

L’approccio, trasparente e meritocratico, prevede la selezione delle beneficiarie attraverso criteri rigorosi che includono l’iscrizione a un Istituto Alberghiero o Turistico, eccellenti risultati scolastici, e passione per il vino.

«L’Italia è tra gli stati con la maggiore percentuale di donne al timone di aziende vitivinicole, circa il 25 per cento; una cifra incoraggiante ma non sufficiente – dice il presidente nazionale AIS Sandro Camilli - Attraverso la formazione e il sostegno a giovani talenti femminili, vogliamo valorizzare la diversità e l'eccellenza che contraddistinguono il mondo del vino. La collaborazione con le Donne del Vino rappresenta per AIS una partnership strategica verso un futuro in cui le donne sommelier apporteranno sempre di più una prospettiva unica e preziosa al settore, e noi siamo lieti di contribuire alla loro crescita professionale».

Giuseppe Baldassarre, Consigliere Nazionale AIS e coordinatore della Commissione Tecnico-Scientifica di AIS, è stato incaricato di seguire il progetto: «Accolgo con grande entusiasmo l'iniziativa, che rappresenta un'ulteriore opportunità per affermare la natura aperta, inclusiva e creativa delle nostre associazioni. Il mondo del vino, come ogni ambito della società, della cultura e del lavoro, ha un bisogno impellente del talento femminile e del suo ingegno. Questo progetto, pur nella sua semplicità, assume un valore straordinario: crea attenzione, e offre spazio e opportunità a giovani donne che, per diverse ragioni, potrebbero non aver avuto accesso alla formazione in questo settore. Grazie a questa iniziativa, potranno acquisire competenze di alto livello, aprendosi la strada verso un futuro professionale nel campo dell'enogastronomia».

Ha moderato l’incontro Lara Loreti, giornalista Il Gusto (La Repubblica, La Stampa) e sommelier.

UN PO’ DI NUMERI. In Italia, secondo dati ISTAT, le sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale; tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. I numeri, però, sono in crescita da almeno tre decenni: secondo uno studio della Università Bocconi, dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile nel settore è passata dal 29,6 al 41,7 per cento. I settori del marketing e della comunicazione sono preponderanti, seguito da quello commerciale; in coda l’ambito produttivo, enologico e agronomico, cui comunque le donne contribuiscono per il 28 per cento del PIL agricolo. A un'analisi più approfondita emerge una correlazione significativa tra la presenza femminile nel management delle cantine e l'adozione di politiche aziendali orientate alla qualità, alla sostenibilità e all'internazionalizzazione. L'esempio di queste cantine dimostra come la diversità e l'inclusione non solo arricchiscono il settore del vino, ma contribuiscono attivamente alla sua crescita sostenibile e al successo nel panorama internazionale.

LE ASSAGGIATRICI DEI CONCORSI. In Giappone il principale concorso enologico Sakura ha una giuria interamente femminile. Poi sono il National Women’s Wine Competition “Wine Women Wont” Santa Rosa California vini giudicati alla cieca da esperti donne (www.nwwc.info). Femmes et Vins du Monde Principato di Monaco con giuria femminile. Presieduta dall’enologa Régine Le Coz (www.femmesetvinsdumonde.com). Feminalise, Beaune Francia, vini assaggiati alla cieca da 350 esperte (www.feminalise.com). Premios Vino y mujer nato nel 2007 dove una giuria di donne giudica vini fatti dalle donne (www.vinoymujer.com). Women.s Wine & Spirits Awards prima edizione 2018 a Londra, la giuria è composta da 100 buyer e esperte donne. Organizzato da China Wine & Spirit Awards (CWSA). Altra curiosità: il Wset – Wine & Spirit Education Trust, con corsi in 70 Paesi del mondo, ha mostrato come nel 1970 le donne costituissero il 10,6% dei diplomati mentre nel 2018 fossero il 42,8%.

 

UN PO’ DI STORIA AL FEMMINILE. La prima sommelier donna in Italia è stata la milanese Maria Luisa Ronchi, diplomata sommelier AIS nel 1969, seguita dalla piemontese Laura Pesce nel 1972, entrambe con una lunga militanza nelle Donne del Vino. La sarda Lucia Pintore è stata la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna di un’associazione di sommelier è Graziella Cescon nel 2015 e il primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia Morganti nel 2003.

 

Fiammetta Mussio

Il PROGETTO D-VINO IDEATO DALLE DONNE DEL VINO SI ARRICCHISCE DELLE  D-VINOTECHE

 

Due biblioteche tematiche in altrettanti istituti alberghieri: l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia – capofila nazionale del progetto – e l’Istituto di Istruzione Agraria Alberghiera G. Raineri – G. Marcora di Piacenza. 

Due biblioteche tematiche, per raccogliere testi e materiale audiovisivo su tutti gli aspetti della cultura del vino, dalla tecnica alla storia, dall’enologia all’analisi sensoriale. Manuali, trattati, romanzi e molto altro che andranno a comporre la D-Vinoteca, iniziativa legata al Progetto D-Vino di cui è capofila l’Associazione Le Donne del Vino dell’Emilia Romagna in tale contesto rappresentata da Antonietta Mazzeo e Milena Ferrari.

Il Progetto D-VINO è stato coordinato dalla Past President dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini, oggi Delegata della Regione Toscana, da Antonietta Mazzeo Consigliera Associazione Nazionale Le Donne del Vino, da Roberta Urso Delegata Sicilia Associazione Nazionale Le Donne del Vino e da Roberta Lanero Socia Piemonte Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

“La fase sperimentale del progetto, realizzato per la prima volta nell’anno scolastico 2021/2022 – afferma Antonietta Mazzeo ha infatti inizialmente coinvolto tre regioni pilota, Emilia-Romagna, Piemonte e Sicilia. Dall’anno scolastico 2023/2024 la sperimentazione è stata estesa a tutte le regioni italiane e la gran parte dei dirigenti degli Istituti Alberghieri e Turistici hanno convenuto sulla necessità che la formazione sul vino debba essere inserita nei loro programmi scolastici”.

Il Progetto D-Vinoteca - che rappresenta una delle fasi attuative, diversificanti e qualificanti del Progetto D-VINO

presentato a Firenze in occasione degli eventi organizzati in preparazione al G20-Agricoltura e finalizzato ad introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia - prevede quindi per l’Emilia Romagna la realizzazione di due biblioteche presso altrettanti istituti della regione dove il Progetto D-Vino e Cultura è già stato attuato per due anni consecutivi: l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia – capofila nazionale del progetto – e l’Istituto di Istruzione Agraria Alberghiera G. Raineri – G. Marcora di Piacenza.

La prima D-Vinoteca ad essere inaugurata sarà quella dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia, il prossimo 25 marzo alle ore 11 e sarà intitolata a Marisa Leo, alla sua passione per i libri e al suo impegno costante contro la violenza di genere.

“Le biblioteche – spiegano Antonietta Mazzeo e Milena Ferrari - saranno dedicate e realizzate nel ricordo di due nostre indimenticate amiche e socie che sono state vittime di femminicidio: Marisa Leo e Donatella Briosi, alla quale verrà dedicata nelle prossime settimane la biblioteca dell’Istituto Istruzione Agraria Alberghiera "G. Raineri - G. Marcora" di Piacenza. Una iniziativa che vuole essere un monito a non spegnere mai l’attenzione su un tema così delicato dei nostri tempi e al contempo onorare con una preziosa raccolta documentale sul mondo del vino la memoria di due donne che hanno dato molto alla nostra associazione”.

La realizzazione del progetto D-VINOTECA è stata possibile, anche grazie ad una parte dei fondi derivanti dal sostegno economico al Progetto D-VINO Emilia-Romagna, apportato dal Consorzio Tutela Lambrusco DOC.

Il ruolo dell’Associazione Le Donne del Vino - Le Donne del Vino rappresentano un elemento insostituibile e qualificante del progetto formativo del vino come materia di studio, non solo come destinatarie delle visite didattiche, ma perché hanno al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici, esperte di marketing, e sono quindi in grado di proporre agli studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino. Nel sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager che continui la sua formazione anche dopo il ciclo scolastico, facendo della conoscenza del vino e dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.

 

Associazione Nazionale Le Donne del Vino Toscana  
Delegata: Donatella Cinelli Colombini - 0577 662108 -
Ufficio stampa: Marzia Morganti - 335 6130800 - 
Social: Federica Cecchi - 3388795115 - 

E DONNE DEL VINO FESTEGGIANO IL 35°ANNIVERSARIO DALLA FONDAZIONE A FIRENZE

 

Sarà presentata l’indagine “Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” condotta da Marta Galli dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism

 

Le Donne del Vino celebrano il loro 35° compleanno con un evento che rivela, per la prima volta, il ruolo di sentinelle culturali dei produttori di vino nei territori in cui operano. L’appuntamento è a Firenze, lunedì 20 novembre alle 11 a Palazzo degli Affari (Piazza Adua di fronte alla stazione):

“Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” con questo titolo verranno presentati gli esiti dell’indagine condotta da Marta Galli, direttore operativo dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

 

Lo studio poggia su 4 pilastri:

 

·       paesaggio e emergenze architettoniche,

·       testimonianze storiche e artistiche,

·       tradizioni locali comprese quelle gastronomiche,

·       vitigni autoctoni minori e pratiche agricole del passato.

 

«È un grande onore per noi accogliere le Donne del vino da tutta Italia – dice Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana - Per la prima volta in un’indagine viene indagato il ruolo fondamentale della “gente del vino” nella salvaguardia culturale delle aree rurali in cui opera. Un patrimonio di saperi e ambiente che andrebbe perduto senza l’opera di salvaguardia dei produttori che ne fanno un elemento caratterizzante delle proprie bottiglie e del proprio storytelling. Azione che li trasforma da custodi in divulgatori e amplifica l’importanza del loro ruolo».

  

 

«Un modo inconsueto di celebrare un anniversario di fondazione – aggiunge Daniela Mastroberardino, presidente nazionale dell’Associazione - mettendo l’accento sull’utilità delle Donne del Vino con un contributo importante e innovativo alla civiltà del vino. Una vera pietra miliare rispetto a un nuovo campo di indagine e a un nuovo modo di guardare chi produce e consuma vino proponendoli come sentinelle dell’integrità culturale dei distretti enologici. Un’azione in cui le donne hanno un posto privilegiato così come i turisti del vino».

La celebrazione del 35° si concluderà con una visita al cantiere dei restauri degli affreschi (1325 ca) di Giotto nella Cappella Bardi nella Basilica di Santa Croce, considerato il testamento artistico del più grande pittore del Medioevo italiano.

 

Fiammetta Mussio

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica