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Ass. Donne del Vino

LE DONNE DEL VINO AL TEATRO SOCIALE DI CAMOGLI

 

Domenica 30 aprile 2023 ore 12 l’Associazione nazionale Le DONNE del VINO delegazione Liguria nel foyer del Teatro Sociale di Camogli per un “Concerto Aperitivo” straordinario.

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE LE DONNE DEL VINO. La costituzione dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino risale al 1988 (presentata in occasione di Vinitaly, vetrina mondiale dell’enologia che si tiene ogni anno in Fiera a Verona) con una ventina di socie. Il suo obiettivo è di promuovere la conoscenza e la cultura del vino attraverso il contributo di esperienze e conoscenze di donne impegnate in questa mission in settori diversi, ma complementari. L’Associazione fu anticipatrice della grande evoluzione della presenza femminile nel variegato mondo del vino consentendo al sodalizio di contare oggi su oltre 800 socie, rappresentative di tutte le regioni d’Italia, ognuna con una propria delegazione. Per essere ammesse nell’associazione occorre avere un vissuto professionale legato alla vigna e alla cantina e da quì alla tavola, quindi produttrici, ristoratrici, sommelier, enologhe, giornaliste, carta stampata, blogger, responsabili della comunicazione e del marketing, donne sempre e comunque frizzanti! La LIGURIA, terra di montagne e colline, con coste alte e frastagliate che scendono a strapiombo sul mare per arrivare a piccole spiagge di sabbia finissima o scogli frastagliati, ha terreni e microclimi estremamente particolari che rendono unici i suoi vini con vigneti spesso difficili da coltivare stretti come sono fra monti e mare. L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE LE DONNE DEL VINO DELEGAZIONE LIGURIA, terra avara di spazi da adibire alla viticultura ma ricca di panorami mozzafiato e di località turistiche famose in tutto il mondo, raduna fra le sue socie signore che ne rappresentano le più varie sfaccettature.

CONCERTO APERITIVO CON LE DONNE DEL VINO. Domenica 30 aprile a Camogli, una delle più belle e famose località turistiche nel panorama internazionale, nel foyer del Teatro Sociale, gioiello fra i teatri all’italiana con pianta a ferro di cavallo, quattro ordini di palco e loggione, alle ore 12,00 in occasione dei “Concerti aperitivo della domenica” le DONNE DEL VINO DELEGAZIONE LIGURIA saranno presenti con i loro vini, profumi e sapori che tanto caratterizzano l’enogastronomia ligure.

Coinvolte nell’organizzazione le socie Laura Angelini con la sua azienda La Pietra del Focolare di Luni (SP), Barbara Piaggio della Trattoria Ligagin di Lumarzo (Ge), Botti Sabrina (La Spezia) e Alessandra Pocaterra (Genova) per il servizio ai vini, Paola Bisso del ristorante Da Ö Vittorio di Recco per l’organizzazione del buffet e l’individuazione del luogo, Daniela Bernini di Dimensione Riviera per il supporto e la comunicazione con il coordinamento della delegata Cinzia Mattioli del Ristorante DOC di Borgio Verezzi (SV).

A seguire il DUO MAX PLANCK – Francesca Giordanino al violino e Marco De Masi al violoncello e Simone Sammicheli al pianoforte. Musiche: Le Quattro Stagioni Portēne, Adiós Nonino, Calambre, La Muerte del Angel di Astor Piazzolla, compositore e musicista argentino che ha elevato il tango a visione del mondo.

Domenica 30 aprile con questo duplice appuntamento si chiude al Teatro di Camogli il ciclo dei Concerti Aperitivo della domenica, con un ricordo speciale lasciato dalle Donne del Vino della Liguria e dall’affascinante mondo del tango in cui, come scrive Borges, c’è qualcosa “di tremendamente emotivo”.

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Daniela Bernini

BOOM ENOTURISMO, I DATI DELLA NUOVA INDAGINE NOMISMA-WINE MONITOR AL VINITALY 2023

da sinistra: Paolo Corbini e Angelo Radica (Città del Vino), Nicola D’Auria (Movimento Turismo del Vino), Roberta Gabrielli (Nomisma), Daniela Santanchè (Ministra Turismo), Dario Stefàno (Docente enoturismo Luiss),  Donatella Cinelli Colombini e Daniela Mastroberardino (Donne del Vino)

 

Le cantine turistiche del Movimento Turismo del Vino triplicano e diversificano l’offerta per i viaggiatori eno-appassionati. Determinante il ruolo delle donne nelle cantine turistiche delle Donne del Vino, ma non mancano le criticità.  I Comuni Città del Vino confermano il loro ruolo centrale nello sviluppo dell’enoturismo

 

Presentato a Vinitaly oggi, 3 aprile, con la ministra Daniela Santanchè la più grande indagine mai realizzata sul turismo del vino in Italia: 265 cantine e 145 comuni di distretti enologici che fotografano un turismo che accelera, con l’aumento nel numero e nelle tipologie delle esperienze offerte.

A Verona, il 3 aprile di 30 anni fa nasceva il Movimento Turismo del Vino, la prima associazione sull’enoturismo e oggi Città del Vino, Donne del Vino, La Puglia in Più e il Movimento celebrano l’anniversario mostrando gli spettacolari dati di crescita di questo comparto.

 

L’indagine a cura di Nomisma - Wine Monitor diretta da Denis Pantini e realizzata da Roberta Gabrielli e Paola Piccioni va a costituire l’Osservatorio sul turismo del vino ed è la più estesa mai realizzata in Italia.

«Le eccellenze italiane, come il vino, sono un forte traino per il turismo: un settore che può dare grandi possibilità occupazionali ai nostri giovani - ha detto il Ministro del Turismo Daniela Santanchè - Anche per questo dobbiamo investire nella loro formazione e per questo in legge di bilancio abbiamo istituito un fondo di 21 milioni di euro». «Lavorare nel comparto turistico richiede sacrificio - ha proseguito il Ministro - che va ricompensato. Per questo stiamo pensando con il ministro Calderone come sostenere le aziende». E ancora: «L’enoturismo cresce perché è legato a un’esperienza, vuol dire poter camminare nei vigneti: per vedere la vendemmia arriveranno 10 milioni di visitatori. Ma c’è ancora tanto da fare: primo la cartellonistica appropriata, poi potenziare il digitale e destagionalizzare il turismo per stabilizzare anche i lavoratori. La promozione è ancora troppo frammentata, deve essere organizzata: dobbiamo avere la capacità di fare rete». 

A lei si unisce Dario Stefàno, docente di Economia delle imprese turistiche all’Università Lumsa e di Enoturismo  alla Luiss Business School,  a cui si deve il riconoscimento normativo sulle cantine turistiche del dicembre 2017: «Riempie di soddisfazione constatare come l’introduzione di una normativa agile ma puntuale, abbia messo le ali agli investimenti nelle cantine turistiche italiane che, negli ultimi 10 anni, hanno raddoppiato e in certi casi triplicato l’offerta di esperienze prevedendo intrattenimento, pasti, pernottamenti, serate a tema, esperienze legate al vino, allo sport e alla cultura».

 

IL RUOLO DA PROTAGONISTE DELLE DONNE NELL’OFFERTA E NELLA DOMANDA ENOTURISTICA
Donatella Cinelli Colombini
, che 30 anni fa creò Cantine aperte e il Movimento Turismo del Vino, si unisce alla presidente delle Donne del Vino, Daniela Mastroberardino, per evidenziare il ruolo femminile. Infatti, benché le cantine turistiche italiane siano dirette soprattutto da uomini (55%), il management della wine hospitality è soprattutto femminile (73%).

La wine hospitality delle Donne del Vino si differenzia per una maggiore diversificazione dell’offerta: non solo vino, ma anche attività legate al benessere, alla ristorazione (28%) e ai corsi di cucina (40%), alla ricettività (36%), allo sport (piscine 15%) e all’organizzazione di visite a luoghi limitrofi o di collegamento a eventi culturali (50%). In altre parole, le donne stanno efficacemente trasformando l’attrattiva vino in una proposta di soggiorno di uno o più giorni con attività legate all’arricchimento culturale e alla rigenerazione che ha origine nella natura.

«Una proposta di turismo pensata come un’esperienza culturale attiva e coinvolgente – dicono Cinelli Colombini e Mastroberardino - Ora dobbiamo puntare a formare addetti sempre più competenti e preparati all'accoglienza: un visitatore soddisfatto diventa un autorevole brand Ambassador di territorio e prodotto».

 

LE TIPOLOGIE DI CANTINE TURISTICHE ITALIANE

La tipologia di cantina turistica più diffusa in Italia è quella piccola e familiare (39%) che appare particolarmente presente in Campania, Puglia e Umbria. Seguono le cantine con rilevanza storica o architettonica (14%) che hanno le percentuali più alte in Veneto e in Piemonte. Le imprese con marchio famoso o storico sono il 12% del totale e sono particolarmente diffuse in Veneto e Sicilia.

Piemonte, Toscana, Friuli e Sicilia si caratterizzano per imprese del vino con particolari bellezze paesaggistiche e naturalistiche (11%) mentre in Puglia e in Umbria è più alta la quota di cantine ben organizzate per l’incoming.

«Siamo molto soddisfatti – sottolinea Nicola D’Auria, Presidente nazionale Movimento Turismo del Vino – della crescita dei servizi enoturistici avvenuta negli ultimi 10 anni. E speriamo che tutte le Cantine del Movimento, comprese quelle lontane da itinerari e flussi turistici consolidati – criticità emersa in modo chiaro dalla ricerca – possano contribuire a risvegliare e coinvolgere i diversi territori. Ma un dato emerge in modo chiaro e incontrovertibile: se prima il turismo del vino viaggiava spedito, ora corre velocissimo. E non c’era notizia migliore per celebrare il 30° compleanno della nostra associazione».

 

LE CRITICITÀ DELL’ENOTURISMO ITALIANO

L’indagine evidenzia due elementi critici: il 44% delle cantine sono lontane dai circuiti turistici o enoturistici, problema particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia, Umbria e Campania. Inoltre, la metà delle cantine chiude al pubblico nel fine settimana e nei giorni festivi. Chiusura che riguarda anche molti uffici turistici, costituendo un serio problema rispetto ai flussi dei visitatori che sono invece concentrati nei giorni di festa.   

 

CITTÀ DEL VINO ED ENOTURISMO

«Essere Città del Vino rappresenta sempre più un valore aggiunto – sottolinea il presidente di Città del Vino, Angelo Radica a commento del 19esimo Osservatorio sul turismo del vino, il secondo realizzato da Nomisma Wine Monitor - proprio per una maggiore consapevolezza che hanno gli amministratori locali delle buone pratiche da promuovere in favore dello sviluppo del turismo del vino; il rapporto ci conferma che chi amministra una Città del Vino matura nel tempo una maggiore sensibilità e capacità di intervento e programmazione».

Per i 145 sindaci intervistati, infatti, essere Città del Vino significa promuovere e valorizzare il vino e la sua cultura (per il 76%); essere all’interno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico (65%); avere una capacità di raccontare e di creare occasioni di promozione del territorio, dei suoi prodotti e delle sue aziende (48%).

Il Rapporto evidenzia anche gli ambiti in cui i Comuni possono migliorare per favorire l’enoturismo: potenziamento degli uffici di informazione turistica e loro apertura nei giorni festivi; sostegno alla formazione del personale anche per gli uffici pubblici in materia enoturistica; dotazione di strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; maggiore condivisione delle collaborazioni e fare sempre più rete.

 

Donne del Vino Fiammetta Mussio  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel 3397552481

Marzia Morganti Marte comunicazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel 3356130800

Movimento Turismo del vino M. Grazia D’Agata MGLogos Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel 3478729876

LE GIORNATE DELLE DONNE DEL VINO 2023 SI APRONO NEL SEGNO DI UN MONDO UNITO

 

 

DECINE DI EVENTI, CONVEGNI, INIZIATIVE SOCIAL E DIBATTITI COINVOLGERANNO LE DONNE DEL VINO DI UNDICI PAESI, DALL’AUSTRALIA AL CILE. LA PRESIDENTE MASTROBERARDINO: «UN’ALLEANZA INTERNAZIONALE PER ACCRESCERE LE OPPORTUNITÀ E LA CONDIVISIONE DI ESPERIENZE»

 

«Donne, vino: un mondo unito». È con questo tema che si aprono oggi le Giornate delle Donne del Vino, (1°-12 marzo 2023), organizzate in occasione dell’8 Marzo, per trasmettere un messaggio comune di unione, dialogo e apertura a un network internazionale di donne per incrementare la cultura del vino e la valorizzazione femminile nel settore vitivinicolo.

Decine di eventi, convegni, dibattiti in tutta Italia e un’iniziativa social dove saranno proprio le foto delle Donne del Vino, il punto di forza per il loro effetto virale nella rete. Ogni foto ritrae una donna con un mappamondo simbolo scelto sul logo per rappresentare il tema 2023. Partecipano all’iniziativa anche le donne del vino di dieci Paesi del mondo: Amuva (Argentina), The Fabulous Ladies’ Wine Society (Australia), 11 Frauen und ihre Weine (Austria), Donne del Vino del Cile, Wow (Croazia), Femmes de Vin (Francia), Baia’s Wine (Georgia), Vinissima (Germania), Women in Wine – (Nuova Zelanda) e Las Damas del Pisco (Perù).

Le Giornate delle Donne del Vino sono infatti un tassello del network internazionale di cui l’associazione italiana è capofila.

«Dal 2019 abbiamo costituito una rete internazionale - conferma la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino - con dieci associazioni femminili simili a noi in altre parti del mondo con cui a novembre abbiamo siglato un patto internazionale di collaborazione. Stiamo lavorando per creare una solida alleanza capace di accrescere le opportunità e l'internazionalizzazione usando lo sharing, la condivisione di esperienze, contatti, formazione e comunicazione. Le Giornate delle Donne del Vino saranno il primo tassello di un’identità comune di questa rete di associazioni di cui l’italiana è capofila, in virtù del fatto che abbiamo promosso l’idea e siamo la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, dunque, sentiamo forte la responsabilità di guidare il movimento».

Le Donne del Vino, con oltre mille socie di tutte le regioni italiane e di tutta la filiera enologica, è la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, anche per questo, ha un ruolo guida per l'intero movimento. L’Associazione, fondata nel 1988, copie quest’anno 35 anni.

Hashtag: #donnedelvino #womenofwine #donnevinounmondounito #festadonnedelvino

Tutte le iniziative delle Giornate delle Donne del Vino sono segnalate qui:  https://ledonnedelvino.com/blog/

 

 

Fiammetta Mussio

DONATELLA CINELLI COLOMBINI GUIDERA’ LE DONNE DEL VINO TOSCANE

 

 

L’8 febbraio al Castello del Corno l’assemblea delle Donne del Vino Toscane ha eletto Donatella delegata per il prossimo triennio. Sarà affiancata da 3 vice-delegate. Il tema dell’intera annata “Donne e vino in un mondo unito” saràil fil rouge che sottolinea la capacità femminile di intessere legami fra culture e popoli diversi 

Donatella Cinelli Colombini, produttrice di vino a Montalcino (Si) al Casato Prime Donne e in Val d’Orcia alla Fattoria del Colle di Trequanda (Si) prende il testimone da Maria Giulia Frova che ha guidato le 83 Donne del Vino toscane nell’ultimo mandato ed ha ospitato l’assemblea nel ristorante del suo Castello del Corno a San Casciano Val di Pesa. <<Ringrazio Maria Giulia dell’impegno che ha profuso in favore della nostra delegazione regionale>> ha detto Donatella ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta di fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli in Ucraina. 

Nel prossimo triennio Donatella Cinelli Colombini sarà affiancata da tre vice delegate la sommelier Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi di Winedesigner e Laura Carrera dell’Agricola Ludus. Il consiglio di delegazione comprenderà anche Maria Giulia Frova, Marzia Morganti, Laura Bucci e altre socie disposte a dare un contributo operativo.

 

Le Donne del Vino è un’associazione nata proprio in Toscana nel 1988 e composta da oltre mille produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste e esperte. La Toscana è una delle maggiori delegazioni regionali e ha iniziato il 2023 alla grande. La Sommelier Paola Rastelli ha organizzato le lezioni sul vino nell’Istituto Mattei di Rosignano Marittimo. Iniziativa inedita in Toscana che introduce i futuri manager del turismo e della ristorazione nella cultura del vino aprendo loro nuovi sbocchi professionali. 

Nel programma di attività ci sono anche appuntamenti più leggeri come quello del 16 febbraio in cui 4 Donne del Vino della Toscana serviranno le loro bottiglie alla serata di Carnevale (con raccolta a favore di AIRC) dell’Hotel Bernini Palace di Firenze. Seguirà l’8 marzo la Giornata delle Donne del Vino che unirà quelle italiane alle colleghe di 11 Paesi esteri sul tema “Donne e vino in un mondo unito”. Un tema che sarà il fil rouge dell’intera annata e sottolinea la capacità femminile di intessere legami fra culture e popoli diversi. Principale obiettivo del 2023 sarà la celebrazione del 35 anniversario dalla fondazione dell’Associazione Nazionale Donne del Vino che vedrà arrivare a Firenze la Presidente e il Consiglio nazionali.

 

Le Donne del Vino hanno come scopo la promozione della cultura del vino e del ruolo delle donne nella società e nel lavoro. Obiettivi che Donatella Cinelli Colombini ha perseguito fino allo scorso anno come presidente nazionale e ora intende mettere alla base del suo impegno di delegata regionale. <<La crescita della presenza femminile sta rafforzando il settore enologico dove è più debole: il mercato internazionale. Nelle cantine italiane le donne sono il 51% degli addetti al commerciale, il 76% di chi si occupa di enoturismo, l’80% del marketing e comunicazione. Se vogliamo che l’Italia riduca il gap con i vini francesi bisogna dar spazio alle donne>> dice Donatella Cinelli Colombini spingendo le socie a un maggior impegno.

 

CHI È DONATELLA CINELLI COLOMBINI

Donatella Cinelli Colombini discende da uno dei casati storici del Brunello di Montalcino. È nata a Siena nel 1953, città dove si è laureata in Storia dell’arte con il massimo dei voti. Nel 1993, ha creato “Cantine aperte”, la giornata che ha portato al successo l’enoturismo in Italia. Oggi insegna turismo del vino nei Master post laurea. Nel 1998 ha lasciato l’azienda di famiglia per crearne una sua composta dal Casato Prime Donne a Montalcino e dalla Fattoria del Colle a Trequanda con cantina e centro agrituristico. Le sue sono le prime cantine in Italia con un organico interamente femminile. Nel 2003 ha pubblicato il Manuale del turismo del vino. Nel 2007 è uscito il suo secondo libro Marketing del turismo del vino seguito nel 2016 dal Marketing delle Cantine aperte. Ad essi sono seguiti testi scritti a più mani Turismo del vino in Italia (2020) e Viaggio nell’Italia del vino (2022). Dal 2001 al 2011 è stata Assessore al turismo del Comune di Siena ed in questo periodo ha ideato il “trekking urbano” nuova forma di turismo sostenibile e salutare. Dal 2013 al 2022 ha presieduto il consorzio della Doc Orcia. Dal 2016 al 2022 è stata presidente Nazionale delle Donne del Vino.

 

CHI SONO LE DONNE DEL VINO

Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 1020 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. La Presidente Nazionale è la produttrice campana Daniela Mastroberardino. 

 

Marzia Morganti Tempestini

LE DONNE DEL VINO DEL MONDO FIRMANO UN PATTO DI ALLEANZA

 

 

Dall’Australia all’Argentina, dalla Nuova Zelanda al Perù, 11 associazioni di enologia femminile siglano un Partnership Agreement per far cresce progetti comuni e professionalità individuali.   

È un patto d’alleanza in cinque punti che impegna 11 associazione del vino al femminile nel mondo a favorire viaggi e esperienze formative delle altre, trasforma la festa delle Donne del vino italiane in un evento mondiale, organizza degustazioni scambievoli e trasferimento di informazioni al fine di incrementare i rapporti fra le socie dei vari Paesi e la conoscenza dei mercati.

È stato siglato oggi durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano, il salone delle macchine per l’enologia. Le Donne del Vino italiane, guidate dalla presidente Donatella Cinelli Colombini, in veste di capofila: «Le Donne del Vino con 1018 socie sono la più grande e la più attiva associazione di enologia al femminile a livello internazionale – commenta la presidente - In un mondo sempre più diviso le donne dimostrano come sia possibile collaborare facendo leva su ciò che unisce: la voglia di migliorarsi professionalmente, sconfiggere la diseguaglianza di genere e promuovere la cultura del vino».

Le altre partecipanti erano Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia,  Femmes de Vin - Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco - Perù

Il primo esito è arrivato spontaneamente: Corrina Wright premiata con il titolo Enologo dell’anno 2022 dalla Australian Society of Viticulture and Oenology ASVO ha visitato le cantine delle Donne del Vino della Campania portando il Fiano in purezza e la Falanghina metodo classico prodotti in Australia per confrontarli con quelli autoctoni in una degustazione organizzata da Valentina Carputo.  Le peruviane dopo Simei visiteranno le cantine delle Donne del Vino del Piemonte mentre le cilene stanno preparando un winery tour tra Veneto e Lazio.

Per tutte le delegate estere partecipanti al Forum è stato organizzato un bellissimo viaggio nelle provincie di Brescia e Verona per approfondire la conoscenza della denominazione Lugana e del vitigno Turbiana attraverso degustazioni e visite guidate nelle cantine Ca Lojera di Ambra Tiraboschi, Perla del Garda di Giovanna Prandini, Olivini di Giordana Olivini.                    

IIL 2° Forum of the Women in Wine Worldwide ha avuto il suo momento clou con il convegno «Lo scenario del vino: evoluzioni e prospettive». 

Le relazioni sono state moderate da Alessandra Fedi, wine educator. Contributi interessanti di Carlos Santos ceo Amorim Cork Italia, Eugenio Pomarici Ordinario presso l’Università di Padova, Giuseppe Festa, dell’Università di Salerno. Roberta Garibaldi, ad di Enit, ha inviato il suo contributo video con un saluto e una considerazione sullo stato di salute dell’enoturismo. 

Nel pomeriggio il forum intitolato «Donne, Vino, Futuro», tema dell’anno dell’Associazione italiana, e condotto da Suzanne Branciforte, wine consultant. La presidente Cinelli Colombini ha presentato i progetti realizzati dall’Associazione Nazionale Le Donne del VIno e il Partnership agreement che legherà nel futuro le 11 associazioni dell’enologia al femminile del mondo. Poi Antonietta Mazzeo, Roberta Urso e Roberta Lanero hanno presentato il Progetto D-Vino sull’insegnamento del vino negli Istituti Alberghieri e Turistici.

È stata la volta delle delegazioni estere che hanno illustrato le loro attività, hanno spiegato la situazione post Covid nel loro Paese con specifico riferimento al comparto enologico.

Alla fine la firma del Partnership Agreement e la foto di gruppo a suggellare un momento importante della storia del vino. Quasi una pietra miliare di una strada verso la parità di genere che usa lo sharing per accrescere competenze e opportunità delle donne. 

 

Marina Catenacci

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