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Consorzi di tutela

LA CULTURA DEL CIBO E DEL VINO TRA PASSATO E PRESENTE

Il prossimo 12 novembre - alle ore 18.00 - presso il Ristorante il Violino, a Cremona, i tre Consorzi di tutela, promotori dell’iniziativa DOP WINES AND CHEESE COMMUNICATION, presenteranno una serata di carattere culturale, nel senso più ampio del termine, raccogliendo spunti legati al cibo nella letteratura, nel cinema e nella musica.

 

Un’occasione per dimostrare quanto il tema del cibo e del vino sia presente nella vita di tutti noi ed anche in ambiti che, generalmente, non ne risulterebbero interessati. Ed invece, grazie alle argomentazioni che saranno trattate dal giornalista, conduttore radiofonico e televisivo Lapo De Carlo, Provolone Valpadana DOP, Chianti DOCG ed Asti DOCG, accompagneranno la serata, diventando gustosi ingredienti di piatti ed ispiratori di abbinamenti a diretto contatto con opere letterarie del passato, famosi brani cinematografici e temi di canzoni a conferma dello stretto legame con l’alimentazione.

Come consuetudine, ciascun piatto verrà illustrato e presentato nelle sue proprie note caratteristiche e la serata sarà arricchita da curiosità ed approfondimenti.

 

 

 

 

“Il cibo soddisfa uno dei bisogni fondamentali dell’uomo e –  dichiara Romano Dogliotti,  Presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG – non può non ritrovarsi strettamente connesso con l’arte, sia essa letteratura che cinema e/o musica. La proposta della serata ha proprio questo intendimento: far comprendere che l’alimentazione, anche in ambiti che si credevano poco attinenti, trova la propria ragion d’essere”.

 

Questo incontro è l’ottavo del ciclo di appuntamenti denominato DOP WINE AND CHEESE COMMUNICATION, un programma realizzato in collaborazione tra il Consorzio Tutela Provolone Valpadana, il Consorzio per la Tutela del Vino Asti ed il Consorzio Vino Chianti, il cui obiettivo è la sensibilizzazione del consumatore su tematiche del settore agroalimentare del nostro paese, ancora oggi poco conosciute.

 

La partecipazione all’evento è gratuita, ma la prenotazione è obbligatoria attraverso il sito www.altiformaggi.com, fino ad esaurimento posti.

 

ALTI FORMAGGI

Piazza Marconi, 3 - 26100 - Cremona

Tel. 327 0741668 - CF 9304138016

MOSCATO D'ASTI. UNA VENDEMMIA ALL'INSEGNA DELLA QUALITA'

 

A metà della vendemmia il Consorzio Tutela Asti Docg conferma le ottime impressioni iniziali

 

Uve sane con un quadro aromatico complesso e ricco di profumi, per una delle migliori vendemmie degli ultimi anni. Queste le principali indicazioni che giungono dalla vendemmia 2018 in pieno svolgimento, dopo che il Consorzio ha analizzato 200 campioni di uva prelevati presso i vignaioli.

Ci sono dunque tutte le premesse per produrre un Asti, nelle versioni dolce e secco, ed un Moscato d’Asti Docg di assoluta qualità. 

 

Vini dotati di un profilo organolettico unico, capace di distinguerli da qualsiasi altro vino a base moscato, grazie alla fragranza ed all’intenso bouquet di profumi dell’uva appena raccolta che mettono in bottiglia. Sono 52 i comuni di produzione posti a cavallo delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, per un totale di 9.700 ettari di Moscato, coltivato da quasi 4.000 viticultori. 

È proprio grazie a questo territorio che il Consorzio di tutela dell’Asti è salito in questi giorni agli onori della cronaca nazionale, con speciali sulla vendemmia nei telegiornali di Rai Tre, Rai News e Canale 5.

 

“Una vendemmia di assoluto rilievo– sostiene Giorgio Bosticco, Direttore del Consorzio – per le nostre Denominazioni che continuano il loro processo di crescita a livello mondiale. Tre diverse tipologie, capaci di valorizzare appieno gli aspetti organolettici che hanno reso celebre ed apprezzato il Moscato d’Asti nel mondo. Vini– conclude Giorgio Bosticco - profondamente legati al loro territorio di produzione, la cui anima glamour si sposa però perfettamente con i tanti momenti di convivialità che il vino porta con sé”.

 

“Una vendemmia giunta al termine di un processo di maturazione lento ma completo– dichiara Guido Bezzo, Responsabile del laboratorio di analisi del Consorzio - che ha permesso alle uve di sviluppare appieno il proprio spettro aromatico, senza rinunciare ad acidità e zuccheri. Anche la più recente analisi dei mosti conferma i dati già in nostro possesso, che parlano di un Moscato sano, capace di raggiungere picchi di qualità da molto tempo sconosciuti”.

L’immissione nel mercato è prevista a partire dal prossimo autunno: Italia, Stati Uniti, Germania, Russia, ma anche Cina e Corea del Sud, sono le principali destinazioni delle tre Denominazioni tutelate dal Consorzio, di cui annualmente si producono circa 90 milioni di bottiglie. 

 

 

Bouquet Agency Srl

Comunicazione & Media relation del Consorzio dell'Asti DOCG

Raffaele Minervini

 

RINNOVATO IL CONSIGLIO DI AICIG: AGGREGAZIONE E UNITARIETA’ LE PRIORITA’

 

 

 

Ieri a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci

Intanto AFIDOP entrerà a far parte del comitato di settore specifico formaggi per rendere il settore ancora più coeso e sinergico

 

Si è sviluppato sul tema dell’evoluzione normativa e sull’attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell’utilizzo di termini generici - l’incontro formativo che oggi, 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ad organizzare detto incontro, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell’attività ordinaria dell’Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.

 

“Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal “campo di gioco”. L’obiettivo per l’intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti”.

Da proteggere infatti c’è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell’atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione.

 

L’agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall’estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.  

“Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all’estero, per combattere l’italian sounding e per definire i dettagli degli

 

Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delleindicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l’Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare”.

Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l’agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.

 

Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell’Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania. Un intervento sulla strategicità dell’essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull’importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE. L’ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch’esso di primaria rilevanza nell’attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione.

 

Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull’importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato “Consortium” il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell’Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull’impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo “i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni”.

A seguire AICIG si è riunita per l’assemblea annuale, durante la quale è previsto - oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L'incontro si è concluso con l'assemblea di AFIDOP.

 

Ufficio stampa Aicig

Marte Comunicazione snc
Marzia Morganti cell. 3356130800 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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www.aicig.it

 

 

IL “MIO PANINO DOP IGP” PER GLI CHEF DEL FUTURO


I Consorzi DOP IGP raccontano il valore dei prodotti DOP IGP per la ristorazione informale

Ricade nell’ambito del “2018 Anno del cibo italiano” l’ultima progettualità firmata da Fondazione Qualivita, Aicig e i Consorzi di Tutela DOP IGP italiani per valorizzare le eccellenze agroalimentari a qualità certificata nel settore della ristorazione e in particolare all’interno della “nuova ristorazione” – street food, ristorazione veloce, food delivery – che negli ultimi anni, soprattutto nei giovani e nei nuovi consumatori, rappresenta un successo dovuto essenzialmente a tre fattori: qualità dei prodotti, creatività nelle ricette e capacità di comunicare. 
Un’iniziativa che mette a confronto i giovani chef - studenti degli istituti alberghieri - e il mondo della qualità agroalimentare dal titolo il “Il Mio Panino DOP IGP” e che segue altri progetti realizzati da Qualivita per promuovere le DOP IGP nel settore della ristorazione informale: la trasmissione Mediaset Streetfood Hereoes, la Guida al miglior cibo di strada italiano edita da Feltrinelli-Gribaudo, il portale tematico CiboDiStrada.it, il manuale Nuova gastronomia e marketing digitale oltre all’osservatorio di comunicazione digitale Streetfood DOP.

Oggi, 22 marzo, a Roma presso la sede della Fondazione Exclusiva, si è tenuto il primo incontro del progetto con gli studenti degli Istituti Gioberti e Vespucci che unisce alle testimonianze di successo dei Consorzi di tutela una gara di cucina per realizzare la migliore ricetta con i prodotti DOP e IGP secondo il celebre format televisivo della “Mistery Box”. Una nuova occasione per far conoscere da vicino alle nuove generazioni di ristoratori i veri prodotti italiani e per ascoltare dalla voce dei produttori le caratteristiche che rendono uniche queste eccellenze.

LE DICHIARAZIONI

Mauro Rosati, Direttore Generale Fondazione Qualivita

La Fondazione Qualivita è impegnata da diversi anni nella valorizzazione dei prodotti DOP IGP all’interno del canale della neo ristorazione perché crede che la qualità ed il racconto che a tali prodotti è legato siano l’elemento di forza di questo settore. La crescente frammentazione e diversificazione dell’offerta alimentare del fuori casa offre nuove opportunità per le eccellenze italiane del territorio, ma per coglierle appieno occorre un costante investimento sulla formazione dei ristoratori per un utilizzo appropriato nelle ricette e per una corretta informazione verso il consumatore. La neo ristorazione può diventare, specie nel mondo dei giovani, il vero hub culturale dell’enogastronomia italiana.

Mario Federico, Amministratore Delegato di McDonald’s

“Collaboriamo ormai da tempo con il mondo delle DOP IGP e queste sinergie hanno raggiunto risultati che ritengo molto significativi. Negli ultimi 10 anni abbiamo acquistato 2.000 tonnellate di materie prime a marchio DOP IGP con le quali abbiamo raggiunto, attraverso i nostri ristoranti, oltre 58 milioni di persone. Per promuovere questi prodotti abbiamo investito 26 milioni di euro in pubblicità. Questo significa, da una parte, che il mondo delle indicazioni geografiche è assolutamente capace di dialogare, non solo con le nicchie, ma anche con aziende dai grandi volumi come McDonald’s, e dall’altra che possiamo ritenerci un forte canale per la valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio. McDonald’s può davvero trasformare un’eccellenza per pochi, in un piacere per molti”.
 

Leo Bertozzi, Direttore AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche)

“I prodotti DOP ed IGP sono stati parte integrante dell’alimentazione e della cucina delle varie regioni italiane. I moderni stili di vita e le nuove abitudini, hanno reso meno evidente il legame fra prodotto e consumatore, ma offrono anche nuove possibilità d’uso e di consumo per i prodotti tradizionali. La creazione di un nuovo panino, innovativo e pertanto anche inabituale, dimostra come DOP ed IGP siano in grado di adeguarsi ai tempi e ai modi d’uso, ed è fondamentale che i futuri chef siano consapevoli del loro valore sociale ed economico e per il loro aspetto inimitabile che li rende unici”.

Federico Desimoni, Direttore Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP

“La presenza di prodotti DOP e IGP nel progetto è interessante e deve far riflettere. In questo modo, infatti, le produzioni di qualità escono da recinti aprendosi a nuovi segmenti di mercato e target, e poi, con l’apporto dei nostri prodotti innalziamo la qualità delle ricette e dei prodotti composti che fanno questa scelta. Inoltre, questo progetto particolare presenta un’altra importante novità: il coinvolgimento delle giovani generazioni, apre un canale di comunicazione e di possibili approfondimenti e li coinvolge attivamente mettendo in gioco la loro creatività e capacità immaginifica”.

Stefano Mengoli, Presidente Consorzio Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino centrale

“Il nostro plauso a questa iniziativa che rinnova l’opportunità di conoscere l’eccellenza della qualità delle produzioni italiane all’interno del settore ristorazione, così come lo è stato negli anni passati per la carne IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale. La campagna McItaly di McDonald’s, ad esempio, grazie all’uso, negli anni, di carne certificata IGP (Chianina, Marchigiana e Romagnola) ha sicuramente aumentato l’interesse e la sensibilità del consumatore e degli operatori del settore verso questo prodotto e il successo ottenuto da questa iniziativa è stata, inoltre, la dimostrazione che l’utilizzo di materie prime di alta qualità è sempre premiante anche nella realizzazione di prodotti trasformati e lavorati”.

Vittorio Emanuele Pisani, Direttore del Consorzio Tutela Provolone Valpadana

“Le garanzie offerte dai prodotti a Indicazioni geografica sono elementi qualificanti e di grande importanza che determinano, con una certa continuità, una sempre maggior collaborazione tra i produttori e il mondo della ristorazione. In particolare, l’abbinamento - che riteniamo riuscito - tra la tradizione nazionale e il fast food, anche di matrice straniera, rappresenta un esempio virtuoso di come si possano far convivere realtà apparentemente distanti, ma con il medesimo obiettivo: la qualità dei prodotti offerti”.

Giuseppe Laria, Presidente Consorzio Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP

“Negli ultimi tempi la Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP è soggetta ad un impiego interessante e innovativo in particolare nella ristorazione di pronto consumo, che oggi più che mai trova massima attenzione alla qualità delle produzioni agroalimentari. Proprio per questo motivo il nostro Consorzio sta investendo, in comunicazione e marketing, sul settore della trasformazione al fine di soddisfare questo nuovo pubblico che, diversamente dal passato, si sta dimostrando particolarmente interessato a qualità e valore organolettico. Non solo genuinità quindi, ma anche caratteristiche qualitative per essere declinata secondo una miriade di ricette e ingredienti”.

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