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Prodotti DOC e DOP E DOCG

MOSCATO CANELLI VERSO LA DOCG: 100 ETTARI E OLTRE 500 MILA BOTTIGLIE

 

 

 

 

NUMERI IN CRESCITA PER LA GIOVANE DENOMINAZIONE DEL PIEMONTE CHE TOCCA 23 COMUNI NELL’AREA UNESCO. SABATO 6 LUGLIO TORNA LA NOTTE DOLCE A CANELLI (ASTI)

 

Il Moscato Canelli si prepara a diventare una Docg. Un sogno che si realizza per l’Associazione Produttori Moscato Canelli impegnata da anni a promuovere questa giovane, ma vivace denominazione. L’iter è stato avviato in primavera con un provvedimento del Consorzio dell’Asti, approvato all'unanimità, che apre la strada della Denominazione di origine controllata e garantita all'attuale sottozona del Moscato d’Asti. Grande la soddisfazione: «Fatto il primo e fondamentale passo – dice Gianmario Cerutti, presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli – nei prossimi mesi la pratica dovrà passare in Regione, a Roma e poi a Bruxelles»

Per avere la prima bottiglia di Canelli docg, bisognerà aspettare la vendemmia 2020. Intanto, i numeri parlano di una crescita: l’imbottigliato del primo semestre del 2019 sfiora le 200 mila bottiglie, un più 30% rispetto ai primi 6 mesi del 2018.  «L’obiettivo delle 500 mila bottiglie nel 2019 è ormai un dato quasi certo – annuncia Cerutti – anzi ci sentiamo di dire che puntiamo al milione di bottiglie in pochi anni, contando le sole aziende dell’associazione».

La lieve flessione di bottiglie tra il 2017 e il 2018, scese da 410 mila a 390 mila, non deve ingannare: «È un dato che risente della scarsità della vendemmia 2017 – spiega Cerutti - Con la vendemmia 2018 sono aumentati del 20% gli ettari di superficie vitata destinata al Canelli: ormai siamo vicini ai 100 ettari e il potenziale di vino prodotto è di 850 mila bottiglie».

I dati storici raccontano che nel 2014, si producevano 95 mila bottiglie, diventate 123 mila nel 2015, 220 mila nel 2016, 410 mila del 2017, 390 mila dell’anno scorso.

Una crescita costante, fermata solo in parte da una vendemmia scarsa, che in pochi anni segna un incremento del 90%. Piccoli numeri ma un segno di grande appeal per il Canelli, confermato dall’export: il 50% delle bottiglie vengono consumate sui mercati esteri.

«Il numero di aziende che credono e scommettono sul Canelli cresce costantemente – dice il presidente - e insieme cresce sempre più la convinzione di essere sulla giusta strada. Fare Canelli non è una scelta semplice per le regole che ci siamo dati: si sceglie di produrre Canelli perché è un progetto concreto per il futuro. Oggi siamo 19 aziende nell’Associazione, ovvero l’80% degli attuali produttori di Moscato Canelli».

Il primo anno di produzione del Moscato Canelli fu la vendemmia 2011. La zona di produzione comprende 23 comuni tra il Sud Astigiano e la Langa, in Piemonte, in un’area ad alta vocazione per la coltivazione dell’uva moscato bianco e “core zone” Unesco tutelata come Patrimonio dell’Umanità. Le uve spesso sono coltivate nei “surì”, ovvero quell’eccellenza piemontese di filari eroici di alta collina ben esposti al sole ma con pendenze tali che richiedono lavorazioni quasi esclusivamente manuali.  

LA NOTTE “DOLCE”: IL CANELLI E I COLORI DEL VINO

A Canelli, torna sabato 6 luglio la lunga notte “dolce”: è la sesta edizione de Il Canelli e i colori del vino, la manifestazione ideata e organizzata dall’Associazione Produttori Moscato Canelli in collaborazione con l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, il Comune e la Pro loco Antico Borgo Villanuova.

Chef ospiti del 2019: I Tre Chef Walter Ferretto, Diego Pattarino e Fulvio Siccardi

Ristoranti di Canelli: San Marco (stellato), Enoteca di Canelli Casa Crippa, Civico 15, Osteria della Sternia e Osteria dei Meravigliati – Enoteca regionale di Canelli.

La serata prevede un percorso enogastronomico a “stazioni” lungo la Sternia, il cuore antico della città. È uno straordinario belvedere panoramico. Si consigliano scarpe comode. Si comincia alle 19. Dodici le tappe: in ciascuna si degusta un vino abbinato a un piatto tipico, sempre consigliato e proposto il Canelli. Prenotazioni sul sito www.moscatocanelli.it.

PRIMA TAPPA. Cortile dell’Enoteca Regionale di Canelli, via G.B. Giuliani: si acquista il bicchiere con tasca e si cambiano le “sternie” ovvero le uniche monete valide per poter fare acquisti durante la serata. Ogni sternia vale un euro. Aperitivo con le classiche bollicine canellesi a cura dei Produttori del Canelli e del Consorzio dell’Asti docg.  Stuzzichino a cura dell’Osteria dei Meravigliati. Jazz con il due Martina Aimo e Piercarlo Favro.

SECONDA TAPPA. Osteria della Sternia: azienda Scagliola Giacomo e Pianbello. Insalatina di gallina cotta nel Moscato Canelli.

TERZA TAPPA. Civico 15: aziende Tenuta Il Falchetto e Forteto della Luja. Crespella di farro con ricotta, gorgonzola, miele e Moscato Canelli.

QUARTA TAPPA. Giardino panoramico: aziende Beppe Bocchino e Anna Ghione. Carpionata monferrina del ristorante stellato San Marco di Canelli.

QUINTA TAPPA. Cortile “del Fort”: aziende Merlino e Villa Giada.  Prosciutto crudo di Cuneo dop e salumi del territorio

SESTA TAPPA. Balcone panoramico: aziende Cascina Cerutti e Coppo. Acciughe gourmet da Nord a Sud del ristorante Enoteca di Canelli – Casa Crippa

SETTIMA TAPPA. Cortile Villa del Borgo: aziende Ca’ de Lion Ghione dal 1871 e Cascina Barisel. Battuta di Fassona piemontese con nocciole Dop Piemonte.

OTTAVA TAPPA. Crutin: aziende Avezza e L’Armangia. Pasticcini salati alla robiola del Laboratorio agricolo La Robba Dussa.

NONA TAPPA. Cortile panoramico: vini dei produttori del Canelli. Tradizionale agnolotto Gobbo piemontese al sugo d’arrosto firmato da I Tre Chef Ferretto-Pattarino-Siccardi.

DECIMA TAPPA. Cortile della Canonica: risotto al gorgonzola mantecato al Canelli a cura della Pro loco Antico Borgo Villanuova. Vini dei Produttori del Canelli.

UNDICESIMA TAPPA. Saletta Parrocchiale - Piazza San Leonardo: banco di degustazione di Moscato Canelli, passiti, grappe di Moscato. “Tutto Dolce” con i maestri pasticcieri L’Artigiana Berta e Bosca.

DODICESIMA TAPPA. Chiesetta di San Rocco: Canelli after dinner con Vermouth e Moscato liquoroso della Canellese, cocktail al Canelli e Mixology a cura del Bar I Calici Enocaffè. Canelli 0 Gradi: gelati e sorbetti al Moscato Canelli e i suoi sentori aromatici a cura della gelateria Kono di Acqui Terme.

Musica:

Cortile dell’Enoteca regionale – duo jazz Martina Aimo e Piercarlo Favro.

Chiesetta di San Giuseppe - jazzista Felice Reggio

Piazza San Leonardo - Long’s Valley Blues Banda

 

Hashtag: #MoscatoCanelli #MoscatoCanelli2019

Facebook: Moscato Canelli

Info: 0141.822640, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

ASSOCIAZIONE PRODUTTORI MOSCATO DI CANELLI

 

Azienda Agricola Avezza Paolo

Regione Monforte 35, 14053 Canelli AT

Tel/Fax 0141.822296 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.paoloavezza.com

 

Azienda Agricola Bocchino Giuseppe

Di Bocchino Annalisa. Regione Santa Libera 43,

14053 Canelli AT

Tel/Fax 0141.831144 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.vinibocchino.it

 

Ca’ de Lion – Ghione dal 1871

Regione San Giovanni 94,

14053 Canelli AT

Tel. 0141.823094 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.vinighione.it 

Facebook: Ca de Lion Ghione dal 1871

 

Azienda Agricola Ca d’Gal

Di Boido Alessandro. Strada Vecchia di Valdivilla, 1, 

12058 Santo Stefano Belbo CN

Tel.0141.847103   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.cadgal.it   

 

Azienda Agricola Cascina Barisel

Reg. San Giovanni, 30   14053 Canelli AT

Tel/Fax 0141.824848 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.barisel.it

 

Azienda Agricola Cascina Cerutti 

Di Cerutti Enrico. Via Canelli 205,

14050 Cassinasco AT

Tel e Fax 0141.851286 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.cascinacerutti.it

Facebook: Cascina Cerutti

 

Coppo 

Via Alba 68, 14053 Canelli AT Tel.  0141.823146

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.coppo.it

Facebook: Coppo

 

Azienda Agricola Forteto della Luja 

Regione Candelette, 4 – 14051 Loazzoloi AT   Tel. 0141.831596

info@fortetodellaluja.i   www.fortetodellaluja.it

 

Azienda Agricola Ghione Anna

Regione Bassano 39, 14053 Canelli AT   Tel. 0141.823297

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.ghionewine.com

 

Azienda Agricola La Morandina

Località Morandini, 11

12053 Castiglione Tinella CN

Tel. 0141.855261 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.lamorandina.com

 

Azienda Agricola L’Armangia

di Giovine Ignazio. Regione San Giovanni 122,   

14053 Canelli AT   Tel/Fax 0141.824947

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.armangia.it

Facebook: L’Armangia Azienda Agricola

 

Az.Agr. Merlino Piercarlo

Strada Gherzi 29, 14053 Canelli AT   Tel. 0141.834728

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  www.merlinopiercarlo.com

 

Azienda Agricola Saracco Paolo

Via Circonvallazione, 6

12053 Castiglione Tinella CN

Tel. 0141.855113 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.paolosaracco.it 

 

Azienda Agricola Scagliola Giacomo

Regione Santa Libera, 10

14053 Canelli AT

Tel/Fax 0141.831146 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.scagliolagiacomo.it 

Facebook Flavio Giacomo Scagliola

 

Azienda Agricola Tenuta il Falchetto 

Località Valle Tinella, 16

12058 Santo Stefano Belbo CN

Tel. 0141.840344 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.ilfalchetto.com

 

Azienda Agricola Mario Torelli

Regione San Grato, 142, 14051 Bubbio AT

Tel. 0144.83380   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.vinitorelli.it

 

Azienda Agricola Villa Giada

Regione Ceirole 10, 14053 Canelli AT

Tel. 0141.831100  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.andreafaccio.it  

 

Azienda Agricola Castello di Canelli di Edoardo Vallarino Gancia

Corso Libertà 24, 14053 Canelli AT

Tel. 0141823279  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Azienda Agricola Pianbello

Stradaper Canelli 19, 14051 Loazzolo (AT)

Tel 0144/87298  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  WWW.pianbello.com 

 

Associazione Produttori Moscato di Canelli

Via G.B. Giuliani, 29 -14053 Canelli AT - Tel. 0141822640 

 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.moscatocanelli.it

 

 Moscato Canelli  moscatocanelli.it

 

Fiammetta Mussio

 

DA FIRENZE A MILANO PASSANDO PER MODENA: LA LUNGA SETTIMANA DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

Partiti con le degustazioni alla Chianti Classico Collection si è finito con l’Open Day dei Narratori del Gusto nel capoluogo meneghino

 

La lunga settimana dell’Aceto Balsamico di Modena IGP è iniziata da Firenze e si è conclusa a Milano, passando per Modena, tra eventi e progetti europei di sviluppo che vedono il Consorzio impegnato a livello istituzionale.

Il primo appuntamento è stato lunedì 11 e martedì 12 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze in occasione della Chianti Classico Collection 2019, dove il Consorzio ha presenziato all’evento insieme ad altri soci di Origin Italia a conferma di una partnership che si rinnova da anni tra il Consorzio Chianti Classico e una selezione delle più famose eccellenze agroalimentari italiane, di cui l'oro nero di Modena è uno dei più accreditati rappresentanti.

Una vetrina internazionale quella offerta dalla kermesse fiorentina per l’Aceto Balsamico di Modena IGP, denominazione a cui spetta il primato di essere la più esportata nel mondo, con oltre il 90% della produzione indirizzata in oltre 120 Paesi di tutto il mondo. Nell’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, il prezioso condimento cresce ancora del 2,5% e si conferma ancora leader di questa classifica, con circa 900 milioni di euro di quota export.

L’intensa settimana all’insegna dell’Aceto Balsamico di Modena IGP è poi proseguita mercoledì 13 febbraio con la visita, presso la sede del Consorzio di Tutela a Modena, di una delegazione di rappresentanti il progetto Interreg FoodChains 4 Ue, rientrante nelle azioni del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. In tale occasione, il Direttore del Consorzio Federico Desimoni ha tenuto un seminario sul rapporto tra packaging e mondo della comunicazione aziendale e istituzionale. La delegazione ha poi avuto l’occasione di approfondire la tematica oggetto del progetto in contatto diretto con operatori del settore analizzando il caso specifico dell’Aceto Balsamico di Modena.

Il ciclo di eventi che vede il prezioso condimento al centro della scena, si è concluso con la partecipazione il 19 e 20 febbraio a Milano allo Showroom BWT Spazio Vivaio 8, del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP al “Sensory Games e l’innovazione della narrazione”. L’open day organizzato dall’associazione i Narratori del Gusto, ha affrontato il tema dell’innovazione nella comunicazione dei prodotti alimentari proponendo un corso per “brend teller”, il convegno “L’innovazione della narrazione” e laboratori esperienziali e di gaming sensoriale. In entrambe le giornate, l’Aceto Balsamico di Modena IGP si è presentato ai partecipanti sia attraverso alcune dinamiche di gaming che con una particolare esperienza di narrazione sensoriale creata dal Consorzio che ha permesso un’immersione nella storia e nelle sensazioni dell’Aceto Balsamico di Modena.

 

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

#DOPECONOMY DA 15,2 MILIARDI, ANCORA CRESCITA DEL +2,6%

 

Veneto e Emilia-Romagna trainano il settore IG: Parma, Verona e Treviso le città più “ricche

Food: Formaggi da 3,9 miliardi e Prodotti a base di carne da 2,0 miliardi; export +3,5%, Aceti balsamici pesano il 26%. Nel Vino cresce ancora il Sistema Prosecco, buon trend per la maggior parte delle grandi produzioni; +5,8% l’export

 Ancora primato mondiale per l’Italia che conta 822 prodotti DOP, IGP, STG registrate a livello europeo su 3.036 totali nel mondo (dati al 05/12/2018): nel 2018 sono stati registrati in Italia la Pitina IGP (Friuli-Venezia Giulia), il Marrone di Serino IGP (Campania), la Lucanica di Picerno IGP (Basilicata) e il Cioccolato di Modica IGP (Sicilia), primo cioccolato a Indicazione Geografica al mondo.

 Il comparto delle IG italiane esprime i risultati più alti di sempre anche sui valori produttivi e per la prima volta supera i 15,2 miliardi di euro di valore alla produzione per un contributo del 18% al valore economico complessivo del settore agroalimentare nazionale. Se il settore agroalimentare italiano ha visto crescere il proprio valore del +2,1%, il settore delle DOP IGP ha ottenuto un risultato migliore pari al +2,6%.

 Continua a crescere l’export delle IG made in Italy che raggiunge gli 8,8 miliardi di euro (+4,7%) pari al 21% dell’export agroalimentare italiano. Bene anche i consumi interni nella GDO che continuano a mostrare trend positivi con una crescita del +6,9% per le vendite Food a peso fisso e del +4,9% per il Vino.

Il settore Food sfiora i 7 miliardi di valore alla produzione e 3,5 miliardi all’export per una crescita del +3,5%, mentre raggiunge i 14,7 miliardi al consumo con un +6,4% sul 2016. Il comparto Wine vale 8,3 miliardi alla produzione (+2%) e 5,3 miliardi all’export (su un totale di circa 6 miliardi del settore).

 Il Sistema delle DOP IGP in Italia coinvolge 197.347 operatori e garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che conta 275 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaft e oltre 10mila interventi effettuati dagli Organismi di controllo pubblici.

 

Geronimo Nerli

“Fattore Comune” 2018

Di Virgilio Pronzati 

 

Foto di Mara Daniela Musante 

 

Incontro tra i prodotti DOP, IGP e STG

 

Stefano Quaranta, Franco Biraghi, Pietro Ferrero, Renata Bianco, Stefano Pesci e Lucio Bernini

 

Se in Italia c’è carenza di materie prime, dipendendo così da altri Paesi, esattamente è l’opposto per i prodotti agroalimentari. Infatti il nostro Paese possiede giacimenti agroalimentari di qualità. Vere e proprie eccellenze che fanno dell’Italia la prima nazione dell’Unione europea per i prodotti agroali­mentari a denominazione di origine protetta DOP, a indicazione geografica protetta prosieguo IGP e a specialità tradizionali garantite STG.  Entrando nel dettaglio, con quali valenze questi prodotti agroalimentari di qualità hanno ottenuto le rispettive denominazioni? La DOP è concessa ai prodot­ti agroalimentari le cui caratteris­tiche di qualità dipendono del tutto o in parte dall’ambiente geografico in cui sono prodotti. 

  Stefano Quaranta, Fausto Guadagni, Antonio Mortali, Mario Marini, Maura Macchiavello, Gian Luigi Buccilli e Bernini

 

L’ambiente unisce fattori naturali, come il clima e le ri­sorse, a fattori umani, come le tec­niche di produzione e trasformazione tipiche di un’area delimitata. Tutte le fasi produttive devono avvenire pro­prio in tale area.  L’IGP è attribuito ai prodotti agricoli e alimentari che posseggono qualità o caratteristiche determinate dall’origine geografica. Al fine di ottenere detto marchio, è sufficiente che almeno una delle fasi produttive avvenga in un’area geo­grafica determinata. Per questo moti­vo, la procedura in questione è meno vincolante rispetto a quella richiesta per l’ottenimento del marchio DOP. La STG riguarda invece i prodotti che rispettano una ricetta tradizionale tipica. 

 

 Giorgio Benvenuto patron della Trattoria Edobar di Sori mentre serve la sua aurea farinata

 

 

E il metodo di produzione, e non la zona di origine, che contraddistingue il prodotto. Per utilizzare il marchio STG è sufficiente rispettare il disciplinare e che il luogo i dati del mese scorso, le denominazioni dell’Unione Europea, sono le seguenti: DOP 1784, IGP 1168 e STG 50.  L’Italia è al vertice con le prime due, con 575 DOP, 248 IGP e 2 STG, seguite dalla Francia con 465 DOP, 219 IGP e 1 STG, e dalla Spagna con 192 DOP, 133 IGP e 4 STG. La Liguria, ha 2 DOP: Olio Extra Vergine di Oliva Riviera Ligure e Basilico genovese. Altrettante le IGP: Acciughe sotto sale del Mar Li­gure e la Focaccia di Recco col formaggio.  

 

 La D.ssa Mara Daniela Musante, il conduttore Stefano Quaranta e la Sindaco di Barolo Renata Bianco

 

Da quest’ultima ghiottoneria è nata l’idea e, la successiva realizzazione di Fattore Comune, una manifestazione di successo giunta quest’anno alla seconda edizione, firmata dai geniali Daniela e Lucio Bernini (Dimensione Riviera Promozioni). L’iniziativa, senz’altro inedita, possiede importanti finalità tese a valorizzare e diffondere i prodotti locali DOP e IGP, con conseguente ricaduta economica sull’intero territorio, in particolare nel settore dell’ospitalità e del turismo. A promuovere l’iniziativa, sono il Comune di Recco e il Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio, con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali, della Regione Liguria e dei Comuni di Recco, Camogli, Sori e Avegno.

 Lo stand dei formaggi Bra e Raschera

 

due giorni, dal 16 al 17 novembre 2018, all’insegna dei prodotti DOP e IGP, presentati e commentati dai produttori. Nel pomeriggio del primo giorno, al Teatro Comunale di Sori, è andata in scena la seconda edizione di “Fattore Comune”. Incontro-dibattito tra prodotti e produttori DOP e IGP, con la partecipazione di funzionari del Ministero, Carabinieri, Controllo qualità e Repressione frodi, Consorzi di Tutela e Presidi Slow Food, condotto brillantemente, per competenza e professionalità, da Federico Quaranta, giornalista RAI conduttore di Linea Verde di Rai1 e di Decanter, trasmissione cult di Radio Rai 2.  

 

 La D.ssa Mara Daniela Musante e la Consigliere Regionale Laura Lilli Lauro

 

Un vero e proprio talk show con protagonisti i prodotti agroalimentari tutelati dall’Unione Europea.Un settore non solo strategico per l’economia comunitaria, ma che costituis­ce una garanzia nei confronti dei consumatori, poiché garantiscono un’informazione affidabile sull’origine geografica dei prodotti e dei loro processi produttivi così che questi possano fare scelte d’acquisto più consapevoli. Sul palco, prodotti certificati delle regioni Trentino, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e la Liguria.  

 Pier Paolo Giampellegrini e Cristina e Cesare Carbone  

 

Aperti i lavori da Marco Castagnola, vice sindaco di Sori, a parlare sul tema “Tutele e controlli delle eccellenze agroalimentari: garantire la qualità”, sono intervenuti il Dr Luigi Polizzi del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, ilTen. Colonnello Mario Fiordaliso del Comando Carabinieri per la tutela agroalimentare, il Dr Giovanni Govi dell’Istituto Controllo Qualità e Repressione Frodi, di Silvano Zaccone dei Presidi Slow Food. Una golosa pausa con la mitica farinata fatta come Dio comanda e servita da Giorgio Benvenuto uno dei due patron della trattoria Edobar di Sori, seguita dal tradizionale pandolce genovese della Focacceria Tossini e dall’invitante crostata con marmellata della trattoria Il Boschetto.  

 La D.ssa Mara Daniela Musante e l'Assessore Regionale Stefano Mai

 

Ripresa dei lavori con le interviste ai produttori dei seguenti prodotti:                                                     

Per il Barolo Docg 2014: la sindaco di Barolo Renata Bianco e Stefano Pesci del Consorzio di Tutela del Barolo.  Per il Bra DOP: Franco Biraghi Presidente del Consorzio, e a Pietro Ferrero del Comune di Bra. Per il Puzzone di Moena DOP:  Andrea Morandini del Caseificio Sociale di Moena e lo chef Raffaele Ciuffo. Per il Lardo di Colonnata IGP: il produttore Fausto Guadagni dell’omonima Larderia.  Per i Funghi di Borgotaro IGP: Antonio Mortali direttore del Consorzio, e lo chef Mario Marini. Per la Focaccia di Recco col formaggio IGP: il Vice Sindaco Gian Luigi Buccilli e la Presidente del Consorzio Maura Macchiavello.   

 Gian Luigi Buccilli, Sergio Rossetti, Daniela Bernini, Laura Lilli Lauro, Franco Senarega e Cristina e Cesare Carbone

 

Sono seguite le acute ed importanti riflessioni e considerazioni di Angelo Ciocca, Deputato del Parlamento Europeo e Stefano Mai, Assessore all’Agricoltura Regione Liguria. Degna chiusura del riuscito convegno, con le conclusioni di Federico Quaranta e Lucio Bernini per il Consorzio della Focaccia di Recco. Ma non è finita qui. Dalle ore 20 al ristorante Manuelina di Recco, grande serata di enogastronomia. Nei vari banchi d’assaggio, continue degustazioni e presentazioni di prodotti DOP e IGP. Presenti anche l’Enoteca regionale della Liguria e i Consorzi del Basilico Genovese DOP e Olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure, e l’Azienda Agricola Colle dei Maggioli con vini delle colline di Recco. Presente per l’occasione, la Regione Liguria con gli interventi del Segretario Generale Pier Paolo Giampellegrini, e dei consiglieri Laura Lilli Lauro, Sergio Rossetti e Franco Senarega.  

 Stefano Quaranta, Stefano Mai, Angelo Ciocca e Lucio Bernini 

 

In sala e in cucina, a fianco dello staff del ristorante Manuelina, i bravi allievi dell’Istituto Alberghiero Marco Polo di Genova e Camogli, coordinati dai loro insegnati. Il giorno dopo, sabato 17 novembre alle ore 10,00, “Educational” riservato ai numerosi giornalisti con piccolo tour turistico-gastronomico a Camogli. Da Recco, transfert a Camogli per show cooking dal consorziato di Camogli Focacceria Revello e, data la concomitanza, partecipazione all’inaugurazione del Castello di Babbo Natale, al Castel Dragone con aperitivo offerto dalla Associazione Commercianti di Camogli e graditissima conclusione, con un pranzo tipico presso il ristorante Alfredo di Recco.


 La mitica Focaccia di Recco col formaggio IGP

 

La Focaccia di Recco col Formaggio I.G.P. è un grande valore aggiunto riconosciuto ai comuni di Recco, Camogli, Sori e Avegno e si può trovare solo nelle attività consorziate: Ristoranti a Recco: Alfredo, Angelo, Da Lino, Da ö Vittorio, Del Ponte, Manuelina, Vitturin e Focacceria Manuelina.  Panifici a Recco: Tossini, Moltedo G.B. e Moltedo Luisa. Ristoranti a Sori: Edobar, Il Boschetto, Focacceria Tossini. Asporto a Camogli: Revello Focacceria.

 

 

AICIG DIVENTA ORIGIN ITALIA, SVOLTA STORICA NEL MONDO DEI CONSORZI DI TUTELA


Baldrighi: “un momento di crescita per tutte le DOP e IGP, fondamentale essere sempre più uniti per aumentare la conoscenza del valore delle denominazioni” 

Una svolta storica, per il mondo dei Consorzi di Tutela delle DOP e IGP italiane: l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG - che fino ad oggi li ha rappresentati a livello nazionale e sovranazionale - cambia volto, per dar vita ad una nuova aggregazione che avrà come punti saldi il coinvolgimento tra i soci non più solo singole realtà consortili ma anche Associazioni dei Consorzi relativi a segmenti di prodotti a denominazione specifici. Su questi presupposti si sviluppa il progetto ORIGIN ITALIA, che nasce per allinearsi ancora di più alla prospettiva internazionale e per essere in rete con le Indicazioni Geografiche sotto lo stesso ombrello OriGIn Europa, alla cui nascita le realtà consortili italiane hanno incisivamente contribuito.

La presentazione ufficiale del nuovo organismo si è tenuta questa mattina al MiPAAFT con una conferenza stampa dal titolo “Da AICIG ad ORIGIN ITALIA, il significato di una svolta” – che si è tenuta a margine dell’Assemblea Straordinaria dei Soci - cui sono intervenuti, tra gli altri, il Primo Vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, onorevole Paolo De Castro, il Capo Dipartimento DIQPAI Andrea Comacchio, Il Capo Dipartimento ICQRF Stefano Vaccari, il Presidente di AICIG Nicola Cesare Baldrighi, il Presidente di Afidop Domenico Raimondo, il Presidente di Isit Lorenzo Beretta ed il Direttore di OriGIn Massimo Vittori.

In sostanza, come spiega il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi“occorre essere sempre più uniti per aumentare la conoscenza del valore delle denominazioni e allo stesso tempo sensibilizzare i consumatori su temi di stretta attualità sulla tutela dei prodotti. I Consorzi di Tutela che gestiscono i prodotti DOP, IGP ed STG hanno a più riprese fatto capire di voler fare sistema. La svolta verso cui stiamo virando con la trasformazione da AICIG a ORIGIN ITALIA è rappresentata soprattutto dal fatto che anche le Associazioni dei Consorzi di Tutela per le varie categorie merceologiche,- con Afidop in primis per i formaggi DOP e Isit per i salumi sia DOP che IGP - hanno convenuto sulla necessità di dare origine ad una nuova realtà associativa, un nuovo punto di riferimento per aggregare gli organismi dei prodotti definiti nella politica di qualità UE con le Indicazioni Geografiche. Se oggi ci rendiamo protagonisti di questo importante cambiamento – ha aggiunto Baldrighi - è perché insieme crediamo di poter costruire un confronto sempre più incisivo con le istituzioni sia nazionali che sovranazionali”.

Tale operazione si contestualizza in un quadro di riferimento in continua evoluzione: il sistema delle DOP, IGP ed STG italiane, detiene il primato nella UE sia come numero di denominazioni, sia come valore e quantità prodotta . Assumendo il nome di ORIGIN ITALIA, si è inteso rendere evidente il fatto di essere parte del mondo che riunisce i produttori delle Indicazioni Geografiche non solo nell’Unione Europea ma in tutto il globo. Il Primo Vicepresidentedella Commissione agricoltura del Parlamento europeo, onorevole Paolo De Castro ha affermato:
"Legare le caratteristiche organolettiche dei prodotti e la loro origine geografica, costruendo a partire da questo filiere tutelate, è una grande conquista dell'Unione europea. Gli italiani, seguiti dagli altri produttori mediterranei, primeggiano nell'applicazione di questo concetto di qualità legato all'unicità, al gusto e al territorio. L’export agroalimentare Made in Italy ha concluso il 2017 con il record di 41 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all'anno precedente e sono certo che la nuova aggregazione che oggi si costituisce non potrà che aumentare le possibilità di sviluppo dei consorzi, garantendo ai nostri prodotti una tutela se possibile, maggiore di quella ad oggi garantita".

 

Al fine di comprendere meglio il passaggio da AICIG ad ORIGIN ITALIA, è utile sottolineare come i risultati ottenuti nel riconoscimento delle Indicazioni Geografiche a livello internazionale sia dovuto in maniera importante proprio alle azioni ed alla presenza dell’Italia nelle trattative che hanno condotto agli accordi internazionali sulla tutela di esse. Dalla Conferenza di Stresa del 1951 -primo accordo a tutela delle denominazioni di origine e tipiche dei formaggi che ha condotto nel 1954 alla prima legge nazionale e al riconoscimento dei Consorzi con attività di vigilanza su produzione e commercio – al Regolamento CEE 2081 e 2082 del 1992 che ha sancito il riconoscimento delle DOP, IGP ed STG a livello di Comunità Europea, allora composta da 12 Paesi. L'Italia ha avuto un ruolO di primo piano anche nel 2003 quando, con l’obiettivo di riunire i produttori delle IG anche di altri continenti, nasce di fatto la rete OriGIn, che nel 2018 ha poi trovato terreno fertile affinché si sviluppasse una omologa realtà anche a livello europeo prima ed italiano poi.

DICHIARAZIONI
Dichiarazione Onorevole Filippo Gallinella, Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati
“È un piacere essere presente oggi a questo importante momento che certifica l’attività di salvaguardia, tutela e certificazione del made in Italy agroalimentare nel mondo. Il passaggio da AICIG alla nuova denominazione dell’associazione Origin Italia, è testimone della volontà di rivolgere la tutela e informazione dei nostri prodotti in un contesto internazionale. Stiamo lavorando bene e per il futuro la chiave vincente sarà trasmettere anche il valore della sostenibilità dei nostri prodotti certificati”

Direttore di OriGin Europa Massimo Vittori 
“I Consorzi e le Associazioni di Consorzi italiani hanno giocato un ruolo importante nella creazione di oriGIn prima, e più recentemente di oriGIn Europa. Se nel 2003, anno di creazioni della rete mondiale oriGIn, i Consorzi facevano ancora fatica ad essere incisivi ai principali tavoli negoziali, oggi non c’è trattativa e dibattito internazionale dove le indicazioni geografiche non siano protagoniste, non solo a livello di tutela, ma anche in merito a temi come la sostenibilità, cruciali per il futuro della nostra società. Siamo quindi orgogliosi che AICIG e i suoi soci, protagonisti di questa evoluzione insieme ad oriGIn, abbiano deciso di continuare il percorso intrapreso ponendo l’accento sull’importanza di presentarsi alle istituzioni nazionali, regionali e mondiali con una “denominazione” comune. Siamo certi che questa decisione contribuirà a rafforzare l’unità e la forza del messaggio in favore delle indicazioni geografiche”
 
Presidente di Isit, Lorenzo Beretta 
“Oggi è una giornata importante per il sistema delle Indicazioni Geografiche, poiché segna un ulteriore passo per lo sviluppo di un ancor più coordinato e coeso comparto, che deve essere unito nell’affrontare le sfide che i mercati ci presentano ogni giorno e nel dare il proprio contributo e sostegno alle Istituzioni per lo sviluppo di una politica di qualità delle IG che le tuteli e le valorizzi in maniera sempre più incisiva. La nascita di Origin Italia – continua Beretta- rappresenta in particolare l’opportunità di avere un confronto sempre più puntuale, democratico e strutturato tra Consorzi, loro Associazioni e Istituzioni, senza mai dimenticare di ascoltare anche la voce delle aziende produttrici, che io rappresento e che - sul mercato italiano ed estero - lottano ogni giorno per affermare il nostro Made in Italy. Noi come ISIT continueremo a rappresentare i nostri Consorzi e le nostre aziende della salumeria tutelata, svolgendo iniziative specifiche di supporto, ma potremo ora - grazie all’accesso diretto in Origin Italia - svolgere un confronto davvero costruttivo sulle questioni trasversali del comparto delle IG. Auspichiamo in tempi brevi di presentare la nostra formale adesione”.
 
Presidente Afidop Domenico Raimondo
“Abbiamo vissuto un cambio di prospettiva verso il nostro futuro. La scelta di oggi è il consolidamento della nostra radice comune, rafforza la spinta a stare insieme, all’unità. Non è una strada facile, ma è obbligata dai tempi che viviamo, dagli obiettivi che perseguiamo, dal lavoro sinergico già avviato e che ora ribadiamo. Occorre un rinnovato senso di responsabilità per permettere all’intero comparto delle Dop e Igp di continuare senza intoppi nella direzione della crescita e dello sviluppo. Una crescita che deve avere come caposaldo i giovani. Le nostre denominazioni, così come i Consorzi, hanno bisogno di investire nella formazione dei ragazzi. Non si cresce – continua il Presidente Raimondo- senza una adeguata cultura e competenza delle nuove generazioni, senza la messa a punto di percorsi nuovi di specializzazione. Loro sono la nostra grande risorsa e scommessa. Bisogna guardare ai giovani con uno sguardo nuovo e una prospettiva condivisa. L’obiettivo comune è da un lato creare cultura intorno alle Dop e Igp e dall’altro avere manager, comunicatori, dirigenti che nel prossimo futuro proseguano il grande lavoro realizzato fino ad oggi, che ha portato le nostre eccellenze ad essere apprezzate in tutto il mondo, generando economia e orgoglio per l’Italia”.
 

Marzia Morganti 

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