NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Prodotti DOC e DOP E DOCG

IL PROSCIUTTO CRUDO DI CUNEO DOP PRESENTATO ALLE AUTORITÀ' E AGLI OPERATORI DI MERCATO

 

Il tavolo dei relatori

Successo per l’iniziativa “Porte aperte del Prosciutto Crudo di Cuneo Dop” che si è svolta lunedì 4 giugno al prosciuttificio Carni Dock di Lagnasco con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare le innumerevoli qualità di questa eccellenza cuneese. Al workshop hanno partecipato quasi 300 persone, tra di loro anche molte personalità politiche, civili e militari, che hanno potuto scoprire i segreti del prelibato salume cuneese e conoscerlo poi a fondo nella successiva degustazione guidata al Castello di Lagnasco.

In particolare erano presenti il Prefetto di Cuneo Giovanni Russo, i senatori Giorgio Bergesio, Marco Perosino e Mino Taricco. Presente, inoltre, l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero. Nella degustazione il Prosciutto Crudo di Cuneo Dop ha incontrato altre prelibatezze del territorio, come i formaggi Bra e Raschera Dop e i vini del Piemonte. 

Alcune cosce di Prosciutto di Cuneo DOP

 

“Sono felice di rimarcare ciò che è stato fatto in questi anni – commenta Chiara Astesana, presidente del Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo -. Quando siamo partiti, alla fine degli Anni ’90, non pensavamo di raggiungere un risultato simile.Nel 2009, dopo aver ottenuto il riconoscimento dalla Comunità Europea, durante la presentazione dissi che avevamo raggiunto un primo traguardo ma che molta strada rimaneva da fare. Ho avuto la fortuna di trovare in Luigi Allasia, amministratore delegato Carni Dock, la persona che ha condiviso con me questo progetto, non è stato facile perché dovevamo distinguerci da altri marchi nazionali ben più strutturati del nostro. Per farlo dovevamo puntare su un prodotto di alta qualità, prodotto in modo artigianale. Siamo partiti con una produzione di 2 mila pezzi, l’anno scorso siamo arrivati a 14 mila. Quest’anno puntiamo a 16 mila. Questa è la conseguenza della politica dei piccoli passi, lavorando duramente, senza fretta ma con tanta determinazione”. “È stata una giornata di festa perché abbiamo avuto il piacere di avere come ospiti i nostri clienti che acquistano e apprezzano il Crudo di Cuneo – aggiunge Luca Allasia, amministratore delegato pro tempore di Carni Dock -. Siamo l’unica realtà ad avere il macello vicino al prosciuttificio, con suini a km zero, provenienti da allevamenti selezionati della provincia di Cuneo, di Asti e da 54 Comuni da quella di Torino. Inoltre, grazie alla carta d’identità fissata ad ogni prosciutto, leggibile con un QR code, si può conoscere l’esatta provenienza del prodotto, garanzia unica di un prosciutto Dop”. 

 

Un momento della visita 

Durante il pomeriggio, i partecipanti hanno potuto conoscere più a fondo la produzione del Crudo di Cuneo, scoprendo così tutte le fasi di lavorazione del prodotto: la salagione (1° sale e 2° sale), il periodo di riposo, la pre-stagionatura – durante la quale vengono eseguite due o più applicazioni di sugna (sugnatura) allo scopo di proteggere la parte della coscia non ricoperta dalla cotenna – e la successiva di stagionatura che può durare anche più di un anno. Complessivamente il processo produttivo dura 24 mesi. Dal punto di vista nutrizionale il prosciutto Crudo di Cuneo Dop appartiene alla categoria dei salumi magri, con basso contenuto di sale. La riduzione del contenuto di sale è consentita dalle condizioni igieniche ottimali nelle quali vengono lavorate le cosce e dal rispetto rigoroso della catena del freddo nelle prime settimane di lavorazione. 

L’iniziativa rientra in un programma di azioni più complessivo realizzato insieme ai Consorzi di Tutela dei formaggi Bra e Raschera Dop e al Consorzio vini del Piemonte ed è cofinanziato dalla Regione Piemonte nell’ambito del PSR 2014.2020 Misura 3.2.1.

LA CIPOLLA BIANCA DI MARGHERITA IGP

 

 

Illustrate ieri a Roma le peculiarità e i dati sul prodotto pugliese nella sede dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche

 

Segni particolari: Igp. È stata presentata ieri 11 aprile  a Roma, nella sede dell’Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) un’eccellenza che arriva dalle terre pugliesi: la Cipolla Bianca di Margherita Igp. Le peculiarità del prodotto, che ha ottenuto due anni fa il marchio di indicazione geografica protetta, sono state spiegate durante la conferenza stampa, alla presenza di Leo Bertozzi segretario generale di Aicig, Giuseppe Castiglione presidente del Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp, Ruggiero Piazzolla agronomo, Antonio Russo produttore. Presente anche lo chef Salvatore Riontino che nell’occasione ha preparato alcune ricette a base della specialità pugliese.

 

«La nostra cipolla è rimasta sempre la stessa negli ultimi due secoli – ha commentato Giuseppe Castiglione - viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Bat), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). La nostra cipolla è versatile, si presta bene per ogni tipo di ricetta, dagli antipasti ai primi piatti, dai secondi alle zuppe, fino alla confettura a base di cipolla da abbinare con i formaggi. Cotta si abbina a numerose ricette, in particolare ai secondi piatti, anche se cruda “esprime” al meglio il suo sapore. Facendo un bilancio dei due anni trascorsi dalla costituzione del Consorzio – prosegue Castiglione - possiamo affermare che i mercati e la grande distribuzione stanno dimostrando sensibilità per il nostro prodotto a qualità certificata. I numeri del 2017 per la certificazione e vendita della Cipolla bianca di Margherita Igp sono stati incoraggianti, arrivando a 22.164 quintali, il 30% in più del 2016. Siamo convinti che con le opportunità offerte dal marchio Igp si possano aprire nuovi mercati. L’obiettivo per il 2018 è mantenere questa percentuale di crescita».

 

 

 

«La Cipolla Bianca IGP - spiega il Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi - è l’espressione dell'eccellenza di un sistema DOP e IGP che a livello europeo conta ben 1398 IG food, di cui 294 soltanto in Italia tra DOP, IGP e STG. La Cipolla Bianca IGP è un esempio di come i fattori ambientali ed umani, determinino le caratteristiche specifiche del prodotto e di fondamentale importanza è il ruolo del Consorzio che deve tutelare, valorizzare e promuovere tale eccellenza. Il contesto associativo di AICIG permette di confrontare le specificità dei diversi prodotti e contesti produttivi, in modo da accrescere sempre più lo strumento dell'Indicazione Geografica come valorizzazione del prodotto territoriale».

 

Ufficio stampa Aicig
Marte Comunicazione snc

Marzia Morganti cell. 3356130800 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Niccolò Tempestini cell. 3398655400 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Alessandra Ricco

Ufficio stampa Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla bianca di Margherita Igp

346.5816529

 

TUTELA DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA

 

 

TUTELA DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA - LA SENTENZA DELLA SUPREMA CORTE FEDERALE TEDESCA: UN PASSO IMPORTANTE VERSO LA PIENA TUTELA DEL TERMINE BALSAMICO

 

La causa che coinvolge il Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e la società tedesca Balema è giunta all’ultimo grado di giudizio in Germania. L’oggetto del contendere è la tutela del termine “Balsamico” e la sua portata evocativa nei confronti dell’Aceto Balsamico di Modena.  Dopo la sentenza di primo grado del tribunale di Mannheim, fortemente favorevole alle tesi del Consorzio, e quella della corte d’Appello di Karlsruhe che, ribaltando l’esito del procedimento, aveva negato la possibilità di tutelare il termine “balsamico”, questa mattina è arrivata la sentenza della Suprema Corte Federale Tedesca, ultimo grado di giudizio in Germania. La Suprema Corte ha rigettato la sentenza di appello e accolto il ricorso del Consorzio rinviando la procedura alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per un parere pregiudiziale. 

 

Il Consorzio è totalmente soddisfatto: <Il provvedimento non poteva essere più positivo – afferma il Direttore Federico Desimoni – “in primis" perché la sentenza di appello non è stata confermata e con essa sono state rigettate le motivazioni giuridiche totalmente infondate su cui il provvedimento si basava; secondariamente, perché il rinvio alla Corte di Giustizia dell’Unione porterà finalmente alla formulazione di un precedente applicabile su tutto il territorio comunitario: un passo fondamentale per raggiungere, presto, una piena tutela della nostra denominazione nei confronti di evocazioni e imitazioni>. 

 

La soddisfazione del Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena IGP  è certamente giustificata anche perché negli ultimi anni la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE è stata fortemente positiva e favorevole alla tutela dei prodotti DOP e IGP proprio nei confronti di evocazioni e imitazioni. Quindi, è possibile che presto i precedenti già consolidati vengano arricchiti da un’ulteriore provvedimento questa volta inerente l’oro nero di Modena. 

Un’ottima notizia, ma non solo per i produttori di Aceto Balsamico di Modena, infatti, ancora una volta chi davvero potrà godere dei frutti di una maggiore tutela, dell’eliminazioni di pratiche scorrette e di concorrenza sleale e soprattutto di una maggiore trasparenza nell’etichettatura dei prodotti alimentari saranno i consumatori di tutta Europa.

 

Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Tel. 335 6130800 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.consorziobalsamico.it

 

 

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica