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Cantine

MANDRAROSSA

 

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Urra di Mare Bianco Sicilia DOC 2020

Il Sauvignon Blanc cullato dal mare

Dall’incontro tra un angolo di Sicilia sorprendente e un celebre vitigno internazionale, nasce uno dei bianchi iconici della linea Innovativi di Mandrarossa, frutto di uno studio agronomico volto ad identificare le migliori combinazioni tra varietà e microterroir.

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Urra di Mare Bianco Sicilia DOC 2020 è un Sauvignon Blanc dalle intriganti suggestioni marine. Grazie alle brezze, provenienti dal mare, che accarezzano i vigneti di Mandrarossa, affacciati sulla costa sud occidentale dell’isola, questo vitigno aromatico si rivela con un’espressione nuova e particolare, autenticamente siciliana dove sentori agrumati e note saline si uniscono armoniosamente.

 

Situati tra mare e collina, i vigneti dedicati alla produzione di Urra di Mare godono di un’esposizione sud – sud ovest e di terreni a composizione argilloso calcarea che contribuiscono a determinare l’intensità aromatica e la mineralità che caratterizzano Urra di Mare. Al fine di preservare queste qualità, la raccolta delle uve avviene attraverso la vendemmia notturna. Questo processo permette, grazie alle temperature notturne (inferiori di circa 10/15 °C rispetto al giorno) di ridurre notevolmente l’ossidazione delle uve e di preservarne l’integrità. Altro grande pregio della vendemmia notturna è la sua eco-sostenibilità. Il lavoro svolto di notte, quando le temperature sono più basse, riduce la quantità di energia necessaria per la lavorazione delle uve, tutelando l’ambiente dall’inquinamento. Un esempio è la criomacerazione che, se svolta durante il giorno, quando la temperatura dell’uva raccolta è di circa 30/33 °C, necessita di un grande dispendio energetico per portare le uve alla temperatura ideale di 4/5 °C. Viceversa, se fatta nelle ore notturne, in cui la temperatura delle uve è già più bassa (18/20 °C), richiede un dispendio di energia inferiore con conseguente minore impatto per l’ambiente.

 

Altro elemento significativo per la caratterizzazione di Urra di Mare è l’annata. La 2020, in uscita nel mese di aprile, è stata contraddistinta dalle alte temperature estive che se da una parte hanno inciso con una riduzione in termini di quantità, dall’altra ha permesso di raccogliere uve sane, mature e ricche di sostanze fenoliche, con una vendemmia anticipata ai primi giorni di agosto.

Urra di Mare Bianco Sicilia DOC 2020 si presenta di un colore giallo paglierino con riflessi dorati brillanti. Il profumo è intenso, con aromi di agrumi, pesca, albicocca e sentori di menta e basilico. Al palato presenta un’ottima armonia tra aromi di frutta e mineralità, con un finale fresco e persistente, capace di esaltare piatti a base di pesce e verdure.

 

Per questa etichetta le signore della Brigata di Cucina Mandrarossa, ambasciatrici del sapere unico e prezioso legato alla tradizione gastronomica di Menfi, hanno studiato due ricette capaci di riportare i sensi a un semplice e genuino assaggio di Sicilia.

Nidi di zucchina lagenaria

Spatola in agrodolce

 
 
Testo alternativo
 

mandrarossa.it 

 

 Paola Chiapasco

WELL COM srl

Via Rio Misureto, 8 - 12051 Alba (Cn) – Italy

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tel. +39 0173 362958 

MUNDUS VINI 2021 TUTTO D’ORO E D’ARGENTO PER COL VETORAZ 

 

La pandemia, con la quale, pur senza perdere la tenacia e lo slancio che ci caratterizzano e sostengono, continuiamo a fare i conti anche in questi primi mesi del 2021, non ferma gli annunci di nuovi riconoscimenti assegnati ai nostri Valdobbiadene DOCG.

 

La nuova edizione del Gran Premio Internazionale Mundus Vini assegna ben tre Medaglie d’Oro al Valdobbiadene DOCG Extra Dry Cuvée 13 2020, al Valdobbiadene DOCG Extra Dry 2020 e al Valdobbiadene DOCG Millesimato Dry 2020. Mentre tre Medaglie d’Argento sono andate al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée Ø 2020, al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée 5 2020 e al Valdobbiadene DOCG Brut.

 

Riconoscimenti come questi, sono un segnale importante e una garanzia dell’eccellenza di cui Col Vetoraz si fa interprete in ogni suo spumante per offrire sempre la migliore qualità ai propri consumatori ed estimatori, nel costante profondo rispetto del proprio territorio di origine, culla della sua vera identità.

 

Col Vetoraz Spumanti S.p.A.  

Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle, parte delle celebri colline del Cartizze da cui ha origine questo vino pregiato. E’ proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi, crescere e raggiungere in 25 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.000.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.200.000 di bottiglie. Grande rispetto per la tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali. 

 

Lorella Casagrande

CANTINA BOLZANO: “UN CALO, NON UN CROLLO TOTALE”

 

Ristoranti e hotel chiusi, eventi annullati: anche il settore del vino sta soffrendo a causa della pandemia. Eppure non tutto sta andando male. Grazie alla crescita nel commercio alimentare al dettaglio e nel commercio online, Cantina Bolzano è riuscita a limitare il segno negativo nel 2020. “Il temuto crollo totale non è avvenuto”, afferma il Direttore di Cantina Bolzano, Klaus Sparer.

 

Il Coronavirus ha colpito il mondo intero, compreso quello del vino. In questo contesto, le perdite nel settore Horeca sono significative. “Non è possibile compensare completamente queste perdite attraverso altri canali di distribuzione”, afferma Sparer. “Tuttavia siamo riusciti a contenere il calo delle vendite dei vini entro limiti tollerabili”. Nell’anno commerciale 2019/2020 (dal 1 agosto 2019 al 31 luglio 2020) Cantina Bolzano ha registrato un lieve calo, mentre dal 1 agosto 2020 la flessione negativa si è leggermente accentuata: ciò è attribuibile al crollo della stagione invernale 2020/2021. “Per noi la cosa più importante era, ed è tuttora, assicurare la liquidità della cantina in modo tale da permettere ai nostri 220 soci di vivere con l’attività di viticoltura e assicurare tutti i posti di lavoro”. Finora, questo obiettivo è stato raggiunto.  

 

In questa crisi pandemica per Cantina Bolzano è stata essenziale l’affermazione nel settore del commercio alimentare al dettaglio. “Da anni siamo presenti nei supermercati nell’area DACH (Germania, Austria, Svizzera) e in Italia. Si tratta di negozi di alimentari di fascia alta all’interno dei quali è presente una vasta gamma di vini di qualità superiore. Il settore del commercio alimentare al dettaglio è rimasto operativo durante tutto l’arco della crisi e ha acquistato volumi di merce molto più ingenti rispetto agli anni di normale attività. Ciò ha portato ad aumentare in modo consistente la quota del commercio alimentare al dettaglio nel fatturato totale”, afferma Sparer. Inoltre, non ci sono state dure trattative tra fornitori e commercianti sui prezzi: “Da decenni collaboriamo con alcune catene di supermercati e questo rapporto di fiducia ha rappresentato un grande vantaggio per noi, soprattutto in questo momento così difficile per tutti. Nessuno ha cercato di sfruttare la posizione dell’altro”. Gli aspetti positivi della vendita dei vini nelle catene premium non finiscono qui: “Attraverso i vini di Cantina Bolzano l’Alto Adige si avvicina continuamente ai numerosi acquirenti presenti nei negozi. I vini diventano dunque ambasciatori ed immagine della destinazione Alto Adige”, spiega Sparer. “Anche le esportazioni nella regione DACH stanno andando nuovamente molto bene, così come il commercio specializzato”, conclude Sparer.

 

“Rivoluzione online” nella vendita dei vini  
Un altro vincitore è stato il commercio online, anche nella vendita dei vini. “Lo sviluppo in Italia è stato straordinario: i più importanti rivenditori specializzati nel vino hanno fatto passi da gigante in questo contesto. La pandemia ha permesso una rivoluzione online, anche in un mercato vitivinicolo molto conservatore come quello dell’Italia”, sottolinea Sparer. Cantina Bolzano ha raddoppiato il suo volume di vendite online dallo scoppio della pandemia, raggiungendo il 7-8% del valore del fatturato online, grazie alla crescita delle piattaforme online e al lancio del proprio Online-Shop avvenuto lo scorso anno.  

 

Per quanto riguarda gli sviluppi del 2021 Sparer è ottimista, seppur con cautela: “Ad oggi c’è una mancanza di prevedibilità e pianificazione e ciò mette in difficoltà soprattutto la gastronomia e il settore alberghiero: la situazione diventa più difficile ogni mese che passa. Nonostante tutto, sono convinto che le attività commerciali andranno molto bene durante la stagione estiva. Possiamo intuirlo grazie alle reazioni dei nostri clienti nel resto d’Italia: non appena le misure stringenti adottate di regione in regione si allentano e i ristoranti riaprono, il mercato inizia a muoversi immediatamente. Al momento non vengono effettuati grandi ordini dai ristoratori perché ognuno ha imparato che in tempi di pandemia è necessario agire con prudenza. Però una cosa è certa: gli ordini arrivano”.    

Con una produzione pari a 3,5 milioni di bottiglie all’anno, Cantina Bolzano è uno dei più importanti produttori di vino dell’Alto Adige.  

 

 

 daviso

Cantina Kurtatsch

Cantina Kurtatsch è un nuovo modello di cooperazione: 190 famiglie che innovano e ridefiniscono la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del proprio

territorio, con sguardo rivolto al mondo vitivinicolo internazionale

 

Nel 2020 un compleanno importante, i primi 120 anni festeggiati con l’inaugurazione dell’imponente nuovo edificio annesso alla cantina che accoglie un grande centro logistico, la nuova barricaia e il negozio al dettaglio realizzati dall’architetto Egon Kelderer. La facciata dell'enoteca è ispirata alla parete “Milla”, la spettacolare formazione rocciosa in dolomite situata sotto il paese di Cortaccia. La riproduzione stilizzata di questa propaggine della Costiera della Mendola è immagine riflessa dell’importante e simbiotico legame che unisce Kurtatsch al suo territorio e alle sue alle montagne, in un lavorare per e con la natura.

La cantina non è solo edificio fisico, ma il lavoro di 27 collaboratori e 190 famiglie che si dedicano quotidianamente alla produzione di vini di alta qualità in modo sostenibile.

 

I grandi vini nascono in vigneto, per questo i veri protagonisti sono le viti stesse e i soci che le accudiscono e lavorano. Nei vigneti esiste da sempre un legame tra coltivatore e viti e questa conoscenza di inestimabile valore, tramandata di generazione in generazione, unita alla contemporanea struttura della cantina, offre le migliori condizioni per la produzione di vini terroir unici e caratteristici.

 

KNOW-HOW DI FAMIGLIE STORICHE PER UN NUOVO MODELLO DI COOPERAZIONE

Cantina Kurtatsch, pietra miliare del patrimonio vitivinicolo altoatesino, rappresenta un nuovo modello di cooperazione, non solamente tra gli uomini che abitano questo territorio da secoli, ma anche tra questi e la natura che li circonda, creando una simbiosi virtuosa, fatta di tutela e ricompensa sotto forma dei frutti della vite, genesi di vini di carattere e caratteristiche eterogene.

 

VITICOLTURA ESTREMA

L’esposizione, l’altitudine, l’escursione termica, le correnti e le precipitazioni estreme: sono alcune delle caratteristiche che rendono la viticoltura di montagna così diversificata e varia, in una collaborazione naturale che è la sintesi e lo specchio degli elementi costitutivi. In questo ambiente, ogni parcella, ogni versante, ogni zona si differenzia per innumerevoli motivi ed è racchiusa nella sapienza e nell’esperienza di coloro che da sempre vivono questi luoghi, sviluppando la migliore strategia per coltivare le viti e produrre grandi vini. Strategia che Kurtatsch persegue quotidianamente in un dialogo costante con soci ed enologi.

 

LE ICONE DI KURTATSCH

Freienfeld, Cabernet Sauvignon e Chardonnay, un rosso e un bianco che affondano le radici a Tenuta Freienfeld, sede della storica cantina e dei migliori appezzamenti di Cortaccia, su suoli ghiaiosi ricchi di dolomite.

Brenntal, due single vineyard di carattere che nascono dai rossi terreni argillosi della posizione più calda e soleggiata: Gewürztraminer e Merlot. Raccontano splendidamente la longevità, la forza e il carattere alpino che ritroviamo nell’anima di Kurtatsch.

Soma e Amos, due scommesse vincenti, anche in questo caso un rosso e un bianco, due etichette nate come edizione limitata e affermatesi per il loro corpo, rappresentano le zone più calde, a valle, e più fresche, a monte, e di queste zone sono sintesi delle migliori qualità.

 

SOSTENIBILITÀ

I vigneti e la loro naturale diversità sono riconosciuti per essere la più grande risorsa. I viticoltori li apprezzano e li rispettano, motivo per cui il lavoro sostenibile è da diversi anni una parte centrale della filosofia di questa cooperativa.

Insieme ai 190 membri, hanno sviluppato un programma completo con l'obiettivo di creare una filiera sostenibile dal lavoro in vigna al prodotto finale.

Dal campo, alla cantina, agli uffici, in tutti i diversi ambienti di produzione vengono seguite le norme che permettono una gestione attenta e sostenibile delle risorse, naturali e intellettuali, al fine di avere il minimo impatto possibile, garantendo azioni di riflesso positive sull’ambiente, sulla comunità di Cortaccia e su tutti coloro che interagiscono con la cooperativa.

 

"PASUCRÀ" IL PRIMO PIEMONTE MOSCATO SECCO DOC

Finalmente è pronto per essere stappato il primo Piemonte Moscato Secco DOC disponibile sul mercato

 

Si chiama "Pasucrà" termine piemontese che sta' a significare "non dolce". Un vino nuovo ma contemporaneamente antichissimo figlio della tradizione contadina del "filtrato dolce" che col passare dei mesi diventava sempre meno dolce, ottenuto con il Moscato Bianco, il più importante vitigno aromatico del mondo.

Un vino antico che però era rimasto "nascosto" fino ad oggi e senza una DOC (Denominazione di Origine Controllata) all'ombra di suo fratello, il Moscato d'Asti dolce.

Dopo la coltivazione del vigneto, tutta manuale, le uve vengono raccolte alcuni giorni prima rispetto a quelle del nostro Moscato d'Asti Sanmaurizio.

Dopo la pigiatura le vinacce vengono lasciate in macerazione a freddo per almeno 24 ore e successivamente sofficemente pressate per ottenere un mosto ricco di polifenoli e dal colore giallo dorato intenso che viene fatto fermentare fino ad ottenere un vino completamente secco ma fresco e moderatamente alcolico di 12,5°. Fruttato, straordinariamente

 

 

aromatico e agrumato, può anche essere servito quasi ghiacciato a partire da 6° fino 14°c. Molto adatto ad a accompagnare coquilles, cruditè, piatti orientali, crostacei, molluschi, verdure, antipasti, primi e carni bianche.

 

 

Forteto della Luja

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