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Cantine

UN GIOVANE INGEGNERE SCOMMETTE SUI VITIGNI AUTOCTONI A MONTESPERTOLI

Un’azienda agricola a gestione familiare, un giovane ingegnere che decide di cambiare strada per seguire una passione e la volontà di produrre vini riscoprendo vitigni autoctoni del territorio. Questi gli elementi che riassumono la storia del 25enne Giulio Tinacci e dell’azienda di famiglia, l’Azienda Agricola Montalbino di Montespertoli, in provincia di Firenze.  Di proprietà della famiglia Tinacci dagli anni ’90, l’Azienda Agricola Montalbino si trova nella campagna montespertolese, immersa nelle colline del Chianti. Qui, i vigneti, l’uva e il vino, da secoli hanno segnato il territorio e le persone; ed è per questo che la tradizione enoica di questo luogo è ciò a cui l’azienda più tiene e fa riferimento durante la gestione delle colture e la produzione dei vini.

 

Giulio Tinacci è il secondo dei tre figli della famiglia. Dopo gli studi al liceo scientifico Niccolò Rodolico di Firenze, si è laureato in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano e ha poi approfondito gli studi all’estero. Al termine degli studi, Giulio decide però di seguire quella che nel frattempo aveva scoperto essere la sua passione: la viticoltura e la produzione di vini di qualità. Supportato dalla famiglia, inizia quindi a occuparsi dello sviluppo della parte vinicola dell’azienda, che oltre all’attività agricola conta un agriturismo e un ristorante agrituristico. Laddove in passato c’erano dei vigneti, Giulio e la sua famiglia ne hanno reimpiantati di nuovi con vitigni autoctoni. La cantina è stata ristrutturata in modo da preservare al massimo il potenziale qualitativo delle uve e poter accogliere clienti per degustazioni e visite.

 

“Quando con la mia famiglia abbiamo deciso di reimpiantare vigneti nei nostri terreni, c’era l’idea di completare l’azienda: la produzione di vino era l’elemento mancante che andava ad aggiungersi all’agriturismo, al ristorante e alla produzione di olio extravergine di oliva. All’inizio ho seguito la parte puramente amministrativa dell’investimento, poi pian piano ho iniziato ad appassionarmi sempre più al mondo del vino e a quello della viticoltura, racconta Giulio Tinacci. Così, appena laureato, ho deciso di dedicarmi completamente alla produzione dei vini di Montalbino. Qui ho seminato le basi per un progetto di vita, non solo enologico e imprenditoriale. Ogni giorno ho la fortuna di confrontarmi sia con le lavorazioni in campo che con quelle in cantina, di conoscere e apprendere i segreti di questo lavoro così affascinante. Tutto questo con il costante supporto della mia famiglia e dei consulenti: l’enologo Valentino Ciarla, e l’agronomo Gianluca Grassi”.

 

Le varietà di vite attualmente presenti nei vigneti sono tutte autoctone: Sangiovese, Colorino, Canaiolo e Fogliatonda quelle a bacca rossa e Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga del Chianti e Malvasia Aromatica quelle a bacca bianca. Il tipo di agricoltura condotta è a basso impatto ambientale, un’agricoltura che preservi la biodiversità e conservi la naturale sostanza organica presente nei terreni. Così, dal 2008, l’azienda è certificata biologica. Per il controllo delle infestanti viene fatto uso del solo diserbo meccanico, con lavorazioni periodiche del terreno e sfalci delle erbe. Nei periodi più caldi invece, i terreni sono lavorati a filari alterni, così da interrompere la risalita capillare dell’acqua e mantenere sufficienti risorse idriche nel terreno.

 

Le uve, completamente raccolte a mano e trasportate in cassetta, vengono selezionate e fermentate in tini in acciaio a temperatura controllata. Successivamente, i vini migliori sono destinati ad affinamento in botti grandi o barrique in legno di rovere. In cantina, l’utilizzo di solfiti o di altri prodotti enologici è ridotto al minimo così da ottenere un vino artigianale, territoriale e biologico. L’intento è quello di ottenere un vino il più fedele possibile al terroir di provenienza, un terroir con una delle vocazioni vitivinicole più apprezzate e invidiate in Italia e nel mondo.

 

A oggi, sono quattro le tipologie di vino prodotte dall’azienda, tre rossi e un bianco:

·       Chianti Montespertoli DOCG - Sangiovese, Canaiolo e Colorino

·       Chianti Superiore DOCG - Sangiovese, Canaiolo e Colorino

·       Rosso Montalbino - Fogliatonda, Canaiolo e Colorino

·       Bianco Montalbino - Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca del Chianti

 

Marco Albanesi

LA SCOLCA PRESENTA LA SUA NUOVA WINE EXPERIENCE POST-COVID

La Famiglia Soldati

La Scolca riapre le sue porte a tutti gli appassionati con nuove esperienze “en plein air”con distanziamento assicurato per natura, sicurezza totale e ricerca dell'equilibrio corpo mente: dallo yoga alle camminate in vigna, al wine tasting dopo una partita di golf – è questo il mood new age delle nuova offerta di incoming per scoprire la filosofia del Gavi dei Gavi, da oggi disponibile per l’acquisto e la prenotazione online sul sito www.lascolca.net 

"Abbiamo bisogno di esperienze semplici ed emozionanti, che sappiano raccontare la storia della nostra identità territoriale e che riescano a coniugare l’aspetto ludico ed educativo con la sostenibilità ambientale. Occasioni da vivere in piccoli gruppi, in coppia o in famiglia, per una mezza giornata oppure per un intero weekend”. 

Esordisce così Chiara Soldati, che crede da sempre nel principio che la visita in cantina debba essere soprattutto un’opportunità per sperimentare in modo immersivo un territorio con tutte le sue variabili culturali, enologiche e gastronomiche locali, da vivere con rispetto per la natura e per le persone con le quali si viaggia. 

La nuova offerta include esperienze ricercate e personalizzate sui gusti e le esigenze di ogni tipo di ospite.
Dalla passeggiata tra i vigneti, per scoprire il territorio in tutte le sue sfumature e rispondere ad ogni curiosità sulla produzione e sulla gestione delle vigne, con degustazione di La Scolca Spumante Brut Metodo Classico e Gavi La Scolca Etichetta Bianca; alla Golf&La Scolca Wine, per gli appassionati del golf che, dopo una giornata trascorsa sul green, desiderano sorseggiare un calice di Gavi Villa Scolca o del nuovo Blanc de Blancs metodo classico in completo relax e con tasting di proposte gourmet; lo Yoga in vigna – in collaborazione con Laura Gobbi - per coloro che desiderano rigenerare corpo e mente immersi nella natura e concedendosi un gustoso light lunch in compagnia dello chef Stefano Di Bert, con menù vegetariano e, su richiesta, vegane o gluten free, e con degustazione di La Scolca Gavi dei Gavi Etichetta Nera

"Credo che questo nuovo modo di concepire il viaggio nel mondo del vino possa avvicinare sempre di più anche i Millennials. L’Italia è la meta mondiale preferita dagli enogastronauti di tutto il mondo secondo i dati del Food Travel Monitor 2020 – World Food Travel Association - e dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico italiano 2020 emerge che proprio i millennials - i nati tra il 1981 e il 1996, oggi 24 - 39enni - sono stati i principali artefici della crescita del turismo enogastronomico a livello mondiale” – continua Chiara Soldati. 

“In futuro, i target ai quali riferirsi saranno la generazione z, i superfoodie nati dopo il 1997, fortemente interessati alla vacanza enogastronomica come esperienza unica e da ricordare per sempre. 

Tenuta La Scolca 

Strada per Rovereto 170/r, 15066, Gavi (AL) www.lascolca.net 

Questo è un pubblico che si documenta prevalentemente per via digitale.
I dati riportano che l’80% di loro ha visitato almeno una destinazione o ha partecipato ad un’esperienza a tema grazie ad informazioni tratte da video, post e recensioni pubblicate in rete. Ed è per questo che le nostre offerte - sottolinea Chiara Soldati - si propongono come sintesi tra “produzione", “prodotto” e “territorio”, e intendiamo promuoverle attraverso la narrazione di tutta la filiera, offrendo a un ospite globetrotter, sempre più consapevole, un insieme complesso di informazioni ed esperienze da pre - gustare anche on line attraverso i nostri canali social Instagram @ lascolca_official, Facebook @LaScolca”. 

Per informazioni e per prenotare le esperienze contattare La Scolca al numero 0143683176 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le esperienze si possono anche acquistare online sul sito www.lascolca.net 

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Tenuta La Scolca 

Strada per Rovereto 170/r, 15066, Gavi (AL) www.lascolca.net  

Camilla Fondelli

RITORNA L'APERICENA AL TRAMONTO CON I CEMBRANI DOC

La campagna della Valle di Cembra ha una peculiarità che le ha dato anche il  titolo di Paesaggio Rurale Storico:  verdi pendii che scendono fino alle acque del fiume Avisio con terrazzamenti piantati a vite e oltre settecento chilometri di muretti a secco. Da qui nascono i prodotti a km 0 delle aziende locali che si potranno gustare alla manifestazione Baiti En Festa 2020: dieci saranno le baite dove il visitatore potrà fermarsi e trovare piatti diversi di tappa in tappa accompagnati da vini, spumanti, grappe e succhi di frutta. In ogni baita la portata sarà servita dal produttore stesso che racconterà la lavorazione e le caratteristiche gastronomiche del piatto.

Un’ apericena itinerante che come prima degustazione prevede la mela e del sciroppo di Melissa dell’azienda officinale GioVe, a seguire Trentingrana del Caseificio Sociale Val di Fiemme, Chips di zucchine e pomodori dell’azienda agricola Fernanda Zendron, bavarese salata alla ricotta di capra, pomodoro confit al basilico e crumble a cura di Maso Franch, carpaccio di carne salada della Macelleria Paolazzi Luigi, polenta preparata dagli Alpini di Cembra con lo spezzatino cucinato da Happy Ranch, pane di segale e spalmabile di caprino al timo del Caprificio Onorato Matteo. Non mancherà la frutta e i dolci, ovvero la torta di albicocche e crumble croccante dell’hotel Fior di Bosco, yogurt della Latte Trento con frutti di bosco dell’azienda agricola Nardin e per finire il tortèl di patate con la marmellata dell’Agritur Simoni. Le baite sono dedicate alle migliori produzioni della Val di Cembra, ovvero Trentodoc, Müller Thurgau, Gewürztraminer, Schiava, Pinot Nero, Lagrein, Grappe e liquori di frutta dei Cembrani DOC Alfio Nicolodi, Cembra Cantina di Montagna, Distilleria Paolazzi, Distilleria Pilzer, Simoni Michele, Villa Corniole e Zanotelli e una proposta analcolica di sciroppi di GioVe officinali e succo di mela di Maso Pomarolli.

Alla fine del percorso per rendere più piacevole il saluto è previsto un sottofondo musicale a cura dei Niutenti nelle piazze centrali di Palù di Giovo, dove verrà anche servito il caffè e sarà allestita la postazione per il ritiro della cauzione per il calice e un’enoteca con i vini, spumanti e grappe degustati durante il percorso, per portarsi a casa un sorso di Val di Cembra.

Novità dell’edizione 2020: con il ticket è compreso un carnet di buoni sconto presso i ristoranti degli amici Cembrani D.O.C. Hotel alle Piramidi, Chiosco alle Piramidi, Casel dei Masi, Green Grill e Hotel Europa su menù degustazione.

Sabato 1 agosto la partenza per l’apericena al tramonto sarà possibile dalle 16:00 alle 19:00, in gruppi scaglionati, dal piazzale del Palazzetto dello Sport di Palù di Giovo, via Scuole 23, dove in ottemperanza alle normative per il contenimento Covid-19 verrà misurata la temperatura corporea dal personale sanitario per la salvaguardia e la tutela della salute di tutti. A riguardo si ricorda di portare la mascherina da utilizzare nel momento del controllo, ritiro ticket e versamento cauzione per calice e sacchetta di € 5.00.

L’ evento è inserito nella rassegna Gemme di Gusto 2020 ed è organizzata in collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, l’APT Pinè Cembra e reso possibile grazie al sostegno del Comune di Giovo, dell’U.S. Montecorona, BIM dell’Adige e Comunità della Val di Cembra.

Si consigliano abbigliamento e calzature adeguati per il trekking ed eventualmente un maglioncino perché in Val di Cembra le serate d’agosto sono fresche.

I biglietti (35,00 euro) sono in prevendita fino al 30 luglio sul sito www.visitcembranidoc.it ed è prevista anche la formula analcolica e per bambini (20,00 euro) 

I biglietti verranno consegnati il giorno dell’evento presso la partenza.

L’iniziativa di Cembrani DOC presenta e promuove l’identità territoriale della Val di Cembra, delle sue tradizioni enogastronomiche e culturali. Non mancate!

 

Mara Lona

 

Cliccare su:

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JOINT VENTURE TRA LA COLLINA DEI CILIEGI E LA FRANCESE ADVINI PER PORTARE LA VALPANTENA NEL MONDO

Alleanza franco-italiana in nome del vino. Da giovedì 9 luglio, Italia e Francia, le due superpotenze vitivinicole da sempre competitor sui mercati internazionali, fanno squadra con la costituzione della newco Advini Italia Spa, partnership strategica tra Advini SA e La Collina dei Ciliegi Srl, l’azienda vitivinicola di Grezzana in Valpantena, guidata da Massimo Gianolli. 

La mission di Advini Italia, società di diritto italiano (51% Advini e 49% La Collina dei Ciliegi), si articola su più assi strategici, tra cui il posizionamento delle etichette dei fine wine de La Collina dei Ciliegi - l’Amarone, le collezioni “Classica” e “Riserve”, e i nuovi cru del Super Valpantena - nell’horeca degli oltre 100 Paesi dove opera la rete distributiva di Advini; l’ingresso, sul mercato italiano, di una selezione dei prodotti di Advini, con i suoi 2.300 ettari di proprietà e 28 aziende tra tenute, Chateaux e cantine nei migliori terroir d’Oltralpe e del Sudafrica. Prevista infine la distribuzione in Italia e all’estero dei vini con etichetta “Borgo dei Ciliegi”, una nuova linea di prodotti che, partendo dalle principali zone di produzione del Veneto, si potrà estendere progressivamente a tutte le aree a maggiore vocazione vitivinicola italiana.

Tra gli asset strategici di Advini Italia, anche l’enoturismo, con la proposta di un’offerta ricettivo-turistica legata al vino, che mette in rete Ca’ del Moro Wine Retreat – il resort de La Collina dei Ciliegi - nel percorso esperienziale di Advini, con i suoi 6 resort e 5 ristoranti immersi nei vigneti di Francia e Sudafrica.

“Quella con Antoine Leccia, Presidente di Advini – ha dichiarato il presidente de La Collina dei Ciliegi, Massimo Gianolli – è   innanzitutto un’amicizia nata tre anni fa: abbiamo effettuato un’approfondita fase di studio dei mercati, creato un team di lavoro coeso nella consapevolezza comune che la carta vincente sui mercati internazionali sia quella di fare sistema. A maggior ragione oggi, in un contesto congiunturale che rischia di appiattire i valori della qualità e dei brand, è fondamentale mettere a fattor comune chi questi valori li ha sempre perseguiti, determinando il successo del vino nel mondo. Il nostro legame con la vitivinicoltura francese – ha concluso Gianolli – viene da lontano e guarda al futuro, non solo con questa importante partnership commerciale con Advini, ma anche con il progetto vitivinicolo del SuperValpantena che abbiamo realizzato ad Erbin con il fondamentale contributo, tra gli altri, di due scienziati agronomi francesi tra i più affermati al mondo, Lydia e Claude Bourguignon grazie all’intuizione del nostro vice presidente, Christian Roger”.

Per il presidente del Cda di Advini SA, Antoine Leccia: “Ho fatto questa scelta perché amo l’Italia: l’arte, il bon vivre, le persone, i piccoli borghi, il cibo, il vino; la qualità di vita. Da quando ho incontrato Massimo Gianolli ho pensato che il momento di agire era arrivato. Advini Italia ci permetterà di lanciare il Borgo dei Ciliegi e la Collina dei Ciliegi nel mondo dove AdVini SA è già presente in oltre 100 mercati; inoltre sarà il veicolo per distribuire i vini pregiati di AdVini sul mercato italiano, fra cui: Maison Champy Burgundy, Chateau Beaulieu Provence, Chateau Patache d’Aux Bordeaux, Ken Forrester South Africa. Il programma per il futuro è ambizioso e prevede una graduale espansione partendo dal Veneto per ampliare il portfolio, inserendo le principali denominazioni italiane”. 

La guida di Advini Italia è affidata ad Antoine Leccia, presidente e a Massimo Gianolli, amministratore delegato. Il Consiglio di amministrazione, inoltre, è composto anche da 7 consiglieri, manager delle due realtà: Christian Roger, Jean-Pierre Durand, Lionel Ehrmann, Olivier Tichit, Stefano Falla, Gianluca Cittadini e Luca Gaudiano.

 

In allegato: foto Massimo Gianolli e Antoine Leccia, rispettivamente presidente La Collina dei Ciliegi e presidente del Cda Advini SA.

 

Advini Sa. Con 286,6 milioni di euro di fatturato nel 2019 (+3,7%) e circa 850 dipendenti, Advini è uno dei principali gruppi enoici in Francia specializzato nella produzione e commercializzazione del vino. L’export rappresenta più del 40% del fatturato. La società opera attraverso 7 unità di vendita e marketing dislocate in Canada, Usa, Regno Unito, Svezia, Sudafrica, Cina e Hong Kong. Con il Club Francais du Vin, Advini è operativa anche sul digitale multicanale con vendita on line e un concept store a Parigi rivolto a turisti e a professionisti del settore (www.advini.com).

 

La Collina dei Ciliegi. 53 ettari, di cui 30 a vigneto, 9 etichette suddivise in due collezioni (Classica e Riserve), più di 220 riconoscimenti internazionali tra concorsi e guide, 160.000 bottiglie prodotte e un fatturato complessivo di circa 2 milioni di euro. È l’istantanea della Collina dei Ciliegi, che ad oggi ha investito a Erbin (Valpantena, Verona) oltre 15 milioni di euro. Tra gli asset della cantina, quello turistico con il Ca’ del Moro Wine Retreat, ma anche la vendita di Amarone en primeur e il progetto del SuperValpantena, il vino extra doc a bacca rossa e bianca, che sarà nel bicchiere prossimamente (www.lacollinadeiciliegi.it).

 

Benny Lonardi (393.4555590, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

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