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Cantine

LA CANTINA DI SOLOPACA

Fotoservizio di Alessandra Pocaterra

 

In bicicletta tra i vigneti di Solopaca

La cantina di Solopaca si trova nella zona chiamata anticamente Sannio; l’area della Campania storicamente più vocata per la coltivazione della vigna; 

ed è semi nascosta in un vasto comprensorio tra bellissimi vigneti atti alla produzione di aglianico, falanghina, greco e fiano e solo da pochi anni coda di volpe e barbera. 

La bottata della Cantina di Solopaca

Si può raggiungere la cantina con i propri mezzi oppure, come ho fatto io, in sella ad una bicicletta partendo da Telese, una piccola ma rinomata stazione termale dove l'acqua solforosa ha numerose proprietà benefiche 

Falanghina

(direi l’unico momento in cui bere acqua potrebbe avere un senso), dopo  qualche km di fatica sotto il sole e in mezzo ai vigneti, si viene  ampiamente ricompensati dal bellissimo panorama che si apre davanti agli occhi … 

Tre tipologie di falanghina: frizzante,  secca e spumante (è prodotta anche nella tipologia spumante metodo classico)

La Cantina di Solopaca conta 600 viticoltori (soci) che provengono dal  Comune stesso e  da altri Comuni limitrofi ed è dotata di macchinari di ultima generazione, di una bottaia per l’affinamento dei vini rossi e di una sala per le autoclavi dove vengono prodotti spumanti e vini frizzanti.

Aglianico

 

Cantina di Solopaca: Via Bebiana, 44, 82036 Solopaca BN

 

I VINI DI TENUTA DI ARCENO A WINE & SIENA 

 

In degustazione: 

Chianti Classico Riserva DOCG 2016
Strada al Sasso Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2016 Valadorna IGT Toscana 2015
Arcanum IGT Toscana 2015 

Da sabato 1° febbraio a lunedì 3 febbraio 2020
Santa Maria della Scala, Palazzo Squarcialupi- Piazza del Duomo, 1 Siena  Sala Italo Calvino - Livello 7, Stand 173 

Tenuta di Arceno, realtà vitivinicola toscana sulle colline del Chianti Classico, nel Comune di Castelnuovo Berardenga (SI), parte di Jackson Family Wines, di proprietà di Barbara Banke e della Famiglia Jackson dal 1994, partecipa alla quinta edizione di “Wine & Siena”. L’evento spin - off del Merano Wine Festival - in programma dall’1 al 3 febbraio 2020 a Siena – che celebra le eccellenze enologiche e gastronomiche premiate con il The WineHunter Award. 

Tenuta di Arceno offrirà in degustazione (Sala Italo Calvino - Livello 7, Stand 173): Chianti Classico Riserva DOCG 2016, Strada al Sasso Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2016 - eleganti espressioni di Sangiovese, il vitigno principale dell’azienda - Valadorna IGT Toscana 2015 e Arcanum IGT Toscana 2015, due tagli bordolesi prodotti dalla tenuta. 

Durante la manifestazione sarà possibile degustare una selezione di vecchie annate di Arcanum IGT Toscana: 2013, 2011, 2010 e 2003. Una retrospettiva da non perdere che ci racconta tramite 5 annate di Arcanum 12 anni di storia ed evoluzione produttiva di questo taglio bordolese, che vede il Cabernet franc sempre più dominante nel blend. 

DETTAGLIO DEI VINI 

Chianti Classico Riserva DOCG 

Chianti Classico Riserva proviene da vigneti esposti a sud, e quindi leggermente più caldi rispetto a quelli del resto della tenuta. È prodotto prevalentemente da uve Sangiovese con l’aggiunta di un 10% di Cabernet Sauvignon e viene affinato per un anno in barrique di rovere francese. Caratteristiche quali il colore scuro, la freschezza delle note fruttate, il perfetto equilibrio con gli aromi terziari di spezie, e la potenza dei tannini, morbidi e ben bilanciati, ne fanno un perfetto esempio di Chianti Classico Riserva. Al naso si riconoscono sentori di prugne mature con spezie di noce moscata e cannella, distinto anche il tono di erbe, di foglia di alloro e di cipresso. In bocca i tannini sono morbidi ed eleganti; aromi intensi in cui predominano note di lavanda, lampone e pepe bianco. L'acidità finale ricorda la freschezza persistente di un mandarino maturo con note di liquirizia. 

Strada al Sasso Chianti Classico Gran Selezione DOCG 

Strada Al Sasso è un Sangiovese in purezza proveniente da un unico blocco di un singolo vigneto chiamato La porta. Questo eccezionale microcru piantato nel 1998 è situato in una zona molto ventilata della proprietà. Il vigneto è caratterizzato da un impianto ad alta densità e bassa resa, ed è stata effettuata una scelta accurata dei portainnesti e dei cloni più adatti al suolo. Strada al Sasso è un vino intenso, profondo, concentrato e complesso. Gli aromi sono ricchi di note di frutti neri, viola e chicchi di caffè appena tostati. Al palato è denso e dominato da note di prugne essiccate, noce moscata, sottobosco. Presenta un’acidità decisa e tannini equilibrati. Il finale è definito dall’acidità, tipica del Sangiovese e da sentori di scorza d’arancia. 

Valadorna IGT Toscana 

Valadorna è un blend a base di uve Merlot, provenienti principalmente dai blocchi Valadorna e Capraia, i vigneti della tenuta più vocati per questa varietà e che trasmettono in modo esemplare la complessità e ricchezza minerale del terroir. Note di marasca, succulenti fichi neri e accenni di zucchero di canna sono incorniciati da componenti di terra, ferro e grafite. Un vino ricco e vellutato, alquanto moderno (grazie all’uso di barriques di quercia francese nuove e di secondo passaggio) dal palato pieno, retrogusto morbido e finale lungo e persistente. 

Arcanum IGT Toscana 

 

Ottenuto prevalentemente da uve Cabernet Franc, Arcanum è un vino di grande fascino ed eleganza, particolarmente adatto a lunghi invecchiamenti, ma piacevole anche da giovane, con i suoi aromi di viola, rosa, lampone e delicate note speziate. Arcanum proviene dai blocchi di vigneti Apparita e Belvedere. La loro eccellente esposizione ed i suoli di argilla sabbiosa, garantiscono ogni anno la migliore espressione di questa varietà. Al naso dominano i sentori scuri di ribes nere e frutti di bosco. Sul palato esplodono sapori di cioccolato fondente e lamponi. Il frutto è ben definito, con tannini rotondi, e una delicata acidità. Il finale lungo e persistente evidenzia le classiche note del Cabernet Franc, erbe aromatiche, menta e cedro. 

Carlotta Ribolini

VITICOLTORI ASSOCIATI VINCHIO VAGLIO-SERRA

Cantina Rivetto

 

 

A partire dalla vendemmia 2019 i vini Rivetto potranno riportare in etichetta il fiore Demeter, simbolo della certificazione biodinamica, prima azienda della zona del Barolo e Barbaresco. Demeter accoglie tutti coloro che conducono la propria azienda conformemente agli *standard internazionali Demeter, ispirati dalle conferenze del 1924 di Rudolf Steiner note come “Impulsi scientifici e spiriturali per il progresso dell’agricoltura”, che possiamo ritenere i più restrittivi in termini di prodotti utilizzabili in vigna e in cantina.

 

Il cammino che ha portato alla volontà di far parte di questo gruppo di produttori è iniziato nel 2015, preceduto da 5 anni di conduzione biologica e da un cambiamento di percezione dell’azienda vitivinicola da parte di Enrico Rivetto quale organismo agricolo in equilibrio in cui la vite è la coltivazione più importante ma non la sola.

 

<<Ho realizzato nel tempo che non potevo considerarmi spettatore di quello che succedeva in vigna, ho maturato la convinzione che la vigna non era la sola coltura possibile su queste colline, mi sono convinto che il concetto di qualità per me stava cambiando: piccole consapevolezze dalle quali sono scaturite domande a cui la biodinamica era l’unica risposta>>, racconta Rivetto.

 

La biodiversità, che fino a quel momento era un progetto, oggi è una realtà. Da allora sono stati piantati cerri, tassi, aceri, tigli, betulle, ippocastani, kaki, farnie, noci, querce, per un totale di oltre 500 alberi ad alto fusto oltre ad arbusti, rosmarini, salvie, siepi miste, alberi da frutto di varietà antiche, grani e mais, erba medica. E’ stato attivato un sistema di fitodepurazione che rende l’azienda indipendente dal sistema fognario, mentre lo stagno storico continua ad accogliere le acque piovane e di fonte dalle profondità. Sono stati inseriti nel team aziendale tre simpatici asinelli. 

 

Nel loro insieme questi elementi costituiscono un sistema complesso ed in equilibrio, un bacino che preserva la vita e rigenera l’ambiente grazie ai corridoi biologici che Rivetto ha creato per favorire l’insediamento di microorganismi e piccoli animali. In totale la biodiversità raggiunge il 35% del totale della superficie aziendale (dove il minimo richiesto è il 10%). Il raggiungimento dell’equilibrio del sistema aziendale costituito dalle coltivazioni, dall’elemento umano e dal lavoro nel rispetto dei ritmi della natura è il fine ultimo di questo approccio così come la produzione di un vino in grado di restituire nel bicchiere la vitalità che ha ricevuto da un terreno vivo e curato.

 

<<Siamo gli unici nella zona del Barolo e del Barbaresco ad aver ottenuto la certificazione Demeter. Ci auguriamo che la filosofia biodinamica si diffonda sempre maggiormente nelle Langhe>>, conclude Rivetto.

 

 

Rita Barbero

50 ANNI DI BRICCO DEL DRAGO

Il blend di Poderi Colla, un capitolo della storia di Langa

 

 

Il Bricco del Drago di Poderi Colla, primo assemblaggio di Langa prodotto con l’85% di uve dolcetto e il 15% di uve nebbiolo, vede la sua prima vendemmia nel 1969, cinquant’anni fa. Oggi come allora questo vino nasce da una vigna molto particolare situata sulla cima della collina denominata Bricco del Drago, nella frazione San Rocco Seno d’Elvio del Comune di Alba (CN): un luogo dove la corrente del golfo ligure si perde tra le viti di dolcetto e le orchidee nascono spontaneamente tra i filari.

 

Qui le due uve danno origine a un grande rosso da invecchiamento, intenso, potente e austero. L’eleganza e la finezza del nebbiolo, unite alla freschezza del dolcetto generano un vino iconico di cui Luigi Veronelli riconobbe già agli albori la natura ibrida, complessa e fuori dagli schemi che ancora oggi lo caratterizza.

 

Nasce così un vino unico, oggi con la denominazione Langhe DOC, che ha fatto la storia anche a  partire dalla denominazione d’origine: il Bricco del Drago è infatti, ad oggi, il primo ed il solo vino da tavola ad aver ottenuto la delimitazione della zona di produzione con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1987.

Le uve destinate alla produzione dei Bricco del Drago Langhe DOC nascono a San Rocco Seno d’Elvio, nei vigneti aziendali delle Cascine Drago, posti a tra i 330 e i 400 metri sopra il livello del mare. Le uve dolcetto e nebbiolo vengono vendemmiate in tempi diversi e vinificate separatamente. La macerazione si protrae per circa 5/8 giorni per il dolcetto e per 10/12 per il nebbiolo, ad una temperatura massima rispettivamente di circa 25° e di 30°. 
Successivamente avviene l’assemblaggio e l’affinamento in botti di rovere per oltre 12 mesi.

 

Il colore è rubino molto intenso e profondo con sfumature violacee tipiche del Dolcetto. 

Al naso presenta un elegante repertorio di note speziate e vinose tipiche delle due uve nella loro fase di piena maturità. 

In bocca possiede eleganza, concentrazione e lunghezza, che gli conferiscono un sorprendente potenziale di invecchiamento.

 

È in commercio oggi l’annata 2015.

 

 

BRICCO DEL DRAGO LANGHE DOC

In produzione dalla vendemmia 1969, è stato il primo "Super Vino da Tavola" in Piemonte, forse anche in Italia. 

Il terreno ed il microclima in questa vigna conferiscono al Dolcetto un'incredibile complessità e struttura. Per questo motivo il Dott. Luciano Degiacomi, creatore del vino, ha cercato di ammorbidire il Dolcetto mettendo una piccola percentuale di Nebbiolo - per aggiungere finezza ed eleganza - ed affinandolo per un certo tempo in legno: il risultato è stato un vino importante, elegantissimo e piacevole, di straordinaria longevità.

Il vino è così particolare da essere l’unico vino da tavola ad aver ottenuto la delimitazione della zona di produzione con Decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 1987.

VIGNETO

Vitigno: Dolcetto 85% ca.; Nebbiolo 15% ca.

Esposizione: Ovest

Altitudine: tra 330 e 400 metri slm 

Anno di impianto: 1970 - 1989 - 2000

Ceppi per ettaro: 5.000 ca.

Resa in litri per ettaro: 4.000 ca.

Epoca di vendemmia: Dolcetto 10-20 settembre

CANTINA

Le due uve - raccolte a mano - vengono vinificate separatamente, poiché la maturazione avviene in tempi differenti: l'assemblaggio dei due vini è effettuato in un secondo momento. La macerazione è di 5/8 giorni ca. per il Dolcetto e di 10/12 ca. per il Nebbiolo ad una temperatura massima di circa 25° e di 30°, rispettivamente. La sosta in legno, botti di rovere, si protrae per almeno un anno.

Tenore in Alcol : 13-14 % vol.

Acidità totale : 5-5,5 gr./l. ac. tartarico

Estratto secco : 27-30 gr./l.

DEGUSTAZIONE

Colore rubino molto intenso e profondo con sfumature violacee tipiche del Dolcetto. Profumo elegante per la perfetta fusione della finezza del Nebbiolo con il volume del Dolcetto. Un repertorio dalle note speziate e vinose tipiche delle due uve fuse nella maturità. In bocca possiede concentrazione e lunghezza, che gli permettono una sorprendente possibilità di invecchiamento. Alcuni dei più grandi vini del mondo sono frutto di assemblaggio, il Bricco del Drago ne è forse la più storica e genuina interpretazione italiana derivando interamente da uve autoctone piemontesi.

Adatto a piatti robusti e saporiti, come gnocchi al pomodoro, carni alla griglia e preparazioni al civet.

Temperatura di servizio 15 / 17° C. - Calice molto ampio

 

Well Com

Annalisa Chiavazza

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