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Cantine

TORNA ARCHITETTO IN CANTINA: TOSCANA WINE ARCHITECTURE, IL VINO TRA FORMA E CONTENUTO

 

 

 

 

Sabato 16 novembre la rete organizza visite delle cantine di design, guidate da architetti. Focus su sostenibilità e architettura “verde”

 

Una giornata dedicata all'architettura, il 16 novembre 2019, organizzata da Toscana Wine Architecture la rete di cantine, primo esempio in Italia a valorizzare vino, design e turismo.

Torna “Architetto in cantina” il grande evento collettivo, diffuso sul territorio che ribadisce l'unione d'intenti e risorse all'insegna della grande qualità dei vini e dei luoghi in cui vengono prodotti. A condurre le visite guidate delle cantine di design, come nella precedente edizione, saranno infatti proprio gli architetti.

 

Un percorso tra i luoghi di produzione, ma dedicato in maniera più mirata alla struttura e alle scelte architettoniche. Ogni cantina declinerà il percorso in maniera diversa e lo arricchirà secondo il proprio stile: lezioni di architettura, degustazioni “green”, mostre, spesso alla presenza degli stessi architetti autori dei progetti originali (dettaglio in allegato).

 

Quest'anno, più che mai, il tema della sostenibilità sarà protagonista e la presenza degli architetti metterà in luce quanto il “verde” in queste cantine, non abbia solo una funzione decorativa, ma un ruolo fondamentale e funzionale. La natura, sia essa luce, pianta o un'anima di roccia, diventa materia vera e propria della costruzione, non un semplice decoro, ma elemento sostanziale del progetto.

 

Elementi comuni e costanti saranno la visita guidata a cura di un architetto, la presentazione della rete di Toscana Wine Architecture e la degustazione dei vini. L'evento, che ha il supporto della Fondazione Architetti Firenze, rappresenta una bella occasione per mostrare ai visitatori come la forma e il contenuto si fondano in un legame profondo. E' importante capire come dietro ogni scelta non si celi soltanto un'attenzione estetica e il senso del bello, ma una scelta etica legata al rispetto dell'ambiente e dell'uomo che ci lavora.

 

Il percorso che porta dal grappolo alla bottiglia è costellato di tanti piccoli passi, scelte che poi si ritrovano tutte nel bicchiere, perché il vino non è frutto solo della terra e della sapienza dell'uomo, ma anche della cultura che lo ha prodotto. Per questo l'ambiente, inteso nel senso più ampio del termine, è così importante.

 

Ogni cantina rappresenta una diversa lettura del territorio perché racconta zone e storie differenti, interpretati da architetti che si sono ispirati alla cultura e alla storia dei luoghi, ma molti sono i tratti comuni che caratterizzano la rete.

 

La vinificazioneper gravità” che consente di rispettare il vino e ottenere una qualità superiore, ridurre il consumo di energia e al contempo di facilitare il lavoro in cantina; l'uso sapiente della luce, con affacci capaci di illuminarne gli spazi interni, grazie a fonti luminose naturali che coniugano il risparmio con l'arte visiva. L'utilizzo dello spazio che combina l’esigenza funzionale, per la produzione e la conservazione del vino, alla capacità di creare scenari unici, dove la bellezza e l'emozione non vanno a scapito della sicurezza e del lavoro. Il profondo rispetto per il territorio che vede l'utilizzo di materiali naturali, talvolta di recupero, basso impiego di energia, per produrre al meglio, salvaguardando l'ambiente.

 

Sia che dialoghino con la natura, integrandosi perfettamente nel territorio, fino quasi a mimetizzarsi nel paesaggio, sia che si staglino nello skyline come punti di riferimento dell'orizzonte circostante, le cantine di Toscana Wine Architecture hanno la capacità di coniugare funzione e forma, saldando tra loro la dimensione etica e quella estetica, evidenziando l’eccezionale qualità sia del contenitore che del suo contenuto.

 

Più che innamorarti di un luogo, lo fai tuo. Cominci a proiettarci un’idea. E allora il gioco è fatto”. Renzo Piano

 

Grazie alla collaborazione con FAF, la partecipazione alla visita fornisce un credito formativo per l'aggiornamento professionale agli iscritti all'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Sarà sufficiente un'autocertificazione, richiedendo alla cantina, in cui viene effettuata la visita, l'apposito coupon.

 

Toscana Wine Architecture è una rete, costituita nel 2017, che riunisce 14 cantine di design (Cantina Antinori nel Chianti Classico, Caiarossa, Cantina di Montalcino, Castello di Fonterutoli, Colle Massari, Fattoria delle Ripalte, Il Borro, Le Mortelle, Petra, Podere di Pomaio, Rocca di Frassinello, Salcheto, Tenuta Ammiraglia - Frescobaldi, Tenuta Argentiera) che hanno fatto singolarmente investimenti significativi e hanno deciso di puntare su una strategia comune, per accogliere turisti e visitatori da tutto il mondo. Toscana Wine Architecture viene promosso da Regione Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana, Federazione Strade del Vino, dell'Olio e dei sapori di Toscana in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana.

 

 

Daniela Mugnai - COFFEE 347 8288287 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ZORZETTIG PORTA A MERANO IL FASCINO DEI COLLI ORIENTALI

 

 

 

Annalisa Zorzettig e il tecnico viticolo Antonio Noacco ospiti allo spazio The Circle per raccontare i Colli Orientali del Friuli. Lo stand della Cantina sarà in Sala Kursaal, tavolo 122, Kurhaus

 

Domenica 10 novembre 2019 Annalisa Zorzettig, insieme al tecnico viticolo Antonio Noacco, sarà ospite al The Circle, lo spazio del Merano Wine Festival dedicato all'incontro con i rappresentanti dell'eccellenza enogastronomica italiana. A condurre l'incontro sarà Annette Lizotte, wine curator di The Circle. In occasione del light lunch in programma dalle 12.00 alle 13.00 in Piazza della Rena, la titolare dell'Azienda di Cividale (Udine) racconterà al pubblico i Colli Orientali del Friuli attraverso la storia della sua famiglia e dei suoi vini, frutto di una lunga e rispettosa relazione con il territorio. In un'atmosfera informale che mira a coinvolgere il pubblico, si andrà alla scoperta della fascia collinare della provincia di Udine, situata all’estremo Nordest, al confine con la Slovenia, i cui rilievi sono particolarmente vocati alla coltivazione della vite, beneficiando di un terroir e di un microclima ideali.

 

Testimoni diretti del territorio saranno i piatti della tradizione regionale realizzati dalla Chef friulana Clara Zamparo, in abbinamento ai vini Zorzettig: ricette spesso descritte come povere ma che hanno saputo creare una ricchezza di valori, oggi rivisitati e rafforzati nel lavoro creativo e di ricerca della Chef. Protagonista della degustazione sarà la selezione MYÒ Vigneti di Spessa, i cui vigneti sono stati accuratamente scelti tra i più storici e promettenti della Tenuta. In particolare i presenti potranno assaggiare lo Schioppettino 2015, il Friulano 2018 e il Pignolo 2012. In degustazione è previsto anche Donzel 2018, presentato in anteprima agli ospiti di The Circle.

 

Il Merano Wine Festival giunge quest'anno alla 28esima edizione: dall'8 al 12 novembre oltre 950 case vitivinicole dall'Italia e dal mondo e più di 120 artigiani del gusto esporranno le loro eccellenze nella città altoatesina. La postazione di Cantina Zorzettig sarà al tavolo 122 in Sala Kursaal, all'interno dello storico edificio del Kurhaus.

 

Giulia Tirapelle

Carpineto Grandi Vini Toscani

 

Una lunga storia di valorizzazione del Nobile alle massime espressioni

Vino Nobile di Montepulciano unica azienda a produrre solo Riserva e un Cru di Nobile, sangiovese in purezza con vent'anni di storia

 

Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG Carpineto 2015 4 viti Guida ai Vini d'Italia VITAE 2020

 

"Rosso rubino compatti e vivace. Il ventaglio olfattivo si apre su frutti di bosco, viola e rosa rossa, per poi lasciare spazio a richiami di vaniglia e tabacco, sensazioni ferrose, liquirizia e tè verde; chiude su una scia balsamica e di macchia mediterranea. Al palato la trama tannica è vigorosa ma raffinata, ben supportata da un'adeguata freschezza. Gusto pieno, in cui ritroviamo succo di mirtillo e ribes, con una vena di liquirizia che conduce a un lungo finale mentolato e rinfrescante. Matura per 24 mesi in botte grande, seguiti da un anno di affinamento in bottiglia.

 

Vigneto Poggio Sant’Enrico 2012 – Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. 95 punti e il faccino Guida Essenziale ai Vini d'Italia 2020

 

"Da uve sangiovese. Un anno in barrique. Rubino granato molto intenso. Complesso e avvolgente, note fruttate e speziate, eteree, con sentori di amarena,  vaniglia, confettura di fragola, tabacco e prugna. Sapore caldo, ricco e teso,  con tannini vellutati, ottimo corpo, possente e salino,  con ottima persistenza finale.”

 

CARPINETO e il NOBILE, questione di tempo... potremmo dire. Lunga evoluzione in bottiglia nello stile dell'azienda ma anche un progetto di alta valorizzazione nato oltre 20 anni fa.

 

Un Vino Nobile di Montepulciano, unica azienda a produrre solo Riserva, entrato per 3 anni anni (annata 2010, 2011, 2013) tra i top 100 al mondo nella classifica di Wine Spectator, a testimonianza della costanza degli standard qualitativi d’eccellenza della produzione di Carpineto. Un vino icona per l'azienda che con l'annata 2015, annata 5 stelle ottiene il massimo riconoscimento, le 4 viti, nella Guida ai Vini d'Italia Vitae 2020.

 

Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Carpineto un uvaggio nel solco pieno della tradizione e che prevede, come da disciplinare, accanto al Sangiovese l'uso in quantità minore di varietà locali come il Canaiolo, il Colorino, il Mammolo è prodotto nel numero di 150.000 bottiglie.

 

Si distacca dal Cru di Nobile, sangiovese in purezza fin dal 1998 invece, primo Nobile con Sangiovese in purezza, espressione di un progetto e di una visione a lunga gittata da parte di Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, soci fondatori dell'azienda, focalizzati già dl 1998 sulla declinazione del Nobile nella più piena identità del territorio.

 

Un capolavoro della Collezione degli Appodiati, il Cru Vigneto Poggio Sant'Enrico DOCG. Un Nobile che ha il passo lungo e profondo del Sangiovese dalle straordinarie doti di longevità e dall'ampia gamma di sfumature.

La prospettiva di una lunga evoluzione intuita e perseguita dall'azienda regala a Carpineto il ruolo di antesignana nella più piena valorizzazione di una denominazione le cui potenzialità hanno un respiro ampio.

 

Il Cru Vigneto Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. è un  vino prodotto, nel numero di oltre 6000 bottiglie, solo in grandi annate proveniente dalle zone meglio esposte di due vigneti di sangiovese collocati a sud, “Poggio Sant’Enrico Piccolo” e “Poggio Sant’Enrico Grande”, impiantati uno nel 1978, l'altro nel 1995, per un totale di circa 4 ettari, nel territorio di Montepulciano. Una microzona dai terreni fortemente stratificati con prevalenza di argille, sabbia, fossili marini, conchiglie.

Raccolta molto meticolosa, uso di lieviti indigeni, temperature controllate, macerazioni brevi.

Imbottigliato senza subire alcun trattamento e rilasciato dalla cantina dopo almeno 5 anni di affinamento in bottiglia, è un vino in grado di evolvere lungamente.

 

Il Cru Poggio Sant'Enrico, anche lui come la Riserva, vanta una continuità di premi (95 punti anche nella Guida Essenziale 2019, Super tre Stelle della Guida Oro I Vini di Veronelli 2018 e molti altri) che lo ha fatto assurgere tra i top di gamma per l'azienda.

 

CARPINETO, consolidata azienda vitivinicola toscana, dal 1967, quando l'azienda fu fondata, ha decuplicato la superficie dei vigneti, da 20 a oltre 200 ettari, per oltre 500 chilometri complessivi di filari, articolati su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano, coltivate in maniera sostenibile e neutrale all'impronta del carbonio.

Tra le top 100 di Wine Spectator, per più anni consecutivi, l'azienda ha una produzione che copre tutti i grandi rossi della Toscana.

Era il 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono la Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il “terroir” potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi.

Le due famiglie videro nella Toscana un enorme potenziale, dove poter produrre grandi vini di tradizione applicando le tecniche più all’avanguardia nei processi produttivi e aumentando gli standard qualitativi dell’epoca.

Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo, insieme alle nuove generazioni, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, hanno continuato a sperimentare, nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana e di una qualità mantenuta su standard molto elevati, con l'obiettivo di tutelare non solo le caratteristiche dei vini ma anche l'ambiente.

Negli anni la Carpineto, che ha mantenuto l'assetto familiare, è cresciuta costantemente fino a diventare un brand dal successo internazionale, affermatasi per l'eccellenza dei suoi prodotti e molto ben posizionata all'estero con un export diretto verso oltre 70 Paesi, Canada e Stati Uniti in testa.

Tre linee di produzione e oltre 30 etichette per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie. Gran parte della produzione è data da vini delle più prestigiose DOCG della Toscana. Rossi per lo più, Riserve di grande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.

Nata 53 anni fa dalla scommessa sui grandi territori vinicoli della Toscana e dal sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola.

Carisma, stile, grande continuità qualitativa dei vini, riconoscimenti internazionali prestigiosi da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 Tenute, o Appodiati, nei territori più vocati della Toscana.

 

Laura Ruggieri 

Orange WINE A LA FAGGIOLA DI GARIGA 20-21

 

Domenica 27 ottobre Ovada Revolution - Itinerario di cantine Slow Food

 

Cari amici di Rocca Rondinaria, questo è il programma che abbiamo preparato per accogliervi Domenica 27 ottobre. 

Vi aspettiamo numerosi al castello di Rocca Grimalda (con il bello o brutto tempo), sarà una festa!

 

Rocca Rondinaria

Lucesio e Giovanni

 

 

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