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PRIMA VENDEMMIA NOTTURNA SUL RUCHE’ A CURA DI ANNA SCAFURI
Verso la metà degli anni ottanta, la famiglia Morando, adotta una politica di espansione non ancora ultimata, con l’acquisizione di terreni confinanti e l’impianto diretto di nuovi vigneti, prevalentemente a Ruchè. Oggi l’azienda è circondata da vigneti di proprietà disposti in forma circolare a corpo unico in posizione interamente collinare, con esposizioni diverse e suoli che vanno dall’argilloso al calcareo.
CASTAGNOLE MONFERRATO – MONFERRATO
110 ettari. Circa il 60% del Ruchè DOCG dell'intera denominazione è di nostra proprietà. Le altre varietà impiantate sono: Barbera d'Asti, Grignolino d'Asti, Monferrato Nebbiolo e Viognier.
CASTIGLIONE TINELLA – LANGA
10 ettari in un unico appezzamento, posti a 408 m.s.l ed impiantati a Moscato d’Asti e Barbera.Le radici della famiglia Morando partono da qui, da queste vigne nel cuore delle Langhe.
Da generazioni la famiglia Morando crede e investe nella viticoltura piemontese e da anni si dedica con passione alla valorizzazione dell’autoctono Ruchè.
E grazie a questo impegno costante, oggi Montalbera si pone di diritto tra le grandi realtà vinicole del Piemonte. Le fondamenta di questo successo risiedono in valori solidi e riconoscibili che si traducono con grande chiarezza nei vini prodotti dall’azienda.
Rigore e progettualità. Interpretazione e terroir. Queste sono le basi della filosofia produttiva Montalbera. Un pensiero che mette al centro di tutto il vino frutto, esaltando le grandi peculiarità dei vigneti, interpretandone le caratteristiche e declinandole in modi diversi, dall’acciaio al legno, dalla sovra-maturazione all’appassimento, così da valorizzare al meglio la sfaccettata personalità di ciascun vitigno.
Franco Morando
ELENA CASADEI CONQUISTA PER LA PRIMA VOLTAI TRE BICCHIERI CON IL CANNONAU LE ANFORE 2021
A 10 anni dall’inizio del progetto “Le Anfore” premiata la tenacia della giovane produttrice toscana con il riconoscimento della guida del Gambero Rosso.
Impegno, studio e passione animano le giornate di Elena Casadei, che da dieci anni si dedica a valorizzare attraverso l’uso delle anfore le migliori varietà di uve prodotte nelle tre aziende di Famiglia Casedei: Castello del Trebbio, in Chianti Rùfina, Tenuta Casadei, in alta Maremma, e Olianas, in Sardegna, nelle terre del Sarcidano.
Oggi a dieci anni dall’avvio dal progetto “Le Anfore di Elena Casadei”, la giovane produttrice toscana inizia a raccogliere i frutti di questo lavoro e per la prima volta in assoluto un suo vino entra nella cerchia dei migliori d’Italia per il Gambero Rosso: il Cannonau di Sardegna DOC Le Anfore 2021 è infatti Tre Bicchieri per Guida Vini d’Italia 2024.
“Questo premio - afferma Elena Casadei – lo considero un riconoscimento a quanto sinora fatto e un ulteriore stimolo che alimenta la mia personale interpretazione di fare il vino attraverso l’uso delle anfore. Il mio obiettivo è quello di valorizzare al meglio il binomio vitigno – terroir attraverso un approccio che punta a far emergere in maniera inedita le caratteristiche più espressive di ogni singolo varietale”.
Stefano Casadei, papà di Elena, nel corso di un viaggio di lavoro in Azerbaijan nel 2007 scopre e studia l’uso dell’anfore per la vinificazione e decide di utilizzarle nelle sue aziende per una maggiore caratterizzazione dei vini, in linea con la filosofia del Biointegrale®, un approccio etico alla viticoltura di qualità, che tutela la biodiversità e il benessere della natura. Nel 2013 Elena Casadei ha deciso di creare questa collezione, composta da otto etichette che nascono dalle uve selezionate nelle tre aziende che vengono completamente vinificate e affinate in anfore georgiane e toscane dell’Impruneta.
“Le anfore in terracotta mi hanno affascinata fin da subito, quando poco più che maggiorenne ho deciso di dedicare la mia vita professionale al mondo del vino” racconta Elena Casadei. “Questa antica tecnica di vinificazione consente di far esprimere al meglio sia il patrimonio di biodiversità e le peculiarità di ogni varietà sia il terroir di provenienza. Ogni anno non c’è niente di standardizzato e identico: è una continua sfida ad estrarre il meglio che mi porta a rimettermi continuamente in gioco”.
Il Cannonau di Sardegna DOC Le Anfore 2021 nasce a Olianas, da una selezione delle migliori uve Cannonau provenienti da un vigneto di 1,2 ettari, posizionato tra Campidano, Marmilla e Barbagia, composto da terreni argilloso-sabbiosi di origine calcarea e basaltica. L’impianto, realizzato nel 2016, ha una densità di 5.300 piante per ettaro, allevate a Guyot.
Dopo la vendemmia manuale, la vinificazione è svolta completamente all’interno di anfore in terracotta di provenienza mista, sia georgiana che dell’Impruneta in Toscana. La fermentazione avviene in modo spontaneo con l’utilizzo di lieviti indigeni: la macerazione sulle bucce può durare tra i 30 e i 40 giorni a seconda dell’annata. Anche l’affinamento viene svolto per una parte, di circa 6 mesi, in anfora, e per ulteriori 4 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
“Questo Cannonau - conclude Elena Casadei – è una vera e propria esplosione di colore e frutta: le sue note mediterranee, l’intensità e la purezza delle sfumature speziate e floreali, gli donano uno slancio e una dinamicità di grande impatto. Il sorso è avvolgente e fresco. Dona grande piacevolezza in questo momento, ma è sulla lunga distanza che esprime il meglio di sé”.
Maurizio Turrisi e Doralinda D’Auria
LUNGOPARMA IN TAVOLA
Il bon vivre e l’eleganza dei vini Lungoparma diventano protagonisti delle migliori tavole del capoluogo meneghino grazie al progetto “Lungoparma in tavola”. Dall’ 11 ottobre al 29 novembre, il pubblico milanese potrà gustare questa pregiata gamma di vini emiliani in sette location che sono diventate sinonimo di ricerca e qualità.
Il primo appuntamento, l’11 ottobre appunto, sarà presso il famoso Chic’ n Quick Trattoria Moderna by Sadler in Via Ascanio Sforza 77. Il 19 ottobre invece, l’abbinamento enogastronomico sarà possibile presso Classico-Trattoria & Cocktail in Via Marcona 6. La Brioschina in Piazza Francesco Carrara 21 sarà la protagonista del terzo appuntamento il 25 ottobre. Il mese di novembre sarà inaugurato dalla Locanda alla Scala in Via dell’Orso 1 il giorno 9 mentre il 16 aprirà le sue porte a questa interessante esperienza enogastronomica lo Skuisito in Via Pacini 18. Chiuderanno la prima fase del progetto il 22 novembre l’ HANGARQ in Via Tertulliano 68 e il ristorante DOMISH MILANO in Corso Lodi 56 il 29 novembre.
Il format “Lungoparma in tavola” è stato ideato da Ilona Shekatur, Brand Manager di Lungoparma e Responsabile Creativa di tutti i progetti ad esso legati, in collaborazione con l’esperta di vini ed eventi dedicati al comparto Susanna Amerigo. Il format prevede in ogni location la realizzazione di un menù ad hoc che si abbini ai tre vini iconici della Maison vitivinicola: Il Classico, il Bianco Reale e il Quota 16.
I tre vini si distinguono per la loro eleganza e le loro caratteristiche uniche; un’eccellenza confermata anche da Luca Maroni, esperto enogastronomico italiano, che li ha inseriti nell’ Annuario dei migliori vini italiani 2023.
Francesca Magrotti
I 3 BICCHIERI DEL GAMBERO ROSSO PREMIANO IL VIOGNIER ARS MAGNA 2021
Per il secondo anno consecutivo il prestigioso riconoscimento della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso viene assegnato a uno dei grandi vini bianchi prodotti dalla cantina di Velletri sui Colli Albani .
Dopo il riconoscimento raggiunto per la prima volta l’anno scorso, il Viognier Ars Magna della cantina Ômina Romana si conferma anche con il millesimo 2021 uno dei migliori vini bianchi d’Italia e viene premiato con i 3 Bicchieri assegnati dalla Guida Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso.
“Ripetersi non è mai facile e, quindi, siamo davvero entusiasti per questo nuovo riconoscimento, che conferma la bontà di un lento ma proficuo percorso che abbiamo intrapreso sin dalla nostra nascita”. commenta Katharina Börner, seconda generazione al timone dell’azienda fondata dal padre Anton F. Börner nel 2007. “Il rigore e l’applicazione che quotidianamente tutto il team di Ômina Romana mette in campo per far esprimere al meglio le vigne che abbiamo la fortuna di custodire all’interno del terroir dei Colli Albani ci sta dando ragione, e di questo ne siamo particolarmente orgogliosi”.
Il Viognier Ars Magna 2021 rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’azienda e fa parte della linea di vini che provengono esclusivamente dai migliori vigneti, affinati in legno per esaltare struttura e ricchezza, senza derogare mai alla ricerca dell’estrema eleganza. “Le vigne dei Colli Albani riescono a donare un carattere unico ai nostri vini – commenta Paula Pacheco, agronomo dell’azienda – grazie alla presenza di terreni vulcanici e a un microclima perfetto che beneficia sia delle brezze del Mar Tirreno che dell’azione dei venti dei Colli Albani. Lo sbalzo termico tra la notte e il giorno si traduce in vini dotati di grande spettro olfattivo e aromatico”.
Il Viognier Ars Magna 2021 si ottiene dalla vinificazione in purezza dell’omonimo vitigno di origine francese. Matura in barrique per un anno e poi si affina in bottiglia per 6 mesi. Viene realizzato solo nelle annate realmente eccezionali e dopo una minuziosa selezione dei migliori filari e grappoli che hanno raggiunto una maturazione perfetta. Vengono prodotte solo 3000 bottiglie, commercializzate esclusivamente nel canale Horeca e nel dettaglio specializzato.
Valentina Albi
MARCO SIMONIT VISTO DA JANCIS ROBINSON
La “scrittrice di vino” Jancis Robinson, fra i più influenti critici enologici al mondo,
racconta Marco Simonit nella sua rubrica settimanale “Wine”
“Incontro con l'uomo che ha trasformato la potatura della vite in una forma d’arte”: con questo titolo inizia l’articolo che la celebre Jancis Robinson, fra i più influenti critici enologici al mondo, ha dedicato a Marco Simonit nella sua rubrica settimanale “Wine” sul Financial Times del 16 settembre.
L’articolo è il frutto di una visita che Marco Simonit ha fatto la scorsa estate a Jancis Robinson in Linguadoca, nel sud della Francia: due giorni in cui Simonit si è raccontato alla famosissima “scrittrice del vino” (come lei ama definirsi), in una lunga ed approfondita intervista a ruota libera che spazia dalla sua storia personale a quella della SIMONIT&SIRCH VINE MASTER PRUNERS (l’unico gruppo internazionale specializzato e accreditato nel settore della formazione del personale addetto alla potatura manuale dei vigneti) di cui è CEO, dall’ideazione del metodo di potatura dolce SIMONIT&SIRCH adottato ormai da oltre 150 fra le più importanti cantine del mondo all’incontro con il professor Denis Dubourdieu di Bordeaux (che ha aperto le porte alla sua lunga e illustre lista di clienti francesi, tra cui Chateau Latour, Chateau d'Yquem e Domaine de la Romanée-Conti), dalle nuove gravi problematiche dei vigneti legate anche al cambiamento climatico a come viene impostato il suo lavoro di consulenza nelle aziende dei vari continenti, dalla VINE MASTER PRUNERS Academy (piattaforma unica nel suo genere in italiano, inglese e spagnolo, che conta già 15.000 iscritti in 14 paesi) alle Vine Pruning Schools in Italia e all’estero.
“Ma la cosa di cui sospetto che Simonit sia più orgoglioso è l’effetto sociale della sua formazione, soprattutto in California e in Sud Africa, dove i lavoratori dei vigneti sono stati sempre storicamente sottovalutati e scarsamente formati - conclude Jancis Robinson- Diventando una superstar internazionale del vino (come lo è stato l'enologo consulente Michel Rolland di Bordeaux dagli anni '80) Simonit ha elevato il lavoro in vigna e con esso i lavoratori dei vigneti.”
L’intervista, più dettagliata ed estesa, è pubblicata anche su pluripremiato sito www.jancisrobinson.com, da lei fondato nel 2000, di cui è caporedattrice e collaboratrice principale.
Qui il link https://www.jancisrobinson.com/articles/marco-simonit-pruning-superstar#main-menu
Marina Tagliaferri