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Cantine

CANTINA TRAMIN PRESENTA TROY, LO CHARDONNAY DI MONTAGNA

Arriva sul mercato Troy, il nuovo Chardonnay Riserva 2015. Da vigneti in quota, sulle pendici della Mendola, per un vino dall’inequivocabile impronta alpina

Si chiama Troy il nuovo vino con cui Cantina Tramin si confronta con i grandi Chardonnay del mondo. Nell'antica lingua locale significa "sentiero", nome scelto per evocare un lungo percorso compiuto dalla storica azienda altoatesina. Una crescita qualitativa ininterrotta che prosegue da oltre vent'anni, testimoniata dai numerosi premi e riconoscimenti raccolti dai propri vini, nei quali la varietà Chardonnay era impiegata finora come importante componente della prestigiosa cuvée Stoan.

“Nel nostro territorio – afferma Willi Stürz, kellermeister di Cantina Tramin – per molti anni lo Chardonnay coltivato a quote elevate non era apprezzato, a causa della sua struttura esile. Con il passare del tempo abbiamo compreso come le piante potevano trovare il proprio equilibrio e ad avere basse rese in modo naturale, con un minimo intervento di regolazione delle quantità. Questo ci ha consentito di raggiungere i risultati odierni, di cui siamo molto soddisfatti”.
I vigneti si trovano in località Sella, sul versante orientale del massiccio della Mendola. Si collocano tra 500 e 550 metri d'altezza, quindi in posizione più avanzata rispetto a quelli di Gewürztraminer con cui si produce Epokale, il primo vino bianco italiano premiato con 100/100 dalla guida Robert Parker Wine Advocate.

Hanno un’età media di 25 anni e sono allevati in parte a guyot e in parte attraverso la pergola semplice aperta, con pendenze che vanno anche oltre il 30%. L'’esposizione è a sud-est e gode di giornate calde e soleggiate, con forti escursioni termiche notturne e la presenza di correnti fredde provenienti dalle montagne. I terreni sono composti da ghiaia calcarea mista ad argilla. 
Per la prima edizione di Troy è stata scelta la vendemmia 2015, annata eccellente per i vini bianchi dell'Alto Adige. Durante la raccolta le uve sono state attentamente selezionate, con un controllo acino per acino.

La fermentazione è avvenuta in barrique, dove il vino ha sostato per undici mesi sui lieviti, compiendo anche la fermentazione malolattica. Troy è stato dunque travasato in contenitori di acciaio per un'ulteriore maturazione sui lieviti di 22 mesi. La chiarificazione è avvenuta quindi per precipitazione spontanea prima dell’imbottigliamento.

Ne è risultato un vino dal colore dorato con un'intensità e un'ampiezza di profumi che svelano immediatamente la propria origine montana, con delicati sentori floreali e aggrumati, sensazioni di frutti tropicali, come mango, banana e melone galia, note di camomilla e menta e un tocco di mandorla. In bocca domina la freschezza e una piacevole mineralità salina, con un finale lungo sui toni minerali e sensazioni retro olfattive tropicali e di nocciola tostata. 

"Lo Chardonnay – spiega Wolfgang Klotz, direttore commerciale di Cantina Tramin – è la varietà con cui si producono alcuni tra i più grandi vini bianchi del mondo, ma al tempo stesso è anche una delle più diffuse ad ogni latitudine. Un vitigno che ci fornisce spettacolari esempi di versatilità e che noi vogliamo arricchire con la nostra interpretazione: un’inconfondibile espressione della terra alpina in cui viviamo".

In tavola si abbina a carpaccio di pesce, salmone marinato o capesante; primi piatti saporiti come un risotto al limone o un tagliolino al tartufo oppure piatti della tradizione alpina, come canederli ai funghi, Salmerino di Fontana al forno, tartara di vitello o formaggi di capra. 
La prima annata è stata prodotta in 90 Magnum e 3120 bottiglie da 0,75 con un prezzo medio in enoteca di circa 65 Euro.



Michele Bertuzzo 

Inama entra nel gruppo di The Grand Wine Tour

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella regione dei Colli Berici, area a sud della provincia di Vicenza, il magma non è mai veramente eruttato, ma ha sollevato la crosta terrestre, creando dolci colline con terreni calcarei marini e argillosi. Qui, tra lo scenario rurale di foreste e ville venete, troverete l'azienda vitivinicola Inama.

  

Inama è una cantina a conduzione familiare che produce vino da più di cinquanta anni.

Ora è guidata dalla terza generazione con una visione unica e personale:

produrre vini che sappiano essere un fedele riflesso del territorio, liberi dall'influenza delle mode del momento.

 

Inama è una delle cantine che fanno parte dell'Associazione The Grand Wine Tour

 

The Grand Wine Tour: un viaggio attraverso le migliori regioni vinicole italiane

 

                                    

Annalisa Chiavazza

 

UN NUOVO PASTICCERE PER IL PANETTONE MACULAN


La Pasticceria Filippi di Zané (Vicenza) firma quest'anno il panettone al Torcolato Maculan. 35 ore di lievitazione e solo ingredienti di altissima qualità

La Cantina Maculan si prepara alle prossime feste natalizie con un nuovo Panettone al Torcolato. A realizzarlo per la prima volta sarà la Pasticceria Filippi di Zané, a pochi passi dalla sede dell'azienda, a Breganze (Vicenza). 
Prodotto sin dal Natale del 2000, il Panettone Maculan coniuga la fragranza della lievitazione naturale con i profumi del vino Torcolato, che si tuffa nella ricetta del Panettone classico attraverso la bagna con cui viene reidratata l'uvetta sultanina.

"In Maculan - spiega Maria Vittoria Maculan, titolare con il padre Fausto e la sorella Angela - siamo sempre stati convinti che la qualità sia frutto di una ricerca che non ha mai fine. Per questo dalle ultime feste ci siamo messi alla ricerca di un nuovo forno. Abbiamo condotto varie prove e alla fine scelto la Pasticceria Filippi, azienda familiare che incarna gli stessi nostri valori di cura e attenzione per ogni dettaglio". 

Sono 46 le ore di lavorazione, a partire dalle 35 ore di lievitazione, a cui segue un'ora di cottura in forno e 10 di raffreddamento non condizionato. La lievitazione è rigorosamente naturale, con una pasta madre di più di quarant’anni, vanto della famiglia Filippi. La selezione degli ingredienti è attentissima: uvetta sultanina australiana 6 corone, latte di montagna consegnato in giornata, uova di galline allevate a terra, miele biologico dei Colli Euganei, Vaniglia del Madagascar.

E naturalmente il Torcolato, vino passito prodotto con uva autoctona di varietà Vespaiola unicamente sulle colline di Breganze. Per ogni chilo di Panettone vengono usati 50 ml di vino Torcolato con cui viene reidratata l'uvetta attraverso una bagna che dura almeno quattro giorni. Gli aromi del Torcolato restano così imprigionati nell'uvetta e rimangono intatti anche dopo il passaggio nelle alte temperature del forno. Nessun aroma, né di sintesi né naturale, interferisce con il gusto del Torcolato, che resta integro e cristallino. 

Per la preparazione del Panettone è stata scelta l'annata 2013, frutto di un'estate calda che ha regalato un Torcolato ricco e profumato, perfetto sia nell'impasto che come accompagnamento goloso. Aromi che saranno esaltati gustando il Panettone ad una temperatura non troppo bassa, ideale tra i 25 e i 30 gradi centigradi.
É possibile acquistarlo nel suo formato da 1 o 3 kg nelle migliori enoteche e gastronomie d'Italia o direttamente in cantina. Prezzo del panettone 28 euro per il panettone nel formato più piccolo, o 60 euro comprensivi di bottiglia di Torcolato da 375 ml e cassettina in legno.


Michele Bertuzzo 

RISOMMATURA. LA CERIMONIA DEL TAPPO ALLA FATTORIA DEI BARBI

 


>> Topping up. The recorking ceremony at Fattoria dei Barbi <<
sabato 10 e domenica 11 Novembre 2018
2018 November 10-11
ore 15.00 - 19.00 | 3pm – 7pm

 

Fattoria dei Barbi | Montalcino
Loc. Podernovi 170 | Strada Consorziale dei Barbi
53024 Montalcino (SI) | T. 0577 841111
www.fattoriadeibarbi.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Da quasi un secolo alla Fattoria dei Barbi a Montalcino ricolmiamo e cambiamo i tappi alle bottiglie di Brunello e di Brunello Riserva dei Barbi - custodite nelle nostre Cantine dove riposa una collezione completa dal 1892 a oggi - e, gratuitamente, anche a quelle dei nostri clienti.

 La risommatura e' un'operazione necessaria per permettere al Brunello di invecchiare. Col passare del tempo infatti le bottiglie piano piano scolmano: il tappo di sughero perde elasticita' e coesione, e non aderisce piu' perfettamente al vetro: è quindi necessario riportare il vino al livello giusto e cambiare il tappo.

 

Qui scaricabile il regolamento 2018 per i clienti interessati a far risommare le loro bottiglie >> Regolamento 2018 Risommatura | Fattoria dei Barbi La Cerimonia del Tappo e' un procedimento cosi' esclusivo e prezioso che abbiamo deciso di rendere questo evento un momento di festa e di condividere la giornata insieme a tutti gli amici che vorranno partecipare: sarà possibile portare i propri Brunello da risommare -

 

purche' abbiano oltre vent'anni - lasciandoli in Cantina per poi esser avvertiti quando saranno pronti oppure semplicemente assistere alla risommatura effettuata in pubblico nel pomeriggio dal nostro Maestro Cantiniere, Maurizio Cecchini, che illustrera' tutti i passaggi necessari: dopo l'esame visivo, olfattivo e gustativo, viene eseguita la risommatura con vino conservato in stato ottimale nelle nostre cantine e, infine, la successiva ritappatura, con sugheri nuovi marcati Barbi e l'apposizione della capsula sulla bottiglia.

 

Il sughero vecchio infine viene legato al collo della bottiglia con un filo rosso. Vengono ricolmate solo bottiglie di oltre vent’anni, conservate in stato ottimale, e non quelle difettose, perche' mal conservate. Le bottiglie che risultano non idonee vengono restituite ai possessori senza ricolmarle.

L'appuntamento e' alle ore 15.00 sia sabato 10 novembre che domenica 11 novembre. A seguire visita guidata alle antiche Cantine di affinamento con degustazione e visita guidata al Museo del Brunello

La Taverna dei Barbi sara' aperta come di consueto sia a pranzo che a cena (si consiglia la prenotazione) e le visite pubbliche alle Cantine con inizio alle 12:00 e alle ore 15:30 avranno normale svolgimento.

Ticket di ingresso. € 35 a persona, pranzo e/o cena esclusi.

Info e Prenotazioni> tel. +39 0577 841111 - wine shop +39 0577 841205 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

CANTINA ANDRIANO:IL GLORIOSO RITORNO DELLA “GRANDE DAME”

 

 

 

Lo Chardonnay è uno dei protagonisti indiscussi nel panorama vinicolo, una varietà che riesce ad adattarsi quasi in ogni luogo ma in alcuni territori riesce ad esprimere al meglio la sua essenza, come ad esempio in Borgogna o nell’altoatesina Val d’Adige. Lo Chardonnay Doran 2016 è la prova tangibile di questa incredibile capacità espressiva: un vero e proprio omaggio alla “Grande Dame” delle varietà.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

Il piccolo paesino di Chardonnay, nome che in italiano significa “luogo dai molti cardi”, si trova nel mezzo della Borgogna e si presume sia anche il luogo di origine dell’omonima varietà di uva, nata dall’idea di alcuni monaci di creare un incrocio tra il Pinot Noir e il Gouais Blanc. A partire dagli anni ’80 lo Chardonnay ha vissuto un calo per un breve periodo, a causa della produzione di massa dei profumatissimi “Oaked Chardonnay” ma nel corso degli anni la varietà ha riconquistato il suo prestigio e ad oggi si presenta più eclettico che mai. Gli Chardonnay più rinomati ancora oggi provengono dalle zone della Côte-d’Or e dello Chablis, in Borgogna.

 

Oltre ai templi francesi dello Chardonnay esistono anche altre zone dove la coltivazione della varietà risulta estremamente interessante: in Alto Adige, ad esempio, lo Chardonnay trova le condizioni ideali per esprimersi al meglio e Andriano, nel cuore dell’altoatesina Val d’Adige, ne è la prova tangibile. “Sono le ottime basi a creare un grande terreno. Attraverso i sommovimenti del suolo, il porfido quarzifero dei complessi montuosi della zona di Bolzano si è amalgamato progressivamente con la dolomia e la pietra calcarea del vicino gruppo della Mendola. 

 

 

 

 

Ne è derivato un cono di deiezione ricco di argilla calcarea e di dolomia: il terreno ideale per vini straordinari”, spiega Rudi Kofler, enologo di Cantina Andriano. “A questo bisogna inoltre aggiungere un altro fattore chiave: il clima. I vigneti ricevono molto sole nella prima parte della giornata, mentre nel pomeriggio i raggi del sole sono più deboli. La freschezza è assicurata grazie all’escursione termica tra il giorno e la notte”, continua Kofler. 

 

Doran, il nuovo bianco fiore all’occhiello di Andriano

Queste particolari caratteristiche del territorio di Andriano hanno convinto la Cantina a produrre per la prima volta un vino bianco di punta: lo Chardonnay Doran 2016. Un vino che, insieme ai rossi Tor di Lupo, Gant e Anrar va a completare la rosa delle Selezioni di Cantina Andriano. “Le uve utilizzate per la produzione di Doran crescono su un terreno calcareo ad un’altitudine tra i 300 e i 450 metri. La maturazione avviene per un anno in tonneaux di rovere di media tostatura, una parte di primo passaggio e una parte di secondo passaggio. L’uso del legno è discreto e delicato e allo stesso tempo il vino mantiene una spiccata acidità e un aroma interessante di frutta esotica”, conclude Kofler. 
Doran è disponibile in un’edizione limitata di sole 4.000 bottiglie.



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