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Cantine

LUCA SANJUST DI TEULADA ALL’INCONTRO
“VINO DOC VALDARNO DI SOPRA, BIOLOGICO PER DISCIPLINARE” IN OCCASIONE DI TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO 2018

 

 

Luca Sanjust di Teulada, proprietario di Tenuta di Petrolo, storica azienda vitivinicola della Valdarno di Sopra, in qualità di Presidente del Consorzio della Valdarno di Sopra, partecipa all’incontro “Vino della Doc Valdarno di Sopra biologico per Disciplinare”, in occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2018, il più importante evento internazionale dedicato al cibo di qualità. 

 

Un incontro che illustrerà il grande percorso 

Durante l’incontro, sotto l’egida di Slow Food Toscana e Slow Wine, è prevista una degustazione guidata dei vini di Petrolo e di altre aziende rappresentative della Doc Valdarno di Sopra, con Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine, Fausto Ferroni, coordinatore regionale Toscana della guida Slow Wine, e il segretario del Consorzio Vini Doc Valdarno di Sopra, Ettore Ciancico. 

 

Luca Sanjust, terza generazione della famiglia Bazzocchi-Sanjust, dopo la conduzione pionieristica della madre Lucia, oggi è alla guida di Petrolo, realtà storica vinicola sulle ultime propaggini a Sud-Est dei monti del Chianti, che concentra la sua attività nella produzione di vini di pregio, olio extra vergine di oliva biologico IGP Toscano e sin dagli anni '80 ha un agriturismo in una splendida cornice rurale tipica Toscana. La tenuta si estende su 272 ettari a un'altezza compresa tra i 250 e i 500 metri s.l.m. Le proprietà di Petrolo sorgono nella Val d'Arno di Sopra, confinante con la zona Sud-Est del Chianti Classico, caratterizzata da un terreno con presenza di galestro, alberese e arenaria con argilla.

 

La produzione vitivinicola aziendale sin dalla seconda metà degli anni ‘80 ha mirato esclusivamente a far nascere vini di carattere e di alto livello, fortemente legati al territorio grazie ai vitigni piantati in massima parte a Sangiovese, una parte a Merlot ed una piccola parcella a Cabernet Sauvignon e continua a farlo attraverso un attento processo di selezione delle uve, una bassa produttività per pianta e uno scrupoloso lavoro in cantina, dove la mano dell'uomo cerca di valorizzare il frutto della natura senza rovinarlo.

 

I vini di punta di Petrolo sono: il Torrione, l’essenza di Petrolo, in prevalenza Sangiovese, il cru Galatrona, Merlot in purezza e icona dell’azienda, il cru Campo Lusso, Cabernet Sauvignon in purezza, proveniente da un piccolissimo vigneto impiantato sotto la Torre di Galatrona, e i crus di Bòggina: Bòggina C – Sangiovese in purezza, fermentato in vasche di cemento vetrificato e affinato in una botte vecchia di rovere francese da 40 Hl e in 2 botti di rovere francese semi-nuove da 7 Hl per circa 18-20 mesi; Bòggina A – Sangiovese in purezza fermentato ed affinato in anfore di terracotta da 5 Hl e da 3 Hl. Il vino fermenta sulle bucce per almeno 6 mesi e rimane poi in affinamento nelle stesse anfore di terracotta per altri 6 mesi. Bòggina B, primo vino bianco nella storia di Petrolo, 100% Trebbiano, fermentato ed affinato in barriques di rovere francese nuove. Luca Sanjust è anche Presidente di Val d’Arno di Sopra DOC, e Presidente di A.VI.TO. (Associazione vini toscani dop e igp). 

 

Venerdì 21 settembre alle 10,30 Palazzo della Regione, Piazza Castello,Torino. 

 

Evento che ha coinvolto tutti i membri del Consorzio impegnati a preservare e e migliorare il proprio territorio, attraverso la scelta di pratiche sostenibili e biologiche sia in vigna che in cantina. 

La Doc Valdarno di Sopra, nata nel 2011, sarà la prima Doc in Europa ad essere biologica per disciplinare. L'iter per raggiungere questo importante obiettivo, dovrebbe concludersi entro la vendemmia 2019 e solo i vini biologici potranno fregiarsi di appartenere alla denominazione Doc Valdarno di Sopra.  

 

La Doc Valdarno di Sopra 

La zona di produzione dei vini della doc Valdarno di Sopra comprende il territorio dei comuni di Cavriglia, Montevarchi, Bucine, Pergine Valdarno, Civitella in Val di Chiana, Castelfranco-Piandiscò, Terranuova Bracciolini, Loro Ciuffenna, San Giovanni Valdarno, Castiglion Fibocchi e Laterina in provincia di Arezzo. 

Oggi il Consorzio conta 32 soci che producono vini di alto profilo, principalmente rossi (il 98%) e il 2% bianco. Il sangiovese è il vitigno principale: tra il 2012 e l’agosto 2018 il 30% degli imbottigliamenti è uscito come sangiovese. Segue il merlot con il 25% degli imbottigliamenti nello stesso periodo. Il restante 45% viene imbottigliato come bianco (Malvasia bianca, chardonnay), rosso (cabernet sauvignon, canaiolo) e rosato. 

Dopo i primi anni di esperienza è stata presentata al Ministero una serie di modifiche al Disciplinare per renderlo più semplice e per inserire una serie di vitigni autoctoni tipici del Valdarno.Il Consorzio, tra i primi suoi atti ha avviato la definizione e realizzazione di un codice etico che attraverso livelli qualitativi minimi definiti, aiuti i produttori a dare ai consumatori vini che si evidenzino per le proprie caratteristiche di pulizia, equilibrio, nettezza. Che siano i migliori ambasciatori di un territorio di grandissimo valore e bellezza. 

 

Per informazioni: www.petrolo.it 

Sonia Gambino 

LA MAISON KRUG PRESENTA 
KRUG CLOS DU MESNIL 2004 & 
DU SOLISTE À L’ORCHESTRE EN 2004 ATTO

 

 

Quasi 13 anni dopo il suo ingresso nelle cantine, oggi la Maison Krug presenta Krug Clos du Mesnil 2004, il suo Champagne proveniente da un piccolo vigneto di uva Chardonnay cinto da mura, nel cuore del villaggio di Le Mesnil-sur- Oger. 

Per la delizia dei Krug Lover di tutto il mondo, Krug Clos du Mesnil 2004 sarà disponibile in una confezione in edizione limitata, composta da tre creazioni di Krug dell’anno 2004, in un percorso di scoperta che offre tre diverse espressioni musicali. 

 

Alla Maison Krug, ogni singolo vigneto che produce vino, è considerato un raffinato musicista che partecipa alla creazione di uno Champagne Krug con il suo esclusivo carattere. Krug Clos du Mesnil 2004, la purezza di un unico vigneto di Chardonnay protetto da mura e vendemmiato nel 2004, rappresenta quindi un solista virtuoso, mentre Krug 2004 è l’insieme dei musicisti che eseguono la sinfonia dell’intera annata. Infine, Krug Grande Cuveé 160ème Édition, composto durante la vendemmia del 2004 con vini di 12 annate diverse, è l’intera orchestra capace di suonare la sinfonia più completa che uno Champagne può eseguire. 

Quest’offerta in edizione limitata è un omaggio sia a quest’annata straordinaria, che all’esclusiva abilità creativa della Maison Krug, che permette la creazione di molteplici espressioni della natura, tutte allo stesso livello di distinzione. 

 

LE CIRCOSTANZE DELL’ANNATA 2004 

L’annata 2004 ha richiesto molta pazienza, con un inverno pungente e una primavera fredda, che hanno mantenuto basse le temperature della regione della Champagne per un periodo di tempo eccezionalmente lungo. Maggio ha portato un delicato tepore in tutta la regione e nella tarda estate i grappoli sono maturati alla perfezione grazie ad un sole splendente. Il bel tempo, a partire da metà settembre, ha dato luogo ad un’annata generosa, dopo i complessi estremi climatici e la scarsa resa del raccolto del 2003. La generosità della natura ha permesso una grande varietà di scelta nel 2004, offrendo grappoli di grande carattere e più maturi rispetto a qualsiasi altra vendemmia precedente. 

 

I vini dell’annata erano eccezionalmente promettenti e al contempo fortemente espressivi, vivaci e indiscutibilmente eleganti. La vivacità, la tensione e le note agrumate dei Meunier e gli splendidi Chardonnay, abbinati alla struttura 

dei Pinot Noir, hanno prodotto un’annata molto equilibrata. 

 

KRUG CLOS DU MESNIL 2004 

NELL’ANNATA 2004, I SOLISTI HANNO ESPRESSO LA PUREZZA DI UN UNICO VIGNETO DI CHARDONNAY CINTO DA MURA 

Situato nel cuore del villaggio di Le Mesnil-sur- Oger, uno dei più simbolici per lo. Chardonnay nella regione della Champagne, il Clos du Mesnil è un vigneto di 1,84 ettari, protetto da mura sin dal 1698. 

La Maison Krug invita gli amanti dello Champagne a scoprire l’estrema purezza di questo Champagne prodotto da un unico vigneto, una sola varietà d’uva – lo Chardonnay – una sola annata, il 2004. 

La vendemmia ha avuto luogo tra il 24 e il 26 settembre 2004 e ha prodotto 12.548 bottiglie e 500 formati Magnum, tutti singolarmente numerati. Poiché la Maison Krug concede ad ognuno dei suoi Champagne, e ai diversi formati di bottiglie, il tempo necessario per sviluppare la loro particolare espressione ed eleganza, i formati Magnum non sono ancora disponibili. Proprio come le bottiglie da 0,75 litri immesse oggi sul mercato, le Magnum lasceranno le cantine quando il team di vinificazione deciderà che saranno pronte. 

 

Krug Clos du Mesnil 2004 è uno Champagne di grande eleganza, che offre aromi espressivi di mela caramellata, caramello, agrumi maturi e noci leggermente tostate. Al palato, l’attacco è di sorprendente generosità e ampiezza. Le note iniziali di zucchero di canna, zenzero candito e noci pecan cedono il passo a note di agrumi, mentre si trasforma in un’esplosione di freschezza, accentuata dal finale molto lungo ed elegante. Questo Champagne rappresenta un omaggio all’esclusivo savoir-faire della Maison Krug, determinato dall’individualità di ogni vigneto e dal particolare carattere del suo vino. 

 

LA MAISON KRUG 

Krug è sempre stata all’altezza della sua reputazione, come prima e ancora unica Maison de Champagne a creare ogni anno solo Cuvée de Prestige, sin dalla sua fondazione. La Maison fu fondata nel 1843 da Joseph Krug, un idealista dallo spirito anticonvenzionale, con una filosofia di vita che non ammetteva compromessi. Poiché aveva capito che la vera essenza dello Champagne è il piacere in sé, il suo sogno divenne quello di offrire lo Champagne migliore anno dopo anno, indipendentemente dalle variazioni climatiche del periodo. La profonda attenzione al carattere del vigneto, il rispetto per l’individualità di ciascun appezzamento e dei suoi vini, oltre alla creazione di un’ampia enoteca di vini di riserva di molte annate diverse, permisero a Joseph Krug di realizzare il suo sogno. 

Con un approccio del tutto originale alla produzione dello Champagne, decise di andare oltre la nozione stessa di millesimato per creare ogni anno la massima espressione dello Champagne. Fondò una Maison in cui tutti gli Champagne hanno lo stesso livello di distinzione e ognuno illustra una particolare espressione della natura. Sei generazioni della famiglia Krug hanno perpetuato il suo sogno, arricchendo la vision e il savoir-faire del suo fondatore. 

 

KRUG E LA MUSICA: UNA PORTA DI ACCESSO AL MONDO DELLE EMOZIONI 

UN INVITO A DEGUSTARE GLI CHAMPAGNE KRUG IN MODO ESCLUSIVO 

Da tempo ormai, la Maison Krug ha intuito l’esistenza di un legame tra il suono e la percezione del gusto. Molti appassionati di vini raffinati e di musica, o chiunque abbia utilizzato la Krug App o il sito web, sa che la gioia di assaporare questi deliziosi Champagne mentre si ascolta un brano musicale, permette di entrare in contatto diretto con le proprie emozioni. La musica e i suoni hanno il potere di rivelare una miriade di nuove dimensioni, attraverso l’emozione che nasce ad ogni sorso di uno Champagne Krug. 

È con questo spirito e questa comprensione che la 

Maison Krug ha sviluppato un’iniziativa unica: gli abbinamenti musicali Krug. Ogni anno, la Maison invita musicisti selezionati, a cui si sente affine per i loro standard di eccellenza, a un’ampia degustazione di sette Champagne diversi. Ispirati dal loro aroma, gli artisti creano una playlist speciale capace di riflettere cos’hanno provato durante la propria esperienza di degustazione. 

Associando la musica ai suoi Champagne, la Maison prosegue il suo impegno nell’arricchire l’esperienza di degustazione, scoprendo nuove e sconosciute sensazioni. 

 

IL KRUG ID:LA STORIA CONTINUA 

OGNI BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE KRUG HA UNA STORIA DA RACCONTARE 

Dal 2011, la Maison invita i Krug Lover a inserire il Krug iD, le sei cifre stampate sull’etichetta posteriore di ogni bottiglia, in una sezione speciale del sito web Krug, o nella Krug App, per arricchire la loro esperienza. 

Il Krug iD non rivela solo le impressioni di Eric Lebel sulle sfide poste dall’annata, ma racconta anche la storia dettagliata della bottiglia, propone gli abbinamenti gastronomici e offre suggerimenti su come conservare e servire alla perfezione lo Champagne; indica inoltre gli Abbinamenti Musicali Krug per arricchire l’esperienza di degustazione di ogni amante degli Champagne Krug.

 

Alcuni artisti di fama hanno condiviso il proprio talento con la Maison, fra di essi il maestro del jazz moderno Jacky Terrasson, il compositore avant-garde Ozark Henry, il pianista classico Jean-Philippe Collard, il duo indie pop francese The Dø, il cantautore e chitarrista Keziah Jones e la pianista Khatia Buniatishvili. Nel 2016, Krug ha avviato una seconda importante iniziativa digitale per rendere la ricca esperienza del Krug iD condivisibile per l’intero mondo digitale. Oggi, chiunque invii il Krug iD con Twitter, riceve subito una risposta dalla Maison Krug, che fornisce accesso a tutte le informazioni rivelate dal Krug iD. Questi tweet racchiudono il vero spirito della Maison, sempre attenta alla cultura contemporanea. 

 

Grazie al suo spirito contemporaneo e alla sua storica propensione all’innovazione, Krug continua ad adottare le innovazioni digitali e la loro capacità di rompere gli schemi e sorprendere. Quest’anno, Krug apre ancora una volta nuovi orizzonti, introducendo la conversazione online con i consumatori tramite il nuovo Bot di Facebook Messenger. Il nuovo portale offre agli utenti la possibilità di scoprire l’universo Krug tramite un dialogo interattivo. Ricco di video e immagini, il Bot di Messenger offre informazioni sul Krug iD, sulla Maison, la sua storia e qualità produttiva. 

 

Ufficio Stampa Krug | Roberta Antonioli Studio PR 

LA NUONA GENERAZIONE DELLA TENUTA LAGEDER

 

 

Helena Lageder, figlia minore di Alois e Veronika Lageder, lavorerà al fianco dei suoi due fratelli Anna e Clemens in qualità di Brand Ambassador

 

 

Dopo l’ingresso in azienda nel 2015 del fratello Clemens Lageder, che oggi continua ad affiancare il padre nella gestione dell’azienda, e con la sorella Anna, che da anni organizza i due più importanti eventi aziendali, Helena Lageder – la minore dei tre figli del vignaiolo altoatesino di quinta generazione Alois Lageder – ad agosto è entrata a far parte del “team familiare” della Tenuta, assumendo il ruolo di Brand Ambassador per rappresentare la cantina nei diversi mercati internazionali.


“Fin dall’infanzia ho seguito con entusiasmo, interesse e partecipazione tutto ciò che succedeva in Tenuta – dalla produzione, agli eventi, ai progetti speciali - e sono felice di essere da oggi in prima linea per trasmettere le nostre idee e la nostra filosofia all’estero”, dichiara Helena Lageder.


Brand Ambassador a partire dal 2019


Helena Lageder è nata a Bolzano nel 1992 e fino ad oggi ha contribuito nella realizzazione di diverse produzioni cinematografiche internazionali. Formatasi presso rinomati Istituti quali la University of the Arts di Londra, la New York Film Academy e la Hurtwood House, Helena negli ultimi anni ha lavorato sempre più per la cantina in occasione di eventi speciali e progetti audiovisivi. Oggi la minore dei tre fratelli Lageder entra a fare parte del team vendite e come “ambasciatrice del marchio” per rappresentare la Tenuta di Magrè all’estero. Durante la vendemmia e anche nei mesi successivi Helena lavorerà a stretto contatto con tutti i reparti di produzione – dalla vigna alla cantina – e, contemporaneamente e prima di intraprendere il suo nuovo incarico nel 2019, sfrutterà gli ultimi mesi dell’anno per conoscere i partner, gli agenti e gli importatori e avviare con loro una proficua collaborazione.


“Vivo con estrema gioia l’ingresso in Tenuta di Helena. Un rapporto stretto e familiare con i nostri partner che garantisca una grande vicinanza dell’azienda al mercato è sempre stata la chiave del successo della nostra tenuta. Come membro della famiglia, mia figlia riuscirà a trasmettere pienamente i nostri valori, le nostre visioni e la nostra filosofia”.


“Next Generation” – Tre fratelli e una cantina


Anna Lageder, proprietaria “Walk Your Talk – events & communication” e figlia maggiore di Alois Lageder, continuerà ad essere responsabile dei più importanti eventi della Tenuta: da diversi anni infatti organizza la manifestazione enoica Summa e la serie di concerti VIN-o-TON.
 
Oggi, con l’ingresso di Helena, tutti e tre i fratelli lavoreranno fianco a fianco per la tenuta di famiglia. “Sono convinto che questa sia la giusta strada per garantire all’azienda un ulteriore sviluppo” afferma Alois Lageder, e continua “Infatti, oltre alla preziosa esperienza di lunga data dei nostri collaboratori, ora possiamo contare anche sulla forza e sull’energia dei giovani. Idee innovative, approcci creativi e punti di vista diversi e nuovi sono necessari per instradare l’azienda verso il futuro e garantire uno sviluppo sul lungo periodo”.
 

www.aloislageder.eu

 

La Tenuta familiare Alois Lageder è un sinonimo di vini d’eccellenza prodotti in Alto Adige. Con un approccio consapevole alle risorse naturali, creatività e uno spirito innovativo Alois Lageder produce vini che incarnano la diversità dell’ Alto Adige. Ispirata ai principi dell’agricoltura biologico-dinamica, la Tenuta continua ad acquisire nuove conoscenze, condividendole con i propri partner viticoltori, e applicandole in nuovi settori. Fondata nel 1823, oggi la Tenuta è gestita dalla quinta e sesta generazione, Alois Lageder e Alois Clemens Lageder. 
 

Valentina Fraccascia

IL PRIMO SPUMANTE DI LANGA COMPIE 40 ANNI

 

 

Rocche dei Manzoni festeggia il Valentino Brut Riserva Elena

 

Lo Spumante “Valentino” Brut Riserva Elena il vino icona della storica cantina Rocche dei Manzoni, celebra un anniversario importante festeggiando i suoi primi 40 anni.

L’anno di produzione risale al 1978. Ai tempi parlare di metodo classico in terra, per antonomasia, di rossi, era considerato un azzardo temerario. La grande determinazione e la voglia di innovazione hanno fatto sì che Valentino Migliorini, padre di Rodolfo che oggi è a guida dell’azienda, fosse pioniere con scelte coraggiose e visionarie, dando vita ad un percorso che ha reso oggi Rocche dei Manzoni una delle aziende di riferimento per il Barolo e per il metodo classico.

 

Da quella data sono passati 40 anni, 40 vendemmie ricche di impegno e soddisfazioni, sempre contraddistinte dalla dinamicità e dalla voglia di progredire nella qualità, pur sempre nel rispetto delle radici e del territorio. Il risultato è un vino di carattere, pieno ed intenso che coniuga un sapore secco ed elegante ad una beva rinfrescante. Pinot Nero e Chardonnay: una scelta che si tramanda da generazioni e che ha saputo valorizzare varietà quali chardonnay e pinot in zone meno vocate alla coltivazione del nebbiolo e degli altri vitigni tipici della denominazione. È così che nasce la linea Valentino in onore al nome del fondatore della cantina. Il Riserva Elena matura sui lieviti per almeno 48 mesi, periodo di tempo durante il quale acquista tutta la finezza che lo caratterizza. Spumante raffinato capace di sorprendere per armonia, per il bouquet ampio e il colore bianco paglierino con riflessi verde-oro.

 

L’etichetta “Valentino” Brut Riserva Elena così come tutti gli altri vini, è nata per amore, grazie ad un sentimento che nel tempo è stato alimentato dalla curiosità e dalla voglia di misurarsi con l’innovazione, in cantina e in vigna. Un atteggiamento che contraddistingue l’approccio di Rocche dei Manzoni: l’importanza di evolvere, la volontà di sperimentare e continuare ad investire in nuovi prodotti e nuove tecniche.

 

«Il numero delle bottiglie del metodo classico non verrà implementato - sottolinea Rodolfo, oggi al timone dell’azienda - sono 70 mila in totale quelle prodotte, 50 mila di Riserva Elena e tali rimarranno anche adesso che abbiamo acquistato ulteriori 25 ettari sulle colline di Sinio».

 

 

 

 

Negli anni la gamma degli spumanti prodotti si è allargata: nel 1989 arriva Valentino Brut Zero Riserva, Blanc de blancs 100% Chardonnay e nel 2003 la versione Rosè sempre del Brut Zero. Bisogna attendere diversi anni di sperimentazione perché nel 2016 veda la luce il Brut Cuvèe Door 185th: un vino speciale che nasce da un’idea di Rodolfo e dell’amico musicista e compositore Ezio Bosso.  Note musicali pervadono la cantina in una commistione di suono ed emozione che influenza sotto attenta misurazione e controllo, nei tempi e nell'intensità, l’attività dei lieviti. Un’esperienza unica, uno spumante inedito: un vino che affina in ascolto di una “sinfonia del vino”.

 

«Sono felice che oggi ci siano molti altri produttori che hanno creduto nel metodo classico, racconta Rodolfo Migliorini, seppur a distanza di anni, più di trenta, dalla nostra famiglia. La credibilità è frutto del lavoro di tante mani operose e dell’ingegno collettivo, di un territorio che cresce insieme, puntando all'eccellenza».

 

 

 

well com

AL VIA LA VENDEMMIA IN LUGANA: UN'ANNATA FORTUNATA


Fabio Zenato, titolare dell'Azienda Agricola Le Morette, presenta un'annata partita con forti timori e giunta alla raccolta con aspettative di grande qualità

Al via in questi giorni la raccolta delle uve di varietà Turbiana nella zona del Lugana, l'area DOC di circa 2000 ettari a cavallo tra le province di Verona e Brescia in cui si produce l'omonimo vino bianco.
Una stagione iniziata con forti timori per le abbondanti piogge primaverili che facevano presagire un destino simile a quello della complicata stagione 2014, ma poi virata decisamente verso il meglio.

A farsi portavoce del territorio è Fabio Zenato, agronomo, vivaista, autore di studi sulla Turbiana nonché titolare con il fratello Paolo dell'azienda agricola Le Morette. "Le piogge copiose – spiega Fabio Zenato – si sono rivelate in realtà una benedizione caricando l'argilla, impagabile risorsa del nostro territorio, che ha consentito un ottimo equilibrio della vite anche durante le settimane più calde e siccitose di agosto, con punte di temperatura fino a 36 gradi. Le perturbazioni arrivate tra fine agosto e i primi di settembre sono state abbondanti, ma non a carattere violento, come purtroppo è accaduto in alcune zone viticole circostanti. Piogge che hanno contribuito ad abbassare decisamente le temperature, con minime intorno ai 13-15 gradi, pur mantenendo giornate per lo più soleggiate. In questo modo si è riequilibrata la maturazione e favorita la formazione dei profumi primari, esaltati dall’elevata escursione termica".

Un'annata quindi particolarmente fortunata, che nel bilancio finale può essere considerata di grande equilibrio. Anche il momento della raccolta è tornato ad essere quello tradizionale di metà settembre, a differenza degli ultimi anni in cui veniva anticipato di almeno una decina di giorni.
"Caratteristica peculiare di quest'anno – prosegue Zenato – sono gli acini leggermente più grandi della media. Le piogge di primavera alternate al sole hanno infatti favorito la crescita nel momento in cui l'acino si sviluppa per divisione cellulare, portando ad un numero particolarmente elevato di cellule all’interno di ogni singola bacca d’uva".
I Lugana 2018 si prospettano quindi dotati di spiccata freschezza e intensità aromatica, promettendo di avvicinarsi a quelli dell'ottima vendemmia 2016.

Michele Bertuzzo

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