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Cantine

AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DI BOLLE TORGIANO

 

Il 18 e 19 giugno debutta la manifestazione organizzata da Lungarotti per celebrare i produttori di champagne di nicchia e le bolle “made in Umbria”.

Domenica 18 e lunedì 19 giugno, tutti con i calici in mano per brindare alla prima edizione di Bolle a Torgiano, evento organizzato da Lungarotti dedicato agli appassionati di bollicine. In degustazione ci saranno 8 champagne di alcuni produttori di nicchia che Lungarotti ha scelto di distribuire, ma anche gli spumanti prodotti dalla storica azienda di Torgiano per sottolineare la filosofia che accomuna i produttori d’oltralpe e Lungarotti improntata sulla qualità e l’artigianalità.

 

Si parte domenica 18 con una giornata di assaggi, aperta al pubblico, che si terrà sotto il porticato della cantina dalle 11 alle 18. Saranno presenti i produttori delle aziende francesi Guy Charbaut, Alain Bailly, A. Viot & Fils e Minard & Filles che racconteranno le loro storie e la passione che li muove. Alle 13, su prenotazione, è previsto un brunch a buffet a base di pietanze della tradizione umbra proposte in abbinamento con le bolle (Ticket degustazione di 8 champagne, 2 spumanti Lungarotti e Brunch: 45 euro. Solo degustazione di 5 etichette: 25 euro).

La giornata di lunedì sarà invece riservata agli operatori del mondo del vino che potranno partecipare ad una masterclass sui “Territori dello Champagne” (su prenotazione, posti limitati) che si terrà a partire dalle 11.30. Seguirà il pranzo con degustazione presso l’Enoteca della Cantina e la visita guidata al Museo del Vino di Torgiano.

 

Delia Demma

I 50 ANNI DA ENOLOGO DI FAUSTO MACULAN: DAL TORCOLATO AI GRANDI ROSSI, FINO AI PIWI

 

Tra i protagonisti negli anni ‘80 della rivoluzione qualitativa del sistema vitivinicolo italiano. Oggi assieme alle figlie Angela e Maria Vittoria si proietta al futuro con i vitigni resistenti

Classe 1950, imprenditore visionario e artefice della svolta in chiave qualitativa dell’azienda vitivinicola, tanto da entrare tra i protagonisti della rinascita dell’enologia italiana negli anni '80: nel 2023 Fausto Maculan festeggia i 50 anni di carriera, all’insegna dei traguardi raggiunti e di quelli a venire.

Sin da giovanissimo coesistono in Maculan l’amore per gli studi classici e un’indole da salesman che lo portano, già tredicenne, a fare visita ai clienti accompagnato da un autista. L’anno successivo viene indirizzato dal padre Giovanni, fondatore dell’attuale cantina, alla scuola di Enologia di Conegliano Veneto in cui si diploma nel 1970. Dopo il servizio militare nel corpo degli Alpini, torna a Breganze e nel 1973 prende in mano la direzione viticola, produttiva e commerciale dell’azienda di famiglia. Qui inizia una personale rivoluzione che, malgrado qualche errore iniziale, nel tempo diventerà parte del suo patrimonio di esperienza e consapevolezza, rinforzato da numerosi viaggi, assaggi e incontri chiave con grandi figure internazionali.

“L’obiettivo primario della mia carriera è stato e continua a essere capire come mettere in bottiglia il massimo della qualità – spiega Fausto Maculan –. Tra gli anni ‘70 e ‘80 le mie idee erano piuttosto vaghe, per questo ho iniziato a sezionare ed esplorare in profondità i singoli elementi che poi, riuniti in un disegno armonico d’insieme, creano il vino. Ho iniziato studiando i terreni, le esposizioni, i sesti d’impianto, le concimazioni. Ho proseguito con le varietà, i rapporti tra cloni e portainnesti, le rese per ettaro e per ceppo. Mi sono quindi concentrato sull’altezza del frutto, la scelta dei germogli e dei grappoli migliori, i tempi e le modalità di vendemmia, seguendo con la stessa precisione le attività di cantina. Per queste preziose conoscenze devo ringraziare i viaggi, i corsi, gli studi, le conferenze, le frequentazioni universitarie, gli innumerevoli assaggi e gli incontri con professionisti di altissima caratura, come l’enologo californiano Andrè Tchelistceff e Paul Pontallier, enologo di Chateau Margaux, i quali, insieme ad altri maestri del mondo del vino, mi hanno permesso di dare la giusta svolta qualitativa alla nostra azienda”.

Nel 1977 presenta la prima annata di Fratta, vino destinato a diventare uno degli emblemi dell’azienda, frutto della personale e territoriale interpretazione dell’uvaggio bordolese. Pochi anni dopo Fausto parte per la prima trasferta oltreoceano che inaugurerà la presenza negli Stati Uniti dei vini Maculan. Grazie agli studi, ai numerosi viaggi di formazione in Francia e al successo ottenuto, nel 1990 l’imprenditore assume la carica di vice-presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Breganze, ruolo che ricopre tutt’ora, e nel 2002 dà inizio, assieme ad altri vignaioli, alla Magnifica Fraglia del Torcolato.

Con l’eccellenza dei suoi vini Fausto Maculan ha saputo conquistare i grandi esponenti del mondo gastronomico e della critica nazionale e internazionale, così come i palati dell’élite imprenditoriale, affascinata dal suo carattere istrionico. La lunga amicizia con Gualtiero Marchesi, il tête-à-tête con il Principe Ranieri di Monaco, la collaborazione con il Conte Paolo Marzotto per la realizzazione della sua cantina in terra siciliana hanno reso la sua vita una costellazione di aneddoti e incontri illustri, restituendo uno scorcio avvincente sulla storia degli ultimi cinquant’anni.

Tenacia, sete di conoscenza e desiderio di sperimentare hanno fatto di Fausto un vero innovatore del settore e un profondo conoscitore del proprio territorio, che ancora oggi non smette di studiare. Una passione trasmessa alle figlie Angela e Maria Vittoria, che dal 2007 condividono la gestione aziendale con il padre: professionali e intraprendenti, rappresentano il futuro della realtà breganzese in chiave di innovazione tecnologica, sostenibilità e internazionalizzazione. Un esempio è proprio il progetto PIWI che ha visto la messa a dimora nel 2017 di vitigni resistenti alle malattie fungine e che quest’anno si è concretizzato nella nuova referenza MaWi, blend di Cabernet Volos e Merlot Khorus. Il nuovo vino è nato nel 2020 in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, all’interno del progetto Passaporto Ambientale per i prodotti agroalimentari della Montagna Vicentina, finalizzato a ridurre l’impronta ambientale dell’azienda.

 

Giulia Tirapelle

MARNE 180 AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG 2019

 

LO STILE TEDESCHI CONQUISTA 97 PUNTI E LA MEDAGLIA DI PLATINO DI DECANTER

 

All’edizione 2023 del Decanter World Wine Awards, la più grande e influente competizione enologica al mondo, il Marne 180 Amarone della Valpolicella Docg 2019 ha convinto la giuria per la sua “semplice” originalità, ottenuta dalla Famiglia Tedeschi scegliendo le uve prodotte in diversi vigneti dell’azienda

 

“Naso balsamico ricco di aromi complessi di prugne scure mature, uva passa, ciliegie nere, cioccolato e note sapide. Al palato è caldo, ampio e intenso, sostenuto da una vivace acidità”: sono queste le caratteristiche riconosciute al Marne 180 Amarone della Valpolicella Docg 2019 dai giudici del Decanter World Wine Awards, che hanno assegnato 97 punti e la medaglia di platino al vino dell’Azienda Tedeschi di Pedemonte di Valpolicella.

 

“È un risultato che ci gratifica molto e che premia il nostro costante lavoro di valorizzazione dei terreni di origine. Nel Marne 180 abbiamo fatto una scelta diversa dal cru – spiega Sabrina Tedeschi -, decidendo di utilizzare al meglio, come sottolineato nel nome che abbiamo scelto, i diversi vigneti coltivati in terreni a base di marne, selezionandoli tra quelli con esposizione da sud-ovest a sud-est. Dalle loro diverse uve abbiamo ottenuto un vino ben equilibrato, di buona struttura, caratterizzato da intense e fresche note aromatiche. Questo insieme di caratteristiche lo rende un Amarone di buona beva. Noi lo definiamo l’Amarone gastronomico che sa sorprendere”.

 

Vino di lunga durata, Marne 180 Amarone della Valpolicella Docg è ottenuto da uve vendemmiate a metà settembre-inizio ottobre, appassite almeno 90 giorni in fruttaio a freddo e sottoposte a pigiatura soffice. Dopo una macerazione di 40-60 giorni, viene fatto un affinamento di 30 mesi in botti di rovere di Slavonia e di 6 mesi in bottiglia.

 

I vini partecipanti al Decanter World Wine Awards sono stati quest’anno 18.250, provenienti da 57 Paesi. Solo 125 quelli che hanno vinto la medaglia di platino, 28 gli italiani; 705 la medaglia d’oro, 5.604 d’argento e 8.165 di bronzo, oltre a 50 best in show.

 

Con la medaglia di platino di Decanter il Marne 180 Amarone Docg aggiunge un altro riconoscimento alla propria storia. Sempre giudicato con punteggi elevati, con l’annata 2017 era stato inserito da Wine Spectator al 56° posto della sua Top 100.

 

 

Lucia Boarini

CORTEGAIA, LA SOSTENIBILITÀ IN UN CALICE

 

 

CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE SERGIO ZINGARELLI 2018

 

Il “Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2018” entra ancora una volta nella “Top 10” dei vini rossi italiani, secondo il giudizio delle principali guide italiane e dei critici internazionali.

Uno straordinario traguardo che sancisce i 50 anni dalla nascita di “Rocca delle Macìe”- l’azienda chiantigiana creata nel 1973 dalla

Famiglia Zingarelli 

Zingarelli è molto lieta di annunciare che il “Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2018” è stato incluso ancora una volta nella Top 10 dei migliori vini rossi italiani, secondo il giudizio delle principali guide italiane e dei più importanti Wine critics internazionali. 

 

Il risultato è pubblicato dal magazine Gentleman “Milano Finanza” che incrocia i dati delle principali Guide dei vini italiani (Veronelli, Daniele Cernilli, Luca Maroni, Ais, Fis, Gambero Rosso e Slow Wine) con i punteggi della critica internazionale (Bruce Sanderson - Wine Spectator, Monica Larner - The Wine Advocate, James Suckling e Antonio Galloni - Vinous).

 

Il Sergio Zingarelli si è aggiudicato l’ottava posizione, vicinissimo ai "mostri sacri” italiani come il Bolgheri Sassicaia o il Tignanello, che hanno segnato la storia del vino in Italia, e non solo.

 

Un importante riconoscimento che arriva in un anno - il 2023 - particolarmente speciale per la Famiglia Zingarelli. Un anno di festeggiamenti che celebra il 50° anniversario della nascita dell'azienda Rocca delle Macìe: era il 1973 quando Italo Zingarelli acquistò il borgo Le Macìe con i suoi 70 ettari di terreno per fondare la sua tenuta in Chianti Classico.

 

Questo è anche un anno significativo e ricco di cambiamenti, che segna l’inizio di un nuovo percorso aziendale, sancito dalla creazione di una nuova Brand Identity in cui la Famiglia Zingarelli è il fulcro di riferimento delle 6 Tenute di proprietà, distribuite tra Chianti Classico e Maremma.

 

Sempre quest’anno, nel corso del mese di Giugno, a Rocca delle Macie verrà presentata la monografia “Di Vita, Di Cinema, Di Chianti Classico. Un’incredibile storia vera.” realizzata in collaborazione con Giunti Editore, che ripercorre questo mezzo secolo di storia della Famiglia Zingarelli.

 

Thomas FRANCIONI  

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Mob. +39.328 4217013    

 

GRASSI+PARTNERS 

Chloe ORLANDO

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Mob. +39.338 2418608

 

Il “Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2018” nasce da una selezione delle migliori uve dal vigneto “Le Prese”, fiore all’occhiello, non solo viticolo ma anche paesaggistico, della “Tenuta le Macìe”. È il risultato di un progetto iniziato nel 2000, con l’obiettivo di creare un Sangiovese in purezza di estrema eleganza.

La Famiglia Zingarelli è grata a tutti i valutatori italiani e internazionali per aver riconosciuto la qualità del Sergio Zingarelli e degli altri vini prodotti. Continuerà con impegno e passione a mantenere alto il livello qualitativo e contribuire così alla valorizzazione del territorio chiantigiano e di tutta la cultura enologica italiana.

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