NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Cantine

MANDRAROSSA VINEYARD TOUR 2022

 

 

Sabato 3 e domenica 4 settembre torna l’appuntamento con la vendemmia di Mandrarossa. Dopo due anni di stop forzato sarà nuovamente protagonista, giunto alla sua decima edizione, l’atteso evento, nato per promuovere il territorio e le sue infinite ricchezze enogastronomiche, culturali e naturalistiche. 

Durante questa due giorni sarà infatti possibile vivere l’esperienza della vendemmia con i vignaioli, scoprire le tradizioni gastronomiche custodite dalle Signore della Brigata di cucina Mandrarossa nei banchi d’assaggio della pineta Alle Giache Bianche, degustare i vini figli della terra e del mare prodotti nei vigneti circostanti, partecipare alle wine dinner dello chef stellato Tony Lo Coco e di Bonetta dell’Oglio ed esplorare il territorio scoprendo le bellezze della Sicilia Sud Occidentale a piedi, a cavallo, in barca o dal cielo (info e costi delle escursioni su https://www.mandrarossa.it/vineyard-tour#winery).

 

Come ogni anno cornice naturale dell’evento sarà la pineta in riva al mare. In un’oasi verde attrezzata, lo staff e le signore della Brigata di cucina Mandrarossa, serviranno i piatti della tradizione menfitana in abbinamento ai vini Mandrarossa, da degustare al fresco dei secolari pini, guardiani della spiaggia delle Giache Bianche. 

Sabato 3 settembre, dopo una giornata all’insegna del relax, per chi desidera concludere in musica, ci sarà il concerto live dei Fancies, cui sarà possibile assistere sorseggiando con un calice di vino, unitamente al cibo della tradizione preparato dalle Signore della Brigata di cucina Mandrarossa.

Info, costi e prenotazioni su: https://www.mandrarossa.it/vineyard-tour#pineta

Nell’iconico vigneto della Contrada Bertolino si terrà la vendemmia guidata dagli agronomi Mandrarossa che sveleranno tutti i segreti di questo magico momento prima di gustare un calice di vino bianco a conclusione dell’esperienza. Le sessioni di vendemmia aperta al pubblico si terranno sabato 3 e domenica 4 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00

 

Novità assoluta di questa decima edizione è la possibilità di visitare la nuova “casa Mandrarossa”, la Winery, vero e proprio landmark di una Sicilia fuori dagli stereotipi.

Nella Mandrarossa Winery, 700 metri quadri disposti su più livelli, quasi interamente celati nel pendio naturale, che racchiudono la nuova barricaia, due sale degustazione, un wine shop e una terrazza in affaccio sulla natura selvaggia e sul mare incontaminato di Menfi, si terranno, su prenotazione, visite guidate della cantina, percorsi di degustazione dei vini e le esclusive wine dinner.

Wine Tastings

Sabato 3 e domenica 4 settembre dalle ore 11:00 alle ore 12:00 si svolgerà la degustazione guidata “I Vini dell’Estate” alla scoperta di Calamossa, Larcéra, Perricone Rosè e Frappato.

- Alle ore 17:00 invece l’appuntamento con “I volti del Nero d'Avola” porterà i partecipanti alla scoperta dei vini prodotti con uve di Nero d’Avola, per imparare a riconoscere le diverse espressioni della varietà a bacca rossa più nota del territorio. L’ evento avrà luogo in entrambe le giornate.

Info, costi e prenotazioni su https://www.mandrarossa.it/vineyard-tour#winery

 

Foodie experiences e wine dinners 

- Dalle ore 13:00 alle ore 15:00, in entrambe le giornate del Vineyard Tour sarà possibile pranzare presso la cantina partecipando a “Origini e Tradizioni”. Un menù degustazione che esplora le tradizioni culinarie dei tre territori in cui nascono i vini delle Storie Ritrovate: Menfi, Etna e Pantelleria.

- Sabato 3 settembre alle ore 20:00 avrà luogo la Wine Dinner Stellata con il menù dei Pupi preparato live dallo Chef Tony Lo Coco, 1 stella Michelin. Un percorso di sette portate in abbinamento a cinque vini.

Maggiori dettagli su https://www.mandrarossa.it/wine-dinner-con-tony-lo-coco

- Domenica 4 settembre alle ore 20:00 invece sarà la volta del menù degustazione di cinque portate in abbinamento a cinque vini realizzato dalla chef Bonetta Dell'Oglio che tornerà a Menfi a fianco della Brigata di cucina Mandrarossa a celebrare l’anniversario dei dieci anni dalla sua fondazione.

Maggiori dettagli su https://www.mandrarossa.it/wine-dinner-bonetta-delloglio

 

 

 Paola Chiapasco

TENUTA CARRETTA FESTEGGIA 555 ANNI DI STORIA

 

 

Il concerto del soprano Maria Agresta, dono della famiglia Miroglio alla città di Alba, apre il ricco palinsesto di eventi che celebrano l’anniversario

 

Il 2022 segna i 555 anni di storia di Tenuta Carretta. Tanto è trascorso da quel lontano 28 novembre 1467 in cui, per la prima volta, in un documento ufficiale compariva la “cassina Careta” ubicata proprio sulle terre dove oggi sorge la cantina attuale. Un traguardo che poche realtà vitivinicole in Italia possono vantare e che pone Tenuta Carretta fra quelle più storiche del nostro Paese.

Il cartellone delle celebrazioni dell’anniversario è ricco di eventi - pubblici e aziendali - e coinvolgerà anche la città di Alba. Infatti proprio ad Alba, giovedì 15 settembre alle ore 18.45, sarà il recital della soprano Maria Agresta, presso la Chiesa di San Domenico, ad aprire il programma. Un appuntamento fortemente voluto da Ivana e da Edoardo Miroglio, proprietari di Tenuta Carretta, che nell’occasione donano ai cittadini albesi (e non solo) la possibilità di assistere alla performance di un’artista straordinaria, affermata protagonista nei teatri lirici del mondo intero. Agresta sarà accompagnata nell’occasione dal maestro Michele D’Elia al pianoforte.

«Quest’anno celebriamo un anniversario importante per la nostra cantina – sottolinea Ivana Brignolo Miroglio, a capo del gruppo Terre Miroglio di cui fa parte Tenuta Carretta, insieme al marito Edoardo e ai figli Marta e Franco, imprenditori nel settore tessile -. Ho quindi voluto dare continuità e valore alla contaminazione delle arti cui Tenuta Carretta è sempre stata aperta, proponendo questo prestigioso concerto con una delle esponenti liriche di riferimento a livello internazionale. Vuole essere un momento condiviso con gli Albesi e con tutti gli appassionati del bel canto, a sancire il connubio perfetto di bellezza e ingegno italiano: quegli stessi valori cui ogni giorno cerchiamo di rendere omaggio in cantina e in vigna, con passione e dedizione».

 

 

Originaria di Vallo della Lucania, Maria Agresta debutta nel 2011 né “I vespri siciliani” di Giuseppe Verdi presso il Teatro Regio di Torino, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Stagione dopo stagione calcherà i palcoscenici dei più prestigiosi teatri del mondo, come il Teatro alla Scala, l’Arena di Verona, la Royal Opera House di Londra, il Metropolitan di New York o l’Opéra Bastille di Parigi – solo per citarne alcuni – collaborando con direttori quali Riccardo Muti, Antonio Pappano e Daniel Barenboim. Nel 2014 vince il prestigioso Premio Franco Abbiati della Critica Musicale Italiana e nel 2015 partecipa al prestigioso concerto di Capodanno del Teatro La Fenice di Venezia, diretta da Daniel Harding.

L’evento sarà aperto al pubblico e a ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili, per cui si richiede la prenotazione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando allo 0173.619119 int. 4 in orario d’ufficio.

Tra le altre iniziative anche Casa Cayega 555, giunta alla sua 5a edizione, che sarà in programma domenica 18 settembre dalle ore 11.00 alle 21.00. Casa Cayega è ormai un evento atteso, nel consueto format di appuntamento vendemmiale che crea uno straordinario momento di incontro tra Tenuta Carretta e gli appassionati di vino. Un evento aperto al pubblico, omaggio ad uno dei vini icona della cantina, il Roero Arneis Docg Cayega, la cui piacevolezza e attitudine ad accompagnare tutto il pasto l’hanno reso simbolo di convivialità.

La festa di Casa Cayega si svolgerà come di consueto a Piobesi d’Alba, tra cantina, corte e vigneti e vedrà il susseguirsi di attività immersive nell’universo di Tenuta Carretta: vine trekking sulla Grape’s Road, pic nic gourmet e/o pranzo a cura dello chef stellato Flavio Costa, l’inaugurazione della mostra fotografica Quattro Quarti, laboratori per bambini, visite in cantina e degustazioni guidate, aperitivi e stuzzicherie al calar del sole con l’Happy Cayega Hour, nonché l’ormai celebre format Vignaiolo per un giorno in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino, che porta i visitatori fra le vigne della Tenuta per far loro provare l’esperienza della vendemmia dell’uva arneis.

 

Tenuta Carretta, con sede nel Roero, a Piobesi d’Alba, è forse l’unica azienda a poter vantare vigneti di nebbiolo di proprietà in ciascuna delle aree di origine delle DOC e DOCG di Langa e Roero ottenute da questo vitigno. La tenuta vinifica esclusivamente le uve raccolte negli 80 ettari di vigneto in proprietà, vero e proprio patrimonio viticolo che permette all’azienda di valorizzare i territori di origine delle uve e di produrre una gamma di vini capaci di cogliere molte delle sfumature e interpretazioni dei diversi terroir. La massima espressione qualitativa di Tenuta Carretta è rappresentata dalla vinificazione delle “Grandi vigne” di Barolo, Barbaresco e Roero, le tre denominazioni che, grazie alle loro caratteristiche, hanno reso famose ovunque nel mondo la viticoltura e l’enologia piemontese. Da uve raccolte sulle colline di Cannubi, a Barolo, nascono il Barolo Riserva DOCG Cannubi collezione Franco Miroglio e il Barolo DOCG Cannubi; dalla Cascina Bordino, a Treiso, l’omonimo Cascina Bordino Barbaresco Riserva DOCG e, dal vigneto Bric Paradiso sovrastante la Tenuta, il Roero Riserva DOCG Bric Paradiso

 

 

Paola Chiapasco

AL FIANCO DI ARS ITALICA E RUINART CHAMPAGNE PER SOSTENERE L’ARTE URBANA DI MARCO NEREO ROTELLI

 

L’arte non è Natura, ma può trasmettere messaggi importanti per il Pianeta. Seguendo questa filosofia Marco Nereo Rotelli prende una materia pura, come la pietra, il marmo di Carrara e vi incide dei versi poetici che sono un incipit ad amare la Natura e il mondo. Scolpite sulla pietra le parole acquisiscono un’altra intensità, il pensiero diventa azione. I primi versi sono un omaggio a Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura.  “Siamo soggetti al vento, ad abbassarci fino alla terra, ma abbiamo anche la forza di rialzarci”. Il vento, poi, determina quello che può accadere. È una riflessione sul destino, ma anche su come la Natura può cambiare il destino, su quello che l’umanità sta vivendo in questo momento.
Un invito a soffermarsi sulla capacità dell’uomo stesso di intraprendere la giusta direzione. Due libri sono dedicati ai versi di Percy Bysshe Shelley, poeta britannico che amava il nostro mare, uno dei lirici romantici più celebre. Le sue parole risuonano come le onde del mare e trasmettono l’energia del divenire, la forza della Natura.
I raggi della Luna baciano il mare... Mentre il vento respira leggero”.
L’ultimo verso scolpito è di Eugenio Montale:  “Essere vasto è diverso e insieme fisso”  dalla poesia Mediterraneo, della raccolta Ossi di Seppia.

L’opera artistica di Marco Nereo Rotelli affida alla poesia un messaggio che va dalla metafora del mare che unisce i distanti e tocca punti del mondo diversi fino ad arrivare alla soggettività dell’uomo. I libri di marmo sono visti come i quattro punti cardinali che invitano il Sud, l’Est, il Nord e l’Ovest a una dimensione interiore protesa al mare, al mondo, all’intera umanità.
Le opere costituite da 4 grandi libri in marmo di Carrara, sono state realizzate a Carrara, pesano 700 kilogrammi l’uno, con dimensioni di circa 2 metri per un’altezza di 80 centimetri. Sono state posizionate nei punti strategici della passeggiata pedonale lungo il marina, attraverso mezzi specializzati, con permessi speciali del Comune di Olbia e del Consorzio di Porto Rotondo.
Il progetto di arte urbana a Porto Rotondo, ideato e organizzato da  Circle Dymanic Luxury  vuole sottolineare l’identità e la storia del borgo antico, con la volontà di comunicare cultura e lifestyle ai visitatori, ospiti ed armatori. Un invito a soffermarsi sui valori reali e le capacità dell’uomo.
Le opere Lib(e)ri per il mare, verranno raccontate da Marco Nereo Rotelli durante la conferenza stampa davanti alle autorità e al pubblico.

Presenti insieme all’artista, il Commodoro Sandro Onofaro, il Presidente del Consorzio Leonardo Salvemini, il Conte Luigi Donà dalle Rose, Presidente Fondazione Donà dalle Rose, il sindaco della città di Olbia Settimo Nizzi, il Presidente Fondazione Luciana Matalon di Milano Nello Taietti, il Presidente Assomarinas, Roberto Perocchio, Francesco Tocci, Comandante di Fregata Marina Militare, il direttore Confindustria Centro e Nord Sardegna Giansimone Masia.
Per la cerimonia inaugurale l’artista Eleonora Sale, si esibirà all’arpa con brani di musica classica.
Seguirà il cocktail party in linea con il Dna sostenibile e lifestyle dell’evento, a cura dello chef Fabio Vacca, Hotel Villa del Golfo coadiuvato da Fino Beach dello YCPR.
Degustazione di Caviar Ars Italica. Etichette Ruinart Champagne e La Scolca wine.

 

Le opere saranno in esposizione da luglio a ottobre 2022

LA SCOLCA: INTERVISTA AD ALESSANDRO SCORSONE, RESPONSABILE EVENTI PRESSO LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

 

Il vino? Un simbolo imprescindibile per il nostro paese

 

Stefano: Chi è Alessandro Scorsone? Come ha avuto inizio il tuo rapporto con il vino?

 

Alessandro: È iniziato molti anni fa, grazie a un mio amico, Marco Trimani, a cui sarò sempre debitore perché ha reso possibile il mio avvicinamento al mondo del vino. Da lì in poi ho avuto l’opportunità di conoscere tantissime persone e, soprattutto, grandi professionisti come Fabio Turchetti, Fabrizio Russo, Daniele Cernilli, Stefano Bonilli, Franco Maria Ricci, che avevano una grande conoscenza da diffondere, soprattutto in materia di Cultura del Vino. È grazie a questi fortunati incontri che ho imparato anzitutto ad essere un amante del vino.

Stefano: Da passione a lavoro vero e proprio. Di cosa ti occupi esattamente?

 

Alessandro: Il mio ruolo, in qualità di assistente personale del Presidente Del Consiglio e Direttore della Presidenza, consiste nella direzione degli eventi di Stato legati al Presidente.

 

Stefano: Dunque nessuno meglio di te saprà raccontarci il rapporto di simbiosi che lega l’Italia alle eccellenze enogastronomiche. Quanto sono distintive queste eccellenze in un Paese come il nostro?

 

Alessandro: Ciò che mi emoziona ancora di più del miolavoro è vedere la curiosità che gli ospiti da tutto il mondo mostrano nei confronti dei nostri prodotti. Che si tratti di un grande vino o di un grande piatto, il desiderio di conoscenza delle nostre eccellenze agroalimentari è sempre presente, ed è ogni volta un piacere vedere le persone emozionarsi assaggiando i nostri straordinari prodotti.

 

Stefano: Tra le altre cose, sei anche curatore della guida Vini Buoni d’Italia. Puoi raccontarci lo stato di salute del vino italiano?

 

Alessandro: Molto soddisfacente, l’offerta si sta popolando di cantine che lavorano bene, privilegiando anzitutto la qualità e dando vita a prodotti di livello assoluto. L’Italia del vino può confrontarsi con tutti i Paesi del mondo senza paura, perché è in grado di raccontare storie di vino, cibo, olio, passione, convivialità e qualità attraverso la straordinaria varietà e bontà della sua enogastronomia. Saper raccontare queste storie sarà senz’altro una chiave per poterci misurare con altre grandi realtà del mondo in materia di cibo e vino.

 

Stefano: Ora una domanda doppia: ci diresti un territorio vitivinicolo italiano che si sta confermando come leader nella produzione di qualità? E uno meno conosciuto dalle grandi potenzialità?

 

Alessandro: Rispondo subito alla seconda e dico Marche e Molise. Le Marche anzitutto perché ne sono personalmente innamorato, e in seconda battuta perché i suoi produttori stanno facendo un lavoro straordinario nella produzione, ma anche nella comunicazione. Dico Molise e mi ricollego all’importanza del saper raccontare storie che menzionavo prima, perché parliamo di una regione dalle enormi potenzialità in termini di produzione vitivinicola e gastronomica in generale, ma la cui comunicazione non è sufficientemente supportata. Bisogna partire dal presupposto che, oggigiorno, ciò che non si comunica finisce per non esistere affatto, e il Molise ha sofferto per troppo tempo della mancanza di una narrazione adeguata. Ma sembra che la tendenza stia lentamente iniziando ad invertirsi. Tra le grandi regioni dico senza dubbio il Piemonte, la Toscana, il Veneto, la Lombardia, ma anche la Campania, anche se tutte le regioni italiane stanno intraprendendo un percorso di sviluppo e di crescita importantissimo, che sta già dando dei risultati più che apprezzabili.

 

Stefano: Non credo sia un caso che tu abbia citato per primo il Piemonte tra le grandi regioni del vino italiane. A questo proposito, sei stato proprio tu a presentarmi Chiara Soldati, CEO di La Scolca, diversi anni fa. Cosa puoi dirci su questa azienda, che sta attraversando un ottimo periodo dal punto di vista economico e di marketing? 

 

 

Alessandro: Stimo tantissimo la famiglia Soldati, anzitutto per la loro umiltà. Non si sono mai sottratti al pubblico, servendolo personalmente in ogni angolo del mondo in cui si sono fatti conoscere. In tal modo hanno sempre dimostrato un genuino amore e un grande rispetto tanto per il vino, quanto per le persone, che ricambiano mostrando stima e affetto nei loro confronti. La famiglia Soldati ha saputo raccontare il suo piccolo paese e i suoi piccoli vitigni, mettendone in mostra l’unicità e la vocazione alla produzione di qualità. Quello di La Scolca è un esempio che testimonia ancora una volta l’importanza della passione nella realizzazione di un prodotto d’eccellenza, ma anche la centralità di una comunicazione puntuale e altrettanto qualitativa.

ABBAZIA DI NOVACELLA PRESENTA DUE NOVITÀ NELLA LINEA INSOLITUS: ORCHESTRA E 6234

 Orchestra e 6234 

 

Un articolato uvaggio creato con le varietà a bacca bianca che circondano il monastero e un pinot nero single vineyard che nasce a Cornaiano. Non si ferma la sperimentazione di Abbazia di Novacella all’interno dell’innovativo spazio denominato Insolitus. 

Da una parte una sinfonia composta da tante varietà a bacca bianca, in grado di dialogare tra loro grazie al meticoloso lavoro di sintesi che solo un grande terroir è in grado di regalare. Dall’altra il fascino, l’originalità e il timbro che una singola particella di un vigneto riesce a trasmettere a un nobile vitigno come il pinot nero. Si chiamano Orchestra e 6234 le due ultime novità che Abbazia di Novacella, una delle più antiche cantine attive al mondo nata nel 1142, presenta all’interno della linea Insolitus.    

 

Per il terzo anno consecutivo da quando è nata la linea Insolitus, l’arrivo della bella stagione coincide anche con la presentazione al pubblico e alla critica delle ultime preziose novità che vanno ad arricchire questo spazio dedicato all’innovazione e alla sperimentazione, lanciata nel 2020” afferma Werner Waldboth, direttore vendite di Abbazia di Novacella. “Questa volta abbiamo deciso di percorrere due strade che possono apparire completamente opposte, vale a dire un composito e ricco uvaggio da una parte e un vino monovitigno proveniente da una singola e specifica vigna dall’altra. L’obiettivo è sempre quello di esprimere al massimo delle loro potenzialità le vigne e le uve che abbiamo la fortuna di custodire nei poderi dell’Abbazia”. 

 

Orchestra Uvaggio Bianco Mitterberg IGT 2021 nasce dal desiderio di trovare un’interazione armonica tra tutte uve a bacca bianca allevate nei vigneti che circondano l’Abbazia di Novacella. Sylvaner, Pinot Grigio, Kerner, Riesling e Gewürztraminer sono le cinque varietà che compongono questo vero e proprio uvaggio. Le uve, infatti, coltivate su vigneti con esposizione sud-ovest e caratterizzate da terreni composti da depositi morenici permeabili, dopo la raccolta ai primi di ottobre, vengono fermentate congiuntamente in serbatoi di acciaio e qui svolgono anche la loro maturazione per circa 8 mesi, prima di essere imbottigliate, terminando il loro affinamento ancora per un mese. “Se un’orchestra riesce a esprimere la sua massima espressività quando tutti gli strumenti si fondono in un’unica melodia, pur mantenendo ognuno la sua specificità – spiega ancora Werner Waldboth – così un grande vino bianco, che coniughi più varietà insieme, riesce armoniosamente a emozionare quando le singole personalità di cui è composto convivono con grazia e piacevolezza. Orchestra, insieme a una vibrante freschezza e a una delicata mineralità, riesce a coniugare l’esuberante aromaticità di alcune delle varietà del suo uvaggio”

 

6234 Pinot Nero Riserva 2018 Alto Adige DOC prende invece il nome da una singola particella di pinot nero che si trova a 450 metri di altitudine nel podere Marklhof a Cornaiano, dove Abbazia di Novacella possiede alcune delle sue vigne. La particella n. 6234 ha un’esposizione leggermente rivolta a nord e un terreno composto da depositi morenici permeabili su una base porfirica. Le uve di pinot nero, vendemmiate nella prima decade di settembre, vengono vinificate in acciaio e poi maturano per 36 mesi per 2/3 in barrique e per 1/3 in anfora, prima del finale affinamento in bottiglia ancora per 10 mesi. “Il 6234 è oggi il primo vino dell’Abbazia di Novacella proveniente da un singolo vigneto – commenta sempre Werner Waldboth –. Il desiderio era quello di tradurre nel bicchiere l’unicità di questa vigna che riesce a preservare ed esaltare le peculiarità di un’uva tanto difficile quanto nobile come il pinot nero: la delicatezza e maturità delle note di piccoli frutti, la finezza dei suoi tannini e il finale fresco e minerale al palato”.  

 

Come consuetudine dei vini della linea Insolitus, anche le ultime due novità – Orchestra Uvaggio Bianco Mitterberg IGT 2021 e 6234 Pinot Nero Riserva 2018 Alto Adige DOC – vengono distribuite esclusivamente attraverso i canali Horeca e del dettaglio specializzato.

 

La cantina dell’Abbazia di Novacella è stata fondata nel 1142 ed è una della cantine attive più antiche del mondo. Gestisce due aziende agricole, una in Valle Isarco a Novacella e una a Cornaiano, la Tenuta Marklhof. Produce annualmente circa 700.000 bottiglie, per il 70% bianchi, ed esporta in 40 paesi nel mondo. L’Abbazia è proprietaria anche di boschi, frutteti e pascoli d’altura e nella sua sede accoglie turisti e visitatori all’interno della Stiftskeller, dove è possibile acquistare i loro vini e altri prodotti dell'Abbazia.

 

Silvia Roncaglia

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica