NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Premio gionalistico

MARCELLO FOIS VINCE IL CONCORSO LETTERARIO “BERE IL TERRITORIO“

 

 

Riconoscimenti e premi speciali concludono il percorso

del progetto culturale promosso dall’associazione Go Wine

MARCELLO FOIS é “Il Maestro”

DELLA XVIII° EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO

“BERE IL TERRITORIO“

 

La cerimonia di premiazione è in programma ad Alba sabato 6 aprile 2019

 

Allo scrittore, commediografo e sceneggiatore Marcello Fois è stato assegnato il riconoscimento “Il Maestro di Bere il Territorio”, nell’ambito della diciottesima edizione del Concorso letterario nazionale promosso da Go Wine.

Il premio sarà ritirato nel corso della cerimonia di premiazione che si svolgerà sabato 6 aprile presso la Sala Beppe Fenoglio di Alba dalle ore 10.30.

Giunge così al termine l’iniziativa che Go Wine ogni anno propone allo scopo di diffondere una cultura positiva del consumo del vino di qualità.

Il riconoscimento al “Maestro” è stato istituito a partire dalla terza edizione e si propone di premiare importanti figure della cultura italiana, che possano essere di riferimento per i più giovani o testimoni di un particolare rapporto con l’identità dei luoghi e della civiltà materiale che li caratterizza.

 

Con Marcello Fois saranno presenti in sala i vincitori delle varie sezioni del Concorso che saranno annunciati direttamente durante la cerimonia.

 

Il riconoscimento de “Il Maestro” è stato nelle precedenti edizioni attribuito a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani e Luciano Canfora.

 

In questa diciottesima edizione si conferma la Giuria del concorso con la gradita presenza di:

Marco Balzano (scrittore), Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa-Tuttolibri) e Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

 

Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e una selezione di aziende vinicole italiane.

 

Per informazioni

Associazione Go Wine Via Vida 6 Alba (Cn) tel. 0173 364631

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.gowinet.it

 

pastedGraphic.png

MARCELLO FOIS

 

Marcello Fois nasce a Nuoro il 20 gennaio 1960

Nel 1986 si laurea in italianistica presso l'Università di Bologna. Nel 1989 scrive il suo primo romanzo, Ferro Recente, che, grazie a Luigi Bernardi della Granata Press, viene pubblicato nel 1992 in una collana di giovani autori italiani, nella quale figurano anche i primi libri di Carlo Lucarelli e Giuseppe Ferrandino.

Sempre nel 1992 pubblica Picta, con cui vince (ex aequo con Mara De Paulis) il Premio Italo Calvino; nel 1997, per Nulla (con cui inizia la collaborazione con la casa editrice Il Maestrale), riceve il Premio Dessì.

Nel 1998, ancora per Il Maestrale, esce Sempre caro, primo romanzo di una trilogia (proseguita con Sangue dal cielo e L'altro mondo), ambientata nella Nuoro di fine Ottocento e che ha come protagonista un avvocato, Bustianu, personaggio per il quale Fois si è ispirato a un avvocato e poeta nuorese realmente esistito: Sebastiano Satta.

Con Sempre caro nel 1998 vince il Premio Scerbanenco. Con Dura madre vince nel 2002 il Premio Fedeli e nel 2007 riceve il Premio Lama e trama alla carriera.

 

Oltre che alla narrativa, Fois si dedica anche alla sceneggiatura, sia televisiva (Distretto di polizia, L'ultima frontiera) che cinematografica (Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni), e al teatro per cui ha scritto L'ascesa degli angeli ribelli, Di profilo, Cerimonia con Marinella Manicardi, Filippo Morelli, Mirella Mastronardi (segnalata al Premio UBU come giovane attrice non protagonista), Stazione (un atto unico per la commemorazione delle vittime della strage alla stazione di Bologna), Terra di nessuno e Cinque favole sui bambini (trasmesso a puntate da Radio 3 Rai). Dal suo racconto Disegno di sangue, pubblicato nel 2005 nell'antologia Crimini, è stato tratto un episodio dell'omonima fiction televisiva, trasmesso nel 2007 da Rai 2. Ha scritto anche un libretto operistico tratto dal romanzo di Valerio Evangelisti Tanit.

Nel 2007, con il romanzo Memoria del vuoto, edito da Einaudi nel 2006, ha vinto il Premio Grinzane Cavour per la narrativa italiana, il premio Volponi e il Premio Alassio Centolibri-Un Autore per l'Europa. Con Giulio Angioni e Giorgio Todde è fra i fondatori del festival letterario L'isola delle storie di Gavoi. È un esponente della "nuova letteratura sarda". Nel 2012 è tra i finalisti del Premio Campiello con il libro Nel tempo di mezzo, risultato poi vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante. Nel 2016 vince il premio Asti d'Appello con il libro Luce perfetta, mentre nel 2017 vince la prima edizione del Premio Crovi col romanzo Del dirsi Addio.

 

Opere

Narrativa

    Ferro Recente, Granata Press, 1992; poi ristampato da Einaudi nel 1999

    Picta Marcos y Marcos, 1992; poi ristampato da Frassinelli nel 2003

    Meglio morti, Granata Press, 1993; poi ristampato da Einaudi nel 2000

    Falso gotico nuorese, Condaghes, 1993; poi inserito in "Materiali", Il Maestrale 2002

    Il silenzio abitato delle case, Moby Dick, 1996

    Gente del libro, Marcos y Marcos, 1996

    Sheol, Hobby & Work Publishing, 1997

    Nulla, Il Maestrale, 1997

    Sempre caro (con prefazione di Andrea Camilleri), Il Maestrale 199

    Radiofavole (racconti in musica con CD; con Fabrizio Festa), Moby Dick, 1998

    Gap, Frassinelli, 1999

    Sangue dal cielo (con prefazione di Manuel Vázquez Montalbán), Il Maestrale/Frassinelli, 1999

    Sola andata, EL, 1999

    Cerimonia, CLUEB, 2000

    Compagnie difficili (con Albert Sánchez Piñol), Literalia, 2000

    Dura madre, Einaudi, 2001

    Piccole storie nere, Einaudi, 2002

    L'altro mondo, Il Maestrale/Frassinelli, 2002

    Materiali, Il Maestrale, 2002 (ristampa di vari scritti già editi)

    Tamburini. Cantata per voce sola, Il Maestrale, 2004

    Memoria del vuoto, Einaudi, 2006

    Stirpe, Einaudi 2009

    Paesaggi d'autore, (con Alberto Masala), Diabasis, 2010

    Carne (con Daniele Serra), Guanda, 2012

    Nel tempo di mezzo, Einaudi 2012

    L'importanza dei luoghi comuni, Einaudi 2013

    Luce perfetta, Einaudi 2015

    Ex voto, Minimum fax, 2015

    La formula esatta della rivoluzione (con Alberto Masala), Istos Edizioni, 2016

    Del Dirsi Addio, Einaudi 2017

Poesia

    L'ultima volta che sono rinato, Einaudi, 2006

    L' infinito non finire, Einaudi, 2018

Saggistica

    Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni (con Ferdinando Vicentini Orgnani, Frassinelli, 2003

    Antonio Ballero. Lo sguardo fotografico del pittore (con Salvatore Novellu), Ilisso, 2007

    In Sardegna non c'è il mare. Viaggio nello specifico barbaricino, Laterza 2008

    Paesaggi d'autore. Itinerari turistici, Diabasis, 2011

    Manuale di lettura creativa, Einaudi 2016

    Quasi Grazia, Einaudi, 2016

    Tuttinuoresi, Il Maestrale, 2018

    Renzo, Lucia e io. Perché "I Promessi sposi" è un romanzo meraviglioso, ADD editore, 2018

Contributi

    Ricuore, Il Maestrale, 2005

    Autostrada (con Carlo Lucarelli e Luigi Gozzi), CLUEB, 2006

    Io ho visto... ma non è detto che il mio sguardo mi appartenga, in AA.VV. (a cura di G. Angioni)

    Troppo buono. Racconto contenuto nell'antologia Giallo panettone, Mondadori, 2012

    Sei per la Sardegna, Einaudi

 

 

Go Wine Editore

IL PREMIO CASATO PRIME DONNE 2018 A SARA GAMA, CAPITANA DELLA NAZIONALE DI CALCIO FEMMINILE


A Gioacchino Bonsignore, Cristina Conforti e Andrea Gabbrielli i premi giornalistici
 

La Prima Donna 2018 è una sportiva, portatrice di un messaggio coraggioso e di un chiaro contributo di valori: lei è Sara Gama, capitana della nazionale di calcio femminile che rappresenta” la risposta femminile ai cori xenofobi degli stadi di calcio maschile e agli episodi di violenza e razzismo che hanno avuto per oggetto atleti italiani di colore”. Così Donatella Cinelli Colombini ha motivato la scelta di tale figura femminile da portare ad esempio, che verrà insignita del Premio Casato Prime Donne dopodomani, domenica 16 settembre, al Teatro degli Astrusi di Montalcino. In tale occasione, verranno altresì conferiti i premi delle sezioni giornalistiche - con cui vengono valorizzati i migliori contributi alla divulgazione del territorio di Montalcino ed in particolare del Brunello – a tre professionisti di altissimo profilo come Andrea Gabbrielli per la sezione “Io e Montalcino”, 

 

Gioacchino Bonsignore per il Premio Consorzio del Brunello e Cristina Conforti sul tema “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino”.
Come da tradizione, la consegna del Premio Casato Prime Donne coincide con l’installazione di un’opera d’arte presso la Cantina di Montalcino, da affiancare alla dedica della vincitrice. Quest’anno l’opera è stata affidata all’architetto Elisa Boldi e si intitola “Da Montalcino si vede il mare”: una lastra di acciaio corten rivestito su due facce con pannelli a formare linee geometriche con piani sfalsati che ripropongono lo skyline del paesaggio. Un pannello di quattro metri in cui le culture agricole e i profili del terreno si trasformano in un gioco concettuale, che si apre fino a diventare un cancello sostenuto da due pilastri metallici provocatoriamente rossi che hanno ai lati dei massi di arenaria.


La cerimonia di premiazione, rappresenterà altresì l’occasione per presentare la pubblicazione in cui sono raccolte tutte e venti le edizioni del Premio Casato Prime Donne dal 1999 al 2018, arricchita con interessanti contributi su donne e economia, società, agricoltura, gastronomia, cinema, giornalismo televisivo, Brunello e Montalcino, scritti dalla giuria del Premio Casato Prime Donne composta da Donatella Cinelli Colombini-Presidente, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione oltre che dalla fondatrice del Premio Francesca Colombini Cinelli, dal Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e dal Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni.
 
Prima dell’evento al Teatro degli Astrusi, sarà inoltre scelta da una giuria popolare composta da 50 membri, la foto più rappresentativa dei territori dei vini Brunello e Orcia, tra le 5 finaliste eseguite da Bruno Bruchi, Lori Vetter Caradonna Bowers, Alfredo Falvo e Chiara Salvadori.

Dopo la premiazione, in programma al mattino, gli invitati si sposteranno alla Fattoria del Colle di Trequanda per il pranzo offerto da Donatella Cinelli Colombini e suo marito Carlo Gardini sul tema  “Healthy food e peccati di gola ” con la migliore ribollita toscana premiata da Repubblica del Ristorante Delfina di Artimino, piatti di altre culture dell’Osteria delle Crete di San Giovanni d’Asso e i pani del Panificio del Ponte di Prato. Alle 15 è previsto, sempre alla Fattoria del Colle un talk show con i vincitori del Premio condotto dal giornalista David Taddei, a cui seguirà il taglio della torta del ventennale preparata dal Maestro Pasticcere Francesco Elmi della Pasticceria Regina di Quadri di Bologna. Chiuderà la giornata, lo spettacolo Danza “ Oltre la sclerosi multipla” di Anna Belvedere.
 
Marzia Morganti

 

 

Premio Casato Prime Donne 1999-2018

 

 

 

Vent’anni del Premio Casato Prime Donne racchiusi nella festa in onore dei vincitori 2018 e nel libro che racconta anche il percorso delle donne italiane nello stesso periodo
 

Montalcino festeggerà, il 16 settembre, i vincitori 2018 del Premio Casato Prime Donne: Sara Gama calciatrice, Andrea Gabbrielli del “Gambero Rosso”, Gioacchino Bonsignore di TG5 Gusto, Cristina Conforti Unomattina RAI 1. Poco prima della cerimonia, nel settecentesco teatro degli Astrusi, una giuria popolare di 50 membri sceglierà la foto vincitrice fra le 5 finaliste di Bruno Bruchi, Lori Vetter Caradonna Bowers, Alfredo Falvo e Chiara Salvadori.
Come ogni anno il Premio Casato Prime Donne è una passerella dei nuovi profili femminili e dei migliori contributi alla divulgazione del territorio del Brunello.
 
VENT’ANNI DEL PREMIO CASATO PRIME DONNE IN UN LIBRO

<<Grazie a scelte coraggiose e anticipatorie della giuria, il Premio Casato Prime Donne ha un’importanza crescente per l’universo femminile e per la meravigliosa terra di Montalcino>> ha detto la presidente della Giuria Donatella Cinelli Colombini presentando il libro che racconta le 20 edizioni del premio e i contributi scritti dalle giurate Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione insieme alla fondatrice del Premio Francesca Colombini Cinelli, al Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e al Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni. Articoli che tracciano il percorso femminile negli ultimi vent’anni esaminando specifici aspetti: vino, cinema, politica, economia, gastronomia, società, televisione. Ne esce un affresco complesso e composito.  Un racconto spesso autobiografico, in certi casi graffiante ma sempre molto puntuale e documentato che percorre  un ventennio di grandi cambiamenti per arrivare a un’attualità ancora piena di attese per le donne.
 
DEDICA DI SARA GAMA A MONTALCINO

La “Prima Donna” 2018 Sara Gama ha scritto una dedica a Montalcino che rimarrà in modo permanente nel territorio del Brunello, contiene l’auspicio che il calcio e il vino siano strumento di emancipazione delle donne. La giovane capitana della Nazionale di Calcio Femminile, nata da madre triestina e padre congolese è il simbolo dell’integrazione ben riuscita.  Nel 2018, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è stata inserita da Mattel, unica italiana, tra le 17 personalità femminili internazionali <<che hanno saputo diventare fonte di ispirazione per le generazioni di ragazze del futuro>> per lo stesso motivo esiste una bambola Barbie a sua immagine.

Dedica di Sara Gama  <<Un pensiero alla meravigliosa terra del Brunello, ai suoi sapori e odori, alle donne che ne hanno colto il sentimento più profondo trasferendolo nel loro vino. Attraverso di esso hanno trovato altre donne che coltivano diversi vitigni intrisi delle stesse note, profumi, ideali provenienti da quel casale di Montalcino. Sapere che il mio terreno, su cui calcio un pallone con la loro stessa passione, può essere fonte di orgoglio ed emancipazione per tutte le donne è una immensa gratificazione>>

DA MONTALCINO SI VEDE IL MARE ISTALLAZIONE ARTISTICA DI ELISA BOLDI

L’istallazione artistica che accompagna la dedica di Sara Gama è dell’architetto Elisa Boldi e si intitola  “Da Montalcino si vede il mare”.  Affidandogli l’opera, che verrà collocata presso la cantina Casato Prime Donne, Donatella Cinelli Colombini, come negli anni passati, ha voluto stimolare un talento locale chiedendogli di cimentarsi nella land art proposta culturale che nobilita, arricchisce e modifica il paesaggio rurale. 
L’istallazione è costituita da una lastra di acciaio corten rivestito su due facce con pannelli a formare linee geometriche con piani sfalsati che ripropongono lo skyline del paesaggio. Elisa è cresciuta nella campagna senese e <<fino da piccola la visione del mare dalle colline boscose di Montalcino mi sembrava qualcosa di magico e sorprendente>> ha raccontato spiegando l’idea da cui è scaturita la sua opera: un pannello di quattro metri in cui le culture agricole e i profili del terreno si trasformano in un gioco concettuale. Elisa Boldi è un fabbro moderno che abbina talento creativo, tecnica e concretezza. Ecco che il suo pannello si apre a diventare un cancello ed è sostenuto da due pilastri metallici provocatoriamente rossi che hanno ai lati dei massi di arenaria.  

HEALTHY FOOD E PECCATI DI GOLA DELLA TOSCANA TERRA ACCOGLIENTE

Alla Fattoria del Colle il pranzo per i 200 invitati è l’occasione per inaugurare il “Fienile” la sala creata per i banchetti e le feste restaurando il rudere di un’antica rimessa. Il menù è dedicato a “Healthy food e peccati di gola della Toscana più tradizionalista e accogliente” preparato a dieci mani con molti ingredienti km 0 e qualche sguardo oltre il Mediterraneo.  Fra i protagonisti Roberta Archetti chef della fattoria, il panificio Del Ponte di Prato celebre per il pane biblico, Donatella Varlunghi dell’Osteria delle Crete e Da Delfina di Artimino premiata dalla Guida 2018 di Repubblica per la sua ribollita, Francesco Elmi, membro dell’Accademia Italiana Maestri Pasticceri, titolare della pasticceria Regina di Quadri di Bologna.


Casato Prime Donne, Montalcino - Fattoria del Colle, Trequanda SI  0577 662108 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Addetta stampa Marzia Morganti Tempestini 3356130800
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

VOLONTARIATO, UN PREMIO ALLA NOTIZA PIU' BELLA

 

 

 

Al via la seconda edizione del concorso giornalistico nazionale “Comunicare la gratuità”

Cerimonia di premiazione nel corso della manifestazione “All’origine della gratuità”, il 1 dicembre a Firenze

 

Un premio alla storia che racconta meglio il lato altruista e generoso della società. “Comunicare la gratuità” è il concorso giornalistico nazionale che vuole dare il giusto spazio alle buone notizie, quelle che spesso non guadagnano le prime pagine dei giornali, ma che meritano di essere raccontate. Protagoniste sono i gesti di solidarietà, le azioni fatte per aiutare l’altro o per rendere migliore la comunità in cui si vive. 

 

Il concorso nazionale ha lo scopo di promuovere l’attività dei giornalisti impegnati a raccontare l’attualità. E’ sostenuto da Cesvot e promosso dall'associazione di volontariato Vol.To.NET. La premiazione è in programma il prossimo 1 dicembre a Firenze, a Palazzo Vecchio, in occasione della nuova edizione della manifestazione “All'Origine della Gratuità”, organizzata da Vol.To.NET insieme alla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze e la Compagnia delle Opere Sociali, con la collaborazione di Cesvot e il sostegno della Fondazione CR Firenze. “All’origine della gratuità” è  un appuntamento atteso per il Terzo Settore, un’occasione per raccontare il mondo del volontariato in tutte le sue sfumature, in cui i protagonisti si confrontano e si raccolgono le testimonianze di chi ogni giorno lavora per offrire un aiuto all’altro.

 

“Vogliamo mettere in luce il lato bello e altruista della società - dichiara Luigi Paccosi, Presidente di Vol.To.Net - Dopo il successo dello scorso anno, continuiamo a raccogliere storie sul volontariato e  a divulgarle il più possibile. E’ importante farlo, soprattutto oggi, quando paure e incertezze possono ledere i valori fondanti della società, come  inclusione, accoglienza, altruismo. Il concorso vuole anche valorizzare e promuovere il lavoro dei giornalisti, perché possano dare una lettura obiettiva della realtà lontano da sensazionalismi e da populismi”

 

Al vincitore andrà un premio in denaro di mille euro (al lordo di oneri fiscali). Possono partecipare i giornalisti, senza limiti di età, che abbiano pubblicato o trasmesso articoli o servizi che comunichino al meglio la gratuità, sia a mezzo stampa, web, radio o tv, nel periodo compreso tra il 1 novembre 2017 e il 1 novembre 2018. I lavori, uno per ogni giornalista, dovranno essere consegnati entro e non oltre il 5 novembre 2018, pena esclusione dal concorso. Gli elaborati dovranno essere inviati via mail all’indirizzo comunicarelagratQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure per posta all'indirizzo: Cesvot - via Ricasoli,9 50122, Firenze indicando "Concorso giornalistico - Comunicare la gratuità".

 

Al seguente link è possibile consultare il regolamento.

http://voltonet.it/2-premio-giornalistico-nazionale-comunicare-la-gratuita/

 

Clara D'Acunto

 

Premio Grappolo D’oro Clivus 2018 A Donatella Scarnati

 

 

 

Donatella Scarnati protagonista del Premio Grappolo d’oro Clivus 2018

 

La giornalista, prima donna ad essere insignita del riconoscimento, è stata premiata durante una partecipata serata nel Chiostro del Palazzo Vescovile di Monteforte "per aver presentato gli eventi sportivi con professionalità, competenza e passione, senza indulgere al divismo che ha ormai inquinato tutti i settori della comunicazione".

 

La nona edizione del Premio Grappolo d’Oro-Clivus, evento culturale di grande rilievo nel panorama veneto, organizzato da Cantina di Monteforte d’Alpone (VR), assieme al Gruppo Sportivo Val d’Alpone De Megni, ha lasciato il segno premiando per la prima volta una donna.  Donatella Scarnati infatti, volto storico della Rai ed inconfondibile firma della trasmissione 90° Minuto, ha accolto, non senza un pizzico di emozione, il riconoscimento dalle mani del direttore della cantina Gaetano Tobin e dal presidente Massimino Stizzoli.

«Sono emozionata per quello che trovo un riconoscimento importante. Il vostro vino è come un campione dello sport: brillante, mai uguale, energizzante». La Scarnati ha parlato della sua passione di sportiva prima e di giornalista in seguito, e di come queste due passioni siano andate ad intrecciarsi in un unico percorso professionale. «Da bambina ero innamorata del tennis, ma amavo anche raccontare storie e solo in seguito ho capito come queste due attitudini potessero incontrarsi in un’unica professione – ha affermato la giornalista. – Essere giornalisti è quasi una missione che cambia la vita. Ricordo ancora quando andai in Umbria per intervistare Ravanelli e fui sorpresa dal terremoto: la mia intervista sportiva si trasformò in 5 giorni di inchiesta sul campo sul dramma dei terremotati e di quella che ancora oggi è una ferita che brucia nel nostro Paese. Ho dedicato la vita ad una passione ed il messaggio che lascio è proprio questo: qualsiasi passione può trasformarsi in una professione se fatta con impegno, sacrificio e dedizione».

 

Un evento piacevole e ricco di sostanza nel quale Cantina di Monteforte crede da sempre. «Siamo molto affezionati a questo premio – sottolinea Gaetano Tobin, direttore generale di Cantina di Monteforte – poiché esso rappresenta un’occasione per alzare un momento lo sguardo dalle nostre vigne e ammirare la bellezza del paesaggio nel quale abbiamo l’onore di vivere. Il Premio Grappolo d’oro Clivus quest’anno tuttavia assume una valenza particolare: è stata premiata per la prima volta una donna, la giornalista Donatella Scarnati che, oltre ad essere una grande professionista, ci permette, con la sua presenza, di dare visibilità a tutte le donne che ogni giorno, alacremente, contribuiscono col loro lavoro e con la loro dedizione, a rendere grande la nostra Cantina e le nostre eccellenze enologiche».

 

Giornalista, commentatrice e conduttrice televisiva. 

Nata a Cosenza nel 1955, laureata in Scienze Politiche, Donatella Scarnati entra nell’albo dei giornalisti nel 1981 e già dal 1984 diventa volto RAI. Contattata da Paolo Valenti è infatti la prima donna ad apparire stabilmente nei collegamenti della celebre trasmissione 90° minuto. Dal 1990 lavora come inviata speciale al seguito della Nazionale Italiana di Calcio mentre,  in parallelo, dal 1992 al 1998 è conduttrice del TG1 Sport su RAI 1. Dal 2015 è responsabile del team di Rai Sport in occasione delle partite dell’Italia.

Scrittrice, autrice, personalità eclettica sempre garbata nello stile e mai invadente, Donatella Scarnati rappresenta davvero quel giornalismo fatto in punta di piedi al punto da rendere un fatto di cronaca un racconto gentile. A questo riguardo resta indimenticabile la sua seguitissima telecronaca in occasione dei funerai di Diana Spencer, il 6 giugno 1997, un dramma diventato fatto mediatico, come l’intera vita di Lady D, raccontato dalla Scarnati con professionalità ma soprattutto con rispetto.

In lei si riconosce una professionalità sincera, un volto affidabile che dà lustro al mondo del giornalismo, fatto con passione e consapevolezza, perché realizzato al fine di informare e mai di mettersi in luce.

 

Prima di lei sono stati insigniti del Premio Grappolo d'Oro Clivus: Marino Bartoletti, volto storico del giornalismo sportivo italiano in Rai e Mediaset (2017); Maurizio Belpietro, giornalista oggi fondatore e direttore del quotidiano “La Verità” (2016); Domenico Quirico, giornalista ed inviato di guerra de “La Stampa” (2015); Andy Luotto, attore e conduttore televisivo (2014); Mario Giordano, direttore del Tg4, Mediaset (2013); Massimo de’ Manzoni, vicedirettore vicario di “Libero” (2012); Gerardo Greco, conduttore di Agorà, programma di approfondimento di Rai Tre (2011); Mauro Mazza, già direttore di Rai Uno (2010). Nomi di prestigio che, da nove anni, Cantina di Monteforte accompagna sulle colline del Soave Classico, dando vita per l’occasione ad un vivace dibattito che spazia dalla cultura all’attualità.

 

Il Premio Grappolo d’Oro Clivus, giunto quest’anno all’edizione numero nove, è uno degli appuntamenti più attesi del panorama culturale veneto proprio in virtù dell’impegno di Cantina di Monteforte che, fondendo in un unico evento sport, cultura, amore per l’ambiente e vino di qualità, valorizza le eccellenze di un territorio al quale è profondamente legata.

La piacevole serata è stata poi suggellata da uno speciale brindisi col Soave Classico Clivus, la referenza di punta di Cantina di Monteforte, destinato solo all’alta ristorazione di qualità che quest’anno si è presentato con l’etichetta rinnovata nei colori, bianco, oro e verde, in omaggio al vino bianco Soave e alle sue verdi colline.

Nel corso dell’evento, condotto dalla giornalista Lucia Vesentini, è stata inoltre premiata Paola Dalli Cani, giornalista de L’Arena, “per la sua capacità di raccontare le peculiarità del territorio della Val D’Alpone e aver saputo testimoniare con passione, precisione e professionalità l’ultima edizione della Montefortiana”. Sono stati poi insigniti di una menzione d’onore, per il lavoro svolto durante la manifestazione sportiva, la redazione di Telenuovo, Alessandro Galli di Top Runner TV, la redazione di Telearena, Gianni Biasetto de “Il Mattino”, Claudio Pasetto e Federico Pradel di Verona Sette, l’operatore Franco Lanfredi, Matteo Guarda di San Bonifacio Week e Marco Bolla di Verona Fedele.

 

Cantina di Monteforte d’Alpone

Fondata nel 1952 da 80 vignaioli e posizionata nella zona del Soave Classico, Cantina di Monteforte conta 600 soci che vi conferiscono le uve migliori. I viticoltori con il loro lavoro difendono le proprie colline, consapevoli che da lì nasce la vera qualità. Oggi i soci coltivano circa 1.300 ettari di vigneti: il 30% della produzione totale di Soave Classico, il 10% della produzione di Soave Doc, il 5% della produzione totale di Lessini Durello, l’1% della produzione di Valpolicella Doc. Sono oltre 3 milioni le bottiglie prodotte all’anno: etichette apprezzate in Italia e all'estero, in particolare in Germania, Gran Bretagna e Paesi Scandinavi seguiti da Svizzera, Giappone, Stati Uniti.

 

Sport & colline: la Montefortiana 

Sulle colline dove nasce il Soave Classico, si corre la celebre Montefortiana: la corsa podistica non competitiva organizzata dal Gruppo Sportivo Val d’Alpone De Megni, giunta quest’anno alla 42a edizione. Gemellata con la Maratona di New York, di Tai Pei e di Roma, ogni anno a gennaio richiama da tutto il mondo oltre 20.000 atleti che gareggiano tra i filari di garganega, il vitigno autoctono che dà vita al Soave. 

 

Elena Traverso

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica