NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Turismo

FESTA DEL PAPÀ ALLA LANTERNA!

 

Domenica 19 marzo alle ore 15:00 la Lanterna di Genova apre le porte in occasione della Festa del Papà 

In occasione della Festa del Papà, alla Lanterna è organizzata una edizione speciale della visita guidata pensata per i bambini e per le famiglie. 


Partendo dalla passeggiata, una filastrocca inedita introdurrà la visita per raccontare la storia del faro e conoscere i monumenti più importanti della città. Proseguendo nell’Open Air Museum nel Parco del complesso monumentale, i partecipanti saranno coinvolti con storie e aneddoti sul simbolo di Genova e il suo legame con il porto. La narrazione si concluderà all’interno del Museo, con il racconto illustrato della storia della Lanterna.
Al termine, le famiglie potranno salire sulla prima terrazza panoramica della torre: non prima, però, di una sorpresa nel parco!

Come partecipare all’iniziativa
• POSTI LIMITATI, SU PRENOTAZIONE scrivendo a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  (indicando nome e cognome numero adulti, numero ed età bambini, recapito telefonico);
• In caso di disdetta chiediamo gentilmente di inviare tempestiva comunicazione;
• Appuntamento ore 15.00 presso la scala mobile all’interno del Terminal Traghetti;
• Quota di partecipazione: 0-3 anni gratuito; bambini fino ai 6 anni € 8; bambini dai 7 anni e adulti € 12

 

Modalità di accesso e salita sul sito  www.lanternadigenova.it/informazioni

*MODALITÀ DI ACCESSO

 

Il Complesso Monumentale della Lanterna di Genova è visitabile tenendo conto di tutte le misure di sicurezza definite dalle autorità competenti.

 

Tutte le informazioni utili sul sito: https://www.lanternadigenova.it/informazioni/

 

Gianluca Dotti

II^ EDIZIONE IRELAND WEEK: L’IRLANDA TORNA A MILANO!

 

Dal 12 al 19 marzo 2023 un fitto calendario di appuntamenti irlandesi in tutta la città

Turismo Irlandese presenta l’Ireland Week, un evento diffuso che rende omaggio alla cultura, alle tradizioni, alla storia e alla gastronomia irlandesi.  

Dopo il successo dello scorso anno, Turismo Irlandese sceglie nuovamente la città di Milano per organizzare la seconda edizione della Ireland Week che si svolgerà dal 12 al 19 marzo 2023 durante la settimana di San Patrizio, ricorrenza celebrata in tutto il mondo.    

La settimana irlandese si conferma un appuntamento ufficiale nel palinsesto degli eventi milanesi e l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Milano, e dall’Ambasciata di Irlanda in Italia, farà diventare irlandese un po’ tutta la città con un programma straordinario che conta oltre 50 appuntamenti, di cui molti gratuiti.      

Alla base del format culturale dell’Ireland Week, il desiderio di mettere in scena l’Irlanda nelle sue diverse forme ed espressioni culturali, attraverso un palinsesto di eventi pensato per raggiungere il grande pubblico.    

Protagoniste della manifestazione saranno gastronomia, musica, letteratura, danza, proiezioni cinematografiche, tradizioni, divertimento, sport gaelici e un’attenzione alla sostenibilità, per un viaggio virtuale in Irlanda, tra luoghi simbolo della cultura, come l’Anteo Palazzo del Cinema e Rizzoli Galleria, vie, piazze, parchi pubblici, pub storici e ristoranti del capoluogo meneghino.  

“A Taste of Ireland” Food Festival 
Al via il 12 marzo il percorso di scoperta dedicato ai sapori irlandesi “A  Taste of Ireland – Food Festival”: ideato in collaborazione con la sede italiana di Bord Bia – Irish Food Board e che vede anche la partecipazione di alcuni iconici brand irlandesi come Guinness, Baileys, Roe&Co e Kerry Gold. L’evento coinvolgerà selezionati ristoranti, che inseriranno nel menu un piatto irlandese interpretato dallo chef. Il piatto ordinato sarà accompagnato da prodotti a completamento dell’esperienza di degustazione, omaggiati dai partners.    

E per chi vuole sperimentare a casa la cucina irlandese, sul sito della Ireland Week (irelandweek.it) si possono trovare le ricette irlandesi proposte dal festival, i sapori dell’isola d’Irlanda e le informazioni sulle materie prime di qualità che l’Isola di Irlanda può offrire.  

“La prima edizione di “A taste of Ireland”, che con orgoglio si inserisce all’interno dell’iniziativa Milano Ireland Week del Turismo Irlandese, nasce con l’obiettivo di far conoscere la varietà dei prodotti dell’Isola di Smeraldo e diffondere sempre più lo spirito della Festa di San Patrizio nel Bel Paese. “commenta James O’Donnell, direttore di BordBia.  

EXPERIENCE IRELAND showcase con operatori irlandesi il 15 e 16 marzo    

Selezionati operatori irlandesi presenteranno prodotti, esperienze e destinazioni agli agenti di viaggio, trade e media in una sessione dedicata e a seguire al pubblico in una “due giorni” di incontri e dimostrazioni dal vivo. Lo showcase si tiene presso lo Spirit de Milan, e darà la possibilità di gustare un delizioso aperitivo irlandese e ascoltare musica dal vivo. 
La sera del 15 Marzo si tiene infatti la “Ireland Open Mic”, una serata di esibizioni musicali e artistiche tutta dedicata all’Irlanda. Per iscrizioni: https://spiritdemilan.it 

Il calendario degli eventi   
Il programma di eventi prevede eventi di musica tradizionale, rock e danze irlandesi dal vivo con buskers (i caratteristici musicisti di strada) e ballerini irlandesi in differenti strade della città.  

La cultura irlandese declinata in due diverse mostre fotografiche esterne, una in Via Dante dedicata alle icone e alle tradizioni irlandesi e la seconda, in corso Garibaldi, dedicata ai luoghi cinematografici. 

Tanti altri eventi per parlare di letteratura, di cinema, di miti e leggende, ma anche appuntamenti per degustare prodotti della tradizione e innovazione gastronomica irlandese e incontrare operatori e produttori.  

Menzione speciale anche per due iniziative che coniugano arte, cultura e sostenibilità, che tangibilmente segneranno il legame unico tra Milano e l’Irlanda, organizzate in collaborazione con We Are Urban. 

Anteprime, musica, parole e versi speciali    

Esempi perfetti di questa particolarità tutta irlandese di coniugare, con amore e passione, elementi differenti sono la presentazione del libro di Antonio Bibbò “Spiriti, santi ed eroi - Storie popolari irlandesi", edito da Feltrinelli, presso il Pogue Mahone’s Irish Pub (16 marzo), e l’ emozionante appuntamento “Words & Music” allo Spirit de Milan (18 marzo), che vedrà due carismatici anglisti, traduttori e autori come Enrico Terrinoni e Fabio Pedone dar vita all’incontro “Irlanda, terra di musica, cultura e storia”, in cui le parole poetiche delle “ballate popolari” si mescoleranno alla musica e allo spirito del craic irlandese (termine intraducibile, che richiama il piace di stare insieme, ascoltare musica e raccontarsi la vita).  

Tra gli appuntamenti in evidenza, anche l’anteprima all’Anteo Palazzo del Cinema dell’atteso film “Bono & The Edge” e l’incontro presso Rizzoli Galleria con un intellettuale eclettico e carismatico come lo scrittore, giornalista, conduttore radiofonico e televisivo Edoardo Camurri, che parlerà di un tema intrigante come gli interessi esoterici e gli aspetti magici riscontrabile in alcune opere di Yeats.    

Un concerto tributo dedicato ai Cranberries all’Hard Rock Cafè e di Andrea Rock presso il Pogue’s Pub e il ritorno dello Spirit of Ireland Festival allo Spirit de Milan dal 16-19 marzo e inizierà proprio il giorno di San Patrizio. 

Gli sport gaelici arrivano a Milano  

Il calcio gaelico. Questo antico sport è uno spettacolo fisico e sta crescendo in popolarità con tre club presenti in Italia. La squadra di calcio gaelico St Ambrogio Milano ospiterà una partita di esibizione contro un club internazionale Leicester dal Regno Unito. Un'esperienza divertente in cui si avrà l'opportunità di assaggiare cibi e bevande tradizionali irlandesi durante il giorno.     
 
Settimana del GREEN FRIDAY: speciali offerte per chi prenota durante l’Ireland week  

Numerose le offerte di viaggio riservate a chi prenota un soggiorno in Irlanda, durante la Ireland Week.    Sul sito di Irelandweek.it saranno pubblicate dal 12 al 19 marzo le offerte speciali per chi prenota nella settimana: si trovano voli, soggiorni, attività ed escursioni e tante idee di viaggio.  

In occasione della Ireland Week, Lastminute.com metterà a disposizione uno sconto di 50 euro per chi acquisterà un pacchetto volo più hotel in Irlanda.    

“Visto il riscontro positivo del pubblico, abbiamo voluto progettare una seconda edizione di Ireland Week che potesse far conoscere e sperimentare le numerose espressioni culturali che l’Irlanda ha da offrire. Siamo onorati di avere ricevuto anche quest’anno il Patrocinio del Comune di Milano, a suggellare l’amicizia tra Irlanda e la città di Milano, da sempre all’avanguardia nelle relazioni internazionali. Con questo appuntamento annuale, nella settimana di San Patrizio, desideriamo far vivere ai milanesi un’esperienza d’Irlanda, perché’ solo conoscendo gli altri possiamo instaurare un dialogo di amicizia e comprensione tra culture diverse”, commenta Marcella Ercolini, direttrice di Turismo Irlandese in Italia. 

 

L’Ireland week propone dunque una varietà di eventi tutti irlandesi, dedicati a chi non è mai stato in Irlanda, per averne un piccolo assaggio e per chi invece la conosce, per trovare sempre qualcosa di inatteso e particolare che lo inviterà a tornare.  E a dimostrazione del formato vincente della manifestazione, anche la città di Orvieto, legata idealmente all’isola d’Irlanda grazie al celebre Pozzo di San Patrizio, darà vita alla sua prima Ireland Week, in collaborazione con Turismo Irlandese, con un palinsesto di eventi cittadini dal 13 al 17 marzo. 

 

Per info: https://liveorvieto.com/blog/2023/02/28/saint-patricks-day-orvieto 

Alessandra Agostini

Cell +39 349 254 4617 -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Claudia Torresani

Cell. +39 347 919 5948 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

PASQUA ALLE CANARIE, PERNOTTANDO IN DIMORE STORICHE DA SOGNO

Due proposte da Barceló per trascorre qualche giorno di vacanza, a Pasqua, soggiornando in residenze molto particolari e uniche.

 

Santa Catalina Royal Hideaway Hotel ©Barceló Hotels & Resorts

 

Le Isole Canarie sono di per sé una destinazione esclusiva e suggestiva, ancor più emozionate è pensare di soggiornare in un’abitazione che ricordi le case tradizionali maiorchine (Majorero) o in un hotel dal fascino antico.

 

Barceló Hotel Group offre queste due possibilità, più precisamente a Las Palmas de Gran Canaria, presso il Santa Catalina Royal Hideaway Hotel e a Fuerteventura, presso il Barceló Fuerteventura Royal Level Adults Only.

Le Canarie sono una destinazione ideale in qualsiasi periodo dell'anno; un luogo unico dove si può godere di sole e mare ogni giorno dell'anno, oltre a offrire una sensazione di “fuga dalla quotidianità” come pochi altri luoghi sono in grado di dare. Per questi motivi, per una breve vacanza durante la settimana di Pasqua, l'arcipelago è una delle prime alternative per molti viaggiatori.

 

A Las Palmas de Gran Canaria

Con Pasqua alle porte, l'hotel Santa Catalina, un Royal Hideaway Hotel, si presenta come la destinazione ideale dove poter dedicarsi a svago, cultura e approfittarne della migliore gastronomia dell'isola.

Il Santa Catalina, Royal Hideaway Hotel - "Miglior Hotel di Spagna" ai World Travel Awards – è un vero e proprio emblema architettonico della città. Si trova nel centro storico, a poca distanza dalla spiaggia di Las Canteras e dalla Vegueta; un asse tra i punti chiave della città tra lunghe passeggiate in riva al mare, pomeriggi al sole e dove godere dei migliori tramonti.

Non a caso, fin dalla sua inaugurazione nel 1890, l'hotel è diventato un punto di riferimento nella vita sociale e culturale della città, e qui hanno soggiornato personalità come Sir Winston Churchill, Agatha Christie e Alfonso XIII. Riconosciuto come il miglior hotel storico di lusso in Europa, il Santa Catalina, Royal Hideaway Hotel, offre un'esperienza di glamour, autenticità ed esclusività. Dal design in stile classico alle camere eleganti con vista sulla città o sul giardino di palme, fino all'offerta gastronomica di altissima qualità; tanto che il suo ristorante Poemas by Hermanos Padrón è stato il primo ristorante dell’arcipelago a ottenere una stella MICHELIN. In breve, un luogo dove fuggire dalla routine e abbracciare i piaceri della vita.

Santa Catalina, Royal Hideaway Hotel 

 

A Fuerteventura

Il Barceló Fuerteventura Royal Level Adults Only dispone di suite che, come detto, ricordano le tradizionali case maiorchine di Fuerteventura.

Caleta de Fuste è un villaggio situato attorno a una lunga baia, vicino a una grande spiaggia di quasi 1 km, con sabbia fine e dorata e acque cristalline.

Barceló Fuerteventura Royal Level Adults Only dispone di spaziosi bungalow privati con un design ispirato agli edifici tradizionali dell'isola: le case Majorero.

Ogni camera si distingue per semplicità e funzionalità ed è completamente attrezzata per un soggiorno esclusivo in coppia o con gli amici: uno spazio fronte spiaggia creato per vivere un'esperienza locale unica con accesso esclusivo al ristorante a buffet, al bar a bordo piscina e alla piscina privata.

Il fascino di Fuerteventura si riflette in questa zona dell'hotel, restaurata con tetti di tegole, grandi finestre e tocchi di pietra nei bassi muri che separano la terrazza privata dall'ampio giardino. Questo concetto crea un rifugio all'interno del resort stesso, dove gli ospiti possono godere di tranquillità e guardare all'orizzonte dove la spiaggia paradisiaca di El Castillo funge da punto di incontro per le diverse strutture. Un eden di esclusività dove conoscere al meglio la cultura locale e il fascino dell'isola

 

Barceló Fuerteventura Royal Level Adults Only

 

 

Il gruppo Barceló Hotel

Barceló Hotel Group, la divisione alberghiera del Gruppo Barceló, è la seconda catena alberghiera in Spagna e una delle 30 più grandi al mondo per numero di camere, ed è stata riconosciuta come "Migliore società di gestione al mondo" nell'ultima edizione dei World Travel Awards, considerati gli Oscar del turismo. Attualmente dispone di oltre 278 hotel di città e per vacanze a 4 e 5 stelle, per un totale di oltre 62.000 camere, distribuite in 25 Paesi e commercializzate con quattro marchi: Royal Hideaway Luxury Hotels & Resorts, Barceló Hotels & Resorts, Occidental Hotels & Resorts e Allegro Hotels. Fa anche parte del gruppo Crestline Hotels & Resorts, una società alberghiera indipendente con 130 proprietà negli Stati Uniti. 

Per maggiori informazioni: www.barcelo.com

 

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

VAL MIVOLA META TURISTICA NELLE MARCHE

Image

VAL MIVOLA, NOVE COMUNI 

PER INFINITE ESPERIENZE

Image

Campagna di Ostra

Val Mivola, il soggetto turistico nato un anno fa nelle Marche, in provincia di Ancona, dall’unione di nove comuni tra i fiumi Misa e Nevola – Arcevia, Barbara, Castelleone Di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti, Trecastelli – offre un’infinità di itinerari e altrettante imperdibili esperienze. Dall’arte all’artigianato, dalla natura allo sport, dall’enogastronomia alla storia e alla devozione: Val Mivola è un territorio che sorprende ed emoziona allo stesso tempo, offrendo tanto divertimento, cultura e relax a stretto contatto con la natura.

 

Con gli Appennini da un lato, le placide coste accarezzate dal mare dall’altro e, nel mezzo, borghi incantati, unici e caratteristici, Val Mivola è un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo. In particolare, i suoi nove comuni sono, ognuno con le sue tipicità, delle perle rare che val la pena visitare.

 

Partendo da Senigallia, con la sua ampia spiaggia di velluto lunga ben 14 chilometri e l’affascinante Rotonda sul Mare, questa cittadina rappresenta la località balneare per eccellenza, e non solo. A Senigallia, nominata Città della fotografia, non si può non visitare Palazzo del Duca, dove si trovano le opere del grande fotografo Mario Giacomelli, nato e vissuto in città: una collezione permanente di circa 80 fotografie che racconta l’universo poetico ed artistico di Giacomelli. Per i più fervidi ammiratori del fotografo, poi, immancabile è l’itinerario che ricostruisce il legame tra alcuni suoi scatti e le colline della sua amata città natale: il percorso ad anello, che si sviluppa per circa 10 km in una vasta zona della campagna circostante in direzione di Ostra, permette di indagare il rapporto dell’artista con le sue radici, il suo passato e la sua terra.

Senigallia

Proseguendo per Trecastelli si trova il Museo Nori de’ Nobili, che custodisce un’ampia selezione delle opere di questa grande pittrice e rappresenta uno dei pochi musei interamente al femminile. Le cinque stanze che ospitano circa settanta dipinti rappresentano ognuna un periodo specifico della vita di Nori, tratteggiando l’intero percorso artistico e il travagliato vissuto della pittrice. Il Museo Nori de' Nobili rappresenta il punto di partenza per la riscoperta critica della pittrice marchigiana, a lungo ingiustamente dimenticata nel panorama artistico contemporaneo.

Mario Giacomelli, "Presa di coscienza sulla natura",1976/anni '80, Courtesy Archivio Mario Giacomelli ©Rita e Simone Giacomelli

Nori con cappello e sciarpa,

Archivio Museo Nori De Nobili,

foto di Alfonso Napolitano

Continuando per Ostra, una imperdibile tappa all’insegna della spiritualità è il Santuario della Madonna della Rosa, dove è possibile ammirare la raccolta di tavolette votive che vi sono conservate, una testimonianza di autentica devozione popolare in una forma artistica molto intensa e suggestiva. E ancora ad Ostra, da scoprire il piccolo Teatro La Vittoria, un’affascinante struttura a ferro di cavallo la cui costruzione attuale risale al 1863. Il palcoscenico venne costruito rigorosamente in legno d’abete secondo i dettami dell’acustica del senigalliese Cortesi. Vincenzo Nini, invece, dimorando per sei mesi consecutivi all’interno del teatro, mise a punto il complesso e ingegnoso macchinario di scena, tutt’oggi funzionante e visitabile.

 

Proseguendo per l’entroterra si incontra Corinaldo, piccolo gioiello circondato da una poderosa cinta muraria di quasi 1 km. Il centro storico medievale si sviluppa in vicoli stretti in cui perdersi per poi ritrovarsi nel mezzo di incantevoli piazze. Ma non fatevi ingannare dalla quiete di questo piccolo borgo, perché Corinaldo gode anche della fama di “Città dei matti”. Questo nome si deve ad una serie di storie legate ai suoi abitanti, tra cui quella di Scuretto. Si narra di un figlio emigrato in America che spediva i propri guadagni al padre, Scuretto per l’appunto, per costruire la loro casa. Soldi che però, puntualmente, finivano nelle osterie di Corinaldo. Alla richiesta del figlio di esibire una prova dello stato dei lavori della casa, Scuretto ebbe l’idea geniale, quanto folle, di far costruire solo la facciata di un edificio con tanto di numero civico, facendosi poi fotografare alla finestra della finta abitazione. Il figlio non se la bevve, e smise di inviare i soldi. Così la casa non venne mai finita e oggi, a metà di via della Piaggia, ovvero la scalinata centrale di Corinaldo, al civico numero 5, c’è una facciata, con tanto di targa che recita “casa di Scuretto”.

Teatro di Ostra, Ph. Andrea Giuliani

Corinaldo, Ph. Sergio Ramazzotti

Proseguendo per Ostra Vetere, non può mancare una sosta alla casa di terra e paglia, costruzione che risale agli inizi del Novecento e rappresenta un interessante esempio di architettura povera. Questa pratica, molto diffusa nella Marche soprattutto nella zona media collinare, consisteva nell’utilizzo di terra resa plastica con l’aggiunta di acqua, impastata con i piedi o battuta con pertiche snodate, a cui si aggiungevano ciottoli di fiume e paglia, materiali che servivano a rendere l’impasto solido. Gli edifici così costruiti prendevano il nome di “atterrati”.

 

E ancora storia e antichità a Castelleone di Suasa, dove dimorano i resti di uno dei siti romani più ricchi e interessanti della regione. Il municipium di Suasa, poco conosciuto dalle fonti antiche, era in realtà un centro importante della valle, soprattutto dal punto di vista commerciale, che visse un periodo di grande splendore tra il II e il I secolo a.C. per poi essere abbandonato nel VII secolo d.C. L’antico abitato, stretto e lungo, chiuso ai lati dal fiume Cesano e dalle colline, ospitava il vasto anfiteatro costruito alla fine del I sec. d.C., uno dei più grandi della regione, capace di accogliere diverse migliaia di spettatori. Il Foro commerciale, invece, era una grande piazza delimitata da strade ortogonali e fiancheggiata su tre lati da vaste botteghe e laboratori bordati da portici a pilastri. Il complesso residenziale più ricco e più noto della città era la domus dei Coiedii, una ricca famiglia senatoria di Suasa. I resti di tutti e tre i complessi sono oggi visitabili, e permettono di entrare in una vera e propria macchina del tempo.

 

Raggiunta Barbara, il consiglio è quello di seguire il percorso della Canalecchia, un affascinante itinerario alla scoperta delle leggende e, perché no, dei “tesori” di questo piccolo borgo. Partendo dal paese, si raggiunge il Ponte del Bombo: il ponte prende il nome da un brigante della zona. Si racconta che, prima di morire, egli nascose un tesoro. Molti, illusi dai facili guadagni, pensarono di cercarlo per diventare ricchi, ma si imbatterono in strani fenomeni: un maiale con una catena penzolante al collo che emanava odore di zolfo e strani rumori nella notte. In ogni caso, ad oggi il tesoro non fu mai trovato. Proseguendo ancora si incontrano i Sabbioni, un tratto di strada costeggiato da alte scarpate di sabbia compressa che durante la Seconda guerra mondiale si trasformarono in un perfetto rifugio dai bombardamenti. Si raggiunge infine la Canalecchia, un’antica sorgente circondata da una fitta vegetazione, un luogo ricco di significato per la popolazione del posto perché si narra che qui Santa Barbara salvò la popolazione fermando l’esercito invasore.

Barbara

Tra Barbara e Montale

Serra De' Conti, Museo delle Arti Monastiche

Un’esperienza unica e particolare è poi il percorso poetico studiato dal poeta Gio Evan aSerra De’ Conti: con una mappa da ritirare all’ufficio turistico del comune, i visitatori potranno andare alla ricerca delle dieci poesie nascoste nei vicoli del centro storico del paese, alla scoperta degli angoli più suggestivi di questo grazioso borgo. E ancora a Serra De’ Conti da non perdere il Museo delle Arti Monastiche “Le Stanze del Tempo sospeso”, che raccoglie i reperti di cultura materiale appartenuti al vicino Monastero di S. Maria Maddalena. Attraverso un affascinante percorso teatrale audioguidato che racconta di piccoli avvenimenti quotidiani, si ripercorrono le tappe fondamentali della storia del monastero, in un periodo compreso tra il secolo XVI ed il secolo XX.

 

Infine, Arcevia e i suoi Castelli, luoghi magici incastonati nel verde dei boschi, circondati da alte mura, dove sembra che il tempo si sia fermato, ma che un tempo sono stati teatro di cruenti scontri tra guelfi e ghibellini per non parlare delle battaglie tra i Malatesta e lo Stato della Chiesa. Avacelli, Castiglioni, Montale, Piticchio, Loretello, Nidastore, San Pietro in Musio, Palazzo e Caudino sono nove fortezze medioevali avamposti di difesa di Arcevia, perfettamente conservate, circondate da muraglie in pietra, torrioni e ponti, dalle quali godere di splendidi panorami e viste mozzafiato.

 

Insomma, Val Mivola val bene una visita, e accoglie tutti i suoi visitatori con un’offerta turistica ricca e vivace.

Arcevia, Castello di Castiglioni, Ph. Bruno Santoni

 

IL TURISMO GASTRONOMICO SALE IN MONTAGNA

 

Sci, escursioni ed esperienze gourmet. La nuova edizione del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano di Roberta Garibaldi analizza la volontà di unire la vacanza in alta quota con la scoperta delle produzioni locali e della ristorazione. Oltre il 90% degli intervistati vuole partecipare a degustazioni in montagna e i due terzi intende visitare i luoghi di produzione del cibo. La popolazione femminile è particolarmente attratta dalle fabbriche di cioccolato, quella maschile dai birrifici. Il fine dining seduce soprattutto i più giovani.

 

Nelle località di montagna è tornato il turismo. Siamo nel pieno della stagione invernale, le piste da sci dell'arco alpino sono state prese d'assalto già prima di Natale e ora sta per arrivare febbraio, il mese più importante per le settimane bianche. Nella scelta della vacanza invernale, oggi non conta soltanto la qualità dell'offerta sciistica ma anche, e sempre di più, quella legata alla gastronomia, alla ristorazione e alla produzione di cibi che rappresentano l'espressione del territorio. È quanto emerge dall'anticipazione dell'edizione 2023 del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, a cura di Roberta Garibaldi e realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, che sarà presentato a maggio.

Per la prima volta, il Rapporto ha analizzato le attese e le propensioni di spesa del turista che sceglie la montagna come destinazione per le proprie vacanze e il risultato non lascia spazio al dubbio: oltre il 90% degli intervistati, senza distinzione tra la popolazione femminile e quella maschile, ha intenzione di unire l'esperienza in montagna con le degustazioni che si possono provare nel territorio. In particolare, il 68% circa vuole degustare in un ristorante locale i piatti tipici del luogo prescelto e più di un intervistato su quattro ha previsto la visita a un ristorante o un bar storico durante la permanenza in montagna. L'esperienza di fine dining tra i monti tenta soprattutto la parte maschile e ancor più la fascia di età 18-24 anni, dove si supera il 27%.

E se la cucina tipica di montagna resta il punto di riferimento per la maggioranza degli intervistati, va segnalato come il turista enogastronomico contemporaneo sia sempre più aperto a nuove esperienze. Al di là della ristorazione, una vacanza in montagna offre la possibilità di visitare tanti luoghi di produzione del cibo e questo aspetto sta diventando particolarmente interessante per una piena immersione nel mood territoriale. Due turisti su tre manifestano la volontà di approfondire questa conoscenza organizzando attività di vario tipo. La più “gettonata” è la visita a un'azienda agricola (24%) e a seguire troviamo i caseifici (23%) e le cantine (22%). Tra i maschi si nota una particolare predisposizione a organizzare visite nei birrifici, mentre le donne sono attratte in maggior misura dalle fabbriche di cioccolato.

Tra le altre esperienze da provare compaiono la visita a un mercato locale, scelta da oltre il 40% del campione, e alle attività di piccole botteghe artigiane del gusto con oltre il 37%. E più del 57% degli intervistati punta a partecipare a un evento legato all'enogastronomia, meglio se focalizzato sul cibo e a seguire sul vino e sulla birra. Tra le esperienze di turismo attivo, invece, svettano quelle dei trattamenti di benessere (SPA, massaggi, ...) a tema vino, birra e olio. Tra i più giovani (età 18-24) è particolarmente alta l'intenzione di partecipare ad attività sportive all'aria aperta come trekking del gusto, tour in bicicletta o mountain bike tra i luoghi di produzione del cibo.

“Il binomio enogastronomia e montagna si conferma essere di grande appeal tra i turisti italiani, l’interesse è forte e si traduce nel desiderio di partecipare ad una pluralità di proposte, dalle più tradizionali ai nuovi format tra sport e gusto”, afferma Roberta Garibaldi, vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE e autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano. “Valorizzare l’enogastronomia nelle aree montane del Belpaese contribuisce ad arricchire l’offerta, la diversifica e la destagionalizza. È certamente un’opzione percorribile per slegarsi dai tradizionali modelli turistici ed orientarsi verso forme di sviluppo più sostenibili e in grado di generare benefici diffusi per le filiere dell’agroalimentare e del turismo”.

 

Il Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano presenta analisi quanti-qualitative, ricerche inedite e contributi del Comitato Scientifico rappresentato da autorevoli esperti del mondo accademico e scientifico, nazionali e internazionali, offrendo una panoramica a 360 gradi del turismo enogastronomico dal punto di vista della domanda e dell’offerta.

 

Roberta Garibaldi è vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE-Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo. Ricopre numerose cariche a livello internazionale e nazionale, tra cui Ambassador della World Food Travel Association, membro del Board of Advisor presso World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della SISTUR-Società Italiana di Scienze del Turismo. È autrice di molteplici saggi in riviste italiane e straniere e di libri. È keynote speaker ai principali eventi internazionali sul tema del turismo, fra cui i forum mondiali dell’UNWTO-Organizzazione Mondiale del Turismo ed il World Economic Forum di Davos.

 

*Nota metodologica: i dati provengono da un’indagine svolta su un campione rappresentativo della popolazione turistica italiana (n.=1.500) per genere, età e regione di residenza condotta nel mese di Gennaio 2023.

 

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica