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Turismo

Press Way

 
 
A Merano nel nome dell’uva:
vendemmia, prodotti, musei ed eventi


Da Settembre tante le occasioni per celebrare questo prezioso frutto nella piccola città giardino di Merano.
 
 
Nessun enologo è in grado di valutare con certezza quando potranno essere i giorni della tanto attesa vendemmia; dipende dalla maturazione del frutto che è condizionata da fenomeni atmosferici e naturali. Però una cosa è certa; durante la vendemmia c’è sempre molto entusiasmo e tanti sono i modi per celebrare il momento e per sfruttare questo prodotto molto importante offerto dalla terra: l’uva.
A Merano il mese di settembre e quello di ottobre, girano intorno al prezioso grappolo e tante sono le occasioni che ce lo ricordano.

Festa dell’uva – (16 e 17 ottobre 2021)
Anche quest’anno il terzo fine settimana di ottobre (16 e 17) si svolgerà la tanto celebrata Festa dell’Uva, seppur con una formula rivista. Tanta musica tradizionale, anche reinterpretata, passeggiate a tema con lo Jodel, cori e canto, masterclass classic & nature per chi vuole sapere di più sulla storia, la produzione e la degustazione dei vini. I carri allegorici più noti saranno esposti e potranno essere ammirati nelle piazze principali. I tanto amati “Saltner” (protettori storici dei vigneti) e delle copie con costumi tradizionali gireranno in città. Ovviamente non potrà mancare il Mercato Meranese con i suoi prodotti buoni e genuini tanto come il territorio dove sono cresciuti.
La Festa dell’uva esiste dal 1868 ma negli anni ha saputo cambiare il proprio concetto diventando una festa tradizionale e dinamica al tempo stesso, con un programma ricco e interessante.
 
 
 

Il Museo dell’uva – presso la Cantina di Castel Rametz
Il Museo dell’Uva si trova presso la Cantina di Castel Rametz, nel quartiere di Maia Alta. La cantina grande venne edificata nel 18° secolo ed è senz'altro una delle più belle del Burgraviato. Costruita completamente in pietra, rappresenta un notevole esempio d'arte architettonica; con le sue botti in rovere ordinatamente allineate e illuminate. Nella cantina piccola, invece, che risale addirittura al dodicesimo secolo, maturano i pregiati vini in Barrique.
Le quattro ampie sale del museo del vino espongono gli interessanti attrezzi utilizzati per la viticoltura. Attrezzature che, in parte dimenticate, sono state raccolte e restaurate con un minuzioso lavoro, nel corso di parecchi decenni, e che comprendono strumenti per la lavorazione del terreno, per la vendemmia, per la vinificazione e per il trasporto, oltre ai più antichi mezzi utilizzati per la lotta ai parassiti.

Cura dell’uva - Traubenkur
L’uva, oltre ad essere un frutto delizioso e la base per i numerosi vini pregiati altoatesini, è anche nota per le sue proprietà benefiche. Una particolare qualità è quella “curativa” che è coltivata proprio a Merano, la Schiava Grossa, un frutto composto per l'80% d'acqua e per il 15 / 20% da zucchero. La cura dell'uva, dalla tradizione centenaria, prevedeva l’assunzione giornaliera tra 300 e 1.000 grammi d'uva, alla mattina a stomaco vuoto e prima di una cena leggera.
Dopo il trattamento si consigliava una passeggiata. Prendendo spunto da tale tradizione, molti centri benessere hanno iniziato a prevedere dei trattamenti a base d’uva.
Ancora oggi, chi visita Merano nel mese di settembre ha la possibilità di gustare il succo d’uva appena spremuto in molti locali del centro. Il luogo però più particolare e affascinante in cui fare un’esperienza, come ai vecchi tempi, è il chioschetto del Sig. Hans Tommasi, sulla Passeggiata Tappeiner, che si affaccia verso le vigne in cui lui stesso raccoglie l’uva che poi spreme al momento.

La cosmesi e l’uva presso le Terme Merano
Le Terme Merano offrono anch’esse attenzioni al frutto prestigioso. Ad esempio esiste lo scrub e degli impacchi nutrienti all'uva ed è anche usata nei trattamenti viso firmati Terme Merano, per le intense proprietà protettive e antiossidanti.
Terme Merano propongono, inoltre, un peeling al sale dell'uva dell'Alto Adige. Il prezioso resveratrolo della buccia è considerato un antiossidante naturale e offre un'alta protezione cellulare contro le influenze ambientali.

La cantina di Merano
Il 1° luglio 2010, a seguito della fusione tra la Cantina Burggräfler (1901) e la Cantina Vini Merano (1952) (le due tradizionali cooperative di produttori del Meranese) è nata Cantina Merano, con 380 soci che coltivano 260 ettari di vigneti dell’area vitivinicola occidentale dell’Alto Adige.
Numerosi piccoli produttori coltivano i loro vigneti, dislocati lungo i migliori pendii di Merano e dei Comuni circostanti di Lagundo, Tirolo, Caines, Rifiano, Scena, Marlengo, Cermes e Lana. L’area vitivinicola dell’Alto Adige occidentale si estende fino alla Val Venosta, la più piccola zona produttiva altoatesina DOC chiusa, contraddistinta da condizioni climatiche estreme.
I responsabili della cantina hanno considerato la fusione tra le due storiche preesistenti come l’occasione ideale per rimodernare logo e assortimento, dando vita al nuovo marchio MERAN.

Vini e cantine del territorio
Da generazioni i viticoltori di Merano e dintorni coltivano con successo i loro vigneti su terreni fertili delle colline e dei versanti montuosi intorno a Merano e in Val Venosta. Ad altitudini tra i 300 e i 900 m sul livello del mare l’esposizione ai raggi solari, le caratteristiche del suolo e il microclima cambiano da un vigneto all'altro. L'interazione tra freschezza alpina e calore mediterraneo e le elevate escursioni termiche, tra il giorno e la notte, conferiscono ai vini meranesi una finezza particolare e un aroma caratteristico.
Grazie al clima propizio e all’ottimo terreno, nella conca di Merano si producono diversi vini autoctoni, come la Schiava e il Lagrein. Tutti i vini di uva Schiava di Merano riportano il marchio di qualità DOC Alto Adige Merano.
Le cantine locali organizzano degustazioni e si occupano della vendita di vini autoctoni.

Per ulteriori informazioni www.merano.eu
 
 
 
Per ulteriori informazioni

Azienda di Soggiorno di Merano
Tel: (0039) 0473 272 000
Sandy Kirchlechner
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www.merano.eu
 
Press Way – Ufficio Stampa
Tiziano Pandolfi - Mob. 338-6820776
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www.pressway.it
 Press

LA FIORENTE SCENA GASTRONOMICA LOCALE DI DUBAI 

Dalle fattorie autosufficienti ai mercati specializzati, la città emiratina offre una serie di esperienze agricole e artigianali per esplorare la destinazione attraverso una nuova lente.

Situata all'incrocio tra l'Oriente e l'Occidente, Dubai è unica per la sua molteplicità di esperienze, che la rendono una destinazione da visitare e in cui ritornare. Dal patrimonio culturale all’intrattenimento, dalle avventure all’aperto alle attività sulla spiaggia, dalle attrazioni per la famiglia allo shopping, la città emiratina accontenta ogni tipo di viaggiatore. A rendere l'esperienza di Dubai ancora più completa è la sua variegata scena gastronomica, che riflette i sapori di oltre 200 nazionalità residenti in città, attestandola come capitale culinaria della regione.

L'esperienza gastronomica va oltre la modernissima metropoli di Dubai, dove è possibile trovare un fiorente scenario produttivo che riflette il composito ecosistema della città e le risorse alimentari sostenibili: dai produttori artigianali ai mercati specializzati, i turisti possono lasciarsi tentare da una moltitudine di proposte culinarie e artigianali. Inoltre, grazie a una grande attenzione alla sicurezza alimentare e alle pratiche agricole rigenerative, il settore agricolo continua a crescere registrando un numero record di fattorie ecologiche aperte alle visite di turisti e locali, in cui è possibile acquistare prodotti freschi.

Attraverso gli sforzi per incrementare la produzione alimentare locale e l’agricoltura sostenibile, Dubai offre tantissime opportunità per sostenere queste imprese, oltre a fornire una nuova lente attraverso cui esplorare la città.

 

Esperienze agricole inaspettate

My Farm Dubai sta guidando il movimento agricolo con il lancio di una fattoria ecologica autosufficiente. Progetto nato dalla passione di Mohammed Aissaoui, la farm accompagna i visitatori in un istruttivo viaggio agricolo in cui è possibile assaggiare tutti i tipi di frutta, verdura e miele, così come le proprietà medicinali di varie erbe e spezie. C'è anche un'ampia varietà di saponi prodotti alla My Farm Dubai, perfetti da regalare alla famiglia e gli amici. Aissaoui, un ex ingegnere nato e cresciuto nel sud della Francia in una famiglia di agricoltori, è venuto a Dubai con l’obiettivo di creare una fattoria autosufficiente in mezzo al deserto, combinando la natura con la tecnologia avanzata. Mohammed educa anche i visitatori sul fiorente patrimonio agricolo degli Emirati Arabi Uniti, rendendolo un'attrazione da non perdere per chi vuole fare un’esperienza diversa.  

Un'altra attività che promuove i prodotti biologici è Desert Organic, un'azienda familiare emiratina che produce frutta e verdura biologica. Tra i 50 tipi di coltivazioni di questa fattoria di quattro ettari, i visitatori possono acquistare cavoli, sedano, peperoni, melanzane, zucche e un'ampia varietà di erbe e datteri. 

Per coloro che cercano un'esperienza agricola per tutta la famiglia, vicino alla strada di Al Ain si trova l’amatissimo Camelicious, una fattoria sostenibile di cammelli: qui i visitatori possono sperimentare incontri ravvicinati con gli animali nativi dell'Arabia, oltre a gustare o acquistare una serie di prodotti caseari di cammello, tra cui latte e gelato. 

 

Nel cuore di Umm Suqeim si trova il Jumeirah Fish Market, che offre i migliori frutti di mare freschi di Dubai. In questo piccolo e caratteristico mercato del pesce si possono acquistare più di 50 diversi tipi di frutti di mare tra cui aragosta, granchio, gamberi tigre, gamberetti, pesce e altro ancora. La parte migliore è che i visitatori possono anche farli pulire prima di portarli in uno dei vicini ristoranti locali per cucinarli a proprio piacimento.

L’Hatta Honey Bee Garden, un giardino di api unico nella regione, crea miele crudo al 100% di produzione locale e fonde l'educazione con l'esperienza, evidenziando l'importanza delle api per l’ambiente. La fattoria promuove la sostenibilità dell’ape per l'impatto ambientale, la sicurezza alimentare e la crescita economica.

 

Prodotti artigianali da portare a casa

Per provare il cioccolato con i sapori caratteristici di Dubai, come il dattero e il cardamomo, i visitatori devono dirigersi a Mirzam Chocolate in Al Quoz 3. Progettato in modo che il processo di produzione sia a vista, in questo bellissimo laboratorio i visitatori possono sperimentare ogni aspetto della produzione del cioccolato, dalla tostatura dei semi di cacao al confezionamento a mano di ogni barretta. Dal lancio del laboratorio nel 2016, Mirzam ha ottenuto cinque premi dall'Academy of Chocolate, confermando la sua nomea di destinazione deliziosa per tutti.

L’indirizzo da segnare in agenda per chi vuole trovare i migliori prodotti artigianali è The Ripe Market, che si svolge ogni settimana in più luoghi della città, tra cui la Dubai Police Academy, Springs Souk, Nakheel Mall e Times Square Centre. Sostenendo centinaia di produttori nella vendita dei loro prodotti, The Ripe Market non solo sostiene le imprese locali, ma fornisce una piattaforma per i giovani artigiani di talento negli Emirati Arabi Uniti per crescere e svilupparsi.

 

I luoghi preferiti dai locali

Lo Spice Souk di Dubai è un'esperienza colorata, aromatica e sensoriale, e un ottimo modo per scoprire gli autentici sapori della regione. I visitatori possono scoprire le basi della cucina tradizionale araba e dell'Asia meridionale mentre esplorano l'antico mercato delle spezie nella zona antica della città. Visitare i souk significa immergersi nell’atmosfera del passato tra cumuli di erbe e spezie, che si riversano da grandi cesti ad ogni angolo. Qui si trova anche un’ampia varietà di tè profumati provenienti da tutto il mondo, il perfetto pit stop per una pausa dopo una giornata alla scoperta della città.

Infine, nessun viaggio a Dubai sarebbe completo senza assaporare la sua prelibatezza più caratteristica: l'umile dattero. Con più di nove varietà di datteri indigeni, tra cui il dattero Khalas e il dattero Barhi, le palme da dattero sono sinonimo di Medio Oriente come il petrolio e la sabbia. I visitatori possono acquistare queste dolci gemme in ogni angolo della città, con boutique di lusso come Bateel, che offrono sessioni di degustazione ed esperienze dalla fattoria alla tavola, oltre a una breve storia sull'importanza del dattero nella regione. Per coloro che vogliono esplorare in profondità al processo di produzione dei datteri, Dubai ospiterà presto la più grande fabbrica privata di datteri del mondo, Al Barakah Dates, che funzionerà con 6.500 pannelli solari per compensare 3.000 tonnellate di emissioni all’anno.

 

Tutti i visitatori di Dubai possono visitare la città con tranquillità, grazie alle misure rigorose in atto per garantire la loro salute e sicurezza, con la garanzia del timbro DUBAI ASSURED, un protocollo di conformità che certifica l’implementazione dei protocolli di salute e sicurezza in tutte le strutture all’interno dell’ecosistema turistico. Dubai ha anche ricevuto il timbro "Viaggi sicuri" dal World Travel & Tourism Council (WTTC) nel 2020, offrendo ai viaggiatori vicini e lontani una sicurezza in più per visitare la destinazione nel 2021.

Photogallery disponibile qui 

 

DTCM - Dubai Department of Tourism and Commerce Marketing (Dubai Tourism)

In linea con la visione di affermare il ruolo di Dubai quale destinazione turistica e hub commerciale leader nel mondo, la missione di Dubai Tourism consiste nell’accrescere la visibilità di Dubai nei confronti del grande pubblico, attrarre turisti ed investimenti stranieri nell’Emirato.

Dubai Tourism è l'autorità principale responsabile della pianificazione, supervisione, sviluppo e commercializzazione del comparto turistico di Dubai; promuove inoltre il settore commerciale dell'Emirato ed è responsabile delle licenze e della classificazione di tutti i servizi turistici a destinazione, tra cui alberghi, tour operator e agenzie di viaggio. 

I brand e i dipartimenti del portfolio di Dubai Tourism includono Dubai Business Events, Dubai Calendar, Dubai Festivals e Retail Establishment. Per ulteriori informazioni: www.visitdubai.com

 

Micaela Brusa

S. PELLEGRINO "FOOD TALKS" con MARCO MONTEMAGNO 

 

Al via il primo format digitale dedicato al mondo della ristorazione e dell’ospitalità. Conversazioni, riflessioni e idee sul futuro e sulla rinascita di un settore strategico con la partecipazione di grandi ospiti intervistati da Marco Montemagno.  

 

Per affrontare il cambiamento e scoprire come si sta orientando il mercato, S.Pellegrino presenta “FOOD TALKS | Ristorazione e ospitalità: ingredienti per la rinascita” inedito format digitale organizzato in collaborazione con Marco Montemagno, in programma tutti i giorni live dal 17 maggio, dedicato alla business community e a tutti coloro che seguono con interesse il mondo dell’innovazione in tutte le sue espressioni

 

Tra gli ospiti confermati lo chef Carlo Cracco, Joe Bastianich, ristoratore, imprenditore e wine expert, Lara Gilmore, fondatrice con Massimo Bottura del progetto Food for Soul,  Agostino Perrone, Director of Mixology e Giorgio Bargiani, Head Mixologist del Connaught Bar, Londra, primo classificato ai World’s 50 Best Bar 2020, Almir Ambeskovic, CEO The Fork e molti altri ancora ...

 

Elisa Zanotti 

200 ANNI DELLA MORTE DI NAPOLEONE. IL 2021 ALL’ISOLA D’ELBA SARA’ INDIMENTICABILE 

Gli operatori dell’Isola d’Elba sono al lavoro per costruire un palinsesto ricco di eventi per celebrare il suo ospite più illustre a maggio 2021 e non solo 

L’Isola d’Elba, dopo un 2020 impegnativo che nonostante le difficoltà l’ha vista in cima alle classifiche delle preferenze degli italiani, volge lo sguardo ai prossimi 12 mesi e ad un grande appuntamento che animerà il palinsesto dell’Isola. Il 2021, infatti, sarà un anno sotto i riflettori per l’Elba che sarà protagonista del bicentenario di Napoleone Bonaparte, un momento iconico che permetterà di coinvolgere e attrarre il pubblico che già numeroso sceglie la selvaggia isola d’Elba come meta delle vacanze. 

Per il bicentenario della morte di Napoleone l’obiettivo è quello di creare una settimana Napoleonica che diventi un evento annuale ricorrente, capace di offrire a chi lo desidera una vacanza esperienziale ricca di storia e cultura, nell’ottica dell’edutainment, con appuntamenti diffusi su tutta l’isola e rivolta ad adulti, ragazzi e bambini. 

“Siamo già in contatto con importanti associazioni internazionali come La Federazione Europea delle Città Napoleoniche e Route Napoleon https://route-napoleon.com/ile- con le quali stiamo organizzando questo importante anniversario e abbiamo coinvolto tutti i comuni dell’isola e realtà di livello nazionale per creare a partire dal mese di maggio (e poi durante tutta la stagione estiva 2021) un’agenda di eventi veramente speciali e valorizzare il grande patrimonio dell’Elba, spesso ancora poco conosciuto”, ha affermato Niccolò Censi, Coordinatore Gestione Associata Turismo dell’Isola d’Elba. 

5 curiosità che pochi conoscono sull’imperatore all’Isola d’Elba. Lo sbarco di Napoleone Bonaparte all’Isola d’Elba avvenne il 4 maggio 1814, a Portoferraio, dove ancora oggi è possibile vedere la zona esatta in cui il primo imperatore francese posò i piedi sull’isola. Da quel momento e fino al 27 febbraio 1815, la vita della comunità elbana venne stravolta dalla presenza di Napoleone e le sue tracce sono ancora ovunque. Nell’attesa di poter celebrare il bicentenario della sua morte, avvenuta il 5 maggio del 1821, scopriamo cinque curiosità che pochi conoscono e che hanno caratterizzato il soggiorno del generale sull’isola, tra scontri, progetti visionari e romantiche leggende. 

Una dimora in ogni città per le notti insonni dell’imperatore. Napoleone dormiva pochissimo, si dice che quattro ore per notte fossero più che sufficienti, era un grande appassionato di filosofia e scienza, giardinaggio e ingegneria. Per sostenere le proprie abitudini di studioso e pensatore, il generale francese fece in modo di organizzare in quasi tutte le città lungo il percorso dei suoi spostamenti una dimora che fosse punto di riferimento e oasi di quiete. Sparse per tutta l’Isola d’Elba si possono riscoprire, infatti, ville e stanze che hanno accolto il passaggio inquieto di Napoleone. Dopo una prima notte sull’isola, l’imperatore in esilio individuò la Palazzina dei Mulini come prima residenza. Parte del sistema difensivo delle fortezze medicee, la villa è collocata tra il Forte Falcone e il Forte della Stella ed è così chiamata per l’antica presenza nel luogo di alcuni mulini a vento. Qui, Napoleone pare trascorresse molte delle sue notti nel giardino, passeggiando e meditando una nuova rivincita. Come residenza estiva, fece riadattare villa San Martino, nell’entroterra dell’isola. La dimora avrebbe dovuto essere il nido d’amore da condividere con la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai sull’isola.  www.napoleoncities.eu 

Pochi sanno che oltre alle famose Villa dei Mulini e Villa San Martino di Portoferraio, Bonaparte fece allestire delle stanze anche tra le mura di Forte San Giacomo a Porto Azzurro mentre a Rio, accanto a quella che oggi è la sede del Museo del Parco Minerario, sorge un’antica villa che fu palazzo governativo e dove Napoleone era solito alloggiare. 

La fattoria ideale: il progetto vitivinicolo di San Martino.  A Bonaparte viene storicamente attribuito il merito di aver istituito la prima DOC elbana, riconoscendo il valore del vino Aleatico, scoperta fatta grazie al ritrovamento del Privilegio dell’Imperatore, un documento che può essere considerato una sorta di DOC ante-litteram. La passione di Napoleone per i vini si tradusse durante il suo soggiorno all’Isola d’Elba in un progetto ambizioso come la realizzazione di un’azienda vitivinicola e riserva di caccia intorno a San Martino, dove fece impiantare diversi vitigni nei pressi della bella residenza, immaginando anche due etichette: il rosso Côte de Rio, ispirato al colore rosso delle montagne ricche di minerali, e il bianco Monte Giove che richiamava il granito dell’omonima cima, calcolando con precisione confermata dalla vendemmia del 1815 (che non riuscì a vedere) quanti barili avrebbe ottenuto. 

Documenti segreti e false identità: il passaporto di Madame Mère
A Portoferraio, tra i documenti conservati presso l’archivio storico dell’Isola d’Elba, si nasconde anche il passaporto con cui viaggiò sotto mentite spoglie Maria Letizia Ramolino, la madre di Napoleone Bonaparte, nobildonna italiana della Corsica, nota come "Madame Mère". La mattina del 2 agosto 1814, con il falso nome di Madame De Pont, a quasi 65 anni e abbigliata con molta semplicità, Madame Mère saliva sul ponte del brick inglese Grasshoper ancorato a Livorno per raggiungere l’Elba, viaggiando verso il figlio e pronta a sostenerlo anche durante la sua caduta. 

Le avventure del Teatro dei Vigilanti.  Costruito a Portoferraio su iniziativa di Napoleone, che fece trasformare l’antica chiesa sconsacrata del Carmine, il Teatro dei Vigilanti è attivo ancora oggi e ospita ogni anno un ricco cartellone di spettacoli. La sua realizzazione, però, non si rivelò semplice per Napoleone che, non ricevendo né il pagamento delle tasse nonostante l’istituzione del principato né il vitalizio promesso dalla Francia, per poter reperire i fondi necessari alla sua realizzazione mise in vendita i 65 palchi ai maggiorenti della città, scatenando la corsa all'acquisto da parte di tutti coloro che volevano dimostrare la propria importanza sociale. Proprio qui, inoltre, la sorella Paolina organizzò il ballo di Carnevale il giorno precedente la fuga di Napoleone, avvenuta il 26 febbraio 1814, un po’ per mascherare l'imminente precipitare degli eventi, un po’ per permettere al fratello un ultimo saluto alla società di Portoferraio. 

La leggenda della Vantina. Il soggiorno di Napoleone all’Isola d’Elba ha ispirato numerosi racconti popolari tramandati per generazioni tra i vicoli dei borghi dell’isola. Tra questi, la leggenda della Vantina, raccontata dagli anziani nelle piazze di Capoliveri. Qui, a causa delle troppe tasse imposte dall’imperatore in esilio, scoppiò improvvisamente una sommossa che spinse Napoleone a schierare le sue truppe e una batteria di cannoni da dodici libbre con l’intento di radere al suolo la roccaforte di Capoliveri. Cosa fare, allora, se non provare a trattare? Si cerca il candidato perfetto e per tutti è la giovane Vantina, bellissima figlia di mastro Vantini, a cui viene affidato il compito di rappresentare e salvare l’intera comunità. Si narra che bastò uno sguardo per fare breccia nel cuore di Napoleone che, convinto dai modi umili e gentili della Vantina, decise di ritirare i suoi soldati risparmiando Capoliveri e i suoi abitanti. 

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RICOMINCIARE A VIAGGIARE DALLA VAL PUSTERIA

 

Montagna, natura, aria salubre, ampi spazi, in un paese di 350 abitanti e in un hotel di sole 19 camere

 

Le giornate sono lunghe e piacevoli a Issengo, piccolo borgo proprio davanti a uno splendido e ampio bosco, con un bel laghetto a sud.

Il Gourmet & Boutique Hotel Tanzer si trova proprio in centro, accanto all’antica chiesetta, tra un vecchio maso e un prato con piccoli animali al pascolo.

L’albergo, piccolo e a gestione famigliare, si è distinto negli anni per la cura del particolare, per l’attenzione verso i propri ospiti, e per una cucina davvero raffinata che è valsa diversi riconoscimenti, come l’inserimento nella guida Ristoranti d’Italia 2020 del Gambero Rosso, la segnalazione nella rinomata Guida Michelin nel 2020, il riconoscimento di tre cucchiai nella Guida Schlemmer Atlas 2020 e, infine, l’inserimento tra i migliori ristoranti dell’Alto Adige della Guida Gault Millau 2020.

A partire da metà marzo e fino al ponte del 25 e del 1° maggio, tante sono le proposte per passare rigeneranti giornate, col primo caldo sole, in mezzo alla natura. 

 

Week for Tanzer Lovers

7 notti. Dal 14 al 21 marzo 2021, a partire da 624,00 euro per persona (in mezza pensione Gourmet)

https://www.tanzer.it/it/gourmet-boutiquehotel/offerte/week-for-tanzer-lovers-marzo.html

 

Asparagi selvatici, crescione…erbe primaverili

7 notti. Dal 25 aprile al 02 maggio 2021, a partire da 793,00 euro per persona (in mezza pensione Gourmet)

https://www.tanzer.it/it/gourmet-boutiquehotel/offerte/erbette-primavera.html

 

Godimento.architettura

4 notti. Dall’11 al 15 aprile e dal 17 al 22 aprile 2021, a partire da 514,00 euro per persona, (in mezza pensione Gourmet)

https://www.tanzer.it/it/gourmet-boutiquehotel/offerte/godimento.html

 

Infine, ricordiamo che, novità 2021, il Tanzer ha realizzato una nuova e ampia suite - “Studio 1.0” – dal design alpino, con mobili fatti a mano in legno di betulla, ricavata da tre precedenti camere. Si tratta di una nuova soluzione che regala un ambiente accogliente e confortevole a chi vuole passare momenti piacevoli, tra le dolci colline nei pressi di Falzes. 

 

Il Gourmet & Boutique Hotel Tanzer si trova in mezzo alla Val Pusteria, a 15 minuti da Brunico, e dagli impianti di Plan De Corones, a 30 minuti dal Lago di Braies e a 15 dalla Val Aurina.

 

Per approfondimenti o altre proposte, consultare il sito:

https://www.tanzer.it/it/gourmet-boutiquehotel/offerte/

 

Tiziano Pandolfi

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