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Riconoscimenti
“OSCAR DEL FOOD”, TONITTO 1939 SI AGGIUDICA QUATTRO RICONOSCIMENTI
La linea di sorbetti Simply Better Italian realizzata per la catena Dunnes Stores sbanca i Great Taste Awards 2024
Una giuria di oltre 500 esperti ha assegnato 1 stella per il Sorbetto ai Frutti di Bosco,
2 stelle per il Sorbetto al Limone e 3 stelle per il Sorbetto al Mango & Frutto della Passione e per il Sorbetto al Lampone
Tonitto 1939 conquista gli Oscar del Food 2024. La linea di sorbetti Simply Better Italian realizzati per Dunnes Stores, famosa catena multinazionale irlandese di vendita al dettaglio, ha sbancato i Great Taste Awards 2024 di Londra, gli “Oscar del food mondiale” aggiudicandosi con i suoi prodotti ben quattro riconoscimenti.
L’azienda ligure, leader in Italia per il sorbetto e per il gelato senza zuccheri aggiunti, è stata premiata nel concorso più famoso e accreditato di specialità culinarie e bevande organizzato da “The Guilde of Fine Food”. Ai prodotti vincitori vengono assegnate 1, 2 o 3 stelle, indicatori del livello di prestigiosità di quest’ultimi che dipende da vari fattori come sapore, aroma e texture.
I sorbetti di Tonitto 1939, giudicati da una giuria di oltre 500 esperti tra chef, acquirenti, scrittori gastronomici e rivenditori hanno ottenuto rispettivamente 1 stella per il Sorbetto Italiano ai Frutti di Bosco, 2 stelle per il Sorbetto Italiano al Limone e 3 stelle sia per il Sorbetto Italiano al Mango & Frutto della Passione sia per il Sorbetto Italiano al Lampone.
Oltre 120.000 prodotti, da oltre trent’anni sono stati analizzati, assaggiati e giudicati attraverso questa rigorosa procedura di valutazione. La giuria esamina per un periodo di circa 60 giorni i prodotti che partecipano al concorso: durante i lavori ogni prodotto è degustato da chef, autori e recensori di libri gastronomici, ristoratori, buyer, commercianti, designati da Great taste Awards per le loro competenze.
Realizzato dalla storica azienda con sede a Campi (Genova), che due anni fa ha ricevuto ottenuto il riconoscimento di Marchio Storico di interesse nazionale, il sorbetto si conferma il prodotto di punta di una vasta gamma di prodotti a brand e private label sia in Italia che all’estero.
Per ottenere un riconoscimento così prestigioso la famiglia Dovo, proprietaria da tre generazioni dell’azienda, realizza il sorbetto attraverso una miscela di tre ingredienti come tanta frutta, acqua e zucchero. Il tutto senza latte e derivati e senza conservanti e OGM, ma con una selezione di frutta, controllata e tracciata lungo tutta la filiera che viene mantecata lentamente così da creare una consistenza vellutata e morbida con un gusto naturale della frutta.
“Siamo davvero molto felici di aver ricevuto un premio così importante decretato da una giuria che include esperti di gastronomia, chef stellati e giornalisti di food molto importanti nel panorama mondiale - afferma Alberto Piscioneri, General Manager di Tonitto 1939 -. La nostra missione è infatti quella di portare in giro per il mondo la qualità e la tradizione italiana. Proprio negli ultimi anni, i mercati che valicano i confini italiani hanno sempre più apprezzato l’eccellenza con cui vengono realizzati sia i nostri sorbetti sia i nostri gelati. Dall’Irlanda, fino alla Norvegia, passando per la Francia e il Portogallo, fino alla Repubblica Ceca e all’Ucraina, solo per citarne alcuni, alcune delle più importanti catene di Gdo europee ci hanno scelto come garanzia di italianità e qualità.”
Isaac Cozzi
CONSEGNATI I CHI E' CHI FASHION COMMUNITY AWARDS
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PREBUGIN E AMARO SARVAEGO MEDAGLIA D’ORO PER MIGLIOR GIN E MIGLIOR AMARO AGLI USA SPIRITS RATINGS 2024
I due alcolici vincitori sono entrambi a base di preboggión, un mix di erbe spontanee della Liguria . Il gin Prebugin e l’Amaro Sarvaego sono i vincitori della Medaglia d’Oro agli Usa Spirits Ratings 2024. Rispettivamente come miglior gin e miglior amaro, i due alcolici del brand Brainfusion S.r.l fondato dai quattro giovani liguri Enrico Valle, Matteo Crispino, Giuseppe Cabona e Daniele Giovanelli, si sono aggiudicati i prestigiosi riconoscimenti degli USA Spirits Ratings, competizione che giudica gli alcolici considerando qualità, valori e packaging.
“Siamo onorati di ricevere questi importantissimi riconoscimenti – racconta Matteo Crispino, tra i fondatori di Brainfusion S.r.l. – . Siamo tutti e quattro molto legati alla nostra terra, la Liguria, così abbiamo pensato di trasformare le erbe spontanee tipiche del nostro territorio prima in un gin e poi in un amaro. Entrambi i prodotti sono un omaggio alla nostra meravigliosa regione”.
Infatti, in entrambi gli alcolici il protagonista è il preboggión, conosciuto anche come prebuggiún, una miscela di erbe spontanee liguri, cucinate mediante una breve bollitura, solitamente usata come ripieno di pansoti, ravioli o torte salate.
Prebugin è il primo London Dry Gin composto da erbe prebuggiún, (medaglia di bronzo ai Gin Awards 2023 per la categoria Best Idea Concept). Grazie all’aromaticità conferitagli da queste erbe, limone e rosmarino, Prebugin è un prodotto molto versatile, adatto a tutti i palati; un distillato dal carattere inconfondibile, che fonde tradizione e innovazione.
Amaro Sarvaego è un amaro innovativo e al tempo stesso legato alla tradizione, caratterizzato da una personalità indomita, spontanea e selvatica, proprio come il popolo ligure. Dalle tinte ambrate, ha un sapore deciso, conquista subito il palato grazie a un inizio delicatamente dolce, per concludersi con un finale elegante e molto persistente, dai tratti amarognoli.
Entrambi gli alcolici sono degli ottimi punti di partenza per esplorare l’arte della mixology. Ad esempio,Amaro Sarvaego si presta per essere gustato in purezza, con ghiaccio e una scorza d’arancia, ma lo si può rendere rinfrescante con l’aggiunta di acqua tonica, oppure intrigante con il succo di mirtillo rosso.
Prebugin e Amaro Sarvaego sono espressione della cultura ligure: spontanea, selvatica e combattiva, proprio come il popolo ligure che si è sempre contraddistinto per la sua spontaneità e lo spirito combattivo.
Entrambi i prodotti sono distribuiti in e-commerce, on-trade ed enoteche specializzate.
Nora Licursi
PREMIO PER LA CULTURA DEL VINO ALTO ADIGE: I VINCITORI SONO CASTEL STEINBOCK E IL RIFUGIO ÜTIA BIOCH
Sieger Vincitori 2024: Credits: Vini Alto Adige/Armin Huber; dsad: Andreas Kofler (presidente Vini Alto Adige), Hannes e Markus Valentini (Ütia Bioch), Elisabeth Rabensteiner e sommelier Bastian Winkler (Castel Steinbock), Eduard Bernhart (direttore Vini Alto Adige)
Questa ventesima edizione del riconoscimento, assegnato dal Consorzio Vini Alto Adige, si è chiusa con una prima assoluta: il rifugio Ütia Bioch in Val Badia è, ad oggi, l’unica struttura ricettiva a riuscire ad aggiudicarsi per la seconda volta il premio
Nella categoria ristoranti ha invece primeggiato Castel Steinbock di Villandro.
Agosto 2024_ Il Premio per la cultura del vino Alto Adige compie vent’anni. Il Consorzio Vini Alto Adige dal 2004 assegna questo riconoscimento a strutture ricettive e personalità che si sono distinte in modo particolare per il loro impegno nella promozione e nello sviluppo della cultura del vino dell’Alto Adige. Da allora il premio viene assegnato annualmente ed in diverse categorie.
Anche quest’anno l’assegnazione del Premio è stata preceduta da una lunga e dettagliata fase di selezione. I soci del Consorzio hanno avuto la possibilità di proporre i nominativi delle strutture ricettive; quindi i candidati, così designati sono stati valutati da una giuria composta da rinomati esperti del settore. Tra i criteri su cui si basa la valutazione rientrano: la selezione di vini altoatesini (disponibili anche al calice), la promozione attiva e costante di vini locali, la formazione del personale, la considerazione di tutte le regioni vitivinicole altoatesine e la comunicazione dedicata al vino altoatesino. A questa valutazione è seguito infine un test anonimo a cui sono state sottoposte le strutture ricettive ai primi posti della classifica provvisoria, prima di decretare i vincitori finali.
Rifugio Ütia Bioch: una prima seconda volta
Nella categoria riservata ai rifugi, per la prima volta, il rifugio Ütia Bioch in Val Badia, gestito da Markus Valentini, è riuscito a battere la concorrenza e ad aggiudicarsi di nuovo il Premio dopo averlo già ottenuto nel 2020. “Al rifugio Ütia Bioch la passione per il vino dell’Alto Adige è vissuta fin nei minimi dettagli e quindi non è un caso che siano stati premiati una seconda volta”, afferma Andreas Kofler, presidente del Consorzio.
Il rifugio, situato a poco più di 2.000 metri di quota, è riuscito a convincere la giuria con un vasto assortimento di vini locali, un’impressionante profondità di annate, un ottimale abbinamento dei vini e, non da ultimo, un’esaustiva conoscenza dei vini dell’Alto Adige nonché una consulenza competente e cordiale. “Sono proprio questi gli aspetti ai quali attribuiamo un valore particolare”, sottolinea Kofler, “in fin dei conti non si tratta solo di possedere un’impressionante cantina di vini, ma piuttosto di mettere la cultura dei vini dell’Alto Adige al centro dell’attenzione e offrire ai nostri vini un palcoscenico adeguato”.
Castel Steinbock: il Premio per la cultura del vino – nella categoria ristoranti – va a Villandro
A imporsi nella categoria ristoranti, quest’anno è stato Castel Steinbock, di Villandro, gestito da Elisabeth Rabensteiner. “Anche in questo locale, così ricco di tradizione, la cultura del vino dell’Alto Adige viene vissuta con cuore e passione, e gli amanti dei vini dell’Alto Adige possono trovare di che soddisfare i propri gusti da tutti i punti di vista”, assicura Kofler. Di Castel Steinbock, giuria e tester hanno apprezzato soprattutto la vasta selezione dei migliori vini dell’Alto Adige, ai quali è assegnato il ruolo di protagonisti assoluti in una carta dei vini molto ben strutturata.
Precisi e altamente professionali sono anche i consigli sull’abbinamento dei vini da parte del sommelier Bastian Winkler e del suo team perfettamente preparato. “A impressionarci di Castel Steinbock è stata anche la competenza in materia di cultura del vino dell’Alto Adige”, precisa Kofler. “In questo modo viene garantito che agli ospiti siano fornite le necessarie informazioni sul nostro territorio vitivinicolo, permettendo loro di creare un legame diretto ed esclusivo con i nostri vini.”
Simonetta Gerra
VINOVIP CORTINA: A MARINA CVETIC MASCIARELLI IL “PREMIO KHAIL 2024”
L’imprenditrice abruzzese, a capo di Masciarelli Tenute Agricole, riceve il riconoscimento di “Civiltà del bere” per la sua passione e il suo impegno nel dare continuità a un’impresa familiare italiana,divenuta esempio di eccellenza nel mondo.
Marina Cvetic, Amministratore Unico di Masciarelli Tenute Agricole, è stata insignita del Premio Khail in occasione di VinoVip Cortina, la manifestazione biennale organizzata dalla storica rivista “Civiltà del bere” e dedicata all’eccellenza del vino italiano attraverso incontri e degustazioni in cui le aziende si raccontano e presentano i loro vini a un pubblico di professionisti e wine lover.
Il Premio Khail, istituito da Alessandro Torcoli, Direttore di “Civiltà del bere”, commemora il giornalista Pino Khail, fondatore della rivista e pioniere della promozione del vino italiano di qualità. Quest'anno il riconoscimento è stato conferito a Marina Cvetic per la sua dedizione e impegno nel proseguire il lavoro iniziato insieme al marito Gianni Masciarelli. L’imprenditrice ha saputo esaltare i valori dell'eleganza e della creatività, distinguendosi per le attività di mecenatismo, l’ampliamento dell’offerta di prodotti e l’apertura di nuovi mercati. Il suo coinvolgimento delle nuove generazioni ha garantito la continuità di un’impresa familiare italiana, oggi esempio di eccellenza a livello mondiale.
"Ricevere questo premio - afferma Marina Cvetic, Amministratore Unico di Masciarelli Tenute Agricole - è per noi un riconoscimento del nostro impegno quotidiano e della passione che mettiamo nel nostro lavoro. Non smetterò mai di dire che l’Abruzzo è una regione ancora da scoprire e da valorizzare e sono lieta che, con il nostro operato, sempre più persone apprezzino il suo patrimonio enogastronomico e la bellezza della natura che ci circonda. Sono orgogliosa di aver trasmesso questi valori ai miei figli e ora, insieme a loro, custodiamo la nostra terra, che consideriamo un dono prezioso da proteggere con gratitudine, promuovendo la sostenibilità e prendendoci cura del territorio e della sua biodiversità".
Negli anni il Premio Khail è stato assegnato a produttori, giornalisti e divulgatori scientifici di spicco nel mondo del vino, celebrando così le eccellenze del settore vinicolo italiano e promuovendo la cultura del vino di qualità. Tra questi: Lucio Caputo, Presidente del GEI e dell'Italian Wine Institute; Lucio Tasca d’Almerita, produttore e ambasciatore del vino siciliano nel mondo; Piero Antinori, titolare della Marchesi Antinori; Pio Boffa, dell’azienda Pio Cesare; Cesare Pillon, giornalista enogastronomico; Piero Mastroberardino, produttore della Mastroberardino; Chiara Lungarotti, dell’omonima famiglia di viticoltori; e, infine, Attilio Scienza, professore e divulgatore scientifico.
Alessia Rizzetto
Masciarelli Tenute Agricole: nasce nel 1981 dall’intraprendenza di Gianni Masciarelli, figura simbolo dell’enologia abruzzese e grande innovatore, che con il suo operato ha contribuito a far conoscere e valorizzare i vini del territorio, posizionando l’Abruzzo tra le regioni italiane più importanti a livello enologico. Dal 2008 l’azienda fa capo a Marina Cvetic Masciarelli, compagna di vita e di lavoro di Gianni, e alla figlia Miriam Lee Masciarelli. Ambasciatrice in Italia e nel mondo dell’eccellenza dei vini abruzzesi, Masciarelli Tenute Agricole conta 8 linee di prodotto, per un totale di 28 etichette, con una produzione annua di oltre 2 milioni di bottiglie e un export che raggiunge 60 Paesi.