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Riconoscimenti

IL PREMIO DI LAUREA “CARPENÈ-MALVOLTI” 2023 A SHARON CARDUCCI

 

PER LA TESI SU VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO D’IMPRESA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE CONSEGNATO IERI IN CONFINDUSTRIA BRESCIA

 

Istituito in collaborazione con l’Unione Imprese Centenarie Italiane, il riconoscimento ha premiato l’autrice della migliore tesi incentrata sul tema “Le Imprese Centenarie: patrimonio storico, sociale e culturale”, seconda classificata Dalila Coppola, terza Michela Serraino.

Sharon Carducci, studentessa della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi Internazionali di Roma, è stato riconosciuto il Premio di Laurea “Carpenè-Malvolti”. Istituito in collaborazione con l’UICI Unione Imprese Centenarie Italiane, il premio è finanziato dalla storica Impresa di Conegliano, che dell’Associazione - rappresentativa dei brand più longevi del Made in Italy - si pregia di far parte in virtù dei suoi 155 anni d’Impresa.   

Il Premio di Laurea “Carpenè-Malvolti”, che segue ogni anno gli eventi delle Città Capitale Italiana della Cultura, è il frutto di una collaborazione con il mondo universitario che quest’anno ha coinvolto 14 Università di 8 Regioni ed in particolare l’Università degli Studi di Brescia e l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Campus di Brescia.  

Ed è proprio a Brescia, nella sede di Confindustria nell’ambito delle celebrazioni di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, che si è tenuta ieri la cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Rai Camilla Nata, contestualmente alla consegna del Premio Centum, quest’anno attribuito a Christian Greco, egittologo e direttore del Museo Egizio di Torino, “per aver portato l’istituzione museale da lui diretta dal 2014 ad essere un'eccellenza di livello mondiale”.

Oltre alla vincitrice Sharon Carducci ed a Domenico Scimone per la Carpenè-Malvolti, alla cerimonia hanno altresì preso parte il Presidente dell’Unione Imprese Centenarie Italiane Eugenio Alphandery nonché le Istituzioni locali con il Presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta, il Presidente del Consiglio Comunale di Bergamo Ferruccio Rota, Valter Muchetti Assessore Comune di Brescia, Francesco Castelli, Rettore Università degli Studi di Brescia, Giovanni Panzeri, direttore Campus bresciano Università Cattolica del Sacro Cuore ed i protagonisti dei due talk show che hanno accompagnato la giornata. 

Ovvero Giuseppe Villani della Villani Salumi 1886 di Castelnuovo Rangone (MO), Andrea Moretti AD di Palazzoli 1904 di Brescia, Carolina Lussana Vicepresidente di Museimpresa e Sabrina Mossenta Sabbadini di JobLab-Reputation Management, quest’ultimo moderato da Daniele Pitteri AD Fondazione Musica per Roma e componente dell’Osservatorio Scientifico Culturale dell’UICI.

 

Tema conduttore del Premio di Laurea, per l'edizione 2023 è stato “Le Imprese Centenarie: patrimonio storico, sociale e culturale” che ha visto la presentazione di numerosi lavori provenienti di notevole qualità considerando che il 63% delle tesi presentate avevano ottenuto il massimo voto di 110 e lode e si raggiunge ben il 69% considerando anche i 110, a presentare le tesi ben il 76% sono state donne

La Commissione Esaminatrice era composta da Costanza Musso (Consigliere UICI), Massimiliano Apollonio (Consigliere UICI), dal Prof. Claudio Baccarani (Emerito di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Verona), dal Prof. Giuseppe Bertoli (Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Brescia) e dalla Prof.ssa Annalisa Tuninisi (Ordinario di Marketing presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore); la medesima Commissione è stata presieduta dal Presidente Domenico Scimone (Direttore Generale di Carpenè-Malvolti). 

La tesi di Sharon Carducci, di cui relatrice è stata la Prof.ssa Giada Mainolfi, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento si è incentrata sul tema “La valorizzazione del patrimonio storico d’impresa tra tradizione e innovazione. Una content analysis sulla comunicazione web dei marchi storici italiani del settore agroalimentare”. Il suo lavoro ha conseguito una votazione finale di 110/110 e lode. Una tematica, quella trattata nelle diverse tesi e soprattutto in quella premiata, da sempre particolarmente cara alla Carpenè-Malvolti, pienamente coerente con l’impegno storicamente assuntosi di traghettare la storicità del Marchio nel futuro attraverso un accurato “blend” fra tradizione ed innovazione nell’attività d’Impresa.“Il Premio di Laurea Carpenè-Malvolti - commenta Domenico Scimone – vuole essere uno stimolo per una riflessione sul patrimonio culturale del nostro Paese rappresentato da imprese particolarmente longeve che ne hanno fatto la storia sociale e culturale prima che ancora economica. Tradizioni e conoscenza del Territorio di origine sono elementi imprescindibili da quell’heritage che ogni Impresa ultracentenaria incarna; la Carpenè-Malvolti, da sempre sensibile alle aspirazioni delle nuove Generazioni in ambito formativo, si fa portatrice una volta di più di un messaggio di grande apertura alle sfide del futuro, investendo nella costruzione di profili professionali da valorizzare nel contesto socio-economico di riferimento. Così come ne fu precursore il fondatore dell’Impresa Antonio Carpenè, fondando la Scuola Enologica di Conegliano e dedicando la sua vita allo studio ed all’insegnamento, allo stesso modo le Generazioni che si sono susseguite hanno scelto di tramandarne coerentemente l’esempio”.Eugenio Alphandery Presidente Unione Imprese Centenarie ha dichiarato: “Questo Premio di Laurea è la conferma dell’attenzione che la nostra Unione riserva alle nuove generazioni, e nello specifico al mondo universitario, le nostre Imprese associate sono depositarie di un ricco patrimonio storico e culturale, un patrimonio in alcuni casi anche millenario, ed è nostro compito promuovere questi valori a favore dei giovani”.

 

La Commissione Esaminatrice ha ritenuto di attribuire due menzioni di merito a Dalila Coppola (Università degli Studi del Sannio, autrice della tesi dal titolo "La strategia di Heritage Marketing nelle imprese longeve. Il caso del Torronificio Federico Di Iorio”) ed a Michela Serraino (Università degli Studi di Roma "La Sapienza" per il suo lavoro dal titolo “Heritage marketing: il legame tra storia d'imprese, tradizione e territorio. Il caso delle imprese storiche calabresi”).

Questi gli altri partecipanti ammessi alla fase finale del Premio: Cecilia Maria Catena (Università degli Studi di Padova), Jessica Pagani (Università degli Studi di Milano), Daisy Leorati (Università degli Studi di Parma), Francesca Romeo (Università degli Studi di Roma "La Sapienza"), Luisa Vincenza Consolino (Università degli Studi di Catania), Nicola Tonietto (Università "Cà Foscari" di Venezia), Mattia Messina (Università degli Studi di Bologna), Gaia Ferraro (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). 

L’istituzione del Premio di Laurea “Carpenè-Malvolti”, ha portato a cinque i premi che l’Impresa mette a disposizione delle nuove Generazioni che si distinguono per l’eccellenza del proprio percorso formativo; si è infatti aggiunto alla storica Medaglia d'Oro “Antonio Carpenè”, alla Borsa di Studio Internazionale “Etilia Carpenè Larivera”, alla Borsa di Studio “ITHQ - Giorgio Lombardi” ed organizzata in collaborazione con l’ITHQ di Montréal nonché il Carpenè-Malvolti Script Contest, consegnato in occasione del Ca’ Foscari Short Film Festival, incentrato sulla narrazione dei principi etici della Famiglia Carpenè e dei valori fondativi dell’Impresa.

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.  

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GREAT WINE CAPITALS GLOBAL AWARD A FARINA WINES

 

Farina Wines vince il Great Wine Capitals International Awards 2024. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a 75 cantine vocate all’enoturismo tra 551 candidature pervenute dai territori delle 12 capitali dell’enoturismo di tutto il mondo che formano la rete delle Great Wine Capitals. I vincitori, inoltre, potranno essere votati sul sito www.greatwinecapitals.com nell’ambito del People’s Choice Award dal 30 ottobre al 13 novembre.

“I Premi Best Of Wine Tourism,  - ha spiegato Paolo Arena, consigliere delegato della Camera di Commercio di Verona per l’enoturismo - festeggiano la loro 20ª edizione quest'anno,  mettendo in mostra il meglio del turismo del vino in tutto il mondo e ispirando l'industria vinicola a raggiungere nuove vette di innovazione e esperienza per i visitatori. Inoltre riconoscono il contributo senza paragoni di vigneti, cantine e aziende legate al vino al mondo del turismo del vino”.

La prestigiosa cerimonia si è svolta a Losanna durante la Conferenza Annuale della rete, un evento in cui le destinazioni vinicole più rinomate del mondo si riuniscono per celebrare l'innovazione e l'eccellenza nel turismo del vino.

Farina Wines, è una delle sette aziende selezionate dalla Giuria scaligera di Great Wine Capitals: è stata scelta per la sezione Arte e Cultura, lo scorso giugno. Ora è stata premiata a livello globale ed ha ricevuto l’ambito riconoscimento dall’ambasciatore italiano in Svizzera, Gian Lorenzo Cornado.

Elena e Claudio Farina spiegano che “siamo onorati di avere ricevuto questo importante riconoscimento a conferma della sinergia da noi ricercata tra Vino e Arte. La mostra Art Ferment rappresenta la continuazione dell’impegno di Farina nel mondo culturale, partendo proprio da una vera rivoluzione enologica che abbraccia sostenibilità, trasparenza, etica, accoglienza e tradizione”.

 

I Vincitori Globali di quest'anno rappresentano il vertice del successo nel turismo del vino tra le Grandi Capitali del Vino, di seguito l’elenco:

•      Adelaide, Australia del Sud – Alkina Wine Estate

•.     Bilbao-Rioja, Spagna – La Casa Cosme Palacio

•.     Bordeaux, Francia – Château Giscours

•      Cape Winelands, Sudafrica – Benguela Cove

•      Losanna, Svizzera – BAM La Voie des Sens – Train du Vigneron

•      Mainz-Rheinhessen, Germania – Steins Traube

•      Mendoza, Argentina – Alpamanta Winery

•      Porto, Portogallo – Quinta do Bomfim, Merenda na Vinha

•    San Francisco – Napa Valley, USA – Napa Valley Vine Trail • Valparaíso – Valle de Casablanca, Cile – Casas del Bosque Winery

•      Verona, Italia – Farina Wines

 

 

Maddalena Faedo

 

LUNGOPARMA: LUCA MARONI NE CERTIFICA IL SUCCESSO

Lungoparma, brand identificativo della tradizione parmense, racconta una storia di bon vivre ed eleganza: vini che nascono dalla passione costante e dalla continua ricerca della migliore qualità.  Un percorso che  vede la realizzazione di prodotti raffinati, realizzati con uve del territorio in grado di accontentare un pubblico nazionale ed internazionale.

L’unicità dei vini Lungoparma non poteva passare certo inosservata agli occhi e ai palati dei maggiori intenditori enogastronomici. Proprio per questa ragione, Luca Maroni, analista sensoriale del vino ed esperto del comparto, ha decretato anche per il 2024, il successo dei tre top di gamma firmati Lungoparma: Il Quota 16, Il Bianco Reale e il Classico.

 

Nella sua prestigiosa Guida, l’Annuario dei Migliori Vini italiani 2024, l’esperto ha assegnato a Il Classico, un metodo classico con un affinamento sui lieviti di 30 mesi e un perlage fine e persistente, 93 su 99. Per il Bianco Reale, un bianco non solo da bere in gioventù ma anche dopo diversi anni di affinamento in bottiglia, dal gusto suadente, acido e morbido allo stesso tempo, Luca Maroni ha assegnato 98 su 99 mentre il Quota 16, rosso dagli aromi audaci e profumi intensi, ha guadagnato 96 punti su 99.  

 

Ilona Shekatur, Brand Manager Lungoparma, ha commentato: “Questi riconoscimenti sono fondamentali per la promozione e lo sviluppo del nostro progetto. Siamo molto orgogliosi di quanto conseguito fino ad ora in quanto ci consente di far conoscere le nostre produzioni di alta qualità ad un pubblico sempre più numeroso e professionale. Con i vini Lungoparma siamo oggi in grado di guardare all’internazionalizzazione del nostro brand con grande positività in quanto essa rappresenta per noi un’importante opportunità di crescita e di consolidamento nel panorama vitivinicolo.” 

 

Francesca Magrotti

 

IL LAMBRUSCO IN NOMINATION COME REGIONE VINICOLA DELL’ANNO PER I WINE ENTHUSIAST WINE STAR AWARDS 2023

 

La primaria rivista di settore americana Wine Enthusiast ha inserito il territorio del Lambrusco tra i candidati al prestigioso riconoscimento. Si tratta dell’unica realtà italiana nella sua categoria.

 

I territori del Lambrusco sono candidati a regione vinicola dell’anno nell’ambito dei Wine Enthusiast Wine Star Awards 2023, prestigioso riconoscimento conferito da una delle più autorevoli riviste internazionali del mondo del vino.
Ogni anno la testata premia le eccellenze internazionali, aziende e personaggi del mondo del vino che si sono distinti per una visione innovativa e per i traguardi raggiunti in tredici diverse categorie. Nel 2023, come unica realtà italiana in nomination nella categoria “Wine Region of the Year” (Regione vinicola dell’anno) ci sono anche i territori del Lambrusco, al centro di un percorso di rinascita e riscoperta. In lizza per il titolo altre quattro zone vitivinicole internazionali.

Tra le motivazioni della nomination, i Lambrusco vengono definiti “alcuni dei vini più intriganti del mondo”. Si specifica poi che l’areale ha visto un'esplosione del numero di giovani produttori che lavorano con la vasta e diversificata gamma di uve Lambrusco per creare vini di pregio che riflettono la lunga storia vitivinicola della regione.
Siamo onorati che il Lambrusco possa concorrere ad uno dei riconoscimenti enoici più ambiti a livello internazionale – spiega Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco. Un ringraziamento speciale va soprattutto ai nostri produttori che ogni giorno si impegnano a valorizzare il nostro territorio. Solo grazie a loro è stato possibile intraprendere un percorso di qualità che mostra oggi i suoi frutti, in una zona vinicola che sta riuscendo ad ottenere sempre più consensi da parte di critica enologica, professionisti del settore e appassionatiIl nostro grazie va infine anche a tutti coloro che hanno scelto in questi anni le nostre bollicine e che continuano ad apprezzarle nella loro variegata diversità, portandole ogni giorno in tavola.”

Tra Modena e Reggio Emilia sono circa 10.000 gli ettari vitati dedicati ai lambrusco. In queste terre, dalla pianura alla collina, sono ubicati i 70 produttori del Consorzio Tutela Lambrusco. Dodici le varietà della famiglia lambrusco e ben sei le DOC che hanno la propria culla nelle due province: Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino di Santa Croce, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Modena, Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa.

 

Alice Camellini

 

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