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Riconoscimenti

ASSEGNATO IL PREMIO KROMBACHER “NO FOOD WASTE”

 

Il prestigioso riconoscimento è stato conferito da Davide Grossi, Country director Krombacher Italia alla Locanda Radici di Melizzano, Benevento 

Il 24 ottobre, a Palazzo Brancaccio, Roma, nell’ambito della presentazione della Guida Ristoranti 2023 di GAMBERO ROSSO, di fronte ad un parterre di giornalisti, operatori del settore e personaggi del mondo enogastronomico, Davide Grossi, Country Director di Krombacher Italia, ha consegnato il prestigioso Premio Krombacher “No Food Waste” alla Locanda Radici di Melizzano, suggestivo borgo di origini medievali in provincia di Benevento,  con la seguente motivazione: “Evitare lo spreco in cucina è ormai un tema imprescindibile. La sostenibilità di un ristorante non è solo una questione etica, è anche una questione economica. Imparare a usare ogni parte di un prodotto può, inoltre, aprire nuove frontiere  del  gusto.” 

Il premio Krombacher “No Food Waste” rientra nell’ambito della stretta collaborazione intrapresa da Krombacher e Gambero Rosso, due realtà operanti per la valorizzazione di una cultura e di un mercato che perseguono gli stessi valori di eccellenza, qualità e sostenibilità.  Ed è proprio la sostenibilità il driver di questo premio, che pone l’attenzione sul valore etico e di business di un nuovo e imprescindibile modello di sviluppo della ristorazione, in cui la filosofia dello Zero Waste sta diventando una realtà sempre più diffusa. 

Rispettare il ritmo delle stagioni per esprimere una cucina con le migliori caratteristiche nutrizionali e qualitative, ridurre al minimo gli scarti abbattendo gli stereotipi sulle parti meno nobili di un alimento, la scelta di una filiera a km zero, il perseguimento di un’economia circolare unita alla costante ricerca dell’eccellenza  - commenta Davide Grossi di Krombacher -   sono buone pratiche che impattano sulla qualità del risultato, il rispetto delle persone ed il miglioramento delle performance aziendali. La Locanda Radici e la sua anima, lo Chef D’Amico, incarnano l’essenza di tutto ciò. Noi di Krombacher, con il nostro claim Il Gusto della Birra Naturaleda oltre 20 anni siamo costantemente impegnati nel miglioramento di tutte le procedure necessarie a conseguire il più alto livello di sostenibilità in area Prodotto, Produzione, Ambiente, Consumatori, Dipendenti e Società. Possiamo dire che la sostenibilità è nel nostro DNA e siamo stati tra i primi birrifici tedeschi Carbon Neutral.  Oggi, con il Premio Krombacher “No Food Waste”, insieme a Gambero Rosso vogliamo spingere il settore in cui operiamo verso la sostenibilità, come opportunità sia etica che di business.”

"Siamo molto orgogliosi di ricevere oggi il premio No Food Waste - dichiara Angelo D’Amico chef della Locanda Radici - un traguardo importante che attesta l'impegno da noi profuso dalla selezione delle materie prime al servizio in tavola, con l’obiettivo di rendere la nostra proposta ogni giorno più sostenibile. Fin dalla nascita di Locanda Radici, infatti, abbiamo creduto che fosse necessario mettere al centro del nostro menu la possibilità di utilizzare ogni parte di un singolo ingrediente, senza sprecare nulla. Questo ci ha dato l’occasione di sperimentare anche nuovi piatti e sapori, utilizzando anche quelle parti che spesso vengono escluse dalle preparazioni e creando un menu ecosostenibile in gradi diversi, evidenziati nel menu, supportati da un modello analitico. Questa scelta, insieme all'attenzione nei confronti di una filiera a km 0 composta da produttori locali, ha come obiettivo quello di rendere i nostri clienti partecipi di un percorso di reale attenzione e consapevolezza nei confronti dell’ambiente, del territorio e delle sue preziose risorse”.

Con il premio No Food Waste continuiamo il nostro impegno a favore dei principi di territorialità e sostenibilità. dichiara Luigi Salerno,  Amministratore Delegato di Gambero Rosso “Lo spreco alimentare è tema imprescindibile al giorno d’oggi sia per una questione etica che per una questione economica. Riconoscere la realtà più virtuosa che riesce ad utilizzare ogni parte degli ingredienti dando vita a piatti dal gusto unico è un segnale importante che vogliamo lanciare a tutto il mondo della ristorazione. Siamo felici, quindi, di poter premiare “Locanda Radici” assieme al nostro partner Krombacher.”

  

Monica Carbonio, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

About Krombacher

Dal 1803, il birrificio Krombacher a conduzione familiare produce birra premium in armonia con la natura, esclusivamente nella valle di Krombach, nella Germania centrale. Qui, i metodi tradizionali di produzione della birra artigianale incontrano la tecnologia all'avanguardia. Il birrificio utilizza solo ingredienti naturali pregiati per birre di alta qualità, come la preziosa Felsquellwasser®, acqua locale che si trova in circa 50 pozzi entro un raggio di 3 km dal sito di produzione. Quest'acqua speciale è naturalmente morbida è povera di sali minerali, conferendo alla birra il suo gusto unico, rinfrescante e brioso. Leader di mercato in Germania e tra i più moderni fornitori di bevande in Europa, le birre Krombacher sono ora disponibili in oltre 50 mercati in tutto il mondo. Oltre alla Krombacher Pils, fiore all'occhiello dell'azienda, la gamma Krombacher è in continua espansione, offrendo ai consumatori un'ampia varietà di bevande alcoliche e analcoliche. 

LA MIGLIORE CAMPAGNA DI MARKETING DI TURISMO ENOGASTRONOMICO 2022 È IL PROGETTO "TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLE PRODUZIONI ENO-GASTRONOMICHE EOLIANE"

 

 

Vince il Travel Food Award l'Assessorato delle Attività produttive della Regione siciliana e il SalinaDocFest per il documentario e lo spettacolo diretto da Donpasta, dove le produzioni gastronomiche eoliane sono protagoniste di un racconto poetico dell’isola. Il progetto "Tradizione e innovazione nelle produzioni eno-gastronomiche eoliane" vince il  Travel Food Award, l'ambito premio assegnato ogni anno dal GIST, gruppo italiano stampa turistica. La prima tappa dell'ambizioso progetto, dedicata all'isola di Salina, è stata premiata con l'assegnazione del Travel Food Award per la migliore campagna di marketing di turismo enogastronomico, al TTG di Rimini, importante fiera internazionale per la promozione turistica e territoriale.   

Il progetto speciale a cura del SalinaDocFest realizzato con il sostegno dell'Assessorato delle Attività Produttive della Regione siciliana punta alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari eoliane attraverso la produzione di un documentario, di spettacoli musicali e di incontri.

Il progetto ideato da Giovanna Taviani, direttrice del SalinaDocFest e Daniele De Michele, in arte Donpasta, regista e studioso del cibo, è stato premiato per la categoria Miglior campagna di marketing nell’ambito del turismo enogastronomico.

La giuria del GIST ha deciso di assegnare il premio in quanto "le eccellenze eoliane – capperi, vini, olio, conserve – non sono semplicemente offerti in degustazione, ma vengono anche narrate, attraverso forme d’arte. In una performance artistica i prodotti, la cucina e i paesaggi si riveleranno a ritmo di musica. Un documentario invece, offre un palcoscenico alle storie dei piccoli produttori, eroi quotidiani che normalmente non hanno accesso a una ribalta: il pomodoro siccagno, le delizie della Malvasia, le ricette del cappero candito, delle conserve e delle granite sono ambientati nella splendida Salina, la più verde delle Eolie."

 

Il progetto è un percorso ambizioso che si propone di costruire un viaggio a tappe e punta a  coinvolgere nei prossimi anni l'intero arcipelago delle Isole Eolie. Nel documentario diretto da Donpasta e nello spettacolo che si è tenuto a Salina durante i giorni del SalinaDocFest, produttori e trasformatori eroici attraverso le loro storie hanno offerto un racconto poetico dell’isola, della filiera, del prodotto agroalimentare e delle eccellenze territoriali.

"La sfida che ci eravamo prefissi era provare a raccontare un luogo così autentico - racconta il regista Daniele De Michele - unendo la ricerca delle eccellenze, con l'umanità, le pratiche e il sentire che anima gli abitanti dell'isola. Non una semplice operazione di marketing territoriale, ma un tentativo di unire il racconto per immagini con la valorizzazione del territorio".

Ha ritirato il premio al TTG di Rimini il dott. Carmelo Frittitta, direttore del Dipartimento Attività produttive della Regione siciliana. "L’iniziativa ha il merito di mettere al centro della narrazione i produttori e le loro 

 

storie di vita - dichiara il direttore - tutte molto intense, a volte intime, da cui emerge un forte attaccamento all’isola ed a ciò che essa rappresenta per ciascuno di loro. Quindi non solo un documentario sulle migliori produzioni di Salina ma soprattutto sulla profondità della sua gente."

Il documentario verrà presentato e diffuso sui canali ufficiali dell’Assessorato delle Attività Produttive  durante diverse occasioni di promozione internazionale a partire dal mese di novembre.

 

Alice Sagona

50 TOP ITALY 2023: DA BURDE MIGLIORE TRATTORIA IN ITALIA 

 

AL SECONDO POSTO L’ANTICA OSTERIA DEL MIRASOLE, TERZO POSTO PER SORA MARIA E ARCANGELO

 

Al vertice il Lazio con 6 insegne, a seguire Emilia-Romagna con 5, poi Campania, Lombardia, Puglia e Veneto con 4 insegne

 

Da Burde, a Firenze, della famiglia Gori, è la migliore trattoria in Italia 2023 per 50 Top Italy, la guida on line del meglio del Made in Italy dentro e fuori i confini nazionali. Al secondo posto l’Antica Osteria del Mirasole, a San Giovanni in Persiceto, della famiglia Cimini. A chiudere il podio Sora Maria e Arcangelo, ad Olevano Romano, della famiglia Milana. Al quarto posto L’Osteria della Tana, ad Asiago, quinta La Brinca, a Genova, al sesto e settimo posto due insegne campane: Al Convento, a Cetara, della famiglia Torrente e Lo Stuzzichino, a Massa Lubrense, della famiglia De Gregorio. Ottava posizione per il Ristorante Al Cambio a Bologna. Chiudono la Top Ten due insegne romane: Roscioli Salumeria con Cucina e Arcangelo Vino e Cucina

Quella delle trattorie e bistrò moderni è la prima delle classifiche di 50 Top Italy che andranno a comporre la guida completa per l’anno 2023 ed è la spina dorsale della ristorazione italiana, con aziende familiari, spesso aperte da più generazioni. “Le trattorie e le osterie del Bel Paese - sottolineano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori della guida - rappresentano l’autentica anima gastronomica della nazione. Presidi dei territori che compongono la Penisola, fanno da trait d’union tra gli agricoltori, gli allevatori, i vignaioli, gli artigiani e tutti gli abitanti e i visitatori di un luogo. Una tradizione dunque che non va affatto abbandonata, ma che anzi va implementata e modernizzata secondo le nuove esigenze del pubblico e seguendo soprattutto i concetti di sostenibilità ambientale ed economica, divenuti ormai elementi imprescindibili anche della ristorazione. Validi esempi di tutto ciò sono senz’altro i nomi presenti nella nostra guida”.

Quella delle trattorie e bistrò moderni non è l’unica tipologia di locali al vaglio degli ispettori di 50 Top Italy, infatti dalla settimana che va dal 17 al 22 ottobre saranno presentati gli Spin-Off che riguarderanno la classifica dei 10 migliori: Panini, Street Food, Carbonare, Ristoranti Etnici, Sushi e Ristoranti di Pesce

Sempre on line il 24 ottobre verranno presentati i 100 migliori ristoranti italiani divisi per fasce di prezzo, Cucina d’Autore e Grandi Ristoranti, per poi scoprire entro i primi giorni di dicembre i migliori ristoranti nel contesto dell’ospitalità alberghiera. 

La presentazione della guida terminerà con il Gran Galà della Cucina Italiana, presentato da Federico Quaranta, il 13 dicembre al Teatro San Babila di Milano, dove saranno consegnati i riconoscimenti e i premi speciali della guida e saranno svelati anche i 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo (fuori dall’Italia). 

Partner dell’iniziativa: 

Birrificio Fratelli Perrella, Ferrarelle, Latteria Sorrentina, D’Amico, Mulino Caputo, Pastificio dei Campi, Altamura OP, Goeldlin.

Di seguito la Classifica Completa di Trattorie/Bistrò Moderni 2023 di 50 Top Italy - Guida ai Migliori Ristoranti Italiani 2023

1 Trattoria Da Burde, Firenze - Toscana

2 Antica Osteria del Mirasole, San Giovanni in Persiceto (BO) - Emilia-Romagna

3 Sora Maria e Arcangelo, Olevano Romano (RM) - Lazio

4 L'Osteria della Tana, Asiago (VI) - Veneto

5 La Brinca, Ne (GE) - Liguria

6 Al Convento, Cetara (SA) - Campania

7 Lo Stuzzichino, Massa Lubrense (NA) - Campania

8 Ristorante Al Cambio, Bologna - Emilia-Romagna

9 Roscioli Salumeria con Cucina, Roma - Lazio

10 Arcangelo Vino e Cucina, Roma - Lazio

11 Josto, Cagliari - Sardegna

12 Caffè La Crepa, Isola Dovarese (CR) - Lombardia

13 Vecchia Marina, Roseto degli Abruzzi (TE) - Abruzzo

14 Da Lucio Trattoria, Rimini - Emilia-Romagna

15 Antichi Sapori, Montegrosso di Andria (BT) - Puglia

16 Abraxas Osteria, Pozzuoli (NA) - Campania

17 Barred, Roma - Lazio

18 Trippa, Milano - Lombardia

19 Gerani Ristorante, Sant'Antonio Abate (NA) - Campania

20 Osteria Ophis, Offida (AP) - Marche

21 Mezza Pagnotta, Ruvo di Puglia (BA) - Puglia

22 Ristorante Consorzio, Torino - Piemonte

23 Mammaròssa, Avezzano (AQ) - Abruzzo

24 SantoPalato, Roma - Lazio

25 Boivin, Levico Terme (TN) - Trentino-Alto Adige

26 Hub, Macomer (NU) - Sardegna

27 Antica Trattoria del Gallo, Gaggiano (MI) - Lombardia

28 Armando al Pantheon, Roma - Lazio

29 Ai Due Platani, Parma - Emilia-Romagna

30 Lokanda Devetak 1870, Savogna d'Isonzo (GO) - Friuli-Venezia Giulia

31 Antica Trattoria Da Doro, Solagna (VI) - Veneto

32 Corona Trattoria, Palermo - Sicilia

33 Taverna Del Cacciatore, Castiglione dei Pepoli (BO) - Emilia-Romagna

34 Osteria della Villetta, Palazzolo sull'Oglio (BS) - Lombardia

35 Antica Trattoria Ballotta, Torreglia (PD) - Veneto

36 Osteria Ca' Dei Giosi, Covelo di Vallelaghi (TN) - Trentino-Alto Adige

37 L'Agave Framura, Framura (SP) - Liguria

38 Futura Osteria, Monteriggioni (SI) - Toscana

39 Taverna Kerkira, Bagnara Calabra (RC) - Calabria

40 Osteria La Torre, Cherasco (CN) - Piemonte

41 Taverna Centomani, Potenza - Basilicata

42 Osteria del Vicolo, Mormanno (CS) - Calabria

43 Il Capanno, Spoleto (PG) - Umbria

44 Cibus, Ceglie Messapica (BR) - Puglia

45 Ristorante Cacciatori, Cartosio (AL) - Piemonte

46 Ristorante Baraonda, Porto Viro (RO) - Veneto

47 Trattoria La Grotta Da Concetta, Campobasso - Molise

48 Fattoria Borrello, Raccuja (ME) - Sicilia

49 L'Ortone, Firenze - Toscana

50 Osteria Botteghe Antiche, Putignano (BA) - Puglia

 

Morgana Lupica

FOOD AND TRAVEL ITALIA 2022 AWARDS: NICOLA BIASI ENOLOGO DELL’ANNO E RESISTENTI NICOLA BIASI PROGETTO VINO DELL’ANNO

 

 

Nicola Biasi, il miglior giovane enologo d’Italia 2020 per Vinoway e Cult Oenologist 2021 per il Merano Wine Festival, ha ricevuto due importanti riconoscimenti nella notte di gala dei Food and Travel Italia 2022 Awards: Enologo dell’anno e il premio speciale Progetto Vino dell’anno per la rete Resistenti Nicola Biasi. Tra i premiati alcuni dei mostri sacri dell’enologia, gastronomia e accoglienza italiana come miglior bollicina a Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009, chef dell’anno Moreno Cedroni, Resort dell’anno Borgo Egnazia, the best Woman Camilla Lunelli e tanti altri.  L’evento si è tenuto sabato 1° ottobre al Vivosa Apulia Resort di Ugento. 

Il primo gli è stato attribuito personalmente dai lettori Food and Travel Italia grazie alla sua costante convinzione e dedizione nello sviluppare vini di alta qualità, legati al territorio e con un approccio sempre attento ad una reale e concreta sostenibilità ambientale. Il secondo è stato invece assegnato direttamente dal Board di Food and Travel Italia al suo progetto Resistenti Nicola Biasi, una rete di otto aziende agricole in otto territori diversi tra Friuli, Veneto e Trentino creata nel 2021 e guidata da Nicola Biasi. Progetto che, attraverso i vitigni resistenti punta al binomio alta qualità e reale sostenibilità. 

Il premio enologo dell’anno è stato attribuito a Nicola Biasi tramite votazione dai lettori di Food and Travel, arrivato in finale al fianco di grandi nomi dell’enologia italiana, come Graziana Grassini e Stefano Gava. Un riconoscimento meritato per l’enologo friulano, che dopo una lunga carriera nelle aziende toscane della famiglia Allegrini, ha deciso di farsi spazio nel mondo del vino fornendo consulenze a realtà vitivinicole in tutta Italia, dal Collio al Monferrato, da Montalcino a Taurasi senza dimenticare il suo grande impegno nel campo delle varietà resistenti. Ad oggi Nicola Biasi è l’enologo più specializzato nella vinificazione delle uve figlie di vitigni resistenti, questo ci è possibile affermarlo anche grazie agli innumerevoli successi 

dei vini prodotti dalle cantine che segue e dai tanti premi ricevuti con il suo Vin de la Neu, un capolavoro da uve Johanniter.
E sono proprio la dedizione e il duro lavoro di Nicola e delle 5 aziende, che lo hanno seguito fin da subito, che hanno convinto il Board di Food and Travel Italia a premiare la rete Resistenti Nicola Biasi assegnando l’awards Progetto Vino dell’anno 2022. Un riconoscimento che sicuramente premia il duro lavoro dietro a questo progetto nato solo lo scorso luglio 2021 ma che ha già portato a ottimi risultati e premi. 

Resistenti Nicola Biasi nasce dall’unione di sei aziende fondatrici, diventate subito otto grazie all’ingresso in rete di due nuovi soci.
L’obiettivo è tanto semplice quanto importante: unire la qualità dei loro vini alla reale e concreta sostenibilità ambientale. 

Durante la cena di Gala sono stati serviti 3 vini della rete Resistenti Nicola Biasi:
il M’ama 2021 dell’azienda Albafiorita, il 3|6|9 di Ca’ da Roman e il Renitens 2021, il primo vino della rete Resistenti Nicola Biasi che racconta il viaggio straordinario nei 6 territori italiani delle 6 aziende fondatrici che si sono unite con l'obiettivo di racchiudere in un solo calice la qualità e la reale sostenibilità che le contraddistingue, in perfetto equilibrio con i terroir delle loro tre regioni Veneto, Trentino e Friuli.  Un giovane enologo “resistente” che ama le sfide, prima di tutto con sé stesso. Un cervello da scienziato sperimentalista ma anche il cuore del poeta innamorato della natura. 

- La motivazione del premio Enologo dell’Anno a Nicola Biasi

NICOLA BIASI 

Nicola Biasi nasce a Cormons, nel Friuli-Venezia Giulia, nel 1981. Durante gli studi acquisisce esperienza lavorando presso la nota azienda friulana Jermann. Dopo il diploma nel 2001, è per cinque anni assistente enologo presso l’azienda del Collio Zuani, di proprietà della famiglia Felluga. Nel 2006 lavora per alcuni mesi come capo cantiniere presso l’Azienda Marchesi Mazzei di Castellina in Chianti, dove inizia la sua esperienza nella vinificazione del Sangiovese. All’inizio del 2007 è in sud- Africa, presso la cantina Bouchard Finalyson di Walker Bay, dove – come assistente-enologo - approfondisce ulteriormente le pratiche di vinificazione, questa volta dedicandosi a Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Da maggio 2007 assume la direzione dell’Azienda San Polo, nuova Tenuta di Allegrini a Montalcino; segue con successo sia la parte agronomica che le attività in cantina, accrescendo progressivamente la sua competenza sul Sangiovese. A partire dal gennaio dell’anno successivo, la Famiglia Allegrini gli affida anche la cura enologica dell’azienda 

Poggio al Tesoro a Bolgheri. Qui Nicola ha modo di mettere in pratica quanto appreso durante le sue esperienze all’estero sulle tecniche di vinificazione dei vitigni internazionali. Da inizio 2016 decide di dedicarsi sia all’ attività di consulenza, che alla produzione vitivinicola con il progetto Vin de la Neu, un inedito vino bianco da uve resistenti Johanniter che nasce nella Val di Non, nella vigna di Còredo, a quasi 1.000 metri d’altitudine, sulle Dolomiti. Nel 2022 fonda la rete RESISTENTI NICOLA BIASI, un progetto che raggruppa al momento sei aziende vitivinicole differenti accomunate da un unico obiettivo: produrre vini di eccellenza praticando la vera e reale sostenibilità in vigna e in cantina, salvaguardando in maniera concreta l’ambiente. 

RESISTENTI NICOLA BIASI
Resistenti Nicola Biasi
è una rete di otto aziende agricole in otto territori diversi tra Friuli, Veneto e Trentino, creata nel 2021 e guidate da Nicola Biasi, miglior giovane enologo d’Italia per Vinoway e Cult Oenologist 2021 per il Merano Wine Festival, il più giovane ad aver mai ricevuto questo riconoscimento.
Resistenti non sono solo i vitigni, noti anche come PIWI (dal tedesco pilzwiderstandfähige, ossia resistenti ai funghi – malattie fungine) ma anche gli stessi produttori che hanno abbracciato la sfida della sostenibilità in territori differenti e caratterizzati da altitudini e climi che fanno della loro viticoltura qualcosa di davvero innovativo. Questa difesa del territorio, coniugata a una viticoltura di precisione e a un’enologia dedicata e scrupolosa, permette di esaltare le qualità di queste nuove varietà e di conquistare così anche i palati più esigenti e rigorosi. 

LE IMPRESE DELLA RETE: 

Albafiorita a Latisana, nella riviera friulana.
In un zona non conosciuta per l’innovazione, Dino de Marchi decide di puntare sulla sostenibilità producendo i suoi vini bianchi esclusivamente da vitigni resistenti. 

Ca'da Roman a Romano d'Ezzelino.
Ai piedi del Monte Grappa, Massimo e Maria Pia Viaro Vallotto nel 2015 danno vita all’azienda di soli vitigni resistenti con cantina dedicata che a oggi, risulta essere la più grande d’Europa. 

Colle Regina a Farra di Soligo, tra i colli trevigiani.
Nel cuore del prosecco Docg Marianna Zago decide di andare controcorrente concentrando la sua produzione su vini ad alta sostenibilità grazie all’impianto di vitigni resistenti. 

Poggio Pagnan a Mel, nella Valbelluna.
Gianpaolo Ciet e Alex Limana coltivano esclusivamente varietà resistenti e le vinificano nella loro cantina, la prima di Borgo Valbelluna. 

Della Casa a Cormons, in pieno Collio.
Renato Della Casa decide di affiancare l’innovazione alla tradizione dei vitigni autoctoni del suo Collio bianco. 

Vigneti Vinessa a San Zeno di Montagna, sull’alta costa veronese del Garda
Mauro e Leonardo Bonatti, per il loro progetto di coltivare esclusivamente vitigni resistenti, in un territorio quasi inesplorato per la viticoltura ad oltre 700 metri s.l.m 

Villa di Modolo, Belluno, nel cuore delle Dolomiti venete
Francesco Miari Fulcis, decide di ridare lustro alla dimora storica di Modolo, con un progetto unico nel suo genere che, come protagonista, prevede la produzione di vino da vitigni resistenti 

L'azienda dell'enologo.
A Coredo, tra le Dolomiti trentine, Nicola Biasi crea un vino che nasce per rompere gli schemi, il Vin de la Neu. 

VITIGNI RESISTENTI 

Questi varietà sono frutto di incroci, fatti per impollinazione tra Vitis Vinifera con una piccola parte di altre Vitis per lo più di origine Americana e Asiatica, da cui ricevono i geni della resistenza alle principali malattie fungine, in particolare oidio e peronospora. I vitigni resistenti non hanno uguali in tema di rispetto ambientale in quanto riducono quasi a zero la necessità di trattamenti in vigna, rappresentando ad oggi la vera frontiera della sostenibilità nella viticoltura. Piwi è l’acronimo internazionale che riassume la parola tedesca pilzwiderstandfähige che, tradotta, significa per l’appunto “viti resistenti ai funghi”. I Piwi hanno personalità unica e più di altri esprimono il concetto di reale sostenibilità 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: 

https://resistentinicolabiasi.com/ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Luisa Chiari Cell: +39 392 9904981- Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

LA “PRIMA DONNA 2022” ELENA TESTI PREMIATA DAL CASATO PRIME DONNE CON ALDO FIORDELLI E SILVIA BEGHELLI

 

Il Premio diventa anche incubatore di giovani talenti: hanno contribuito alla sua realizzazione l’orafo Riccardo Penko, il pasticcere Lorenzo Cristiani e il comunicatore Edoardo Biagi. 

Elena Testi, "Prima Donna 2022" riceverà sabato 17 settembre al Teatro degli Astrusi di Montalcino il Premio come icona femminile capace di essere un esempio per la società distinguendosi per coraggio ed eticità. Oggi inviata di guerra, la giornalista de La7 ha trasformato il suo ruolo professionale in una figura di riferimento per giovani e donne. Appena trentacinquenne, è un esempio di coraggio, talento e motivazione. Che ha portato nelle case degli italiani la cronaca e le storie più difficili dei mesi della pandemia negli ospedali lombardi e che adesso racconta dalla prima linea la guerra in Ucraina. Insieme al Premio "Prima Donna 2022" per lei, saranno altresì consegnati nel medesimo contesto i riconoscimenti a due divulgatori del Brunello e del suo territorio i giornalisti Aldo Fiordelli del Corriere Fiorentino e Chiara Beghelli del Sole 24 Ore. Riconoscimenti che fin dalla prima edizione del Premio nel 1999 mirano ad incentivare la conoscenza della terra del Brunello. Anche quest’anno, la giuria che ha selezionato i vincitori è composta da Donatella Cinelli Colombini presidente, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione.  

 

Dopo due anni di sosta per la pandemia, il Premio indetto da Donatella Cinelli Colombini riparte con una nuova formula e l’ambizione di fare da “incubatore” per giovani capaci di incidere positivamente nelle comunità in cui operano. Nuova anche la formula che punta su profili molto diversi: 4 classi dell’Istituto Agrario Bettino Ricasoli e del Liceo Linguistico Lambruschini di Montalcino che iniziano un percorso a fianco dei vincitori e delle giurate del Premio. 

Accanto a loro i primi tre giovani coinvolti nel progetto: l’orafo fiorentino Riccardo Penko, il pasticcere livornese Lorenzo Cristiani e il comunicatore Edoardo Biagi, tutti toscani e di età inferiore a 30 anni, che hanno avuto un ruolo nella realizzazione del Premio Casato Prime Donne 2022 ciascuno per la propria inclinazione artistica e professionale, attività che hanno dato loro visibilità, motivazione e stimoli immergendoli in un’esperienza diversa da quella professionale o formativa e i tre giovani talenti saranno presentati al Teatro degli Astrusi durante la cerimonia di premiazione della Prima Donna 2022.  Condividono gli stessi valori della premiata Elena Testi: passione, determinazione, coraggio e formazione e sono tutti accomunati dal fatto di aver scelto la propria strada, dove la creatività e la professionalità sono il frutto di una formazione specifica, attenta, a tratti impegnativa raggiunta con determinazione e coraggio.

 

Edoardo Biagi, ha realizzato contenuti visivi e testi impiegati nella comunicazione del Premio, trasferendovi quei valori positivi dello sport di squadra e dell’agonismo che, acquisiti negli anni al seguito del padre calciatore professionista, lo portano a diffondere messaggi di esempio per gli altri. Riccardo Penko è invece autore del gioiello che premierà la Prima Donna 2022: una farfalla simbolo di rinascita, bellezza e coraggio, ma anche libertà. Il pasticcere Lorenzo Cristiani, infine, realizzerà per la cerimonia di premiazione una torta carica di significati, ispirandosi nel modo più alto all’esaltazione del concetto di pace tra i popoli. Una “New Pavlova” ispirata a quella dedicata alla ballerina russa Anna Pavlova (1881-1931) da uno chef italiano a Wellington in Nuova Zelanda, che vuole essere un inno alla pace e all’amore tra persone di diverse nazionalità, sottolineando come i confini altro non siano che linee immaginarie e che ogni uomo sia abitante di uno stesso posto, la Terra.  

 

Addetta stampa Marzia Morganti Tempestini

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