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Premi enologici

VIN DE LA NEU 2019 DI NICOLA BIASI - IL VINO RESISTENTE - CONQUISTA LA CRITICA ENOLOGICA E RICEVE IL PLATINUM AWARD 2021 DI THE WINE HUNTER

 

Vin De La Neu 2019 di Nicola Biasi - un vino prodotto nella Val di Non a quasi 1000 metri d’altitudine sulle Dolomiti e ottenuto da uve Johanniter, una varietà PIWI resistente alle malattie fungine della vite (tra cui oidio e peronospora) – conquista la critica, facendo da apripista per i vini PIWI tra i prestigiosi riconoscimenti enologici nazionali. 

Gli importanti premi e punteggi che Vin de La Neu 2019 ha ottenuto sono: 

  • -  Platinum Award 2021 di The Wine Hunter; 
  • -  98/100 Winescritic; 
  • -  95/100 con faccino Doctorwine; 
  • -  97/100 Vinoway Wine Selection.
    L’impegno e la dedizione che Nicola Biasi impiega nella promozione, nello sviluppo e nella valorizzazione dei vitigni PIWI, non solo in qualità di produttore di Vin del La Neu, ma anche di consulente enologo di diverse cantine produttrici di vini da uve resistenti – da cui il progetto “Resistenti Nicola Biasi” – iniziano così a essere orgogliosamente apprezzati anche dagli autorevoli critici del mondo del vino.
    Mai smetterò di credere nelle potenzialità dei vini ottenuti dai vitigni PIWI che finalmente iniziano a ottenere importanti riconoscimenti, al pari dei “vini classici”. Fare vino in Italia è una grande sfida, fare vini PIWI lo è ancora di più. Sono convinto che Vin de La Neu, insieme agli altri vini da uve resistenti, rappresentanti della nuova frontiera della ricerca scientifica nel settore vitivinicolo, possano puntare all’eccellenza” - afferma Nicola Biasi.

Prodotto in quantità limitatissima (meno di 1.000 bottiglie l’anno), Vin de La Neu si contraddistingue non soltanto per le caratteristiche organolettiche e qualitative, ma anche perché è il frutto di un ambizioso progetto sperimentale di viticoltura sostenibile. Un progetto che si traduce nella coltivazione di vitigni resistenti alle crittogame - ottenuti da incroci tra varietà europee con varietà americane o asiatiche resistenti ai predetti patogeni - che, unitamente alle condizioni pedoclimatiche favorevoli del territorio, consentono una limitazione dei trattamenti anticrittogamici in campo, di conseguenza un approccio più oculato e sensibile verso l’incolumità ambientale. Tra questi lo Johanniter, derivato dall’incrocio dei parentali nobili Riesling e Pinot Grigio, che vinificato in purezza regala Vin de La Neu. 

Costanza Giustiniani

ROCCA SVEVA VINCE IL BEST OF WINE TOURISM 2021 NELLA CATEGORIA “ESPERIENZE INNOVATIVE”

 

 

Best of Wine Tourism, il concorso della Camera di Commercio di Verona dedicato all’enoturismo, è arrivato quest’anno alla sua quinta edizione. L’obiettivo è quello di valutare le strutture enoturistiche veronesi e premiare quelle che si distinguono per un’offerta originale e di qualità. Ogni anno le aziende possono competere all’interno di varie categorie: ricettività, ristorazione, architettura e paesaggio, arte e cultura, esperienze innovative per l’enoturismo e pratiche sostenibili per l’enoturismo; una settima categoria è prevista per le imprese di servizio alla filiera del vino. Quest’anno le aziende partecipanti sono state 90, tra queste la Cantina Rocca Sveva, del gruppo Cantina di Soave, che ha concorso all’interno della categoria esperienze innovative, aggiudicandosi il prestigioso titolo 2021 con la seguente motivazione: “Per l’accoglienza innovativa con cui una delle più grandi cantine d’Europa ospita migliaia di visitatori che possono vivere momenti originali di avvicinamento al gusto e alla cultura del vino”.

La giuria è rimasta positivamente colpita dalla quantità e dalla varietà delle esperienze enoturistiche proposte dalla Cantina sia outdoor, durante la bella stagione, che indoor, nei mesi invernali, un’offerta che ogni anno si arricchisce di nuovi elementi. Hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale anche gli eventi a tema che la Cantina organizza in diversi momenti dell’anno (Halloween, San Valentino, Festa della donna, Carnevale, Vendemmia e molti altri), coinvolgendo compagnie di spettacolo, artisti, stilisti, partner di varia natura, selezionati di volta in volta con grande creatività al fine di rendere l’esperienza del vino unica e irripetibile.

«Per noi l’accoglienza è un fattore di primaria importanza - commenta il Direttore Generale Wolfgang Raifer - sia per la comunicazione della nostra azienda sia dal punto di vista economico. Abbiamo una bellissima Cantina proprio ai piedi del castello medievale di Soave, uno dei borghi più belli d’Italia. Un luogo che dà la possibilità non solo di farci conoscere meglio ma anche di far comprendere a tutti coloro che ci visitano i valori delle nostre denominazioni, che sono quelle storiche di questo territorio».

«Siamo molto orgogliosi di aver vinto questo premio - commenta Sara Molinaroli Hospitality Manager - a Rocca Sveva il vino è un’esperienza prima che un prodotto e crediamo che l’emozione sia la chiave di tutto, per questo motivo cerchiamo di proporre attività sempre nuove e il più possibile originali».

Il Concorso Best Of si inserisce nel più ampio progetto Great Wine Capitals, rete che riunisce 11 città mondiali: Adelaide-Australia, Bilbao-Rioja Spagna, Bordeaux- Francia, Capetown-Sudafrica, Losanna-Svizzera, Mainz-Germania, Mendoza-Argentina, Porto-Portogallo, San Francisco-Stati Uniti, Valparaiso-Cile e Verona, che ha il grande onore di essere l’unica città italiana nella rete delle grandi capitali mondiali del vino. Ciascuno dei vincitori nelle sette categorie del Best Of parteciperà poi alla selezione internazionale che si terrà durante il meeting annuale di Great Wine Capitals che eleggerà un Global Winner per Capitale. La Camera di Commercio di Verona, inoltre, ha realizzato, come ogni anno la guida “Verona Wine and Olive Oil Tourism” che raccoglie tutte le 90 cantine che hanno partecipato e da quest’anno anche i frantoi che offrono esperienze per il turista. La guida, distribuita con i quotidiani L’Arena, Il Giornale Di Vicenza e Brescia Oggi, verrà presentata nel corso delle principali fiere internazionali del turismo e sarà diffusa presso gli uffici Turistici del territorio e gli Uffici Enit nel mondo. Per le aziende partecipanti è un’ottima vetrina, oltre che l’occasione per inserirsi in un network importante a livello globale.

 

Maddalena Peruzzi

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL CONCORSO BEST OF WINE TOURISM 2020 - 2021

 

 

Venerdì 15 ottobre, ore 18 – Diretta facebook su @destinationverona

CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA

Gentili colleghi siamo lieti di segnalarvi la premiazione delle due edizioni del Concorso Best of Wine Tourism 2020 – 2021 indetto dalla rete del turismo del vino Great Wine Capitals cui Verona, unica in Italia, aderisce.

Sono sette le cantine e imprese di servizi al turismo che hanno vinto il prestigioso premio per il 2021 e sette per il 2020. Saranno premiate dal Presidente Giuseppe Riello. 

Alla serata parteciperà, tra gli altri, di Roberta Garibaldi, uno dei massimi esperti di turismo enogastronomico nazionali e consigliere del Ministero del Turismo.

Con l'occasione sarà presentata in anteprima la Guida Verona Wine and Olive Oil Tourism 2021 (di cui vi allego la copertina) che raccoglie l'offerta turistica di 80 cantine e 21 frantoi.

Il Premio “Best of Wine Tourism”, cos’è : un prestigioso concorso internazionale annuale che premia le aziende vitivinicole e di servizio nel mondo del vino che si distinguono per la qualità dei loro servizi turistici. Si può concorrere in diverse categorie. Sei sono per le imprese vitivinicole: ricettività, ristorazione, architettura e paesaggio, arte e cultura, esperienze innovative per l’enoturismo e politiche sostenibili per l’enoturismo”. La settima categoria è rivolta a qualsiasi impresa che fornisca servizi per il turismo enologico.

 

GREAT WINE CAPITALS GLOBAL NETWORK, cos’è

 

La rete delle Grandi Capitali dei Vini (Great Wine Capitals Global Network Gwc) riunisce grandi città internazionali che condividono uno dei loro principali aspetti economici e culturali: le loro regioni vitivinicole, riconosciute a livello mondiale. È l’unica rete che lega regioni vitivinicole della “Vecchia Europa” e del “Nuovo Mondo”. La rete GWC vuole favorire gli scambi commerciali, turistici ed accademici tra le prestigiose regini vinicole di Adelaide | South Australia, Bilbao | Rioja (Spagna), Bordeaux (Francia), Cape Town (Sudafrica), Mainz (Germania), Mendoza (Argentina), Porto (Portogallo), San Francisco | Napa Valley (Usa),  Valparaìso | Casablanca Valley (Cile) I Losanna (Svizzera) I Verona (Italia).

 

Maddalena Faedo

 

LUCA D’ATTOMA PREMIATO “ENOLOGO DELL’ANNO 2022” DA DOCTOR WINE

 

 

Per Doctor Wine Luca D’Attoma è l’enologo dell’anno 2022. Il prestigioso riconoscimento, attribuito all’enologo toscano artefice di vini molto apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica, è stato assegnato durante la cerimonia che si è svolta oggi, sabato 2 ottobre a Milano presso l’Hotel Principe di Savoia. A consegnare il premio, Daniele Cernilli, il Doctor Wine ideatore della Guida essenziale dei vini d’Italia.

 

“Sono molto felice di questo riconoscimento – ha commentato Luca D’Attoma – che premia il mio lavoro ma anche la fiducia che le aziende di cui sono consulente hanno riposto in me. Perché lo spirito di collaborazione è il confronto sono essenziali per riuscire ad ottenere grandi risultati sia in vigna, sia in cantina”.

 

L’enologo Luca D’Attoma

Luca D’Attoma opera da trent’ anni come enologo consulente per importanti aziende vitivinicole italiane ed estere, per cui realizza vini molto apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica. Nel 1999 ha fondato la Wine Evolution Consulting che fornisce consulenza tecnica e strategica alle aziende vitivinicole assistendole in tutte le fasi del processo produttivo, dall’impianto dei vigneti alla cantina. Pioniere della viticoltura biologica in Italia, è noto per essere anche uno dei massimi esperti di biodinamica, una passione che lo ha spinto, nel 2000, a fondare insieme ad Elena Celli, l’azienda Duemani di Riparbella, sulla Costa Toscana, apprezzata per i suoi vini puliti, originali, gustosi. www.lucadattoma.com

 

Delia Demma

UN PREMIO A MARIUCCIA BORIO PER I 50 ANNI IN VIGNA

 

L’IMPRENDITRICE VINICOLA ASTIGIANA (CASCINA CASTLÈT) L’HA RITIRATO AL GENUSS FILM FESTIVAL DI ZUG. UN’EDIZIONE SPECIALE DI LITINA BARBERA D’ASTI SUPERIORE CELEBRA LE 50 VENDEMMIE

 

Un premio speciale per i 50 anni di lavoro in vigna e cantina è stato consegnato a Mariuccia Borio, imprenditrice vinicola di Costigliole d’Asti, in Piemonte, dove guida la sua azienda Cascina Castlèt (31 ettari di vigneti). L’ha ritirato al Genuss Film Festival di Zug, affiancata dai suoi importatori svizzeri Casa del Vino. Nella motivazione si legge «per quello che nella vita ha fatto per il vino».

La sua storia di imprenditrice vitivinicola inizia nel 1970, quando alla morte del padre ha ereditato parte di Cascina Castlèt, circa 5 ettari, in totale erano 20 ettari che il nonno aveva diviso tra i 4 figli maschi. «Le donne erano escluse dall’eredità della terra – ricorda Mariuccia - la terra la portavano solo in dote. Per me, figlia unica, non c’era altra soluzione ma a questo non ho pensato sono partita senza pregiudizi».

Così a 23 anni, Mariuccia torna nel suo paese d’origine, dopo aver trascorso qualche anno in città, a Torino, al bancone della bottiglieria di famiglia: un’esperienza che l’ha aiutata a vedere oltre. «Sono tornata con una visione nuova della Barbera – spiega la produttrice vinicola – all’epoca era il vino che si vendeva sfuso e ho subito fatto una scelta importante: vendere vino solo in bottiglia scegliendo il packaging adatto. Ho impiantato nuovi vigneti e ho voluto in cantina le professionalità: enologo e agronomo». Da allora gli ettari sono cresciuti: oggi sono oltre trenta ettari di vigna sulle colline di Costigliole.

«Amo la mia terra, ce l’ho nel Dna – dice la vignaiola - Ho scommesso sulla terra e sui vitigni del luogo: Barbera, Moscato, Uvalino, Chardonnay e Cabernet, che fin dall’ottocento sono presenti nel nostro territorio».

LITINA BARBERA D’ASTI SUPERIORE 50 VENDEMMIE

Per celebrare le 50 vendemmie, Mariuccia ha scelto un vino del cuore: Litina Barbera d’Asti Superiore. Un’edizione speciale, la vendemmia 2017, con un’etichetta dedicata e 20 mila bottiglie, che raccontano bene il sogno realizzato. È la vigna che portò in dote zia Litina, proprio accanto a Cascina Castlèt. Una Barbera solida e concreta, come lei, a cui questo vino è dedicato.

«La Barbera è il vitigno che meglio esprime questo territorio ed è il primo vino che ho imbottigliato – ricorda Mariuccia Borio - La prima vinificazione l’abbiamo fatta nella cantina sotto casa, in piccole vasche di cemento. È normale che per me sia il vino del cuore». E aggiunge: «È l’unico mio vino che propone in etichetta le tre C, iniziali di Cascina Castlèt Costigliole. È il simbolo dell’innovazione nel rispetto delle tradizioni e della generosità delle nostre famiglie rurali, dell’amore per la coltura della terra».

Litina matura in botti di rovere per otto mesi, e poi riposa in bottiglia per oltre un anno: è un vino da bere dopo un buon invecchiamento. 

 

Fiammetta Mussio

 

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