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Viticoltura

LE OCHE IN VIGNA DI FILIPPO ARRIVANO AD ENOLOGICA MONTEFALCO

 

 

L’azienda Di Filippo è orgogliosa di partecipare al convegno, a cura dell’Università di Perugia, programmato all’interno della manifestazione Enologica Montefalco il 14 settembre, sala dell’accademia, alle ore 16:30 a Montefalco, per spiegare la sinergia tra oche e vigna, un progetto che dimostra una collaborazione efficace, per vivere in maniera più sana, producendo eticamente e abbattendo i costi.

 

Roberto Di Filippo e la sorella Emma da sempre seguono i metodi dell’agricoltura Biologica e della filosofia Biodinamica. Da cinque anni, In virtù della collaborazione con l’Università di Perugia, Department of Agricultural, Environmental and Food Science University, sperimentano con successo l’utilizzo delle oche in vigna. Le oche sono libere di scorrazzare tra i filari e si nutrono dell’erba infestante, eliminando la necessità di tagliarla con attrezzi meccanici, o peggio ricorrere a diserbanti chimici.

 

Le oche sono circa quattrocento, pascolano dalle sei del mattino e tornano da sole alle sette di sera, dopo essersi piacevolmente nutrite e aver involontariamente svolto un lavoro molto importante. L’utilizzo delle oche, non solo fa risparmiare cento litri di carburante ad ettaro per trattori e falciatrici, ma con il loro passo lieve le oche non compattano ne riducono la fertilità il terreno, come farebbe il passaggio di una pesante falciatrice. Questo esito giova moltissimo alla pianta.

 

Le oche concimano, fertilizzano e migliorano la qualità della sostanza organica, potenziando l’attività microbica del suolo, evitando l’impiego di diserbanti. Vi sono profondi cambiamenti biochimici legati alla presenza delle oche, che migliorano indiscutibilmente la qualità produttiva di un vigneto biologico.

 

Il vigneto diventa così anche il luogo dell’allevamento delle oche. Il principio è quello dell’Agroforestry, il sistema che prevede la convivenza di coltivazioni verdi, semine e pascoli sullo stesso terreno, per un’agricoltura virtuosa che si autosostiene, dove non ci sono scarti o rifiuti.

 

Riccardo Gabriele

 

CONVEGNO OCHE IN VIGNA 

Venerdì 14 settembre 2018 ore 16,30 sala dell’accademia 

 

Presentazione del progetto 

Dott.ssa Chiara Francesca Magistrali

Responsabile scientifico, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e della Marche “Togo Rosati”

 

Perché farsi aiutare dalle oche

Emma Di Filippo 

Titolare, Responsabile comunicazione e vendite, dell’azienda agricola Di Filippo 

 

Che cosa è l’agroforestry: alcuni casi studio 

Dott.ssa Alice Cartoni Mancinelli- Prof. David Ranucci 

Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali UNIPG 

Dipartimento di Medicina Veterinaria UNIPG 

 

Aspetti chimici e biochimici legati al pascolamento delle oche all’interno 

di un vigneto biologico 

Dott.ssa Luisa Massaccesi 

Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali UNIPG 

 

La tipologia di allevamento influenza la resistenza agli antibiotici? 

Dott.ssa Chiara Francesca Magistrali

Responsabile scientifico, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e della Marche “Togo Rosati”

 

Agricoltura integrata tra sostenibilità ed economia circolare. 

Prof. Simone BastianoniSezione di Scienze Ambientali UNISI 

 

Per maggiori informazioni troverete in allegato il programma del convegno, mentre di seguito il link alla cartella stampa dell'azienda Di Filippo:

 

https://www.dropbox.com/sh/3x9uba4947mbi11/AAA-nDnM-9OpFgLYwztDFucOa?dl=0

 

VENDEMMIA COLLI BERICI E VICENZA DOC: LA PRODUZIONE TORNA A CRESCERE


 

 

 

Una stagione favorita dall'alternanza caldo e pioggia, i temporali non hanno fatto danni. Previsioni di vendemmia: + 15% rispetto al 2017

 

Una vendemmia che torna a numeri positivi, dopo le difficoltà del 2017. La stagione 2018 seppur instabile – tra piogge e temporali – preannuncia un ritorno a livelli ottimali dei numeri di produzione: nella zona DOC Colli Bericil è previsto un aumento di circa il 15% rispetto al 2017.

"L'annata 2018 nella provincia di Vicenza è caratterizzata da una forte produzione – spiega Giovanni Ponchia, Direttore del Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza DOC – Se lo scorso anno le gelate primaverili in pianura e la siccità in collina avevano messo a dura prova i nostri vigneti, quest'anno abbondanti precipitazioni alternate a giornate calde e ventilate hanno contribuito ad un notevole sviluppo vegetativo e alla formazione di grappoli più pesanti. Fortunatamente i forti temporali di agosto non hanno creato nessun problema alle piante. Inoltre la produzione più esuberante ha consentito alle aziende di effettuare in modo efficace le operazioni di vendemmia verde in luglio, equilibrando le produzioni e portando a maturazione i grappoli migliori".

 

Sono iniziate quindi le operazioni di raccolta intorno al 20 agosto per le varietà precoci a bacca bianca, come pinot bianco e chardonnay, seguite dal sauvignon. Dal 5 di settembre (in anticipo di qualche giorno rispetto alla media storica) la raccolta dei grappoli di merlot, mentre per il tai rosso e la garganega si inizierà attorno al 15-20 settembre. Per carmenère e cabernet sauvignon si attenderà infine, come da consuetudine, la fine di settembre e la prima decade di ottobre. Per quanto riguarda la qualità della produzione a fine agosto le uve, sia a bacca bianca che a bacca rossa, si presentano con elevate gradazioni zuccherine e tenori ottimali di acidità, lasciando presagire una vendemmia ottima dal punto di vista della qualità delle uve, oltre che della quantità. 

 

Dal punto di vista organolettico, nei Colli Berici le previsioni fanno ipotizzare vini rossi strutturati e con tannini levigati e morbidi, grazie all’ottima maturazione polifenolica garantita dalla prolungata stabilità meteo del mese di agosto. Per i vini bianchi, in particolare quelli ottenuti dai vitigni garganega, pinot bianco e sauvignon, ci si attendono vini sapidi, dal quadro acido di grande equilibrio e con note fruttate prevalenti su quelle floreali.

 

Claudia Zigliotto

VITE IN VETRINA

 

 

 

 234 nuove varietà frutto di 20 anni di attività di ricerca FEM: 13 le più promettenti che punteranno all’iscrizione nel Registro nazionale 

 

Incontro oggi di CIVIT e FEM per presentare i risultati dell’attività di miglioramento genetico

 

 

E’ la sintesi di vent’anni di lavoro quella presentata oggi, nei vigneti sperimentali della Fondazione Edmund Mach: un grande impegno nella selezione di nuove varietà per migliorare  caratteristiche qualitative e resistenza alle malattie. 

Duecentotrentaquattro le varietà attualmente allo studio, risultato di oltre 25 mila semenzali attentamente studiati e valutati dai ricercatori di San Michele nell’arco di due decenni. Oggi sono state presentate nel dettaglio 13 di queste nuove selezioni che saranno oggetto nei prossimi anni di richiesta di iscrizione al Registro nazionale  delle varietà di vite ed  eventualmente, valorizzate e promosse da CIVIT, consorzio creato da FEM e Vivaisti Viticoli Trentini per trasferire innovazione in viticoltura.

 

L’iniziativa di oggi, organizzata da CIVIT e Fondazione Mach, era rivolta a vivaisti e viticoltori che hanno avuto modo di osservare le nuove varietà e anche degustare alcune microvinificazioni ottenute dalle stesse. 

Il direttore generale FEM, Sergio Menapace intervenuto con la dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Annapaola Rizzoli, ha spiegato in apertura che quella di oggi è "l'occasione per testimoniare l'impegno della Fondazione Edmund Mach nel breeding classico, un filone in cui l'ente di San Michele si sta applicando fortemente. Uno strumento che va nella direzione della sostenibilità, e che si affianca sia alle attività volte alla ricerca di molecole alternative, naturali, sia alle nuove tecnologie di breeding". 

 

 

 

"L'incontro - ha sottolineato il presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, mira a far conoscere  il lavoro di San Michele a viticoltori e vivaisti per quanto riguarda il miglioramento della qualità delle uve da vino e la resistenza alla botrite, e migliorare conseguentemente l'offerta dei nostri vivaisti". 

 

Finora l'attività di miglioramento genetico della FEM ha prodotto e registrato quattro varietà , Eco Iasma  2, Eco Iasma 3,  Eco Iasma 4. Si tratta di varietà tolleranti alla botrite. 

Le 13  varietà presentate oggi – ha spiegato il selezionatore Tiziano Tomasi  – puntano a migliorare alcune caratteristiche come la resistenza alla botrite, l'intensità del colore, la qualità e la qualità dei polifenoli contenuti, i timbri aromatici, la quantità di acidità e il posticipo dell'epoca di raccolta. Queste ultime due caratteristiche sono in risposta ai mutamenti climatici.

 

Silvia Ceschini

 

IL VINO AI GIARDINI DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF

 

 

Un’eredità culturale preziosa come un tesoro

   

L’Alto Adige rappresenta una delle zone vitivinicole più prestigiose d’Italia e, per questo motivo, i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno dedicato una parte alla coltivazione della vite nella zona dei Paesaggi dell’Alto Adige. Il Vigneto accoglie, oltre alle varietà Gewürztraminer, Schiava e Lagrein, una dozzina di vitigni autoctoni antichissimi, ultimi superstiti di coltivazioni del passato portati avanti attraverso il metodo della tradizionale “pergola”, una struttura in legno con un tetto che originariamente veniva fissata con stecche di salice.

 

Nel Vigneto si trova anche il Tabernaculum, una sorta di scrigno dei tesori con prodotti appartenenti alla storia di millenni addietro: alcuni vinaccioli altoatesini di 2400 anni fa e una copia in oro di un vinacciolo di 8000 anni proveniente dalla Georgia.

 

Inoltre, nel 2006 i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno assunto la paternità del “Versoaln”, la vite più grande e probabilmente la più antica al mondo con i suoi oltre 350 anni d’età. Essa però si trova a circa 600 metri d’altitudine, sul pendio settentrionale di Castel Katzenzungen a Prissiano, in una delle più belle terrazze panoramiche dell’Alto Adige, estendendosi su una superficie di 300 m². Le sue foglie estremamente frastagliate e la varietà a bacca bianca sono una qualità dei vitigni autoctoni.

L’età della vite “Versoaln” è stata stabilita da un’analisi dendrologica del 2004 e costituisce una rarità per tutte le latifoglie, tanto che la vite è considerata un monumento naturale e un bene culturale altoatesino.

 

I Giardini di Sissi organizzano da agosto a metà ottobre, su richiesta, delle visite guidate al Vigneto, con la possibilità di combinarle ad una degustazione di vini. Le guide esperte accompagnano i visitatori fornendo una panoramica sulla cultura vitivinicola altoatesina, che vanta ben 3000 anni di storia, al costo di 4 € a persona (escluso il biglietto d’ingresso) per un numero di massimo 15 partecipanti.

 

Chi desidera l’abbinamento della visita al vigneto con la degustazione ha due opzioni a disposizione: il pacchetto a 10 € a persona con la degustazione di tre differenti tipi di vino, Schüttelbrot e acqua minerale, oppure quello a 20 € a persona che comprende, in aggiunta al precedente, una merenda sudtirolese composta da un tagliere di salumi e formaggi. Le degustazioni avranno luogo nella meravigliosa location del Ristorante dei Giardini Schlossgarten.

 

Per ulteriori informazioni: www.trauttmansdorff.it

 

I Giardini di Castel Trauttmansdorff

 

Suddivisi in quattro aree tematiche, i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, su una superficie di 12 ettari, più di 80 paesaggi botanici con piante da tutto il mondo. La loro posizione panoramica è unica: a forma di anfiteatro naturale, si estendono su un dislivello di oltre 100 metri, aprendo a ogni passo affascinanti prospettive panoramiche sulle montagne circostanti e sulla città di Merano e integrandosi con perfetta armonia nel paesaggio naturale circostante. Grazie al clima mite del territorio, quello dei Giardini di Castel Trauttmansdorff è il luogo ideale per un giardino botanico, offrendo la possibilità di ospitare piante provenienti da tutto il mondo, alcune delle quali sono esemplari rari. Meravigliosi tripudi di fioritura cambiano l’aspetto dei Giardini settimana dopo settimana, rendendo le visite affascinanti in ogni stagione. 

I Giardini sono un'esperienza per tutti i sensi e per tutte le età, luogo di riposo e svago sia per gli esperti del settore che per i profani.

Nel cuore dei Giardini troneggia Castel Trauttmansdorff dove, un tempo l'amata Imperatrice Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi, trascorreva la stagione invernale. Oggi questo stesso castello è sede del Touriseum, il Museo provinciale altoatesino del Turismo che racconta 200 anni di storia del turismo alpino.

Grazie al mix unico di giardino botanico e attrazione turistica, al riuscito connubio tra natura, cultura e arte e al loro inconfondibile spirito d’innovazione, i Giardini di Castel Trauttmansdorff sono stati premiati più volte a livello nazionale, europeo ed internazionale.

 

Nadia Scioni

BIOLOGICO, 1000 ETTARI DI VIGNETO IN TRENTINO

 

 

 

Massiccia presenza di viticoltori oggi per la tradizionale giornata dedicata all’agricoltura biologica 

Non più solo un settore di nicchia o di moda. Il biologico, anche in Trentino sta crescendo notevolmente. Stando ai dati della Provincia autonoma di Trento,  si è passati dal  2008 al 2017 da 118 a 970 ettari con un incremento di oltre 8 volte. Nel primo semestre 2018, inoltre, si è raggiunta la soglia dei 1000 ettari, il 10% dell’intera superficie vitata provinciale. 

Un traguardo reso possibile  dalla intraprendenza e dalla sensibilità di molte aziende leader del settore viti-enologico che sono state supportate in queste scelte dalle attività di consulenza tecnica e sperimentazione fornite dalla Fondazione Mach.

Oggi, a San Michele, più di 300 viticoltori hanno preso parte alla consueta giornata tecnica biologica organizzata in collaborazione con il Centro di sperimentazione Laimburg.

Al mattino focus a San Michele sulle esperienze in viticoltura con incontro tecnico in aula magna e visita alle prove sperimentali, mentre nel pomeriggio a Laimburg è stata la volta della frutticoltura.

“L’evento di oggi – ha spiegato Claudio Ioriatti, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico-  si innesta in un periodo molto ricco di incontri tecnici dove gli agricoltori possono conoscere e verificare le applicazioni in campo delle sperimentazioni condotte dalla FEM per risolvere problemi contingenti o per migliorare grado di sostenibilità. La forte presenza di viticoltori oggi è  un segno importante di come il comparto biologico sia in costante crescita. Negli ultimi anni San Michele si è impegnato ed ha investito molto, tanto da raddoppiare il personale della consulenza e della sperimentazione, ed ha puntato anche sulla formazione  con corsi specifici per agricoltori, per la scuola superiore e per il corso di laurea. 

 

 

 

Enzo Mescalchin, responsabile del Dipartimento Ambiente e agricoltura di montagna del Centro Trasferimento Tecnologico, ha fornito alcuni importanti dati. Citando il Rapporto ISMEA nove famiglie italiane su 10 hanno acquistato durante l’anno prodotti biologici. Inoltre l’incidenza del bio sui consumi degli italiani ammonta al 3%, ed il vino sta avendo un costante incremento di domanda interna ed estera. Una tendenza che è stata ben interpretata dalle aziende trentine. Nelle relazioni tecniche di Luisa Mattedi e Silvia Gugole sono stati affrontati i temi delle alternative al rame e delle misure da adottare in vista di una probabile riduzione dei quantitativi ammessi di questo metallo in agricoltura biologica.

Nella presentazione di Roberto Zanzotti si è poi affrontato il tema degli effetti del sovescio come fonte di sostanza organica nel vigneto e della sua capacità di modificare i contenuti di azoto nel suolo  sulle foglie e nei grappoli. L’ultima relazione, presentata da Marino Gobber, ha riguardato la potatura delle viti e l’importanza di utilizzare tecniche rispettose delle fisiologia della pianta efficaci nel pervenire la comparsa di pericolose malattie del legno quali il mal dell’esca.

La mattinata si è conclusa con la visita ai vigneti che ha dato modo ai partecipanti di osservare direttamente l’esito delle sperimentazioni descritte dai tecnici e con una dimostrazione pratica sulle tecniche di potatura.

 

Fotoservizio e Filmato FEM

 

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