NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Viticoltura

IL VINO AI GIARDINI DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF

 

 

Un’eredità culturale preziosa come un tesoro

   

L’Alto Adige rappresenta una delle zone vitivinicole più prestigiose d’Italia e, per questo motivo, i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno dedicato una parte alla coltivazione della vite nella zona dei Paesaggi dell’Alto Adige. Il Vigneto accoglie, oltre alle varietà Gewürztraminer, Schiava e Lagrein, una dozzina di vitigni autoctoni antichissimi, ultimi superstiti di coltivazioni del passato portati avanti attraverso il metodo della tradizionale “pergola”, una struttura in legno con un tetto che originariamente veniva fissata con stecche di salice.

 

Nel Vigneto si trova anche il Tabernaculum, una sorta di scrigno dei tesori con prodotti appartenenti alla storia di millenni addietro: alcuni vinaccioli altoatesini di 2400 anni fa e una copia in oro di un vinacciolo di 8000 anni proveniente dalla Georgia.

 

Inoltre, nel 2006 i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno assunto la paternità del “Versoaln”, la vite più grande e probabilmente la più antica al mondo con i suoi oltre 350 anni d’età. Essa però si trova a circa 600 metri d’altitudine, sul pendio settentrionale di Castel Katzenzungen a Prissiano, in una delle più belle terrazze panoramiche dell’Alto Adige, estendendosi su una superficie di 300 m². Le sue foglie estremamente frastagliate e la varietà a bacca bianca sono una qualità dei vitigni autoctoni.

L’età della vite “Versoaln” è stata stabilita da un’analisi dendrologica del 2004 e costituisce una rarità per tutte le latifoglie, tanto che la vite è considerata un monumento naturale e un bene culturale altoatesino.

 

I Giardini di Sissi organizzano da agosto a metà ottobre, su richiesta, delle visite guidate al Vigneto, con la possibilità di combinarle ad una degustazione di vini. Le guide esperte accompagnano i visitatori fornendo una panoramica sulla cultura vitivinicola altoatesina, che vanta ben 3000 anni di storia, al costo di 4 € a persona (escluso il biglietto d’ingresso) per un numero di massimo 15 partecipanti.

 

Chi desidera l’abbinamento della visita al vigneto con la degustazione ha due opzioni a disposizione: il pacchetto a 10 € a persona con la degustazione di tre differenti tipi di vino, Schüttelbrot e acqua minerale, oppure quello a 20 € a persona che comprende, in aggiunta al precedente, una merenda sudtirolese composta da un tagliere di salumi e formaggi. Le degustazioni avranno luogo nella meravigliosa location del Ristorante dei Giardini Schlossgarten.

 

Per ulteriori informazioni: www.trauttmansdorff.it

 

I Giardini di Castel Trauttmansdorff

 

Suddivisi in quattro aree tematiche, i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, su una superficie di 12 ettari, più di 80 paesaggi botanici con piante da tutto il mondo. La loro posizione panoramica è unica: a forma di anfiteatro naturale, si estendono su un dislivello di oltre 100 metri, aprendo a ogni passo affascinanti prospettive panoramiche sulle montagne circostanti e sulla città di Merano e integrandosi con perfetta armonia nel paesaggio naturale circostante. Grazie al clima mite del territorio, quello dei Giardini di Castel Trauttmansdorff è il luogo ideale per un giardino botanico, offrendo la possibilità di ospitare piante provenienti da tutto il mondo, alcune delle quali sono esemplari rari. Meravigliosi tripudi di fioritura cambiano l’aspetto dei Giardini settimana dopo settimana, rendendo le visite affascinanti in ogni stagione. 

I Giardini sono un'esperienza per tutti i sensi e per tutte le età, luogo di riposo e svago sia per gli esperti del settore che per i profani.

Nel cuore dei Giardini troneggia Castel Trauttmansdorff dove, un tempo l'amata Imperatrice Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi, trascorreva la stagione invernale. Oggi questo stesso castello è sede del Touriseum, il Museo provinciale altoatesino del Turismo che racconta 200 anni di storia del turismo alpino.

Grazie al mix unico di giardino botanico e attrazione turistica, al riuscito connubio tra natura, cultura e arte e al loro inconfondibile spirito d’innovazione, i Giardini di Castel Trauttmansdorff sono stati premiati più volte a livello nazionale, europeo ed internazionale.

 

Nadia Scioni

BIOLOGICO, 1000 ETTARI DI VIGNETO IN TRENTINO

 

 

 

Massiccia presenza di viticoltori oggi per la tradizionale giornata dedicata all’agricoltura biologica 

Non più solo un settore di nicchia o di moda. Il biologico, anche in Trentino sta crescendo notevolmente. Stando ai dati della Provincia autonoma di Trento,  si è passati dal  2008 al 2017 da 118 a 970 ettari con un incremento di oltre 8 volte. Nel primo semestre 2018, inoltre, si è raggiunta la soglia dei 1000 ettari, il 10% dell’intera superficie vitata provinciale. 

Un traguardo reso possibile  dalla intraprendenza e dalla sensibilità di molte aziende leader del settore viti-enologico che sono state supportate in queste scelte dalle attività di consulenza tecnica e sperimentazione fornite dalla Fondazione Mach.

Oggi, a San Michele, più di 300 viticoltori hanno preso parte alla consueta giornata tecnica biologica organizzata in collaborazione con il Centro di sperimentazione Laimburg.

Al mattino focus a San Michele sulle esperienze in viticoltura con incontro tecnico in aula magna e visita alle prove sperimentali, mentre nel pomeriggio a Laimburg è stata la volta della frutticoltura.

“L’evento di oggi – ha spiegato Claudio Ioriatti, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico-  si innesta in un periodo molto ricco di incontri tecnici dove gli agricoltori possono conoscere e verificare le applicazioni in campo delle sperimentazioni condotte dalla FEM per risolvere problemi contingenti o per migliorare grado di sostenibilità. La forte presenza di viticoltori oggi è  un segno importante di come il comparto biologico sia in costante crescita. Negli ultimi anni San Michele si è impegnato ed ha investito molto, tanto da raddoppiare il personale della consulenza e della sperimentazione, ed ha puntato anche sulla formazione  con corsi specifici per agricoltori, per la scuola superiore e per il corso di laurea. 

 

 

 

Enzo Mescalchin, responsabile del Dipartimento Ambiente e agricoltura di montagna del Centro Trasferimento Tecnologico, ha fornito alcuni importanti dati. Citando il Rapporto ISMEA nove famiglie italiane su 10 hanno acquistato durante l’anno prodotti biologici. Inoltre l’incidenza del bio sui consumi degli italiani ammonta al 3%, ed il vino sta avendo un costante incremento di domanda interna ed estera. Una tendenza che è stata ben interpretata dalle aziende trentine. Nelle relazioni tecniche di Luisa Mattedi e Silvia Gugole sono stati affrontati i temi delle alternative al rame e delle misure da adottare in vista di una probabile riduzione dei quantitativi ammessi di questo metallo in agricoltura biologica.

Nella presentazione di Roberto Zanzotti si è poi affrontato il tema degli effetti del sovescio come fonte di sostanza organica nel vigneto e della sua capacità di modificare i contenuti di azoto nel suolo  sulle foglie e nei grappoli. L’ultima relazione, presentata da Marino Gobber, ha riguardato la potatura delle viti e l’importanza di utilizzare tecniche rispettose delle fisiologia della pianta efficaci nel pervenire la comparsa di pericolose malattie del legno quali il mal dell’esca.

La mattinata si è conclusa con la visita ai vigneti che ha dato modo ai partecipanti di osservare direttamente l’esito delle sperimentazioni descritte dai tecnici e con una dimostrazione pratica sulle tecniche di potatura.

 

Fotoservizio e Filmato FEM

 

BOLLETTINO VITE

Bollettino Vite N° 16 - 23/6/2018

CAAR VITE

CAAR

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica