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Eventi culturali gastronomici
GRAN SUCCESSO DELLA 18MA EDIZIONE DI DOLCISSIMA PIETRA
di Virgilio Pronzati
Oltre 40.000 persone hanno visitato Dolcissima Pietra. Evento che oltre a destagionalizzare il turismo, crea molteplici motivi di interesse culturale ed economici per Pietra Ligure. Oggi questa solare cittadina, amministrata con “cura e col cuore” è in costante evoluzione. Già capitale regionale del dolce, Pietra tra qualche anno potrebbe benissimo assurgere un ruolo nazionale. Oltre il tema della “dolcezza “ (virtù ideale per migliorare rapporti e contatti con tutti)
Dolcissima Pietra è un contenitore che elargisce momenti di cultura, lavoro, socialità e divertimento. Stands disseminati in vie e piazze con banchi colmi di dolciumi di ogni foggia e colore, sono un piacere per gli occhi e la gola!
Da sin. Ludovico Tortonesi e Federico Guadalupi
Mentre Bellissima arricchisce l’evento con un palinsesto ricco di concerti, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, conferenze.
Seppur settoriale, l’importante presenza dei consorzi di tutela del Basilico Genovese e dell’Olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP, nonchè dell’Enoteca Regionale della Liguria. Un trio di assoluto prestigio che fanno conoscere la Liguria nel mondo.
Bavarois (Bavarese in italiano) all’Olio Extravergine di Oliva Riviera Ligure DOP accompagnato da frutta di stagione e crumble al doppio cioccolato. Un omaggio a Pietra Ligure
E proprio per soddisfare la curiosità di moltissimi visitatori, non poteva certo mancare l’apposito stand, dove gli esperti ed appassionati Federico Guadalupi e Ludovico Tortonesi, rispettivamente per Olio e Basilico Dop, e per i vini, hanno tenuto dei brevi ma istruttivi incontri sulle rispettive caratteristiche agronomiche e alimentari, terminati con l’analisi sensoriale.
Dopo l’illustrazione delle lodevoli finalità e presentazione di dolci da parte dell’Auser di Pietra Ligure, la creazione (e degustazione) di un dolce al cucchiaio fatta dal giovane e bravo chef e pasticcere Luca Guidetti con la collaborazione dello chef Nino Iannello, patron del rinomato ristorante Al 17 di Pietra Ligure. Si tratta di un dolce freddo nato nel lontano 1756, creato dai cuochi francesi al servizio del Principe di Baviera, in occasione della cerimonia dell’ intronizzazione di Ludovico I.
Una parte del ristorante Al 17 di Pietra Ligure
UNA PRIMA GRANDE GIORNATA PER “CUCINA D’EPOCA - IL GUSTO DELLA STORIA”, SPINOFF DEL FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE
Si è aperta con un pomeriggio e una serata di festa per le vie di Camogli la seconda edizione del festival “Cucina d’epoca”. Grande partecipazione di pubblico per un evento all’insegna della cultura gastronomica, della storia e del buon cibo, dedicato al Rinascimento delle arti culinarie. Si prosegue sabato 24 e domenica 25 settembre.
È stata un’inaugurazione in grande stile, suggellata da un successo di partecipazione e di pubblico, quella della seconda edizione di “Cucina d’epoca”, l’evento spinoff del Festival della Comunicazione dedicato alla cucina italiana ed europea nei diversi periodi storici, ideato da Danco Singer e Rosangela Bonsignorio e organizzato da Frame, Comune di Camogli - Assessorato alla Cultura, ASCOT – CIV e Camera di Commercio di Genova. Un viaggio nella storia passando per la tavola, centrato quest’anno sul Cinquecento, il Rinascimento della cultura italiana che si celebra anche in cucina.
Figuranti in costume del Gruppo Storico Sestrese hanno animato la passeggiata sul lungomare di Camogli, accanto alla terrazza Miramare gremita di pubblico attento ad ascoltare prima la lectio magistralis di apertura con Massimo Montanari “Il Rinascimento in cucina” e poi la conversazione con un ristoratore d’eccezione come Antonio Santini, anima del blasonato “Dal Pescatore”. La cucina rinascimentale è stata poi protagonista anche della serata e della cena, con i ristoranti che hanno proposto – all’interno dei menù – piatti speciali pensati ad hoc per l’occasione.
Il programma, che si snoda in tre giorni di incontri, spettacoli, laboratori con cibi d’epoca e lezioni di cucina, prosegue nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 settembre, con ospiti come Antonella Campanini, storica dell’alimentazione dell’Università di Bologna, Davide Domenici, docente di Americanistica all’Università di Bologna, la giornalista Elisabetta Pagani e Yann Grappe, storico e gastronomo nonché gestore a Bruxelles del “Club des hydropathes”, dedicato alla cultura del vino di qualità. In collaborazione con l’Istituto Professionale Statale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera “Marco Polo” di Camogli, all’interno dei laboratori esperienziali il pubblico potrà sperimentare in prima persona sapori d’epoca, dalle sarde alla beccafico alle frittelle di vento, passando per cioccolato e pandolce di Panarello ad accompagnare i vini Velier. Sabato sera, al Teatro Sociale di Camogli, dalle 21:30 uno spettacolo musicale dell’Accademia degli imperfetti, un “Banchetto Musicale” con la rielaborazione in chiave melodica dei menù dei due maggiori cuochi italiani del Cinquecento, Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi.
Tutti gli incontri e i laboratori di “Cucina d’epoca” sono gratuiti e ad accesso libero, senza bisogno di prenotazione. Lo spettacolo gastro-musicale dell’Accademia degli imperfetti al Teatro Sociale è gratuito e su prenotazione presso la Proloco di Camogli.
IL PROGRAMMA DI “CUCINA D’EPOCA”
SABATO 24 SETTEMBRE
Ore 11:00 – La Playa, Hotel Cenobio dei Dogi
Antonella Campanini
La cucina italiana nel Cinquecento. Racconti e conversazione con il pubblico
Ore 11:45 – La Playa, Hotel Cenobio dei Dogi
Davide Domenici
Cibi dell’altro mondo. Incontro sui nuovi cibi americani che arrivano in Europa nel Cinquecento. Racconti e conversazione con il pubblico
Ore 12:30 – La Playa, Hotel Cenobio dei Dogi
Laboratori con cibi d’epoca
Assaggi guidati da Antonella Campanin e Davide Domenici. In collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Camogli
Ore 21:30 – Teatro Sociale
Spettacolo gastro-musicale dell’Accademia degli imperfetti
Banchetto Musicale con tre servizi di credenza e tre di cucina
Cena con menù del Cinquecento nei ristoranti selezionati
DOMENICA 25 SETTEMBRE
Ore 10:30 – Terrazza Miramare
Yann Grappe
Il vino del Rinascimento. Racconti e conversazione con il pubblico
Ore 11:30 – Rivo Giorgio
Laboratorio sui vini d’epoca. Racconti e assaggi guidati da Yann Grappe. In collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Camogli
Ore 12:30 – Terrazza Miramare
Chiusura del festival con Massimo Montanari e Elisabetta Pagani
Pranzo con menù del Cinquecento nei ristoranti selezionati
Ufficio stampa: Gianluca Dotti | cell. +39 333 4425539
1944, A RICCIONE NASCE LA CARBONARA
Al Grand Hotel Des Bains i bagnini del litorale si sfidano per celebrare le origini dell’iconica ricetta
La carbonara è veramente nata a Riccione? Lo sostengono, documenti alla mano, l’Adriatic Veterans Car Club, l’Automotoclub Storico Italiano e il Grand Hotel Des Bains che domenica 11 settembre porteranno in scena “Venti di Guerra e Carbonara”, per celebrare l’invenzione di uno dei piatti più famosi della cucina italiana.
Con una novità: una disfida ai fornelli tra lo chef Marco Parlanti, erede dell’inventore del piatto, e i bagnini del litorale, per eleggere la migliore carbonara del 2022.
Cosa succede se si mettono insieme i bagnini più famosi della riviera romagnola con i generali anglo-americani della seconda guerra mondiale?
Lo scopriremo domenica 11 settembre durante Venti di Guerra e Carbonara, la rievocazione storico-gastronomica che ogni anno fa viaggiare gli ospiti indietro nel tempo fino a quel 22 settembre 1944, quando lo chef bolognese Renato Gualandi, al Grand Hotel Des Bains di Riccione, mise insieme le materie prime portate dagli alleati che sfondarono la linea gotica – rosso d'uovo e latte in polvere, formaggio, pasta e, naturalmente il bacon – per dare vita al primo piatto di spaghetti alla carbonara.
Quest’anno la manifestazione organizzata da l’Adriatic Veterans Car Club, l’Automotoclub Storico Italiano e il Grand Hotel Des Bains, con il patrocinio del Comune di Riccione, diventa ancora più “pop” grazie alla la partecipazione dei bagnini di Riccione, Cattolica e Rimini, che, coordinati da Fausto Ravaglia del Marano Beach, bagnino d'Europa e tra i personaggi più iconici di Riccione, si sfideranno per proporre la migliore interpretazione degli spaghetti alla carbonara.
A sfidarli ai fornelli un avversario d’eccezione: lo chef romagnolo Marco Parlanti, allievo dell’inventore della carbonara Renato Gualandi.
L’11 settembre alle ore 10.30 una colonna composta da 60 automezzi della Seconda Guerra Mondiale – Jeep, Dodge, anfibi, autoblindo – e da 100 partecipanti in uniforme storica entrerà in viale Ceccarini a Riccione, alla presenza dei sosia dei generali Alexander, Leese, Clark, Montgomery. I mezzi verranno stazionati in viale Ceccarini e viale Gramsci, dove si terrà la benedizione delle bandiere.
Il corteo sarà preceduto da una band scozzese completa di cornamuse, come rievocazione dell’antica usanza dell’esercito britannico, in cui l’avanzata era preceduta dagli inni militari suonati proprio dagli scozzesi.
Il pranzo della "carbonara" avverrà dove è iniziata la leggenda, al Grand Hotel Des Bains. I quattro bagnini del litorale e lo chef Parlanti si esibiranno ognuno in una propria interpretazione degli "spaghetti alla carbonara". A eleggere il vincitore sarà una giuria composta dalla chef Luciana Pozzuto, vincitrice dell’edizione 2021 di Venti di guerra e carbonara e dai giornalisti e gastronomi Maurizio Catossi, Loris Fantini, Giancarlo Roversi e Giorgio Rinaldi.
La storia – Gli spaghetti alla carbonara traggono le loro origini dalle mani sapienti di Renato Gualandi, chef bolognese definito da Luigi Carnacina "uno dei più valenti chef europei", che ha servito grandi personaggi come Charles De Gaulle, Brigitte Bardot, Mitterand, la regina d'Olanda, Palmiro Togliatti, Enrico Mattei ed Enzo Ferrari e ha ricevuto – unico chef italiano – il commendatorato della cucina francese.
Nel settembre 1944 Gualandi, militare durante la guerra in Jugoslavia, al rientro in patria dopo lo sfaldamento dell'esercito italiano si incamminò verso Riccione per rivedere Lucia Berardi, la morosa conosciuta prima della guerra e che lavorava come cameriera al Grand Hotel Des Bains, dove lui prestava servizio come aiuto cuoco.
Il 21 settembre gli alleati sfondarono la linea gotica a Riccione e i generali Leese, Clark e Alexander della V° e VIII° armata anglo/americana decisero di organizzare la cena della vittoria, passando a Gualandi i prodotti che portavano con sé: rosso d'uovo e latte in polvere, formaggio, pasta di incerta provenienza (posseduta dagli australiani) e bacon. Gualandi disse di avere maturato la ricetta della carbonara attingendo da conoscenze culinarie acquisite in Jugoslavia gustando il piatto tradizionale "spikrofi" (una sorta di raviolo ripieno di formaggio e con una salsa simile alla carbonara). Mescolò tutto con crema di latte, crema di formaggio e una spolverata di pepe nero. E fu proprio la guarnizione di pepe nero, che ricordava allo chef la polvere di carbone, a dare il nome alla ricetta oggi conosciuta in tutto il mondo come la “carbonara". Gualandi ci ha lasciato, ultranovantenne, nel 2016 e “Venti di Guerra e Carbonara” vuole essere un tributo al grande chef e all'invenzione di questo delizioso piatto della cucina italiana.
UFFICIO STAMPA DOC-COM
STRAFESTA TOSCANA: UN CALENDARIO UNICO CHE SI RINNOVA OGNI MESE
Agosto: appuntamenti stra-ordinari tra bellezza e gusto, senza dimenticare la dimensione “famiglia”- www.stradevinoditoscana.it
StraFesta Toscana: agosto arriva con appuntamenti curiosi, classici e ovviamente golosi lungo percorsi impareggiabili, con visite a un migliaio di aziende agricole di vino e olio; oltre un centinaio di caseifici, birrifici, aziende per la lavorazione della carne e del tartufo; più di cento strutture ricettive dove soggiornare a scelta tra hotel, b&b e camping cui si aggiungono oltre duecento agriturismi e ristoranti. Seguendo il fil-rouge del vino, dell’olio e dei sapori, l’estate si anima lungo un itinerario di 2.500 chilometri che unisce venti strade con centinaia di borghi, molti dei quali per la bellezza paiono fermi ai tempi del Brunelleschi. In questi scenari, talvolta da fiaba, gli eventi culturali e artistici diventano ancora più stra-ordinari. Da seguire in modalità slow, come vuole il turista da queste parti. Dalle degustazioni alle cene nelle contrade, alla musica live, dalla magia ai pic nic sotto le stelle (con figli a carico): in alto i calici!
È la notte di San Lorenzo che StraFesta Toscana raggiunge il culmine agostano, a partire dall’iniziativa “Calici di stelle” con degustazioni unite a spettacoli e contemplazione del cielo.
La Strada del vino di Monteregio, per esempio, alle 22 del 10 agosto nel centro storico di Massa Marittima propone l’assaggio dei migliori vini della omonima Doc Monteregio e della Doc Maremma Toscana, abbinandoli ai piatti tradizionali della cucina maremmana (tel. 0566902756 – www.stradavino.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
La Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese è invece artefice della notte più attesa dai wine lovers d’Italia: nel borgo cinquecentesco di Montepulciano,
degustazioni del Vino Nobile di Montepulciano DOCG tra vicoli, in piazzette panoramiche, nel prato del monumentale Tempio di San Biagio e nella maestosa Piazza Grande. Si possono apprezzare i rossi poliziani in abbinamento ai prodotti tipici dei territori con degustazioni al tavolo (su prenotazione) al banco o a cena nelle sedi delle otto contrade del Bravìo del Botti. A mescere i sommelier FISAR e a rendere unica l’atmosfera l’esibizione dei Maestri dell’Istituto di Musica di Montepulciano Hans Werner Henz, musica live in Piazza Grande e S. Agostino, l’esibizione del Gruppo Sbandieratori e Tamburini di Montepulciano. Di giorno o in notturna, la bellezza senza tempo di questo borgo si può “tastare” con le visite guidate del centro storico e delle cantine monumentali organizzate da Valdichiana Living. (www.calicidistellemontepulciano.it - Tel.
0578717484 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
E sempre per “Calici di stelle” La Strada del Vino Orcia, nel centro storico di Castiglione d’Orcia invita a esperienze enogastronomiche unite ai concerti della Divina Orchestra, a esposizione di moto d’epoca e mercatini dell’artigianato. Le degustazioni sono a cura dell’ONAV (tel. 3932928956 - www.comune.castiglionedorcia.siena.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
S’intitola “I Giorni del Vino – visite in cantina” l’iniziativa della Strada del vino di Arezzo che al costo di 5€ propone visita di cantina, vigneti e degustazione alla fattoria Casabianca, contemplando diversivi collaterali come il pic-nic serale e la passeggiata con alpaca per bambini (a pagamento extra e su prenotazione (Tel 339 8869567 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. http://www.fattoria-casabianca.it ).
Infine, Aperivino in natura, immersi in un clima di totale relax nell’Azienda Agricola Vallorsi - pancali, cuscini, luci soffuse, musica – per l’iniziativa della Strade del vino Colline Pisane che a Terricciola propongono al costo di € 15 a persona, 2 calici di vino a scelta e un tagliere toscano. Serve la prenotazione (informazioni: 340.77733).
La festa è qui: ecco le 20 strade
Arezzo, Nobile Montepulciano, Monteregio di Massa Marittima , Strada del Vino Orcia, Lucca Montecarlo e Versilia, Marrone di Marradi, Vino Colline Pisane, Valdinievole, Montalbano e Colline di Leonardo, Costa degli Etruschi, Olio Monti Pisani, Carmignano e sapori tipici pratesi, Montecucco e Sapori dell’Amiata, Colli di Candia e Lunigiana, Strada del Chianti Montespertoli, Strada del Chianti Classico, Strada del Vino Vernaccia di San Gimignano, Strada dei vini di Cortona, Strada dei sapori della Val di Merse.
StraFesta: un nome venti perché
Stra come strade, ma anche come straordinario. Straordinari i luoghi, tutti uniti dell’alta vocazione produttiva (vitivinicola, olivicola , prodotti DOP e IGP) e che offrono attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolari, significative, tra le più fotografate al mondo. Insieme, le Strade promuovono lo sviluppo rurale e il turismo enogastronomico per valorizzare le produzioni locali nell'ambito di un contesto culturale, ambientale, storico e sociale… straordinari, appunto.
La Legge Regionale 5 agosto 2003 n. 45 disciplina le strade del vino, dell’olio extravergine di oliva e dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità.
Le Strade del vino fanno parte della rete di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove il turismo enogastronomico.
La Federazione Strade del vino dell’olio e dei sapori della Toscana
Nata a Montespertoli (FI), nel 2001, vuole dare una risposta regionale alla promozione delle attività legate principalmente al turismo enogastronomico. Oggi conta venti Strade e oltre 2500 associati - tanti quanti i chilometri del percorso - perché uniti si vince: «È cambiato il mondo, dobbiamo costruire un futuro nuovo e solo insieme si possono veramente immaginare orizzonti, anche per promuovere le meraviglie della nostra regione, dove la gente pare si sia costruita i paesaggi rurali come se non avesse altra preoccupazione che la bellezza», afferma Pier Paolo Lorieri, presidente della Federazione che si distingue anche per essere la prima esperienza di questo tipo a livello nazionale, una vera antesignana. Stiamo parlando di un sistema turistico integrato. Venti Strade, che sono realtà territoriali differenti, con una visione comune e condivisa di sviluppo locale: la cultura del buon bere e del buon mangiare e, più ampiamente, del buon vivere come viatico per promuovere il meglio della Toscana in percorsi di qualità, fascino e armonia di cui questa regione è “naturalmente” ricca, grazie al costante dialogo tra esseri umani e territorio.
Daniela Mugnai