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FIPE

NATALE, IL 72% DEI RISTORANTI SARÀ "APERTO PER FESTE": I DATI FIPE CRESCE L'USO DEL RIMPIATTINO CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

 

 

Secondo l'indagine della Federazione Italiana Pubblici Esercizi sono 4,7 milioni gli italiani che consumeranno il tradizionale pranzo del 25 dicembre al ristorante (-2,9% rispetto al 2017).

Il 72% dei ristoranti ha scelto di restare aperto il giorno di Natale (stabile rispetto al 2017) e saranno oltre 500 mila i lavoratori del settore in attività. 

In crescita l'offerta di menu all inclusive che si troverà nel 79,7% dei ristoranti, in particolare nel 51,9% (era il 44,3% nel 2017) sarà addirittura con bevande incluse. Menu bambini disponibile nel 37% dei ristoranti, mentre solo il 9,8% utilizza soluzioni ad hoc per agevolare le persone con disabilità (come ad esempio i menu scritti in braille). 

Per il pranzo di Natale si spenderanno 243 milioni di euro.

In calo i pranzi aziendali per lo scambio di auguri con i dipendenti. 

Per quanto riguarda la lotta allo spreco alimentare, il 66% dei ristoratori si dice attrezzato per consentire ai clienti di portare a casa il cibo ordinato e non consumato. 

 

Roma, 20 dicembre 2018 – Un Natale al lavoro per oltre 500 mila lavoratori della ristorazione e "antispreco". Queste alcune tra le più importanti evidenze emerse dall'indagine pre-festività condotta dall'Ufficio Studi di Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi in merito ad aperture e presenze al ristorante in occasione del prossimo 25 dicembre. Saranno infatti 85.618 gli esercizi (il 72%) che non abbasseranno le saracinesche il giorno di Natale ma anzi apriranno le porte per accogliere i 4,7 milioni di italiani (-2,9%, in lieve flessione rispetto al 2017) che sceglieranno di trascorrere la festa più importante dell'anno in completo relax spendendo 243 milioni di euro. In flessione invece i pranzi aziendali, una consuetudine considerata in calo da un ristoratore su quattro. 

 

Deborah Moleri

CON BOTTURA E SADLER L'AMBROGINO D'ORO 2018 DIVENTA "BUONGUSTAIO"

FIPE: " UN RICONOSCIMENTO A TUTTA LA RISTORAZIONE ITALIANA" 

Una scelta, è proprio il caso di dirlo, di ottimo gusto. Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi saluta con orgoglio l'assegnazione dell'Ambrogino D'Oro 2018, la massima onorificenza milanese e riconoscimento di fama nazionale, a due assoluti protagonisti della cucina del Belpaese, Massimo Bottura e Claudio Sadler.

"Siamo particolarmente felici per la scelta di rendere merito a Claudio Sadler, per la sua capacità di rivisitare e innovare la cucina meneghina nel rispetto della tradizione, mantenendo vivo l'esempio del maestro Gualtiero Marchesi - commenta Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. Un importante riconoscimento a più di trent'anni di lavoro fatto di talento, passione e competenza, che partendo da Milano dà lustro a tutto il mondo della cucina italiana e costituisce un modello di ispirazione per tutti i professionisti del nostro settore". 

Fipe plaude inoltre all'assegnazione dell'Ambrogino d'Oro a Massimo Bottura: "Un ulteriore, autorevole riconoscimento che segue di pochi mesi la conferma delle tre stelle Michelin - prosegue Stoppani -, a testimonianza della sua abilità nel valorizzare, anche da un punto di vista etico e di sostenibilità, le materie prime e il territorio. Uno straordinario talento, un esempio per noi tutti e le nostre imprese, per incrementare un'attenzione sempre più condivisa sui temi dello spreco alimentare".  

Greta di Fiore  

BAR E RISTORANTI A ROMA, UN "CAPITALE" PER LA CITTÀ: I NUOVI DATI FIPE

 

 

 

In occasione dell'Assemblea annuale, Fipe Roma ha delineato l'attuale scenario delle imprese della ristorazione capitolina: sono attive più di 22mila realtà tra bar, ristoranti e stabilimenti balneari, il 7% del totale in Italia.

Oltre 100mila gli addetti, giovani e in prevalenza uomini, assunti per lo più con contratto a tempo indeterminato. Sopra la media nazionale la quota di lavoratori stranieri.

Il 60% circa del valore aggiunto della filiera agroalimentare regionale proviene dalla ristorazione: più del doppio del valore generato dall’agricoltura e quattro volte quello generato dall’industria alimentare

 

Un settore che si conferma di primaria importanza per il turismo e per l'economia della Capitale d'Italia. L'Assemblea annuale di Fipe Roma appena conclusa è stata l'occasione per fare il punto sullo stato di salute delle imprese di ristorazione e intrattenimento in città, e più in generale nel Lazio, alla presenza di Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale; Enrica Onorati, Assessore Agricoltura Regione Lazio e di Nerina Di Nunzio, Direttore IED e Food Confidential Founder che ha moderato una tavola rotonda tra ospiti d’eccezione, tra cui Giancarlo Deidda, Commissario Fipe Roma.

"I numeri confermano un trend positivo - è il commento di Giancarlo Deidda, Commissario Fipe Roma - Sotto il profilo dell'occupazione il nostro settore si conferma tra i pochi in grado di creare e alimentare nuovi posti di lavoro. Un'altra importante evidenza è che, anche in riferimento al territorio laziale e in linea con i dati nazionali, restiamo la componente principale della filiera agroalimentare nella creazione di valore e di occupazione".

 

Entrando nello specifico dei dati, nel territorio di Roma Capitale si riscontra la presenza di oltre 22mila imprese tra bar, ristoranti e stabilimenti balneari (il 7% del totale in Italia), suddivise in attività di ristorazione con somministrazione (38,2%), bar e altri esercizi simili senza cucina (38,3%), ristorazione senza somministrazione (12,4%), gelaterie e pasticcerie (4,1%), ristorazione ambulante e gelaterie ambulanti (0,2%), fornitura di pasti preparati (1,6%), mense (3,0%). Per quanto concerne le attività ricreative e di divertimento si segnalano discoteche, sale da ballo, night club e simili (0,4%), gestione di stabilimenti balneari (1,1%), sale da giochi e biliardi (0,7%). Tra queste imprese la maggioranza è rappresentata da società di capitali (45,0%), seguite per numero da imprese indiv iduali (37,0%) e società di persone (17,7%).  

Anche grazie a tutte queste realtà, nella regione Lazio circa il 60% del valore aggiunto della filiera agroalimentare viene dal settore della ristorazione: più del doppio del valore generato dall’agricoltura (26,6%) e quattro volte quello generato dall’industria alimentare (15,8%).

 

Nel 92% delle imprese di pubblico esercizio della città metropolitana di Roma ci sono tra 1 e 9 addetti, questo si traduce in oltre 100mila addetti occupati nel settore. Di questi oltre 68.000 sono dipendenti: impiegati per la maggior parte in ristoranti (55,6%,) o bar (27,1%). Di questi lavoratori dipendenti la maggior parte è assunta con con contratto a tempo indeterminato (82,9%). Sono per lo più giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni (32,7%), seguiti da colleghi tra i 30 e i 40 anni (24,7%). La prevalenza degli addetti nel settore è di sesso maschile (59,8%) e,altro aspetto interessante dal punto di vista demografico, nella capitale la quota di lavoratori stranieri (34,6%) supera la media nazionale.

Un dato che però deve far riflettere il settore dei pubblici esercizi di Roma Capitale è quello del turnover imprenditoriale, che rispecchia la media nazionale: nel 2017 hanno avviato l'attività oltre 600 imprese tra bar e ristoranti, mentre circa 1.500 l'hanno cessata. 

 

Greta di Fiore 

GLI ITALIANI E IL CIBO, I DATI FIPE

 

 

 

 

POCO TEMPO PER CUCINARE, MA A CASA O AL RISTORANTE VINCONO PASSIONE, SALUTE E TRADIZIONE

 

La Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha dedicato quest'anno la propria Assemblea Nazionale al mondo del food e delle sue eccellenze, parte integrante della cultura e della tradizione del nostro Paese. 

In questa occasione Fipe ha presentato una nuova ricerca che svela lo stretto rapporto tra italiani e cibo: il 53% dichiara di cucinare a cena tutti i giorni ma vorrebbe poter avere più tempo. Il 75% possiede ricette o piatti tradizionali tramandati di generazione in generazione. 

 

Si cucina e si mangia sempre più in fretta: gli italiani dedicano mediamente 37 minuti al giorno per cucinare in casa e si siedono a tavola per circa mezz’ora. 

I ristoranti sono considerati un importante strumento di salvaguardia dell'identità culturale e alimentare per l'83,5% degli intervistati. 

Sempre questa mattina Fipe ha inaugurato presso la propria sede la rassegna fotografica tra cibo e cinema "Ciak, si gusta!", aperta fino al 15 dicembre. 

 

 Deborah Moleri

 

“IL CIBO È CULTURA” STORIE DI CIBO E DI PUBBLICI ESERCIZI, L’ITALIA SI RACCONTA

Assemblea Nazionale Fipe

Giovedì 15 novembre 2018

Ore 10.30

Sala Orlando 

Piazza G.G. Belli, 2

Roma

Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi dedica quest'anno la propria Assemblea Nazionale alle eccellenze culinarie Italiane che fanno parte della cultura e della tradizione del nostro Paese e di tutti gli italiani.

 

Nel corso del dibattito a più voci che caratterizzerà la giornata saranno presentati dati inediti sul rapporto degli italiani con il cibo. Il cibo, in tutte le sue sfaccettature, sarà quindi il tema cardine dell’Assemblea che si aprirà con l’intervento di Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe mentre a Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, saranno affidate le conclusioni. In mezzo una bella tavola rotonda con la partecipazione, tra gli altri, di Philippe Daverio e Angela Frenda.

 

La stessa giornata sarà la cornice dell’inaugurazione della mostra “Ciak si gusta! Le eccellenze italiane: spaghetti pizza, gelato ed espresso, i preferiti delle celebrità di tutto il mondo”. Una raccolta di 32 scatti fotografici che legano il mondo del cinema a quello del cibo all’italiana.

 

Un'occasione per scoprire il vero ruolo dei pubblici esercizi: molto più di semplici bar, pizzerie, locali, ma luoghi – spesso del cuore - dove gli italiani si ritrovano e dove le loro migliori abitudini trovano forma. Vere e proprie eccellenze del Belpaese fatte prima di tutto di persone; ognuno con una storia diversa da raccontare, come nei migliori cinema.

 

 Deborah Moleri 

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