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Eventi enogastronomici

CORTINA SUMMER PARTY: L’EDIZIONE 2020 DI UN RITO IRRINUNCIABILE DELL’ESTATE AMPEZZANA

Appuntamento, il prossimo 20 agosto, sui prati del Rifugio Socrepes. Torna il picnic che rappresenta, da tradizione, il culmine della stagione e l’evento mondano per eccellenza.

Le chiavi del successo del Cortina Summer Party sono il panorama, vero protagonista – le Tofane come quinta scenografica di grande effetto – la cucina d’autore degli chef ampezzani, le eccellenze locali, gli incontri e la condivisione di esperienze: un’alchimia perfetta che ogni anno è differente.

Una giornata di puro benessere da trascorrere sulle Dolomiti, in grandi spazi aperti che permettono di assicurare il distanziamento e il rispetto delle misure di protezione

Cortina d’Ampezzo, 3 luglio 2020_Sono appena tre parole, ma bastano a riassumere il senso di una stagione da vivere tra le Dolomiti: Cortina Summer Party. L’undicesima edizione si terrà giovedì 20 agosto. È il segnale, questo, di un territorio che riemerge da mesi difficili grazie al potere della bellezza e della montagna, puntando alla condivisione di parole, esperienze e cibo in uno scenario eccezionale.

Ritorna così il picnic sull’erba di fronte alle Tofane, con camerieri in giacca bianca che offrono piatti e specialità. Il format è rodato: i migliori chef del territorio locali cucineranno per i loro ospiti, in modalità show cooking, nella “cucina” open air dalla vista più eccezionale delle Alpi. Cortina non rinuncia ai suoi riti e ai suoi simboli più forti, e lo fa con il proprio stile, badando alla forma e alla sostanza, al nutrimento del corpo e dello spirito. Parte da ciò che possiede di più speciale: l’aria pura, il verde, il panorama, gli spazi sconfinati, ma anche l’attitudine ad attrarre le novità e le migliori energie in circolazione.

 

Viene riconfermata la location, i prati del rifugio Socrepes:è troppo forte l’alchimia che si è creata, negli ultimi anni, tra l’evento e quello che è considerato uno dei luoghi più magici di Cortina. Si sale sia con la seggiovia Chalet Tofane che a piedi, lungo la strada che porta a Rumerlo.

 

Nell’attesa di conoscere i nomi degli chef e scoprire quali eccellenze produttive, enoteche e pasticcerie parteciperanno con i loro stand, ecco la prima novità: il gemellaggio con il TEDx più alto d’Italia, TEDxCortina, che si terrà il giorno successivo, il 21 agosto, a Lagazuoi Expo Dolomiti, spazio espositivo a 2732 metri di altitudine. Gli speaker dell’evento parteciperanno anche al Cortina Summer Party.

 

La versione 2020 del Cortina Summer Party conserva intatto lo spirito dell’evento, con qualche accorgimento in più: ci si accomoda distanziati, approfittando dell’ampio spazio a disposizione, e ci si rilassa immersi nel verde, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione.

 

Martina Strazzari, martina.strazzari@doc.-com.it , M. 340 3915248

Elena Tartaglione, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Identità Glose 2020

 

Confermata in autunno la 16° edizione di Identità Golose: il congresso internazionale di cucina d’autore, pasticceria e servizio di sala si terrà da sabato 24 a lunedì 26 ottobre al Mi.Co di Milano. 

Quest’anno Identità Golose raddoppia: all’impianto originale di un irrinunciabile evento dal vivo, invariato pur nel rispetto delle normative che regolamenteranno la realizzazione dei grandi eventi nell’immediato futuro, si affiancherà una potente piattaforma digitale che consentirà di seguire il congresso nelle sue varie fasi e di condividere l’esperienza espositiva delle aziende partner senza limiti di tempo e partecipazione

Se il congresso non rinuncia alla sua dimensione tradizionale, che pone al centro l’incontro e la relazione, il convivio e l’esperienza diretta, la parte digitale consentirà nuove e importanti possibilità di interazione  È una opportunità che gli organizzatori sperimenteranno a ottobre e che aprirà il congresso a originali prospettive di sviluppo per il futuro.   

Il senso di responsabilità: costruire un nuovo futuro sarà il nuovo tema del congresso. Spiega Marchi: «Concepiremo il congresso in modo diverso, a iniziare dalla sua digitalizzazione, perché in questi mesi abbiamo assistito al forte sviluppo del web, eventualità che era nelle cose ma che la crisi ha certo accelerato. Siamo anche indotti a cambiare tema: avevamo pensato inizialmente al senso di responsabilità - concetto allora perfetto, persino premonitore - per sottolineare alcuni eccessi che allignavano nel settore. Gli accadimenti hanno fatto in modo che tale senso di responsabilità diventasse fattore ormai acquisito. Dev'essere proprio la base dalla quale ripartire. E allora: il nuovo tema è Costruire un nuovo futuro, perché va ridiscusso l'intero mondo della ristorazione. Ci sono tanti sviluppi - dal delivery in poi - che dobbiamo capire quale ruolo possano essere in prospettiva rispetto a un settore che oggi sta soffrendo, ma deve tornare al più presto a stare in piedi, deve recuperare redditività. Quanto tempo passerà prima che torni a regime? Come recuperare il rapporto col cliente? Parleremo di questo, perché dovremo poco a poco saperci riappropriare di una dimensione di ritrovata quotidianità ».

«Ora si tratta di ripartire e di ricostruire recuperando innanzitutto quei valori straordinari che per lungo tempo abbiamo dato per scontati e che oggi invece vanno riconquistati» aggiunge Claudio Ceroni. E spiega: «Il vero dramma sociale che si è verificato in tutto il mondo è stato l'azzeramento della convivialità e delle relazioni umane che avvenivano attorno alla tavola. Cucina non è solo un piatto, ma anche lo scambio culturale che gli ruota attorno. Abbiamo compreso in questi mesi come non ci sia certo mancato il cibo, ma proprio la convivialità. Ciò non è avvenuto solo nella ristorazione, penso al teatro, alla musica... Ma la forza della ristorazione era quella di consentire tale interazione tutti i giorni. Ecco: nel "costruire un nuovo futuro" andrà ridefinita tale dimensione perduta».

 

Elisa Zanotti

RADICI DEL SUD: SLITTA A NOVEMBRE L’EVENTO DEI VINI E DEGLI OLI DEL MERIDIONE

 

 

La 15esima edizione della manifestazione è stata posticipata al 18-23 novembre 2020. Il programma rimane al momento confermato, ampliato il parterre degli ospiti stranieri

Slitta a novembre Radici del Sud, l’evento che ha come protagonisti oli e vini del Sud Italia. Inizialmente prevista dal 10 al 15 giugno, la manifestazione è stata riprogrammata dal 18 al 23 novembre 2020 sempre al Castello di Sannicandro di Bari (BA)

 

“Lo sviluppo dell’emergenza sanitaria in atto – spiega Nicola Campanile, organizzatore di Radici del Sud – ci ha portato alla decisione di posticipare la quindicesima edizione della manifestazione inizialmente prevista per giugno. Il nostro primo pensiero è quello di tutelare tutte le persone che si stanno impegnando nell’organizzazione di Radici del Sud e di garantire al contempo una manifestazione ricca e coinvolgente a tutti i partecipanti. Auspicando che per il mese di novembre l’emergenza rientri, ci riserviamo la possibilità di rimodulare le nostre attività attenendoci a eventuali variazioni imposte dalle autorità, al fine di assicurare il miglior svolgimento possibile dell’evento.”

 

Gli organizzatori della manifestazione fanno sapere che stanno lavorando per incrementare il parterre degli ospiti stranieri, mentre hanno già confermato la loro presenza la maggior parte dei giornalisti e importatori nazionali e internazionali originariamente coinvolti.

 

Il programma di Radici del Sud rimane al momento sostanzialmente invariato e prevede i tour di approfondimento sui vitigni autoctoni per gli ospiti internazionali, gli incontri B2B per importatori e buyer e il concorso con vini del Meridione riservato alla stampa e ai tecnici del mondo enologico. Per il 23 novembre è previsto il Salone dei Vini e degli Oli del Sud Italia: i banchi d’assaggio aperti al pubblico, se l’emergenza sanitaria sarà rientrata, chiuderanno come ogni anno la manifestazione.

 

 

Carlotta Flores Faccio

ASSAGGIA LA LIGURIA AD ANTIQUA 2020

Vini Doc, Olio extravergine di oliva Riviera Ligure e Basilico genovese Dop alla 30a Edizione di Antiqua

 

di Virgilio Pronzati 

Foto di Simona Venni

 

 Nella foto: i protagonisti dell’evento tenutosi ad Antiqua 2020 

Interessante iniziativa che Claudia Paracchini e Alessandra Pocaterra avevano già ben recensito. Perchè allora ritornarci?  Solo per approfondire il discorso sui vini, olio, basilico e pesto. L’incontro è stato organizzato dall’Enoteca Regionale della Liguria in collaborazione con il consorzio del Basilico Genovese DOP e il Consorzio dell’Olio Riviera Ligure DOP nell’ambito del progetto Assaggia la Liguria. Un plauso in primis a Marco Rezzano (Presidente di Enoteca Regionale della Liguria) per come ha condotto le verticali di Riviera ligure di ponente Pigato e Colli di Luni Vermentino e, lo stesso, all’enologo Francesco Petacco per la degustazione di due oli DOP e la realizzazione del pesto al mortaio. Presenti Elisa Traverso Project management del Consorzio del Basilico Genovese, Simona Venni e Elisabetta Morescalchi, rispettivamente, consigliere e sommelier dell'Enoteca Regionale della Liguria.  

 Marco Rezzano mentre effettua la degustazione guidata dei vini 

 

Tre verticali di altrettante aziende.  La prima, con quattro Riviera Ligure di Ponente Pigato era dell’Azienda Agricola La Vecchia Cantina di Salea d’ Albenga, fondata da Umberto Calleri. Attualmente alla guida della cantina la figlia Paola che col marito Ennio, continua a produrre vini di ottima qualità.

 

Il tasting di Pigato.   2015: paglierino con riflessi verdolini. Al naso: intenso, persistente, varietale e fine (salvia, pesca di vigna ed erbe aromatiche). In bocca: secco, sapido e fresco, con piacevole mineralità. 2014: aspetto come il precedente. Al naso: molto intenso con netti sentori varietali e fruttati (pesca gialla, salvia e sentori balsamici). In bocca: secco ma morbido, di buona sapidità e freschezza.

 

 Francesco Petacco mentre realizza il pesto genovese al mortaio 

2013: paglierino. Al naso: composito e discretamente complesso (fiori di acacia e ginestra un pò essiccati, salvia e pompelmo). In bocca: sapido, minerale e di buon corpo. 2012: paglierino carico. Al naso: intenso, persistente e varietale (pesca matura ed essiccata, salvia e resine boschive). In bocca: pieno e persistente con netti sentori percepiti sia all’olfatto che al sapore. 

 

 I Riviera ligure di ponente Pigato Doc de La Vecchia Cantina 

I tasting di Vermentino 

In primis, sei vini dell’Azienda Agricola Linero di Castelnuovo Magra    fondata dal famoso Generale Tognoni, e gestita oggi dalla brava viticoltrice  Catia Cesare. I vini del Generale furono apprezzati dal sommo Veronelli e dallo scrittore Mario Soldati. 2017: giallo dorato intenso.  Al naso: intenso e persistente sentore fruttato (mela matura, miele e umori boschivi). In bocca: sapido ma morbido, caldo, pieno e continuo.  2016: colore come il precedente. Al naso: fruttato intenso, persistente ed ampio (mela cotogna e pesca gialla mature). In bocca: pieno, morbido e caldo, di molta persistenza. 

 I Colli di Luni Doc Vermentino dell’Azienda Agricola Linero 

2015: gallo dorato carico.  Al naso: intenso fruttato e floreale (mela e susina bianca molto mature, e fiori secchi di ginestra e acacia). In bocca: caldo, appena sapido, di gran corpo e persistenza. 2014: paglierino dorato. Al naso: fruttato maturo ma piacevole (sentori di mela cotogna, fieno di montagna e note balsamiche). In bocca: discretamente fresco e sapido, ancora di buon equilibrio. 2013: dorato carico. Al naso: fruttato ma con sentori di ossidazione e acidità volatile. In bocca: si ripresenta con le stesse disarmonie. 2012: dorato tendente all’ambrato. Al naso: maturo, intensamente fruttato e complesso (mela e pera quasi candite, miele e umori boschivi). In bocca: caldo, pieno, ancora sufficientemente sapido.

 

 I Colli di Luni Doc Vermentino dell’Azienda Agricola La Pietra del Focolare 

Di seguito tre vini dell’Azienda Agricola Pietra del Focolare di Ortonovo di Laura Angelini e Stefano Salvetti. Una testimonianza della vocazione vitivinicola del territorio. 2013: giallo dorato tendente all’ambrato. Al naso: intenso fruttato e floreale (mela renetta, susina bianca e pera mature, fiori ed erbe campo appassite e lieve balsamico). Il bocca: sapido, caldo. di gran corpo e continuità.  2012: colore ambrato. Al naso: fruttato intenso e balsamico (mela e susina mature, erbe aromatiche e note balsamiche). In bocca: caldo, ancora sapido, pieno e continuo. 2007: ambrato. Al naso: ricco, intenso e complesso (oltre il fruttato, miele e note balsamiche).   In bocca: decisamente maturo ma ancora di godibile beva.  Come evidenziato dal colore, le uve hanno subito una macerazione durante la fermentazione. 

 

I Colli di Luni Doc Vermentino dell’Azienda Agricola Ottaviano Lambruschi

 

Infine, due vini dell’Azienda Agricola Ottaviano Lambruschi di Castelnuovo Magra gestita da Fabio figlio del fondatore. I sui vermentino sono un sicuro riferimento della Doc Colli di Luni. 2015 (Il Maggiore): paglierino con riflessi verdolini. Al naso: intenso, persistente, con netti sentori floreali, vegetali e fruttati (acacia, erbe e fiori di campo, mela e melone bianco). In bocca: secco, sapido, leggermente minerale e caldo, snello ma pieno e continuo. 2013 (Costa Marina): paglierino intenso. Al naso: ampio, intenso, persistente, fine, fruttato e complesso (mela golden, melone, erbe di montagna un pò essiccate e note balsamiche).  In bocca: secco ma morbido, molto sapido, pieno, continuo e di buona armonia. Gli oli Extravergini Dop degustati e raccontati dal bravo Francesco Petacco erano il Riviera dei Fiori con etichetta del Consorzio  e il Riviera di Levante di Lucchi e Guastalli. Iniziativa da ripetere, realizzata dall’Enoteca Regionale della Liguria assieme ai Consorzi del Basilico Genovese DOP e dell’Olio Extravergine DOP.

La ricetta del Pesto al mortaio

Realizzata e registrata da Virgilio Pronzati e Luigi Barile e proposta nei Corsi per degustatori di pesto promossi dalla Provincia di Genova

Dosi e ingredienti per 1 kg: 30% di Basilico genovese DOP (di Prà o daltre località della Liguria); 3% di aglio di Vessalico (comune in provincia dImperia); 10-12% di pinoli di Pisa prima scelta; 20-22% di Parmigiano Reggiano DOP di almeno 36 mesi grattugiato; 5% di Pecorino Sardo DOP di almeno 15 mesi grattugiato; 2-3% di sale grosso marino; 24-26% di olio extravergine Riviera Ligure DOP (dolce e maturo). 

Preparazione: togliere le foglie di basilico dalle piantine, lavarle e farle asciugare su carta assorbente o nella centrifuga, facendo attenzione a non schiacciarle. Porre laglio già mondato nel mortaio, pestarlo col pestello dolivo o di frassino fin tanto da ridurlo in poltiglia, unire i pinoli e pestare, amalgamando così i due ingredienti. Unire il basilico e il sale e schiacciare - senza più pestare - a lungo roteando col pestello, mentre con laltra mano si fa girare il mortaio nel senso opposto, sino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere i formaggi e, sempre, roteando, incorporare lolio versato a filo. Se il pesto fosse troppo denso, diluirlo con un cucchiaio dacqua calda della cottura della pasta. 

Avvertenze: le foglie, necessariamente asciutte, non devono minimamente essere stropicciate, perché le vescicolette contenenti gli oli essenziali poste sulla pagina superiore della foglia, rompendosi, provocano unossidazione del colore e degli aromi, rendendo prima il pesto verde sbiadito-marrone o verde scuro, e poi con note verde-nero, dallaroma solamente erbaceo. Il pesto fatto nel frullino elettrico, a parte che viene una salsa emulsionata simile ad una crema, scaldandosi per lalta velocità si ossida in parte anchesso e fa quintuplicare leffetto piccante dellaglio conferito dallallicina (solfuro di zolfo). Il mortaio era e deve rimanere un attrezzo di cucina, poiché l’aglio pestato nel mortaio non si scalda; inoltre il sale messo assieme alle foglie di basilico, sotto lazione roteante del pestello, le sminuzza finemente e, essendo il sale igroscopico, ne rallenta lossidazione. I pinoli, considerandoli unaggiunta fatta verso la fine del 1800, possono essere anche facoltativi, benché aggiungono morbidezza per il contenuto di alcuni acidi grassi, che si trovano anche nellolio extravergine di oliva. Obbligatorio invece laglio, che trova perfetta armonia col basilico genovese. Chi lo toglie (Dio lo punisca) abbia lonestà di non chiamarlo più pesto, ma semmai salsa al basilico. Infine, perché l’olio deve essere maturo e dolce? Semplice: lolio oltre a far da solvente per le sostanze aromatiche, conferisce il perfetto amalgama, esaltando laroma del basilico ed attenuando il piccante dellaglio.

BISTROT DE VENISE


Speciale sconto del 50%

un'ottima occasione riservata ai tanti affezionati amici del Bistrot de Venise per conoscere le nuove originali proposte gastronomiche del nostro giovane Chef Sebastiano Bodi e per assaggiare i piatti della cucina storica e moderna veneziana.

Lo sconto sarà valido sul servizio di ristorazione (pranzo e cena) da oggi al 31/03/2020

 

Presentare questa e-mail per aver diritto allo sconto, che sarà applicato a tutti gli ospiti del tavolo. 

 
Per info e prenotazioni tel. 041 5236651 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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Bistrot de Venise

San Marco 4685, Calle dei Fabbri

VENEZIA Italy 30124

P:+39 041 523 66 51 / F:+39 041 520 22 44

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https://www.bistrotdevenise.com

 

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