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Allevamenti animali

LATTIERO-CASEARIO: ALL’UNIVERSITÀ DI PARMA 587MILA EURO PER DUE PROGETTI DI RICERCA

Finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo entrambi i progetti presentati dall’Ateneo: “Farm4PR”, sui sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, e “GENEtoCHEESE”, sullo studio delle proteine del latte per una migliore caseificazione

 

Parma, 7 gennaio 2019 – Dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo arriveranno in due anni circa 587mila euro all’Università di Parma per due progetti di ricerca nel settore lattiero-caseario. La sinergia virtuosa tra due gruppi di ricerca dell’Ateneo da tempo impegnati nello studio della qualità dei prodotti lattiero-caseari ha infatti permesso di ottenere un significativo successo nelle selezioni dei progetti in quest’ambito da parte del Ministero.

 

Ogni ente di ricerca poteva presentare da proponente al massimo 2 progetti di ricerca: entrambe le proposte presentate dall’Università di Parma sono state finanziate.

 

La prima, “Farm4PR”, riguarda i sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, gli effetti sui batteri lattici e le caratteristiche casearie del latte, e coinvolge il gruppo di ricerca di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco e il gruppo Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Monica Gatti, docente di Microbiologia degli alimenti, si pone l’obiettivo di identificare quali possano essere gli aspetti alimentari e ambientali dell’allevamento, le caratteristiche microbiologiche e casearie del latte da selezionare e utilizzare al fine di proporre un nuovo adeguato sistema di pagamento del latte nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.

 

L’altro progetto, “GENEtoCHEESE” (Dalla genomica ai minerali del latte: un migliore utilizzo delle proteine nel processo di caseificazione), è coordinato dal prof. Andrea Summer, docente di Zootecnica speciale, e coinvolge il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie e, come partner, l’Università di Padova. “GENEtoCHEESE” rientra nell’azione di ricerca finalizzata al “miglioramento delle proteine del latte per una migliore caseificazione” e si pone come obiettivo lo studio del background genetico delle interazioni fra le componenti proteiche e i minerali del latte e il loro ruolo nel processo di caseificazione.

Infine, il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, sotto la responsabilità scientifica del prof. Massimo Malacarne, docente di Zootecnica speciale, è partner di un altro progetto approvato, “INNOVALAT”, che si occupa di zootecnia di precisione, benessere animale e qualità del latte e che è coordinato dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia.

 

I progetti coinvolgono i docenti dell’Università di Parma Monica Gatti, Erasmo Neviani e Benedetta Bottari del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Andrea Summer, Massimo Malacarne, Alberto Sabbioni, Daniele Del Rio e Federico Righi del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Alla stesura dei progetti hanno contribuito i dott. Claudio Cipolat-Gotet, Michela Ablondi e Piero Franceschi.

 

 

Ufficio Stampa

 

U.O. Comunicazione Istituzionale
Università degli Studi di Parma
Via Università, 12 - 43121 Parma        

E’ OPERATIVA LA COLLABORAZIONE  FRA A.R.A. PIEMONTE E GLI ALLEVATORI LIGURI

 Quattro incontri per illustrare le attività del 2019 

 

L'assessore regionale all'agricoltura Stefano Mai: “Il nuovo sistema allevatoriale darà impulso alla zootecnia del nostro entroterra”  

 

Il sistema integrato fra A.R.A. Piemonte e gli allevatori liguri sta prendendo forma e contenuti, sul piano istituzionale e su quello delle attività. Recentemente lo staff dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte guidato dal Direttore Tiziano Valperga è stato protagonista di quattro incontri a livello provinciale con gli operatori zootecnici e l'assessore all'agricoltura della Regione Liguria Stefano Mai, in cui sono stati illustrati i servizi che A.R.A.P. intende mettere in atto nel 2019. 

 

Particolare attenzione sarà dedicata alla specificità del territorio ligure, dove la produzione di carne e latte è data da una buona presenza di capi di razza Piemontese ma anche di una razza autoctocna da tutelare come la Cabannina, nell'entroterra dell'Appennino fra Genova e La Spezia. Un occhio di riguardo verrà riservato anche agli allevamenti ovicaprini che sviluppano interessanti filiere lattiero-casearie di nicchia. 

 

A tal riguardo va ricordato che la Liguria, pur non potendo vantare grandi numeri, mantiene viva una tradizione di formaggi locali apprezzati sul mercato gastronomico, dalla caciotta di Brugnato in Val di Vara a Levante alla Prescinseua genovese, passando per la Giuncata di Savona e arrivando alle Tome e al Bruzzo delle Alpi Marittime, nel Ponente di Imperia.

 

Le tappe che hanno determinato la “fusione” del sistema allevatoriale tra Piemonte e Liguria hanno visto l'aprile scorso l'assunzione da parte di A.R.A.P. di 6 tecnici di campagna (ex dipendenti A.R.A. Liguria) operativi sul territorio rivierasco per dare continuità al lavoro, al contatto e alla conoscenza con gli allevatori liguri. Il momento istituzionale in cui l'unione è stata sancita è datato martedì 10 luglio, quando nel corso dell'assemblea straordinaria di A.R.A.P. a Cuneo sono state approvate le modifiche statutarie necessarie all’allargamento delle attività dell’associazione anche sul territorio ligure. Un percorso “benedetto” dai vertici dell'A.I.A. - Associazione Italiana Allevatori - e sostenuto dalle rispettive Regioni. 

 

Ora, come detto, si passa alla parte operativa. Gli incontri promossi dall'A.R.A.P., ai quali ha partecipato l'assessore competente Stefano Mai, hanno avuto luogo il 21 novembre a Genova (presso la Regione Liguria) e Varese Ligure (in Comune) per la provincia di La Spezia. Il giorno dopo, 22 novembre, si è completato il tour nei municipi di Cairo Montenotte (per Savona) e a Pieve di Teco (per Imperia).

 

Le attività A.R.A.P. per il 2019 sono state presentate e spiegate dal direttore Valperga: Riguardano la ripresa dei controlli funzionali in allevamento (latte e carne) già operativi a partire dal 18 giugno 2018; la gestione delle Anagrafi zootecniche; l'assistenza tecnica specialistica nel comparto alimentazione e nutrizione bovini (Dairy Self); la corretta gestione delle mastiti (Masti-stop)  nonché due progetti specifici per il comparto ovi-caprino (Ovin-Capra) e la valorizzazione dell’allevamento e della razza Cabannina. “Accanto a queste attività - ha precisato il Direttore Tiziano Valperga - verrà assicurata la consulenza per il supporto e la revisione dei manuali di autocontrollo e Haccp e si procederà al consolidamento dell’attività di laboratorio per gli allevatori liguri già in piedi da due anni grazie al laboratorio di Analisi Arap di Cuneo”.

 

L'assessore ligure all'agricoltura ha sottolineato con soddisfazione i vantaggi del “sistema”. “Ara Piemonte – osserva Stefano Mai -  darà un importante contributo, sia agli allevatori che alla zootecnia ligure, unica per la capacità di produrre carne di eccellenza e prodotti caseari di alta qualità. Tale stretta collaborazione aiuterà l’allevatore a prendere decisioni consapevoli per la gestione della propria azienda e promuoverà la valorizzazione del patrimonio zootecnico e lattiero-caseario ligure”.

  

 

Claudio Zitoli 

 

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