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Solidarietà

22 MARZO GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

A GENOVA UNA “CANDID CAMERA” PER DENUNCIARE IL LEGAME TRA ACQUA CONTAMINATA E MALNUTRIZIONE INFANTILE

È contaminata: può contenere batteri, parassiti e virus. È l’acqua che mai nessuno si azzarderebbe neanche a sorseggiare. Eppure, nell’Africa Subsahariana 319 milioni di persone, ogni giorno, non hanno un’alternativa.

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta contro le cause e gli effetti della fame e della malnutrizione infantile, riaccende i riflettori sulla carenza di acqua potabile. E lo fa introducendo un marchio fittizio, “Water of Africa”, l’acqua protagonista della campagna promossa dall’organizzazione, che prende il via simbolicamente il 22 marzo

Water of Africa rappresenta l’acqua che milioni di persone, in Africa ma anche in altre aree del pianeta, raccolgono un po’ dovunque pur di dissetarsi. Il suo colore è giallo paglierino, talvolta marrone o rossastro. La bottiglia che la contiene dispone di un’etichetta che, anziché elencare le proprietà benefiche delle nostre acque “minerali”, annuncia quanto di più dannoso viene immesso nell’organismo con il suo consumo.

La candid camera: l’acqua contaminata in “vendita” a Genova. Nei giorni scorsi, Water of Africa è stata messa provocatoriamente in vendita nella città. In particolare, oltre aver esposto l’acqua nelle aree dedicate, è stato predisposto un distributore di acqua gratuita. Gli ignari clienti, certi di prelevare una normale bottiglia d’acqua da mezzo litro, si sono ritrovati davanti “l’acqua che mai avrebbero bevuto”.

Un fenomeno preoccupante. L’iniziativa è stata promossa per denunciare un’acqua, quella contaminata, che rischia di essere bevuta quotidianamente da 319 milioni di persone. Il perché della vastità del fenomeno è presto detto: le famiglie, nell’area subsahariana, non hanno accesso all’acqua nelle proprie case e non dispongono di un pozzo vicino al luogo in cui vivono. Si dissetano, spesso, attraverso fonti d’acqua non trattata e, di conseguenza, finiscono per mettere a dura prova organismi già indeboliti dall’assenza di cibo e nutrienti essenziali alla salute. Le persone esposte all’acqua contaminata possono ammalarsi rapidamente di malnutrizione legata all’insorgenza ripetuta di diarrea e infezioni intestinali.

Decine di migliaia di persone muoiono ogni anno a causa di malattie legate all'acqua o altri problemi igienico-sanitari e di questi, fino al 90% sono bambini di età inferiore ai cinque anni. Circa 180.000 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno - circa 500 al giorno – nell’Africa subsahariana a causa di malattie diarroiche legate a inadeguatezze idriche e igieniche.

La pandemia ha evidenziato l’importanza dell’acqua e dell’igiene come strumento di prevenzione dal Covid-19 - ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame -. Eppure, in alcuni scenari come l’Africa subsahariana, l’acqua non c’è oppure è sporca e contaminata. Abbiamo voluto rendere ‘contemporanea’ questa piaga raccontandola, per una volta, in modo diverso. Con questa candid camera e attraverso il coinvolgimento di testimonial dello spettacolo e dello sport, vogliamo raccontare che l’acqua sporca e contaminata è ancora oggi una delle principali cause della malnutrizione infantile, che ogni anno uccide due milioni di bambini sotto i cinque anni”.

Azione contro la Fame e l’acqua. L’organizzazione opera, quotidianamente, contro la malnutrizione infantile e quindi anche per garantire l’accesso all’acqua pulita nelle comunità in cui lavora. Nell’ultimo anno, lo staff impegnato sul campo ha aiutato quasi sei milioni di persone con progetti di acqua e igiene, migliorando oltre 13mila fonti idriche e fornendo quasi due milioni di metri cubi d’acqua.

Nota di redazione

Le bottiglie sono state esposte nei punti vendita sotto la supervisione della nostra organizzazione, per il solo tempo necessario alle riprese e al solo fine di documentare il progetto di sensibilizzazione Water of Africa. Nel rispetto dell’ambiente, per realizzare la campagna, è stato fatto ricorso a bottiglie già usate che, dopo la conclusione delle riprese, sono state immediatamente reimmesse nel rispettivo circuito di recupero. Inoltre, tali attività sono state svolte prima delle attuali restrizioni promosse per contenere la pandemia e sono state effettuare nel pieno rispetto della normativa anti-covid.

Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale leader nella lotta contro le cause e le conseguenze della fame. Da 40 anni, in circa 50 Paesi, salva la vita di bambini malnutriti, assicura alle famiglie acqua potabile, cibo, cure mediche e formazione, consentendo a intere comunità di vivere libere dalla fame.

Youtube: https://youtu.be/PduV9ydTMYA

Download video: https://we.tl/t-IecoxNBl6G

 

Ufficio stampa e comunicazione Azione contro la Fame

Orazio Ragusa Sturniolo, 3496040405 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

VIVENDA SPA, ACQUISITA SMA RISTORAZIONE. TUTELATI I 141 LAVORATORI

Grazie all’acquisizione da parte dell’azienda di Cascina Cooperativa, garantita la continuità lavorativa ai dipendenti della ditta attiva soprattutto in Lombardia e Friuli con un fatturato di oltre 5 milioni di euro. “Consolidiamo la nostra presenza per avvicinarci di più alla collettività e ai territori”

 

 

Buone notizie per i 141 lavoratori della Sma Ristorazione. Questa mattina è, infatti, arrivata la firma di acquisizione che porterà l’azienda lombarda a far parte di Vivenda Spa, società del Gruppo La Cascina Cooperativa. Un’operazione che, se da una parte ha salvaguardato posti di lavoro in un momento tanto difficile per la tenuta del tessuto economico e sociale del Paese, dall’altro permetterà alla Vivenda Spa e al Gruppo, da oltre quarant’anni punto di riferimento per il servizio di ristorazione collettiva e del multiservice, di consolidare la propria presenza nel Nord Italia, intercettando più da vicino le esigenze e le richieste del territorio.

Sma Ristorazione, con un fatturato di oltre cinque milioni di euro, è titolare di affidamenti nel comparto pubblico e privato che abbracciano tutto l’arco alpino, dal Piemonte al Friuli-Venezia-Giulia. Ma è in Lombardia che l’azienda ha sviluppato il suo core business con circa il 70% delle attività aziendali. Tra le commesse più rilevanti il servizio di refezione scolastica per le scuole e l’ospedale Fatebenefratelli di Brescia, l’Università Sissa di Trieste e la ristorazione per i nidi a Moncalieri.

La Vivenda Spa e il Gruppo La Cascina confermano la propria vocazione di crescere e consolidare le proprie attività nelle Regioni del nord per avvicinarsi maggiormente al territorio, rispondendo con maggiore efficacia e tempismo alle esigenze della collettività.

La valorizzazione delle esperienze locali ben si coniuga alla tradizionale attenzione della Vivenda e del Gruppo La Cascina Cooperativa ai cambiamenti del mercato e alla professionalizzazione del proprio personale, con uno sguardo attento alla sostenibilità e responsabilità d’impresa.

Il management lavorerà fianco a fianco con i nuovi colleghi e dipendenti per trasferire loro conoscenze, know-how e il senso di appartenenza che da sempre caratterizza e anima tutte le società del Gruppo La Cascina Cooperativa, garanzia di professionalità e qualità dei servizi erogati.

Tra i motivi che hanno portato all’operazione d’investimento spicca la necessità di implementare la produzione di pasti e la presenza sul territorio. “Il nostro obiettivo primario – sottolinea Cristian Chiarello, responsabile sviluppo commerciale di Lombardia e Trentino per la Vivenda Spa – è valorizzare ulteriormente l’ottimo lavoro sin qui svolto da chi ha gestito in questi anni questa bella realtà a servizio della committenza locale. Dalla loro esperienza possiamo trarre grandi benefici con l’obiettivo di una crescita e un miglioramento sempre costanti”. “Non ultimo – aggiunge il manager – puntiamo a creare un canale diretto e più efficace con la collettività visto che la ristorazione è un servizio primario per tutti gli utenti”.

Sma Ristorazione è un’azienda fondata nel 1976, alla base del cui operato c’è la consapevolezza che l’alimentazione è un elemento essenziale nel determinare il benessere fisico e psicologico delle persone. In piena sintonia con il Gruppo La Cascina, si pone come obiettivo la promozione di comportamenti alimentari corretti, garantendo il piacere del pasto e i suoi aspetti di gratificazione. Nei suoi centri cottura sono garantite la sicurezza alimentare tramite l’applicazione delle procedure HACCP, la qualità delle derrate alimentari privilegiando prodotti bio, IGP, DOC, DOP e a filiera corta, una continua formazione del personale, il rispetto della tradizione italiana e delle culture enogastronomiche regionali e territoriali, un’attenzione specifica nei confronti delle intolleranze alimentari e delle esigenze anche individuali degli utenti.

 


Federico Maselli
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MEDICI SENZA FRONTIERE: “50 ANNI DI UMANITÀ”

Al via la campagna per il cinquantesimo dalla nascita

 

“Cinquant’anni di umanità”: sono le parole che riassumono la storia di Medici Senza Frontiere (MSF), organizzazione medico-umanitaria che nel 2021 festeggia il cinquantesimo anno dalla nascita. E sono le stesse che muovono ogni giorno oltre 65.000 operatori umanitari MSF impegnati a portare cure mediche e aiuto incondizionato nelle emergenze di oltre 80 paesi. A raccontarlo, la campagna di sensibilizzazione che da oggi e per tutto l’anno ricorderà i momenti storici e le sfide ancora aperte. 

Fondata a Parigi il 22 dicembre 1971, da medici e giornalisti reduci da brucianti esperienze umanitarie in Biafra e Bangladesh, MSF ha inaugurato un nuovo stile dell’intervento d’emergenza, che unisce l’azione medica indipendente all’impegno della testimonianza. Diventata un’organizzazione internazionale negli anni Ottanta, MSF è intervenuta nelle grandi emergenze di mezzo secolo, più o meno note o dimenticate: il genocidio in Ruanda, lo Tsunami in Indonesia, il terremoto ad Haiti, ma anche le guerre in Afghanistan, Siria e Yemen, l’epidemia di Ebola, le rotte globali della migrazione, le tante crisi permanenti dove migliaia di persone non hanno accesso alle cure.

 

“Da cinquant’anni la nostra azione è in continua evoluzione: team d’urgenza per rispondere alle epidemie, ospedali gonfiabili o sotterranei sulle linee del fronte, cliniche mobili nei villaggi remoti, ma anche telemedicina, innovazione scientifica, salute ambientale” dichiara la dr.ssa Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di MSF. “A non essere mai cambiati sono i nostri principi di imparzialità, neutralità e indipendenza, che continuano a guidare la nostra azione e identità: persone che aiutano persone, indipendentemente da chi siano e dove si trovino”.

 

Nel 1999 MSF riceve il Premio Nobel per la Pace “in riconoscimento del lavoro umanitario pionieristico realizzato in vari continenti” e per onorare lo staff medico dell’organizzazione impegnato a curare decine di milioni di persone in tutto il mondo. “Non siamo sicuri che le parole possono salvare delle vite, ma

sappiamo con certezza che il silenzio uccide” diceva il dott. James Orbinski, allora presidente internazionale di MSF, ritirando il Nobel.

 

A seguito di questo riconoscimento, MSF lancia la Campagna per l’Accesso ai Farmaci essenziali che attraverso battaglie legali e mobilitazioni della società civile, ha contribuito a rendere accessibili le cure per malattie come HIV/AIDS, Epatite C, Tubercolosi farmaco-resistente. Oggi la sfida è il Covid-19. 

Negli anni, MSF ha costruito un’imponente macchina logistica e un pool di oltre 65.000 operatori, di cui l’80% è staff nazionale reclutato e formato nei paesi. Sono chirurghi, anestesisti, infettivologi, infermieri, ostetrici, psicologi, ma anche logisti, ingegneri, esperti di acqua e igiene, amministrativi, e tutto ciò che serve per garantire l’azione medica. Alla base della sua capacità di azione c’è l’indipendenza economica, che consente a MSF di agire esclusivamente in base ai bisogni medici, senza considerare alcuna altra agenda.

 

“Cinquant’anni sono un traguardo importante che, come organizzazione indipendente, abbiamo potuto raggiungere grazie a tutte le persone che sostengono la nostra azione” conclude la Lodesani di MSF. “Al centro del nostro lavoro c’è l’energia dei nostri pazienti, la gioia di ogni guarigione. Dedicheremo il nostro anniversario alle crisi ancora in corso e alle popolazioni dimenticate, lontane dai riflettori e spesso difficili da raggiungere, a cui con l’aiuto di tutti, oltre gli ostacoli e l’indifferenza, continueremo a portare le nostre cure” 

Proprio sul concetto di “andare oltre” si basa la campagna per i 50 anni di MSF, che attraverso il logo in trasparenza dell’organizzazione invita il pubblico a non dimenticare chi è lontano dai nostri occhi e sta lottando per continuare a vivere. Per tutto l’anno, iniziative speciali, podcast, mostre, eventi online e sul territorio accenderanno la luce sulle emergenze e le crisi dimenticate e coinvolgeranno le persone in una riflessione collettiva sull’azione umanitaria per guardare – insieme – al futuro e rispondere alle nuove sfide che ci attendono. Tutti i dettagli su www.msf.it/50anni.

 

MSF in azione 

MSF è un'organizzazione medico umanitaria internazionale indipendente che fornisce soccorso medico a popolazioni la cui 

sopravvivenza è minacciata da conflitti armati, violenze, epidemie, disastri naturali o esclusione dell'assistenza sanitaria.

 

Oggi MSF è in azione in oltre 80 paesi dove gestisce o supporta ospedali e centri nutrizionali, contrasta epidemie di morbillo, Ebola e Covid-19, garantisce parti sicuri nelle emergenze, fornisce cure mediche lungo le rotte della migrazione, offre supporto alle vittime di traumi. Ogni giorno i team di MSF si impegnano ad abbattere le barriere che, a livello globale, limitano l’accesso alle cure per le persone più povere e vulnerabili.

 

Dalla fine degli anni Novanta MSF è attiva anche in Italia, in particolare per fornire assistenza medica e psicologica alla popolazione migrante sul territorio, lavorando agli sbarchi, in centri di accoglienza e insediamenti informali, in collaborazione con le autorità sanitarie italiane. Da marzo 2020 ha supportato la risposta italiana alla pandemia di Covid-19, negli ospedali lombardi, tra i medici di base sul territorio, in comunità vulnerabili come strutture per anziani, carceri, centri di accoglienza e insediamenti informali.

 

MSF opera solo grazie al sostegno di donatori individuali, aziende e fondazioni, che garantisce l’indipendenza della nostra azione. Il 100% dei fondi raccolti da MSF in Italia proviene da donazioni private.

 

 

PER APPROFONDIRE:

La carta dei principi: www.medicisenzafrontiere.it/carta-principi/

Il bilancio: www.medicisenzafrontiere.it/bilancio

La storia dettagliata è QUI.

Qui sotto in breve le tappe fondamentali.

1971 - Guerra in Biafra. MSF viene fondata in seguito a questo drammatico conflitto. 

1972 - Terremoto in Nicaragua. MSF svolge la sua prima missione di emergenza per un disastro naturale.

1973 - Uragano in Honduras. MSF avvia la prima missione di assistenza medica di lungo periodo. 

1977 - Guerra in Libano. MSF effettua il primo e più grande intervento dell’organizzazione in una zona di guerra.

1978 - Assistenza ai rifugiati. MSF avvia attività per i rifugiati in Thailandia, nella regione di Ogaden e per i rifugiati eritrei in Sudan.

1980 - Afghanistan. MSF avvia delle attività transfrontaliere per portare assistenza medica ai civili.

1985 - Etiopia. MSF viene espulsa dal Paese per aver denunciato il dirottamento degli aiuti umanitari e il trasferimento forzato della popolazione da parte del governo.

1990 - Guerra civile in Liberia. MSF fornisce assistenza di emergenza al culmine della guerra civile.

1993 - Medici Senza Frontiere Italia. Viene aperta la sezione italiana di MSF. 

1994 - Genocidio in Ruanda. MSF resta a Kigali durante il genocidio di oltre 800.000 Tutsi e Hutu e prende una decisione senza precedenti chiedendo l’intervento militare.

1995 - Massacro di Srebrenica. MSF è testimone della caduta 

della “zona protetta” della Nazioni Unite e denuncia il massacro di 8.000 civili da parte delle truppe serbe. 

1999 - Premio Nobel per la Pace. MSF viene insignita del Premio Nobel per la Pace e lancia la Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali.

2001 - HIV/AIDS. MSF inizia a fornire farmaci antiretrovirali ai malati sieropositivi in sette paesi. 

2004 - Emergenza nutrizionale. MSF avvia centri nutrizionali e di salute in Darfur e Ciad e lancia campagne di vaccinazione di massa.

2005 - Tsunami in Indonesia. In 48 ore le équipe di MSF sono sul posto per distribuire acqua, forniture mediche e igieniche.

2009 - Attività in Afghanistan. MSF riprende le attività dopo aver lasciato il Paese nel 2004 in seguito all’uccisione di cinque operatori.

2010 - Terremoto ad Haiti. Il maggior intervento di emergenza nella storia di MSF porta a curare, nei primi sei mesi, 358.000 persone ed effettuare 15.000 interventi chirurgici. 

2011 – Guerra in Siria. MSF inizia ad operare nel paese subito dopo lo scoppio del conflitto, che quest’anno compie 10 anni.

2012 - Crisi in Sud Sudan. MSF assiste i rifugiati che scappano dal Sudan e denuncia l’inadeguatezza della risposta internazionale.

2013 – Rifugiati siriani. Con il deteriorarsi della situazione in Siria, MSF espande le proprie attività in Giordania, Libano e Iraq a sostegno dei rifugiati e della popolazione locale. 

2014 - Epidemia di Ebola. MSF mette in piedi il più grande intervento mai realizzato per arginare l’epidemia in 6 paesi in Africa occidentale. 

2015 - Ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Per la prima volta MSF scende in mare con tre navi di salvataggio e vengono aumentate le operazioni per rispondere ai bisogni di rifugiati e migranti in Europa. 

2016 - Attacchi alle strutture sanitarie. Dallo Yemen alla Siria, si moltiplicano gli attacchi ai civili e alle strutture sanitarie e MSF denuncia la situazione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

2017 - Emergenza Rohingya. MSF mette in piedi una massiccia risposta alla crisi dei Rohingya in fuga dal Myanmar.

2018 - Scontri a Gaza. Dal 1° aprile al 28 maggio, MSF assiste un terzo di tutti i feriti degli scontri tra palestinesi ed esercito israeliano.

2019 - Ciclone in Mozambico. A poche ore dal ciclone che devasta il Paese, MSF porta cure mediche, acqua e forniture essenziali nei luoghi più colpiti.

2020 - Emergenza Covid-19. MSF lavora per fronteggiare la pandemia di Covid-19 e continua a portare assistenza nei paesi colpiti da altre crisi ed emergenze. Tra le operazioni di MSF in Italia, quelle in Sicilia, Marche, Piemonte, Lombardia e Roma. 

 

www.msf.it/50anni 

L’Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere

Maurizio Debanne, 348 8547115, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sara Maresca, 346 6196480, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Paola Longobardi, 335 136 1306, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

LA CANTINA LE MANZANE DONA PIÙ DI 10 MILA EURO AI REPARTI COVID DI TREVISO

 

Questa mattina la consegna dell’assegno frutto della 9ª edizione della Vendemmia Solidale dello scorso settembre. Il DG dell’Ulss 2, Benazzi: «Il supporto del territorio è stato ed è importante per far fronte alla pandemia in corso» 

 

Non si fermano le donazioni a sostegno dei reparti Covid della Marca Trevigiana. La cantina Le Manzane ha consegnato, oggi, al direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi, un assegno di 10.184,80 euro, frutto della 9ª edizione della Vendemmia Solidale - Festa e Beneficenza nella Terra del Prosecco Superiore che si è tenuta lo scorso 11 settembre alla tenuta di San Pietro di Feletto (TV).

 

«Quest’anno - spiegano Ernesto Balbinot e Silvana Ceschin, titolari dell’azienda Le Manzane - ci siamo sentiti in dovere, ma anche onorati, di contribuire alle iniziative di sanità pubblica per fronteggiare l'emergenza Coronavirus avviata in loco dall’Associazione “Per Mio Figlio” Onlus».

 

«Fino ad oggi con la nostra raccolta fondi - hanno spiegato Silvana Agostini, presidente dall’Associazione “Per Mio Figlio” e Giordano Giordani della onlus - abbiamo raccolto 5 milioni di euro che sono stati utilizzati soprattutto per l’acquisto di ventilatori e mascherine».

 

«All’azienda Le Manzane va il nostro più sentito ringraziamento per questo gesto di solidarietà e generosità - commenta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 -. Il supporto del territorio è stato ed è particolarmente importante per far fronte alla pandemia in corso».

 

Per la prima volta l’evento benefico di settembre è stato organizzato a porte chiuse e in forma ridotta a causa delle restrizioni anti-Covid. La famiglia Balbinot ha unito le forze chiamando a raccolta gli sponsor, i partner e i volontari. In vigneto a staccare i grappoli solidali c’erano anche Sammy Basso e l’atleta paralimpica Giusy Versace. Da quegli acini dorati, nati dal sole e vendemmiati con l’aiuto dei partecipanti, sono state ricavate 9.300 bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry che in poche settimane sono andate interamente vendute per la causa benefica.

 

«Anche se l’anno difficile non ci ha permesso di vendemmiare tutti uniti - aggiungono Ernesto Balbinot e Silvana Ceschin -, speriamo che questo piccolo gesto possa essere di beneficio per la nostra comunità. E’ anche il nostro modo per dire grazie al personale sanitario per la straordinaria dedizione dimostrata in questa situazione così difficile».  

 

I partner e gli sponsor che hanno condiviso gli obiettivi benefici della vendemmia solidale 2020 sono: Antenna Tre, Arti Grafiche Conegliano, Banca Prealpi SanBiagio, Battistella Capsule, Dersut Caffe’, Foto Francesco Galifi, Generalvetri, Icas, Ideeuropee, Ristorante Relais Ca’ del Poggio, Rotas, Savno Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale, S. Bernardo Tappi Spumante e S'Paul n' Co. Design. L’iniziativa è patrocinata dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Treviso e dai Comuni di San Pietro di Feletto, Conegliano e Valdobbiadene con il sostegno del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, dell’associazione di promozione sociale XI di “Marca” e del Club n° 40 Frecce Tricolori Conegliano.

 

Le Manzane è un’azienda a conduzione familiare, fortemente radicata nel territorio trevigiano come produttrice da quasi 40 anni. La cantina, tra le più dinamiche e interessanti nel panorama enologico del Conegliano Valdobbiadene, distribuisce sia in Italia che all’estero raggiungendo 34 Paesi.

 

 

Lina Pison

DA “I LIMONI PER LA RICERCA” 210MILA EURO PER FINANZIARE SETTE SCIENZIATI

 

 

La quinta edizione del progetto di Fondazione Umberto Veronesi in partnership esclusiva con Citrus l’Orto Italiano finanzierà il lavoro di sette ricercatori

 

Oltre due milioni di limoni (2.362.500 per l’esattezza), ossia 525mila retine vendute in 18 giorni, si traducono in sette borse di ricerca, per un valore di 210mila euro, raccolti a favore della ricerca scientifica di altissimo profilo.

 

Sono i numeri dalla quinta edizione de “I Limoni per la ricerca”, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi realizzato in partnership esclusiva con Citrus l’Orto Italiano, che si è tenuta dal 10 al 28 febbraio e che si è conclusa con un esito decisamente positivo.

Una dimostrazione importante da parte dei consumatori e dei supermercati che hanno aderito all’iniziativa sostenendo in modo concreto la ricerca scientifica d’eccellenza, oggi più che mai riconosciuta come indispensabile.

 

Le sette borse di ricerca di Fondazione Umberto Veronesi saranno destinate a ricercatori che lavorano nell’ambito della nutrigenomica e che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura di patologie che ancora oggi colpiscono numerose persone.

 

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci ricorda l’importanza e il ruolo fondamentale della ricerca scientifica indipendente, un settore troppo spesso dimenticato ma che ci fa capire quanto il progresso della scienza sia strategico per il nostro futuro. Proprio per questo, Fondazione Umberto Veronesi continua a mantenere il suo impegno e, grazie al prezioso contributo di Citrus l’Orto Italiano, sarà possibile finanziare il lavoro di sette ricercatori”, afferma Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi.

 

I limoni per la ricerca è un progetto sempre più apprezzato. Lo dimostra la crescente partecipazione della grande distribuzione organizzata, sia come punti di vendita coinvolti (+20%), sia come numero di insegne. E, mai come quest’anno, in tutte le regioni d’Italia - spiega Marianna Palella, CEO e Founder di Citrus l’Orto ItalianoCredendo molto in questo progetto, Citrus ha aumentato gli investimenti per amplificarne la visibilità con una strategia sia online che offline. E, nel segno della trasparenza che contraddistingue tutti i nostri progetti, usciremo sui più importanti quotidiani per raccontare ai consumatori quanto è stato raccolto e a cosa servirà”.

 

Un grazie speciale a SormaGroup per il packaging, a Vignali Trasporti per la logistica e alla generosità e lungimiranza dei supermercati che hanno aderito al progetto.

 

Elisa Invernizzi

 

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