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Attività FIS

FIS GENOVA: UN'ESCLUSIVA DEGUSTAZIONE DI CHAMPAGNE

 

Save Water...Drink Champagne

Degustazione speciale di Champagne della Maison SALMON ore 20.00 Holiday Inn Genoa, Lunedì 12 Giugno 2023

 

Lunedì 12 giugno alle ore 20,00 presso l'hotel Holiday Inn Genoa.

Il nostro amico Richard e la presidente Fondazione Sommelier Liguria Roberta Bonasegale ci accompagneranno in una fantastica degustazione della maison SALMON.

 

La Maison Salmon è una realtà vinicola di 10 ettari vitati sita a Chaumuzy, guidata dal giovane Alexandre Salmon con l'aiuto di suo padre Olivier e suo nonno Michael. L'85% dei 10 ettari aziendali è dedicata alla produzione di Pinot Meunier, di cui hanno sviluppato un Know-how importante, per la produzione di Champagne autentici e rispettosi del terroir.

 

7 Champagne in degustazione:

 

1) Montgolfière = Brut di Chardonnay 33% Pinot Noir 33% Meunier 34%

2) Rosé = Pinot Noir 25%, Chardonnay 25%, Pinot Meunier 50%

3) Prestige = Brut di Chardonnay 50%, Pinot nero 25%, Pinot meunier 25%

4) Blanc de Noirs = 100% Meunier

5) Rosé Meunier = Da Cuvèe monocèpage di Meunier 100%

6) Cuvee A.S. ( affinato in botti di legno ) Pinot Noir 50% Chardonnay 50%

7) Grèves Pas Dosè = 100% Meunier – dosaggio zero, non filtrato e non stabilizzato al gelo

 

Sara servito un piatto in accompagnamento.

 

L'ingresso è riservato sia ai SOCI che ai NON SOCI.

 

Costo della serata:

€ 45,00 per i SOCI

€ 50,00 per i non SOCI.

 

Per tutte le informazioni e le prenotazioni contattare:

Mauro 339 6936249

Roberta 349 4777080

Fabrizio 347 5200173

o inviare una mail a:

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PREMIATI DA BIBENDA OLI E VINI LIGURI ALL'HOTEL HOLIDAY INN DI GENOVA

di  Virgilio Pronzati

Alessandro Piana Vice presidente della Regione Liguria e Roberta Bonasegale presidente Fis Liguria 

Se da oltre un decennio la produzione vinicola ligure tende a diminuire lentamente di anno in anno, nel contempo cresce sensibilmente la qualità. Dai cinquecentomila ettolitri degli anni Settanta siamo passati ai 45-50 mila ettolitri degli anni 2021-2022, con una media annuale di quarantasei mila ettolitri. Un calo che si registra in tutta Italia. Le ragioni stanno nell’attuale sistema di vita e nella mutata alimentazione. Quaranta, cinquant’anni fa, il vino era erroneamente considerato un alimento. E’ da considerare calorico e energetico. Non solo. Un consumo moderato e consapevole apporta benefici effetti al nostro corpo. Basta pensare al resveratrolo contenuto nel vino. Così sino a poco tempo fa. Le notizie della stampa sono contrastanti. Ossia si passa da un estremo all’altro.  

Alessandro Piana Vice presidente della Regione Liguria e Roberta Bonasegale presidente Fis Liguria mentre presenta la serata 

Le notizie più attendibili, ci vengono dai ricercatori dell’Università della Florida, che hanno identificato una delle vie molecolari che il resveratrolo utilizza per produrre la sua azione benefica. Riduzione del colesterolo LDL, prevenzione delle malattie cardiache e cardiovascolari, infiammazione organica e nel controllo del metabolismo. Lasciando il campo medico a persone ben più qualificate di noi, parlando del vino, è sicuramente un prodotto che non solo completa l’alimentazione, ma la rende notevolmente più gradevole. Come per ristoranti e alberghi, c’è la stessa attesa ed interesse per le guide del vino. Tra le varie pubblicazioni del settore, spicca per diffusione e autorevolezza, la guida Bibenda della Fondazione Italiana Sommelier, associazione con sede in Roma e presente in tutt’Italia.

Da sin.  Caterina Vio, Alessandro  Piana, Roberta Bonasegale e Fabrizio Casagrande  

Tutti i produttori liguri e nazionali ne acquistano almeno una copia. Esserci non è solo una gratificazione o uno stimolo a migliorare, ma una forma d’immagine che si proietta positivamente nell’economia aziendale. L’evidenza è lapalissiana: chi ha preso i cinque grappoli aumenta la vendita dei vini premiati e non solo.  Lo stesso per gli oli extravergini di oliva. Oggi i vini di varie aziende liguri del Ponente e del Levante sono presenti nelle carte dei vini di ristoranti stellati e note enoteche nazionali. Dopo la premiazione avvenuta come di consueto a Roma, la FIS Liguria presieduta dall’appassionata e dinamica Roberta Bonasegale ha voluto pubblicamente fare conoscere ed apprezzare i migliori vini e d extravergini liguri. Lo scorso 24 marzo nel l’affollato salone congressi del prestigioso Hotel Holiday Inn di Genova Roberta Bonasegale e Alessandro Piana Assessore all’Agricoltura e Vice presidente della Regione Liguria hanno premiato con l’Attestato Bibenda i produttori che si sono aggiudicati i Cinque grappoli e le Cinque Gocce, rispettivamente per vini e oli.  

Da sin.  Marco Ferrari, Alessandro  Piana, Roberta Bonasegale e Fabrizio Casagrande 

Oltre ai banchi d’assaggio di vini e oli, quelli di aziende con golosità liguri dal salato al dolce: Antico Forno da Carlo, La Baita, Novella, Panificio  Billi e Viganotti

Ed eccoci ai dieci vini premiati:

Riviera Ligure di Ponente Doc Pigato Grand Père 2020 - Bio Vio

Riviera Ligure di Ponente DOC Pigato U Baccan 2020 - Bruna

Colline di Levanto DOC Vermentino Luccicante 2021 -  Cà du Ferrà

Apogèo 2021 - Cascina delle Terre Rosse

Colli di Luni Doc Vermentino Boboli 2021 - Giacomelli

Rossese di Dolceacqua DOC Galeae 2021 - Kà Manciné

Passito Pian del Fico 2020  -  La Baia del Sole Federici

Colli di Luni Doc Vermentino Costa Marina 2021 - O. Lambruschi

Colli di Luni Doc Vermentino Cavagino 2021 - Lunae Bosoni

Cinque Terre DOC 2021 - Possa

 

Solo due ma eccellenti gli extravergini

Olio EVO Estremo 2022  -  La Baita e Galleano di Gazzo d’Arroscia

Olio EVO Extremum 2022  -  Paolo Cassini di Isolabona

 

 Alessandro  Piana, Roberta Bonasegale, Ida Barbieri e Fabrizio Casagrande 

 

UN ANGOLO DI BORDEAUX NELLE MARCHE

di Virgilio Pronzati

 
 Tenuta Il Pollenza

 

Un’altro incontro col vino di qualità promosso dalla FIS (Fondazione Italiana Sommelier) Liguria, il dieci marzo scorso nell’Hotel Holliday Inn di Genova. Nella serata aperta e presentata dalla dinamica Roberta Bonasegale presidente FIS Liguria e condotta brillantemente da Raffaele Fischetti presidente FIS del Trentino-Alto Adige, scorgendo le immagini dell’azienda Il Polenza produttrice degli otto vini in degustazione, sembrava di essere nel Bordelais. 

 

La presidente della FIS Liguria Roberta Bonasegale mentre presenta la serata

 

Una magnifica villa con vicino la cantina e interamente circondata da pettinati vigneti allevati a cordone speronato. Lo stesso per la cantina: oltre le attrezzature d’avanguardia per la vinificazione, la suggestiva barricaia dove affinano ed evolvono pregiati vini rossi di taglio bordolese, simile a quelle blasonate del Medoc e del Saint Emilion. Ma per meglio capirne l’essenza, eccone una breve storia. 

 

Da sin. Roberta Bonasegale, Carlo Del Bianco, Mauro Giacomini e il relatore Raffaele Fischetti

 

Sul finire degli anni ‘70 il conte Aldo Brachetti decise di riallacciarsi alla tradizione familiare del nonno Tebaldo, proprietario terriero marchigiano, intraprendendo l’attività agricola e vitivinicola per creare qualcosa di unico: un’opera nobile. Discendente da un’antica casata marchigiana, originaria del Veneto, la famiglia Brachetti  dopo una lunga esperienza in altri prestigiosi settori commerciali che gli hanno concesso di realizzare opere e infrastrutture tra le più importanti in Europa, il conte Aldo Brachetti Peretti ha deciso di riprendere le tradizioni vitivinicole della famiglia. 

 

Da sin.  Raffaele Fischetti,  Roberta Bonasegale, Mauro Giacomini e Carlo Del Bianco

 

Un ritorno alla terra d’origine dove la famiglia ereditando dei terreni agricoli, da inizio alla creazione de Il Pollenza. La tenuta viene nel tempo ampliata con nuovi terreni e costruzione di ville per la famiglia, arricchendo una delle campagne più belle d’Italia.  Il 2001 segna il primo anno di produzione del vino Il Pollenza. Un vino dal taglio bordolese, subito apprezzato tra i grandi vini dalla critica nazionale e internazionale.  Grandi vini, grandi enologi. 

 

 

Gli otto vini degustati

 

Dal 1997 al 2007 il famoso enologo Giacomo Tachis diventa consulente e collaboratore della cantina, succeduto poi dall’illustre enologo Carlo Ferrini. 

Oltre a Fischetti, ad illustrare compiutamente ai numerosi presenti gli otto vini in degustazione, i valenti enologi dell’azienda Il Polenza Mauro Giacomini e Carlo Del Bianco.   

Eccovi una sintesi dei vini degustati: 

 

 

Il conte Aldo Brachetti Peretti 

 

A. BP. Metodo Classico 2013: Ottimo. Ricco e persistente al naso ed in bocca. Profumo varietale e di ribes nero e lampone, fresco, sapido e di equilibrata struttura.

 

Angera Colli Maceratesi Ribona Doc 2021.

Un curioso e piacevole bianco ottenuto dall’autoctono e raro Ribona, dai sentori fruttati di prugna gialla, ribes e melone bianchi e, al sapore, limitatamente fresco e sapido. 

 

Brianello Sauvignon blanc Marche IGT Bianco 2021: Sentori varietali, acacia, mandorla e salvia, fresco, sapido e minerale.

 

Il tavolo con i relatori

 

Porpora Marche IGT Rosso 2017: Interessante sia al naso che in bocca. Già di buon equilibrio. Emerge piacevolmente la nota fruttata del Merlot. Meglio di alcuni Pomerol.

 

Cosmino Cabernet Franc Marche IGT Rosso 2015: Di deciso carattere (varietale erbaceo), intenso al naso, pieno, molto fresco e persistente in bocca.

 

La sala d'assaggio mezz'ora prima dell'inizio, poi il tutto esaurito

 

La  mini verticale de Il Pollenza

Il Polenza Marche IGT Rosso 2015: Molto buono. Al naso è intenso, ampio e persistente con netti sentori varietali, piccoli frutti rossi boschivi, prugna nera matura e note  speziate (pepe nero e cacao) e balsamiche.  In bocca e sapido, sensibilmente caldo, ancora un pò tannico per gioventù.  pieno e persistente

 

Il Polenza Marche IGT Rosso 2009: Ottimo; quasi pronto. Le componenti dure (acidi fissi e polifenoli) e morbide (alcol e lieve glicerina) si sono fuse dando un vino di grande armonia. Complesso al naso: lampone, ciliegia e prugna nera giustamente maturi, cannella, cioccolato fondente e lieve nota balsamica.   

 

 

 L'imponente e suggestiva barricaia della cantina Il Pollenza

 

Il Polenza Marche IGT Rosso 2006: Eccellente ma quasi maturo. Al naso si presenta abbastanza intenso, persistente e molto complesso, con sentori di piccoli frutti rossi un pò essiccati, bacche di ginepro, cacao amaro, fieno di montagna, erbe secche aromatiche e cuoio nuovo.  In bocca è fresco e sapido, con netta ma piacevole trama tannica, caldo, pieno ma snello, persistente.  

Graditissimo da tutti, il piattino con pane, formaggio e salumi marchigiani scelti come di consueto da Roberta Bonasegale. Un plauso ai sommelier che hanno effettuato il servizio dei vini, e un arrivederci dalla FIS Liguria ai presenti per la prossima ed irrinunciabile serata enoica. 

FESTA DELLE 5 GOCCE BIBENDA IL 24 MARZO - I PROTAGONISTI!

 

Fondazione Italiana Sommelier premia i migliori oli di Liguria e con loro degusteremo i vini delle 10 cantine liguri premiate con i 5 grappoli Bibenda 

 

Vi aspettiamo dalle ore 18.00 all' Holiday Inn Genoa City - Via Milano 4

 

INGRESSO LIBERO!

 

IL MOLISE NEL CALICE 

di Virgilio Pronzati

 

 La presidente FIS Liguria Roberta Bonasegale mentre presenta la serata 

Se per anni il Molise è stato la Cenerentola del vino italiano, oggi è tra le regioni enologicamente più dinamiche e interessanti non solo del Sud Italia.  Uno dei motivi di questo cambiamento, la divisione dall’Abruzzo e la valorizzazione del vino Doc Tintilia del Molise, un rosso di pregio derivato dall’omonimo vitigno di remote origini spagnole. La tradizione vinicola del Molise risale al III sec.a.C., ai tempi dei Romani, Sanniti e Osci.  Plinio il Vecchio per primo menzionò nelle sue opere i vini di Isernia. Della viticoltura Molisana nell’era medievale e rinascimentale esistono pochissime tracce.

 

 Cartina con i vini del Molise 

Nel contesto nazionale il Molise è una piccola e suggestiva regione, con una superficie complessiva di 4.438 Km2, e questo si riflette anche sulla sua viticoltura e i suoi vini. Una regione soprattutto collinare (45%) e montuosa (55%) ed i vigneti si trovano anch’essi per la metà in collina e per la metà in zone montuose. La superficie vitata totale è di 6.400 ettari, soprattutto in provincia di Campobasso, per una produzione di circa 350.000 hl. I vigneti sono per il 58% posti in aree montuose e per il 42% collinari.

 

 Una delle varie slides che hanno illustrato la vitivinicoltura molisana 

Gli altopiani che si sviluppano tra gli Appennini abruzzesi e sanniti conferiscono alla regione un clima di tipo semi-continentale, con estati calde e inverni freddi e nevosi. Lungo la fascia costiera le temperature sono più miti, con modeste escursioni termiche e scarse precipitazioni. Le zone di riferimento per l’allevamento della vite sono due: la prima, più grande, si snoda lungo la valle del fiume Trigno (al confine con l’Abruzzo) e la valle del Biferno; la seconda si colloca invece all’interno attorno ad Isernia. la forma di allevamento tradizionale a Tendone sta fortunosamente scomparendo a favore delle più razionali e moderne Cordone speronato e Spalliera

 

 Il tavolo dei relatori con Roberta Bonasegale, il produttore ed enologo Enrico Di Giulio e il sommelier docente Riccardo Melegari

Le denominazioni di origine del Molise sono quattro Doc e due IGT. Della prima Biferno e Pentro o Pentro d’Isernia, Molise  e Tintilia del Molise, tutte in varie versioni. Della seconda, IGP Terre degli Osci e Rotae, anch’esse in varie tipologie. Vini non solo dal buon rapporto qualità-prezzo, ma per tutti i gusti e le tasche.  Oltre ai vini blasonati di Toscana, Piemonte, Sicilia ed altre regioni, la Delegazione della FIS (Fondazione Italiana Sommelier) della Liguria presieduta dalla brava e professionale Roberta Bonasegale, ha organizzato un evento sui vini molisani dell’azienda Borgo di Colloredo.

 

 Riccardo Melegari, Enrico Di Giulio e Roberta Bonasegale 

Un interessante incontro svoltosi lo scorso gennaio all’Hotel Holliday Inn di Genova, che ha richiamato oltre un centinaio di persone (tra soci e non). Aperto ed illustrato dalla presidente Fis  Roberta Bonasegale, l’incontro è entrato nel vivo con gli interventi del produttore Enrico Di Giulio e la degustazione di cinque vini effettuata dal sommelier e docente Riccardo Melegari, che di ogni vino ne ha tracciato un vero e proprio identikit.     

Falanghina del Molise DOC: dal profumo ampio e persistente, varietale, floreale e fruttato, dal sapore secco, fresco e sapido d’invitante beva.  

 

 I cinque vini  degustati che hanno siglato la serata 

Biferno Bianco DOC: ottenuto da uve di più vitigni, al naso si presentava ampio, persistente, composito e complesso, di ottima struttura e persistenza.
Terre Degli Osci Aglianico IGT: giovane ma già di buon equilibrio  e personalità.
Tintilla del Molise DOC: ricco al naso (sentori floreali, fruttati e speziati) e in bocca (sapido ma morbido, pieno ma snello e di sensibile armonia).
Biferno Rosso Riserva DOC: un signor vino! Dalla trama olfattiva complessa (frutti boschivi, spezie, nappa ed erbe montane balsamiche), di grande ma equilibrata struttura  e continuità.   

  Enrico Di Giulio, Roberta Bonasegale e Riccardo Melegari con i sommelier che hanno svolto il servito dei vini 

 

Cinque vini che hanno conquistato e stimolato i presenti a intervenire con domande ai relatori ed esprimendo i propri giudizi. Gradito come sempre, un piattino con golosità molisane.  Un’altra serata all’insegna della cultura del vino di qualità e del suo territorio

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