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Notizie flash

I Direttori di ICOM International Council of Museums in visita ai Musei del Cibo

 

L’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali
alla scoperta del circuito della Food Valley

 

In occasione del congresso internazionale triennale ICOM – International Council of Museums – che riunisce i Direttori dei Musei di tutto il mondo ed è previsto quest’anno a Milano dal 4 al 9 luglio prossimi, il giorno venerdì 8 luglio è in programma un tour dedicato alla conoscenza del circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma. L’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali che si impegna a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, ha scelto di visitare proprio la Food Valley e, nello specifico, la rete museale che ne valorizza le bontà gastronomiche note a livello mondiale.

 

Un’opportunità straordinaria di diffondere la conoscenza della vasta gamma di produzioni agricole che vanno oltre le eccellenze che i Musei del Cibo rappresentano. Nel nostro territorio ha origine infatti una notevole varietà di prodotti che vanno oltre i grandi simboli del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma per arrivare a toccare produzioni che sono gli elementi fondanti della dieta mediterranea, come la pasta, l’olio, il pomodoro e il vino.

Ed è proprio grazie a questa versatilità dell’agricoltura che il territorio parmense oggi vanta il più alto numero dei musei del cibo e del gusto in Emilia Romagna: sette su venticinque sparsi su tutto il territorio regionale.

 

«Siamo onorati di essere stati scelti da ICOM fra i vari tour italiani - dichiara Maurizio Ceci, Presidente dell’Associazione dei Musei del Cibo -. I Musei del Cibo sono una realtà capace di valorizzare il territorio e sono stati presenti anche all’Esposizione Universale 2015 nello spazio dedicato all’Emilia Romagna. La loro vocazione internazionale è sicuramente un valore aggiunto per il nostro territorio. Grazie al sostegno del Consorzio del Parmigiano Reggiano ospiteremo i Direttori dei Musei che rappresentano la cultura museale di tutto il mondo».

 

 

Ufficio Stampa Musei del Cibo

Binario Comunicazione

 

 

CERVIM Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana

 

Ieri, il 1° luglio, si è svolto a Conegliano Veneto l’incontro Cervim con i viticoltori del Nord Est, Austria, Slovenia e Croazia

Viticoltura eroica: strategia comune per i vigneti più belli e ‘difficili’ d’Europa

Il presidente Cervim, Roberto Gaudio: «Stiamo realizzando azioni a livello comunitario per la valorizzazione e tutela viticoltura eroica»

 

Strategie comuni partendo da esperienze diverse, con l’obiettivo di una valorizzazione integrata della viticoltura eroica a livello internazionale. E’ questo in sintesi il tema al centro degli incontri organizzati dal Cervim: dopo quello delle settimane scorse a Banyuls Sur Mer (Francia), tra il Consorzio vini della Côte Vermeille e il Consorzio vini del Priorat (Spagna) e quello di Monterosso (in Liguria) fra rappresentati delle Cinque Terre e di Pantelleria; si sé svolto ad Apremont (Savoia – Francia) tra i rappresentanti dei viticoltori della Savoia, della Valle d’Aosta e del Mont Ventoux (Francia), oltre al comitato vini del Rhone Alpes. Infine oggi si è svolto a Conegliano Veneto (Tv), un altro appuntamento molto importante insieme ai viticoltori del Veneto, della provincia di Trento, della Stiria (Austria), Slovenia e Croazia.

 

«L’incontro di oggi a Conegliano Veneto, grande capitale enologica – sottolinea il presidente Cervim Roberto Gaudio –,assume un grande valore, per l’ampia partecipazione di viticoltori ‘eroici’ del Nord Est, e da altri Paesi europei, accomunati da stessi interessi e da problemi in comune. E’ stato un incontro molto positivo: obiettivo è proprio quello di trovare strategie ed azioni comuni per la tutela e valorizzazione della viticoltura eroica, oltre alla presentazione di progetti all’interno di programmi comunitari». Gli appuntamenti promossi dal Cervim fanno parte di uno scambio di strategie ed attività svolte dai diversi territori eroici.

 

I vigneti eroici in Europa si trovano in tutta l’area del Mediterraneo: Italia, isole comprese, e poi Francia (Rhône-Alpes e Languedoc Roussillon), Spagna (Galizia, Isole Canarie e Catalogna) e Portogallo (Douro); ma anche in Germania (Renania Palatinato), Austria (Stiria), Svizzera (Canton Ticino e Cantone Vallese), ma anche in Croazia, Ungheria, Grecia, Cipro. Si tratta di autentiche “isole della biodiversità viticola“ e vere perle enologiche, «che – ripete Gaudio -, corrono però il rischio di scomparire a causa degli alti costi di produzione; dal momento che la coltivazione di un vigneto in queste zone costa dieci volte di più di un vigneto in pianura. La viticoltura eroica rappresenta una “sentinella” nei territori impervi, e per questo eroici, dove si producono comunque vere e proprie eccellenze enologiche». Per questo il Cervim persegue la sua missione proponendo delle soluzioni per la protezione del territorio, per ridurre i costi di produzione e per valorizzare la qualità dei prodotti vitivinicoli, intraprendendo ricerche scientifiche ed esperienze virtuose. 

FIVI CRESCE AL CENTRO-SUD: NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO CON UNA MAGGIORE RAPPRESENTANZA DEL MERIDIONE

Rinnovati gli organi elettivi della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Confermati i vertici: Matilde Poggi presidente, Massa e Pieropan vicepresidenti

L'assemblea generale dei soci della FIVI, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha rinnovato le cariche elettive per i prossimi tre anni. Matilde Poggi confermata presidente, alla vicepresidenza restano Walter Massa e Leonildo Pieropan.
Entrano quattro nuovi consiglieri, di cui tre del Centro-Sud Italia. Sono Luigi de Sanctis (Lazio), Gaetano Morella (Puglia) e Luigi Maffini (Campania), insieme a Bruna Flaibani dal Friuli Venezia Giulia.
Rimane invariato il numero di consiglieri. Gli altri vignaioli riconfermati sono: Costantino Charrère (Valle d'Aosta, già primo presidente FIVI), Lorenzo Cesconi (Trentino), Ettore Ciancico (Toscana), Luca Ferraro (Veneto) Gianmario Cerutti (Piemonte, Consigliere delegato agli affari istituzionali), Armin Kobler (Alto Adige), Francesco Saverio Petrilli (Toscana, Segretario Nazionale) e Marco Vercesi (Lombardia). Abbandonano la carica invece Celestino Gaspari (Veneto), Guido Zampaglione (Piemonte) e Stefano Casali (Toscana), Giulia Cavalleri (Lombardia, che rimane alla guida dei Vignaioli di Franciacorta).
Il consiglio direttivo della FIVI potrà inoltre contare sull'apporto di 16 delegati di zona e delle tre associazioni indipendenti (Vignaioli del Trentino, Vignaioli dell'Alto Adige, Vignaioli del Soave) a cui è affidato il compito di mantenere il rapporto con i quasi 1000 soci.
“Desidero ringraziare i consiglieri uscenti – ha dichiarato Matilde Poggi – per il lavoro che hanno svolto in questi anni e per aver dato spazio ai vignaioli delle regioni finora meno rappresentate. La FIVI oggi è ancora più forte, perché rappresenta in modo più compiuto i vignaioli di tutta Italia”. 
Proprio per venire incontro alle esigenze dei nuovi consiglieri la sede del consiglio potrà variare di volta in volta. “Oggi assumiamo l'impegno – ha aggiunto Walter Massa – a prendere qualche aereo, a nostre spese, per rendere più unita l'Italia”.

FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta".
Attualmente sono quasi 1000 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 10.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 70 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale supera 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 240 milioni di euro. I 10.000 ettari di vigneto sono condotti per il 49 % in regime biologico/biodinamico, per il 20 % secondo i principi della lotta integrata e per il 31 % secondo la viticoltura convenzionale.


Press info:
Michele Bertuzzo 

Il Direttivo del FIVI

LE SFIDE LA FESTA DELLA FOCACCIA DI RECCO


uno dei vincitori

LE SCIANKE - Speed races della focaccia normale e con cipolle.  Due gare per “scaldare” la mattinata, 5 sfidanti, estratti fra gli iscritti, per uno sprint e “spazzolare” tre etti di focaccia normale (alle 11.30 presso il panificio Tossini di via XXV Aprile) o tre etti di focaccia con cipolle (alle ore 12.30 presso il panificio Moltedo Luisa di via xx Settembre).
I vincitori
Scianka con 3 hg focaccia normale presso il Panificio Tossini di via XXV Aprile:
vincitore EDOARDO TORTI di Gambolò (PV) tempo minuti 4.51 secondi.
 
Scianka con 3 hg focaccia alle cipolle presso il Panificio Moltedo Luisa:
vincitore STEFANO GAMBINI di Pesaro tempo 4.01
(foto finish davanti a Daniele Cavallini di Massa e Franco Corelli di Alessandria.
 
E poi …. Evento nell’evento, vera rivelazione della Festa
la NO LIMITS CHALLENGE - quarta edizione - Main event
Dopo l’entusiasmante successo degli anni passati ecco di nuovo “la sfida delle sfide” ovvero 10 “fortunati” volontari estratti a sorte tra coloro che si erano precedentemente iscritti, devono divorare una teglia intera di focaccia di Recco col formaggio da circa un chilogrammo, in meno di 15 minuti. Estrazione dei 10 sfidanti e “Challenge” in piazza Nicoloso alle ore 13.30. Il record è quello del 2014, Alessandro di Rapallo, col tempo di 4 minuti e 19 secondi. Record rimasto quest’anno imbattuto.
Primi classificati parimerito
IVAN FRANCIPELLI di Monza e ANDREA RAGAZZONI di Pesaro
in 6’ 36” ( sei minuti e trentasei secondi).
Un evento di grandissimo coinvolgimento, che prelude l’inizio della distribuzione dela Focaccia di Recco col formaggio IGP, Iniziata come da programma  alle 14,30 (veramente anche un po’ prima perché le code erano già troppo lunghe…) e terminate oltre le 19,30 ( un po’ dopo, come da programmma….).
 
Da notare che fra i 20 partecipanti (estratti fra le centinaia di schede degli iscritti) solo tre erano liguri, gli altri da Pesaro, Roma, Saronno, Monza, Milano, Pavia, Alessandria, Saronno… tutt’Italia era a Recco, domenica 22 maggio, per la Festa della Focaccia!
La FESTA DELLA FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO è promossa dal Consorzio Focaccia di Recco e dal Comune di Recco con il patrocinio di Regione Liguria, Città Metropolitana di Genova, Camera di Commercio di Genova e ASCOM Recco, Pro Loco Recco, Quartiere 8 Settembre, CIV Recco e Consorzio Recco Gastronomica.
È un evento che quest’anno ha portato in questa cittadina della riviera ligure del levante decine di migliaia di persone, tutti potenziali turisti che domani facilmente potrebbero tornare. Un indotto così forte che solo la FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO, ora IGP, ha la forza di trainare.
  Daniela Bernini

29° Rassegna Internazionale Müller Thurgau da domani a domenica 3 luglio a Cembra


Ritorna domani la manifestazione che è prima di una Mostra di Vini e di un concorso enologico internazionale, un inno al territorio, che rappresenta la vetrina turistica più eloquente per la Valle di Cembra. Da secoli vocata alla viticoltura, la Valle è assurta oggi a emblema nazionale ed internazionale dell’agricoltura eroica di montagna. Come dire: Valle di Cembra-immagine-cartolina a Vinitaly, a Expo 2015, al Festival della Montagna … per rappresentare il Trentino.

Le sale di Palazzo Maffei saranno aperte al pubblico per le degustazioni libere e guidate dei vini presenti in mostra e partecipanti al concorso internazionale; molti gli eventi tecnici e collaterali previsti per i sempre numerosi ospiti presenti.

L’inaugurazione è per le 18.00 di giovedì 30 giugno a Cembra, nel giardino dei Tre Maestri, cui seguirà ad ore 20.00 la “Cena sotto le stelle” nel centro storico di Cembra, nel cuore del percorso artistico en plein-air dell’VIII Simposio di Scultura lignea guidato dal Comitato Simposio di Cembra. La serata si concluderà con un appuntamento ad ore 21:00 di approfondimento dedicato alla Grappa a cura della Fondazione Mach e dell’Istituto Tutela della Grappa: "La Grappa: Analisi e Sensazioni" guidata dal Dott. Sergio Moser.

Il venerdì ad ore 17:45 sarà possibile partecipare ad un trekking guidato alla Vigna delle Forche, il vigneto in quota dalle cui uve nasce il Müller Thurgau di Cembra Cantina di Montagna, medagliato con i Tre Bicchieri Gambero Rosso. Ad ore 21:00 sarà possibile partecipare previa prenotazione ad una degustazione di Müller Thurgau coltivati su diversi terroir e in diversi stati europei dal titolo “Müller Thurgau, territori a confronto” guidata da celebri blogger e giornalisti del settore.

Momento clou della Mostra è rappresentato dalla premiazione del XIII concorso Vini prevista per il sabato ad ore 17.00, aperta al pubblico previa prenotazione; nella magica cornice della “Toresela”, un antico edificio posto su un balcone panoramico di grande effetto, alla presenza dei produttori, saranno proclamati i vini medagliati e degustati sotto la guida di Helmuth Köcher. All’imbrunire le degustazioni si sposteranno in strada con le “Vie del Müller”; arte, musica e calici sotto le stelle saranno gli ingredienti di una serata speciale.

Accanto a numerosi appuntamenti tecnici e degustazioni, sono previste visite guidate e escursioni naturalistiche e culturali. 

Tra gli eventi collaterali segnaliamo:

  •  La “Müller Thurgau Classic” di domenica 3 luglio, aperitivo in bici Info: www.mullerthurgauclassic.it 
  • l'VIII Simposio di Scultura dal tema "scolpire una valle" lungo le vie del centro storico di Cembra 
  • La presentazione del libro “Grani” di Alfonso Lettieri prevista sabato 2 luglio ad ore 9.30 presso la Biblioteca comunale
  • Preview di “Terraced Landscapes – Scelte per il futuro”: verso il 3° incontro Mondiale sui paesaggi terrazzati ad ore 11.00 presso Palazzo Maffei – sabato 2 luglio
  •  la rassegna di canti popolari curata dal gruppo Tradizioni Cembrane con ospite d’eccezione il “gruppo Voci nel Vento” di Groppalo (PC).
  • Accattivanti e gustose le iniziative proposte dalle Donne Rurali e dal Club 3P di Cembra, Associazione quest’ultima, che quasi trent’anni fa gettò le basi di questa importante manifestazione con l’obiettivo di dare visibilità al vino Müller Thurgau e al suo territorio. Novità di quest’anno sarà l’evento “in marcia ridotta” un tour di trattori d’epoca attraverso i ripidi tornanti della Valle di Cembra.
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Giappone: con "Soave by the glass" al via l'estate del Soave

In programma dal 21 al 25 giugno la nuova azione promozionale curata dal Consorzio di tutela per il mercato giapponese a cui seguirà la campagna di avvicinamento al Soave per tutta la stagione estiva
Comunicato Stampa n°30/2016 del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave
Il Soave torna in Giappone con “Soave by the glass”, strategia promozionale a duplice binario: da un lato azioni mirate per importatori, operatori di settore e stampa specializzata; dall'altro iniziative di carattere diretto per avvicinare i consumatori. Le città di riferimento saranno la capitale TokyoFukuoka, la città più popolosa dell'isola di Kyushu, ed Osaka, nella regione del Kansai, seconda città giapponese per numero di abitanti e metropoli commerciale molto dinamica. Le tre città ospiteranno seminari e degustazioni guidate per gli operatori dal 21 al 25 giugno, mentre la campagna dedicata ai consumatori finali sarà operativa su tutto il territorio nazionale a partire dal primo luglio.
La missione promozionale è fortemente voluta dal Consorzio del Soave, in collaborazione con l’agenzia Wellcom e l’ufficio ICE di Tokio, forte dei successi ottenuti lo scorso anno.
La campagna rientra nell’ambito di una mirata strategia promozionale che comprende appuntamenti sia in Italia che all’estero: in tal direzione il Consorzio ha fatto della pianificazione e della calendarizzazione di eventi e di iniziative il suo punto di forza a tutto vantaggio delle aziende socie.
Ecco le aziende che prenderanno parte alla missione: 
Bertani 
Cantina del Castello
Cantina di Monteforte
Cantina di Soave
Cantine Vitevis
Corte Adami
Corte Mainente 
Marcato
Franchetto
La Cappuccina
Le Battistelle
Montetondo 
Pagani 
Tenuta Sant Antonio
Vicentini 
Villa Erbice
Sulla scia dell’ampio successo ottenuto ad inizio d’anno, il Soave si ripresenta dunque in Giappone con la bella stagione per proporsi quale vino della convivialità e socialità.
In ognuna delle due tappe per le aziende già attive sulla piazza nipponica è prevista una masterclass dedicata in particolare ai sommelier ed ai proprietari dei locali che aderiranno alla campagna Soave by the Glass. A seguire un “walk around tasting” dove ogni singolo produttore potrà proporre in degustazione l’intera gamma dei propri vini.
Opportunità importante anche per le aziende non ancora presenti sul mercato che avranno la possibilità di incontrare buyer selezionati durante una serie di incontri a TokyoFukuoka ed Osaka.
L’azione promozionale entrerà nel vivo il 1° Luglio quando si darà il via alla vera e propria campagna Soave by the glass che coinvolgerà oltre 250 locali in tutto il territorio giapponese: un periodo ampio durante il quale ogni locale aderente attiverà una promozione speciale dedicata al Soave. 
«Con questa nuova iniziativa  – spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – intendiamo portare avanti quanto fino ad ora costruito nel mercato giapponese che si sta confermando pronto e ricettivo nei confronti del Soave. E' inoltre una bella occasione per conoscere meglio da vicino le ultime tendenze tra i consumatori».
Secondo una recente indagine di Wine Intelligence in Giappone cresce l'interesse nei confronti del vino: sono infatti 36,1 milioni i giapponesi che si definiscono wine lovers, con un consumo procapite annuo di 8,7 litri. Il Sol Levante si conferma grande importatore con 186.383 ettolitri, per un giro d’affari di 950 milioni di dollari. L'Italia lo scorso anno ha spedito in Giappone 34.706 ettolitri di vino.
 
 
 
Ufficio Stampa Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave:
Lucia Vesentini

Per l’Associazione “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte”, la Qualità prima di tutto!

 

 Un programma 2016 che punta su Promozione, Sinergie e Ricerca

 

 

tedeschi 

 

  Sabrina Tedeschi

 

L’Associazione Le Famiglie dell’Amarone d’Arte è giunta al settimo anno dalla sua fondazione; oggi vanta 13 Soci, prestigiose aziende vitivinicole ricche del patrimonio storico culturale della Valpolicella, che sostengono e promuovono il vino Amarone: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato.

Sabrina Tedeschi è oggi Presidente de Le Famiglie dell’Amarone d’Arte, coadiuvata da due Vicepresidenti Pierangelo Tommasi e Alberto Zenato, subentrata a Marilisa Allegrini.
Un passaggio di testimone che significa continuità nell’operato dell’Associazione e che riconferma i valori e gli obiettivi comuni e condivisi dalle 13 storiche Famiglie: divulgare la conoscenza delle qualità dell’Amarone nel mondo, facendo non solo promozione, ma anche e soprattutto formazione ed informazione, così come già fa ogni singola azienda al proprio interno, anche con grandi investimenti. Il fine ultimo è quello di creare un consumatore informato, attento e capace di apprezzare tutta la passione che i produttori mettono in questo straordinario prodotto della natura, portando un vantaggio non solo a un singolo prodotto, ma a tutto il territorio e a tutta la filiera italiana, che della qualità deve fare la sua bandiera. Il Programma che la neo Presidente Sabrina Tedeschi intende promuovere si snoda attraverso un ricco piano di eventi, degustazioni e masterclass per celebrare il vino icona Amarone e di riflesso il territorio della Valpolicella.


L’Associazione viaggerà tra Nord Europa (Svezia e Norvegia in programma già il prossimo Ottobre), tornerà - come già fatto negli anni scorsi - in Canada e Stati Uniti e valuterà anche una visita dei mercati Asiatici, per sostenere il made in Italy in mercati emergenti. Non mancheranno poi anche gli eventi lungo lo stivale, volti a creare e consolidare sinergie tra diverse realtà, unite dal medesimo interesse: la qualità del vino. “Appoggiamo ed incoraggiamo chi promuove il proprio vino di qualità nel mondo, perché così facendo fa buona pubblicità anche a tutte le altre realtà - afferma la Presidente– Cerchiamo realtà che condividano i nostri principi e siamo già in contatto con alcune di esse, veronesi e non, per discutere e progettare nuovi eventi ed azioni; rimangono punti fermi del nostro agire il rigore, la professionalità e la partecipazione ad eventi di primaria importanza che contribuiscano a dare lustro al territorio. Saremo noi, Famiglie dell’Amarone, a rappresentare il territorio della Valpolicella al Progetto Vino di Collisioni Barolo e questo ci onora. Sarà l’occasione ideale per presentare i nostri vini Amarone ad una platea di selezionati critici internazionali ed importatori provenienti da tutto il mondo, grazie alla collaborazione di Ian D’Agata, Direttore scientifico di Vinitaly International. Coglieremo anche l’opportunità di confronto con i colleghi del Barolo, uno dei territori vitivinicoli più prestigiosi dell’Italia, tanto da essere riconosciuto Patrimonio dell’Unesco. Siamo già in contatto anche con l’Associazione Accademia del Barolo, che ha obiettivi simili ai nostri: potremo valutare insieme opportunità per rappresentare l’universo Amarone e Barolo in Italia e nel mondo.”

 

Altro elemento fondamentale che l’Associazione vuole consolidare è la creazione di una rete di collaborazioni e sinergie strategiche tra produttori, dentro e fuori il territorio, istituzioni e associazioni legate al mondo del vino e tutti i potenziali partner con cui condividere i medesimi principi. “Dobbiamo concentrare tutti gli sforzi sulla comunicazione delle attività positive realizzate insieme per il territorio. La numerosità delle aziende che popolano la Valpolicella è un potenziale strategico: si tratta, infatti, di tantissime voci che possono viaggiare nel mondo e portare il verbo Amarone, investendo in questo modo per se stessi, ma di riflesso anche per tutta la comunità. Noi auspichiamo fortemente un lavoro sinergico con tutti coloro (singoli o associati) che hanno a cuore la Valpolicella e le Denominazioni che di essa sono espressione antica.”  Una sinergia ben espressa anche dagli ultimi due Soci cooptati nell’Associazione: Guerrieri Rizzardi e Torre d’Orti della Famiglia Piona, autorevoli realtà che hanno scelto di esserci al fianco. Tali ingressi hanno rafforzato l’interesse per questa Associazione di produttori, rendendola un’unione ancor più riconosciuta e autorevole e sempre più parte attiva nelle scelte a favore dell’Amarone di qualità. “Siamo convinti e soddisfatti di far parte di questa Associazione che, come abbiamo avuto modo di confermare sin dall’inizio, è un affiatato e serio gruppo di lavoro. Qui ci si confronta e si condividono idee e progetti sempre volti alla valorizzazione del territorio della Valpolicella e del suo prodotto di eccellenza, l’Amarone” affermano Giuseppe e Agostino Rizzardi. Franco Piona, da poco associato auspica “che una filosofia così spiccatamente vocata alla promozione della qualità ed all’alto posizionamento, possa attrarre altri produttori che in questo territorio credono e lavorano affinché l’Amarone della Valpolicella sia sempre più sinonimo di eccellenza.”

 

Nel programma de Le Famiglie dell’Amarone d’Arte ci sarà spazio per la ricerca e l’innovazione, elementi fondamentali per assicurare e incrementare la qualità della produzione. La ricerca parte innanzitutto dalla differenziazione delle aree vitate, tema non esente da forti contrasti: la pianura e il fondovalle non possono essere considerati pari alla collina, in termini di qualità del prodotto.

La consolidata esperienza delle famiglie e le analisi accurate condotte da agronomi esperti, hanno evidenziato la complessità della Valpolicella: “Qui esistono peculiarità e diversità, in termini di profondità dei terreni, escursione termica, ventilazione e altitudine, che come tali devono essere gestite – afferma Tedeschi - Così le uve coltivate nei profondi terreni della pianura, non raggiungono la stessa complessità aromatica, la corposità e la longevità delle uve di collina: qui la presenza di marne e la ridotta profondità riducono la vigoria della pianta, inoltre la maturazione delle uve e la composizione fenolica ed aromatica risentono di livelli di escursione e ventilazione, che solo la collina può assicurare”.  Alle politiche del Consorzio, che si presentano all’esterno come interessate al prodotto inteso come sola quantità indifferenziata, l’Associazione contrappone un Amarone della Valpolicella come valore unico da rispettare e come entità concreta frutto dell’opera appassionata di tante persone e famiglie. Ogni decisione dovrebbe quindi sostenere la qualità e favorire il potenziale delle diverse varietà di uve, considerando il luogo e il modo con cui queste stesse sono state prodotte.

 

“Siamo fortemente preoccupati circa l’operato del Consorzio, che dal 2009 interviene riducendo la quantità di uva selezionata per la produzione di Amarone dal 65 al 50% , senza distinguere le zone dove il vino è prodotto. Perché mai il piccolo/medio produttore di collina, che è in grado di seguire il prodotto dalla vigna alla cantina, fino alla distribuzione sul mercato, deve rinunciare a produrre vino Amarone che potenzialmente può vendere interamente in favore di chi ne ha prodotto troppo indistintamente? Egli non vuole assolutamente rinunciare a questa possibilità consentita dal disciplinare e che costituisce il reddito della sua famiglia e di chi collabora con lui! Il problema è che la sua voce non esce all’esterno, perché il voto delle piccole/medie realtà familiari del territorio è schiacciato nel Consorzio dal peso quantitativo delle cantine cooperative che rispondono a logiche commerciali completamente diverse”. Secondo i produttori delle Famiglie dell’Amarone, l’attento controllo del prodotto (ed ancor di più di un prodotto di qualità qual è l’Amarone della Valpolicella) va pianificato su tutta la catena produttiva, dalla vigna fino all’imbottigliamento: si deve mirare, infatti, ad intervenire nella gestione qualitativa della superficie vitata e nell’imbottigliamento in zona, per evitare esportazione di vino sfuso, cosa che necessariamente ha come conseguenza l’interruzione del controllo della filiera.

 

“Ci rendiamo conto di avere tra le mani un gioiello e come tale dobbiamo saperlo proteggere. Per questo siamo contrari ad una commercializzazione massificante, che ha portato ad una riduzione dei prezzi e conseguentemente allo svilimento dell’immagine. Siamo invece convinti che non vi può essere produzione di qualità senza innovazione nelle scelte aziendali, agronomiche ed enologiche, che richiedono costanti investimenti di lungo (se non lunghissimo) ritorno economico. Per questo crediamo che un prodotto di qualità debba anche prevedere una corretta remunerazione per il vignaiolo e per questo la guerra sul prezzo al ribasso è deleteria tanto per il singolo, quanto per la Denominazione tutta.” ora il presidente Christian Marchesini ha dichiarato che, se il 2016 sarà una buona annata, saranno necessarie Già da ulteriori e più drastiche riduzioni. “Stimiamo il faticoso lavoro di tutti i produttori che mantengono alto il nome dell’Amarone, ben consapevoli che non siamo gli unici a fare qualità. Proprio per questo, invitiamo anche altri produttori che condividono i nostri obiettivi e le nostre preoccupazioni ad aprire un tavolo di confronto. – continua Tedeschi – Siamo anche disponibili al dialogo con il Consorzio, che può iniziare annullando le attuali controversie e intavolando una discussione costruttiva, nel comune interesse per il territorio”.

“Sarà un nostro obiettivo trovare una sinergia anche con produttori di altri territori – pensiamo al Trentino, all’Oltrepo’ Pavese - uniti dalle medesime difficoltà di interazione con i consorzi. Penso ci possano essere possibilità di sinergia per dare voce a livello ministeriale, alle difficoltà di effettiva democrazia nel consorzio.”

 

L’Associazione agisce nel rispetto non solo di un territorio, la Valpolicella, e di un vino, l’Amarone, ma per tutelare il vino di qualità nel suo genere. Si tratta di un operato che dev’essere comune a tutte le realtà del vino italiano di qualità e che, così agendo, contribuisca all’immagine del vino Italiano nel mondo come esempio di costante e crescente qualità.  “Dobbiamo puntare a preservare e a coltivare al meglio la nostra terra oltre che a favorire una crescita generale della qualità dei nostri vini. Non buttiamo anni di lavoro e di sacrifici.
L’Amarone è e deve rimanere un vino icona della Valpolicella, del Veneto e dell’Italia.” “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte” è un’Associazione nata nel Giugno 2009 tra dieci storiche aziende della Valpolicella. Oggi vanta 13 Soci, prestigiose aziende vitivinicole che da generazioni sostengono e promuovono il territorio: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato.

 

Le Famiglie dell’Amarone D’Arte fonda le proprie radici nei valori di storicità e artigianalità, espresse in ogni accezione e volte a far conoscere e preservare non solo i vini, ma anche una delle più strategiche zone di produzione vitivinicole italiane: la Valpolicella.
Tutte le famiglie mettono a frutto un patrimonio di saperi consolidato nel tempo e un impegno costante alla qualità, alla tradizione e all’innovazione per testimoniare questo grande vino. Per garantire elevati standard qualitativi, dal 2009 si sono date precise regole produttive, con l’obiettivo di onorare la lunga storia della Valpolicella. Quale segno distintivo e identificativo, Le Famiglie dell’Amarone d’Arte appongono un ologramma esclusivo sulle loro bottiglie di Amarone, per renderle riconoscibili e dare un visibile senso di appartenenza all’Associazione.
L’ingresso di nuovi Soci ha rafforzato nel tempo l’interesse e il prestigio dell’Associazione, rendendola oggi un’istituzione riconosciuta e autorevole e sempre più parte attiva nelle scelte a favore dell’Amarone di qualità.  

 

Contatti Ufficio di Presidenza

Sabrina Tedeschi

CERVIM

Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana

 

Cambia veste e nome il Concorso enologico del Cervim. Scadenza iscrizioni fissata per l’1 luglio 2016

                      

MONDIAL DES VINS EXTREMES, APERTE LE ISCRIZIONI PER IL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE

 

Il presidente Cervim, Gaudio: «Selezione unica al mondo grazie a vini espressione della viticoltura eroica»

 

Al via le iscrizioni per “Mondial des vins Extremes” il Concorso enologico internazionale organizzato dal Cervim, il Centro di Ricerca e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura della regione Autonoma Valle d’Aosta, la Vival (Associazione Viticoltori Valle d’Aosta) e la sezione AIS Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e la relativa autorizzazione del Ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La scadenza per le iscrizioni è fissata per il 1 luglio.

 

Si tratta dell’unica manifestazione enologica mondiale dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche. «Il Mondial des Vins Extrêmes è il nuovo nome – sottolinea il presidente Cervim, Roberto Gaudio -, che l’Organizzazione ha deciso di dare al Concorso Internazionale dei Vini di Montagna, che per 23 anni, ha selezionato e valorizzato i vini prodotti in zone caratterizzate da viticoltura estrema, con l’obiettivo di promuovere e salvaguardare le produzioni di piccole aree vitivinicole che si caratterizzano per storia, tradizione e unicità. Il nome è stato scelto al fine di evocare meglio il concetto, relativo alla provenienza e alla particolarità dei vini che sono selezionati per il Concorso».

 

Si tratta di autentiche “isole della biodiversità viticola“ che, però – spiega il Cervim -, corrono il rischio di scomparire a causa degli alti costi di produzione (la coltivazione di un vigneto in queste zone costa dieci volte di più di un vigneto in pianura). Il Concorso, nelle precedenti edizioni ha visto crescere negli anni l’interesse da parte delle aziende, infatti la media dei vini iscritti ha superato le 600 etichette, provenienti da una decina di Paesi, fra questi anche paesi enologici ‘particolari’, come Armenia, Kazakhstan e Turchia.

 

I vini ammessi al Concorso - Sono ammessi al Mondial des Vins Extrêmes soltanto i vini prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una delle seguenti difficoltà strutturali permanenti: altitudine superiore ai 500 m s.l.m., ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano, pendenze del terreno superiori al 30%, sistemi viticoli su terrazze o gradoni e viticolture delle piccole isole.

 

La particolarità del Mondial des Vins Extrêmes è dovuta principalmente alla varietà dei vini in degustazione, prodotti per lo più da vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici che segnano indelebilmente i profumi e i sapori e che rendono questo Concorso unico nel panorama dei concorsi enologici mondiali. Questa particolarità richiama l’interesse degli esperti che numerosi ogni anno si candidano per partecipare alle selezioni, che come ogni anno si tengono in Valle d’Aosta, quest’anno dal 14 al 16 luglio 2016.

 

Al termine delle degustazioni viene stilata la classifica finale, in base al punteggio acquisito, i premi vengono suddivisi in Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento, oltre a ulteriori premi speciali destinati al miglior vino e alla miglior cantina per Paese partecipante, il miglior vino in assoluto, il miglior vino biologico e biodinamico, il miglior Giovane produttore (al di sotto dei 35 anni), la miglior Donna produttrice e infine uno destinato alla Regione viticola partecipante con il maggior numero di vini.

 

La cerimonia di premiazione, l’esposizione e la degustazione dei vini premiati (aperta al pubblico), avrà luogo a Palazzo Giureconsulti in piazza Duomo a Milano, sabato 12 novembre 2016.

 

Tutte le informazioni ed il regolamento per partecipare sono disponibili sul sito del Cervim: www.cervim.org

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