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Dazi import-export

DAZI USA. PERICOLO SCAMPATO PER I VINI TOSCANI

Dazi Usa. Pericolo scampato per i vini toscani, Brunelli (Cia): «Sospiro di sollievo, Usa primo mercato export per nostre produzioni»

 

«Ottima notizia per i vini toscani la decisione del governo Usa di non penalizzare prodotti italiani nella revisione delle liste di merci Ue colpite dai dazi Usa, e di continuare così ad escludere dalle tariffe il vino (oltre ad olio e pasta) che era un prodotto a rischio. Considerando che i vini toscani di qualità (dal Brunello di Montalcino, al Chianti Classico al Nobile di Montepulciano) hanno nel marcato Usa il primo canale di vendita, possiamo sicuramente tirare un sospiro di sollievo, in particolare in questo periodo post emergenza Covid dove i nostri prodotti agroalimentari di qualità provano a ripartire». A sottolinearlo è il presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana Luca Brunelli, in seguito alla semestrale revisione delle misure adottate in attuazione della sentenza dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) sui sussidi Airbus, prevedendo incrementi solo per alcune categorie di merci provenienti da Francia e Germania.

 

Cia Toscana ritiene indispensabile continuare l'azione politico-diplomatica che ha portato all'esito positivo odierno e chiede nuove soluzioni negoziali che azzerino la stangata ancora in vigore (+25%) imposta su formaggi, salumi e liquori italiani.

 

“Cia è preoccupata anche per i nuovi dazi annunciati su prodotti della Francia e della Germania – aggiunge Brunelli -, che non potranno non avere ripercussioni per il nostro Paese: la chiusura dello sbocco Usa per quelle merci creerà necessariamente una sovraofferta nel mercato interno. Restiamo, comunque, fiduciosi che il lavoro negoziale del Commissario Hogan con l'amministrazione Usa possa risolvere una volta per tutte questa lunga guerra commerciale, anche in vista dell'atteso verdetto dell'arbitrato Wto sulla controversia Boeing, che dovrebbe risolversi in modo positivo per l’Europa”. 

 

impress.it

DAZI USA: EXPORT ITALIA + QUASI 1 MLD DI DOLLARI. FRANCIA -25%

Sono stati oltre 27 mila i commenti di sostegno alla revisione dei dazi aggiuntivi predisposti dall’amministrazione Trump sui prodotti europei negli Stati Uniti come effetto dell’indagine Airbus. Si tratta di un numero di interventi addirittura superiore a quelli riscontrati nella prima public consultation dello scorso gennaio. Per il presidente di Unione Italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona: “Consideriamo positivo il forte segnale dato sin qui sia dalla filiera del vino e dal suo indotto statunitense, che dalle diplomazie interessate, in primis dall’Ambasciata italiana a Washington che ha operato ininterrottamente a stretto contatto con la nostra associazione.

 

Allo stesso modo, abbiamo apprezzato l’intensa azione di governo messa in campo per scongiurare il carosello dei dazi sul vino italiano. È stato fatto tutto quanto nelle nostre possibilità – ha concluso – e in ragione di ciò, pur nell’incertezza di scenari evidentemente influenzati da diversi fattori in gioco, è doveroso confidare in una soluzione positiva delle trattative e attendere la decisione prevista per il prossimo 12 agosto”.

 

Nella nota recentemente inviata al Governo, Uiv evidenziava come “La chiusura del mercato americano, di per sé già divenuto complesso a seguito della pandemia che ha duramente colpito alcuni Stati e una parte prevalente dell’horeca di quel Paese, rischierebbe di compromettere ulteriormente l’attività delle nostre imprese, e nessuna misura di sostegno al settore potrebbe mai compensare le gravissime perdite potenziali in caso di dazi aggiuntivi”.

 

A sostegno di questa tesi, anche gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio del vino Uiv: nel primo semestre gli ordini di vino italiano dagli Stati Uniti si confermano in terreno positivo sia a volume (+2,9%) che a valore (+1,8%) sul pari periodo 2019. Il Belpaese, con 980 milioni di dollari di vendite, si mantiene primo fornitore negli Usa e allunga il passo sui competitor, con la Francia che - secondo le dogane - a causa dei dazi aggiuntivi perde nei primi 6 mesi il 25,3% a valore (fermo a 791 milioni di dollari) e la Spagna il 12,3% (159 milioni di dollari).

 

 

Benny Lonardi 

APPRENSIONE DAL FANCY FOOD SHOW DI SAN FRANCISCO

 ESPRESSA DA IMPORTATORI E PRODUTTORI IN VISTA DELLA REVISIONE SEMESTRALE DEI DAZI PREVISTA PER FEBBRAIO

 

La missione del Commissario al Commercio estero della UE Phil Hogan, stimolato anche da interventi molto determinati del nostro Ministro Teresa Bellanova, apre nuove prospettive di dialogo

 

Grande interesse da parte del pubblico per il Fancy Food Show terminato ieri a S. Francisco con una folta presenza di operatori italiani. Oltre 80 mila le specialità foods & beverages presenti con migliaia di nuovi prodotti, molti eventi di networking del settore espositori da tutto il mondo.

 

L’Italia è leader su molte categorie agroalimentare tra cui le DOP e le IGP e gli Usa si confermano come il primo mercato di destinazione extraeuropeo del settore. Il Padiglione Italiano, tradizionalmente il più ampio dell’area internazionale con oltre 1100 mq, ha ospitato oltre 60 aziende che rappresentano l’intera gamma del Made in Italy agroalimentare sotto l’ombrello del segno distintivo The Extraordinary Italian Taste, che contraddistingue le attività di promozione dei prodotti autentici italiani nel mondo di cui è stata protagonista anche OriGin Italia.

 

In attesa della decisione USA per la revisione semestrale dei dazi all'import di prodotti UE, prevista per metà febbraio, proprio durante il Fancy Food Show molti sono stati i confronti con gli operatori e importatori e desta preoccupazione il fatto che i dazi possono essere imposti anche sul 100% del valore del prodotto.

"Se da una parte è stato accolto in modo favorevole l’accordo sottoscritto con la Cina, dichiara Cesare Baldrighi, Presidente di OriGin Italia, che apre nuove frontiere e nuove possibilità commerciali che non potranno che avere un riflesso positivo anche per la nostra agricoltura, d’altro canto vi è però molta preoccupazione riguardo la politica dei dazi seguita alla sentenza OMC/WTO sulla vicenda dei sussidi Boeing/Airbus".Ad inizio ottobre l'amministrazione USA aveva applicato dazi anche su prodotti agroalimentari italiani, particolarmente colpito i formaggi DOP, per un ammontare del 25% del valore.

"Fin dall'inizio del contenzioso, afferma Cesare Baldrighi, abbiamo sollecitato i nostri rappresentanti italiani e della UE ad agire per allentare le tensioni che possono avere pesanti ricadute negative anche sui consumatori USA. Inoltre, un atteggiamento di paventata minaccia di ulteriore aggravio del dazio del 25% già imposto ad ottobre, accresce le tensioni e non aiuta a trovare una soluzione condivisa".

 

Nonostante l’Italia del Food goda di grande credibilità tanto da essere stata nominata “Country Partner” dalla Specialty Food Association per entrambe le edizioni del Fancy Food Show 2020, un riconoscimento per il primato nel numero di espositori e per l’eccellenza dell’offerta, anche in questi giorni non sono mancati atteggiamenti critici da parte statunitense verso la politica della UE sulle IG.

"In questo senso, continua Baldrighiconforta sapere che è stata accolta con favore e con commenti distensivi anche da parte statunitense, la missione della scorsa settimana negli USA del Commissario al Commercio estero della UE Phil Hogan, stimolato anche da interventi molto determinati del nostro Ministro Teresa Bellanova, che auspico possa avere contribuito ad un migliore e più costruttivo dialogo. Nel contempo una parte degli operatori ha potuto approfittare dei rincari dei prodotti europei per aumentare i prezzi anche dei prodotti locali a danno, evidentemente, di tutti i cittadini statunitensi, mette in evidenza il Presidente Baldrighi. Le ritorsioni tariffarie, conclude, sono il peggior modo per affrontare il problema, mentre un tavolo negoziale tra Unione Europea e Stati Uniti darebbe frutti certamente migliori al quale la nostra organizzazione, OriGin, non si sottrae ed è pronta a dare un contributo di chiarezza al fine di disegnare un perimetro normativo certo, che in fondo è l’elemento più importante e prezioso per chi opera nei mercati internazionali. Come ha affermato Hogan in occasione di un evento del Center for Strategic and International Studies la Cina e la sua industria aeronautica saranno i maggiori vincitori se gli Stati Uniti e la UE non risolveranno le loro divergenze e lavoreranno insieme". 

 

Ufficio Stampa Origin Italia – AICIG

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