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Enoturismo
COCCONATO D’ASTI CELEBRA LA SUA STORIA ENOGASTRONOMICA
“BANCHETTI ENOGASTRONOMICI”: UN PERCORSO DI CENE IN CUI LA TRADIZIONE PIEMONTESE INCONTRA LA GRANDE CUCINA DI ESCOFFIER
Dal 21 febbraio all’8 maggio, per sei appuntamenti con la buona tavola Cocconato, incastonata nel cuore del Monferrato in provincia di Asti, si prepara a riscoprire e celebrare le proprie radici enogastronomiche con il ciclo di cene “Banchetti Enogastronomici”. Tra la fine di febbraio e l’inizio di aprile, il paese ospiterà una serie di appuntamenti che intrecciano la storia e la tradizione del borgo alla sua grande vocazione alla ricerca e all’alta cucina. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra il Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, l’Associazione Discepoli di Escoffier e il Comune di Cocconato, si arricchisce di un elemento speciale che fa da fil rouge tra i diversi menu: la preparazione del celebre fricandò. Il fricandò e il legame storico tra Escoffier e Cavallito - Il ciclo di cene si sviluppa lungo un itinerario che non solo valorizza i sapori autentici della tradizione piemontese, a partire dalle materie prime, ma rende anche omaggio a una storica connessione con la cucina francese.
Cocconato, infatti, vanta di aver dato i natali al primo collaboratore italiano di Auguste Escoffier, Silvestro Cavallito, che inaugurò nel 1924, presso l’antico locale 'Bottiglieria della Pompa' (oggi Agriturismo Osteria della Pompa), una tradizione che continua ad animare il territorio. Una delle ricette elaborate dal grande cuoco francese, il fricandò (fricandeau), sarà al centro della rassegna. Ogni ristorante coinvolto prenderà parte a una sorta di “tenzone culinaria”, preparando il fricandò in chiave originale. I commensali e un pubblico di esperti saranno chiamati a votare il miglior fricandò, trasformando ogni cena in un’occasione di confronto e divertimento, che rievoca un’epoca in cui la cucina era teatro di sperimentazione, innovazioni e scambi culturali. Un itinerario di sapori e incontri - Il calendario dei “Banchetti Enogastronomici” prevede appuntamenti imperdibili.
Osteria della Pompa propone il 21 e 22 febbraio un buffet di antipasti della tradizione piemontese, seguito da un risotto con riduzione di Bonarda, salsiccia di vitello e catalogna. Il secondo è il fricandò alla Maroero e come dolce viene servita la torta di Maroero. Vini Marovè. Per prenotazioni è possibile contattare il numero 0141 600075. L’Osteria propone il 7 e 8 marzo una cipolla ripiena con salsiccia e robiola di Cocconato come antipasto. Seguono una ratatouille di verdure con polenta croccante e gli agnolotti al sugo d’arrosto. Il secondo piatto è il fricandò, mentre come dessert viene servita la torta di nocciole con zabaione. Vini Benefizio di Cocconito. Le prenotazioni sono disponibili al numero 0141 1656565.
Osteria Il Gheub presenta il 21 e 22 marzo un menu che inizia con petto d’anatra al vermouth, cipolle caramellate e cavolo nero. A seguire, sformato di parmigiana con fior di latte e ravioli di ricotta di pecora e limone con nocciole e miele. Il secondo è il fricandò in coccio accompagnato da chips di polenta taragna. Il dessert è un parfait di pere con sciroppo al vin brûlé. Vini Nicola. Le prenotazioni possono essere effettuate al numero 349 6533687.
Cantina del Ponte servirà, il 3 e 4 aprile, un menu che prevede asparagi in camicia con salsa olandese come antipasto, seguiti da tonno di galletto ruspante e gallotti al burro, acciughe e maggiorana. Il secondo è un fricandò di vitello e di verdure al Barbera “465”. Il dolce comprende zabaione espresso e paste di meliga. Vini Maciot. Per prenotare si può contattare il numero 0141 907003. Il Cannon d’Oro servirà l’11 e 12 aprile una rollata di coniglio con Castelmagno e funghi come antipasto, seguita da un soufflé di zucca su crema d’acciughe. Il primo piatto è l’agnolotto quadrato astigiano in salsa oro. Il secondo è il fricandò con verdure. Il dolce è la zuppa inglese. Vini Poggio Ridente.
Le prenotazioni sono disponibili al numero 0141 907794. Tutte le cene si svolgeranno alle 20:00. L’8 maggio infine, uno straordinario evento conclusivo della rassegna vedrà coinvolti tutti i cuochi di Cocconato in una cena a 10 mani al Cannon d’Oro. Cucina e arte - Nel corso delle serate, i ristoranti si trasformeranno in gallerie d’arte temporanee ospitando le opere di Artemide Gallery (Samantha Lessio, Joy Moore, Ornella Manfron e Pasley) e di Lara Valentino.
Questo il commento di Luigi Dezzani, portavoce del Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato: “Il Consorzio lavora insieme ai Discepoli di Escoffier per raccontare e valorizzare la tradizione della cucina del Monferrato, che in Cocconato trova una delle massime espressioni. Lo scorso anno abbiamo presentato il libro “I menù ritrovati di Auguste Escoffier e Silvestro Cavallito” di Helen Scalisi e Claudio Barisone, edito da Discepoli di Escoffier Piemonte e Val d’Aosta, e abbiamo assegnato dei riconoscimenti ai ristoratori storici del paese. Quest’anno abbiamo deciso di dare vita a questa rassegna, con giovani ristoratori pronti a mettersi in gioco con questo piatto della tradizione di Escoffier, il tutto accompagnato dai vini della nuova generazione di produttori cocconatesi che si sono riuniti nel nostro Consorzio”.
Aggiunge il presidente regionale e nazionale dell’Associazione Discepoli di Escoffier, Claudio Barisone: “Sono molto lieto di partecipare al gruppo di lavoro che sta dando vita a questa originale gastronomica: sto lavorando da tempo con Cocconato, con la pubblicazione del libro e “Banchetti Enogastronomici” è il coronamento di un lungo lavoro che ha reso finalmente onore a Silvestro Cavallito, un grande cuoco”. Il cuoco monferrino Beppe Sardi, tra i Discepoli di Escoffier, spiega: “Il piatto “Fricandò”, in francese "Fricandeau", viene pensato da Escoffier a base di carne di vitello, lardellata, cotta con aromi, cipolla, sedano, poi servita con il suo sugo frullato. Il fricandò è preparato anche in altre zone d’Europa e col tempo diventa un piatto tipico della cucina piemontese, lombarda e valdostana. Si inizia a prepararlo anche con altri tipi di carne e con aggiunta di verdure, cioè con una ratatouille. Si tratta di un piatto molto gustoso e nutriente, che può essere considerato anche come piatto unico”.
La rassegna si svolge con la collaborazione di GrosMarket Asti. Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato: un gruppo di imprenditori locali, innamorati del paese iscritto tra i Borghi più belli d'Italia e uniti per la valorizzazione del proprio territorio. Il compito statutario del Consorzio è quello di promuovere le attività dei soci, le rispettive strutture, i prodotti; valorizzare il turismo e le strutture ricettive di Cocconato; promuovere la partecipazione a eventi locali, nazionali e internazionali; organizzare a Cocconato eventi per la valorizzazione enogastronomica. Il presidente del Consorzio è Adriano Cavallito, vice presidente è Paolo Macchia; le aziende associate sono rappresentate nel consiglio di amministrazione.
I soci del Consorzio: Apicoltura Beeo, Apicoltura Vallera, Azienda Agricola Corte, Combriccola Marchetti, Salumificio Ferrero, Maciot, Marové, Cantina Nicola, Poggio Ridente, Benefizio di Cocconito, Distilleria Bosso, Cantina del Ponte, Osteria della Pompa, Fratelli Rocca, Cascina Rosengana, Fondato il 15 settembre 2020, il Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato ha sede nel centro del paese: qui espone e vende i prodotti delle aziende associate e organizza diverse iniziative come tasting, corsi di degustazione, corsi di formazione, corsi di apicoltura e vari eventi. Contatti Consorzio: Sito Internet: www.consorziococconato.com
Marianna Natale
8 WINE HOTEL IN VALTELLINA PER UN SOGGIORNO TRA LE VIGNE
Dormire in un wine hotel circondati dal profumo delle vigne e dai colori della natura che pian piano si prepara ad accogliere l’autunno diventa una vera e propria esperienza sensoriale. In Valtellina esistono diverse strutture pronte a regalare quest’esperienza
La vendemmia è ormai iniziata in Valtellina: agricoltori e viticoltori si arrampicano tra gli aspri pendii del versante retico pronti per raccogliere l’uva maturata sotto al sole e dare vita ai rinomati vini valtellinesi.
E proprio in questo periodo – ma non solo – la provincia di Sondrio propone diverse attività che permettono di scoprire la lunga tradizione enogastronomica della valle: dai wine trekking alle escursioni in e-bike, i viaggiatori hanno un ampio ventaglio di proposte e alternative per scoprire la Valtellina e i suoi vini. Le attività si svolgono lungo i 2.500 km di terrazzamenti vitati che caratterizzano principalmente la Media Valtellina e, proprio qui, tra un vigneto e l’altro si trovano anche diverse strutture ricettive che mirano a offrire ai viaggiatori e amanti di buon vino un luogo dove potersi fermare, rilassarsi e conoscere il territorio. La loro posizione privilegiata le rende veri e propri piccoli paradisi dove soggiornare tra i terrazzamenti vitati e respirare il profumo della natura.
Il Wine Hotel Retici Balzi a Poggiridenti
Il Wine Hotel Retici Balzi è un boutique hotel situato a Poggiridenti, non lontano da Sondrio, completamente immerso nei vigneti terrazzati tipici di questa zona. La struttura ha 11 camere che prendono nome da alcuni vini che nascono in questa zona; dotate di tutti i classici comfort, ogni stanza offre una veduta panoramica sulla provincia di Sondrio e sulle Alpi. Il centro benessere a disposizione di ospiti e turisti è il luogo perfetto dove rilassarsi e dedicarsi al proprio benessere grazie alla presenza di una vasca idromassaggio, sauna e bio sauna, doccia emozionale e una meravigliosa jacuzzi esterna che si affaccia sui vigneti, perfetta per ammirare il panorama circostante nelle giornate più calde. Chi desidera conoscere meglio il Nebbiolo delle Alpi che nasce qui può prendere parte a una delle degustazioni che il Wine Hotel propone; ad accompagnare la degustazione ci saranno assaggi di prodotti tipici, come bresaola e formaggi.
Per maggiori informazioni: https://www.hotelreticibalzi.it/
Il Wine Hotel San Carlo
Il Wine Hotel San Carlo si trova a Chiuro, in quella che – grazie alla presenza di numerose cantine e vigneti – viene chiamata la patria del vino valtellinese. Il relais nasce da un’antica stazione di posta e locanda che nel corso degli anni è stata attentamente ristrutturata. Le 12 camere si affacciano sui terrazzamenti della Valtellina regalando vedute che diventano un piacere per la vista e, all’interno di ogni camere, è presente una piccola cantina vini che offre ai viaggiatori la possiiblità di iniziare fin da subito a degustare alcune etichette del territorio. La SPA è dotata di sauna, bagno turco e piscina-relax panoramica con roof-top solarium ed è l’ideale per chi, dopo una giornata trascorsa tra escursioni e camminate, desidera rilassarsi e recuperare le forze. La cantina, con volte alte oltre 5 metri, ospita al suo interno pregiate bottiglie di vini valtellinesi mentre il ristorante unisce tradizione con un pizzico di innovazione. Nel mese di ottobre la struttura propone ai suoi ospiti un pacchetto speciale che coniuga esperienza in SPA e cena ispirata ai sapori d’autunno.Per maggiori informazioni: https://winehotelsancarlo.it/
La Locanda Via Priula a Morbegno
Situata nel centro storico di Morbegno, la Locanda Via Priula offre ai suoi ospiti un soggiorno minimal e attento ai dettagli. Le camere si affacciano sui tetti della cittadina e, grazie alla presenza del legno, ogni camera si trasforma in un nido caldo e accogliente dove riposarsi tra una escursione e l’altra; altra zona dove potersi rilassare è l’area benessere della struttura, un piccolo ma funzionale nascondiglio dove rilassarsi tra sauna finlandese, doccia emozionale e una parete di sale con area relax. Il vero protagonista della Locanda è, però, il suo Wine Bar: qui gli amanti del buon vino potranno trovare una selezione di vini naturali, biologici, biodinamici provenienti da piccoli vignaioli e aziende vinicole che amano il loro territorio e si impegnano ogni anno a offrire un prodotto di grande qualità. Anche la tipica stua in legno presente in struttura diventa il luogo perfetto dove degustare vini nazionali e internazionali.
Per maggiori informazioni: https://www.locandaviapriula.it/it/
Il Nebbiolo Wine B&B
Poco prima di Sondrio si trova il Nebbiolo Wine B&B, una struttura situata all’interno della Cantina Menegola – una cantina giovane ma che si sta facendo strada nel vasto panorama enologico valtellinese. La struttura è completamente immersa nei terrazzamenti vitati e le sue ampie e spaziose camere si aprono direttamente sul giardino e sul paesaggio circostante. La colazione alla carta è la garanzia per iniziare la giornata nel migliore dei modi, con prodotti tipici realizzati da forni e realtà della zona. Esperienza immancabile al Nebbiolo Wine B&B sono le degustazioni: gli ospiti potranno degustare alcuni “pezzi forti” della produzione della Cantina accompagnati da prodotti tipici. Chi desidera continuare il tour enogastronomico anche a tavola può scegliere tra i vari piatti proposti dal ristorante della cantina, la Tavernetta, che delizia il palato dei suoi ospiti con prelibatezze tipiche della Valtellina.
Per maggiori informazioni: https://www.cantinamenegola.it/
Cà Rossa B&B
Situato a Montagna in Valtellina, nella sottozona del Grumello, il Cà Rossa è un agriturismo b&b immerso nei terrazzamenti che offre ai suoi turisti un soggiorno semplice ma genuino, a stretto contatto con la natura. L’hotel dispone di 2 suite, dotate di ogni comfort con terrazzo panoramico sui vigneti da cui si può degustare anche la colazione, che viene fornita direttamente in camera e preparata con prodotti di alta qualità; inoltre, grazie alla tinozza finlandese che si affaccia direttamente su tutta la vallata gli ospiti potranno godersi tramonti da cartolina sui vigneti. La piccola cantina del B&B è il luogo ideale dove prendere parte a degustazioni di vini locali.
Per maggiori informazioni: https://www.carossa.eu
Agriturismo B&B Caffè e Vino
Non lontano da Sondrio, l’Agriturismo B&B Caffè e Vino si trova a Caiolo e propone ai suoi ospiti camere essenziali da dove è possibile ammirare i terrazzamenti e i filari delle vigne. La struttura, infatti, a differenza delle altre non si trova sul versante retico – dove si trovano i muretti a secco – ma sul versante orobico e questo permette ai turisti di avere sempre una veduta panoramica sui 2.500 km di muretti a secco della Valtellina. Dalle vigne del B&B nascono pregiati vini che si possono degustare grazie alle diverse degustazioni e visite guidate a produttori che la struttura propone ai suoi ospiti.
Per maggiori informazioni: https://www.agricaffevino.com/
Olmo Agriturismo
Olmo Agriturismo è una struttura nata nel 2020 a Ponchiera, una piccola frazione di Sondrio, e che mira a diventare un luogo dove riconnettersi con la natura e il paesaggio circostante. La calda accoglienza familiare invita fin da subito gli ospiti a rilassarsi e a godersi il soggiorno. Grande minimalismo ed essenzialità sono la costante di ogni esperienza e zona della struttura: nelle camere non c’è nulla di superfluo ma tutto il necessario per un vivere un soggiorno, in cucina si ritorna ai sapori essenziali scegliendo con cura le materie prime che la natura è in grado di donare mentre nella cantina dell’agriturismo si può prendere parte a degustazioni di vini di cantine vinicole del territorio.
Per maggiori informazioni: https://www.agriolmo.it/
Cà Barroni Agriresort
Situato nel cuore dei terrazzamenti valtellinesi, il Cà Barroni Agriresort è anch’esso una struttura di recente apertura situato nella zona del Sassella che offre ai suoi ospiti un soggiorno all’insegna di comfort ed eleganza. Il resort è nato a seguito di un importante lavoro di ristrutturazione: l’originalità della struttura – un rudere che in passato fungeva da stalla e deposito attrezzi – è stato attentamente ristrutturato dando vita così a una struttura ricettiva di grande impatto ma che dialoga perfettamente con il paesaggio circostante.
Il Cà Barroni dispone di 4 ampie camere, curate nei minimi dettagli, dove è possibile ospitare fino a 3 persone. Vera chicca delle camere ma, più in generale, della struttura stessa sono le ampie vetrate, grazie alle quali gli ospiti si sentiranno parte del territorio e immersi tra i terrazzamenti.
Per maggiori informazioni: https://www.cabarroni.it/
A questo link potete scaricare il comunicato stampa mentre qui trovate una selezione di immagini delle strutture.
Per maggiori informazioni: https://www.valtellina.it/
Eva Barri
“SAGRANTINO RUNNING – THE WINE TRAIL”
In Umbria, la grande festa dell’outdoor è in programma il 2 e 3 novembre 2024, nel pieno del foliage autunnale delle colline e dei vigneti di Sagrantino che circondano Montefalco (Pg) e Bevagna (Pg)
Sabato 2 novembre è in programma la “EnogastroCamminata del Sagrantino®” iniziativa di enoturismo aperta a tutti con soste e degustazioni nelle cantine del territorio
Domenica 3 novembre sarà la giornata all’insegna delle gare di corsa nella natura con la “Sagrantino Wine Trail” di 22,5 Km e la “Mevania Wine Trail” di 12,5 Km mentre per le famiglie ci sarà la “Family & Nordic Walking” non competitiva e con percorso facile
C’è grande attesa, in Umbria, per la V edizione della “Sagrantino Running – The Wine Trail”, la grande festa dell’outdoor rivolta agli atleti, ma anche a famiglie e appassionati di enogastronomia, che animerà, nel fine settimana di sabato 2 e domenica 3 novembre 2024, le terre e i vigneti del Sagrantino in foliage nei comuni di Montefalco (Pg) e Bevagna (Pg).
L’atteso evento “Sagrantino Running – The Wine Trail”, inserito nel calendario regionale FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera) Umbria, si terrà in questa V edizione, a Bevagna (Pg), dopo due anni di fantastica accoglienza nel comune di Montefalco (Pg), territori accomunati dalla plurisecolare tradizione vitivinicola incentrata sulla produzione del Montefalco Sagrantino Docg.
L’iniziativa è stata pensata dagli ideatori con la duplice vocazione di manifestazione sportiva outdoor, competitiva e non, capace di coinvolgere atleti e cultori della corsa nella natura e all'aria aperta, e di vero e proprio evento enoturistico, destinato ad attrarre tutti coloro che vogliano godere di uno spensierato weekend tra le colline umbre del Sagrantino, unendo il piacere di una camminata tra i vigneti tinti dei colori autunnali, all’esperienza di una visita alle tante cantine di produttori operanti sul territorio e aderenti all’iniziativa.
“Il format dell’evento “Sagrantino Running – The Wine Trail” è nato dall’intuito dei suoi fondatori, che hanno saputo sfruttare al meglio l’azzeccato posizionamento dell’Umbria come “Cuore Verde d’Italia” e la passione dei produttori di vino Sagrantino per il proprio territorio – spiega Enzo Angeli, Amministratore Unico Sagrantino Wine Trail SSD - La manifestazione, che quest’anno arriva alla sua quinta edizione, è cresciuta ad un livello quasi inaspettato, tanto da imporci un cambio di marcia che ha già comportato l’ingresso nel team direttivo di nuove persone altamente competenti, selezionate tra i comitati organizzativi di altre iconiche manifestazioni sportive a livello nazionale”.
Cuore pulsante dell’edizione 2024 della “Sagrantino Running – The Wine Trail” sarà la centrale piazza Silvestri a Bevagna (Pg), presso il Mercato Medioevale, luogo di partenza delle attività outdoor previste nel weekend del 2 e 3 novembre.
L’EnogastroCamminata del Sagrantino® di sabato 2 novembre 2024
Dopo l’apertura del villaggio per il ritiro di pettorale e pacco gara, la giornata di sabato 2 novembre entrerà nel vivo con la partenza dei diversi gruppi partecipanti all’EnogastroCamminata del Sagrantino®, una passeggiata guidata di circa 10 Km aperta a tutti, podisti e non, con un itinerario ad anello che condurrà attraverso vigne e colline alla scoperta del territorio del Sagrantino (iscrizioni entro il 30 ottobre https://sagrantinorunning.it/iscrizioni-3/ ).
Nel corso dell’itinerario dell’EnogastroCamminata del Sagrantino®, da percorrere solo ed esclusivamente camminando, si visiteranno quattro cantine dei produttori aderenti all’iniziativa, dislocate tra i territori di Montefalco e Bevagna, presso le quali i visitatori saranno accolti da un esperto sommelier che illustrerà le caratteristiche dei vini proposti e delle zone di produzione. Gli assaggi di vino e le degustazioni gastronomiche, queste ultime a cura del ristorante “La Cucina di San Pietro a Pettine” di Trevi (Pg), saranno organizzate su quattro tappe. La prima tappa sarà alle Cantine Briziarelli dove il Grechetto sarà abbinato all’uovo strapazzato al tartufo nero uncinato; la seconda tappa sarà alla Cantina Caprai con la degustazione di zuppa di legumi con olio e.v.o. e piante aromatiche con cottura in brodo di tartufo; la terza tappa presso la Cantina Adanti, dove poter degustare il brasato di vitello al Sagrantino e tartufo con patate; la quarta e ultima tappa sarà presso il Vecchio Molino sul Clitunno, dove si degusterà il Montefalco Sagrantino Passito DOCG della Cantina Romanelli e i dolci della tradizione umbra.
Al pomeriggio si darà l’avvio alla V edizione della “Sagrantino Running Young”, manifestazione trail per tesserati FIDAL riservata alle categorie giovanili, mentre durante l’intero arco della giornata verranno proposte attività ludiche di intrattenimento per i più piccoli e la sera si svolgerà un concerto in piazza.
La “Sagrantino Wine Trail” di 22.5 Km e la “Mevania Wine Trail” di 12,5 Km
La manifestazione proseguirà nella giornata di domenica 3 novembre con la partenza di due gare di corsa in natura, su distanze diverse, tra colline, campi e vigneti, con carattere sia competitivo che non competitivo. Alle ore 10 avrà inizio la “Sagrantino Wine Trail”, corsa competitiva riservata ai tesserati FIDAL che si svolgerà su un percorso di 22.5 Km, contemporaneamente si svolgerà la “Mevania Wine Trail” percorso che prevede sia una corsa competitiva riservata ai tesserati FIDAL maggiorenni, su una distanza di 12.5 Km, sia una corsa non competitiva, ideata come manifestazione ludico motoria aperta a tutti (iscrizioni fino ad esaurimento pettorali entro e non oltre il 31 ottobre https://sagrantinorunning.it/iscrizioni-3/ ).
Sempre nella mattinata di domenica 3 novembre è in calendario il “Family & Nordic Walking”, una camminata nordica per famiglie, non competitiva e con percorso facile, che abbraccerà un percorso di 8 Km (Iscrizioni https://sagrantinorunning.it/iscrizioni-3/ ).
Anche domenica, infine, ci sarà spazio per l’enogastronomia, con la Cooking Class che si terrà a Bevagna, a cura de “La Cucina di San Pietro a Pettine” di Trevi (Pg) che si esibirà sul tema del tartufo e i suoi utilizzi in cucina, proponendo un primo piatto della tradizione locale, i frascatelli al ragù di cortile con riduzione di Sagrantino e applicazione di tartufo.
La “Sagrantino Running – The Wine Trail” è organizzata dall’Athena ASD in collaborazione con l’Associazione Sagrantino Wine Trail SSD, sotto l’egida della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) Umbria e con il patrocinio della Regione Umbria, dei Comuni di Montefalco e di Bevagna, del Consorzio Tutela Vini Montefalco e del CONI Umbria.
Paolo Barosso
TRE AZIONI DI SVOLTA CONTRO L’OVERTOURISM (E A FAVORE DEL BUON TURISMO)
L’estate in corso ha determinato l’inserimento nel nostro vocabolario del termine inglese overtourism. La situazione invivibile nelle Cinque Terre, l’applicazione del ticket di ingresso a Venezia, l’invasione di massa di tutte le principali città d’arte (con la polemica innescata su Bologna da un articolo del New York Times, che ha raccontato il proliferare della ristorazione dei “taglieri” nel centro storico) sono aspetti profondamente critici per l’equilibrio delle zone interessate dal fenomeno, con tutte le conseguenze del caso: insofferenza delle comunità locali, perdita di residenti, chiusura di locali di servizio per le comunità, crescita di negozi turistici spesso di scarsa qualità e molto altro. Al di là delle sensazioni, i dati ufficiali dicono che l’Italia è «affetta» da disomogenea distribuzione dei flussi turistici, soprattutto internazionali. Nel 2023, il 48,1% degli arrivi turistici stranieri si è concentrato in sole sei province: Venezia (11,8%), Roma (10,2%), Bolzano (8,4%), Milano (6,9%), Firenze (5,6%), Verona (5,2%) . E non si tratta certo di un fenomeno recente. Guardando sempre alla distribuzione dei flussi nelle prime sei province italiane per numero di arrivi, il livello di concentrazione degli stranieri era pari al 53% nel 2008 e al 51% nel 2013 . Ciò significa che dal 2008 a oggi, in presenza di una crescita complessiva di ingressi internazionali, i turisti si stanno “spalmando” su più regioni anno dopo anno, così come su più mesi. Ed è sicuramente una buona notizia, perché contribuisce al contenimento del picco agostano legato al turismo interno – +4% di presenze turistiche in dieci anni (2013-2023) – e si sposa con l’allungamento della stagionalità del turismo, con un aumento più accentuato dei flussi negli altri mesi dell’anno: ciò vale in particolare per i mesi di aprile (+51% delle presenze) e di ottobre (+35%) .
Le problematiche innescate dall’overtourism, del resto, non possono e non devono trasformarsi in un movimento anti-turistico, perché così non si terrebbe conto dei benefici apportati non soltanto all’economia turistica al sistema Italia (vale il 13% del Pil), ma anche di tutti gli aspetti socio-culturali: il turismo contribuisce infatti a plasmare la cultura globale, favorendo l’incontro ed il dialogo fra differenti culture e la creazione di relazioni e, attraverso la visita, a combattere stereotipi e pregiudizi, può preservare risorse, usi e tradizioni, limitare lo spopolamento di aree periferiche a favore delle città. La vera sfida è rappresentata dal “governare” questi flussi, contenendo l’overtourism, ed è una sfida sicuramente complessa perché le azioni ad hoc per mitigare gli effetti negativi ci permetterebbero soltanto di arginare il problema. È invece necessario pensare ad interventi di sistema che vadano a modificare l’attuale governance del turismo, con l’obiettivo di ridurre le distanze tra aree ed esperienze da alto afflusso a minore afflusso per muovere i flussi turistici verso quest’ultime, creando valore economico, sociale e culturale. Affinché questo avvenga, qui tre primi step.La prima è quella di definire un modello di gestione del turismo. Oggi la situazione in Italia è frammentaria e disomogenea, con numerose best practice che potrebbero diventare esempio e modello per aree in cui invece paiono necessari interventi di innovazione. Un passaggio importante dovrebbe essere l’istituzione di un albo dei destination manager, che dovrebbero superare un esame di abilitazione. L’esame è un passaggio necessario per chi va a dirigere un’agenzia di viaggi o per chi intende fare la guida turistica, ma non per chi ha in mano le scelte che incidono sul benessere della comunità locale, sullo sviluppo del settore oltre che la gestione di fondi pubblici. Da un’analisi sulle DMO (Destination Management Organizations) italiane effettuata nel corso della mia esperienza come amministratore delegato dell’Agenzia Nazionale del Turismo-Enit emergeva che soltanto il 55% dei direttori aveva un background di provenienza legato al turismo (pubblico o privato) .
La seconda azione è l’istituzione di un centro studi nazionale con il compito di analizzare il fenomeno in profondità, mappando gli indicatori e determinando la capacità di carico delle diverse destinazioni, raccogliendo e diffondendo le migliori pratiche e proponendo soluzioni concrete ai decisori politici, diventando così un luogo di raccordo con i territori.
La terza azione di svolta prevede la valorizzazione del turismo rurale e di tutta l’enogastronomia, che è fra i driver capaci potenzialmente di consentire questo cambiamento, visto che può riequilibrare i flussi tra città e campagna ed aree interne. Come? In primis, realizzando un piano strategico nazionale capace di mettere il patrimonio enogastronomico nazionale ed i suoi asset nelle condizioni di poter creare valore duraturo per il comparto turistico italiano. Secondo l’indagine congiunta OIV-UN Tourism, 21 Paesi su 48 consultati hanno un piano strategico nazionale per l’enoturismo, e l’Italia non figura tra questi (a differenza di diretti competitor come la Spagna) . E poi, lo sviluppo del turismo delle aree interne richiede la proposta di un modello innovativo, perché qui non si può replicare quanto è efficace per Roma o Milano. Un esempio su tutti sono i trasporti: molto focus è stato dato sul tema taxi nei capoluoghi, ma come possiamo efficacemente portare i turisti all’interno del Molise o della Basilicata? Infine, la promozione e l’informazione vanno reimpostate: infatti è sempre più forte l’interesse dei turisti nello scoprire destinazioni minori e poco conosciute, basti pensare che il 93% degli italiani vorrebbe fare un viaggio alla scoperta dei piccoli borghi dell’entroterra italiano, principalmente poiché li considera luoghi di grande fascino e cultura, ma solo il 58% ne ha compiuto almeno uno nell’ultimo anno. E l’esistenza di un desiderio diffuso si può concretizzare soltanto se sussistono specifiche condizioni, in primis l’accessibilità con i mezzi pubblici e l’informazione che sono i principali punti carenti per chi vi ha svolto un viaggio .
Roberta Garibaldi
GO TO VENETO
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