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Virgilio Pronzati

Da oltre 40 anni mi occupo d’enogastronomia come giornalista specializzato, docente in vari istituti di Stato liguri e in corsi promossi da vari Enti. Faccio parte della Commissione di degustazione vini Doc Golfo del Tigullio e Valpolcevera, nonché in quella delle Docg. Autore e coautore di vari libri sull’argomento.

Virgilio Pronzati

2a Anteprima del Chianti

Anche la seconda edizione di Anteprima Chianti,

ha visto   la   presenza di   numerosi   giornalisti  (e

buyer) provenienti da vari Paesi del mondo.

Il Presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi mentre presenta

la seconda edizione di Anteprima Chianti

 

Leggi tutto: 2a Anteprima del Chianti

VINIDAMARE 2011

VINIDAMARE 2011

 

8° RASSEGNA DEI VINI LIGURI

Da sinistra: Alex Molinari, Antonello Maietta e Pierfranco Schiaffino.

Da ben otto anni, Camogli si conferma la capitale enologica regionale. Disposti lungo la suggestiva discesa che porta alla piccola spiaggia, oltre una trentina di stands gestiti da quasi settanta produttori vinicoli delle quattro province liguri, sono stati letteralmente presi d’assalto da enoappassionati, turisti e curiosi. L’iniziativa, denominata Vinidamare, organizzata annualmente nel mese di maggio dall’AIS (Associazione Italiana Sommelier) Liguria in collaborazione col Comune di Camogli, è oggi la più completa rassegna annuale dei vini liguri anche sotto il profilo qualitativo.

 

Oltre a rappresentare il comparto vitivinicolo, i vari produttori hanno avuto la possibilità di presentare e far degustare i vini delle 8 Doc liguri e, gli altri delle tre IGT regionali, ai più qualificati operatori del settore come enotecari, ristoratori, albergatori (l’oculato acquisto delle forniture per la stagione estiva e per il prossimo autunno), nonché alla stampa, in particolare quella specializzata. Non solo. Quest’anno il Comitato Organizzatore ha fatto molto di più, creando i seguenti motivi d’interesse. L’attesa pubblicazione del libro “Vinidamare”, un’opera completa e dettagliata che descrive le zone di produzione ed i vitigni, le caratteristiche organolettiche di ciascun vino, e gli abbinamenti gastronomici ideali.

 

Mentre nel fastoso Hotel “Cenobio dei Dogi” di Camogli, si svolto l’importante ed affollato convegno che ha interessato tutti i produttori vinicoli non solo liguri, dal tema “Nuovi marchi per una nuova viticultura”. Nel convegno, moderato dall’avv. Pierfranco Schiaffino (Delegato regionale AIS Liguria programmazione ed eventi, e presidente del Comitato Vinidamare), di rilevante importanza, l’intervento del Dr Roberto Barichello per la Regione Liguria, che ha illustrato compiutamente le varie fasi che prevedono la richiesta e la successiva applicazione delle nuove Denominazioni. Ossia la modifica delle attuali Doc ed IGT in DOP ed IGP (Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta) volute dalla Comunità Europea, seguiti da quelli del Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta e del giornalista Salvatore Marchese.

Gran parte dei produttori di Vinidamare 2011.

 

Di seguito altri due eventi inediti. Il primo, legato alla sommelerie nostrana, con il concorso organizzato dall’AIS Liguria per il titolo di Miglior Sommelier della Liguria, nel quale il vincitore parteciperà al concorso nazionale per l’assegnazione del titolo di Miglior Sommelier Italiano. Tra i cinque validi finalisti, una super giuria composta da Antonello Maietta (Presidente Nazionale AIS), Alex Molinari (Delegato Regionale AIS), Cristiano Cini (Resp. Concorsi AIS) e la sua consorte (vincitrice lo scorso anno per la regione Emilia Romagna), e dal giornalista Salvatore Marchese, ha decretato vincitore dell’ambito titolo, il sommelier Sergio Garreffa di Sestri Levante.

 

Il secondo, l’assegnazione del prestigioso “Premio VINIDAMARE” - A.I.S. LIGURIA e COMUNE DI CAMOGLI” a chi ha contribuito in modo significativo alla diffusione della cultura dell’Enogastronomia. A ricevere meritatamente il Premio,

Salvatore Marchese. Da anni in prima linea nella valorizzazione dell’enogastronomia nazionale, con innumerevoli articoli pubblicati nelle più autorevoli testate di settore.

 

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Produttori presenti a VINIDAMARE 2011

 

 

AZIENDA AGRICOLA

 

Az. LA RICOLLA

Az. SPAGNOLI

Az. ARRIGONI

Az. LUPI

Az. CAPELLINI

Az. KA’ MANCINE’

Az. BRUNA

Az. TENUTA ANFOSSO

Az. Cantine LITAN

Az. POGGIO

Az. GUGLIERAME

Az. GIACOMELLI

Az. VISAMORIS

Az. LAMBRUSCHI

Az. TENUTA DEI BARDELLINI

Az. ALESSANDRI

Az. ANSELMO

Az. FONTANACOTA

Az. LA PIETRA DEL FOCOLARE

Az. PODERE GRECALE

Az. F.LLI PARMA

Az. LA GINESTRAIA

Az. SANTA CATERINA

CANTINA SASSARINI

POGGIO DEI GORLERI

CANTINA BIO VIO

PICEDI BENETTINI

Az. SOMMARIVA

CANTINE BREGANTE

Az. BURASCA

Az. TERENZUOLA

CANTINA LEVANTESE

CASCINA TERRE ROSSE

MACCARIO

COOP. VALLATA LEVANTO

Az. TERRE BIANCHE

Az. CASTELLARO

Az. CALLERI

Az. BISSON

Az. TENUTA LA GHIAIA

Az. CANTINA SANCIO

EDOARDO PRIMO

CANTINA CALLERI

CANTINE LUNAE

Az. ASCHERO LAURA

Az. CALCINARA

Az. COGNATA

Az. IL MONTICELLO

Az. BEGASTI

Az. VALDISCALVE

Az. A. MACCIA

Az. FONTANACOTA

Az. CASTEL DEL PIANO

Az. CROVARA

Az. VIO CLAUDIO

Az. FORLINI CAPPELLINI

Az. RAMOINO

CANTINE BREGANTE

Az. LA BAITA

CASCINA PRAIE’

LA BAIA DEL SOLE

Az. DE BATTE’

GIUNCHEO

LE ROCCHE DEL GATTO

 

 

FOTO:

Vinidamare 1 - Da sinistra: Alex Molinari, Antonello Maietta e Pierfranco Schiaffino.

Vinidamare 2 - Gran parte dei produttori di Vinidamare 2011.

Anteprima Asti e Moscato d’Asti 2010

Anteprima Asti e Moscato d’Asti 2010

Il gruppo di sindaci e autorità con la madrina Simona Tagli.

 

Asti & Moscato d’Asti: Vini delle Feste


Dallo stesso vitigno, due vini unici: l’Asti ed il Moscato d’Asti. Godibilissimi vini per tutte le feste. La sua zona di produzione comprende 52 comuni situati nelle province d’Asti, Cuneo ed Alessandria. Sebbene il vitigno da cui hanno origine entrambi sia lo stesso, ben diversa è la loro storia. Prima nacque il Moscato (poi d’Asti), poi dal Moscato, l’Asti. Entrambi derivati dal vitigno moscato bianco di Canelli, già citato in antichi documenti del 1600 come Moscatellum.
Nel secolo successivo, Giovan Battista Croce gioelliere di Casa Savoia in Torino, descrive un particolare metodo di lavorazione, che permette al vino di mantenere zuccheri ed aromi. Carlo Gancia nel 1865, dopo esperienze sul campo fatte in Francia, col metodo della rifermentazione in bottiglia, produsse il Moscato Champagne. Nome che, col tempo, divenne Moscato Spumante. Da qui, la nascita dell’Asti.


Ad utilizzare già per primo l’autoclave agli inizi del secolo scorso per produrre spumanti, fu l’astigiano Francesco Martinotti. Poi come successe tra Meucci e Bell, l’ingegnere francese Eugène Charmat, nel 1907 ne brevettò il metodo, diffondendolo nelle cantine del vecchio continente. La prima ditta italiana che utilizzò le autoclavi per produrre l’Asti, fu la Cora di Costigliole d’Asti, seguita dalla Martini di Pessione e dalla Mirafiore-Fontanafredda di Serralunga d’Alba.
La sua produzione, si può così sintetizzare: il vino base (da cui nasce il Moscato d’Asti) dopo la chiarifica e la filtrazione, è messo in autoclave con zucchero, lieviti e fosfato d’ammonio, dove dopo una trentina di giorni, acquisisce la caratteristica spuma. Fa seguito la refrigerazione, la stabilizzazione con la filtrazione sterile, e l’imbottigliamento isobarico.

 

Matrimoni felici


Poco alcolici, freschi e sapidi, dall’aroma unico, possono berli tutti o quasi. Il Moscato d’Asti è migliore con tutti i dolci a pasta lievitata, in particolare panettone milanese, veneziana, pandolce genovese, colombe ed agnelli. Ma non solo. Ottimo con bignè e cannoli, sfogliatelle, krafen, cornetti, maritozzi, crostate con frutta bianca e gialla, charlotte e torta di mele, canestrelli e pesche e mele ripiene. Mentre l’Asti, leggermente più alcolico con maggior freschezza, effervescenza e spuma contrae matrimonio d’amore con la classica Saint Honorè, millefoglie con chantilly e zabaglione, pandoro veronese (perché senza uvetta e scorzette candite ma più ricco in burro rispetto ad altri) panna cotta, cavolini, bavaresi alla vaniglia e con frutti bianchi o gialli, monte bianco ed altri. Ottimo per cocktail di frutta, macedonia, nei semifreddi e gelati, creme per farcire, nell’impasto per chiacchiere o bugie e torte lievitate e, addirittura per alcuni piatti tradizionalmente salati, come nel risotto, nell’anatra all’arancia, con foie gras e con formaggi erborinati. Infine, in particolare d’estate, conversando. Gli zuccheri contenuti sono subito disponibili e così i sali minerali, che sostituiscono quelli perduti sudando. In ultimo, perché è un piacere berli.
Cinquantadue bottiglie l’anno, una almeno per settimana.

 

Colline vitate di Mango sotto la neve.L’uva e la zona di produzione


Il moscato bianco (o di Canelli) è il più antico e diffuso vitigno che alligna in Piemonte. Partito dalla Grecia, probabilmente dalla Tessalia, approdò in Piemonte nel Medioevo, ma le prime notizie scritte sul vino risalgono al Cinquecento.
La sua zona di produzione è vasta e varia, comprendente 52 comuni: 28 ad Asti, 15 a Cuneo e 9 ad Alessandria. Da uno studio elaborato anni fa dal compianto Renato Ratti, nell’area di produzione, esistono 4 sottozone di cui ciascuna facente capo ad un specifico comune. Santo Stefano Belbo con Moscato d’ottimi profumi ed aromi, dal corpo leggero ma equilibrato. Canelli con Moscato di ottimo corpo e profumi persistenti, Calamandrana con Moscato pieno e fruttato, Acqui (in particolare Strevi) con Moscato di grande equilibrio.

 

La manifestazione Il nostro Pronzati al lavoro.

 

Per la seconda volta, come per i vini più prestigiosi, l’Asti e il Moscato d’Asti hanno avuto meritatamente la loro anteprima, avvenuta nel seicentesco Castello Busca di Mango. Ad organizzarlo e promuoverlo, l’Associazione Enoteca Regionale Colline del Moscato presieduta da Valter Bera. Un tasting esclusivo, riservato prima a giornalisti di settore, e poi ad enoappassionati e golosi gourmet. Una piacevole kermesse di 5 giorni - dal 2 all’8 dicembre 2010, iniziata con la degustazione alla cieca o palese di 74 vini dedicata ai giornalisti.

 

Negli altri giorni, sempre dalle 11 alle 19, numerosi visitatori sono stati deliziati dai seguenti golosi incontri. Sabato 4 nei saloni dell’Enoteca si è tenuto il Moscato Wine Bar: dal mattino degustazione dei vini presenti all’evento, mentre in serata, alla pari di un drink club, tutti coctail a base di Asti e Moscato d’Asti Docg dei soci dell’Enoteca Regionale Colline del Moscato, realizzati da grandi barman al ritmo di musica dei Feed Good Production.


Domenica 5, quarta edizione di Dolci Emozioni: dal mattino banco d’assaggio dei vini Asti e il Moscato d’Asti dei soci dell’Enoteca Regionale, poi nel corso della giornata, gli stessi vini abbinati ad irrinunciabili dolci del territorio, in collaborazione con la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa di Cortemiglia. Lunedì 7 e martedì 8 degustazione d’Asti e Moscato d’Asti dei soci dell’Enoteca Regionale. Nell’ultimo giorno, concomitante, l’evento Moscato d’Asti Nuovo in Festa a Santo Stefano Belbo, giunto alla 20a edizione. Un festoso ma importante momento, col seguito convegno-dibattito “Moscato d’Asti ed Asti: ieri, oggi…domani”.

I vini passati al vaglio della Commissione di giornalisti.Il Wine Tasting


Nell’ampia sala dell’Enoteca del Castello di Mango adibita alle degustazioni, una dozzina di giornalisti specializzati provenienti da tutta Italia, hanno degustato e valutato 74 vini, di cui sette Asti: sei 2010 ed uno 2009, cinquantacinque Moscato d’asti 2010, sei Moscato d’Asti 2009, cinque Piemonte Moscato Passito e un Vino Bianco aromatico da uve stramature. Dalle mie personali valutazioni, dei sei Asti 2010: 1 ottimo, 2 buoni, 2 discreti e 1 sufficiente. Medio-buono l’unico Asti 2009. Vario il quadro dei 55 Moscato d’Asti 2010: 9 ottimi, 18 molto buoni, 6 buoni, 10 discreti, 6 sufficienti e 5 molto disarmonici e mediocri. Dei 5 Moscato Piemonte Moscato Passito 3 ottimi, 1 buono ed 1 discreto. Buono l’ultimo da uve stramature.
Facendo una sintesi dei due vini Docg, quelli dell’annata 2010 all’olfatto hanno espresso – ovviamente – profumi più delicati, fini, varietali e persistenti di quelli pur buoni dell’annata precedente. Ricorrenti, gli aromi floreali e vegetale-aromatici di fiori di sambuco, acacia, mughetto, zagara, salvia e muschio. Netti quelli fruttati con note d’ananas, banana, pesca, miele e agrumi. Negli altri, la maggior parte ha presentato una buona armonia, mentre il resto ha messo in mostra lievi disarmonie per gioventù.


L’ospitalità

La location dell’evento, non poteva avere sede migliore: il grande e suggestivo Salone d’onore del Castello di Mango. Dopo il saluto del sindaco di Mango Silvio Stupino e gli interventi d’altri Sindaci del comprensorio dei due vini Docg, del Presidente dell’Associazione Colline del Moscato Valter Bera e d’alcune autorità, è stata servita una raffinata Cena di Gala realizzata dal chef e patron Carlo Rinaldi, accompagnata dai pregiati vini dei soci dell’Enoteca. Ospite d’onore, la bella ed effervescente Simona Tagli, vera e propria Lady del Moscato d’Asti. Di buon livello, anche il pranzo di commiato. Ottima nel nostro caso, l’ospitalità: pernottamento e colazione nell’Azienda Agricola e agriturismo Brusalino di Mango. Un vecchio cascinale perfettamente riattato, dove oltre la cantina, diverse confortevoli camere e un ristorante dove sono servite golosità locali, sposate ai vini aziendali.

Indirizzi utili


Associazione Enoteca Regionale Colline del Moscato - Piazza XX Settembre 20 - 12056 Mango (CN) - Tel 0141/89141 - Fax 0141/839914 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ristorante Castello di Mango - Piazza XX Settembre 20 - 12056 Mango (CN) - Tel 0141/89141 - Fax 0141/839914.

 

Azienda Agricola e agriturismo Brusalino - Località Brusalino 43/A - 12056 Mango (CN) - Tel & Fax 0141/89326 - www.brusalino.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Vini & Produttori



Asti Docg 2010



L’elenco, riporta nell’ordine, i vini degustati.


1) Cà dei Mandorli - Castel Rocchero; 2) Cesare Pavese Cantina Vallebelbo - Santo Stefano Belbo; 3) La Selvatica Caudrina - Castiglione Tinella; 4) Martini e Rossi; 5) Villa Jolanda Santero Fratelli - Santo Stefano Belbo; 6) Terrenostre sca - Cossano Belbo.

Asti Docg 2009

7) Bera - Neviglie.

 

Moscato d’Asti 2010


8) Bellati Maria Carla Az. Biologica - Acqui Terme; 9) Bera - Neviglie; 10) Monteolivo Bersano - Nizza Monferrato; 11) Ribota Boeri Alfonso - Costigliole d’Asti; 12) Valdiserre Borgo Isolabella - Loazzolo; 13) Brusalino - Mango; 14) Dei Giari Cà dei Mandorli - Castel Rocchero; 15) Cà del Principe - Santo Stefano Belbo; 16) Lumine Cà d’ Gal - Santo Stefano Belbo; 17) Cà ed Balos Cà ed Balos di Bonacina Renata; 18) La Baudria Canapaio Roberto - Santo Stefano Belbo; 19) Cantina della Porta Rossa - Diano d’Alba; 20) Valamasca Cantina Produttori Vinchio e Vaglio - Vinchio; 21) Pavese Cantina Vallebelbo - Santo Stefano Belbo; 22) Barisel Cascina Barisel - Canelli; 23 Cascina Castlet - Costigliole d’Asti; 24) Cascina Galletto - Santo Stefano Belbo; 25) Bricco Riella Cascina Pian d’Or - Mango; 26) Florì Cascina Tinnirello - Mango; 27) Pian Pezzea Cascina Valon - Neviglie; 28) Caudrina Caudrina - Castiglione Tinella; 29) Brich Menu Cerrino Sergio - Trezzo Tinella; 30) Colle Peitino - Castiglione Tinella; 31) Moncalvina Coppo srl - Canelli; 31 bis) Sourgal Elio Perrone - Castiglione Tinella; 32) Enrico Serafino - Canale d’Alba; 33) Teresina Ferrero di Gallo Teresina - Santo Stefano Belbo; 34) Gallina Pierino - Santo Stefano Belbo; 35) Gatti Piero sas - Santo Stefano Belbo; 36) Piccole Gioie Ghione Anna - Canelli; 37) Grasso Fratelli - Treiso; 38) I Vignaioli di Santo Stefano ss - Santo Stefano Belbo; 39) Badis La Badia - Colosso; 40) La Bruciata - Santo Stefano Belbo; 41) La Giribaldina - Calamandrana; 42) La Tribuleira - Santo Stefano Belbo; 43) Manfredi A e C sas - Farigliano; 44) Sigillo Blu Martini e Rossi; 45) Rocca delle Uccellette Michele Chiarlo - Calamandrana; 46) Mustela - Trezzo Tinella; 47) Cascina Fiori Oddero Poderi e Cantine - La Morra; 48) Roca Neira Poderi Roccanera - Cossano Belbo; 49) Prunotto srl - Alba; 50) Maggiorina Rivetti Massimo - Neive; 51) Villa Jolanda Santero spa - Santo Stefano Belbo; 52) Solatio Sarotto Roberto - Neviglie; 53) Selectvini - Canelli; 54) Sobrero Settimo - Castiglione Falletto; 55) Tenuta del Fant Tenuta Il Falchetto - Santo Stefano Belbo; 56) Centive Tenuta Olim Bauda - Incisa Scapaccino; 57) Vignot Terrabianca - Mango; 58) Spatuss Terrenostre sca - Cossano Belbo; 59) San Grod Torelli Mario - Bubbio; 60) Casot Tranchero Osvaldo - Mango; 61) Villa Giada Villa Giada - Canelli; 62) Voghera Luigi - Neive.


Moscato d’Asti 2009


63) Adriano Marco e Vittorio - Alba; 64) Vigneto Gallina Antichi Poderi dei Gallina - Neive; 65) Bera - Neviglie; 65 bis) Canavero Romano - Castagnole Lanze; 66) Paiè Cantina Alice Bel Colle sca - Alice Bel Colle; 67) Fratelli Ferro - Castiglione Tinella; 68) Sorì Camo - Rapalino Fratelli - Neviglie.

 

Piemonte Moscato Passito


69) Il Palio 2007 - Cantina Sociale Vallebelbo - Santo Stefano Belbo; 70) Aviè 2007 Cascina Castlet - Costigliole d’Asti; 71) Seren 2007 Metilde di Sandri Mario - Alba; 72) Tardì 2005 Cerrino Sergio - Trezzo Tinella; 73) Di d’Festa 2003 Ferrero di Gallo Giuseppina - Santo Stefano Belbo.

 

Da uve stramature


Spurì 2004 Cascina Galletto - Santo Stefano Belbo.


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Foto di Mara Musante

Il gruppo di sindaci e autorità con la madrina Simona Tagli.

Il nostro Pronzati al lavoro.

I vini passati al vaglio della Commissione di giornalisti.

Colline vitate di Mango sotto la neve.

“Sapori di Genova” a Slow Fish

Sapori di Genova” a Slow Fish

 

Di Virgilio Pronzati

 

Quattro giorni di laboratori sui piatti genovesi a base di pesce abbinati a vini liguri

Alcuni ristoratori

Quest’anno tra gli innumerevoli motivi d’interesse proposti da Slow Fish, spiccava l’isola del gusto Sapori di Genova. Un ristorante allestito al primo piano del Padiglione B della Fiera Internazionale di Genova che, per tutti i quattro giorni proponendo i piatti tipici liguri, ha deliziato un numero sempre crescente di visitatori. Un’idea vincente nata dal progetto “Genova Gourmet”, promosso da Camera di Commercio presieduta da Paolo Odone con la collaborazione dell’Ascom-Fepag e Confesercenti-Fiepet, per valorizzare la ristorazione genovese d’eccellenza e i prodotti certificati del territorio. In primis quelli DOP e DOC come l’olio extravergine d’oliva Riviera Ligure, il Basilico genovese, i vini Golfo del Tigullio e Valpolcevera, le acciughe sotto sale del Mar Ligure I.G.P. ed altre specialità come il pesto.

 

L’isola del gusto, gestita da 15 ristoratori del Genovesato, comprendeva dei veri e propri laboratori di degustazione guidata dei piatti “sapori di Genova” proposti in abbinamento con i vini delle quattro province presenti nella vicina l’Enoteca Regionale della Liguria e della Lunigiana. Il cliente dopo aver scelto il piatto, lo abbinava al meglio, acquistando il vino preferito nella vicina enoteca. Un percorso goloso che ha fatto gustare e conoscere il patrimonio enologico regionale.

Il venerdi 27, i piatti della cucina genovese si sposavano con i vini della provincia di Genova; sabato 28 si abbinavano con quelli dello Spezzino, domenica 29 era la volta con i vini della provincia di Savona e, lunedì 30 maggio, con i vini dell’imperiese. Il prezzo di ogni piatto era di 8,00 euro.

 

Ecco i 15 Ristoranti con il rispettivo piatto.

Manuelina di Recco: Cubo d’alici marinate con verdure e prescinseua su vellutata di melanzane.

Lino di Recco: Julienne di seppie con salsa d’acciughe e fior di cappero su concassè di pomodorini.

Trattoria Franca di Genova: Lo sgombro saporitissimo.

Ombre Rosse di Genova: Stokke e bacilli (Stoccafisso con favette secche).

Lupo Antica Trattoria di Genova: Tortino di polpo allo zenzero avvolto nel lardo di Colonnata.

Antica Osteria della Castagna di Genova: Il Cappon Magro moderno.

Ristorante Benita di Cogoleto: Acciughe ripiene alla ligure con confettura d’arancia e zenzero e cuore di cozze reinterpretate con confettura di lamponi e peperoni.

La Rose en table-vino e desinare di Genova: Gallinella sfilettata in crosta di cereali con pesto leggero.

La Forchetta Curiosa di Genova: Sformatino d’acciughe alla Camoglina.

Ristorante da Felice di Chiavari: Mupa in marinatura con sali bilanciati alle erbe liguri.

Trattoria Andrea di Genova: Lo zimino di seppie.

Osteria degli artisti di Genova: Riso venere con ragù di totani.

Ciupin di Chiavari: Savoiarda di polpo con verdure nostrane.

A due passi dal mare di Genova: Soufflè di stoccafisso con salsa pesto e chips di patate.

Il Baluardo di Genova: Ravioli di pesce in salsa di gamberi.

Gli ultimi due, presenti solo il lunedì 30 maggio.

Alcuni ristoratori

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Nelle foto: sette dei 15 ristoratori presenti a Slow Fish 2011.

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