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Vini

OSCAR.697 Primo Vermouth DELLA RINALDI

 

Nel portfolio prodotti di Rinaldi: un Vermouth per la prima volta

nella storia della società di distribuzione bolognese

 

 E’ stata affidata a Rinaldi la distribuzione in esclusiva per l’Italia di OSCAR.697: una novità per la società di distribuzione, che per la prima volta acquisisce nel suo portfolio un Vermouth.

OSCAR.697 nasce da un’idea di Stefano Di Dio, che avvalendosi della preziosa collaborazione di Oscar Quagliarini, uno dei migliori bartender italiani, David Caon, designer, e Oreste Sconfienza, vermuttista, ha dato vita ad una linea di prodotti unici, che esaltano la contemporaneità di un prodotto della tradizione italiana, con la creazione della società OSCAR.697 Srl nell’aprile del 2013.

Tre le referenze, le cui ricette, uniche ed esclusive, sono state create nel pieno rispetto del disciplinare produttivo in materia di Vermouth:

OSCAR.697 Rosso – Vermouth storico di Torino IGP

La base è costituita dal vino Trebbiano di Romagna, scelto per la sua neutralità e persistenza. In degustazione si notano marcati sentori di assenzio, rabarbaro e liquirizia. Il colore è intenso. Il volume alcolico si attesta al 16 % vol. con 140 gr/l di zucchero, il minimo concesso da regolamento, per un prodotto meno stucchevole e più adatto alla miscelazione. È ideale da gustare con ghiaccio o per la creazione di cocktail con London dry gin, whisky e rum.

OSCAR.697 Bianco - Vermouth storico di Torino IGP

Quella del Vermouth Bianco è la ricetta n°773, e ha una forte caratterizzazione di bergamotto, Yarrow (achillea millefoglie), pepe nero e fiori di sambuco. Fresco, delicato e perfettamente bilanciato in ogni sua componente, come OSCAR.697 Rosso ha un contenuto alcolico di 16 % vol. con 140 gr/l di zucchero. È ideale da gustare con ghiaccio o per la creazione di aperitivi con prosecco e cocktails con tequila, vodka e rum agricoli. 

OSCAR.697 Extra Dry - Vermouth storico di Torino IGP

La ricetta del Vermouth Extra Dry è la n°771. Le caratteristiche principali sono l’aroma di finocchietto selvatico e rosa canina, mentre l’ingrediente innovativo che lo contraddistingue è l’estratto d’infuso di quercia. Ha un contenuto alcolico di 18 % vol. con un residuo zuccherino quasi nullo, pari a soli 5 gr/l, il che permette di ottenere un prodotto secco ma al contempo  estremamente aromatico. Ideale in mixology, la sua produzione è limitata a 1200 litri per lotto.

Vermouth Oscar.697 in Italia è venduto e distribuito esclusivamente da Fratelli Rinaldi Importatori (www.rinaldi.biz). Per conoscere alcuni dei clienti vendenti il prodotto, contattare il numero 051-4217811. 

Fratelli Rinaldi Importatori nasce nel 1957 e si è affermata come una delle più dinamiche e apprezzate Società di distribuzione di prodotti alcolici sul mercato italiano.

La distribuzione del Vermouth Oscar.697 si aggiunge agli altri prestigiosi prodotti, testimoniando la continua ricerca volta a far fare conoscere nuove realtà nell’universo dei distillati sia esteri che italiani. 

 

LA TORDERA

 

 

Prosecco Superiore DOCG dai vigneti storici e antiche viti Tittoni “Rive di Vidor” 

L’azienda vitivinicola La Tordera è situata nell’area di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG dove, da quasi un secolo, la famiglia Vettoretti trasforma con passione le uve dei propri terreni in vini di eccellente qualità. I vigneti sono da sempre il cuore pulsante della produzione La Tordera che lavora esclusivamente le uve provenienti da terreni in conduzione diretta e che effettua ogni singola fase di produzione all’interno dell’azienda con un controllo diretto sulla qualità in ogni fase di lavorazione. La raccolta delle uve viene eseguita rigorosamente a mano, per preservare l’integrità a la naturalezza delle stesse; grazie alla vicinanza dei vigneti alla cantina è possibile ridurre al minimo l’aggiunta di solfiti all’uva che arriva intatta in cantina. Il risultato è un vino di alta qualità, più sano e di maggiore bevibilità.

Una delle punte di diamante della produzione La Tordera rende omaggio a uno dei vigneti più storici dell’azienda denominato “Rive di Vidor”, in passato proprietà di un illustre personaggio del paese chiamato il cavalier Tittoni. Grazie al terreno calcareo, alla ripidità delle antiche viti di Glera e Perera e alla particolare esposizione al sole, si ottengono delle uve aromatiche e allo stesso tempo dolcissime che sfociano in un’etichetta capace di celebrare tutte le sfumature del Prosecco di Valdobbiadene DOCG.

Il Prosecco Tittoni Dry “Rive di Vidor”  è contenuto in una confezione che anticipa la raffinatezza del vino che racchiude, dal sapore molto intenso e nobile con sentori di frutta. Presenta un colore brillante, giallo paglierino con riflessi dorati e un profumo complesso e vellutato con sentori di mela gialla poco più che acerba, susina gialla, bouquet di fuori bianchi, predominanza di rosa bianca, una leggera speziatura e balsamicità.

Tittoni Dry “Rive di Vidor” con il suo gusto elegante ed estremamente raffinato e un perlage persistente a grana minuta, è  adatto per accompagnare diverse occasioni di consumo, come aperitivo ma anche a tutto pasto o con della pasticceria secca. Molto amato dagli intenditori, ha ricevuto una medaglia d’oro da Gilbert&Gilbert, importante guida enologica francese.

 

BOLLICINE VELENOSI

Con l’approssimarsi delle festività natalizie, Velenosi Vini invita tutti a festeggiare proponendo la sua preziosa selezione di Bollicine, che bene si adattano per i brindisi di Natale e Capodanno.

È possibile scegliere, magari in abbinamento a prodotti tipici del territorio piceno che ne esaltino le caratteristiche organolettiche, tra i tre metodo classico suggeriti da Velenosi: Gran Cuvée, Gran Cuvée Gold e The Rose.

Per chi cerca un vino secco di grande personalità, il Gran Cuvée si caratterizza per un colore giallo paglierino con riflessi dorati, dal perlage fine e persistente. Al naso è intenso, complesso, con sentori di crosta di pane, ribes bianco e uva spina, in un perfetto connubio tra freschezza e profondità. Al palato si rivela morbido e particolarmente sapido. Ricco e suadente, con elegante effervescenza, è affascinante in apertura per corpo, complessità e persistenza. Questo metodo classico riposa sui lieviti per almeno 36 mesi.

Particolarmente indicato in accompagnamento a un classico della cucina marchigiana e di questo territorio: le olive all’ascolana.

Il Grand Cuvée Gold rimane in bottiglia e sur lie per almeno 10 anni. Il suo colore oro antico brillante è illuminato da riflessi di grande vivacità. Al naso sprigiona la sua incredibile complessità fruttata: si distinguono gli agrumi canditi, il frutto della passione, il lampone e il ribes, con note di lavanda essiccata, nocciole, biscotteria e crosta di pane integrale, vaniglia, miele di castagno, con sentori di etereo e balsamico. La bollicina è setosa e il suo gusto è equilibrato, con corpo intenso, fresco e sapido, che evolve in intensità e persistenza. Il finale è lungo, con rimandi fruttati e di biscotteria. Una perfetta espressione di longevità.

Perfetto in abbinamento al piccione ripieno al miele, ricetta che è sempre stata protagonista in banchetti e cene importanti.

Se Gran Cuvée e Gran Cuvée Gold sono il risultato di un assemblaggio di Chardonnay e Pinot Nero vinificato in bianco, The Rose è un Pinot Nero in purezza, vinificato in rosato. Il colore rosa antico è esaltato da riflessi ramati. Intenso e complesso, al naso rivela note floreali e fruttate di ciliegie mature e ribes, svelando successivamente la croccante crosta di pane, per chiudere con note di pepe rosa. Il gusto è strutturato, con buona persistenza e grande armonia. Si possono apprezzare le sensazioni fresche di fiori e frutti, con una punta di tabacco che completa il quadro gustativo.

The Rose è sicuramente la scelta indicata accanto all’agnello allo scottadito, con le bistecchine insaporite da un battuto di lardo, rosmarino e aglio e servite caldissime (da cui il nome).

Angela Velenosi ha fondato l’Azienda nel 1984 ed è senza dubbio la figura più importante per la promozione dei vini marchigiani nel mondo. La forte passione per il territorio Piceno, l’amore e la determinazione hanno portato la Velenosi ad essere una delle aziende più riconosciute e stimate. La produzione parla di autenticità e di vitigni autoctoni ed è composta da vini bianchi, rossi, spumanti, vini da dessert e vini biologici. L’eleganza e i profumi sono elementi riconoscibili nell’identità di tutta la collezione Velenosi. Ad oggi l’azienda è in continua crescita sul mercato nazionale e internazionale, un trend che si sta consolidando ormai negli anni.

 

Adele Bandera

 

 

DA BISOL LE DUE ESPRESSIONI ESTREME DEL VIGNETO PIU' PREZIOSO D'ITALIA, IL CARTIZZE

Cartizze foto Mattia Mionetto

Bisol offre ai winelovers due versioni per i brindisi delle Feste, dal più tradizionale al più innovativo: il Cru Cartizze e il Private

Cartizze. Due interpretazioni profondamente diverse che esprimono al meglio l'unicità della collina del Cartizze, come dichiara Gianluca Bisol, Presidente della Bisol viticoltori dal 1542 “la combinazione perfetta tra un microclima pedemontano ed un terreno antichissimo di arenaria Marina conferiscono alle uve caratteristiche aromatiche impareggiabili e preziose”.

Il Cru Cartizze, spumante amato per il suo fine perlage ed elegante fresca morbidezza, e il Private Cartizze, spumante extra brut a rifermentazione in bottiglia proposto in edizione limitata, hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.

Bisol coltiva direttamente il podere situato sulla zona sommitale della collina del Cartizze, il più costoso vigneto da bollicine al mondo, perfetto esempio della passione per la viticoltura eroica che Bisol tramanda da 21 generazioni sin dal 1542.

PRIVATE CARTIZZE DOCG Extra Brut 2013

Metodo Classico - Rifermentato in bottiglia - Non dosato

Frutto di lunghe ricerche in campo enologico, nasce dopo

21 mesi di affinamento in bottiglia: uno spumante elegante,

evoluto, persistente e particolarmente longevo. La

rifermentazione in bottiglia rappresenta la strada più

interessante per esaltare le particolarità del Cartizze. È un

grande vino da apprezzare a pasto, dove sprigiona al palato

la sua elegante ed infinita personalità. Uno spumante non

dosato, con residuo zuccherino di 0,5 g/L, pensato per

abbinamenti importanti e perfetto con i crostacei .

CRU CARTIZZE DOCG Dry 2016

Metodo Martinotti - Rifermentato in acciaio

Giallo paglierino, con luminosissimi riflessi che virano da

tinte pastello a tonalità dorate, questo Cartizze rimanda a

una interessante intensità e ricchezza cremosa. Il suo

approccio olfattivo è caratterizzato da una complessità di

freschi profumi, dai frutti a polpa bianca, agli agrumi, alla

pesca e l’albicocca, toccando le florealità dei sentori di rosa,

con una nota di mandorla. Perfetto da degustare in ogni

momento del giorno, accompagna in modo eccellente i

tradizionali dolci del Natale.

 

 

Michela Sandel

PORTHOS GEOSENSORIALE

 

Di Giovanni De Vecchis 

 

A fine novembre si è tenuto a Milano un seminario-degustazione sulla “degustazione geo-sensoriale”. La serata condotta da Sandro Sangiorgi di Porthos, ha preso spunto dal libro “Il vino capovolto” (ed. Porthos 2017). Si tratta di un’opera divisa di due parti, nella prima sono descritti i principi e le motivazioni su cui si fonda la degustazione geo-sensoriale, (il testo originale è del professore Jacky Rigaux responsabile della formazione continua presso l’Université de Bourgone), la seconda “Altri scritti” raccoglie alcune note di Sangiorgi riguardanti le sue esperienze didattiche in tema di degustazione degli ultimi sei anni. Va premesso che il libro, come il seminario, sono riferiti alla degustazione dei vini di Borgogna, patria indiscussa del Pinot noir e territorio ricco di minerali, dai sottosuoli sedimentari marini di epoca giurassica.

In cosa differisce la degustazione sensoriale dalla degustazione geo-sensoriale? Lascio che lo spieghino direttamente le parole di Rigaux, che introducono al testo.

  (*)“Sul piano della degustazione, due sono i parametri di riferimento, il primo riguarda la dimensione biochimica del vino, in particolare la sua materia, sulla quale non è difficile intervenire avendo a disposizione almeno 300 additivi, con in testa la gomma arabica e i lieviti industriali. Il sapere enologico alla base di questo modo di degustare, chiamato analisi o valutazione sensoriale, si fonda essenzialmente sulla chimica organica - insegnamento basilare nel corso degli studi delle scuole di enologia - la quale studia l’estratto secco del vino, la gradazione alcolica, i tannini e l’acidità. Il fatto che i composti organici - naturali o artificiali - abbiano un odore facilmente riconoscibile, fa comprendere quanto l’analisi sensoriale, praticata da enologi, sommelier, professionisti e critici, si sia concentrata sull’olfatto e sull’identificazione degli aromi. Il secondo parametro interessa la dimensione minerale del vino, quella che accompagna la degustazione geosensoriale”…“Il parametro si fonda sulla chimica inorganica, scienza che l’enologia contemporanea non ha certo preso a fondamento.”… “Inoltre la chimica inorganica per ora, non offre alcuna possibilità di intervento sui minerali naturali del vino; per giunta questi non hanno odore, ma si gustano”…“La degustazione geosensoriale s’interessa ai luoghi di nascita del vino, ai diversi minerali presenti nei terreni (calcarei, granitici, silicei, vulcanici etc.) e pone l’accento sull’aspetto tattile e sulla sapidità, senza ignorare però gli aromi, colti soprattutto nel retro-olfatto”.

(*)dall’introduzione di Jacky Rigaux de “Il vino capovolto”

 

 

I vini degustati, provengono da sette diversi Climats della Borgogna, tutti di proprietà di Valerie e Bruno Clavelier. Sono tutti Pinot Noir in purezza e tutti dell’annata 2013 avendo il produttore esaurito le precedenti. L’età dei vigneti va dai 35 ai 90 anni. I suoli sono essenzialmente calcarei con presenza di formazioni diverse (Comblanchien, Premeaux, Ooliti bianchi, Chailles) alternati a strati sabbiosi, limosi e argillosi e si differenziano tra loro per la predominanza di una o più delle componenti comuni.

Vosne Romanée “La combe Brulée”

Vosne Romanée “La Montagne”

Vosne Romanée “Les Hautes de Beux Monts”

Vosne Romanée 1er Cru “Aux Brulèes”

Vosne Romanée 1er Cru “Les Beaux Monts”

Chambolle Musigny 1er Cru “La Combe d’Orveaux”

Chambolle Musigny 1er Cru “Les Noirots”

L’impressione complessiva che si è avuta degustandoli, è stata quella di vini ben fatti ed eleganti, con tannini giovani e ancora spigolosi, che grazie ad una spiccata acidità e sapidità minerale di pietra focaia, sono arrivati in bocca tesi e verticali, facendo presagire un lungo futuro da invecchiamento.

Unico rimpianto non aver avuto a disposizione per un confronto, almeno una bottiglia di una vecchia annata.

 

UN OTTIMO 2017 PER LA CANTINA SANTA VENERE: MENZIONI SULLA STAMPA STRANIERA E DUE PREMI DA "VITAE LA GUIDA VINI 2018"

Dopo le diverse menzioni positive da parte di alcune tra le migliori riviste specializzate straniere, l'Azienda calabra Santa Venere ottiene - per il Cirò Rosso Classico Superiore Federico Scala Riserva 2014 - il massimo punteggio da parte del celebre annuario curato dall'Associazione Italiana Sommelier. Lo stesso vino riceve anche il premio speciale Tastevin da parte dell'AIS 

Un'ottima annata quella del 2017 per la Cantina Santa Venere, che nel 2017 ha ricevuto onorevoli riconoscimenti all'estero e in Italia. 
Il Santa Venere Cirò Rosso Gaglioppo, è stato valutato positivamente da Decanter, rivista britannica tra le più influenti al mondo, nel suo speciale Italy 2017, ed è stato citato anche dalla stimata wine journalist di fama internazionale Jancis Robinson nella sezione del suo sito dedicata ai vini della settimana (www.jancisrobinson.com).

Il Federico Scala Cirò Rosso Riserva a base di uva Gaglioppo è arrivato per la seconda volta alla finale per il conseguimento dei Tre Bicchieri della guida Vini d'Italia di Gambero Rosso.

Il Vescovado IGP Calabria Bianco a base di uve Guardavalle ha ottenuto il punteggio di 90 su 100 su The Wine Advocate, la celebre guida americana del degustatore Robert Parker.

Ma anche in Italia Santa Venere ha ottenuto diversi riconoscimenti: "Vitae - La guida vini 2018" dell'Associazione Italiana Sommelier è una delle pubblicazioni di riferimento per il mondo dell'enologia nel nostro Paese. Essa decreta i vini che l'AIS ritiene i migliori del panorama italiano: tra essi  - nella guida presentata lo scorso ottobre - Il Cirò Rosso Classico Superiore Federico Scala Riserva 2014 della cantina Santa Venere, che  si è aggiudicato ben due importanti riconoscimenti. 

Il Cirò di Santa Venere, infatti, è nel novero delle etichette che hanno conquistato il massimo punteggio - il titolo di Quattro Viti - risultato da una accurata scelta nell'ambito di "un’opera di selezione che ha messo sotto la lente di ingrandimento circa 30.000 vini, tutti degustati rigorosamente alla cieca. I numeri sono sempre altissimi: più di 15.000 le referenze selezionate e 2.500 le aziende recensite", spiega in un comunicato stampa l'Associazione Italiana Sommelier. Oltre alle Quattro Viti il Cirò Rosso Classico Superiore Federico Scala Riserva 2014  - è stato insignito del premio “Tastevin AIS”, sigillo che certifica il vino più rappresentativo della regione di appartenenza.

Santa Venere raggiunge dunque anche i vertici dell'enologia italiana e conferma l'eccellenza delle sue uve e il profondo legame con il territorio e le sue tradizioni.

Il Cirò Rosso - spiega Jancis Robinson - ha 'fragranti sentori di ribes e bacche', 'un profumo roseo ed un sapore fruttato di facile approccio; avvincente e maestoso, è un vino dalla 'texture vellutata' con armonici sentori di frutti rossi, ed una struttura giustamente tannica.


L’Azienda Agricola Biologica SANTA VENERE si estende per circa 150 ettari sulle colline dell’antica terra di Cirò, piccolo paese della Calabria dalle antichissime origini e particolarmente significativo per la sua storia e cultura. Le terre sono di proprietà della famiglia Scala fin dal 1600 e Federico Scala ne prende in mano le redini nel 1960. Grazie a lui nasce il centro aziendale che porta il nome del torrente che attraversa la proprietà, SANTA VENERE. Nel 2000 anche il figlio Giuseppe Scala si inserisce attivamente nel settore, dando una nuova impronta all’azienda con l’aiuto dell’enologo Riccardo Cotarella. Inizia il processo di vinificazione e vengono prese decisioni fondamentali quali operare in regime biologico (tuttora orgoglio dell’azienda), puntare sui prodotti autoctoni per esaltare la propria terra, e dare un’impronta moderna all’immagine dei prodotti. 

Nella loro tenuta coltivano anche altre varietà locali come Marsigliana Nera, Guardavalle, Nerello Cappuccio e Greco.

 

clara giangaspero +39 338 4543975

 

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