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Vini

PER IL 10°ANNO CONSECUTIVO I TRE BICCHIERI DEL GAMBERO ROSSO AL SAUVIGNON DI TIARE

 

Il Sauvignon Tiare 2022 dell’omonima azienda di Dolegna del Collio (Go) si è aggiudicato i Tre Bicchieri sulla Guida Gambero Rosso 2024. E’ uno dei soli 2 Sauvignon friulani che sono stati segnalati con i Tre Bicchieri. E’ il 10° anno consecutivo che il Sauvignon di Tiare viene premiato col massimo riconoscimento dal Gambero Rosso, la più autorevole guida enologica italiana a livello internazionale. La prima volta è stata nel 2014, anno in cui il Sauvignon Tiare 2013 era stato decretato Campione del Mondo, aggiudicandosi la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale al Concours Mondial du Sauvignon di Bordeaux, primo (ed ancor unico) riconoscimento di questa portata che viene tributato ad un vino italiano. Nel 2014 Tiare era stata anche eletta dalla Guida Vini del Gambero Rosso “Miglior cantina emergente d’Italia”.

 

Questo straordinario vino voluto e creato con caparbietà e passione da Roberto Snidarcig, si riconferma nel Gotha dei migliori Sauvignon italiani, dove si è distinto anche per l’annata 2022 per il suo inconfondibile carattere e la sua eleganza.  Una grandissima soddisfazione per Roberto Snidarcig, che ha ormai riservato al Sauvignon oltre la metà della produzione aziendale, complessivamente di circa 90.000 bottiglie annue. Quella di Roberto per il Sauvignon è una passione che ha radici lontane, e risale a quando, giovanissimo, ha iniziato a fare il vignaiolo. Sul Sauvignon Roberto si è concentrato vendemmia dopo vendemmia, studiandolo, sperimentando e seguendone con passione e perfezionismo tutte le fasi, dalla campagna alla vinificazione e all’affinamento.

Il Sauvignon proviene principalmente dai vigneti che abbracciano la sua cantina, al confine fra Italia e Slovenia, fra le zone più pregiate del Collio.

 

Azienda Agricola TIARE di Roberto Snidarcig

Loc. Sant'Elena 3/a - Dolegna del Collio (GO) - Tel. 0481 62491 - www.tiaredoc.com - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Marina Tagliaferri

BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG VIGNA DEL FIORE 2018

La Vigna del Fiore è un unico appezzamento di 5,7 ettari (14 acri) di terreno sassoso posta in un luogo dove la vite è coltivata dal 1500; è la vigna più a sud di tutta l’azienda e una delle più antiche. La sua speciale esposizione e la composizione del suolo conferiscono a questo Brunello eleganza, finezza di profumi e complessità al palato.
Prodotto dal 1981, è un vino con una grande capacità di invecchiamento, ma, per la sua armonia e piacevolezza, può essere goduto fin dai primi anni di bottiglia.

Uve Sangiovese 100%.

Vigneti Vigneti della Fattoria dei Barbi situati nel Comune di Montalcino e iscritti alla produzione di Brunello di Montalcino. Terreno: galestro e alberese nella parte più alta del vigneto. Altitudine: 350 m slm. Età media: 22 anni. Esposizione: Sud – Sud Ovest. Sistema di allevamento: Cordone libero. Ceppi per ettaro: 4.130. Resa per ettaro in quintali: 55.

Andamento stagionale 2018 L’inizio del 2018 è stato caratterizzato da un gennaio mite ed un febbraio freddo e spazzato da venti settentrionali. Il comun denominatore dell’inverno sono state le abbondanti precipitazioni, sia nevose che piovose, grazie alle quali si è riusciti a colmare il grave deficit idrico. La primavera ha fatto registrare temperature al di sopra della media stagionale ed anch’essa è stata caratterizzata da abbondanti precipitazioni, tanto che è risultata la stagione più piovosa degli ultimi trent’anni. In estate la situazione il clima si è mitigato fino alla seconda metà di agosto che è stata caratterizzata da alte temperature. Temporali sporadici hanno interessato l’inizio di settembre, rinfrescando il clima e premettendo di concludere la maturazione delle uve in maniera equilibrata, seppure anticipata.

La vendemmia si è svolta dal 17 al 29 settembre.

Vinificazione e Affinamento Le uve pigio-diraspate, in base all’andamento stagionale dell’annata vendemmiale, possono essere trattate con tecnica di criomacerazione, un processo di raffreddamento delle bacche che permette di ottenere una maggiore estrazione del contenuto in antociani e polifenoli. La normale fermentazione alcolica dura circa 16/19 giorni a una temperatura controllata di 27°- 28° C. Alla svinatura segue la fermentazione malolattica. Il Brunello Vigna del Fiore viene elevato in botti di piccola e media capacità per almeno 2 anni con successivo passaggio in botti a capacità superiore.

Affinamento: in bottiglia per un minimo di 4 mesi.

Analisi chimica Alcool 14.50% – Acidità totale 5.5 g/l – Zuccheri residui < 0.5 g/l – pH 3,42.

Analisi sensoriale Colore: rosso rubino brillante, leggera sfumatura granato ai bordi. Profumo: fragola matura, rosa damascena, narciso, alloro, cioccolata amara, una punta di caffè. Gusto: opulento e ben strutturato; pepe nero, spezie dolci. Sorso molto lungo.

Abbinamenti Piatti ricchi di sapore come carni rosse stufate o selvaggina, grigliate o arrosti misti. Formaggi a pasta dura saporiti e ben stagionati.

Temperatura di servizio 18°C.

Capacità di invecchiamento 20-60 anni.

 

“DOLO-VINI-MITI: IL FESTIVAL DEI VINI VERTICALI”

 

 

Alla scoperta della Val di Cembra e delle sue chicche enogastronomiche

 

Vero e proprio omaggio alla viticoltura eroica, la rassegna si propone come un’occasione davvero speciale per avvicinare wine lovers e turisti a una valle di grande suggestione, fuori dalle più classiche rotte turistiche. A disposizione un ricco carnet di degustazioni, visite, trekking e approfondimenti culturali..  L’autunno può riservare grandi emozioni a chi ne sa apprezzare le atmosfere, i colori e i sapori. Meglio ancora se offre l’occasione di fare scoperte suggestive e inattese, in compagnia di un buon calice di vino e una specialità del territorio da degustare.

 

Perfettamente in linea con questa filosofia, la prima edizione di “DOLO-VINI-MITI: il festival dei vini verticali”. La rassegna, dedicata ai vini d’alta quota e ai prodotti di montagna, si svolgerà dal 6 al 15 ottobre in Val di Cembra e Val di Fiemme. A organizzarla è l’Associazione Turistica Valle di Cembra in collaborazione con l’Apt Fiemme Cembra.

 

Tra degustazioni e visite in cantina, sarà quindi un’occasione speciale per scoprire una valle ancora fuori dalle rotte turistiche classiche ma tutta da scoprire, approfittando di un periodo dell’anno particolarmente suggestivo. A ottobre la vendemmia è ormai conclusa, i viticoltori si concedono un po’ di meritato riposo e le vigne virano sulle splendide tonalità autunnali del giallo e del rosso, dando vita a uno spettacolo unico, da godere nel segno di un turismo “slow”.

 

DOLO-VINI-MITI vuol essere un omaggio “verticale” alla viticoltura eroica che caratterizza la Valle di Cembra, dove le vigne si arrampicano dal torrente Avisio su ripidi declivi, coprendo un dislivello di oltre 700 metri e disegnando, con i 708 km di muretti a secco entrati nel patrimonio immateriale dell’Unesco, un paesaggio incantevole. Dalle uve di queste vigne abbarbicate alla montagna, dove domina il porfido, nascono vini minerali e sapidi, da degustare anch’essi all’insegna della verticalità, vero e proprio filo conduttore delle svariate esperienze che compongono il ricco programma stilato per l’occasione.

 

Davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta: dal Wine Trekking Gourmet, tour enogastronomico tra le baite e i vigneti della valle coordinato dallo chef stellato Alessandro Gilmozzi alle Caneve en Festa, un itinerario di degustazioni lungo i caratteristici “volti” del paese; dalle degustazioni verticali di Trento Doc, Muller, Riesling e Pinot Nero delle cantine del territorio ai trekking alla scoperta dei luoghi simbolo come le iconiche Piramidi di terra di Segonzano o le pievi quattrocentesche. Senza dimenticare tavole rotonde, convegni e presentazioni letterarie. Previste incursioni anche in Val di Fiemme, con due eventi-aperitivo in quota, con vista privilegiata sullo spettacolo delle Dolomiti.

 

Ultimo non per importanza, nei dieci giorni della manifestazione le aziende del territorio apriranno le porte a wine lovers e visitatori desiderosi di vedere da vicino i luoghi di produzione e condividere racconti e aneddoti della vita di campagna. In un momento magico come la fine della vendemmia.

 

Stefania Casagranda

SARZI AMADÈ E LA NUOVA ESPERIENZA DEL VINO ESTIVO

La famiglia Sarzi Amadè

 

Lo storico distributore milanese presenta la collaborazione tra Maison Saint Aix e Riedel

 

Dalla partnership tra la rinomata azienda vinicola Maison Saint Aix e l’austriaca Riedel, leader nella produzione di calici da vino di alta qualità, nasce Riedel Veloce Rosé, un calice esclusivo dedicato al premium rosé di Provenza.

Nuova collaborazione per una delle etichette francesi distruibute da Sarzi Amadè, storica società leader nella distribuzione di grandi vini e distillati su tutto il territorio nazionale. Protagonisti di questa novità due player del settore, Maison Saint Aix, rinomata azienda vinicola situata nel cuore della Provenza e produttrice di AIX Rosé, e Riedel, società austriaca e realtà di riferimento per la produzione di bicchieri da vino di alta qualità.

 

È da questa unione che nasce la collezione Riedel Veloce Rosé: una linea di calici, destinata agli intenditori di vino, progettata per esaltare al meglio il premium rosé di Provenza. Il nome “Veloce” è stato scelto direttamente da Maximilian Rieder, amministratore delegato e undicesima generazione alla guida dell’azienda: un termine italiano che richiama la moderna tecnologia delle macchine sviluppate nello stabilimento RIEDEL. Un omaggio all’arte vetraria antica che, grazie alla tecnologia sviluppata dalla storica azienda di Kufstein, riesce a replicare la stessa qualità della lavorazione a mano. Un calice moderno, con una presa e un equilibrio straordinario, in cui l’estrema leggerezza ne è l’ingrediente principale. Con uno stelo e una coppa più sottili, paragonabili a quelli realizzati da un mastro vetraio, un bicchiere più alto e una base con un diametro di 100 mm, il nuovo calice è progettato con una produzione meccanica avanzata che garantisce una precisione estetica in sintonia con il profilo del vitigno.

 

La cooperazione tra Maison Saint Aix e Riedel è iniziata nel 2016 con l’Extreme Rosé Glass, un bicchiere il cui design è pensato per dare al vino più ampiezza nel calice ed esaltarne a pieno gli aromi. Il nuovo Riedel Veloce Rosé offre un’esperienza di degustazione ottimale per il rosato AIX Rosé, valorizzando in degustazione il suo bouquet fine e delicato dalle note di fiori, pesche, agrumi freschi e frutti rossi.

Un rosato, dal suggestivo colore rosa salmone, perfetto da consumare durante la stagione estiva che, in bocca, offre un gusto classico, fresco e invitante con un'acidità bilanciata da note di fragole selvatiche, lamponi e frutta a nocciolo. Ideale per le occasioni più conviviali, dall’aperitivo ai pranzi lunghi, AIX Rosé si abbina perfettamente ai gusti più estivi: frutti di mare e crostacei, ma anche salmone, insalate miste o tapas.

 

 

Alessandro Sarzi Amadè, seconda generazione alla guida dell’omonima società insieme alla sorella Claudia, commenta con orgoglio la collaborazione: «Siamo felici di presentare questa nuova collaborazione tra due leader del mercato internazionale come Maison Saint Aix e Riedel. Solo i veri intenditori del settore capiscono l’importanza del calice giusto per degustare un vino, 

scelta da non trascurare anche con rosé raffinati che si prestano ad accompagnare diverse occasioni estive. Inoltre, l’annata 2021 rappresenta al meglio le caratteristiche uniche del terroir Aix-en-Provence e la filosofia della Maison.»

Una collaborazione che rappresenta un'ulteriore testimonianza dell'impegno e del know-how di Sarzi Amadè nel promuovere esperienze di degustazione uniche e di alta qualità.

 

Maria Chiara Gulinatti

DA PARIGI ALLA SARDEGNA, PER SCOMMETTERE SUL ROSÉ FERMO ITALIANO: LA STORIA DI SO CHIC ! DELLA CANTINA TRÉGUER & TRÉGUER

 

Aumentano le consumatrici (+15,5%) e l’interesse per i vini rosati fermi in Italia. La cantina propone SO CHIC !, elegante e raffinato, a base di uva Cannonau di Capo Ferrato, che il 12 giugno sarà a Vinòforum,

Il mercato del vino italiano è sempre più rosa. Secondo i dati presentati da Enpaia-Censis, l’Osservatorio sul mondo agricolo, in Italia cresce il numero delle donne che bevono vino, oltre 12.1 milioni, pari a quasi il 47%. L’incremento delle donne, dal 2014 al 2021, è stato del 15,5%, a fronte di una crescita di meno del 3% degli uomini. 

Ma rosa non è solo il colore delle consumatrici, bensì anche del vino scelto. Per anni in Italia sono stati prodotti vini rosati fermi finalizzati principalmente all’esportazione (siamo il secondo paese al mondo in valore di export, dopo la Francia), mentre il consumo era decisamente limitato, nonostante l’alta qualità dei prodotti.

Una nicchia di mercato della quale nel 2020 una coppia di francesi ha compreso le enormi potenzialità. Del resto, negli ultimi anni il vino rosato fermo ha dimostrato di essere il segmento più dinamico a livello mondiale. Jean-Paul ed Isabelle Tréguer, imprenditori di Parigi, si trovavano in Sardegna in una torrida estate, e notarono che nei ristoranti c’erano pochissimi rosati nella carta dei vini. Subito si chiesero come mai ci fossero tanti rossi, difficili da bere con quelle temperature, molti bianchi, che, però, non si sposano con tutti i cibi, ma così pochi rosé.

 

Subito scorsero un’ottima opportunità di business, decisero di vendere la propria casa in Francia, vendere il loro grande gruppo di pubblicità a Parigi, BIG Success, tra i leader della pubblicità TV in Francia, e di trasferirsi definitivamente nel sud della Sardegna, dove cresce l’uva Cannonau di Capo Ferrato, un vitigno autoctono straordinario, il più anziano del Mediterraneo (ben 3.200 anni!) che non risente né del sole forte che colpisce l’isola, né dell’asprezza delle montagne, né dei venti potenti che colpiscono spesso la costa. Un vitigno che prende solo il meglio dell’isola, per un prodotto finale di altissima qualità

Nasce così la cantina Tréguer & Tréguer, specializzata unicamente nella produzione di un unico vino rosato: il SO CHIC ! Un vino che nasce e cresce nella zona di Castiadas, a pochi passi dal mare e circondata da colline. Condizioni ideali di calore e venti, che consentono ai vitigni di sviluppare in armonia le uve. Un rosato fermo, realizzato grazie alla collaborazione di un grande enologo sardo e dei migliori viticoltori del territorio, per elaborare un vino rosé di eccellenza, 100% Made in Sardegna.

Un vino che può accompagnare tutto il pasto, dall’aperitivo al dolce, elegantissimo non solo nei profumi e nel sapore, ma anche nella presentazione. Un nome internazionale, facile da memorizzare, in una lussuosa bottiglia di vetro satinato, con un’etichetta dal design moderno. Ma è quando si apre la bottiglia che si scopre la sorpresa più raffinata: il tappo è in vero sughero con una vernice alimentare rosa. Un modo per rendere SO CHIC ! davvero unico e sofisticato.

 

Quando siamo arrivati in Italia ci ha molto sorpreso quanto qui i rosati fossero sottovalutati. Ci chiedevamo come mai un Paese che produce vini di eccellenza, esporta quasi tutte le bottiglie, destinando al mercato interno solo una piccolissima parte. – Commentano Jean-Paul e Isabelle TréguerLe cose però stanno cambiando velocemente negli ultimi anni. Non solo le donne, ma anche gli under 40 stanno scoprendo il gusto interessante dei vini rosati. Ne apprezzano la versatilità e il gusto originale, in grado di sposare ogni piatto ed ogni situazione. Noi abbiamo deciso di puntare esclusivamente sul rosato, producendo un unico vino, perché la nostra filosofia è fare una sola cosa, ma a livelli di eccellenza! L’ambizione è chiara: vogliamo dimostrare che la Sardegna può diventare un grande territorio del rosé, al punto da far concorrenza alla Provenza, patria indiscussa dei grandi vini rosati fermi”.

SO CHIC ! è già disponibile in più di 200 punti di vendita, presso hotels 5 stelle, ristoranti gastronomici, rooftop e beach club, enoteche di alto livello, in Sardegna, ma anche a Roma, Milano, e in molte località della Puglia. Inoltre, il 12 giugno la cantina Tréguer & Tréguer sarà presente con SO CHIC ! a Vinòforum, tra le più importanti manifestazioni dedicate al vino in Italia.

 

Alessia Piccioni

PROSPETTIVE POSITIVE PER I VINI PICENI, PROMOSSI DA HORECA E CONSUMATORI

 

IL PROSSIMO BIENNIO FAVOREVOLI AI ROSSI. SAVINI: RISULTATI OLTRE LE ASPETTATIVE

 

Dopo un biennio trainato dai bianchi, i prossimi due anni potrebbero sorridere ai vini rossi. Una buona notizia per il Consorzio dei Vini Piceni, che ha presentato oggi a Vinitaly negli spazi della Regione Marche al padiglione 7 una indagine condotta lo scorso mese di febbraio da Metrica Ricerche, su un campione di 123 operatori del mondo Horeca e Trade e – dopo una campagna pubblicitaria radiofonica - intervistando 600 consumatori su due aree distinte: Marche, Abruzzo e Lazio (Area Primaria), Lombardia ed Emilia-Romagna (Area Secondaria).

Secondo gli operatori intervistati “il mercato del vino in Italia negli ultimi due anni è stato caratterizzato dal segno positivo, soprattutto grazie alla spinta dei vini bianchi”. E anche per il prossimo biennio il sentiment è positivo. La ricerca mette in evidenza, infatti, “numeri di crescita ancora superiori e una spinta maggiore dal comparto dei vini rossi”.

“Segnali positivi dal punto di vista di mercato, che premiano la missione dei produttori, orientati sempre di più a seguire un percorso di sostenibilità e di valorizzazione dei vitigni autoctoni su aree specifiche del territorio nazionale”, commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini.

La visione di Horeca e Trade. Oltre l’80% degli operatori contattati ha dichiarato di trattare almeno un Vino Piceno Doc e Docg e i maggiori riscontri si rilevano per Rosso Piceno Doc e Offida Pecorino Docg. Sono bottiglie, secondo gli operatori di Horeca e Trade, “con ottime potenzialità di mercato per quasi un intervistato su due e più dell’80% del campione pare interessato ad incrementare la presenza nei propri assortimenti. Inoltre, i due terzi degli intervistati è pronto a puntare in futuro su questi vini”. 

Gli operatori commerciali intervistati definiscono i Vini Piceni Doc e Docg con un’ampia gamma di vitigni e con una collocazione nell’area dei vini di medio prezzo. Per il 73% degli intervistati sono “ottimi vini del Centro Italia” e l’80% degli intervistati li definisce “vini unici e inimitabili, caratterizzati da un ottimo gusto e da una buona struttura”.

I consumatori. Oltre 7 consumatori su 10 (72%) conoscono almeno uno dei Vini Piceni Doc e Docg. Più conosciuto è l’Offida Pecorino Docg, con un grado di notorietà vicino a Castelli Romani, Frascati, Verdicchio e Montepulciano Colline Teramane. Il consumo, anche occasionale, di almeno un Vino Piceno si attesta intorno al 60%, con Offida Pecorino Docg al primo posto, vicino ai valori del Verdicchio. Il 30% degli intervistati, fra i vini testati provenienti da Marche, Abruzzo e Lazio, predilige in assoluto i Vini Piceni Doc e Docg.

Una promozione piena da parte dei consumatori, che definiscono i Vini Piceni come “tipicamente del Centro Italia, caratterizzati da un buon sapore e da un buon ‘corpo’, adatti sia al consumo abituale che per occasioni importanti”. Per il 76% degli intervistati, in particolare, sono assolutamente da riacquistare in futuro.

Il Consorzio Vini Piceni. “La ricerca ha rivelato risultati soddisfacenti e che non immaginavamo e che rappresentano lo spunto per una maggiore consapevolezza delle nostre potenzialità”, dichiara il presidente del Consorzio Vini Piceni, Giorgio Savini. Per il direttore, Armando Falcioni, “l’indagine segue alcuni studi condotti in passato e conferma che i nostri prodotti sono ben posizionati sui mercati individuati: Roma e il Centro Italia, Milano e Bologna”.

Al consorzio di tutela dei Vini Piceni Doc e Docg la ricerca suggerisce di insistere nella promozione dei propri prodotti di qualità, incrementando così la visibilità e la notorietà di questi vini, proseguendo sulla strada della comunicazione pubblicitaria istituzionale, attraverso eventi dedicati nei punti vendita e, allo stesso tempo, enfatizzare maggiormente l’appartenenza al territorio, creando sinergie con il turismo dell’area di produzione. Attività che potranno portare un miglior posizionamento di questi vini nella scala dei prezzi di vendita”. 

 

Marina Catenacci

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