Vini
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DEBUTTA A VINITALY UN NUOVO VINO DI CARPINETO
FIOCCO ROSSO nella Tenuta di Gavorrano con la prima annata di Farnito Valcolomba 2015
Un vino che esprime appieno il carattere di quel territorio a cominciare dalla magnifica solarità della Maremma
"E' un vino che sento particolarmente mio, l'ho cercato e studiato, dopo alcune prove sono riuscita ad ottenere ciò che avevo in mente d'esprimere" racconta Caterina Sacchet.
Farnito Valcolomba 2015, un vino suadente, vellutato eppure di straordinaria corposità che raggiunge alla Collezione dei Farnito il cui nome deriva da un tipo di quercia in Toscana chiamata Farnia, e che comprende solo piccole e ricercate produzioni di alta qualità. Il nuovo nato della tenuta in Maremma da uve Merlot matura 18 mesi in barrique. Rubino scuro. Profumo di frutto pieno, ciliegie, more, mirtilli, note di terra ma anche di spezie. Al palato è intenso e profondo nella durata, equilibrato ed elegante.
"Io e Gian Carlo Sacchet arrivammo in quella zona della Maremma, a nord, all'inizio del 2002, fummo tra i primi a intuirne le potenzialità, ricorda Antonio Mario Zaccheo fondatore con Giovanni Carlo Sacchet di CARPINETO. Girammo a lungo, strade poco battute ancora, macchia, boschi intricati. Ci innamorammo di una Toscana aspra ma anche molto mediterranea. Acquistammo 165 ettari a Gavorrano, in quella che è poi diventata una sorta di Wine Valley ma la cui vocazione allora si intuiva appena. Un terzo della tenuta è a macchia mediterranea, il resto si estende su delle suggestive colline di terra rossa, punteggiate da enormi querce da sughero e alberi da olivo. Capimmo subito che era una terra straordinaria, molto versatile da un punto di vista vitivinicolo. Il vigneto Valcolomba, posto 50 mt slm, lo piantammo nel 2006.
Ricordo bene che quando facevamo i saggi sul terreno, un terreno di roccia sedimentaria, Giancarlo portava sempre con sé sua figlia. Caterina, che aveva appena terminato Enologia a Firenze, si appassionò subito a quel vigneto, cominciò a seguirlo lei in prima persona".
"Anche il Farnito Valcolomba - racconta ora Caterina Sacchet che da un anno ha raccolto il testimone di suo padre - appassiona da subito per quella piacevolezza immediata, avvolgente, quella solarità piena del suo frutto che poi evolve in un finale felicemente complesso, profondo, di un'eleganza intrigante.
Per molti anni da questo vigneto abbiamo prodotto un vino giovane, di pronta beva. Con il passare delle vendemmie, i nostri occhi ricadevano sempre più sulla ottima qualità delle uve che questo vigneto riusciva a produrre, dimostrando una struttura importante degna di un vino da lungo affinamento. Così arrivò l’idea di creare un prodotto di una certa importanza ed eleganza, per cui il passaggio in barrique si è reso necessario quale naturale evoluzione di un vigneto straordinario. Ecco qua il NUOVO ARRIVATO: da uve merlot dei vigneti della nostra azienda di Maremma, vinificato e affinato in legno per circa 18 mesi. Si genera un vino imponente, di grande eleganza e di grande personalità. Abbiamo pensato di dare vita a questo progetto partendo proprio dall’annata 2015, annata caratterizzata da vini di grande potenzialità per l’elevata concentrazione dei componenti nobili. L’ottima struttura polifenolica e l’ottima alcolicità hanno concepito vini di grande longevità e tipicità. E' un vino che sento particolarmente mio, l'ho cercato e studiato, e dopo qualche prova sono riuscita ad ottenere ciò che avevo in mente d'esprimere."
Il Farnito Valcolomba è stato prodotto come prima volta in una piccola produzione, 6000 bottiglie circa, ma è una produzione che può aumentare.
E' sull'abbinamento che la parola torna ad Antonio Zaccheo che una parte dell'anno vive proprio in questa tenuta coltivando oltre che i vigneti più di una passione. Le lunghe passeggiate nel fitto bosco di macchia mediterranea che circonda i vigneti e la casa colonica, la cura del vasto uliveto, ma soprattutto l'allevamento di cinta senese, circa 30 capi esclusivamente per uso familiare.
"Uno degli abbinamenti migliori del Farnito Valcolomba è proprio con piatti del territorio realizzati con prodotti di questa terra, grandi arrosti di cinta allevati allo stato brado e cucinati insieme alle erbe selvatiche. Il Merlot, e questo in particolare, è un vino accogliente per quanto di grande rigore, accompagna molto bene il cibo, sembra quasi custodirlo; la sua pienezza trova complicità nella rotonda morbidezza della cinta, i suoi sentori speziati sembrano specchiarsi nelle carni che sprigionano i profumi che al mattino presto sento nel bosco quando vado a camminare".
CARPINETO, consolidata azienda vitivinicola toscana,dal 1967, quando l'azienda fu fondata,ha decuplicato la superficie dei vigneti, da 20a oltre 200 ettari, per oltre 500 chilometri complessivi di filari, articolati su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano.
Tra le top 100 di Wine Spectator, premiata in particolare per alcuni vini icona come il Vino Nobile di Montepulciano Riserva(26° posto con un punteggio di 93/100), l'azienda ha una produzione che copre tutti i grandi rossi della Toscana.
Era il 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono la Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il “terroir” potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi.
Le due famiglie videro nella Toscana un enorme potenziale, dove poter produrre grandi vini di tradizione applicando le tecniche più all’avanguardia nei processi produttivi e aumentando gli standard qualitativi dell’epoca.
Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo, insieme alle nuove generazioni, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, hanno continuato a sperimentare, nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana e di una qualità mantenutasu standard molto elevati, con l'obiettivo di tutelare non solo le caratteristiche dei vini ma anche l'ambiente.
Negli anni la Carpineto, che ha mantenuto l'assetto familiare, è cresciuta costantemente fino a diventare un brand dal successo internazionale,affermatasi per l'eccellenza dei suoi prodotti e molto ben posizionata all'estero con un export diretto verso oltre 70 Paesi, Canada e Stati Uniti in testa.
Tre linee di produzione e oltre 30 etichette per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie. Gran parte della produzione è data da vini delle più prestigiose DOCG della Toscana.Rossi per lo più, Riserve di grande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.
Nata 50 anni fa dalla scommessa sui grandi territori vinicoli della Toscana e dal sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola.
Carisma, stile, grande continuità qualitativa dei vini, riconoscimenti internazionali prestigiosi da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 Tenute, o Appodiati, nei territori più vocati della Toscana.
SAN MICHELE APPIANO, HANS TERZER E THE WINE COLLECTION
Dopo il 30° anniversario Sanct Valentin, la Cantina San Michele Appiano permette di riscoprire alcune vecchie annate di sorprendenti longevità, e presenta un nuovo limitatissimo Sauvignon, millesimato 2015
Il winemaker Hans Terzer apre le porte dell’esclusiva cella situata nel cuore della Cantina San Michele-Appianoe presenta “The Wine Collection”, collezione che sigilla una limitatissima produzione di piccole selezioni in purezza. Dopo APPIUS, la Cuvée prodotta con le migliori uve provenienti da vecchi vigneti, ora è possibile assaporare da una prospettiva unica la massima espressione di un monovitigno. È il Sauvignon a dare il via alla serie speciale di sole 3.000 bottiglie.
«Della linea The Wine Collection faranno parte limitatissime produzioni in purezza, oltre ad eccezionali annate storiche Sanct Valentin che ho personalmente selezionato» sottolinea Hans Terzer. «Il millesimo 2015 è stato l’anno del Sauvignon, a cui ho voluto dedicare una bottiglia speciale e un’etichetta esclusiva, perché ciò che rende particolare questo vino è un nuovo significato del concetto di qualità che inizia dalla conoscenza del Terroir e delle sue peculiarità, proseguendo con la selezione delle uve in vigna fino ad un affinamento speciale. Dopo 40 anni in Cantina ho voluto sperimentare un metodo diverso, 3 giorni di skin contact, pressatura soffice, 12 mesi in tonneaux, poi altri 12 mesi in acciaioa cui ha fatto seguito un periodo di affinamento in bottiglia».
Al naso il vino colpisce per la carica aromatica con sentori di uva spina, basilico, ori di ginestra e acacia. Note fruttate come kiwi, ribes e pesca bianca. In sottofondo buccia di mandarino e cedro, seguite da sensazioni speziate, mentolate e balsamiche. Al palato è dominante la componente minerale e sapida. L’equilibrio è garantito dalla ricchezza e morbidezza del frutto, mentre la componente alcolica regala una straordinaria avvolgenza conservando eleganza e freschezza.
La storia di The Wine Collection nasce vendemmia dopo vendemmia, quando un’esclusiva selezione del raccolto veniva destinata alle premure di Hans Terzer per scoprirne talento e longevità di ciascun monovitigno. Anno dopo anno queste piccole produzioni venivano imbottigliate e consumate esclusivamente in particolari eventi e degustazioni. Fino ad oggi, perché ora Hans Terzer e The Wine Collection danno la possibilità di assaporare prospettive uniche di monovitigni al loro massimo.
Il Sauvignon è uno dei vitigni preferiti dell’enologo Hans Terzer, colui che alla fine degli anni 80ha rivoluzionato il mondo vitivinicolo in Alto Adigepassando dall’ampia produzione di uve rosse ad una limitata di uve bianche come il Pinot bianco, lo Chardonnay e in particolare il Sauvignon Sanct Valentin è tra i vini bianchi più premiati di sempre, dal 1994 ha ottenuto ben 18 volte i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Dopo il riconoscimento internazionale alla carriera “Der Feinschmecker", Hans Terzer e la Cantina San Michele-Appiano continuano a far crescere la fama e l’amore per il vino dell’Alto Adige.
azioni:
Stefania Mafalda
A VINITALY 40 AZIENDE DELLA DOC MAREMMA TOSCANA
Da Grosseto parte una delegazione, con 71 diverse etichette, per raccontarsi al mondo del vino riunito a Verona
Grosseto, 11 Aprile 2018_Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana protagonista a Vinitalyper spiegare la crescita dell’ampia e variegata DOC.
Dal 15 al 18 Aprile a Veronaall’interno di uno stand istituzionale (Pad 9 Stand B16) saranno presenti ben 71 etichette di vini prodotti da 40 Aziende della filiera che scendono in campo per far assaggiare a operatori, stampa e pubblico internazionale il meglio della DOC Maremma Toscana.
Si punterà molto sull’aspetto innovativo e sulla grande varietà che caratterizza i vini del territorio sempre più apprezzati in tutto il mondo. Una vera full immersion che vedrà protagonisti vitigni autoctoni tra i quali Sangiovese, Ciliegiolo, Alicante e Vermentino assieme a quelli internazionali, in primis Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Cabernet franc.
“Verona torna a essere per la cinquantaduesima volta il fulcro attorno a cui ruota tutto il mondo del vino”, spiega il Presidente del Consorzio, Edoardo Donato, e continua: “Il nostro bancone istituzionale consortile vede per questa edizione i numeri in crescita con 71 etichette di ben 40 Aziende, come in continua crescita è la nostra realtà e la DOC di cui ci facciamo portabandiera. L’obiettivo è parlare, sottolineando le caratteristiche uniche del nostro terroir, agli stakeholder consolidando mercati come Stati Uniti, Germania e Inghilterra e allargando i nostri orizzonti in Europa ma anche verso nuovi confini, a partire dall’Asia sempre più strategica.”
Un Vinitaly che punta molto sull’aspetto greene sui temi della sostenibilitàe anche in questo, il Consorzio, dalla sua nascita, si distingue: grazie al piano di promozione e comunicazione messo in atto l’obiettivo è di rafforzare la consapevolezza e il rispetto verso l’ambiente che ci circonda; attenzione significa efficienza, ma anche maggiore qualità del prodotto finale e più efficace tutela del consumatore. Una sostenibilità sociale, ambientale e economica che sappia rendere omaggio a un territorio dedito con sapienza e capacità, alla coltivazione della vite e alla produzione di vino sin dal tempo degli Etruschi.
La zona di produzione dei vini della DOC Maremma Toscanasi trova nella parte meridionale della Toscana e copre l’intero territorio della provincia di Grosseto, una delle più vaste d’Italia. Le dolci colline dell’interno pian piano si elevano a nord ovest verso le Colline Metallifere e a nord est verso il Monte Amiata, un vulcano ormai spento da secoli. Sulle propaggini dei Monti Volsini, a est del fiume Fiora, si trovano le colline e gli altopiani caratterizzati da suoli vulcanici e dai tipici borghi arrampicati sul tufo. La fascia costiera, con le vaste pinete e le aree di straordinaria importanza naturalistica, costituisce il completamento del variegato paesaggio della Maremma.
Una terra, in alcuni tratti ancora incontaminata, tutta da scoprire ricca di storia e di cultura, racchiusa tra terra e mare.
Vinitaly sarà anche il palcoscenico di lancio della terza edizione di Maremmachevini, in scena a fine maggio, il 27 e 28, all’interno delle Casette Cinquecentesche del Cassero senese di Grosseto. L’evento, aperto a operatori e pubblico, è stato ideato dal Consorzio per raccontare, aprendo proprio le porte del suo territorio, il vino come risorsa economica e culturale preziosa e dalle grandi potenzialità, emblema di “un’Altra Toscana”, una Toscana ancora da scoprire.
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della DOC con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 304 aziende associate, di cui 220 viticoltori (per la maggior parte conferenti uve a cantine cooperative), 1 imbottigliatore e 83 aziende “verticali” - che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di 5,7 milionidi bottiglie prodotte all’anno. Il Consorzio opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’isola del Giglio. La DOC dispone di una zona di produzione di circa 8.750 ettari di vigneto, dei quali oltre 1.720 sono stati utilizzati per produrre i vini della Denominazione durante la vendemmia 2017.
Simonetta Gerra
IL PINOT BIANCO 2005 E' IL VINO RARITA' DI QUEST'ANNO
Vini bianchi longevi e con grande potenziale di invecchiamento: queste sono le caratteristiche che negli ultimi anni hanno permesso a Cantina Terlano di essere così apprezzata nel panorama vinicolo internazionale. Una prova tangibile della competenza enologica della cantina sono i cosiddetti vini rarità, etichette speciali disponibili in edizione limitata. Quest’anno la scelta è ricaduta sul Pinot Bianco 2005 che ha fatto il suo debutto in occasione delle principali fiere europee del settore.
Una peculiarità di Cantina Terlano è la capacità di creare vini che, anche dopo molti anni, spiccano per freschezza e grande complessità. Ciò è dovuto soprattutto all’ineguagliabile terroir di Terlano e agli speciali metodi di produzione e affinamento adottati dalla cantina. Il vino rarità è per tradizione ambasciatore della straordinaria longevità dei vini di Terlano. Nel “forziere” di Cantina Terlano sono conservate 18 botti di acciaio contenenti diverse varietà di vini bianchi, alcuni dei quali risalenti addirittura al 1979.
“Quest’anno abbiamo optato per il Pinot Bianco, una varietà di punta per Terlano, e in particolar modo per l’annata 2005, estremamente interessante. Dopo la vendemmia, il vino rarità ha trascorso un anno in botte di legno ed ha proseguito poi la maturazione sui lieviti fini per 10 anni in una cisterna d’acciaio collocata nella nostra cantina delle rarità. Infine, il vino ha sostato per un ulteriore anno in bottiglia prima di fare il suo debutto”, spiega l’enologo Rudi Kofler.
“Il vino rarità proviene da uve monovitigno e si presenta al naso in modo particolarmente ricco e fresco. Al palato è morbido e cremoso con una struttura acida giovane e vigorosa che lascia poi spazio ad un gusto raffinato e delicato, integrando perfettamente le note minerali. Il finale è morbido ed elegante ma allo stesso tempo estremamente carico e profondo”.
Il Pinot Bianco 2005 di Cantina Terlano ha fatto il suo debutto in occasione delle più importanti fiere di settore in Europa, tra cui Prowein di Düsseldorf e Vinitaly di Verona. Il vino rarità è disponibile in un’edizione limitata di sole 3.300 bottiglie presso i rivenditori specializzati.
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RUFFINO OLTRE I 100 MILIONI DI EURO
Ruffino supera i 100 milioni di euro e raddoppia in soli 5 anni il suo fatturato
Nell’anno del suo centoquarantesimo anniversario, l’azienda vinicola Ruffino, fondata a Pontassieve nel 1877, ha festeggiato risultati particolarmente significativi.
Infatti, Ruffino ha superato per la prima volta i 100 milioni di euro di fatturato, con una solida crescita complessiva dell’8% sull’anno precedente, al cui interno si registra un +11% per il mercato domestico (dove la crescita è stata superiore rispetto ad altri paesi).
Anche l’EBIT, l’indicatore che misura gli utili e la redditività aziendale, conferma la performance positiva, attestandosi intorno al 21% del fatturato. Si tratta di risultati ancor più confortanti se comparati all’anno fiscale 2017, già caratterizzato da performance aziendali di alto livello.
La principale voce di crescita è rappresentata ancora una volta dall’export, che incide per il 93% sul totale del fatturato: tutte le aree geografiche in cui Ruffino viene distribuita presentano infatti segni positivi. Il principale mercato di Ruffino, gli Stati Uniti, prosegue la sua crescita (+2%): qui è rilevante sottolineare come soltanto in questo paese si superino abbondantemente il milione di casse da 12 bottiglie vendute. In continua ascesa anche il Canada (+15%), dove Ruffino è diventata il primo marchio italiano di vino in assoluto.
La crescita è stata determinata da due azioni parallele. Da un lato, in accordo con le strategie della casa madre Constellation Brands, Ruffino si è proposta con nuovi vini quali il Rosatello Cuvée Perlage, un rosato metodo Martinotti pensato per intercettare nuove tendenze di consumo nel mercato estero, in particolar modo negli Stati Uniti. Dall’altro, ha consolidato la sua leadership come azienda di vini radicata in Toscana, ponendo al cuore del suo sviluppo Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro Gran Selezione, due Chianti Classico che hanno scritto pagine fondamentali della storia dell’enologia italiana. Inoltre, per festeggiare i 140 anni, Ruffino ha recentemente lanciato Chianti Riserva, un vino che si rifà alla storica eredità del Chianti Stravecchio di Ruffino.
Infine, è stato siglato un accordo per la gestione agronomica, enologica e commerciale per l’Italia e l’Europa della cantina maremmana La Corsa, grazie al quale Ruffino si presenta adesso sul mercato con due classici rossi toscani che mancavano storicamente nel suo portafoglio: il Bolgheri Classico e il Morellino di Scansano.
La crescita del fatturato e l’aumentato giro di affari ha determinato un incremento di organico: sono entrate recentemente in azienda nuove risorse qualificate in quasi tutti i dipartimenti. Un segno tangibile della volontà di Ruffino e Constellation di consolidare la crescita reinvestendo nel patrimonio più importante a disposizione dell’azienda, le persone.
Ruffino, fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana. Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e altri vini prodotti con varietà alloctone. A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana, e una elettrizzante nuova pagina dell’affascinante storia di Ruffino è pronta per essere scritta. Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e buon gusto.
Francesco Sorelli
PASQUA VINI: ROSSO E ROSA PROTAGONISTI A VINITALY
Rosso e rosa!!! Ecco i colori del Vinilaty firmato da Pasqua Vini – Pad 5 C2 – che quest’anno, nel corso della rassegna dedicata al meglio del vino italiano, punta a distinguersi con la qualità dei sui vini e l’originalità delle sue proposte.
Rosa perché sarà il Pasqua Pink Aperitif, domenica 15 aprile alle 12.30, ad aprire ufficialmente il calendario delle attività allo stand della maison con una proposta davvero originale: una intervista semi-seria tra Riccardo Pasqua, ad dell’azienda, e Chicco Cerea, chef del ristorante Da Vittorio, Tre Stelle Michelin. Sarà una insolita e divertente chiacchierata, durante la quale, tra un calice di rosé 11 Minuti e assaggi di finger food stellati, i presenti saranno coinvolti in un piacevole viaggio tra gusto e curiosità.
E dal rosa si passa al rosso della passione e della potenza, con l’Amarone Famiglia Pasqua, con una degustazione - evento che Gambero Rosso dedica ai vini selezionati per i Tre Bicchieri “Tre Bicchieri, Vinitaly 2018 Special Edition” sempre domenica 15 aprile, dalle 11.30 alle 16.30, Sala Argento 1, Piano 1, Pala Expo, Ingresso A2 (per accedere è necessario l’accredito). Sarà un appuntamento su invito durante il quale i presenti potranno degustare il grande rosso veronese, icona dell’enologia italiana nel mondo.
Grande attesa infine per l’esclusivissima cena di gala in calendario lunedì 16 aprile presso la Cantina di Belvedere, durante la quale gli ospiti, italiani e stranieri, verranno stupiti con un menù firmato dallo chef Chicco Cerea. La serata sarà ispirata al tema del labirinto e non mancheranno soprese davvero originali, nate dalla fusione tra arte, vino, bellezza, forza e passione.
Lucia Vesentini