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IL "QUINTETTO D'ISTANBUL" IN TOUR!
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AFFAMARE IL CANCRO, NUTRIRE IL PAZIENTE
VALTER LONGO
Il cancro a digiuno
Nonostante i progressi della scienza, oggi quasi una persona su due rischia di ammalarsi di tumore. Come mai siamo riusciti a ridurre il rischio di malattie mortali come quelle cardiovascolari e molte altre, ma non abbiamo avuto altrettanto successo contro il cancro? Perché i tumori sono malattie complesse, mai identici tra di loro, fatti di cellule differenti che spesso non seguono un decorso prevedibile. Hanno però una cosa in comune: sono fatti di cellule «confuse e ribelli», che si nutrono molto più di quelle sane, soprattutto quando attaccate dalle terapie standard. Valter Longo spiega i dati di decenni di ricerca di base e clinica, che indicano che un uso controllato di dieta mima-digiuno e Dieta della Longevità può aiutare a prevenire, ma anche a sconfiggere, le patologie tumorali, togliendo nutrimento solo alle cellule malate. Il Cancro a digiuno apre una nuova via, in cui anche il paziente può diventare protagonista attivo nella propria cura e guarigione.
IL LIBRO
Quando c’è un incidente, anche solo di bicicletta, negli USA in pochi minuti arrivano pompieri, vigili, polizia e ambulanza. Invece chi ha un tumore, sia negli USA sia in Italia, incontra un unico referente: un oncologo, spesso indaffaratissimo e oberato di lavoro. Perché una battaglia così difficile è sovente combattuta da un solo medico? Valter Longo sostiene che è necessaria invece una squadra, guidata sì dall’oncologo ma che includa anche un biologo di oncologia molecolare, un nutrizionista specializzato in cancro e uno psicologo. In questo team la nutrizione e il digiuno si possono unire alle terapie standard per combattere molti tipi di tumore, anche negli stadi avanzati. In questo libro, frutto di decenni di ricerca, Valter Longo rivela, con il contributo di alcuni tra i più autorevoli oncologi ed esperti di nutrizione oncologica in Italia, Europa e Stati Uniti, i risultati straordinari ottenuti utilizzando brevi cicli di digiuno e dieta mima-digiuno per la terapia dei tumori. I dati di ricerca di base dimostrano in modo inequivocabile che affamare il cancro è un’arma potentissima, in affiancamento alle terapie come la chemio, la radio e l’immunoterapia. I dati clinici presentati nel libro iniziano a dimostrare che la dieta mima-digiuno può rendere le terapie oncologiche più efficaci e meno tossiche anche nell’uomo. Longo propone anche che la nutrizione può prevenire molti tipi di tumore, descrivendo i suoi studi delle «piccole persone» sulle montagne dell’Ecuador, raramente affette da tumori, e connettendole alle diete mima-digiuno e della longevità. Il cancro a digiuno è un libro essenziale per tutti coloro che stanno affrontando e tutta la popolazione a rischio di affrontare una malattia che si pensa toccherà un essere umano su due. Ricco di storie di pazienti e studi clinici, è una lettura che invita tutti – medici, operatori sanitari, pazienti e familiari – a comprendere le potenzialità straordinarie di un nuovo approccio alla lotta contro il male del secolo, al centro dell’attenzione delle principali riviste scientifiche e mediche del mondo.
L’AUTORE
Valter Longo, biochimico, è nato a Genova nel 1967 ed è riconosciuto a livello internazionale come uno dei leader nel campo degli studi dell’invecchiamento e delle malattie collegate, con pubblicazioni sulle più autorevoli riviste scientifiche tra cui «Nature», «Science» e «Cell». È professore ordinario di Gerontologia e di Scienze Biologiche e direttore dell’Istituto di Longevità presso la School of Gerontology alla University of Southern California di Los Angeles, uno tra i più prestigiosi centri al mondo dedicati esclusivamente all’insegnamento e alla ricerca sull’invecchiamento, oltre a dirigere il Laboratorio di Longevità e Cancro all’Istituto di Oncologia Molecolare IFOM di Milano. Il professor Longo ha ricevuto alcuni dei principali riconoscimenti internazionali alla carriera: fra questi, nel 2010 il Nathan Shock Lecture Award del National Institute on Aging (NIA/NIH), nel 2013 il Vincent Cristofalo «Rising Star» Award per la Ricerca sull’invecchiamento dall’American Federation for Aging Research, e nel 2016 il Glenn Award per la Ricerca sulla Biologia dell’invecchiamento. Nel 2018 la rivista americana «Time» lo ha inserito nell’elenco delle 50 persone più influenti al mondo nel campo della sanità, dopo averlo selezionato tra i più influenti nel campo della lotta all’invecchiamento. Nel 2021 la rivista scientifica americana «Science» lo ha definito un pioniere nel campo della nutrizione e del cancro.
Ufficio stampa Vallardi
Laura Gialdi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. 02 34597321; Mob. 340 2836411
OMAGGIO A GIANNI BRERA: MAI PAURA DI ORSO MARIA GIOVANNI BRERA
ORSO MARIA GIOVANNI BRERA
MAI PAURA
Gianni Brera dalla A alla Z e oltre
COLLANA INTERFERENZE
112 PAGINE, 14x21 cm
Foto dall'archivio di famiglia
15 euro
Sono l’ultimo rimasto della nidiata di Gianni Brera. Sono spesso sollecitato a raccontare qualcosa di originale e vero sul suo mondo che altrimenti sparirebbe. Questa volta me l’ha chiesto/consigliato mia moglie. Quindi obbedisco con l’unico imperativo che è possibile rivolgere a una signora: comandi, farò quel che potrò.
FRANCO BRERA
PS: in questo libriccino troverete spesso il nome Gianni, Giovanni, Joann, GB, ecc. Sono tutti i nomi con cui familiari, amici, colleghi chiamavano il signor Brera.
Un dizionario intimo e potente, in cui il lettore s’imbatterà in locuzioni e neologismi di puro conio breriano, destinati poi a passare nel parlato comune, in metafore di spassosa invenzione, in soprannomi d’inesorabile e divertente verità. Ma poi, nel privatissimo dizionario di casa Brera, appariranno anche molti termini comuni, non riferiti al lessico usato in famiglia, piuttosto a quel mondo di semplici riferimenti quotidiani che per Brera padre erano imprescindibili: il caffè al bar, la partita a carte con gli amici, la battuta di caccia, la pesca sul lago, il piacere per il cibo e per il vino, il calore della gente semplice di Pusiano, il piccolo paese lariano in cui aveva scelto di vivere.
Abatino
Soprannome coniato originariamente per Livio Berruti (nella felice giornata in cui firmò i suoi cento metri in 10 secondi) fu trasferito solo in un secondo tempo a Gianni Rivera.
Pare che sia in seguito scivolato addosso anche a Maradona e al divino scorfano Pietro Mennea per la loro bruttezza e quasi malagrazia stilistica, però atleticamente efficacissima e infine vincente. In realtà l’Abatino vero e proprio stava in una stampa settecentesca appesa sulla scrivania del Joann nel suo studio a Bosisio Parini.
Era l’abate Giuseppe Parini, dunque un vero abate, quello del Giorno e del Giovin signore. Gianni gli voleva bene, al Parini progressista, moderato e perfino collega giornalista (dirigeva la Gazzetta di Milano, organo ufficiale delI’Impero Asburgico).
Zot!
Un attimo ed è andato, lasciando come tutti un buco incolmabile. La sera prima si era abbuffato di Ragot d’oca.
La fine che si augurava. Non ha neanche dovuto digerire.
ORSO MARIA GIOVANNI BRERA
Musicista, attore e animatore milanese, Orso Maria Giovanni Brera (alias Franco Brera, www.francobrera.it) ha esordito professionalmente all’inizio come giornalista con l’hobby della musica. Alla fine degli anni Settanta ha ribaltato la situazione ed è diventato un musicista con l’hobby del giornalismo. Ha insegnato musica in scuole di ogni ordine e grado appassionandosi alla pedagogia musicale. Ha collaborato come capitano al rilancio della navigazione sui Navigli della Lombardia. Parallelamente, ha pubblicato cd e audio-cassette di musica per il relax, ninna nanne e filastrocche con diversi editori milanesi: RCS, Fabbri, Red edizioni, Editrice Il Castello. Ha scritto canzoni, arrangiamenti, colonne sonore e musiche di scena. Ha ideato e diretto per alcuni anni il premio dedicato a Lucio Battisti “Un’Avventura”, Festival della Canzone d’Autore.
Lo spettacolo più recente è un cabaret dedicato a Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e altri protagonisti della scena musicale e teatrale milanese.
Sara Vitali
CON IL PREMIO NAZIONALE PER IL LIBRO E LA LETTURA SI CHIUDE IL MAGGIO DEI LIBRI
Cinque i vincitori, proclamati a Chiari il 25 giugno
Il gran finale dell’undicesima edizione dedicata a Dante, con oltre 9.242 attività e quasi 4 milioni di partecipanti
Si chiude con il Premio nazionale per il libro e la lettura l’undicesima edizione de Il Maggio dei Libri: la festa di premiazione dei cinque vincitori si terrà a Chiari venerdì 25 giugno alle 18.30, nel salone giallo di Villa Mazzotti, e sarà il gran finale della rassegna – dedicata quest’anno a Dante nei settecento anni dalla morte del poeta - che ha coinvolto quasi 4 milioni di partecipanti con 9.242 attività organizzate. Il Premio del Maggio dei Libri, indetto dieci anni fa dal Centro per il libro e la lettura, diventa dunque quest’anno per la prima volta Premio nazionale. Nato per stimolare l’abitudine alla lettura, ha l’obiettivo di valorizzare i cinque migliori progetti di promozione della lettura nell’ambito di altrettante categorie: Biblioteche, Associazioni culturali, Istituti Scolastici, Carceri, strutture sanitarie e di accoglienza per anziani, Librerie.
L’evento
La cerimonia di premiazione si svolgerà a Chiari venerdì 25 giugno, a partire dalle 18.30, in occasione della Rassegna della Microeditoria con un evento che si potrà seguire anche in streaming sui canali Facebook de Il Maggio dei Libri e del Centro per il libro e la lettura, sul sito del Centro per il libro, sui canali Youtube e Facebook e sul sito della manifestazione. Alla cerimonia interverranno Marino Sinibaldi e Angelo Piero Cappello, rispettivamente presidente e direttore del Centro per il libro e la lettura, introdotti dal giornalista Rai Pierluigi Ferrari che presenterà i video in cui i vincitori racconteranno i loro progetti. Durante la serata, le soprano Valentina Di Blasio e Chiara Tarquini, accompagnate al pianoforte dal maestro Alberto Ranucci, alterneranno momenti musicali alle letture dantesche di Luciano Bertoli, ispirate all’undicesima edizione de Il Maggio dei Libri: "Amor...".
I vincitori
Le migliori proposte inserite nella banca dati de Il Maggio dei Llibri sono state preselezionate da un gruppo di lavoro del Centro per il libro e la lettura e sottoposte a una giuria di esperti, composta da Filippo La Porta (presidente), Francesca Vannucchi (Istat), Giovanna Micaglio (Istituzione Biblioteche di Roma), Carla Fiorentino (Emons Edizioni), Roberta Ursi (Ciurma Libreria, vincitrice del Premio Maggio dei libri 2020), Amalia Maria Amendola e Maria Greco (rappresentanti del Centro per il libro e la lettura). Il premio ammonta a 2.000 euro in buoni libri per ciascuna delle categorie (da spendere presso la libreria vincitrice) e in audiolibri offerti da Emons per i progetti che hanno ricevuto una menzione speciale. I vincitori sono:
Biblioteche, mediateche e sistemi bibliotecari
“#Impilatitoliamelia”, Biblioteca comunale "Luciano Lama", Amelia (TR)
Associazioni culturali, istituti culturali, centri studi e ricerche
“Body telling: raccontare corpi, esplorare linguaggi”, Cooperativa sociale Archilabò, Bologna
Istituti scolastici
“RispondiAMO per le Rime”, I.C. “E. De Amicis”, Floridia (SR)
Carceri, strutture sanitarie e di accoglienza per anziani
“Leggi e coccola insieme a noi”, COOP.A.S. Cooperativa di assistenza sociale, Ittiri (SS)
Librerie
“Letture a Villa Campolieto”, Libreria Mio nonno è Michelangelo, Pomigliano d'Arco (NA)
La giuria ha attribuito una menzione speciale alle seguenti iniziative:
Biblioteche, mediateche e sistemi bibliotecari
“Sommersi o salvati? #Dante700”, Biblioteca comunale di Lurago d'Erba (CO)
Associazioni culturali, istituti culturali, centri studi e ricerche
“Amor....per seguir virtute e canoscenza”, Associazione culturale Lo Stregatto, Casarza Ligure (GE)
Istituti scolastici
“LibriAMOR”, Liceo Zingarelli - Sacro Cuore, Cerignola (FG)
Librerie
“Bookquiz”, Libreria Storie a colori, Terni
Un Maggio da record
Quasi 4 milioni di partecipanti, appuntamenti e iniziative appositamente realizzate: inaugurata dall’anteprima cinematografica del film “Il diritto alla felicità” e chiusa dalla due giorni di FAI Leggere, Il Maggio dei Libri – dal 23 aprile al 31 maggio, ideato dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura – chiude l’undicesima edizione con 9.242 attività in Italia e all’estero, per promuovere l’amore per la lettura in tutto il mondo e in tutte le declinazioni.
Sito, social e banca dati hanno raccolto e diffuso i tantissimi eventi frutto della partecipazione degli oltre 3.500 utenti organizzatori e della rete composta da più di 70 partner attivi nella promozione della cultura, agendo da cassa di risonanza in grado di superare confini e limitazioni imposte dalla pandemia. Sono state 3.114.560 le visualizzazioni sul sito ufficiale della campagna, con una media giornaliera di 49.120, cifre virtuali che fanno riferimento a un patrimonio reale di protagonisti, che Il Maggio dei Libri ha contribuito a consolidare. Nel segno di Dante e di quell’Amor… che oltre a essere il tema portante dell’edizione 2021 definisce il sentimento che lega ogni lettore ai propri testi del cuore.
Ex Libris Comunicazione
LIBRO DI SARA PASSERI - WINERY HOSPITALITY: L'ARTE DELL'ACCOGLIENZA
L’ultimo libro di Sara Passeri
Esperta in enoturismo, sono la Winery Hospitality Manager de La Ciarliana a Montepulciano: la ricettività in cantina è l'ambito in cui al meglio, e con maggior entusiasmo, esprimo una spiccata e coloratissima abilità comunicativa. Trasformare in parole l'emozione di ogni calice è - credo - un privilegio prezioso. Custodire e tramandare alle generazioni future il saper fare antico del vignaiolo, un'opportunità che non ha prezzo. Il vino come grande passione, sommelier FISAR, WSETII, ora anche Wine Blogger con Tannina.it, adoro l'arte e la letteratura, tutto ciò che gravita attorno al food & wine tourism.
Laureata in Lingue e Letterature straniere, guida turistica e tour leader, da sempre mi occupo di consulenza, comunicazione e marketing turistico con competenze interdisciplinari nel settore dell'incoming, della promozione territoriale e - in particolar modo - del W&F tourism.
PRIMA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DILLO A CURVY PRIDE" - GIRALDI EDITORE
Barbara Braghin tra Marianna Lo Preiato e Silvia Corradin
Nei giorni scorsa c’è stata la prima presentazione del libro “Dillo a Curvy Pride” alla Mediateca di San Lazzaro di Bologna. Si tratta di un’antologia nella quale hanno scritto una storia diverse autrici, tra cui anche Barbara Braghin. Il libro parla di traguardi, obiettivi, violenza verbale e fisica, amore, felicità, autostima. E’ curato da Antonella Simona D’Aulerio, ed è frutto di un contest letterario promosso da Giraldi Editore in collaborazione con l’associazione Curvy Pride presieduta da Marianna Lo Preiato. Alla presentazione, avvenuto nel giardino della Mediateca erano presenti alcune autrici e alcuni autori, che con coraggio, hanno raccontato frangenti della loro vita, episodi ed emozioni troppo spesso tenuti nascosti perfino allo sguardo delle persone più care. “E’ stato emozionante conoscere da vicino le autrici e gli autori – dice Barbara Braghin -. E’ bello sentire leggere le varie storie dalle voci di chi le ha scritte. Si sentono le emozioni dal vivo”.
Nell’antologia hanno scritto Federica Annunziata, Alice nel Paese delle Meraviglie, Alessandra Balocchi, Alessia, Tiziana Bernardini, Monia Bolognini, Barbara Braghin, Beniamino Cardines, Sergio Casoni, Silvia Corradin, Annalisa "La Pantera Di Bologna" Donini, Donatella Fenio, Elena Guerrini Bella Tutta, Gloria Hoffmann Boemia, Benedetta Iusco, Lady Vee, Lara Lago, Isabella Lodi, Marika Loiacono, Silvia Massaferro, Valeria Menapace, Davida Milloshas, Sara, Valentina Parenti Ferrari, Santa Pentangelo, Melania Pericolini, Gabriella Pirazzini, Francesca Beyouty Ragone, Silvia Russo, Maria Schiavoni, Stefania Spalletti, Iris Vareselo, Andrea Zuffa e, per la conclusione, Fabiana Sacco Curvy Coach. L’idea di Dillo a Curvy Pride nasce con la pubblicazione del libro La mia resilienza in un corpo morbido di Marianna Lo Preiato, a cura di Marzia Di Sessa, sempre edito dalla Giraldi Editore. La prefazione è dell’attore Luca Ward e c’è un omaggio del cantautore Tony Santagata. Nel corso della presentazione tutti sono stati invitati a scrivere una storia per il nuovo libro “Dillo a Curvy Pride 2”.
Barbara Braghin
“DUE CHIACCHIERE CON UN RISOTTO”
Nuova edizione per il libro di Giovanni Potenza
A seguito del successo della prima edizione, il libro di Giovanni “Due chiacchiere con un risotto” edito da Maggioli Editore torna in libreria con una nuova edizione, ancora più ricca nella grafica e nei contenuti. Cambia la copertina e, come richiesto direttamente dai lettori, le ricette sono ancora più in evidenza e pratiche da consultare.
Cucinare è sensazione, emozione e comunicazione. Questi sono i sentimenti che animano da sempre Giovanni Potenza, in arte Poppy Chef, rinomato chef a domicilio e volto noto di Mediashopping,
ogni volta che si appresta a cucinare un piatto. Una passione, rimasta per molto tempo solo un hobby e diventata negli ultimi anni una professione, che Poppy ha deciso di trasferire in un libro. Nasce così “Due chiacchiere con un risotto”: il racconto di quindici risotti per quindici momenti indimenticabili che hanno segnato la vita dell’autore.
Non un classico libro di ricette, ma un racconto appassionato di esperienze di vita che hanno come comune denominatore la cucina e in particolare il risotto; un alimento che l’autore ama definire “il Re della cucina” per la sua unicità e il suo essere estremamente versatile.
Partendo dal 1984 e arrivando al presente, il racconto delle esperienze di vita dell’autore si trasforma in un vero e proprio viaggio intorno al mondo: da Santo Domingo a Formentera, da New York a Pantelleria, passando per Marrakech e Cortina. Ogni capitolo racchiude in sé momenti unici
e straordinari, dove amicizia e passione culinaria vanno a braccetto, e culmina con la ricetta di un risotto, legato indissolubilmente al territorio in cui viene cucinato.
La preparazione del risotto è una situazione particolare durante la quale il cuoco si ritrova a “dialogare” con l’alimento e a creare un momento di grande condivisione con i commensali, conversazioni spesso destinate a protrarsi per tutta la durata del pasto.
Grande soddisfazione per questa seconda edizione curata da Maggioli Editore, grazie all’impegno dellaredattrice Paola Russo che ha curato con passione i testi e i consigli del responsabile commerciale Massimo Molari.
“Ci è voluto il lockdown dello scorso marzo per indurmi a scrivere un libro a cui pensavo da tempo, ma che la mia pigrizia aveva sempre ostacolato. L’idea si era formata nella mia testa quando, raccontando alcuni episodi divertenti a una cena con amici, questi mi hanno suggerito di metterli nero su bianco. L’ipotesi era accattivante, anche perché avrebbe permesso di conciliare le due grandi passioni della mia vita: la cucina e la mia rinnovata socievolezza. Tra i tanti vissuti, ho scelto 15 episodi che eccellevano per il contesto in cui mi sono trovato e per gli amici che avevo intorno; immancabile citare quella volta che ho avuto l’onore di cucinare un risotto rosa per il Dalai Lama in persona o il risotto al nero di seppia per le belle fotomodelle conosciute a Pantelleria!” – sottolinea l’autore Poppy Chef.
Il volume è edito da Maggioli Editore e include quindici illustrazioni, a corredo di ogni capitolo, della pittrice e artista veneta Maria Silvia “Margot” Del Turco.
Poppy Chef, nome d’arte di Giovanni Potenza (Gabicce Mare, 1960). Laureato in Giurisprudenza, di formazione libero professionista nel mondo della comunicazione, è un cuoco per passione e nel 2014 ha deciso di dare una svolta a questo hobby, diventando un cuoco professionista. Il libro nasce dal suo desiderio di condividere l’amore per la cucina con amici e non, nella speranza di coinvolgere e suscitare interesse in chiunque voglia leggerlo.
Il libro è disponibile presso i punti vendita Feltrinelli, Hoepli, Mondadori e Rizzoli della Lombardia, di Bologna e Roma e sulle piattaforme Amazon.it e Ibs.it
Federica Papagni
IL CASO IMPRENDITORIALE DELLA FAMIGLIA LIBRANDI SI FA LIBRO
Pubblicato “Librandi – storia di uomini, vigneti e vini”, edito da Rubbettino e scritto da Gianfranco Manfredi. Il libro narra passato, presente e futuro di una delle più interessanti famiglie del vino italiano che ha contribuito a rendere grande la Calabria nel mondo
Una storia lunga, cominciata un secolo fa, quella dei vini Librandi, raccontata da Gianfranco Manfredi in “Librandi – Storia di uomini, vigneti e vini”. Le 270 pagine del libro, fresco di stampa e pubblicato in doppia lingua per la collana Storie d’impresa dell’editore Rubbettino, la rievocano con un ricco compendio fotografico che amplifica il valore delle parole con le immagini iconiche di quella che è stata ed è la storia di una delle famiglie italiane del vino più interessanti del panorama odierno. La narrano, però, altrettanto fedelmente, i filari che oggi ricoprono gli oltre duecentotrenta ettari vitati di proprietà dell’azienda meritevole in primis di essere stata capace di interpretare un territorio, la Calabria, e di aver tradotto il proprio bagaglio di conoscenze, studi e sperimentazioni in un caso imprenditoriale di successo ma anche in un’occasione di crescita e progresso per il territorio stesso.
Il volume ricostruisce il percorso di una famiglia-azienda del profondo Sud iniziando il racconto da Raffaele Librandi senior, col quale tutto ebbe inizio nei primi decenni del secolo scorso a Cirò, per proseguire con i diversi protagonisti di questo incredibile racconto che ha visto progressivamente entrare l’azienda a buon diritto nel “fenomeno-Made in Italy”. Ciò che contraddistingue questa azienda è l’innata propensione e volontà di dare nel tempo sempre maggior solidità e rigore scientifico alla conduzione dei vigneti e della cantina. Ingaggiano Donato Lanati, consulente enologico fra i più stimati al mondo, e con lui coinvolgono un team interdisciplinare di esperti e studiosi ai massimi livelli - dal professor Attilio Scienza all’ampelografa Anna Schneider – divenendo via via una realtà italiana riconosciuta e stimata nel settore, dalla critica e dal mercato in Europa e nel mondo, come mai prima era riuscita un’azienda calabrese. “Con le loro iniziative – sottolinea Cesare Pillon nell’introduzione del volume – i Librandi hanno riempito il vuoto in cui era stato abbandonato il vino della Calabria. Un vuoto che la maggioranza degli stessi calabresi non percepiva come tale”.
Un’azienda che oggi è capace di produrre vini straordinari, premiati dalle guide e dai più prestigiosi concorsi internazionali divenendo un vero e proprio “caso” imprenditoriale. Perché i Librandi non rappresentano soltanto un capitolo importante della storia del lavoro del ‘900 calabrese ma anche un bell’esempio di azienda di famiglia all’italiana, testimone d’un secolo di lavoro e di imprenditorialità operosa e innovativa.
A reggere saldamente le redini dell’impresa sono i figli dei due fratelli artefici del successo aziendale: Tonino, venuto a mancare nell’ottobre 2012 e Nicodemo, per decenni affiatatissimo tandem di capitani coraggiosi dell’imprenditoria agricola meridionale. A Tonino e Nicodemo Librandi, alla loro capacità visionaria di anticipare il futuro (anche puntando alla sostenibilità), si deve non solo la straordinaria crescita dell’azienda ma anche la messa a punto di un percorso di sviluppo che, superato il passaggio del millennio, è proiettato verso gli anni che verranno. Le aziende del gruppo Librandi sono oggi guidate dai figli di Nicodemo, Raffaele e Paolo, e di Tonino, Francesco e Teresa. Tutti e quattro ricoprono le cariche societarie apicali e condividono i compiti di gestione sul piano operativo.
“I Librandi hanno superato oggi – scrive Manfredi – il traguardo dei due milioni e mezzo di bottiglie all’anno con le ultime vendemmie e vantano un export che sfiora il 50 per cento e copre oltre 40 Paesi dalla Germania agli Usa, dal Giappone alla Russia, dal Regno Unito alla Cina, Danimarca, Libano e Australia compresi, mantenendo però ogni giorno i piedi nei vigneti”.
Nel cuore della storia - oltre ai vigneti e alla cantina – brillano i vini, da scoprire ad uno ad uno. Bottiglie diventate punti di riferimento indiscusso per l’enologia della Calabria e del Sud, in Italia e all’estero. Etichette che garantiscono certezze ed emozioni gustative. Vini, come davvero pochi, altamente identitari, figli del territorio da cui provengono e allo stesso tempo – anzi proprio per questo – spiccatamente cosmopoliti.
Il libro “Librandi – Storia di uomini, vigneti e vini”, che è stato presentato al pubblico durante un incontro digitale lunedì 29 marzo 2021 organizzato dall’AIS Calabria e che ha visto la partecipazione dell’autore Gianfranco Manfredi, dell’editore Florindo Rubbettino e di Nicodemo Librandi, titolare della cantina, è acquistabile on line presso lo store dell’editore Rubbettino e altri siti specializzati.
Elena Gottardo