NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo

Recensioni

GRAPPE MONOVITIGNO, INVECCHIATE E MIXOLOGY: le tappe di un successo firmato Distilleria Marolo

 

 

Sulle ali del Martin Pescatore, icona della distilleria, Marolo ha festeggiato alla Scuola Enologica di Alba quattro decadi di attività tra passato, presente e futuro di un prodotto di eccellenza in continua crescita ed evoluzione.

 

Si è svolta ad Alba il 23 giugno, in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni di attività, nei locali della cantina della Scuola Enologica, la degustazione riservata agli operatori di settore che ha registrato il tutto esaurito. Una sala gremita e attenta ha celebrato insieme a Paolo Marolo e al figlio Lorenzo le sinergie, le amicizie e i legami forti che la distilleria ha saputo instaurare in tanti anni di lavoro.  Racconti, aneddoti e una degustazione davvero unica: una verticale di Grappe di Barolo invecchiate 27 anni, da vinacce di diversi millesimi (1983, 1987 e 1989).

 

La degustazione tecnica è stata curata da Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori di Brescia, uno dei più importanti centri di analisi sensoriale e organolettica d’Italia.  «La Grappa è in attesa di un nuovo rinascimento – racconta Luigi OdelloÈ un grande prodotto della cultura italiana. Un manipolo di produttori l’ha portato sin nei salotti, nobilitandolo. – E continua – Ora bisogna fare una buona narrazione di tutto quello che è stato creato. Noi ci ritroviamo con un tesoro sostanzialmente inesplorato che è da mettere in evidenza. Oggi la grappa può competere e superare tanti altri distillati nel mondo. La grappa è per tutti, bisogna solo comunicarla

 

È dello stesso avviso Lorenzo Marolo: «La grappa dovrebbe riuscire a ritagliarsi un suo spazio tra i grandi consumatori di distillati invecchiati; qualitativamente non ha nulla da invidiare a qualunque altro spirito».

 

 

La grappa: un trend in crescita in Italia e all’estero

 

I festeggiamenti sono stati anche l’occasione per fare il punto sulle vendite che hanno visto una ripresa anche fuori dai confini nazionali.

È la Germania il paese che rappresenta la fetta maggiore a livello di numeri di export. Altresì significativi la Svizzera e gli USA: due mercati in grande crescita che hanno registrato un incremento considerevole negli ultimi tre anni.

 

L’azienda continua quindi il suo processo di internazionalizzazione ma segna una rapida crescita anche in Italia raggiungendo un notevole incremento percentuale nel 2016 e iniziando il 2017 con un trend assolutamente positivo, consapevole che sarà l’ultimo trimestre quello più importante e decisivo per quanto riguarda le vendite. Marolo punta tutto sull’analisi e sullo sviluppo di nuovi prodotti per rimanere al passo coi tempi e coi gusti del consumatore. Ne è un esempio l’attenzione alla nuova frontiera della miscelazione nell’ottica di una ricerca continua di innovazione che porta l’utilizzo della grappa in un prodotto particolare e giovane come quello del cocktail.

Tra i nuovi prodotti è stata anche presentata in anteprima alla scuola enologica la Grappa di Barolo invecchiata 10 anni in single cask da Barolo Chinato. Un’edizione limitatissima, da collezione, finemente imbottigliata, un vero inno alla grappa 100% piemontese, frutto di un lungo lavoro di studio e valorizzazione.

 

Il progetto: un boutique hotel a Barolo

 

40 anni della distilleria sottolineano non solo un progetto di crescita dei mercati e di apertura a livello internazionale ma portano con sé anche il lancio di un disegno innovativo e ambizioso: portare la Grappa di Barolo direttamente sul territorio d’origine. Ciò sarà reso possibile dalla sinergia creata con il turismo enogastronomico e attraverso la realizzazione di una struttura di accoglienza a Barolo, unica nel suo genere, dedicata alla Grappa di Barolo e ai suoi cru. Un resort, un luogo di elezione estetica progettato dallo studio d’architettura De Abate, già celebre per i suoi visionari interventi sul territorio delle Langhe, che ospiterà una particolare struttura di cristallo. Dalla forma poligonale e sinuosa, sarà costituita di tanti elementi quante sono le Menzioni Geografiche Aggiuntive del Barolo, i cui nomi verranno ivi incisi.

Una territorialità dunque rilanciata attraverso un suggestivo elemento architettonico in cui gli ospiti potranno scoprire come lo spirito del Barolo si eleva sotto sfumature complesse, affascinanti e sempre diverse. Un vero e proprio «Luna park della grappa» come l’ha definito Lorenzo stesso che sottolinea come legare la grappa al proprio territorio sia sempre stato l’obiettivo di suo padre e continuerà ad esserlo per un’azienda che vuole far sì che la grappa parli del proprio territorio a 360°.

 

 

 

Well Com - Ufficio Stampa

Via Rio Misureto, 8 - 12051 Alba (Cn) – Italy

tel. +39 0173 362958 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

VALORIZZAZIONE E RICONOSCIBILITA’ DEL TERRITORIO MAREMMANO ATTRAVERSO IL VINO: OBIETTIVO PRIMARIO DEL CONSORZIO TUTELA VINI DELLA MAREMMA TOSCANA

Image

VALORIZZAZIONE E RICONOSCIBILITA’

DEL TERRITORIO MAREMMANO ATTRAVERSO IL VINO: OBIETTIVO PRIMARIO DEL CONSORZIO TUTELA VINI DELLA MAREMMA TOSCANA 

  

Grosseto, 29 giugno 2017 – A tre anni dalla sua fondazione, nel 2014, il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è in continuo sviluppo con nuove idee per rafforzare la conoscenza della Maremma partendo dal suo prodotto principe, il vino. Sono stati fondamentali l’adesione al piano di sviluppo biennale di promozione e comunicazione della Regione Toscana e l’accesso a co-finanziamenti europei a cui ha preso parte questa realtà giovane, dinamica e con un grande potenziale di crescita, ottenendo ottimi risultati a livello nazionale e internazionale.

 

Ne sono un esempio gli eventi oltreconfine a cui ha partecipato il Consorzio nei mesi scorsi, come Wein Kultur a Vienna (Austria) seguito da Prowein in Germania e poi gli appuntamenti italiani come le Anteprime Toscane e il Vinitaly, grandi momenti di scambio accanto ad iniziative organizzate sul territorio come la kermesse enoica appena conclusa, Maremmachevini, che ha ospitato pubblico italiano e straniero. L’utilizzo meticoloso delle risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana e dall’Unione Europea ha favorito la partecipazione a manifestazioni di questo calibro che hanno il pregio di promuovere la scoperta di un territorio ancora poco conosciuto, ma ricco di storia che caratterizza questa zona vitivinicola.

 

La grande diversità del terroir permette infatti di offrire, come non succede in altre zone toscane, un’ampia scelta di vini, grazie sia all’apporto di una notevole biodiversità nelle varietà coltivate – dalle internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay, Petit Verdot, alle tradizionali Ciliegiolo, Alicante, Vermentino, Sangiovese, Ansonica – sia alla grande varietà delle condizioni pedoclimatiche che contraddistinguono un territorio così vasto come quello della provincia di Grosseto. Il risultato è un’offerta più “equilibrata” di vini – non esclusivamente basata sul vitigno Sangiovese come accade in buona parte delle altre aree toscane – in grado di soddisfare palati ed esigenze diverse, dai bianchi freschi della costa a base perlopiù di Vermentino -  la tipologia di bianco della DOC più imbottigliata e più richiesta sul mercato – a quelli più strutturati delle aree interne a ridosso delle Colline Metallifere e del territorio del Tufo, ai rosati sempre più oggetto di interesse da parte del mercato, ottenuti con l’utilizzo di Sangiovese, Syrah, Ciliegiolo, Alicante, Merlot fino all’Aleatico, per finire con i rossi ottenuti dall’impiego in purezza o in blend di varietà autoctone e/o internazionali, dal Sangiovese al Cabernet Sauvignon e Merlot, dal Ciliegiolo e Alicante al Syrah, Cabernet franc e Petit Verdot, per citare ovviamente i più diffusi.

 

Ma un altro punto di forza di questo territorio e della Denominazione che meglio esprime le sue varie sfumature e complessità, ovvero Maremma Toscana, è rappresentato dal concetto di sostenibilitàassociato ai vini provenienti da queste terre. Sono pochi, infatti, i territori viticoli – e, più genericamente, rurali - che possono vantare un’associazione quasi naturale col concetto di sostenibilità come la Maremma e i suoi vini sono in grado di fare, suscitando nel consumatore sempre più interesse. E sono molte le aziende maremmane che producono i propri vini nel rispetto assoluto per il territorio secondo un approccio sostenibile, tanto che il Consorzio si è fatto promotore di progetti che tendono proprio a valorizzare tali aspetti, facendosi agente comunicatore di nuove linee d’azione atte ad esprimere al meglio le caratteristiche naturali della zona, con l’obiettivo di proporre al mercato un territorio e una Denominazione che non si caratterizzi soltanto per la qualità dei suoi vini ma che esprima attenzione e rispetto per il luogo di origine.

 

Il vino resta perciò il motore trainante che grazie alle operazioni realizzate dal Consorzio mira ad ottenere effetti positivi su tutta la filiera produttiva agro-alimentare, ma anche turistica e culturale. Si muove in questa direzione anche il sodalizio di successo tra i tre Consorzi della zona: Doc Maremma Toscana – Montecucco – Morellino di Scansano, che è stato fondamentale in diverse occasioni per offrire una rappresentanza sostanziosa delle aziende vitivinicole della zona, dando un’immagine coesa e compatta al fine di promuovere le proprie eccellenze.

 

“È nostro compito garantire un’offerta promozionale efficace agli associati e proporre nuovi spunti ai produttori e viticultori che mostrano interesse per la nostra realtà”, afferma il Presidente del Consorzio, Edoardo Donato, e conclude: “Il nostro progetto è in continuo divenire e ha lo scopo primario di aiutare la nostra terra, la Maremma, a varcare i confini locali”.

 

L’impegno del Consorzio nelle attività di promozione della Denominazione Maremma Toscana e del territorio stanno portando non solo ad un incremento dei dati riferiti alle rivendicazioni e alla commercializzazione dei prodotti della DOC, con una visibilità sempre più crescente sul mercato, ma anche ad una crescita continua degli associati, a testimonianza della bontà del lavoro impostato dal Consorzio e delle azioni promozionali messe in atto.

 

  

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della DOC con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Ad oggi il Consorzio conta 262 aziende associate, di cui 186 viticoltori (per la maggior parte conferenti uve a cantine cooperative), 1 imbottigliatore e 75 aziende “verticali” - che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini - per un totale di 5,5 milioni di bottiglie prodotte all’anno.

   

Cliccando QUI è possibile scaricare il video Maremma Terra di Vini (realizzato da Carlo Mameli Studio) 

 

Per maggiori informazioni:

ZED_COMM

Ufficio stampa Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana

Alessandra Zaco - Mob. 339 6534643

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

CODICE ETICO E ASTE ELETTRONICHE, AICIG PLAUDE L’ACCORDO TRA MIPAAF, FEDERDISTRIBUZIONE E ANC-CONAD

 


L’Associazione dei Consorzi:“Con le aste online penalizzate le DOP e le IGP”
 

Plauso da parte dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG nei confronti dell’accordo firmato dal Mipaaf con Federdistribuzione e Anc-Conad, volto a favorire pratiche commerciali leali e contrastare il caporalato, promuovendo di fatto un Codice Etico applicabile all’intera filiera agroalimentare. Sulla base di siffatto accordo, le organizzazioni della GDO si impegnano a non fare più ricorso alle aste elettroniche inverse al doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli ed agroalimentari.
AICIG sposa pienamente l’iniziativa portata avanti da Mipaaf, Federdistribuzione e Anc–Conad - commenta il Presidente Cesare Baldrighi– soprattutto per la parte che concerne le aste on line: con questo sistema le DOP e le IGP vengono fortemente penalizzate e i Consorzi tutti da tempo si oppongono a questa pratica, affermando con ragione che le aste on line non sono appropriate per le caratteristiche dei prodotti a Indicazione Geografica”.
Obiettivo primario dell’accordo e fulcro centrale del Codice Etico appena sottoscritto dalle suddette parti, è quello di garantire trasparenza, equità, legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento della manodopera in agricoltura. L’intento è quello di riconoscere e valorizzare l’impegno degli operatori del settore e al contempo promuovere la sostenibilità delle produzioni alimentari Made in Italy, sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale.
Con l’accordo concluso vengono altresì definite e promosse linee guida e impegni nell’acquisto di prodotti agroalimentari da parte della GDO, anche per favorire l’adesione volontaria delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità, auspicando finalmente una condivisione da parte di tutte le realtà della Grande Distribuzione di siffatto Patto di Impegno.

Ufficio Stampa AICIG - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, Marte Comunicazione, Marzia Morganti cell. 3356130800 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Niccolò Tempestini cell. 3398655400 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.martecomunicazione.com - www.aicig.it

 

 

Cesare Baldrighi

 

 

MOSCATO CANELLI, + 80% IN UN ANNO: “POTENZIALE DI UN MILIONE DI BOTTIGLIE”

 

 

 

DENOMINAZIONE IN FORTE CRESCITA: 100 ETTARI E 30 AZIENDE VITIVINICOLE. SABATO 8 LUGLIO TORNA LA NOTTE DOLCE A CANELLI (ASTI)

Si è passati da 95 mila bottiglie del 2014 alle attuali 220 mila, solo nell’ultimo anno la crescita sfiora l’80%. Un segnale importante per il Canelli, la giovane sottozona del Moscato d’Asti docg che può essere prodotta nelle vigne più vocate di 23 comuni tra il Sud Astigiano e la Langa, in Piemonte. Una “nicchia” che continua ad avere appeal su produttori e consumatori. Parlano i numeri: erano appena 19 gli ettari del 2015, oggi si toccano i 100. L’imbottigliato del periodo gennaio-giugno 2016 era di 49.616 bottiglie: quest’anno, nello stesso semestre, si contano 183.130 bottiglie. Così le aziende vitivinicole che producono uva e rivendicano la sottozona: 17 nella vendemmia 2015 diventate 30 l’anno successivo.  

“In un anno l’incremento di produzione è stato dell’80%: da 124 mila a 220 mila bottiglie - dice Gianmario Cerutti, neo eletto presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli, subentrato al canellese Giuseppe Bocchino- Abbiamo un potenziale di oltre un milione di bottiglie solo con la produzione delle aziende dell’Associazione. Da una quindicina di ettari siamo a quasi a 100 ed è ormai consolidata la posizione che non scende sotto le 200 mila bottiglie quasi raggiunta nei primi 6 mesi dell’anno”.

Sempre più produttori credono in questa piccola, tenace sfida. “La crescita degli ultimi anni è dovuta alla rivendicazione del Canelli di nuove e importanti aziende e molte non canellesi – spiega Cerutti - nel 2016, sono entrate alcune aziende di Castiglione Tinella, Cà d Gal di Santo Stefano Belbo e Mario Torelli di Bubbio; quest’anno, Scagliola Giacomo di Canelli e Il Falchetto di Santo Stefano Belbo”.

Sale così il numero di aziende che producono il Moscato Canelli nella zona ad alta vocazione per la coltivazione dell’uva moscato bianco e “core zone” Unesco tutelata come Patrimonio dell’Umanità. Dalle colline del Moscato e dalle “cattedrali sotterranee” di Canelli, le maestose cantine storiche che corrono per chilometri sotto Canelli, dove da secoli si affina lo spumante, è partita la candidatura del patrimonio vitivinicolo all’Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Monferrato e Langhe. Il riconoscimento è arrivato a giugno 2014.

Il Moscato d’Asti Canelli è una denominazione giovane, il primo anno di produzione è la vendemmia 2011, ma i dati dell’export dicono che il 50% viene già consumata sui mercati esteri. Le uve vengono spesso coltivate in vigneti “surì”, quell’eccellenza piemontese di filari eroici di alta collina ben esposti al sole ma con pendenze tali che richiedono lavorazioni quasi esclusivamente manuali. Insieme al presidente Cerutti, sono stati eletti nel nuovo Consiglio dell’Associazione: il vice Beppe Bocchino e i consiglieri Luigi Coppo, Roberta Avezza, Piercarlo Merlino, Franco Penna e Gianfranco Torelli. Resteranno in carica tre anni.

LA NOTTE “DOLCE”: IL CANELLI E I COLORI DEL VINO

A Canelli, torna sabato 8 luglio la lunga notte “dolce”: è la quarta edizione de Il Canelli e i colori del vino, la manifestazione ideata e organizzata dall’Associazione Produttori Moscato Canelli in collaborazione con l’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, il Comune e la Pro loco Antico Borgo Villanuova. Ristorante ospite del 2017: La Ciau del Tornavento di Treiso, con lo chef stellato Maurilio Garola.

La serata prevede un percorso enogastronomico a “stazioni” lungo la Sternia, il cuore antico della città. È uno straordinario belvedere panoramico. Si consigliano scarpe comode. Si comincia alle 19. Undici le tappe: in ciascuna si degusta un vino abbinato a un piatto tipico, sempre consigliato e proposto il Canelli. Novità dell’edizione 2017: a chi prenota sul sito www.moscatocanelli.it entro il 5 luglio in regalo una degustazione e il braccialetto personalizzato dell’evento.

 

 

 

.PRIMA TAPPA. Cortile dell’Enoteca Regionale, via G.B. Giuliani: si acquista il bicchiere con tasca e si cambiano le “sternie” ovvero le uniche monete valide per poter fare acquisti durante la serata. Ogni sternia vale un euro. Aperitivo con bollicine Metodo classico.

SECONDA TAPPA Osteria della Sternia: azienda Scagliola Giacomo. Terrina di faraona con spuma al Moscato Canelli.

TERZA TAPPA. Civico 15: azienda Tenuta Il Falchetto. Crostino di polenta con salsiccia al Moscato Canelli.

QUARTA TAPPA. Giardino panoramico: aziende Beppe Bocchino e Anna Ghione. Sushi.

QUINTA TAPPA. Cortile “del fort”: aziende Merlino e Villa Giada.  Prosciutto crudo di Cuneo dop e salumi del territorio

SESTA TAPPA. Chiesetta San Giuseppe: aziende Paolo Avezza e L’Armangia. Robiole e formaggi del territorio con mostarda di cipolle.

SETTIMA TAPPA. Balcone panoramico: aziende Enrico Cerutti e Coppo. La farinata.

OTTAVA TAPPA. Cortile Villa del Borgo: aziende Ca’ de Lion Ghione dal 1871 e Cascina Barisel. Battuta di Fassona con granella di nocciole Dop Piemonte.

NONA TAPPA. Chiesetta San Rocco: plin di carne ai tre arrosti al burro di montagna e salvia del ristorante La Ciau del Tornavento di Treiso.

DECIMA TAPPA. Cortile della Canonica: risotto al gorgonzola mantecato al Canelli a cura della Pro loco Antico Borgo Villanuova. Vini dei Produttori del Canelli.

UNDICESIMA TAPPA. Piazza San Leonardo: banco di degustazione di Moscato Canelli, passiti, grappe di Moscato e Moscato liquoroso La Canellese. “Tutto Dolce” con i maestri pasticcieri.

Musica Live Piazza San Leonardo

DuoJazz Martina Aimo Piercarlo Favro

Fol And Drunk Acoustic Xplosion 

Musica itinerante Lungo il Percorso con:

Simona Scarrone flauto e Francesco Colla chitarra

IPijtevarda Folklore e Musica

Hashtag: #MoscatoCanelli

Facebook: Moscato Canelli

Info: 0141.822640, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

Fiammetta Mussio

LA PROVENZA IN ITALIA: CHATEAU PAS DU CERF

 

Chateau Pas du Cerf

Da tempo Sergio Bruno, fondatore della distribuzione B.EVI. di Verona, desiderava importare in Italia dei vini della Provenza: ecco che dopo un lungo lavoro di ricerca e selezione ha iniziato la diffusione sul mercato italiano dell’azienda Chateau Pas du Cerf, situata a Le Londe Les Maures, nella baia di Hyères. 

Nel perseguimento della mission aziendale la scelta di puntare anche sulla Provenza è stata fortemente voluta: regione conosciuta in tutto il mondo per la magnifica unicità dei paesaggi con distese di lavanda e per la Costa Azzurra, essa è celebre anche per il raffinato appeal dei suoi vini rosati, che si esprimono nella zona con sfumature e classe peculiari.

Chateau Pas du Cerf è una realtà nata nel 1848 condotta dalla famiglia Gualtieri da 8 generazioni, ed attualmente sono Geneviève, Patrick e le loro tre figlie a capo della cantina che deve il suo nome ad un episodio grazioso: nel 1553 il re Francesco I si trovava in queste terre per le celebrazioni del matrimonio tra il figlio Enrico II e Caterina dè Medici, e partecipando su invito del signore di Hyères ad una caccia, catturò un grande e magnifico cervo: consideriamo poi che queste colline sono sempre state celebri per la presenza di cervi. L’affinità con il mondo animale continua ancora oggi: gli 80 ettari di vigneti aziendali sono contenuti in uno scrigno di 700 ettari di natura incontaminata contraddistinta da rari alberi e da una fauna incredibilmente varia.

La produzione aziendale comprende vini bianchi, rossi e rosati: tra quest’ultimi Sergio Bruno ha scelto per il mercato italiano tre diverse etichette- CLUB, DIANE e CHATEAU PAS DU CHERF- che rappresentano vari aspetti della Provenza.

CLUB è pensato per il momento conviviale dell’aperitivo, e in questo caso il nome è una vera e propria dichiarazione d’intenti: la sua caratteristica principale è la facilità di approccio che risulta però accompagnata da una sfaccettata grazia, mentre DIANE è il vino che nell’intenzione della proprietà trasmette il savoir faire dello chateau: Diane (così si chiama sia la dea della caccia che la seconda figlia dei produttori e no, non si tratta di una coincidenza!), nasce da vigne di 15 anni di età e dal blend Grenache, Tibouren, Cinsault e Mourvèdre e rivela sia al naso che in bocca un fascino sofisticato segnato da fragoline fresche e note iodate. CHATEAU PAS DU CERF rappresenta invece l’anima della cantina, la sua parte più intima: blend tra 70% di Grenache e il resto Tibouren, Cinsault e Mourvèdre, ha origine da vigne di 20 anni poste su suolo scistoso e mostra un corredo organolettico con evidenti cenni di melograno, albicocca frutti esotici ed un finale di pesca bianca.

L’eleganza e la raffinatezza sono poi sublimati da un incessante lavoro che ha condotto storicamente l’azienda ad intrecciare rapporti di partenership con l’alta ristorazione, oltre ad un ruolo molto attivo e vivace sui mercati sia in Francia che in vari Paesi Esteri. E ora anche l’Italia per la prima volta si accinge a scoprire, tramite B.EVI., la “vie en rose” secondo Pas du Cerf.

  

B.eVi - Emozioni Oltre Il Gusto Via A. Milani, 23 - 37124 Verona

www.emozionioltreilgusto.com / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

FB: Bevi - Emozioni oltre il gusto / Instagram: @emozionioltreilgusto

 

“IL FARMACISTA DI VIA MAESTRA”:    GIACOMO ODDERO RACCONTA IN UN LIBRO LA SUA STORIA DI AMMINISTRATORE PUBBLICO

 

 

 

 

La biografia è stata presentata martedì 27 giugno ad Alba, con la partecipazione di Attilio Ianniello, Sergio Soave, Armando Gambera e Claudio Puppione. Ha moderato l’incontro il giornalista Roberto Fiori.

Una storia che vale la pena di essere raccontata con l’attenzione e con la partecipazione di chi Giacomo Oddero lo conosce da sempre: la presentazione della biografia di uno tra i personaggi più influenti per lo sviluppo della Provincia di Cuneo passa attraverso la voce di amici e conoscenti che, ognuno con il proprio stile e le proprie memorie, ricordano frammenti più o meno noti della vita istituzionale di un amministratore pubblico tenace e lungimirante.

Apre l’incontro il Sindaco di Alba, Maurizio Marello, che parla di Giacomo Oddero come di una figura di riferimento per la propria generazione. Sergio Soave, ex docente di Storia Contemporanea all’Università di Torino, Presidente dell’Istituto Storico della resistenza del Cuneese e Presidente della Cassa di Risparmio di Savigliano, prende la parola per primo. Sua è la firma della prefazione al volume “Giacomo Oddero – Il Farmacista di Via Maestra” e il personaggio che tratteggia è quello di un Giacomo Oddero centrocampista. “Una vita spesa a segnare passaggi, traiettorie e percorsi”, dice Soave. “In centrocampo ci sono i mediani, coloro che conducono il gioco; e questo è stato il ruolo politico di Giacomo Oddero. La sua parabola pubblica ha inizio nella sua farmacia in Via Maestra ad Alba dove, insieme al socio Degiacomi, spendeva molte energie a confrontarsi su temi politici, convinto che questo territorio, allora tormentato e difficile, avesse potenzialità che più tardi ha dimostrato in pieno”.

La parola passa poi allo storico e scrittore Attilio Ianniello, autore del volume, il quale descrive la difficoltà di elaborare e sintetizzare, in poco più di cento pagine, una biografia pubblica ricca e intensa: “E’ un libro che mi è caro, la cui genesi è familiare: le figlie del dott. Oddero mi hanno chiesto di ricomporre la storia del loro papà, che io avevo conosciuto qualche anno fa. In molti pomeriggi trascorsi insieme, il dott. Oddero mi ha raccontato brani della propria vita. Come ho scritto nella premessa all’opera, sono stato colpito dalla sua umiltà, vera, che gli ha permesso di incontrare grandi personalità politiche e persone semplici, rimanendo fedele alla sua terra e alle sue radici”.

Interviene poi Armando Gambera, cittadino di La Morra, membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’ONAF (Associazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), di cui il dott. Oddero è Presidente Onorario. Il suo racconto tratteggia in modo preciso e coinvolgente il rapporto di Oddero con il suo paese natale, La Morra; con il mondo del vino, che conosce bene perché proprietario di una delle più storiche e blasonate aziende vinicole produttrici di Barolo DOCG, la Oddero Poderi e Cantine; con il mondo dell’agricoltura e poi dell’amministrazione pubblica. “Giacomo Oddero è stato il fondatore dell’ONAF, che tra due anni festeggerà i 30 anni d’età. La sua scuola è stata di importanza fondamentale per la valorizzazione della produzione casearia piemontese, e oggi l’ONAF ha delegazioni presenti in tutta Italia”.

Claudio Puppione, giornalista, caporedattore del magazine settimanale Idea, delinea l’immagine politica e istituzionale di Giacomo Oddero: Sindaco di La Morra, Assessore Provinciale a Cuneo, Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dell'Acquedotto delle Langhe. Dice Puppione: “Abbiamo avuto la fortuna di avere una classe dirigente concreta e lungimirante, di cui Giacomo Oddero è un esempio chiarissimo. Pensava di essere più utile rimanendo a lavorare nella Granda che non facendo carriera nelle alte sfere della politica; e qui torna con grande chiarezza uno dei suoi tratti distintivi: l’umiltà”.

Da ultimo, chiudono l’incontro le parole dello stesso Giacomo Oddero: “I risultati che siamo riusciti a realizzare sono sempre stati il frutto di un lavoro collettivo, nato dall’ascolto dei bisogni della gente e da una ricerca corale delle soluzioni. Dopo due generazioni di impegni e sacrificio, infatti, la provincia di Cuneo è oggi indicata da molti come un modello. È stato, questo, un lungo cammino che non ho compiuto da solo; e ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato. Devo alla mia famiglia, che mi ha permesso di superare delusioni e difficoltà, molti di questi risultati. Il messaggio che vorrei trasmettere è rivolto alle nuove generazioni, che hanno ancora bisogno di noi, del nostro esempio e del nostro incitamento; e noi, d’altro canto, vorremmo ancora da loro un po’ di riconoscenza e, ogni tanto, un sorriso

 

 

 

Ufficio stampa: WELL COM srl

Annalisa Chiavazza

LA FRANCIA INCONTRA IL CHIANTI CLASSICO CON IL WINE CONTESTDI CAPANNELLE

 

 

Martedì 11 luglio alle ore 18 appuntamento con il “XI Raduno del Club del Caveau” in piazza Ricasoli a Gaiole in Chianti  

 

Gli appassionati di vino potranno partecipare alla degustazione bendata che vedrà protagonisti cinque importanti vini francesi

 

L'azienda vitivinicola Capannelle di Gaiole in Chianti dedica l'undicesima edizione del “Raduno del Club del Caveau” alla Francia, con un divertente Wine Contest rivolto agli appassionati.

L'appuntamento è fissato per martedì 11 luglio nel cuore del Chianti Classico, dove i vini francesi saranno protagonisti di una divertente degustazione bendata che metterà in palio un week end esclusivo.

A partire dalle ore 17.45 in piazza Ricasoli a Gaiole in Chianti, appassionati, winelovers e curiosi, potranno cimentarsi in un Wine Contest che vedrà protagonisti cinque importanti vini francesi, appositamente selezionati dallo staff di Capannelle. Chi riuscirà ad indovinare di quali vini si tratti, si aggiudicherà la possibilità di trascorrere un suggestivo soggiorno di due notti all'interno del Wine Resort di Capannelle a Gaiole in Chianti, nonché un calice in argento, appositamente realizzato dallo storico marchio artigiano Brandimarte di Firenze. Il costo d’iscrizione alla degustazione è di 20 euro; il servizio sarà curato da sommelier Ais: per info e prenotazioni è possibile contattare lo 0577-74511.

La Francia, con i suoi vini e i suoi sapori gastronomici, è infatti la protagonista dell'”XI Raduno del Club del Caveau di Capannelle”, in programma sempre martedì 11 luglio all'interno dell'azienda famosa nel mondo per vini quali il 50&50, il Solare ed il Chianti Classico. La scelta del Paese straniero – tra quelli in cui l'azienda esporta i suoi vini – è ogni anno affidata alla sorte: al termine dell'appuntamento annuale viene infatti estratto a sorte il Paese protagonista dell'anno successivo. Lo scorso anno toccò alla Finlandia, l'anno prima alla Corea del Sud.

 “Il Raduno del Club del Caveau – spiega Manuele Verdelli, Direttore Commerciale di Capannelle – è ormai un appuntamento fisso nell'estate di Radda in Chianti ed è pensato sia per accogliere nella nostra azienda i nostri clienti provenienti da tutto il mondo sia per avvicinare, sempre di più, gli appassionati di vino e i turisti che soggiornano nel Chianti ai suoi vini e al suo territorio, attraverso un evento aperto al pubblico che si svolge in piazza Ricasoli. Quest'anno avere come ospite un Paese importante come la Francia è un ulteriore stimolo per confrontarci con una realtà davvero importante in termini di qualità vitivinicola ed agroalimentare ”.

 

Capannelle: l'azienda agricola

 Situata nel cuore delle colline di Gaiole in Chianti in Toscana, l’Azienda Agricola Capannelle è dal 1975 una delle più interessanti realtà del mercato vinicolo in Italia.  L’Azienda produce circa 80.000 bottiglie per quattro tipologie di vini, la cui qualità è costantemente supervisionata da Simone Monciatti, enologo di Capannelle dal 1984.  La gamma dei vini di Capannelle comprende due IGT: il Solare, nato dall’unione di Sangiovese e Malvasia Nera, due vitigni locali, che rappresenta l’espressione più raffinata del legame con il territorio e il celebre 50&50 realizzato dal 1988 con Sangiovese di Capannelle e Merlot dell'azienda vinicola Avignonesi di Montepulciano.. Questa joint-venture che, nel 2018 compirà 30 anni, rimane ad oggi la più lunga collaborazione tra due aziende vinicole italiane attualmente sul mercato. Produciamo anche un Chianti Classico Riserva, fedele alla tradizione e prodotto solo con uve Sangiovese, come il nostro Rosato e uno Chardonnay in purezza. Completano la selezione dei nostri prodotti un pregiato Olio Extravergine d’oliva ed una Grappa di Chianti Classico.

Il Caveau

L’Azienda ospita all’interno della propria cantina un Caveau blindato in acciaio, al cui interno sono conservate un massimo di 8.000 preziose bottiglie di vini d’annata. La temperatura e l’umidità sono controllate e registrate costantemente da uno strumento certificato i cui grafici, settimanalmente aggiornati, sono a disposizione per la verifica delle condizioni di conservazione. Attualmente gli ospiti di questo tecnologico forziere sono circa 30 ristoratori, accomunati dalla passione per il vino e per la qualità, che partecipano ad eventi e incontri ad hoc. Attraverso la pagina web di Capannelle www.capannelle.com, i membri del Caveau possono richiedere la spedizione delle proprie bottiglie e verificare lo stato della propria riserva personale.

 

A GRANDE RICHIESTA: IL MASTER!!!! CENTRO ESTIVO BABY GOURMET!!!!!!!

 

 

A GRANDE RICHIESTA: IL MASTER!!!!

CENTRO ESTIVO BABY GOURMET!!!!!!!

MINI CORSO DI 3 GIORNI: MARTEDI 11, MERCOLEDI 12 e GIOVEDI 13 LUGLIO

PER I PIU’ PICCOLI (8-14 ANNI) PER DIVENTARE VERI MASTER DI CUCINA

DAY 1

AGNOLOTTI PLIN

INSALATA RUSSA

TORTA DI NOCCIOLE E ZABAIONE

DAY2

CRESPELLE PROSCIUTTO E FORMAGGIO

POLLO ALLA CACCIATORA PIEMONTESE

IL BUNET

DAY3

RAVIOLI DI BRANZINO

BOCCONCINI DI TACCHINO ALLA CAVOUR

CHEESECAKE

dalle ore 9 alle ore 14 inclusa merenda e pranzo, ricettario, cappello da chef e grembiule

PREZZO PER LE 3 LEZIONI: 100 EURO A BAMBINO…POSTI LIMITATI!!! 

GIOVEDI 13 LUGLIO ore 20 .30

LE INSALATE INTERNAZIONALI!!!

CAESAR SALAD (USA)

LA NIZZARDA (FRANCIA)

INSALATA FATTOUSH (LIBANO)

GREEK CON  TZAZIKI (GRECIA)

Lezione singola 35euro 

MARTEDI 18 LUGLIO ore 20 .30

TRADIZIONE , EVOLUZIONE

PANZANELLA TOSCANA CON MAZZANCOLLE E TONNO ROSSO

FARINATA LIGURE  CON CALAMARETTI

IL TONNO VITELLATO (OMAGGIO A ANTONINO)

Lezione singola 35euro

GIOVEDI 20 LUGLIO ore 20 .30

STUZZICHERIE DI PESCE

LA TEMPURA DI PESCE E VERDURE CON MAYONESE AL WASABI

ASTICE ALLA “CATALANA”

MOJITO DI TONNO CON CITRONETTE DI TEQUILA, LIME E MIELE

Lezione singola 35euro 

BUONE VACANZE A TUTTI

CI VEDIAMO A SETTEMBRE CON NUOVI CORSI ,

LEZIONI ED EVENTI!!!!! 

BUONI REGALO!!!!

Un regalo Originale….

Regala ai tuoi amici appassionati di cucina, alla moglie, al marito, alla fidanzata un buono per una o più lezioni di un corso di cucina o di una degustazione vini ….. 

BUONI PER LEZIONI SINGOLE  35EURO 

PACCHETTO BUONI 3 LEZIONI SINGOLE  100 EURO 

BUONI PER CORSO DI 4 LEZIONI (non lezioni singole)  120 EURO 

BUONO PER LEZIONE PRIVATA : CUCINIAMO CON LO CHEF

( da 1 a 5 persone) 250 EURO 

BUONO PER CENA PRIVATA: LO CHEF A CASA TUA

2 antipasti, 1 primo, 1 secondo e 1 dolce per 6 persone vini inclusi da 350 EURO

I buoni sono validi 1 anno e possono essere usati previa iscrizione per tutte le lezioni o corsi organizzati da Gourmet!!! 

GRAZIE PER ESSERE SEMPRE PIÙ NUMEROSI AI NOSTRI CORSI E LEZIONI

Per una migliore gestione dell'attività e del servizio a Voi prestato vi chiediamo di avvertire tempestivamente in caso di cancellazione o impossibilità a partecipare alle date sottoscritte. 

CON LA VOSTRA COLLABORAZIONE CHI È IN LISTA D'ATTESA POTRÀ APPROFITTARE DEL POSTO CHE SI È LIBERATO E SI EVITERANNO SPRECHI INUTILI E ONEROSI DI MATERIE PRIME. 

SCUOLA GOURMET  VIA RANCO 16 (angolo via Garetti)

LE LEZIONI E I CORSI SONO A “NUMERO CHIUSO

PER PARTECIPARE E’ NECESSARIO ISCRIVERSI TRAMITE EMAIL

O CHIAMANDO IL NUMERO 0141 218789 

G     o     u     r     m     e    t

La Scuola di Cucina di Asti 

VIA RANCO 16: (angolo Via Garetti)  tel 0141 218789

www.scuolagourmet.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  

se non volete ricevere piu’ la newsletter

mandate un email con il soggetto “cancella” a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica