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Recensioni

NEL CHIANTI L’OLIO DOP MIGLIORE AL MONDO PREMIATO AL JAPAN OLIVE OIL PRIZE DI TOKYO

 

 

E i giapponesi in Italia fanno scorte dei prodotti dell’azienda Castel Ruggero Pellegrini. 

Ad aggiudicarsi il premio come migliore olio DOP al mondo al Japan olive Oil Prize di Tokyo è stata la storica azienda biologica Castel Ruggero Pellegrini che si trova nel Chianti, tra i comuni di Bagno a Ripoli e Greve in Chianti. Il premio “Best in Class” nella categoria DOP, indica che l’olio della Castel Ruggero Pellegrini, il “Ruggente”, è stato giudicato il migliore tra le medaglie d’oro, per la qualità e la piacevolezza complessiva.

 

“Sono molto contento di questo risultato - commenta il proprietario dell’azienda, Clemente Pellegrini Paolozzi Maiorca Strozzi - perché il Joop è un concorso che ritengo sia tra i più seri al mondo, che pone sbarramenti di quantità e alti requisiti qualitativi. Ha un panel di assaggiatori internazionale e oli che arrivano da oltre 20 Paesi. Il mercato giapponese è un mercato fondamentale per l'olio extravergine di eccellenza e quanto i giapponesi siano attenti alla qualità, certificata, dei prodotti lo dimostra anche l’alto numero di richieste del nostro prodotto che ci è arrivata dai giapponesi in Italia una volta vinto il premio”. 

 

Continua Pellegrini: “Il nostro olio ha vinto grazie a una concentrazione di oltre 800 mg/kg di polifenoli (che assicura benefici sulla salute legati al consumo del prodotto) e a un sapore che è stato definito “di grandi armonie”. Sono caratteristiche frutto di un accuratissimo lavoro di “blending” che consente di avere oli dalle altissime concentrazioni di vitamine ma anche con una notevole piacevolezza di gusto”. 

 

“Il coltivatore moderno - commenta Pellegrini - non è solo quello che coltiva le olive e divide le varietà, ma è anche colui che disegna gli oli come un enologo fa con il vino. Tutte le operazioni colturali nella nostra azienda sono improntate ai principi di sostenibilità dell’agricoltura di precisione. Un lavoro certosino ripagato dalla qualità del prodotto. Un diverso modo di lavorare che ha portato un bel risultato”.

 

L’azienda Castel Ruggero Pellegrini si distingue anche per la scelta dei canali di vendita: ”E’ fondamentale selezionare chi vuole collaborare con noi  - continua Clemente - chi propone il nostro olio fa interamente parte della nostra storia e del nostro messaggio. Sappiamo che il ristoratore e l’enoteca sono gli ambasciatori del nostro prodotto, l’olio deve essere usato in cucina, deve essere raccontato al cliente finale in un certo modo, per essere valorizzato come merita”.

 

Lisa Baracchi

PH LABS DIVENTA COMPETENCE CENTRE DI TÜV SÜD PER L’OLIO DI OLIVA

 

La richiesta di olio d'oliva, uno dei prodotti alimentari più soggetto a frodi, è in continua crescita in tutto il mondo. Per tutelare quindi aziende, distributori, importatori e consumatori nasce il Competence Centre for olive oil, un progetto internazionale che coinvolge TÜV SÜD e in particolare pH Labs, i laboratori toscani del gruppo, attivi in ambito food e food contact, oltre che ambientale e nel testing dei dispositivi medici. I Laboratori pH supportano gli operatori dell’industria oleica mettendo a disposizione un panel di assaggiatori professionali per la valutazione organolettica dell’olio e tutta la propria conoscenza relativa all’acquisto e alla gestione di questo prodotto. 

L'UE produce circa il 67% dell'olio di oliva mondiale, dove Italia e Spagna sono i principali consumatori europei mentre la Grecia registra il più grande consumo pro capite dell'UE. In totale, l'UE rappresenta circa il 53% del consumo mondiale. A livello commerciale, l’Unione Europea rappresenta circa il 65% delle esportazioni mondiali di olio di oliva, destinate prevalentemente verso USA, Brasile e Giappone (fonte: Commissione Europea).

 

Del migliaio circa di cultivar presenti nel mondo, l’Italia ne conta il maggior numero, che porta a una produzione di olio importante e variegata che si colloca al secondo posto a livello mondiale subito dopo la Spagna e prima della Grecia, ma al primo per oli di qualità riconosciuti dalla UE, con 42 prodotti DOP e 6 IGP. 

Secondo la normativa di riferimento UE (Regolamento CE 2568/91 e successive modificazioni), l’olio di oliva viene classificato in base ai risultati delle analisi fisico-chimiche e della valutazione organolettica oltre che dei metodi utilizzati per la sua estrazione dalle olive (meccanici, fisico/chimici, raffinazione). Vi sono numerose e variegate tipologie: dall’olio EVO (extravergine) a quello di oliva semplice, di sansa e di oliva lampante, raffinato o grezzo. A livello extra CEE non esiste uno standard riconosciuto. Il Codex Alimentarius prevede delle specifiche in linea con quelle messe a punto dall’IOC (International Olive Oil Council, massima autorità internazionale nel campo oleicolo) ma con alcune differenze nella classificazione dei tipi di oli, nella loro definizione e nelle procedure per le analisi. In mancanza di standard internazionali si supplisce con specifiche nazionali.

 

La normativa internazionale riconosciuta così come le legislazioni nazionali, sono costantemente soggetti a variazioni e aggiornamenti per contrastare le frodi che colpiscono soprattutto gli olii più pregiati. Agli standard sovranazionali possono essere inseriti disciplinari specifici, come DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazioni Geografica Protetta) a tutela dei prodotti di qualità superiore, o quelli per il biologico. Purtroppo, le frodi in questo settore sono ampiamente diffuse anche perché attuabili in diverse modalità: dalla vendita di extra vergini che in realtà sono miscele di oli di varia qualità, alla mendace dichiarazione di provenienza dell’olio, fino ad arrivare alla vendita di olio di oliva falso. “Nella maggior parte dei casi, la qualità dell'olio d'oliva non è riconoscibile a prima vista” - afferma Filippo Venturi, Direttore Tecnico dei laboratori pH. “Una data frode può essere dimostrata solo da esperti con l'aiuto di analisi avanzate che hanno come punti di partenza le prove sulla composizione chimica, lo studio delle caratteristiche organolettiche e del profilo sensoriale. Le proprietà tipiche dell'olio extra vergine di oliva di qualità sono un'acidità molto bassa, un alto contenuto di polifenoli, un gusto privo di difetti sensoriali. La corretta conservazione del prodotto chiude il cerchio”.

Per far conoscere e promuovere i servizi e le analisi che aiutano a discriminare l’olio di alta qualità, TÜV SÜD e pH Labs hanno creato il Competence Centre for olive oil, un centro di competenza internazionale per l’olio di oliva con sede nei Laboratori pH in Toscana.

 

I servizi dei laboratori pH per le aziende della filiera oleicolo:

·       Analisi per la determinazione delle caratteristiche di qualità e di purezza degli oli di oliva (Regolamento CEE n. 2568/91 e successive modificazioni)

·       Valutazione Organolettica per la classificazione degli oli di oliva: PH al proprio interno ha un Panel di assaggiatori professionali all’accertamento delle caratteristiche organolettiche degli oli di oliva vergini ed è l’unico panel privato indipendente italiano ad essere riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, oltre ad essere accreditato 17025 per questa prova.

·       Ricerca di contaminanti, come ad esempio pesticidi, plastificanti, IPA, MOSH/MOAH, metalli pesanti, diossine e PCB, 3-MCPD per olio di oliva raffinato.

Per promuovere il Competence Centre e i servizi disponibili, si terrà il prossimo 3 giungo un seminario gratuito online tenuto in lingua inglese dai nostri esperti intitolato “Olio d’oliva: soluzioni per assicurare la qualità di un prodotto naturale”. Qui il link per avere maggiori informazioni e iscriversi: https://www.tuvsud.com/it-it/eventi/olive-oil-qa-approaches-for-a-living-product

Rivolto alla GDO e agli importatori, il workshop illustra i programmi di monitoraggio chimico e sensoriale utili a realizzare un efficace controllo della qualità del prodotto.

L’evento successivo, in fase di programmazione, sarà dedicato alle aziende produttrici di olio.

 

 

Federico Maggioni 

IL MIGLIOR OLIO EXTRAVERGINE MONOCULTIVAR D’ITALIA È L’OLIVASTRA DI OLIO INTINI

All’azienda pugliese il Premio Speciale nella guida Oli d'Italia 2021

 

Un nuovo prestigioso riconoscimento per Olio Intini, l’azienda pugliese specializzata nella produzione di olio extravergine d’oliva, a cui il Gambero Rosso ha assegnato il Premio Speciale per il “Migliore Monocultivar” nella guida Oli d'Italia 2021.

L'olio premiato è l'extravergine 100% Olivastra, varietà autoctona che circoscrive l'area dei comuni di Alberobello, Locorotondo e parte della Valle d'Itria (400 metri sl.m.). Un olio dall'amaro elegante con esuberanti espressioni di piccante, al naso contraddistinto da inebrianti sentori di mandorla, mela verde e erba falciata.

 

“Mi fa particolarmente piacere il premio per l’Olivastra, anche perché rispetto alle cultivar big della regione, Coratina e Peranzana, è quella meno nota insieme alla Cima di Mola con cui condivide invece la particolarità di essere molto tipica nell’area che dalla Murgia digrada verso il mare”, dichiara Pietro Intini, da anni impegnato nella salvaguardia di varietà in via di estinzione e nella tutela della biodiversità.

Olio Intini riceve dalla giuria del Gambero Rosso anche l’ambita Stella, il riconoscimento che, come per la guida Vini d’Italia, premia le aziende che hanno ottenuto Tre Foglie per dieci anni consecutivi: un premio speciale alla costanza qualitativa, conferma di un percorso incentrato sulla ricerca continua della perfezione. Un riconoscimento a prodotti realizzati con cura certosina in ogni fase del processo produttivo e nel pieno riguardo della salute dei consumatori e della biodiversità.

 

L’AZIENDA

Nasce tra le colline di Alberobello, in Puglia, l’extravergine che ha conquistato le più importanti giurie al mondo, stupendo anche per le straordinarie qualità benefiche. È stato il giovane Pietro Intini a rivoluzionare l’azienda di famiglia convogliando l’antica tradizione in un grande investimento nella tecnologia e nel recupero della biodiversità autoctona.

Qualità e tracciabilità, cura certosina in ogni fase del processo produttivo, e grande riguardo alla salute dei consumatori e della biodiversità sono i suoi punti di forza.

Alla base del successo, un contrasto interessante: quello fra la tradizionalità dei metodi di raccolta della materia prima, lontani dai moderni processi di meccanizzazione, e la tecnologia all’avanguardia all’interno delle mura del frantoio.

Olio Intini si avvale di moderne linee di estrazione in continuo che permettono di produrre olio in assenza di ossigeno grazie all’inertizzazione di tutto il processo produttivo. Si tratta di uno dei pochi frantoi in Italia a poter vantare la coesistenza di ben 4 sistemi di frangitura e diversi metodi di gramolazione, scelte in base alle annate,  alle cultivar e al loro grado di maturazione. Segue il filtraggio immediato dell’olio e la conservazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox, e infine il sofisticato processo di imbottigliamento: è tramite l’immissione in ciascuna bottiglia di una piccola quantità di gas inerte che viene garantita la perfetta conservabilità del prodotto.

 

I RICONOSCIMENTI 2019

- Azienda dell'Anno Flos Olei 2020

- Primo classificato Premio Ercole Olivario: blend Affiorato

Sol d'Oro: biologico Bio

- Best of Show Olive Japan 2019: monocultivar Cima di Mola

- Primo Premio Olio Capitale, Trieste: blend Affiorato

- Primo Premio Sirena d'Oro di Sorrento: biologico Bio

- Best 20 Flos Olei di Marco Oreggia: monocultivar Coratina

- 3 stelle EQOO Premio Il Magnifico: monocultivar Coratina

- 3 foglie Gambero Rosso: blend Affiorato

- 5 Gocce d'eccellenza Bibenda: monocultivar Olivastra 2018 e monocultivar Coratina 2018

- Corona Maestrod'olio di Fausto Borella: monocultivar Coratina

 

Paola Sgobba

FRANTOIO DI RIVA: “FRANTOIO DELL’ANNO 2021” – GAMBERO ROSSO

 

«È con orgoglio e soddisfazione che annunciamo un importante riconoscimento proveniente dalla prestigiosa guida “Oli d’Italia di Gambero Rosso”, la quale ha da pochi giorni decretato il Frantoio di Riva – Agraria Riva del Garda “Frantoio dell’anno 2021”» comunica Massimo Fia, Direttore generale di Agraria Riva del Garda. Gambero Rosso che quest’anno ha anche nuovamente premiato il nostro olio extra vergine “46° Parallelo Monovarietale di Casaliva” con le rinomate “Tre foglie”.

 

«Un premio – prosegue – frutto del grande impegno di Agraria, che negli anni ha strutturato un sistema di qualità grazie al quale, attraverso la collaborazione di tante figure e coinvolgendo l’azienda a 360 gradi, riesce a realizzare prodotti riconosciuti in tutto il mondo».

 

Grande attenzione, infatti, viene posta a partire dal lavoro in campagna attraverso il supporto ai soci conferitori, che con dedizione tramandano i saperi della millenaria tradizione dell’olivicoltura altogardesana, la più a nord del mondo. Il supporto che Agraria offre non è rivolto solamente ai propri soci ma a tutto il territorio dell’Alto Garda, portando avanti quel patto di cooperativa “del e per il territorio” che l’ha caratterizzata fin dalla propria fondazione nel lontano 1926 e che ha saputo coniugare la sostenibilità economico-finanziaria con quella ambientale, creando una sinergia territoriale.

 

Agraria Riva del Garda nel tempo ha saputo passare a un sistema di economia circolare che non riguarda solo la filiera del prodotto, ma il bene comune, dove ognuno trova la propria collocazione. Nello sviluppo degli ultimi anni Agraria ha saputo dare segni tangibili d’imprenditoria collettiva che riguarda sia la componente sociale propria della cooperativa, sia la proficua collaborazione con realtà esterne presenti sul territorio.

L’energia profusa in progetti molto innovativi, i quali hanno già prodotto buoni risultati, fa di Agraria Riva del Garda un “laboratorio” permanente di approfondimento delle conoscenze, anche nel campo degli antiossidanti. Lo sforzo è quello di coniugare innovazione e ricerca con politiche di sostenibilità economica e ambientale per proseguire la sua opera ormai centenaria.

Basti pensare al progetto “Uliva Gis”, che concentra in una piattaforma telematica tutte le informazioni di ogni singola particella fondiaria coltivata ad olivo al fine di fornire le corrette indicazioni per le pratiche colturali, dall’irrigazione alla difesa antiparassitaria, dalla raccolta alla concimazione. Unico nel suo genere, questo strumento di grande sviluppo nell’olivicoltura altogardesana supporta il frantoio nella selezione più puntuale delle olive prima della frangitura. Il progetto sull’identità della varietà Casaliva, invece, ha fatto emergere le caratteristiche di unicità dell'olio extra vergine di oliva prodotto dal binomio Casaliva-Alto Garda.

Da anni, inoltre, Agraria Riva del Garda ha adottato un sistema che permette di riutilizzare i residui della frangitura dell’oliva. Il risultato è che la lavorazione dell’oliva non produce alcun residuo di lavorazione e tutti i sottoprodotti sono rilavorati per produrre materiali riutilizzabili. Nel nostro frantoio entrano olive ed escono olio extravergine di oliva, sansa per alimentare i bovini, nocciolino per riscaldare case e aziende, acqua pulita per i lavaggi e un concentrato di polifenoli a uso zootecnico.

La continua ricerca e il miglioramento costante hanno quindi permesso all’azienda di mantenere sempre standard qualitativi molto elevati, che non solo vengono confermati dai numerosi premi internazionali conferiti ai nostri prodotti, ma anche garantiti dalle certificazioni IFS Food (frantoio) e BRC (cantina).

Siamo convinti che l’importante riconoscimento da parte di Gambero Rosso faccia da volano per il continuo buon operato di tutta la grande famiglia di Agraria Riva del Garda.

In allegato, il link alle immagini in alta risoluzione e al comunicato stampa in formato Word: Cliccare qui

 

Daviso

NEI DIECI COMUNI UMBRI DI ASSISI, BEVAGNA, CAMPELLO SUL CLITUNNO, CASTIGLIONE DEL LAGO, CITTÀ DELLA PIEVE, MASSA MARTANA, SPOLETO, SPELLO, TODI E TREVI È STATO PIANTATO “L’ULIVO DELLA RINASCITA”

il primo passo verso la creazione dell’Itinerario Oleoturistico tra Borghi, Poesia e Ulivi lungo la Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria. Si è tenuta ieri, domenica 21 marzo, nei comuni di Assisi, Bevagna, Campello sul Clitunno, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Massa Martana, Spoleto, Spello, Todi e Trevi, la celebrazione dell’arrivo della primavera e della “Giornata internazionale della Poesia”, con la prima azione, preliminare alla costruzione dell’Itinerario Oleoturistico tra Borghi, Poesia e Ulivi lungo la Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria: in ognuno dei dieci borghi umbri è stato piantato un ulivo, l’Ulivo della Rinascita.

 

La piantagione degli ulivi è stata accompagnata da diversi gesti creativi. Accanto ad ogni ulivo è stata apposta una targa ricordo che riporta un poema selezionato dall'artista di origini umbre Costanza Ferrini, che accompagnerà la crescita dell’ulivo.

Ogni amministrazione ha coinvolto poi diversi soggetti del territorio, per accompagnare il momento della celebrazione, ad esempio a Città della Pieve l'attore e cantante lirico David Petri ha letto le poesie del poeta, giornalista, scrittore e critico televisivo Gaio Fratini, nato 100 anni fa a Città della Pieve e considerato uno dei maggiori epigrammisti italiani. A Massa Martana sono stati coinvolti i bambini dell’Asilo Nido "Il Giardino delle Fiabe" per “vestire a festa” l’ulivo piantato, con i loro disegni e l’Ass. Culturale Actor Mattis che ha partecipato con la lettura delle poesie della staffetta di poesia. I Comuni di Bevagna, Campello sul Clitunno, Massa Martana e Trevi con il coinvolgimento delle Biblioteche dell’Unione dei Comuni "Terre dell'Olio e del Sagrantino" hanno organizzato una staffetta poetica dal titolo “Ri-Nascere”: durante tutta la giornata, cittadine/i, poetesse e poeti del territorio si sono alternati nella lettura di vari poemi, fruibile al pubblico tramite social network.

 

In vista del progetto di creare un Itinerario Oleoturistico tra Borghi, Poesia e Ulivi lungo la Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, gli ulivi sono stati piantati in luoghi con un valore simbolico, all'interno dei percorsi in ogni borgo, in modo da far percepire anche ai futuri visitatori l’indissolubile legame del territorio a questa coltivazione, che disegna il paesaggio umbro.

L’evento collettivo di piantare un ulivo, oltre al significato simbolico legato alla rinascita post pandemia, è stato infatti proposto dalla Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, proprio per ribadire il legame che il territorio umbro ha con la pianta di ulivo, che fa dell’Umbria, terra vocata per eccellenza all’oleoturismo. 

 

 

Per tale ragione questa iniziativa istituzionale è stata subito accolta con favore dalle amministrazioni comunali che, in base al territorio di appartenenza, hanno piantato ulivi di varietà autoctone e che di fatto, differenziano la Dop Umbria nelle 5 sottozone di coltivazione in cui è suddivisa la nostra regione: ad Assisi è stato piantato un ulivo di cultivar Moraiolo, a Bevagna di cultivar Frantoio, a Campello sul Clitunno di viarietà Moraiolo, a Castiglione del Lago di cultivar Dolce Agogia, a Città della Pieve di cultivar Frantoio, a Massa Martana di varietà Leccino, come anche a Spoleto, Spello, Todi e Trevi.

 

Associazione Strada dell’Olio Extravergine di Oliva Dop “Umbria”,

Michela Federici 

CONSUMI, L’OLIO EXTRAVERGINE CONQUISTA IL MONDO

AUMENTANO VENDITE ED EXPORT, CON UN MERCATO GLOBALE DA 1,8 MILIARDI DI DOLLARI NEL 2026 (+24%) 

 

L’olio extravergine d’oliva mette d’accordo tutti: fa bene alla salute, è sempre più richiesto all’estero ed è un simbolo della qualità Made in Italy che fa bene alle vendite delle aziende. Nel 2020 sono cresciuti sia i consumi in Italia (+7,4%) sia l’export globale (+15,6%) e intraeuropeo (+24,7%), mentre sul lungo periodo il mercato dell’olio extravergine arriverà a valere oltre 1815 milioni di dollari entro il 2026 (in crescita rispetto ai 1465 del 2020).

 

Con l’emergenza sanitaria in corso e con le conseguenti restrizioni imposte a ristoranti e locali le famiglie italiane sono tornate a cucinare a casa e a fare scorte di prodotti salutari e Made in Italy. Fra questi, creme, salse, vellutate, biscotti, grissini, taralli, cracker e chi più ne ha più ne metta. Tutti prodotti preparati con olio extravergine di oliva che, anche grazie ai molteplici effetti positivi che può avere sull’organismo, conquistano i consumatori e fanno impennare la domanda. A testimoniarlo un recente report della Commissione Europea, che, per quanto riguarda l’Europa, ha registrato un +15,6% nelle esportazioni verso i paesi extraeuropei fra ottobre 2019 e settembre 2020, in particolare verso Australia (+37,5%), Brasile (+31%) e Canada (+28,1%). Relativamente all’Italia, invece, fra ottobre 2019 e agosto 2020 le esportazioni intraeuropee sono aumentate del 24,7%. Un export dinamico quindi che, insieme al +7,4% di vendite alla GDO dei primi undici mesi del 2020 registrate dall’ISMEA, ha compensato le perdite dovute alla chiusura del canale della ristorazione. Basti pensare che in Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni secondo Coldiretti. Con questi ritmi il mercato globale dell’olio extravergine, che nel 2020 valeva 1465,5 milioni di dollari, secondo WMFJ arriverà a valere oltre 1,8 miliardi di dollari entro il 2026, con un CAGR del 3.6%. “Durante il lockdown le persone hanno avuto modo di fermarsi e riflettere sulla propria alimentazione e questo ha influito su ciò che cercano sugli scaffali dei supermercati – ha affermato Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – Quanto emerge dalle indagini di mercato è evidente ora più che mai: i consumatori prediligono ingredienti di qualità, sani e preferibilmente nostrani. Per noi è importante fare tesoro di questi dati ed è anche per questo motivo che da oltre 60 anni utilizziamo per i nostri grissini solo olio extravergine d’oliva al 100%, evitando l’utilizzo di olio di palma, grassi animali o idrogenati, OGM e conservanti”.

 

Vale dunque la pena analizzare in che modo l’olio extravergine può contribuire al nostro benessere. In un recente studio pubblicato da ABC News si legge che l’olio Evo, ricco di composti come fenoli e grassi monoinsaturi, può diminuire il grado d’infiammazione e il livello di grassi nel sangue, aumentando invece la quantità di HDL, il colesterolo “buono” che aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiache. “Le proprietà benefiche dell’olio extravergine sono legate principalmente alla sua composizione – ha confermato la dott.ssa Alice Parisi, biologa nutrizionista – L’alta concentrazione di polifenoli e tocoferoli, infatti, contrasta l’ossidazione delle macromolecole biologiche, ovvero DNA, proteine e lipidi, e aiuta a prevenire cancro, diabete e numerose malattie cronico-degenerative. Io ne raccomando il consumo a crudo, in quanto le alte temperature degradano i composti dell’olio”. Non è quindi una sorpresa che la dieta mediterranea, di cui l’olio Evo è uno dei cardini principali, si sia classificata come migliore dieta al mondo del 2020 secondo US News & World Report. Povera di carne rossa, zuccheri e grassi saturi e ricca di cibi salutari come frutta, verdura, legumi, cereali e noci non solo ci fa stare bene, ma è ottima anche se si desidera perdere qualche chilo.

 

Ma quali sono le previsioni del mercato dell’olio extravergine per l’anno in corso? In Italia non delle migliori, almeno in termini di quantità: l’ISMEA ha registrato un calo della produzione del 30% rispetto allo scorso anno. I motivi sono da ricercarsi nelle anomalie climatiche e nella Xylella che hanno devastato gli ulivi del Sud e in particolare della Puglia, regione responsabile del 51% della produzione italiana. Tuttavia, il clima più mite che si è registrato nel Nord della Penisola nel 2020 ha permesso di assistere a incrementi sostanziali per quanto riguarda alcune regioni settentrionali e centrali come Toscana (+31%), Umbria (+70%) e Liguria (+100%), a testimonianza del fatto che quando si tratta di agricoltura è fondamentale adattare le coltivazioni al clima. E se la quantità non è eccelsa, non si può dire altrettanto della qualità: l’olio extravergine d’oliva, infatti, è un grasso liquido estratto dalle olive, coltura tradizionale del bacino del Mediterraneo, ed è l’unico olio da cucina prodotto senza l’uso di agenti chimici e raffinazione industriale.

 

 

Matteo Gavioli

SONO 561 I CONTRATTI DEPOSITATI AL CONSORZIO DI TUTELA DELL’OLIO DOP RIVIERA LIGURE CHE RISPETTANO I REQUISITI DEL PATTO DI FILIERA

 

 

Un dato superiore del 30% rispetto alla scorsa annata, ma in crescita anche rispetto all’annata 2018/2019, sicuramente positiva per il settore olivicolo, quando invece i contratti raggiunsero quota 542.

“ E’ la conferma di quanto gli operatori puntino su questo strumento che mette al centro la valorizzazione e difesa dell’attività di produttori, frantoiani e confezionatori che continuano ad operare nel segno della trasparenza, della qualità e dell’origine certificata – sottolinea Carlo Siffredi, presidente del Consorzio - Il trend in crescita è anche la prova che coloro che hanno creduto sin dall’inizio nel Patto, hanno continuato a farlo, e altri si sono aggiunti.

Chi negli anni scorsi ha voluto far passare l’idea che queste nostre strategie non avessero risultati positivi, dovrebbe riconoscere quanto sia fondamentale ragionare in termini di filiera ed avere una continuità strutturale di azione con un trend in costante crescita in termine di valore economico. Vi è molta differenza rispetto alle singole dinamiche commerciali caratterizzate da fughe in avanti dal fiato corto, come avvenuto due anni fa, che hanno creato solo confusione e illusioni all'interno del comparto".

Purtroppo comportamenti simili nei mesi scorsi hanno generato il timore che i prezzi delle olive in una annata abbondante come quella appena iniziata fossero in forte discesa.

"Ringrazio i frantoiani e i confezionatori che, anche in questo momento difficile, hanno creduto e sostenuto questo strumento di pianificazione della filiera - conclude Carlo Siffredi - . Sono sicuro che in tale contesto di garanzia gli olivicoltori continueranno a fare quegli investimenti necessari per assicurare una continuità produttiva tra le singole annate ed un miglioramento qualitativo della produzione stessa, condizioni indispensabili per fare crescere la denominazione di origine olio Riviera Ligure “.

 

 

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PRIMA RACCOLTA NOTTURNA DI OLIVE IN LIGURIA: SI COMINCIA A POMPEIANA (IM)

 

Metti una sera di luna piena. Fine autunno, sponda nord del Mediterraneo. Fa ancora caldo. La gente può andare alla spiaggia. E metti un’idea visionaria. Raccogliere olive di notte. Si può. Si può perché ci sarebbe stata la luna che aiuta, ma in realtà c’è stato un caldo umido ligure, sono state necessarie luci potenti e oggi si impiega anche un tempo relativo, con scuotitori elettrici e reti. Siamo a Pompeiana, in provincia di Imperia, nell’oliveto di Costa Panera dell’azienda Bassan. Appunto, un balcone affacciato sul mare. Insomma, si sta bene. Alberi giovani, perché qui c’è reimpianto, dopo i tempi dei fiori e del verde ornamentale, peraltro in ripresa. Nuovo impianto nuovo metodo, sempre olive taggiasche. Raccogliere le olive di notte non è una boutade, una scommessa. Si tratta di un procedimento che risponde alla volontà di raccogliere olive molto fresche e di frangerle entro otto ore nel nuovo frantoio aziendale, riservato alla produzione Bassan.  un moderno frantoio a due fasi che ci consente di ottenere un prodotto con eccellenti proprietà organolettiche. Il sistema si distingue per lavorare senza l'uso del separatore finale ad asse verticale il che comporta un minor riscaldamento della pasta e quindi un aumento del contenuto in polifenoli nell'olio. Il frantoio ha un impatto ambientale ridotto e i sottoprodotti del frantoio, le sanse umide, sono riutilizzate in azienda come ammendante mentre non sono prodotte acque di vegetazione. Torniamo al plenilunio…31 ottobre, in una Liguria “chiusa al pubblico” per motivi sanitari, Demis Bassan e i suoi familiari (padre, madre, moglie, fratello), in perfetto isolamento, si sono messi alacremente al lavoro, ristorati da una sola cioccolata…la “sbattitura” è arrivata a 50 alberi su 100 in appezzamento. Un lavoro di 24 ore, compresa la collocazione delle reti in giornata. Raccolti 775 kg di olive. Cioè 62 quarte, secondo la misura tradizionale ligure. Ne sono sortiti 143 kg di olio per una resa di 2.3, in linea con la situazione del periodo per olive costiere abbastanza invaiata (varianti da verde al nero-violaceo). Si parte comunque da un’oliva fresca, piuttosto avanti in maturazione, ma stabile, molita entro pochissime ore dalla raccolta può dare risultati molto importanti sia a livello organolettico sia chimico. L’olio ottenuto dovrebbe avere dunque caratteri importanti, conservando in pieno le proprietà antiossidanti e molte altre positive caratteristiche. Un olio di eccellenza, dunque, pensato già come DOP Riviera Ligure-Riviera dei Fiori, olio del territorio, ma per nome “Notturno”. Una rarità sul mercato, ma anche un momento particolare, un segnale. Si lavora in sicurezza, si sta all’aperto in campagna e le giovani aziende rilanciano. Il futuro sarà certo quello dell’incontro, dell’invito, dell’esperienza, anche romantica, per visitatori ed appassionati. La luna piena c’è, giusto ?

 

Alessandro Giacobbe

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