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Recensioni

CHIANTI CLASSICO DOCG STORIA DI FAMIGLIA 2017

 

Il Chianti Classico Storia di Famiglia è una delle etichette più rappresentative dell’azienda vitivinicola toscana Cecchi:  un vino che, anno dopo anno, vendemmia dopo vendemmia ha segnato i capitoli della storia imprenditoriale della cantina, iniziata nel lontano 1893 con il fondatore Luigi Cecchi, naso raffinatissimo ed imprenditore lungimirante. 

Questo Chianti Classico DOCG, che appartiene alla linea Gli Scudi rappresenta (insieme al Chianti Classico DOCG Riserva Riserva di Famiglia e al Chianti Classico DOCG Gran Selezione Valore di Famiglia)  l’eccellenza della produzione vinicola del marchio: un simbolo della toscanità, dell’accessibilità e dell’affidabilità che da sempre hanno caratterizzato i vini Cecchi.

Il Chianti Classico DOCG Storia di Famiglia nasce dalle uve provenienti da magnifici vigneti situati all’interno del Comune di Castellina in Chianti. Le viti crescono a 250 metri slm, su terreni alcalini a medio impasto, con buona presenza di scheletro. Questi tratti conferiscono piacevolezza ed eleganza al vino che, con la vendemmia 2017, si presenta di  grande struttura e complessità aromatica.

 

La 2017 è stata una delle annate più siccitose degli ultimi anni, che ha richiesto una grande attenzione nella conduzione agronomica. Dal mese di maggio infatti le precipitazioni sono state quasi del tutto assenti, con temperature costantemente sopra la media stagionale che hanno portato stress idrico e un conseguente abbassamento delle rese in vendemmia. Scarse e, proprio per questo motivo, estremamente preziose, le precipitazioni del mese di settembre hanno invece permesso alle uve di completare in maniera molto positiva il processo di maturazione. 

In cantina, la vinificazione è tradizionale; dopo un periodo di fermentazione e macerazione di 18 giorni è previsto un affinamento in bottiglia di almeno due mesi.

Il Chianti Classico DOCG Storia di Famiglia ha colore rosso rubino carico che con l’invecchiamento tende al granato. Al naso spiccano i sentori di frutta scura e spezie, che ritornano anche al palato.

È un vino accessibile, morbido e strutturato, dal finale intenso e persistente.

 

Chianti Classico “Storia di Famiglia”

 

Denominazione: Chianti Classico D.O.C.G.

Zona di produzione: Castellina in Chianti - Siena Vendemmia annata 2017

Numero bottiglie 900.000

Uvaggio: Sangiovese 90%, Altre varietà complementari 10% Altitudine media dei vigneti: 250m s.l.m.

Tipologia di terreno: Medio Impasto alcalino con presenza pietrame Resa per ettaro: 70 q.  Densità di impianto: 5000.  Sistema di potatura: Cordone speronato

Vinificazione: Tradizionale in Rosso a temperatura controllata Temperatura di Fermentazione: 26 °C

Durata di Fermentazione e Macerazione: 18 giorni Affinamento: Minimo 2 mesi in bottiglia

Temperatura di Servizio: 18 °C Gradazione alcolica: 14 % vol

Note organolettiche: Protagonista tra i vini Cecchi, il Chianti Classico è esportato in tutto il mondo. E’ questo il vino in cui l’azienda si identifica maggiormente. Il suo alto profilo è il frutto di una lunga e consolidata esperienza. La famiglia Cecchi ha sempre creduto in questa denominazione che rappresenta il passato, il presente e soprattutto il futuro dei vini toscani. Il vitigno principale è naturalmente il Sangiovese. Di colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, fine al naso, al gusto è intenso e persistente, la sua struttura è ampia e di grande equilibrio, di grande armonia.

Abbinamenti: arrosti e carni alla griglia

 

Well Com

Annalisa Chiavazza

A FONTANAFREDDA: OGNI VENERDÌ L'APERITIVO

UN NUOVO CURATORE PER LA GUIDA ORO: ANDREA ALPI, RESPONSABILE FORMAZIONE DEL SEMINARIO VERONELLI

Il Seminario Permanente Luigi Veronelli annuncia importanti novità per l’edizione 2021 della sua Guida Oro, in primo luogo l’ingresso nel team dei Curatori di Andrea Alpi accanto a Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello

 

 

«Puntando i piedi sulla tradizione possiamo compiere un balzo in avanti». Sono parole di Luigi Veronelli, filosofo della terra e fondatore dell’associazione per la cultura del cibo e del vino che porta il suo nome. A partire da questo approccio che riconosce nell’esperienza uno strumento essenziale per guardare al futuro, il Seminario Veronelli promuove numerose attività formative e culturali, in particolare l’annuale pubblicazione della Guida Oro I Vini di Veronelli, prima guida ai vini d’Italia.

Se è evidente il “filo rosso”, la continuità di valori e di metodo, che lega gli storici “cataloghi” firmati dal massimo degustatore del Novecento alle più recenti edizioni della Guida, è altrettanto chiara la volontà dell’Associazione di introdurre, anno dopo anno, novità e perfezionamenti pensati per rispondere con efficacia alle aspettative dei Lettori e per proporre ad appassionati e operatori un punto di vista critico, rigoroso e indipendente sulle produzioni vitivinicole italiane.

 

Questo percorso prevede, ora, l’ingresso nel team dei degustatori di un quarto esperto, accanto a Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello. Dall’edizione 2021, infatti, Andrea Alpi - gastronomo, sommelier, sensory project manager SISS e collaboratore “di lungo corso” del Seminario Permanente Luigi Veronelli - contribuirà come curatore alla selezione e alla valutazione dei vini.

«Vogliamo concentrare le energie di ciascun collaboratore su un numero limitato di regioni per garantire attenzione costante ad ogni distretto produttivo e per proporre valutazioni il più possibile accurate e affidabili» dichiara Andrea Bonini, Direttore del Seminario Veronelli. «Per questo, già a partire dall’edizione 2021, la selezione e la valutazione dei vini prodotti in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Marche sono competenza di Andrea Alpi, portando, così, a quattro il numero dei nostri curatori».

«Dopo molti anni di didattica, ho risposto con convinzione alla proposta del Direttore di tornare ad occuparmi anche di degustazione critica, partecipando dall’edizione 2021 alla Guida Oro I Vini di Veronelli» ha dichiarato Andrea Alpi. «Ampliare la collegialità dello sguardo attraverso cui la Guida osserva e comunica a operatori e appassionati l’eccellenza del vino italiano è un obiettivo costante di tutta la Redazione; potrò ora dare da Curatore un contributo scrupoloso e attento, occupandomi di territori e vini che conosco e apprezzo».

 

Inoltre, un’altra “testa di serie” del panorama produttivo nazionale passa di mano: l’Alto Adige - Südtirol e i suoi capolavori enologici sono, infatti, assegnati a Marco Magnoli, in aggiunta alle regioni già di sua responsabilità.

Fondamentale, come sempre, sarà il contributo di Gigi Brozzoni, tra i più autorevoli degustatori italiani - responsabile, tra l’altro, degli assaggi piemontesi e toscani - e di Alessandra Piubello, giornalista e scrittrice veronese, firma di prestigiose testate italiane ed estere.

La Redazione, infine, accoglie da quest’anno alcuni giovani autori, coordinati da Simonetta Lorigliola, al lavoro per proporre una Guida Oro ancora più ricca di contenuti e di informazioni utili.

A pochi mesi dalla pubblicazione della prima app in lingua inglese Veronelli's Gold Guide to Italian Wines, il Seminario Veronelli prosegue, dunque, la sua opera editoriale a favore della civiltà della terra e della tavola, guardando al futuro.

 

Emanuela Capitanio

LA RETE DEI CONSORZI DOP-IGP RILANCERA' IL MADE IN ITALY

La rete di comunicazione dei Consorzi di tutela DOP IGP una risorsa per rilancio del made in Italy

 

Oltre 200 Consorzi a supporto della promozione istituzionale e delle attività territoriali riuniti oggi per il Webmeeting “La comunicazione dei Consorzi di Tutela post Covid-19”.

 

Una rete del made in Italy che lavora nel mondo attraverso un alto livello di professionalità, persone, progetti, attività di comunicazione e promozione e che da 20 anni sostiene la narrazione e l’immagine del Paese a livello internazionale. Questa è in sintesi la fotografia della rete dei Consorzi di tutela del comparto DOP IGP che rappresenta una risorsa strategica per il settore agroalimentare e l’intero Sistema Italia, come evidenziato anche da Manlio Di Stefano, Sottosegretario Ministero affari esteri: “Fondazione Qualivita, OriGIn Italia, Federdoc e i Consorzi di tutela possono essere protagonisti di primo piano anche nella nuova fase di rilancio economico dopo la crisi più acuta dell’emergenza Covid-19”.

 

A testimoniarlo non solo i numeri del valore economico delle filiere - 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione e 9 miliardi di valore all’export (Rapporto Ismea-Qualivita 2019) - ma anche quelli delle azioni di comunicazione dei Con­sorzi di tutela, un asset strategico analizzato da Fondazione Qualivita. Numerosi sono infatti gli strumenti che i Consorzi DOP IGP usano continuamente per comunicare in Italia e nel mondo: 554 siti web ufficiali, 487 account social capaci di ingaggiare oltre 56 milioni di utenti unici all’anno, a cui si aggiunge tutta l’audience raggiunta sia attraverso i media tradizionali, dai giornali alle televisioni, sia attraverso le molteplici iniziative di marketing, dai grandi eventi promozionali fino ai migliaia di contenuti indicizzati su Google come chiave di ricerca del made in Italy in ambito turistico, gastrono­mico, culturale, ecc.

 

Per far fronte al cambiamento in atto nella società e nei mercati, Fondazione Qualivita propone il #decalogoDOP per la comunicazione istituzionale che promuove il sistema agroalimentare e vitivinicolo di qualità attraverso nuovi valori emersi come risposta all’emergenza Covid-19. Un strumento operativo a servizio della rete DOP IGP condiviso in occasione del WebMeeting “La comunicazione dei Consorzi di Tutela post Covid-19” organizzato in collaborazione con Federdoc e OriGIn Italia a cui hanno partecipato oltre 200 rappresentanti del comparto. Dieci punti su cui basare nell’immediato un racconto nuovo e più profondo del made in Italy e far emergere le peculiarità strategiche del settore DOP IGP.

 

Una nuova dimensione, un nuovo storytelling da raggiungere grazie alle grandi potenzialità della rete dei Consorzi di Tutela che grazie alle proprie caratteristiche è in grado di svolgere un ruolo decisivo per il Paese su tre livelli: soggetto di comunicazione per campagne collettive su valori condivisi, supporto al Paese per le iniziative di rilancio del sistema, volano per la promozione e lo sviluppo del territorio. Una grande azione di comunicazione coordinata che potrebbe essere fin da subito elemento di spicco all’interno del nuovo “Patto per l’Export” lanciato negli ultimi giorni dal Ministero affari esteri e raccontato in occasione del WebMeeting dal Sottosegretario Manlio Di Stefano.

 

 

Area Comunicazione Fondazione QualivitaKA 

AL VIA UNA NUOVA STAGIONE PER IL B&B E L’OSTERIA DI CASTELLO DI FONTERUTOLI

 

Da fine maggio porte aperte per accogliere turisti e “wine lover” in una delle location più suggestive del Chianti Classico, nel cuore della Toscana.

 

Si riparte dall’enoturismo che, quest’anno più che mai, si attesta come un fenomeno destinato a crescere per gli italiani proprio nel nostro Bel Paese. Il B&B Castello di Fonterutoli – di proprietà della famiglia Mazzei – è la scelta giusta per una vacanza indimenticabile in un borgo medioevale dove trascorrere momenti tra natura, grandi vini e una cucina territoriale d’autore.

Con i suoi 5 appartamenti e le sue 17 camere incastonate nelle diverse zone del piccolo borgo e totalmente ispirate ai colori del Chianti consente di fare un break lontano dai ritmi frenetici della città. All’interno un arredamento accogliente e di charme con pavimenti in cotto antico, le travi a vista, gli antichi mobili della famiglia, tutt’intorno la splendida campagna collinare del Chianti. Fonterutoli si trova nel cuore della Toscana, nelle vicinanze dei maggiori luoghi di interesse, come Firenze, a soli quarantacinque minuti di distanza, Siena a quindici minuti, e altre località come Volterra, San Gimignano e Pienza. Tante le attività a cui ci si può dedicare a partire dalle degustazioni nella spettacolare Cantina che si sviluppa su tre livelli di profondità e custodisce un’ampia barricaia dove dimorano oltre 3000 fusti di rovere. La Cantina, realizzata da Agnese Mazzei, fa parte del progetto Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 cantine d’autore e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea. Ma si può optare anche per lezioni di cucina fino alle visite ai borghi circostanti Gaiole, Castellina, Radda e Greve e alle loro botteghe artigiane. Le Strade Bianche che si ramificano nell’area sono lo scenario ideale per passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta in mezzo alla natura incontaminata. Qui gli appassionati delle due ruote si riuniscono ogni anno in autunno per l’Eroica, uno degli eventi sportivi più affascinanti e romantici del mondo.

All’ Osteria di Fonterutoli, tra gli ulivi e i vigneti, si può assaporare un’imperdibile esperienza gourmet, magari abbinata a una verticale dei vini di Castello di Fonterutoli, proposta dallo Chef Lorenzo Baldacci che utilizza solo prodotti locali, stagionali e selvaggina di zona. Si possono prenotare i gazebo dedicati oppure si può approfittare del dehors e dell’ampia terrazza in mezzo alla natura, in totale relax e sicurezza. Per un pranzo veloce o per un aperitivo a base di un'attenta selezione di prodotti toscani, si può invece optare per la Società Orchestrale di Fonterutoli.

 

Marchesi Mazzei, 600 anni di passione per il vino.

Un connubio indissolubile con la Toscana ed il Chianti Classico. Uno stretto legame unisce la famiglia Mazzei al vino. Tradizione e continua ricerca si incontrano nelle tenute di proprietà della famiglia: due in Toscana (Castello di Fonterutoli nel Chianti Classico e Belguardo in Maremma) e una a Zisola, in Val di Noto, Sicilia.

 

Simonetta Gerra 

QUANDO IL CIELO SI FA TRICOLORE CON GRITZ IL BRINDISI È PER TUTTI GLI ITALIANI (ANCHE I CELIACI)

 

In occasione della Festa della Repubblica, il Birrificio Gritz vuole omaggiare tutti gli italiani che in questi mesi hanno tenuto duro con una promozione speciale: sull’e-commerce https://www.gritz.it/shop/ il 10% di sconto dal 2 giugno 2020 per una settimana su tutte le referenze.

Con lo sguardo rivolto verso l’alto, in attesa di vedere il cielo tinto del tricolore, quest’anno gli italiani vivranno con uno spirito diverso la Festa della Repubblica del 2 giugno. Le difficoltà causate dall’emergenza ci hanno messo a dura prova, ci hanno fatto tentennare, ma ci hanno anche rafforzati. Abbiamo imparato a riconoscerci come una comunità sola, al di là delle diversità del singolo.

 

Convinto di questa diversità e del suo valore è Claudio Gritti con il suo Birrificio Gritz, che dalla Franciacorta in tutta Italia, attraverso le sue birre, racconta una storia di passione e di made in Italy, e che, come tantissime realtà sparse nel territorio, ha affrontato il lockdown nell’unico modo possibile: resistendo.

 

In occasione della Festa della Repubblica Gritz ha pensato di rivolgersi a tutti gli italiani, nessuno escluso: Gritz è infatti  l’unico birrificio in Italia, nonché uno dei pochissimi al mondo, specializzato nella produzione totalmente senza glutine da processo gluten removed. Dà così la possibilità a tutti, anche ai celiaci, di gustare una birra senza dover rinunciare a gusto e qualità.

 

Per festeggiare questa ripartenza, Gritz ha ideato una promozione speciale dal 2 giugno per una settimana intera: con il codice #RepubblicaGritz, tutte le referenze del birrificio saranno disponibili sull’e-commerce https://www.gritz.it/shop/ al 10% in meno.

 

Tutte le birre Gritz sono certificate AIC e disponibili nel formato da  33 cl e 50 cl. C’è solo da scegliere quella più adatta al proprio palato!

 

Si parte con La Graziella, una Bohemian Pilsner (5,3%) a bassa fermentazione, dal gusto maltato, con una morbida amaricatura. Dal colore oro pallido e la schiuma densa e duratura, presenta profumi floreali dati dai luppoli cechi, tipici di questo stile. Si abbina a piatti leggeri, come pesce, carni bianche o insalate. Si adatta perfettamente al clima primaverile, stimolando il gusto.

 

Per gli amanti del buon bere, la Camilla può rivelarsi l’ideale: è una birra decisa e seducente (6% vol.), dall’ aroma floreale che prima inebria il naso e poi avvolge la bocca, con un sapore di luppolato delicato e piacevole al suo passaggio. È una Indian Pale Ale dal colore ambrato e schiuma persistente e si abbina a piatti di verdure, carne alla griglia e piatti speziati.

 

La Barbara è invece una Weiss ad alta fermentazione (5,5% vol.), dal sapore delicato che ricorda la banana. E’ di color giallo paglierino, torbida alla vista e dalla schiuma voluminosa, tipica di questo stile. Si abbina perfettamente a piatti salati, ad esempio specialità di mare o insaccati, ma si lascia bere anche da sola, conquistando assaggio dopo assaggio. Presenta una particolare e piacevole acidità, resa ancora più speciale al palato grazie ai sentori fruttati e alle note di chiodi di garofano.

 

All’appello manca la Danda, birra artigianale ad alta fermentazione di tipo belgian strong ale. Al naso si presenta fruttata, con leggere note alcoliche. Il sapore è liquoroso, con un morbido carattere maltato. Dal colore ambrato, con schiuma fine e compatta, si adatta particolarmente agli abbinamenti di carne, meglio se speziati.

 

« La Festa della Repubblica, quest’anno, ha per noi come per tutti gli italiani un sapore diverso, racconta Claudio Gritti, fondatore e birraio del Birrificio Gritz. Sono stati mesi impegnativi, ma noi italiani siamo capaci di rialzarci, sempre. E proprio perché in Gritz sono di casa i valori di inclusività e unione, abbiamo pensato di omaggiare questa ricorrenza con una promozione ad hoc, per brindare tutti insieme a questa ripartenza».

Cheers! Non ci resta che brindare!

 

 

BIRRIFICIO GRITZ – Nato nel 2015 dalla passione di Claudio Gritti, il birrificio Gritz è l’unico in Italia e uno dei pochissimi birrifici artigianali al mondo specializzato nella produzione totalmente senza glutine da processo gluten removed. Ha sede a Erbusco (BS), nel cuore della Franciacorta. Le sue referenze sono: la Belga della Danda, la Pils della Graziella, la Weiss della Barbara, la IPA della Camilla e la speciale Birra di Natale, tutte rigorosamente senza glutine e certificate AIC.

 

 

https://www.gritz.it/

 

Emanuela Capitanio

Cantina Bolzano

La vendita di vino nel commercio al dettaglio di generi alimentari raggiunge il 45% - Norvegia, nuovo mercato 

 

 

“Molte strade possono portare alla stessa destinazione” e questo è particolarmente vero nell’attuale crisi pandemica in corso che ha colpito in pieno anche il settore vitivinicolo. Ad ogni modo, non tutti sono stati colpiti nella stessa misura. Cantina Bolzano, ad esempio, già prima dello scoppio della emergenza aveva sviluppato i suoi anticorpi, grazie alla diversificazione in termini di canali di vendita e mercati. L’ultima mossa di Cantina Bolzano è l’ingresso nel mercato monopolistico della Norvegia.    

Crisi o non crisi, anche ai tempi del Coronavirus gli amanti del vino non hanno voluto fare a meno di gustare un buon calice, ciò che è cambiato per molti è stato il modo in cui è stato possibile consumarlo. “Nel corso della pandemia, infatti, il commercio al dettaglio di generi alimentari è diventata la fonte di approvvigionamento più importante, oltre al commercio online, anche per i vini di qualità”, spiega Klaus Sparer, Amministratore Delegato di Cantina Bolzano.   

Vendita al dettaglio come “àncora stabilizzatrice”  

“Il commercio nella vendita al dettaglio ci ha aiutato molto in questo contesto. Il 45% del nostro fatturato deriva infatti dalle vendite al dettaglio, pari circa a 1,5 milioni di bottiglie all’anno”, sottolinea Sparer. Durante la fase del lockdown, la vendita al dettaglio di prodotti alimentari si è rivelato uno dei pochissimi settori che non ha subito danni. “Per noi è stata un'ancora stabilizzatrice nella vendita dei nostri vini di qualità. Questo ci ha permesso di evitare un possibile crollo totale”, rimarca Sparer. Cantina Bolzano distribuisce i suoi vini nel commercio al dettaglio orientato alla qualità in tre paesi: Italia, Austria e Germania. “Nei Paesi di lingua tedesca il nostro focus è sui vini rossi, in Italia sui bianchi”, conclude l’Amministratore Delegato di Cantina Bolzano.  

“Ambasciatore” altoatesino in Norvegia   

Oltre alla diversificazione per canale (commercio vinicolo specializzato, alimentare, gastronomia/industria alberghiera), Cantina Bolzano punta sulla diversificazione dei mercati come ricetta contro la crisi. "Vendiamo i nostri vini in 21 Paesi in tutto il mondo. Questa diversificazione ci aiuta a ridurre la dipendenza dai singoli mercati. Sebbene la pandemia sia un fenomeno globale, ci sono ancora mercati che sono molto più colpiti di altri, con conseguenze evidenti per le catene di fornitura e quindi per i consumi. La Norvegia è l'ultimo mercato arrivato nel nostro portafoglio: un mercato investito in modo modesto dalla crisi pandemica.   

D’ora in poi l’azienda vinicola di Bolzano rifornirà il Paese scandinavo attraverso i quasi 300 negozi statali che portano il nome “Vinmonopolet”. Infatti, i vini e tutte le altre bevande alcoliche con una gradazione alcolica superiore al 4,75% possono essere venduti solo in questi punti vendita. “Entrare in questo mercato è una grande opportunità non solo per noi come azienda vinicola, ma per tutto l'Alto Adige. Perché, grazie alla presenza dei nostri vini, il nome Alto Adige sarà portato all’attenzione di un nuovo e interessante target turistico. In questo senso, i nostri vini possono essere visti come ambasciatori del territorio”, conclude Sparer.   

 

 

www.daviso.com        

SPRAY AL PEPE PER CONSERVARE ALIMENTI

Spray al pepe per conservare la carne e pellicole agli oli essenziali per frutta e verdura

Al via il progetto Fedkito coordinato dall’Università di Pisa per proteggere i cibi con formulazioni di chitosano addizionate di oli essenziali. L’obiettivo è garantire sicurezza alimentare integrata nell’ottica dell’economia circolare e della sostenibilità

 

Uno spray all’aroma di pepe per conservare più a lungo la carne oppure una pellicola alla cannella per proteggere le mele da insetti e funghi, tutto a base di chitosano una sostanza del tutto naturale e biodegradabile ricavata in questo caso dagli insetti.
E’ questo lo scenario di un futuro non troppo lontano al quale stanno lavorando gli scienziati di Fedkito, un progetto triennale appena finanziato nell’ambito di PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) attualmente il più importante programma di ricerca dell’area euro-mediterranea.

La professoressa Barbara Conti dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa è la coordinatrice del progetto che coinvolge Italia, Francia, Grecia, Tunisia e Marocco con la partecipazione di atenei, istituti di ricerca e aziende.

Nell’ambito di Fedkito i ricercatori svilupperemo diversi packaging a base di chitosano arricchiti di oli essenziali in base alle caratteristiche di cibi che dovranno essere conservati, quindi film per proteggere frutta fresca e vegetali, spray per la carne, e liquido per i prodotti caseari

 

 

“Per potenziare gli effetti protettivi del chitosano - spiega Barbara Conti – abbiamo avuto l’idea è di aggiungere degli oli essenziali che sceglieremo sulla base di abbinamenti un’analisi sensoriale che tengano conto del gusto e degli aromi in modo da dare ai consumatori un ulteriore valore aggiunto”.
Ma l’impegno del progetto nei confronti della sicurezza alimentare non finisce qui. I ricercatori infatti vogliono sperimentare anche una speciale “etichetta intelligente” dotata di biosensori per misurare l’eventuale presenza di micotossine e, residui di pesticidi e residui che possono compromettere la qualità e la salubrità dei cibi anche durante le fasi di trasporto, e stoccaggio e vendita al dettaglio.

“Lavoriamo secondo una prospettiva di protezione integrata che sia anche sostenibile per l’ambiente – conclude Barbara Conti – il progetto si basa infatti anche sul principio dell’economia circolare e così ricaveremo la chitina per il chitosano dagli stessi insetti utilizzati per degradare ed eliminare i rifiuti e gli scarti della filiera agroalimentare”.

Insieme all’Università di Pisa partecipano al progetto le università di Bologna, Hassan II di Casablanca in Marocco, Tessaglia in Grecia, la Sorbona e il Centre Technique Industrial de la Plasturgie et des Composites per la Francia, il Centro di Biotecnologia di Borj Cedria in Tunisia e come partner aziendali due italiane, Gusto parmigiano e Azienda Agricola Salvadori Furio.

 

Dott.ssa Marina Caterina Magnani

Giornalista

Università di Pisa

mob. 3381438405

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