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Recensioni

CASEIFICI APERTI

Caseifici Aperti: alla scoperta del Parmigiano Reggiano DOP

Appuntamento sabato 13 e domenica 14 aprile in oltre 50 caseifici tra Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. Nello stesso weekend il Re dei Formaggi sarà protagonista degli showcooking stellati degli chef Giuliano Baldessari, Terry Giacomello e Massimo Spigaroli a Cibus Off

Reggio Emilia, 4 aprile 2019 - Torna l’appuntamento con Caseifici Aperti, evento promosso dal Consorzio del Parmigiano Reggiano: l’edizione primaverile si terrà sabato 13 e domenica 14 aprile. I food lover avranno la possibilità di scoprire i segreti del Re dei Formaggi, visitando uno degli oltre 50 caseifici aderenti, tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova, che sono la culla della DOP. Sarà possibile assistere alla nascita delle forme di Parmigiano Reggiano DOP, nel rispetto di un rituale artigianale quasi millenario, e camminare tra le scalere dei magazzini di stagionatura. 

Non solo: Caseifici Aperti rappresenta un ideale viaggio alla scoperta della biodiversità della DOP Parmigiano Reggiano. Una questione innanzitutto di stagionatura: quella minima è di 12 mesi, ma il Parmigiano Reggiano DOP - che esprime le sue caratteristiche tipiche intorno ai 24 mesi - può stagionare fino a 36, 48 mesi. E anche oltre. Un altro fattore di biodiversità è legato alle diverse razze di bovina da cui proviene il latte con cui viene prodotto il Parmigiano Reggiano DOP: bianca modenese (presidio Slow Food), rossa reggiana, bruna alpina e frisona italiana.

Per partecipare a Caseifici Aperti basta accedere nell’apposita sezione del sito Web www.parmigianoreggiano.it e prenotarsi. Online è disponibile la lista dei caseifici aderenti, completa di orari di apertura ed eventi proposti.

In concomitanza con Caseifici Aperti, il Parmigiano Reggiano DOP sarà presente anche a Cibus Off, il fuorisalone di Cibus Connect promosso da Comune di Parma e Fondazione UNESCO Creative City of Gastronomy, con la regia di Parma Alimentare e di Parma, io ci sto! In particolare, a riprova della sua versatilità in cucina e della sua natura di prodotto gourmet, il Parmigiano Reggiano DOP sarà protagonista degli showcooking degli chef stellati Giuliano Baldessari, Ristorante “Aqua Crua” (sabato 13 aprile, alle h 12), Terry Giacomello, Ristorante “L’Inkiostro” (domenica 14 aprile, alle h 11) e Massimo Spigaroli, Ristorante “Antica Corte Pallavicina” (domenica 14 aprile, alle h 18). L’appuntamento è sempre a Parma, in Piazza Garibaldi.

 

 

Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano

Nature: Parmigiano Reggiano

 

 

non solo è sano e naturale, 

fa anche bene all’apparato digerente

 

È stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communicationsuna ricerca che evidenzia che l’assunzione di Parmigiano Reggiano, non solo ha un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, ma anche un importante effetto salutistico in quanto arricchisce il patrimonio delle comunità microbiche (microbiota) residenti nel tratto gastrointestinale umano.

 

E’ stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications una ricerca  coordinata dal Prof. Marco Ventura e dalla Prof.ssa Francesca Turroni dell’Università degli Studi di Parma, volta a comprendere le origini ecologiche e la composizione delle comunità microbiche del Parmigiano Reggiano, partecipando allo sviluppo delle sue caratteristiche organolettiche. 

 

Il Parmigiano Reggiano è strettamente legato alla propria zona di origine (le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del Po): è un prodotto DOP che deve il suo successo alla sua storia millenaria, ma anche a un microclima ideale che contribuisce a rendere unico il Re dei Formaggi.

 

Il fatto che sia prodotto senza alcun trattamento termico (il Parmigiano Reggiano è un formaggio a latte crudo che non viene pastorizzato), senza aggiunta di additivi e conservanti, lo rende un alimento completamente naturale sano e genuino: un formaggio che riesce a regalare al consumatore i profumi e i sapori dei foraggi che hanno mangiato le bovine, del latte che hanno prodotto per produrre le forme del formaggio più famoso d’Italia. 

 

A dirlo, oggi, non sono solo i 330 caseifici che lo producono, ma anche la scienza. 

 

Lo studio dell’Università di Parma ha infatti dimostrato per la prima volta che il Parmigiano Reggiano svolge un importante ruolo di alimento funzionale nella dieta umana, in quanto vettore di ceppi microbici che arricchiscono il microbiota intestinale umano.

 

È il primo lavoro che fornisce un’immagine molta dettagliata della composizione delle comunità batteriche, definite nel loro complesso microbiota, che risiedono nel Parmigiano Reggiano, mostrando l’esistenza sia di specie batteriche ubiquitarie sia di differenze legate al sito di produzione. 

 

Il lavoro è stato condotto dal Laboratorio di Probiogenomica, Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale e dal Centro di Ricerca Interdipartimentale “Microbiome Research Hub” e ha visto la partecipazione di un gruppo di ricerca interamente dell’Ateneo di Parma.

 

Questa ricerca ha permesso di ricostruire in modo preciso il microbiotadel Parmigiano Reggiano.

 

I dati ottenuti hanno evidenziato l’esistenza di batteri che vengono trasmessi dal latte vaccino all’uomo attraverso l’assunzione di Parmigiano Reggiano. 

 

Tra questi batteri che vengono trasmessi per via orizzontale ricadono anche alcune specie di bifidobatteri, microrganismi probiotici comunemente considerati capaci di espletare effetti salutistici sull’uomo. In sostanza, la ricerca dimostra che c’è un passaggio orizzontale di batteri potenzialmente “buoni” dalle bovine al consumatore finale. 

 

Mette inoltre in luce come l’assunzione del Parmigiano Reggiano possieda non solo un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, già ampiamente dimostrato, ma anche un effetto salutistico operato tramite il trasferimento di microrganismi in grado di modulare ed arricchire il microbiota intestinale dell’uomo.

 

Il lavoro apre un serio dibattito scientifico in merito all’origine di alcune tipologie di batteri ritenuti specifici di determinati alimenti, per questo definiti batteri degli alimenti, e pone delle concrete basi scientifiche relativamente alla loro origine ambientale e al loro trasferimento attraverso la filiera alimentare.

La ricerca è aperta: di certo si può dire che il Parmigiano Reggiano è un alimento che serve ad arricchire il nostro microbiota con microrganismi che hanno benefici sul tratto gastrointestinale. Ma in futuro ci si potrebbe anche spingere oltre, perché la presenza di questi microrganismi potrebbe avere anche ulteriori effetti salutari, considerando il ruolo centrale che viene attributo all’intestino per quanto riguarda il benessere e la salute dell’uomo. 

 

Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano

 

Montasio dop + 11%

Il Montasio dop conquista nuove vette: produzione in crescita dell’11 per cento

Il Consorzio di tutela del formaggio Montasio comunica dati più che positivi e in controtendenza rispetto al trend generale del comparto lattiero-caseario.  Nel 2018 sono state prodotte 882.589 forme contro le 794.576 dell’anno precedente. Per il 2019 previste nuove attività di promozione per migliorare il posizionamento  e aumentare le vendite nella GDO.

Produzione in netto aumento per il Montasio dop, il tipico formaggio a pasta dura prodotto in Friuli Venezia Giulia e parte del Veneto che rappresenta una delle eccellenze della gastronomia italiana. A fronte di una richiesta anch’essa in aumento infatti, la produzione del Montasio dop è passata dalle 794.576 forme del 2017 alle 882.589 prodotte del 2018, segnando un incremento dell’11%.

“Un dato in controtendenza rispetto a un mercato in contrazione – commenta il presidente del Consorzio Maurizio Masotti –. L’obiettivo delle 850mila forme che ci eravamo dati lo scorso anno non solo è stato raggiunto ma addirittura superato, segno che il Consorzio sta operando bene sia dal punto di vista della promozione, della commercializzazione che del posizionamento del prodotto”.

Alla luce di questi ottimi risultati il Consorzio ha annunciato la volontà di protrarre anche nel 2019 le azioni di promozione volte a migliorare il posizionamento e incentivare le vendite nella Grande Distribuaione Organizzata.

Ma il Consorzio vuole porsi anche un altro, importante obiettivo: entrare nel canale Horeca con le sue specialità. Un canale molto “appetitoso” questo, è il caso di dirlo, anche per questo formaggio dal gusto inconfondibile, se si considera che 7 italiani su 10 pranzano fuori casa durante la settimana e che per 5 milioni di persone è un trend abituale (almeno 3 o 4 pasti fuori casa alla settimana). 

 

 

 “Per il 2019 metteremo in campo ancora nuove iniziative promozionali per diffondere la ‘cultura’ del Montasio dop soprattutto nelle regioni italiane dove il nostro prodotto è ancora poco consumato - ha sottolineato Marina Cavedon, responsabile comunicazione del Consorzio – puntando con particolare interesse alla zona della Lombardia. Operazioni come eventi, aperitivi, showcooking  e degustazioni mirate nel Nord Italia sono state molto apprezzate lo scorso anno dai consumatori che hanno potuto  conoscere meglio la tipicità e  l’eccellenza del Montasio in tutte le sue varietà”.

 

 

 

Intanto il Consorzio Montasio prosegue anche nel suo progetto di divulgazione scientifica negli Istituti scolastici alberghieri e di agraria del Friuli Venezia Giulia e del Veneto con una serie di incontri rivolti agli studenti, futuri consumatori della Dop. Sono state una ventina finora le strutture professionali coinvolte, ma ora si prospetta di dare al progetto anche una nuova finalità turistica, con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza delle bellezze del territorio friulano.  

 

Il formaggio Montasio dop: un’eccellenza gastronomica italiana

 

Il formaggio Montasio dop è prodotto nella zona costituita dai territori dell’intera Regione Friuli Venezia Giulia, dell’intero territorio delle Provincie di Treviso e Belluno e parzialmente di quelle di Padova e Venezia. È un formaggio a pasta cotta, semidura e si presenta in 4 diverse stagionature: fresco, mezzano, stagionato e stravecchio, ciascuna con una particolare sfumatura di sapore. 

 

Dai 2 mesi di stagionatura il Montasio è naturalmente privo di lattosio e quindi adatto al consumo anche da parte delle persone intolleranti a questo zucchero. Da ricerche e analisi di laboratorio è emerso che nel formaggio Montasio il lattosio è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria. 

 

Unica dop del Friuli Venezia Giulia nel settore lattiero-caseario attesta alti standard qualitativi confermati dai numerosi controlli e campionamenti svolti mensilmente.

 

 

Marzia Zanchin

Caseifici Aperti

Caseifici Aperti: un week-end alla scoperta del Parmigiano Reggiano DOP

Sabato 13 e domenica 14 aprile eventi, visite guidate e degustazioni in oltre 50 caseifici tra Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova.

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano invita tutti gli appassionati del Re dei Formaggi all’edizione primaverile di Caseifici Aperti che si terrà sabato 13 e domenica 14 aprile. Un viaggio alla scoperta della DOP italiana più seguita sui social - dati Rapporto Ismea-Qualivita 2018 – con visite alla produzione e tante attività per adulti, famiglie e bambini.

Saranno oltre 50 i produttori che apriranno le porte dei propri caseifici per permettere ai visitatori di assistere alla nascita del Parmigiano Reggiano e passeggiare nei suggestivi magazzini di stagionatura. Un autentico viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale, rimasto pressoché immutato da oltre nove secoli. 

Partecipare a Caseifici Aperti è semplicissimo grazie al sito web www.parmigianoreggiano.it. Accedendo all’apposita sezione, in pochi click sarà presto possibile consultare la lista dei caseifici aderenti, verificare orari di apertura ed eventi proposti. Gli appassionati troveranno inoltre tanti suggerimenti per organizzare il proprio soggiorno nella zona d’origine tra le province Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova.

Caseifici Aperti è un’occasione unica anche per esplorare la biodiversità della DOP. Questione, innanzitutto, di stagionatura: quella minima è di 12 mesi, ma è intorno ai 24 mesi che il Parmigiano Reggiano raggiunge la maturazione adatta a esprimere le caratteristiche tipiche. Può stagionare anche oltre, fino a 36 o 48 mesi o più ancora, manifestando aromi e profumi inesplorati.

Un altro elemento di biodiversità del Parmigiano Reggiano è legato alle diverse razze di vacca da cui proviene il suo latte: bianca modenese (presidio Slow Food), rossa reggiana, bruna alpina e frisona italiana. Ognuna con il proprio latte e le proprie specificità che fanno del Parmigiano Reggiano il Re dei Formaggi a tavola ma anche un ingrediente estremamente versatile nell’uso in cucina.

In concomitanza con Caseifici Aperti, il Consorzio del Parmigiano Reggiano aprirà i cancelli a tutti coloro che vorranno visitare lo storico casellino, degustare il Parmigiano Reggiano e fare un viaggio del tempo grazie alla mostra degli attrezzi storici.

 

 

Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano

ALFREDO ALLA SCROFA E PARMIGIANO REGGIANO CELEBRANO IL “NATIONAL FETTUCCINE ALFREDO DAY”

 

 

 

Giovedì 7 febbraio la charity dinner "Un Gesto d'Amore" con Martina Colombari, Paola Cortellesi e altre star. Il Consorzio partecipa con l’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano e una donazione.

 

Reggio Emilia, 25 gennaio 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano rinnova la partnership con il ristorante Alfredo alla Scrofa in occasione del IV National Fettuccine Alfredo Day: l’evento celebra le originali Fettuccine Alfredo, un piatto nato nei primi anni del secolo scorso e diventato famose grazie ai divi del cinema muto di Hollywood Douglas Fairbanks e Mary Pickford.

 

I festeggiamenti entreranno nel vivo giovedì 7 febbraio con la charity dinner "Un Gesto d'Amore", nata dalla collaborazione del ristorante Alfredo alla Scrofa con Every Child is My Child Onlus - l'associazione senza scopo di lucro ideata dall'attrice Anna Foglietta. Durante la cena, attori e registi del calibro di Max Bruno, Martina Colombari, Paola Cortellesi, Andrea Bosca, Paolo Genovese, Edoardo Leo e Vittoria Puccini racconteranno il progetto della Onlus e intratterranno il pubblico.

 

Il Consorzio sarà protagonista in due momenti durante la serata: in principio, con il rito dell’apertura della forma e poi con la donazione di una forma di Parmigiano Reggiano ad Alfredo alla Scrofa, un gesto che rinnova simbolicamente la collaborazione nata nel 2015. Il Consorzio contribuirà inoltre con una donazione alle attività di Every Child is My Child Onlus.

 

Il Parmigiano Reggiano è entusiasta di celebrare il IV National Fettuccine Alfredo Day – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – in primis per il risvolto benefico della manifestazione ma anche perché il Parmigiano Reggiano è un ingrediente fondamentale delle originali Fettuccine Alfredo. È incredibile pensare come la mantecatura possa fondere la bontà delle fettuccine, del Parmigiano Reggiano e del burro in un piatto così strepitoso”.

 

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha recentemente prodotto un video – realizzato da Italia Squisita – sulla ricetta originale delle fettuccine Alfredo: https://bit.ly/2RGHSPk

  

Fabrizio Raimondi

PARMIGIANO REGGIANO “ON AIR” NEI PAESI DEL GOLFO

 

 

Il Consorzio presenta una nuova campagna pubblicitaria in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait. Il progetto punta ad aprire la domanda di mercato della DOP nei Paesi del Golfo.

 

Reggio Emila, 17 gennaio 2018 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una campagna pubblicitaria su larga scala in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait. L’iniziativa si inquadra in un piano di investimento pluriennale che punta a sviluppare le potenzialità di mercato nell’area del Golfo.

La campagna, sviluppata da Hirux International (leader nei mercati del Medio Oriente nel settore distribuzione e comunicazione), è basata su uno spot televisivo da diffondere sulle principali emittenti satellitari dei Paesi target. La direzione dello spot, articolato nei format 3, 5, 6, 15 e 30 secondi, è stata affidata al libanese Salim El Turk con il supporto di Pomedia Agency.

La strategia del Consorzio punta a educare i consumatori arabi alle specificità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che si distingue per la selezione degli ingredienti migliori e 100% naturali e il rispetto della stessa ricetta da mille anni.

 

Una ricerca Hirux/Nielsen commissionata ad hoc ha evidenziato come i consumatori confondano il Parmigiano Reggiano con il generico parmesan. Tanto che, se si considera il giro d’affari dei formaggi a pasta dura nei tre Paesi target, solo il 30% del mercato appartiene al Parmigiano Reggiano mentre il restante 70% al parmesan.

 

Lo story board dello spot mette pertanto in scena la contrapposizione tra i due prodotti: in una tipica famiglia araba, la madre – interpretata da Carol Hannoun – cerca di convincere il figlio a mangiare il generico parmesan. Il bimbo chiama la polizia che, dopo una spettacolare irruzione nella casa, smaschera la donna che si rivela essere una impostora. Lo spot si chiude con l’apparizione del Parmigiano Reggiano.

 

La campagna televisiva prevede 1886 spot sui canali Pan Arab e 1369 su quelli Pan Asia per un totale di 3.200 GRP sui primi e 3.030 sui secondi. In parallelo sarà avviata anche una campagna web su YouTube, Facebook e Instagram per intercettare quanti più consumatori possibili, inclusi i numerosissimi expat che a Dubai costituiscono oltre il 70% della popolazione.

 

“Il progetto – afferma Riccardo Deserti, direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano – servirà ad aprire una porta sui mercati dell’area del Golfo. Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait sono tra i Paesi con i redditi pro capite più alti del mondo: l’obiettivo per i prossimi 3 anni è incrementare lo share del Re dei Formaggi”.

 

 

Andrea Robuschi

World Cheese Awards 2018

 

 

1 SUPER GOLD, 12 MEDAGLIE D’ORO, 20 D’ARGENTO, 28 DI BRONZO. LA NAZIONALE DEL PARMIGIANO REGGIANO, LA PIÙ PREMIATA DA UNA GIURIA INTERNAZIONALE TRA 2.472 FORMAGGI IN GARA

La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 61 medaglie e centra un grande risultato al World Cheese Awards: la giuria internazionale ha premiato oltre il 50% dei 121 campioni di Parmigiano Reggiano in gara. La competizione, andata in scena venerdì 2 novembre nel prestigioso Grieghallen di Bergen, in Norvegia, ha coinvolto ben 2.472 formaggi provenienti da 41 Paesi. Oltre alle medaglie ottenute dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano, il Re dei formaggi si è aggiudicato altri 3 premi(una medaglia d’oro, una di argento e una di bronzo) per campioni presentati direttamente da operatori commerciali.

I record non si fermano qui. Quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano- composta da 55 caseifici – è arrivata ad essere la più grande missione collettiva mai intrapresa da un formaggio nazionale all’estero. Uno sforzo collettivo che ha fruttato una medaglia Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 12 medaglie d’oro, 20 d’argento, 28 di bronzo. Il riconoscimento più prestigioso è stato incassato dalla Latteria Sociale Roncadellaper Parmigiano Reggiano DOP stagionato 18 mesi.

"Anche quest’annola Nazionale del Parmigiano Reggiano ha tenuto alto l’onore della DOP più amata dagli italiani– ha commentato da Bergen Guglielmo Garagnani, vicepresidente vicario del Consorzio Parmigiano Reggiano – le medaglie vinte apportano ulteriore valore a un mercato, come quello dei formaggi, che si conferma crescita”.

“A tutti i caseifici vanno i nostri complimenti e la nostra gratitudine – conclude Garagnani - perché hanno saputo riconfermare i primati che appartengono al sistema del Parmigiano Reggiano. A Bergen, abbiamo vinto anche grazie ai valori che legano il nostro prodotto al territorio: merito di una filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori e centinaia di caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta".

La 32esima edizione del World Cheese Awardssi terrà nel 2019 in Italia, più precisamente a Bergamo.Una location che spingerà la Nazionale del Parmigiano Reggiano a puntare ancora più in alto.

"Dopo 18 anni di concorsi – commentaGabriele Arlotti, ideatore della Nazionale del Parmigiano Reggiano –  abbiamo la certezza che, nel complesso,  la qualità premia e vince. Merito di caseifici e agricoltori straordinari che fanno un Parmigiano Reggiano che non teme confronti. Quest’anno abbiamo raggiunto un record di presenze, 55 caseifici, diventando così la più grande missione collettiva al mondo".

Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano.

PROVINCIA DI REGGIO EMILIA: 

Latteria Sociale Roncadella: Super Gold (18 mesi), oro (18 mesi), argento (24 mesi).

Antica Fattoria Caseificio Scalabrini: oro (24 mesi).

Società Agricola Dall'Aglio: oro (24 mesi).

Latteria Sociale Garfagnolo: oro (oltre 30), argento (24 mesi).

Caseificio Cavola: Argento (18 mesi), Bronzo (24 mesi).

Azienda Agricola Grana d'Oro Vacche Rosse: argento (24 mesi).

Caseificio Il Boiardo - Matilde di Canossa: argento (24 mesi).

Caseificio Sociale Castellazzo: argento (oltre 30), bronzo (24 mesi).

Caseificio Sociale Minozzo: argento (18 mesi), argento (oltre 30).

Caseificio Milanello - Terre di Canossa: argento (oltre 30) bronzo (24 mesi).

Latteria Sociale del Fornacione: argento (oltre 30).

Caseificio Sociale Allegro: argento (24 mesi), argento (oltre 30).

Latteria Sociale San Giovanni della Fossa: bronzo (24 mesi).

Latteria La Grande: bronzo (oltre 30).

Latteria Sociale Nuova: bronzo (24 mesi).

Latteria Sociale Barchessone: bronzo (24 mesi).

Latteria San Giovanni di Querciola: bronzo (24 mesi).

Latteria Villa Curta: bronzo (24 mesi).

Latteria Due Madonne: bronzo (24 mesi).

Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo: bronzo (oltre 30).

Fondo Possioncella: bronzo (oltre 30).

PROVINCIA DI MODENA: 

Caseificio Razionale Novese: oro (18 mesi), argento (oltre 30).

4 Madonne Caseificio dell'Emilia: oro (24 mesi), bronzo (18 mesi).

Rosola di Zocca Società Agricola Cooperativa: oro (18 mesi).

La Cappelletta di San Possidonio: argento (18 mesi), argento (24 mesi).

Caseificio Dismano: bronzo (24 mesi).

Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino: bronzo (18 mesi).

PROVINCIA DI MANTOVA: 

Latteria Vo' Grande, oro (24 mesi): bronzo (18 mesi).

Latteria Sociale Gonfo, oro (24 mesi): bronzo (oltre 30).

Latteria Agricola Venera Vecchia: argento (oltre 30).

Caseificio Croce: bronzo (oltre 30).

Caseificio Frizza: bronzo (oltre 30).

Latteria agricola Mogliese: bronzo (24 mesi), bronzo (oltre 30).

PROVINCIA DI PARMA: 

Cooperativa Casearia Agrinascente: oro (18 mesi), argento (24 mesi).

Azienda Agricola Mezzadri: oro (oltre 30).

Caseificio La Traversetolese: oro (oltre 30).

Caseificio Sociale Palazzo: argento (18 mesi), argento (oltre 30).

Società agricola Montecoppe: argento (18 mesi).

Latteria Sociale Santo Stefano: bronzo (24 mesi), bronzo (oltre 30).

Caseificio Sociale di Urzano: bronzo (24 mesi), bronzo (oltre 30).

Caseificio Montanari & Gruzza: bronzo (24 mesi).

Caseificio aziendale Fratelli Boldini: bronzo (18 mesi).

PROVINCIA DI BOLOGNA: 

Caseificio Sociale Fior di Latte: bronzo (24 mesi).

 

Fabrizio Raimondi Ufficio Stampa e Relazioni Esterne

Consorzio Parmigiano Reggiano

 

Mozzarella di Bufala Campana DOP Spinosa: A barolobrunello

 

La mozzarella di Bufala Campana DOP Spinosa incontra i due grandi vini simbolo della cultura enoica italiana, Barolo e Brunello, e lo fa in occasione di un grande evento, barolobrunello, che si terrà i prossimi 17 e 18 novembre a Montalcino.

Due saranno i momenti privilegiati dedicati all'altra icona della cucina italiana: la Cena di Gala e la serata conclusiva dell'evento. 

 

La Cena di Gala di sabato 17 novembre alle ore 20.30 presso il Salone dei Convegni in Piazza Cavour 3 vedrà la mozzarella di Bufala Campana DOP dell’azienda ingrediente cardine delle preparazioni dei pizzaioli dell’Associazione Pizza&Peace che avranno il compito di far scoprire tutta l’eleganza di un piatto così semplice come la pizza.

I maestri dell’arte bianca Massimo Giovannini, Tommaso Vatti, Renato e Riccardo Pancini, Giovanni Santarpia, realizzeranno una serie di pizze caratterizzate da diversi impasti che avranno il merito di esaltare le materie prime di grande qualità utilizzate, proprio come la mozzarella a marchio Spinosa.

 

Il secondo momento dedicato all'assaggio dei prodotti Spinosa sarà la domenica sera, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, presso il Ristorante Osticcio - Via Matteotti 23: la mozzarella di Bufala Campana DOP e la ricotta saranno in degustazione durante la serata conclusiva e conviviale, denominata "Decompressione", in abbinamento alle bollicine prodotte dalle aziende vinicole presenti al tasting.


“Il buono che fa bene”:  l’azienda campana sposa appieno questo motto e dà il via ad una serie di collaborazioni che vedranno questa realtà storica del territorio italiano partecipe in contesti tra i più diversi, animata dall’obiettivo di mantenere viva la tradizione rispetto ad un prodotto che segna la storia agroalimentare italiana, la mozzarella di Bufala Campana DOP, naturalmente Spinosa.
 

Fondata nel 1994 come Spinosa Lucia s.r.l si trasforma in Spinosa S.p.A nel 2013 e grazie al rispetto della tradizione casearia campana ottiene la certificazione di qualità DOP. Nel 2015 viene ampliato lo stabilimento e potenziata la capacità produttiva grazie anche all’inserimento di nuove linee di prodotto. Tra il 2016 e il 2017 l’azienda si apre all’export potenziandone le vendite con un conseguente accrescimento del marchio.

 

Alessandra Zaco

 

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