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VIA LIBERA ALLA ZONAZIONE DEL VINO DELL’ALTO ADIGE: IDENTIFICATE E RICONOSCIUTE 86 UNITÀ GEOGRAFICHE AGGIUNTIVE (UGA)

 

Con la conferma ufficiale, arrivata in queste ore da parte del Ministero, di 86 singole zone documentate fin nei minimi dettagli, il settore vinicolo dell’Alto Adige compie un ulteriore passo in direzione dell’unicità.

La zonazione, inoltre, assicura che in futuro in ciascuna delle zone identificate venga coltivato il vitigno ottimale, che venga adottata una riduzione della quantità di raccolto e che venga garantita a consumatrici e consumatori la provenienza del vino, ovvero il vigneto nel quale sono cresciute le uve.

 

Grazie al riconoscimento - da parte del Ministero dell’agricoltura (MASAF) - la zonazione in Alto Adige ottiene, da oggi, uno status giuridico speciale. Di conseguenza, la specifica zona – per esempio Gries, Mazon, Eppan Berg o Brenntal, per citare solo alcune delle 86 ufficialmente riconosciute – potrà in futuro essere indicata in etichetta come “Unità Geografica Aggiuntiva” – UGA – al fianco della denominazione “Alto Adige DOC”.

Si tratta della conclusione definitiva di un impegnativo iter di approvazione avviato dal Consorzio Vini Alto Adige già diversi anni fa. “Nelle varie località vinicole sono state formate commissioni composte da agronomi, enologi, viticoltori, produttori ed esperti di storia della viticoltura”, afferma il presidente del Consorzio Vini Alto Adige nonché presidente della Cantina Kurtatsch Andreas Kofler. “A loro è stato assegnato il compito di suddividere le varie zone e decidere quali fossero i vitigni più adatti alle varie parcelle”.

 

Una suddivisione complessa

Alla base del concetto di zonazione c’è la consapevolezza che la qualità delle uve e del vino è condizionata innanzitutto dal terroir e dal microclima, oltre che dall’altitudine, dalla pendenza del terreno, dall’irraggiamento solare, dalle correnti ascensionali calde, dalla circolazione dell’aria e dalle precipitazioni. Di conseguenza, per definire delle zone omogenee, sono stati valutati dati relativi al microclima, all’irraggiamento solare, all’ombreggiatura, all’altitudine e alle peculiarità del terreno.

“Abbiamo attribuito enorme importanza anche al legame che queste zone hanno con la storia. Grazie al Catasto Teresiano della metà del XVIII secolo siamo stati in grado di risalire ai nomi storicamente attribuiti alle zone di coltivazione”, so

ttolinea il vicepresidente del Consorzio Vini Alto Adige nonché titolare della Tenuta J. Hofstätter di Termeno Martin Foradori.

 

Definiti i vitigni e ridotte le quantità

Oltre alla zonazione geografica, sono stati definiti anche i vitigni più adatti alle singole parcelle. “È importante precisare che il viticoltore potrà comunque continuare a coltivare, anche nelle UGA definite, i vitigni ammessi in Alto Adige”, spiega Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige. “Tuttavia, a poter essere identificati come vini da unità geografica aggiuntiva, saranno solo quelli prodotti da varietà selezionati dagli esperti. A seconda della UGA, possono anche esserci fino a cinque vitigni diversi, ma ci sono UGA per le quali sono stati selezionati solo uno o due vitigni”, precisa Bernhart.

“Con una riduzione della quantità del 25 per cento rispetto alla quantità ammessa per la DOC Alto Adige, ci assicuriamo anche che la qualità di questi speciali vini subisca un ulteriore incremento”, afferma Andreas Kofler. E Martin Foradori aggiunge: “Il nostro obiettivo è portare nella bottiglia le speciali caratteristiche delle diverse zone. ‘Terroir’ non deve essere solo un concetto per il marketing, ma deve essere riconoscibile anche nel bicchiere”.

Un aiuto al consumatore finale

Un’ulteriore novità è rappresentata dal pittogramma specificamente realizzato dal Consorzio Vini Alto Adige. In etichetta, oltre all’indicazione della zona, il produttore è tenuto a riportare anche questo pittogramma. In questo modo, in futuro, consumatrici e consumatori avranno la possibilità di distinguere questi vini dal resto dell’offerta vinicola.

Andreas Kofler conclude delineando anche la visione perseguita dal settore vitivinicolo altoatesino con questa zonazione: “Se – come già avvenuto per i modelli adottati da altre famose zone vinicole – il nostro progetto riuscirà ad affermarsi, queste zone potranno diventare sinonimo di grandi vini, unici e inconfondibili”.

 

Simonetta Gerra

FESTA DELL'OLIO E DEL VINO NOVELLO 2024 (XXIV EDIZIONE)

FESTA DELL'OLIO E DEL VINO NOVELLO 2024

XXIV edizione

8-9-10-15-16-17 novembre 2024

VIGNANELLO (VT)

Testo alternativo

Torna, nella Tuscia viterbese, per la sua XXVI^ edizione, un appuntamento imperdibile per celebrare i sapori e le tradizioni di Vignanello: la Festa dell’Olio e del Vino Novello! Il tradizionale evento dedicato a due dei più rinomati prodotti del territorio, nel momento della loro massima freschezza e vitalità, quest’anno avrà luogo, come da tradizione, nel secondo e terzo weekend di novembre. Dall'8 al 10 novembre e dal 15 al 17 novembre il suggestivo borgo di Vignanello si animerà con i sapori e i colori vivaci del vino e dell’olio, offrendo un ricco programma: tra gli appuntamenti ci saranno infatti percorsi enogastronomici guidati da esperti, rievocazioni di antichi mestieri, cortei storici e spettacoli con musici e sbandieratori, oltre a visite guidate nei luoghi più caratteristici del paese.

 

Le visite guidate accompagneranno i visitatori alla scoperta del Castello Ruspoli, dei suggestivi percorsi sotterranei di Vignanello con i suoi "connutti", e del centro storico del borgo. Gli itinerari del gusto si svolgeranno invece tra frantoi e cantine, permettendo ai partecipanti di degustare, acquistare e conoscere da vicino i processi di produzione dell'olio e del vino novello. Tra le tappe previste ci saranno uliveti, frantoi e storiche cantine scavate nel tufo. Inoltre, saranno organizzate degustazioni guidate del vino in una cantina storica e un percorso dedicato all'olio nella Sala Consiliare del paese.

Durante i sei giorni della Festa, i ristoranti e le cantine locali proporranno menu a tema, ispirati alla migliore tradizione vignanellese, molti dei quali tratti dall'antico ricettario di Nonna Angelina. Tra le specialità in evidenza ci saranno gli gnocchi fatti a mano "co' a gratacacio", lo spezzatino con olive nere, i tradizionali "crucchi" e il "pamparito", un pane locale aromatizzato all’anice, il tutto accompagnato dal vino delle cantine del territorio. Per l’occasione, saranno aperte cinque taverne: le Segrete del Castello Ruspoli, la Taberna Julianellum, la Cantina 1984 del Comitato Festeggiamenti S. Biagio e S. Giacinta, la Cantina Nuovi Angeli Custodi e la Cantina di Maregnano, dove sarà possibile gustare i piatti tipici della tradizione locale. Menu e prenotazioni al sito:

https://www.prolocovignanello.org/eventi/festa-dell-olio-e-del-vino-novello/a-tavola-con-il-novello/

 

Alla Festa parteciperanno aziende di eccellenza della Tuscia Cimina, come il Frantoio Cioccolini, attivo dal 1963 nella produzione di olio extra vergine di alta qualità; la Viticoltori dei Colli Cimini, che riunisce 230 piccoli produttori di vini DOC e IGT; la Tenuta Olivieri, che vanta una lunga tradizione vitivinicola, e altre realtà come Casamecocci, il Caseificio Tascolano e l’Azienda Agricola Parano, specializzate nella produzione di formaggi, vini e nocciole biologiche, l'azienda Agricola Soldini, specializzata nella produzione di nocciole e castagne dei Monti Cimini. Nei due weekend della Festa, sarà possibile degustare e acquistare le prelibatezze enogastronomiche di tali aziende presso i banchi d’assaggio del circuito agroalimentare. Sarà presente anche un mercatino dell'artigianato, dove gli artigiani locali esporranno le loro creazioni.

 

Per quanto riguarda le rievocazioni storiche, due eventi di punta cattureranno l'attenzione: "La Nascita della contea di Julianello", che narra le vicende legate a Ortensia Farnese, signora di Vignanello, e "La rivolta del 1553", che racconta la congiura e l’assassinio dell'ultimo marito di Ortensia Farnese, seguita dal processo ai vignanellesi coinvolti. Inoltre, le botteghe del centro storico si animeranno con dimostrazioni di antichi mestieri, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nella storia.

 

Il programma prevede anche numerosi spettacoli dal vivo, tra cui concerti in piazza, spettacoli di giocoleria itinerante e le esibizioni degli Sbandieratori e Musici di Vignanello, con ingresso gratuito.

 

Infine, la Pro Loco di Vignanello ha riservato un’attenzione speciale ai camperisti, organizzando la 13ª edizione del raduno camper "Memorial Francesco Annesi". Saranno offerti vari eventi tra cui il trekking urbano della domenica mattina e l'appuntamento del sabato alle ore 16 per il tradizionale Saluto di benvenuto. Sono previsti circa 150 parcheggi per camper tra la nuova area di sosta in via Maregnano snc (42.384872, 12.285322 su Google Maps) e via Frezzolini in località Talano. La partecipazione all'evento richiede la prenotazione tramite il sito ufficiale (https://www.prolocovignanello.org/eventi/festa-dell-olio-e-del-vino-novello/raduno-camper/) o inviando un’e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

PRO LOCO VIGNANELLO

Presidente: Marcello Lagrimanti

Vice Presidente: Nicolò Spreca

Via della Stazione, 22 - 01039 Vignanello (VT)

Infoline: +39 0761 754965

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.pQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sito web: www.prolocovignanello.org

Facebook: Pro Loco Vignanello

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 06 3225044 - +39 3284112014 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

ARRIVA A TREVISO INCROCI DI CULTURA 

 

L’EVENTO DI AIS VENETO DEDICATO AGLI INCROCI MANZONI

 

L’appuntamento, in programma domenica 20 ottobre al polo museale di Santa Caterina, porterà in degustazione oltre 150 vini di 47 produttori 

Treviso ospita la prima edizione di Incroci di cultura – I vini del Professor Manzoni e altri autoctoni, l’evento di AIS Veneto dedicato ai vini ottenuti dagli Incroci Manzoni, celebri vitigni creati dal Professor Luigi Manzoni negli anni ’30, con un focus speciale sul Manzoni Bianco. La manifestazione si terrà domenica 20 ottobre al polo museale di Santa Caterina e vedrà la partecipazione di 47 produttori da tutto il Veneto e da altre regioni con oltre 150 vini da 30 diverse varietà. A completare il programma, tre masterclass per scoprire la storia, le espressioni territoriali e le diverse tipologie di Incrocio Manzoni.

 

I banchi d’assaggio, aperti dalle 10.00 alle 18.30, offriranno un’opportunità di confronto e dialogo diretto con i produttori. Ad arricchire l’esperienza, nel chiostro piccolo sarà allestita un’area dedicata a selezionate specialità gastronomiche artigianali.

 

La prima masterclass, Gli Incroci e la storia, alle ore 11.00, sarà un’occasione per conoscere le origini, il territorio e le caratteristiche degli Incroci Manzoni con una degustazione guidata di sette referenze a cura dei docenti dell’ISISS G.B. Cerletti Sabino Gallicchio e Silvano Cattelan e del presidente di AIS Veneto Gianpaolo Breda. Alle 14.00 sarà la volta de Il Manzoni Bianco nella Doc Piave e Venezia, un approfondimento guidato dalla Sommelier e delegato AIS di Venezia Lorena Ceolin sulle espressioni dell’entroterra veneziano e della pianura trevigiana, che esplorerà la ricchezza e la diversità di questa varietà attraverso la descrizione dell’ecosistema viticolo e la degustazione di sei vini. Chiuderà la giornata, alle 16:30, Il Manzoni Bianco tra territori e annate, un incontro a cura di Lorena Ceolin che saprà analizzare il percorso storico e la rilevanza attuale nel panorama enologico regionale e nazionale del Manzoni Bianco attraverso l’assaggio di sette etichette.

 

“Dopo la manifestazione dedicata al Raboso dello scorso anno, siamo orgogliosi di proseguire i nostri approfondimenti con un evento dedicato agli Incroci Manzoni e di riscontrare una così ampia partecipazione dei produttori – dichiara Gianpaolo Breda, presidente di AIS Veneto –. La ricerca fatta dal Professor Luigi Manzoni ha lasciato un segno nel panorama enoico veneto. Con Incroci di cultura vogliamo offrire uno spazio di confronto unico sull’attualità e la rilevanza di questi vini, che continuano a sorprendere per modernità e versatilità”.

 

Incroci di cultura è un progetto che si concretizza dopo diversi anni di pianificazione – aggiunge Wladimiro Gobbo, delegato AIS di Treviso –. Il nostro obiettivo è stato fin da subito quello di promuovere e far conoscere le eccellenze vitivinicole del territorio. La delegazione trevigiana ha lavorato con grande passione e dedizione all’organizzazione dell’evento, coinvolgendo l’Istituto G.B. Cerletti e professionisti del settore, nella consapevolezza che il vino rappresenta molto più di un semplice prodotto, ma è un veicolo di cultura, tradizione e legame con la terra”.

 

Tutte le masterclass si svolgeranno nella Sala Coletti, avranno una durata di un’ora e mezza e prevedranno un ticket di 10 euro, acquistabile online o in loco, previa disponibilità di posti.

Per partecipare all’evento è necessario un biglietto di ingresso del costo di 15 euro per i non soci e di 12 per i soci AIS, acquistabile online al sito https://we.aisveneto.it/eventi/Incrocidicultura o direttamente alla manifestazione.

 

Chiara Brunato

BARBARA BRAGHIN: LE MIE CURVE NEL CORTOMETRAGGIO “IL DITO E LA LUNA” E, OVVIAMENTE, “MI STIMO CON STILE”

 

“Sono felicissima che, anche le donne con le curve, siano all’interno del cortometraggio “Il dito e la luna”, regia di Rossella Bergo di Porto Tolle, produzione Clownessa Film.   E devo dire che l’esperienza è stata fantastica” le parole di Barbara Braghin, giornalista e blogger di Porto Viro, che nel progetto ha interpretato una delle modelle curvy. “Il mio sogno, cioè quello di fare la modella si è realizzato e quando Rossella Bergo mi ha parlato della sua idea non ho esitato ad accettare – continua Barbara -. Ma la mia visione di curvy comprende anche altri progetti come la mia frase “Mi stimo con stile” dove invito tutti ad avere autostima, a volersi bene, e di trovare un proprio stile. Ad esempio, io indosso spesso vestiti di colore fucsia, oppure gli accessori o il rossetto. Insomma, bisogna fare il possibile per piacersi e per trasmettere agli altri positività e voglia di fare tante cose. Di non lasciarsi mai andare e di trovare sempre la forza di scovare cose nuove e divertirsi. E soprattutto fare tutto con il cuore e con la passione. Io la forza l’ho trovata perdendo peso, così facendo mi sono amata di più perché mi vedo più bella”.  Ma tornando al cortometraggio “Il dito e la luna”; dove la protagonista è Katia Ricciarelli nel ruolo di Bianca, insieme all’attore Samuele Spada di Rovigo nel ruolo di Tommaso; ha ricevuto molte nomination a vari festival italiani e internazionali e ha preso anche diversi premi. E nei giorni scorsi, la regista Rossella Bergo, Barbara Braghin e Samuele Spada sono stati al Caorle Film Festival dove il corto ha ricevuto il premio “Miglior Scenografia”, è stata quindi premiata la scenografa Graziana Bergo di Porto Tolle. Inoltre, il cast del corto ha partecipato al Ferrara Film Festival con la presenza di Katia Ricciarelli. Ci sono state interviste allo spazio Mazda Lounge dove Bergo, Ricciarelli, Braghin e Spada hanno commentato “Il dito e la luna”. Le tematiche affrontate nel cortometraggio spaziano dalla creatività all’orientamento sessuale, dal diverso alla solitudine, dall’arte della moda al turbamento e al malessere di chi non può esprimersi (Tommaso) e di chi è schiavo della propria mentalità (Bianca). La storia appare semplice ma scavando si possono intravvedere altre tematiche come la presenza schiacciante del patriarcato che, in modo trasversale, influenza Bianca nelle decisioni della vita. Esiste un legame invisibile tra persone che per un motivo o per un altro non rientrano nei canoni considerati ‘giusti’ dalla società. È come un riconoscersi, uno stato empatico tra chi vive le stesse emozioni per non essere mai all’altezza delle aspettative degli altri. Una silenziosa condivisione di quell’intimo malessere si esprime tra Tommaso, il figlio di Bianca, e le operarie esuberanti della sartoria che si trasformeranno poi in curvy model. Al tempo stesso il progetto filmico intende evidenziare che anche laddove non sembra esistere spazio per l’arte e la creatività queste spingono a tal punto da trasbordare. Non c’è modo di silenziare quell’impeto dettato dall’anima di un talento e, in un ambiente culturalmente poco fertile, ecco fiorire la creatività in tutto il suo splendore, senza codici prestabiliti e regole imposte. Il cortometraggio intende focalizzare l’attenzione su come, ancora oggi, pregiudizi, credenze radicate in modelli di pensiero ormai sorpassati, tabù, ecc. possano inficiare la vita stessa di chi li subisce. Il non sentirsi accettati, compresi, accolti provoca un intenso disagio che può manifestarsi in vari modi.

QUILIANO NELLA GUIDA DEI COMUNI SOSTENIBILI ITALIANI 2024

E nel terzo Rapporto della Rete dei Comuni Sostenibili: più efficienza energetica, crescita della raccolta differenziata e abbattimento delle barriere architettoniche.

Il sindaco Isetta e il direttore Gostoli ne hanno parlato in sala consiliare giovedì 26 settembre davanti alla cittadinanza e ad amministratori di altri comuni liguri

Non si ferma la crescita della “Quiliano sostenibile”. Il Comune in provincia di Savona ha raggiunto l’importante traguardo del terzo Rapporto di sostenibilità messo a punto dalla Rete dei Comuni Sostenibili e i dati oggettivi emersi sono molto significativi. Mentre, a completare lo straordinario percorso sostenibile, è stato incluso nella Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2024, la prima edizione, risultando il quarto comune della Liguria presente nella pubblicazione insieme a Sestri Levante (nella città metropolitana di Genova), Riomaggiore (in provincia di La Spezia) e Testico (come Quiliano, in provincia di Savona). 

Il Rapporto e la Guida sono stati presentati ieri, giovedì 26 settembre, nella sala consiliare del Comune, da Giovanni Gostoli, direttore generale della Rete dei Comuni Sostenibili, e da Nicola Isetta, sindaco di Quiliano. L’iniziativa è stata inserita nel cartellone di “Quiliano Natura Settembre – Tra storia, natura, cultura e prodotti tipici del territorio”.

 

Il terzo Rapporto di sostenibilità di Quiliano: come funziona e i dettagli

La Rete dei Comuni Sostenibili, analizzando i dati forniti dal Comune e da istituti di ricerca come l’Istat, ha stilato il Rapporto che, lo ricordiamo, valuta una serie di indicatori, la maggior parte dei quali su materie di stretta competenza dei comuni. Gli indicatori sono stati elaborati dalla Rete, con la collaborazione di ASviS, mentre il progetto di monitoraggio è stato messo sotto la lente di ingrandimento dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea quale buona pratica da esportare in altri paesi europei. La Rete dei Comuni Sostenibili, lo ricordiamo, è aperta a tutti i comuni, unioni dei comuni, province, città metropolitane e regioni, di qualunque colore politico sia l’amministrazione in carica. 

Tornando a Quiliano, il Comune savonese è addirittura al suo terzo rapporto di sostenibilità, per cui è possibile anche fare una breve analisi comparativa nel tempo. Rispetto ai precedenti rapporti, Quiliano giunge al 93,1% di indicatori quantitativi con tendenza positiva su materie di competenza comunale nel breve periodo, cioè negli ultimi 3 - 5 anni. Nel primo Rapporto del 2022, questo dato era del 72%, mentre nel 2023 del 76%: la tendenza positiva è quindi chiara. Se si considerano tutti gli indicatori quantitativi, la positività è giunta al 80,4%, rispetto al 66,7% dello scorso anno e al 63,9% del primo monitoraggio.

 

Tra i dati quantitativi più significativi si segnalano:

- il 78% di alimenti biologici nelle mense comunali;

- l’aumento dei bambini frequentanti gli asili nido (con una notevole capacità di attrazione dai comuni vicini) e le scuole dell’infanzia;

- la diminuzione dei consumi elettrici per gli edifici comunali, conseguenti 

ad azioni di riqualificazione e risparmio energetico;

- il raggiungimento del 100% nella transizione a LED dell’illuminazione pubblica e delle auto a emissioni zero nel parco mezzi comunale;

- l’incremento delle colonnine di ricarica per auto elettriche;

- la crescita fino al 78,7% della raccolta differenziata;

Tra gli indicatori qualitativi, positive le azioni su:

- conferma della addizionale Irpef a zero per i meno abbienti;

- conferma degli eccellenti tempi di pagamento delle fatture;

- l’avvio della procedura di costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile;

- l’avvio dell’iter per il Piano per la transizione digitale;

- l’approvazione del 2023 del Piano per l’abbattimento delle Barriere Architettoniche;

- il progetto in corso per l’installazione di giochi accessibili nei parchi verdi;

  • la presenza del Consiglio comunale dei Ragazzi.“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti certificati dai Rapporti di sostenibilità di questi anni – afferma il sindaco di Quiliano Nicola Isetta –. Ne parlo al plurale perché mi riferisco a tutti e tre i Rapporti che abbiamo redatto insieme alla Rete dei Comuni Sostenibili, che ha fatto un lavoro eccezionale con la collaborazione di tutta la macchina comunale. Infatti, i risultati estremamente positivi che abbiamo conseguito sono il frutto di un percorso osservabile e misurabile nel tempo, quindi fin dal primo momento che abbiamo deciso di dare una veste di concretezza alle politiche di sviluppo sostenibile. Infine, la presenza di Quiliano nella Guida dei Comuni Sostenibili non fa che dare ulteriore slancio anche al turismo, che per noi deve andare di pari passo con la sostenibilità”. 

A sinistra il direttore Giovanni Gostoli e il sindaco Nicola Isetta con la giunta comunale di Quiliano.

 

“Quiliano è un esempio perfetto di come la sostenibilità sia un percorso da valutare nel tempo e con l’aiuto di dati ufficiali e concreti – commenta Giovanni Gostoli, direttore generale della Rete dei Comuni Sostenibili –. Grazie al grande lavoro dell’amministrazione comunale e dei tecnici è stato possibile registrare nel Rapporto una crescita importante e oggettiva in vari settori, anche diversi fra loro. Non è un caso, infatti, che Quiliano sia presente nella Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2024 e con grande merito”.

 

Cos’è la Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2024

La Guida, pubblicata da Edizioni ETS, è pensata per i viaggiatori che scelgono il turismo sostenibile, lento, accessibile, green e smart e che in queste pagine possono scoprire nuove mete e trovare spunti nuovi visitare le città e i paesi della Rete dei Comuni Sostenibili, tra beni recuperati tramite progetti di rigenerazione urbana e aree verdi riqualificate.

 

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«CIÒ CHE I BISNONNI VIDERO DI GENOVA»

Martedì 1 ottobre 2024 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, (all’uscita della metropolitana) A Compagna nell’ambito del ciclo di conferenze che l’antico sodalizio cura da oltre cinquant’anni, promuove il II appuntamento del ciclo 2024-2025: Rinaldo Luccardini: «Ciò che i bisnonni videro di Genova».

 

INGRESSO LIBERO

 

Più di cento anni fa c’era già la fotografia e tutti abbiamo visto almeno una decina di immagini di com’era Genova a quel tempo. Quello che però pochi hanno fatto è osservare i dettagli di queste immagini. Con l’aiuto della tecnologia digitale è oggi possibile estrarre da quelle immagini secolari, i particolari che ne costituivano il contesto. La gente dell'epoca, cioè i nostri bisnonni, vedeva attorno a sé oggetti, persone, veicoli, arredi, animali... che nel quadro d’insieme si perdono. Con questo lavoro di estrazione dei particolari dal panorama, Rinaldo Luccardini ci farà vedere i dettagli che erano nello stretto raggio visivo dei genovesi dell’Ottocento.

Il relatore Rinaldo Luccardini è un architetto marchigiano. Venuto nel 1971 a Genova per lavorare nello studio di uno (allora) sconosciuto Renzo Piano, non se n’è più andato da questa città, che continua catturare la sua curiosità.

 

Franco Bampi, Presidente de A Compagna

 

La conferenza si tiene nell’Aula San Salvatore della Scuola Politecnica dell’Università di Genova in Sarzano (350 posti a sedere). Si tratta della chiesa sconsacrata che è sulla piazza ed è raggiungibile, oltre che con la metropolitana, da piazza Carignano percorrendo il ponte di Carignano (via Ravasco) oppure lungo la direttrice piazza Dante, Porta Soprana, via Ravecca, Sarzano.

 

San Pietro della Foce

Anno sociale 2024-2025

primo trimestre de LE CONFERENZE IN COMPAGNA

a cura de A Compagna

 

Gli incontri si fanno di martedì alle ore 17:00 nell'Aula San Salvatore in Sarzano

 

L’Aula San Salvatore è la chiesa sconsacrata presente in piazza Sarzano e raggiungibile, oltre che con la metropolitana, anche con il 35 attraversando il Ponte di Carignano o seguendo la direttrice, tutta in piano, piazza Dante, Porta Soprana, Ravecca.

 

Settembre 2024

 24  -  Inaugurazione e presentazione a cura del Presidente

Che anni quegli anni! Storie, personaggi, curiosità della Genova anni ’80, a cura di Mario Paternostro

 

Ottobre 2024

 1 -  Ciò che i bisnonni videro di Genova;  a cura di Rinaldo Luccardini

8  Aula non disponibile: nessuna conferenza

15 - Amadeo P. Giannini: il più grande banchiere del mondo con radici liguri;  a cura di Domenico Ravenna

22 - Slow Food a Genova;  a cura di Matteo Doveri Pollenzo

29 - Nascere ieri e oggi al Galliera;  a cura di Massimo Mazzella e Domenico Carratta

 

Novembre 2024

5 - Genova, la città più British d’Italia;  a cura di Claudia Lasagna

12 - Genovesi alla caduta di Costantinopoli. Gli eventi, i protagonisti e la traslazione di oggetti sacri a Genova;  a cura di Almiro Ramberti e Mario Roberto

19 - Stile eclettico e Stile liberty: arte ed urbanistica a Genova tra il 1880 ed il 1925;  a cura di Edoardo Longo

26 - I Doria Lamba una famiglia di padre in figlio per dieci secoli;  a cura di Lodovico Doria Lamba e Andrea Lercari

 

Dicembre 2024

3 - Gli Amici del Museo Doria a sostegno del Museo di Storia Naturale di Genova;  a cura di Carla Olivari

10 - Nostra Signora della Vittoria: il titolo di Maria Regina nell'ultimo tempo della storia;  a cura di Don Sandro Carbone

17 - ore 17.00 Auguri in Sarzano, Aula San Salvatore

 

“SORSI DI VAGLIAGLI”, ARRIVA LA SECONDA EDIZIONE, SABATO 21 SETTEMBRE NEL CUORE DEL BORGO

 

 

Un sabato di festa dedicato al Chianti Classico Docg di Vagliagli e alle ricette della tradizione chiantigiana. Tante attività e stand gastronomici animeranno il paese

Dopo il successo della prima edizione, “Sorsi di Vagliagli” ritorna, con ancora più cantine e stand, per celebrare i vini e i sapori del territorio. Appuntamento a settembre, sabato 21 dalle ore 16.00 fino a mezzanotte, nel suggestivo borgo medievale di Vagliagli. Qui, a pochi chilometri da Siena, verranno celebrati i vini e i sapori della zona: saranno presenti le cantine della UGA (Unità Geografica Aggiuntiva) Vagliagli, che faranno scoprire ai partecipanti la tradizione vinicola della zona.

 

Saranno presenti: Aiola, Bindi Sergardi, Belvedere, Borgo Scopeto, Cantalici, Castello di Selvole, Dievole, Oliviera, Complicità, San Giorgio a Lapi, Scheggiolla, Terra di Seta, Valiano, Vallepicciola.

 

Oltre al vino ci saranno numerosi banchetti gastronomici, con piatti della tradizione e ispirati al territorio, ma in chiave street food, in modo da poter provare gli abbinamenti più curiosi. Non mancherà inoltre ottima musica dal vivo per animare la festa.

“Sorsi di Vagliagli” è un evento organizzato dall’Associazione Vagliagli con la collaborazione della Polisportiva e il patrocinio del Comune di Castelnuovo Berardenga e il Consorzio Chianti Classico. L’obiettivo è valorizzare l’unicità di questo territorio, la sua eccellente produzione vitivinicola e i sapori della tradizione.

 

Altre attività:

Nel fine settimana del 21 e 22 settembre, in occasione di Sorsi di Vagliagli, molte cantine del territorio saranno aperte per visite e degustazioni. Si consiglia la prenotazione contattando direttamente le cantine che più vi incuriosiscono.

Inoltre, Camminando a Quercegrossa ha pensato per sabato 21 settembre un’escursione di 5 km per andare alla scoperta di alcuni degli scorci più belli del territorio, fra vigne e olivete. Partenza nel pomeriggio da Vagliagli, percorso per tutti. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Info pratiche:

L'evento “Sorsi di Vagliagli” si svolgerà sabato 21, dalle 16:00 alle 24:00 nella piazza principale di Vagliagli (Piazza Vittorio Emanuele). Il costo del ticket è di 15 euro a persona, che dà diritto a un bicchiere e 10 token/biglietti da spendere nei vari stand.

Per info e prenotazioni: www.vagliagli.comQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Stefania Mafalda

 

ARGENTIERA: LO SCRIGNO DI BOLGHERI COMPIE 25 ANNI

L’azienda di Castagneto Carducci celebra la sua storia proiettandosi al futuro, tra nuovi progetti enologici, sguardo internazionale e ospitalità di alto livello 

Argentiera festeggia 25 anni confermando il proprio impegno a dare nuova linfa e prestigio alla DOC Bolgheri, che nel 2024 ne compie trenta. Una strategia che si declina in un programma di ricerca e innovazione vitivinicola nel quale si ascrive il neonato Scenario Bolgheri Bianco DOC con l’obiettivo di innalzare sempre più l’asticella della qualità produttiva, potenziare i mercati internazionali e investire in una proposta enoturistica d’eccellenza.

 

Fondata nel 1999 all’interno della storica Tenuta Donoratico, dal 2016 Argentiera è proprietà di Stanislaus Turnauer, imprenditore austriaco guidato da una passione autentica per la Toscana e da una visione strategica lungimirante. A lui si affianca l’AD Federico Zileri Dal Verme, tra gli iniziatori del progetto enologico, e un team di professionisti profondi conoscitori del territorio bolgherese. 

 

I numeri della crescita 

Negli ultimi dieci anni Argentiera ha conseguito un incremento delle performance economiche a seguito di una programmazione efficace e di un riposizionamento dell’offerta. “Con l’arrivo di Stanislaus Turnauer il fatturato è raddoppiato e la redditività ha raggiunto un livello tale da collocare la tenuta tra le aziende produttrici di vini d’alta gamma spiega Leonardo Raspini, direttore generale di Argentiera . A livello di mercati, se fino al 2016 l’azienda vedeva un importante sbilanciamento a favore del contesto italiano, in seguito abbiamo raggiunto un equilibrio, con un 50% di vendite sul mercato nazionale e un 50% destinate all’export, in particolare Stati Uniti, Svizzera ed Europa Centrale”.

Asset primario per la strategia di Argentiera, al centro di importanti investimenti, è l’offerta enoturistica: dal 2021 l’azienda ha incrementato il valore di affari del 15% anno per anno, a dimostrazione del fatto che l’offerta Tour&Tasting esercita una grandissima attrattiva per la zona e vede Argentiera tra i protagonisti. Solo nel 2023 sono stati registrati 3.400 visitatori.  

 

L’evoluzione del progetto enologico

Il piano di crescita aziendale ha preso avvio in vigneto, tra studi geopedologici per trarre il massimo dalle singole parcelle e un ragionato programma di espansione: “Ad oggi gli ettari vitati sono 84 su una superficie complessiva di 169 continua Raspini . Nei prossimi sei anni l’obiettivo è di raggiungere i 100 ha di vigneto, attraverso la valorizzazione dei preziosi terreni di proprietà e l’acquisizione di alcuni appezzamenti limitrofi”. I nuovi impianti confermeranno la vocazione bolgherese, con Merlot e Cabernet Sauvignon a rappresentare il core produttivo e una maggiore presenza di Cabernet Franc a potenziare il progetto Ventaglio, primo single vineyard della tenuta fortemente voluto dall’attuale proprietà. Le varietà bianche saranno al centro di una ricerca continua relativa alla loro capacità di adattamento agli specifici suoli sul lungo periodo, anche in risposta al cambiamento climatico, al fine di produrre vini di grande freschezza, corpo e longevità. 

 

Novità e riconoscimenti

 In occasione dei 25 anni l’azienda presenta Scenario Bolgheri Bianco DOC, frutto di una maturata consapevolezza e di un importante saper fare aziendale che si traduce in una ricerca sulla versatilità e l’adattabilità del Vermentino ai suoli di Argentiera.

“L’obiettivo enologico verte sull’identificazione di uno stato più evoluto del vitigno e sulle sue capacità di invecchiamento spiega l’enologo Nicolò Carrara . Abbiamo sperimentato diverse combinazioni di vinificazione e maturazione su tre annate distinte, 2020, 2021 e 2022. Nello specifico, una piccola parte dell’annata d’esordio, la 2022, ha trascorso circa 9 mesi in botti di legno da 320 l, piegate a vapore e non tostate, mentre la restante ha fermentato e affinato in contenitori di ceramica Clayver da 400 l. Per entrambi i recipienti ci siamo assicurati uno svolgimento delicato dei processi per garantire la fragranza, la freschezza e la riconoscibilità varietale, espressioni dell’identità del nostro territorio”.

 

Il desiderio di racchiudere in forma liquida il talento del terroir, operando nel pieno rispetto della natura, è un punto fermo per Argentiera: la tenuta è la più vicina al litorale tirrenico e, contemporaneamente, è quella che raggiunge una delle massime altitudini di tutto il bolgherese, fino ai 200 metri s.l.m., peculiarità distintiva che forgia i vini più rappresentativi dell’azienda. 

 Tale approccio produttivo negli anni ha portato a diversi riconoscimenti, sia in ambito nazionale che internazionale.

L’annata 2020 di Ventaglio ha appena conquistato i 99 punti di James Suckling: secondo il critico statunitense, il Cabernet Franc espressione del vertice produttivo di Argentiera per posizione, caratteristiche pedoclimatiche e qualità delle uve ha la capacità di definire un nuovo standard per i monovarietali da singolo vigneto.

Particolarmente apprezzato e premiato dalla critica è anche Argentiera Bolgheri Superiore DOC, vino simbolo della tenuta, nel 2018 incoronato da Suckling Runner-up Italian Wine of the Year, e diventato con l’annata 2015 un riferimento per l’enologia contemporanea. 

 

Giulia Tirapelle  

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